Parliamo ancora una volta di Shotaro Ishinomori, ma per le note su questo mangaka vi rimando alla recensione di “La Strada di Ryu”. Kamen Rider risale agli inizi degli anni ’70 e deve la sua popolarità alla varie trasposizioni in Live Action, l’ultima tra l’altro molto recente.
La mano di Ishinomori si nota sin da subito sia dal tratto che del tipo di narrazione, frenetica e efficace, senza troppe divagazioni. Il manga parte senza tanti preamboli e mantiene sempre un ritmo piuttosto sostenuto. Si inserisce nel genere supereroistico giapponese, con una struttura principalmente episodica in cui il protagonista viene attaccato da diversi avversari, forti dei propri poteri, che fanno leva sulle sue debolezze. Riesce a sconfiggerli sfruttando al meglio i mezzi a sua disposizione e i suoi poteri, ma non sempre le cose andranno nel migliore dei modi, anzi, Kamen Rider presenta alcuni risvolti di tipo drammatico che non mi saprei aspettato. Il tono non è mai scanzonato e viene sottolineata in diversi modi la sofferenza del protagonista: per esempio, quando viene preso dalla rabbia, emergono sul suo corpo le cicatrici delle ferite subite durante la sua trasformazione in cyborg.
Le tematiche toccate possono apparire ai nostri occhi un po’ inflazionate, ma vi ricordo che il manga è stato creato quasi quarant’anni fa in un contesto ben diverso dall’attuale.
Nel complesso, pur ritenendolo non all’altezza de “La Strada di Ryu”, risulta godibile e piacevole. Offre una lettura spensierata e il mangaka dimostra ancora una volta la sua abilità in questo genere. Insomma, Kamen Rider merita di essere preso in considerazione, soprattutto se avete già apprezzato lo stile di Ishinomori in “La Strada di Ryu”. In realtà, se avete volete avvicinarvi a questo artista, vi consiglio di partire da quest’ultimo e passare a Kamen Rider solo in un secondo momento.
Takeshi Hongo è un ragazzo in gamba e con un’intelligenza sopra la media. Proprio per questo motivo attira l’attenzione di una organizzazione terroristica chiamata Shocker che lo rapisce per trasformarlo in un essere superiore, dotato di grandi poteri. In questo modo potrà aiutare la loro causa, ovvero creare un mondo abitato da superuomini.
Ma questo per Takeshi avrà un prezzo molto pesante: verrà trasformato in un cyborg e gli verrà fatto il lavaggio del cervello. L’operazione fortunatamente viene interrotta e riesce a fuggire prima che la sua personalità venga cancellata. Da quel giorno dedicherà la sua vita a sconfiggere i ‘superuomini’ che la Shocker manda per eliminarlo e si porrà come obiettivo quello di debellare questa pericolosa organizzazione.
In Italia il manga è edito, in due volumi, da d/visual.
La mano di Ishinomori si nota sin da subito sia dal tratto che del tipo di narrazione, frenetica e efficace, senza troppe divagazioni. Il manga parte senza tanti preamboli e mantiene sempre un ritmo piuttosto sostenuto. Si inserisce nel genere supereroistico giapponese, con una struttura principalmente episodica in cui il protagonista viene attaccato da diversi avversari, forti dei propri poteri, che fanno leva sulle sue debolezze. Riesce a sconfiggerli sfruttando al meglio i mezzi a sua disposizione e i suoi poteri, ma non sempre le cose andranno nel migliore dei modi, anzi, Kamen Rider presenta alcuni risvolti di tipo drammatico che non mi saprei aspettato. Il tono non è mai scanzonato e viene sottolineata in diversi modi la sofferenza del protagonista: per esempio, quando viene preso dalla rabbia, emergono sul suo corpo le cicatrici delle ferite subite durante la sua trasformazione in cyborg.
Le tematiche toccate possono apparire ai nostri occhi un po’ inflazionate, ma vi ricordo che il manga è stato creato quasi quarant’anni fa in un contesto ben diverso dall’attuale.
Nel complesso, pur ritenendolo non all’altezza de “La Strada di Ryu”, risulta godibile e piacevole. Offre una lettura spensierata e il mangaka dimostra ancora una volta la sua abilità in questo genere. Insomma, Kamen Rider merita di essere preso in considerazione, soprattutto se avete già apprezzato lo stile di Ishinomori in “La Strada di Ryu”. In realtà, se avete volete avvicinarvi a questo artista, vi consiglio di partire da quest’ultimo e passare a Kamen Rider solo in un secondo momento.
Takeshi Hongo è un ragazzo in gamba e con un’intelligenza sopra la media. Proprio per questo motivo attira l’attenzione di una organizzazione terroristica chiamata Shocker che lo rapisce per trasformarlo in un essere superiore, dotato di grandi poteri. In questo modo potrà aiutare la loro causa, ovvero creare un mondo abitato da superuomini.
Ma questo per Takeshi avrà un prezzo molto pesante: verrà trasformato in un cyborg e gli verrà fatto il lavaggio del cervello. L’operazione fortunatamente viene interrotta e riesce a fuggire prima che la sua personalità venga cancellata. Da quel giorno dedicherà la sua vita a sconfiggere i ‘superuomini’ che la Shocker manda per eliminarlo e si porrà come obiettivo quello di debellare questa pericolosa organizzazione.
In Italia il manga è edito, in due volumi, da d/visual.
^^
Senza d/visual nessuno avrebbe fatto conoscere Ishinomori in Italia. d/v ha le sue magagne, indubbio, però pubblica autori che altrimenti non avrebbero spazio in Italia, tra l'altro in un'edizione molto buona ad un prezzo, in questo caso, considerato l'altro numero di pagine, i materiali, il tipo di prodotto e quanto costano i manga direi onesto.
Comunque non è il luogo di parlare di d/v, si parla del manga, non voglio che scada nel solito attacco a case editrici o affini, lecito o meno, mi piacerebbe leggere altre opinioni sull'opera
mi sà che è il blade
p.s. mi han tagliato una parte del mes per caso? non mi sembra di aver parlato di live (e a dir la verità non mi ricordo nemmeno quel che ho postato troppus aperitivus causa^^)
[No, credo che tycho si riferisse alla recensione, che l'ha scritta Tacchan - Antonio.]
Grazie per la correzione, in effetti l'ultima di cui ho visto è del 2005, poi onestamente non amo troppo i live action, per cui non me ne sono interessato più di tanto.
Ma comunque non mi pare un poi così 'tanto grande errore' e non vedo di cosa ci sia di stupirsi, come se dovessi sapere tutto, ero veramente convinto fosse l'ultima. Vedo che ha ancora più seguito di quel che credevo. Come ripeto sempre, non sono una enciclopedia (anzi, tutt'altro) e sbaglio spesso, fatico a credere che qualcuno si stupisca quandpo lo faccio
Grazie per la correzione
e poi l'ultima serie si intitola DEN-O
Kamen Rider è sicuramente una serie molto valida e appassionante. Il tratto di Ishinomori è davvero fantastico e, nonostante i 40 anni sulla groppa, appaga e graffia ancor oggi. La storia, similmente a Kyashan, prende grossi spunti dal nazismo (i laboratori, i superuomini, ecc...), in quanto negli anni '60 l'influsso della guerra, in modo particolare per i mostruosi sopprusi perpetrati, si faceva ancora sentire forte, ed è proprio grazie a questo tipo di fumetti che anche la sensibilità dei più giovani fu smussata, facendoli riconoscere nell'eroe di turno.
d/visual è indubbiamente un covo di bugiardi, ma a livello di qualità nelle stampe è il top in Italia (se di Italia si può parlare visto che stampano in oriente). Certo una maggiore trasparenza e rispetto delle consegne non guasterebbe!!!
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