Può il grande mangaka Jiro Taniguchi (Blanca, Bocchan no jidai, l'uomo che cammina, Al tempo di papà) aver copiato? E copiare da quello che è un vero vanto del fumetto nazionale italiano ed europeo, Vittorio Giardino (Sam Pezzo, Little Ego, Jonas Fink, Max Fridman)?
O si tratta di un'ipotesi di casuale ispirazione?
La scoperta è stata fatta dai siti francesi specializzati in bande dessinée (fumetti francesi), che hanno messo a confronto alcune delle opere di Jiro Taniguchi, in particolare Blanca, (realizzato nel 1990) con alcune vignette estratte da albi delle avventure del detective Sam Pezzo (serie conclusa negli anni 80), trovandovi alcune corrispondenze evidenti.
Altre corrispondenze si troverebbero, citiamo la nota di afNews, “alle pagine 80, 93, 95, 125, 126, 127, 151, 152, 153, 155, 177 del volume 1 dell'edizione Casterman” delle avventure di Sam Pezzo.
Ovviamente non si tratta di una semplice copia, né Jiro Taniguchi e Vittorio Giardino si sono ispirati alle medesime fotografie... il maestro italiano “non usa copiare da fotografie per il suo lavoro (per cui è scartata l'idea che i due autori abbiano usato le stesse fonti iconografiche), ed è sicuramente l'autore originario di tutti quei disegni”.
Jiro Taniguchi ha uno stile tutto suo, completamente diverso da quello degli altri mangaka, che non si piega ai canoni dell'industria nipponica, ma profondamente influenzato dalla cultura europea, che ammira proprio per quella (apparente) facilità di contaminazione.
Questo suo essersi ispirato a Vittorio Giardino, un autore europeo per eccellenza, come ha dimostrato ampiamente nelle opere dedicate a Jonas Fink e Max Fridman, sarebbe, appunto, un omaggio a questa cultura.
Non è casuale che l’autore giapponese sia stato premiato nel 1998 con l'Osamu Tezuka Award (fra i maggiori premi per un mangaka) e l'Alph'Art al Festival Internazionale del Fumetto di Angouleme (massimo festival europeo della Nona Arte). Vittorio Giardino ha vinto per Max Fridman: Rapsodia Ungherese lo Yellow Kid, con Jonas Fink: L'adolescenza il Premio Alfred per il miglior album straniero al festival di Angouleme, e l’Harvey Award a San Diego, in California. Tutte e due sono opere dedicate al mondo della Mitteleuropa, l'Europa Centrale.
Diverse opere di Taniguchi sono state pubblicate in Italia da Planet Manga, e il suo romanzo a fumetti In una lontana città da Rizzoli.
Recentemente l'autore ha iniziato la serializzazione per l’editore Futabasha di un nuovo manga dal titolo Sensei no kaban, un adattamento del romanzo illustrato di Hiromi Kawakami, incentrato sulla relazione romantica di un insegnante agli ultimi anni di una scuola superiore e una sua studentessa. Alcune tavole sono disponibili su questa pagina.
O si tratta di un'ipotesi di casuale ispirazione?
La scoperta è stata fatta dai siti francesi specializzati in bande dessinée (fumetti francesi), che hanno messo a confronto alcune delle opere di Jiro Taniguchi, in particolare Blanca, (realizzato nel 1990) con alcune vignette estratte da albi delle avventure del detective Sam Pezzo (serie conclusa negli anni 80), trovandovi alcune corrispondenze evidenti.
Altre corrispondenze si troverebbero, citiamo la nota di afNews, “alle pagine 80, 93, 95, 125, 126, 127, 151, 152, 153, 155, 177 del volume 1 dell'edizione Casterman” delle avventure di Sam Pezzo.
Ovviamente non si tratta di una semplice copia, né Jiro Taniguchi e Vittorio Giardino si sono ispirati alle medesime fotografie... il maestro italiano “non usa copiare da fotografie per il suo lavoro (per cui è scartata l'idea che i due autori abbiano usato le stesse fonti iconografiche), ed è sicuramente l'autore originario di tutti quei disegni”.
Jiro Taniguchi ha uno stile tutto suo, completamente diverso da quello degli altri mangaka, che non si piega ai canoni dell'industria nipponica, ma profondamente influenzato dalla cultura europea, che ammira proprio per quella (apparente) facilità di contaminazione.
Questo suo essersi ispirato a Vittorio Giardino, un autore europeo per eccellenza, come ha dimostrato ampiamente nelle opere dedicate a Jonas Fink e Max Fridman, sarebbe, appunto, un omaggio a questa cultura.
Non è casuale che l’autore giapponese sia stato premiato nel 1998 con l'Osamu Tezuka Award (fra i maggiori premi per un mangaka) e l'Alph'Art al Festival Internazionale del Fumetto di Angouleme (massimo festival europeo della Nona Arte). Vittorio Giardino ha vinto per Max Fridman: Rapsodia Ungherese lo Yellow Kid, con Jonas Fink: L'adolescenza il Premio Alfred per il miglior album straniero al festival di Angouleme, e l’Harvey Award a San Diego, in California. Tutte e due sono opere dedicate al mondo della Mitteleuropa, l'Europa Centrale.
Diverse opere di Taniguchi sono state pubblicate in Italia da Planet Manga, e il suo romanzo a fumetti In una lontana città da Rizzoli.
Recentemente l'autore ha iniziato la serializzazione per l’editore Futabasha di un nuovo manga dal titolo Sensei no kaban, un adattamento del romanzo illustrato di Hiromi Kawakami, incentrato sulla relazione romantica di un insegnante agli ultimi anni di una scuola superiore e una sua studentessa. Alcune tavole sono disponibili su questa pagina.
Alla fine hanno comunque usato le proprie mani per realizzare i fumetti, non hanno scansionato e modificato delle tavole.
Infine, sempre abbasso il copyright (o morte dell'arte, come da me definito, o come dir si voglia).
Mi associo al senso di vergogna per la non conoscenza di autori italiani riconosciuti anche all'estero.
Ciauz.
Per quanto riguarda invece Slam dunk di Inoue è molto diverso, lì si parla di copiare (si copiare non prendere ispirazione, perché ci sono casi che le foto e i disegni si potrebbero sovraporre) foto ufficiali NBA che dovete sapere essere coperte da diritto d'autore, il che vuol dire che per qualunque scopo le si voglia utilizzare si deve chiedere e pagare i diritti... oltretutto Inoue le ha utilizzate a fini commerciali, discorso quindi completamente diverso da quello in questione.
Per quanto riguarda invece Slam dunk di Inoue è molto diverso, lì si parla di copiare (si copiare non prendere ispirazione, perché ci sono casi che le foto e i disegni si potrebbero sovraporre) foto ufficiali NBA che dovete sapere essere coperte da diritto d'autore, il che vuol dire che per qualunque scopo le si voglia utilizzare si deve chiedere e pagare i diritti... oltretutto Inoue le ha utilizzate a fini commerciali, discorso quindi completamente diverso da quello in questione.
che vuol dire?inoue avrebbe copiato da qualche parte???impossibile...
scusate l'OT
Vorrà dire che io pretenderò il pagamento dei diritti d'autore ogni volta che mi metterò le dita nel naso.
Se invece che le foto NBA avesse usato altre foto, anche con pose simili o identiche ma non NBA nessuno avrebbe potuto dire nulla, il problema sono le foto non le pose.
E allora?
Ha ridistribuito e photoshoppato le foto?
No.
I giocatori dell'NBA hanno registrato le proprie pose come prodotti d'ingegno?
Non credo e se lo facessero sarebbero davvero patetici.
Inoue, per quello che ha fatto, ha utilizzato le proprie mani e nessuno mi convincerà del fatto che questa applicazione del diritto d'autore sia giusta.
Le foto dell'NBA non sono fatte facendo posare i giocatori ma direttamente durante le partite con tutte le difficoltà che questo comporta. Le foto (non le pose... le pose non c'entrano nulla) sono ad essere coperte da diritto d'autore in quanto opera d'ingegno.
Se Inoue avesse chiesto di utilizzarle tutto questo non sarebbe successo, e a mio parere l'NBA non gli avrebbe neanche chiesto i diritti...
Da una foto ha visto una posa, che sarebbe comunque osservabile ad occhio nudo, e ne ha ricavato un disegno, fatto con le proprie mani.
P.S.: ed, inoltre, "Ai tempi di Bocchan" è stato pubblicato da Coconino Press.
Se in alcuni casi come per la copertina originale del numero 21 si può parlare di reminiscenze, come ha affermato l'autore in altri casi questo non è assolutamente possibile, per quanto uno sia bravo
Non si tratta di plagio ma di utilizzo non autorizzato.
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