Karakuri Circus è la più recente serie lunga di Kazuhiro Fujita, già noto in Italia per Ushio e Tora, la sua opera precedente.
Masaru Saiga è un bambino delle elementari, un figlio illegittimo, ma, nonostante il suo status, si ritrova inaspettatamente erede universale di tutta la fortuna economica della famiglia paterna, che fino ad allora l’aveva ignorato. Ovviamente i suoi parenti non sono per nulla disposti a cedergli le proprie ricchezze. I fratellastri, e in particolare lo zio, non si fanno scrupoli ad assoldare dei killer per farlo fuori utilizzando delle gigantesche bambole meccaniche derivate dall'antica tradizione artigiana giapponese dei karakuri ningyo, bambole dall’aspetto mostruoso e inquietante manovrate per mezzo di speciali guanti. Ma perché usare mezzi così distruttivi per eliminare un bambino inoffensivo?
Intanto, perché non è così semplice: Masaru è protetto dalla bella Shirogane, una ragazza francese addestrata fin dalla nascita a padroneggiare Harlequin, una tra le marionette da combattimento più potenti! Inoltre, Masaru ha dalla sua parte il fratellone Narumi, un energumeno campione di arti marziali che l'ha salvato dai primi sicari e al quale si è molto affezionato. Narumi soffre di una strana malattia che lo costringe a far ridere il suo prossimo, pena un attacco che lo condurrebbe alla morte. Poiché Masaru ha sempre un gran sorriso stampato in faccia, nonostante le sue disavventure, tra i due si crea una sorta di rapporto simbiotico: Narumi lo difende e Masaru, ridendo, gli evita la morte. Il bambino è un personaggio molto solare e spesso è la fonte del coraggio e della forza di chi gli sta attorno. In questo senso interpreta un ruolo molto simile a quello di Ushio, l’eroe della precedente opera di Fujita.
Il collegamento col circo risulta, negli unici dodici numeri pubblicati da Play Press, corrispondenti ai primi sei volumi originali, come binario principale. Shirogane è un ex-circense, il nonno di Narumi era un pagliaccio ed egli stesso fa il saltimbanco in strada per sopravvivere. Altri comprimari, che arriveranno in seguito al primo ciclo di storie, fanno o hanno fatto parte del circo. Una componente importante del manga è l'aura di mistero che circonda le bambole meccaniche e le origini stesse della famiglia Saiga. Come in Ushio e Tora, la madre del protagonista sembra avere un ruolo importante ai fini della storia e, se Fujita non si smentisce, le tetre e angoscianti atmosfere che si sono viste nei primi capitoli della storia, rese alla perfezione grazie al suo tratto sporco, non sono che un assaggio.
In patria il manga, iniziato nel 1997, si è concluso nel 2006 a 43 volumi dopo aver ottenuto un grande seguito, che ha permesso all’autore di andare avanti con la storia per quasi dieci anni. Ma è chiaro che non tutto quello che vende in Giappone vende anche in Italia: stranamente, qui da noi i manga di Fujita non hanno mai ottenuto grande successo, e pertanto la loro pubblicazione procede sempre in maniera piuttosto travagliata, come già avvenuto per Ushio e Tora.
Personalmente credo che le colpe di questo insuccesso siano imputabili essenzialmente agli stessi editori italiani, i primi a non credere a fondo nelle potenzialità delle opere di questo eccellente autore. Non si spiega altrimenti. I manga di Fujita contengono tutti gli elementi che hanno reso dei bestseller opere ben più famose. Forse per via di uno stile di disegno poco convenzionale, poco commerciale, vengono sottovalutati o snobbati dal pubblico italiano, che poi va ad acquistare prodotti veramente mediocri, ma più alla moda. Al di là dello stile e dei disegni, che possono piacere o non piacere, non si può non riconoscere a Kazuhiro Fujita la capacità di abilissimo narratore, mai banale, un vero autore di storie di sentimenti. Alla fine, infatti, tolti tutti gli elementi pirotecnici e le scene d'azione che servono per attirare l'attenzione del lettore, le sue rimangono solo storie di sentimenti, raccontate come pochi altri mangaka sanno fare, provocando nel lettore emozioni che spaziano dalla commozione all’allegria con infinita immediatezza. Fujita è davvero un maestro!
Ma peccato, perché Karakuri Circus era uno dei pochi manga validi rimasti da comprare.
Alcune tavole a casaccio dai primi capitoli del manga:
Masaru Saiga è un bambino delle elementari, un figlio illegittimo, ma, nonostante il suo status, si ritrova inaspettatamente erede universale di tutta la fortuna economica della famiglia paterna, che fino ad allora l’aveva ignorato. Ovviamente i suoi parenti non sono per nulla disposti a cedergli le proprie ricchezze. I fratellastri, e in particolare lo zio, non si fanno scrupoli ad assoldare dei killer per farlo fuori utilizzando delle gigantesche bambole meccaniche derivate dall'antica tradizione artigiana giapponese dei karakuri ningyo, bambole dall’aspetto mostruoso e inquietante manovrate per mezzo di speciali guanti. Ma perché usare mezzi così distruttivi per eliminare un bambino inoffensivo?
Intanto, perché non è così semplice: Masaru è protetto dalla bella Shirogane, una ragazza francese addestrata fin dalla nascita a padroneggiare Harlequin, una tra le marionette da combattimento più potenti! Inoltre, Masaru ha dalla sua parte il fratellone Narumi, un energumeno campione di arti marziali che l'ha salvato dai primi sicari e al quale si è molto affezionato. Narumi soffre di una strana malattia che lo costringe a far ridere il suo prossimo, pena un attacco che lo condurrebbe alla morte. Poiché Masaru ha sempre un gran sorriso stampato in faccia, nonostante le sue disavventure, tra i due si crea una sorta di rapporto simbiotico: Narumi lo difende e Masaru, ridendo, gli evita la morte. Il bambino è un personaggio molto solare e spesso è la fonte del coraggio e della forza di chi gli sta attorno. In questo senso interpreta un ruolo molto simile a quello di Ushio, l’eroe della precedente opera di Fujita.
Il collegamento col circo risulta, negli unici dodici numeri pubblicati da Play Press, corrispondenti ai primi sei volumi originali, come binario principale. Shirogane è un ex-circense, il nonno di Narumi era un pagliaccio ed egli stesso fa il saltimbanco in strada per sopravvivere. Altri comprimari, che arriveranno in seguito al primo ciclo di storie, fanno o hanno fatto parte del circo. Una componente importante del manga è l'aura di mistero che circonda le bambole meccaniche e le origini stesse della famiglia Saiga. Come in Ushio e Tora, la madre del protagonista sembra avere un ruolo importante ai fini della storia e, se Fujita non si smentisce, le tetre e angoscianti atmosfere che si sono viste nei primi capitoli della storia, rese alla perfezione grazie al suo tratto sporco, non sono che un assaggio.
In patria il manga, iniziato nel 1997, si è concluso nel 2006 a 43 volumi dopo aver ottenuto un grande seguito, che ha permesso all’autore di andare avanti con la storia per quasi dieci anni. Ma è chiaro che non tutto quello che vende in Giappone vende anche in Italia: stranamente, qui da noi i manga di Fujita non hanno mai ottenuto grande successo, e pertanto la loro pubblicazione procede sempre in maniera piuttosto travagliata, come già avvenuto per Ushio e Tora.
Personalmente credo che le colpe di questo insuccesso siano imputabili essenzialmente agli stessi editori italiani, i primi a non credere a fondo nelle potenzialità delle opere di questo eccellente autore. Non si spiega altrimenti. I manga di Fujita contengono tutti gli elementi che hanno reso dei bestseller opere ben più famose. Forse per via di uno stile di disegno poco convenzionale, poco commerciale, vengono sottovalutati o snobbati dal pubblico italiano, che poi va ad acquistare prodotti veramente mediocri, ma più alla moda. Al di là dello stile e dei disegni, che possono piacere o non piacere, non si può non riconoscere a Kazuhiro Fujita la capacità di abilissimo narratore, mai banale, un vero autore di storie di sentimenti. Alla fine, infatti, tolti tutti gli elementi pirotecnici e le scene d'azione che servono per attirare l'attenzione del lettore, le sue rimangono solo storie di sentimenti, raccontate come pochi altri mangaka sanno fare, provocando nel lettore emozioni che spaziano dalla commozione all’allegria con infinita immediatezza. Fujita è davvero un maestro!
Ma peccato, perché Karakuri Circus era uno dei pochi manga validi rimasti da comprare.
Alcune tavole a casaccio dai primi capitoli del manga:
Come mai questa news su un titolo così vecchio? Forse ci sono voci riguardo una possibile diedizione? (magari della Panini ).
Questo fu il primo manga che acquistai della Play Press... e fu interrotto! O_O
Ne rimasi così traumatizzato che da allora non comprai più nulla di questa casa editrice. Anche Battle Royale (che mi piaceva un saccaccio) mi rifiutai di acquistarlo e lo lessi a scrocco (fino ad un certo punto).
Mai casa editrice fu più odiata dai lettori... in pratica la Panini stà facendo la stessa fine, solo che possedendo più soldi è dura a morire.
Poi non è che come manga sia vecchio, è terminato due anni fa in Giappone
Ciao!
Sul disegno invece non mi trovo molto d'accordo: quando l'autore si impegna realizza delle tavole davvero coinvolgenti, solo che spesso la qualità generale scade a causa di vignette disegnate davvero male ed in maniera sciatta.
Comunque questo titolo mi coinvolse un saccaccio ... mi avete fatto venire una nostalgia... quasi quasi vado a tirar fuori i volumetti dallo scatolone. Quanto mi piaceva la marionetta Harlequin!!!
He, he, he, più che altro della serie "ricordatevi che esiste!" Io neanche lo sapevo, figuriamoci ricordarlo
@ oberon: concordo con te nel provare astio verso la Play Press.. già già...
No, no scusa Antonio mi son espresso male, solo ALCUNE tavole le trovo disegnate in maniera sciatta.
Ora non vorrei che la mia memoria mi tradisse, ma ricordo proprio che all'epoca quando lo leggevo c'era solo questo piccolo elemento che a tratti non digerivo; in pratica molte vignette "di riempimento" (le meno importanti diciamo) non erano all'altezza del resto del manga.
Fortunatamente poi ce ne sono molte che hanno un fortissimo impatto emotivo e che assolvono egregiamente al loro ruolo: COMUNICARE EMOZIONI. In questo sono pienamente d'accordo con te.
Se poi parlaiamo di stile e di personalità posso capire, spesso è difficile mettere d'accodo tutti. Citando Go Nagai fai un esempio molto pertinente... il mio fumettaro ad esempio ritiene che questi dovrebbe solo limitarsi a creare storie, e che il disegno proprio non è per lui
Vabbè, spero di essermi spiegato ^^ Ciao
Aldo
Ogni volta che vedo come è stato trattato di merda Fujita qui da noi mi viene una rabbia incredibile...
Ushio e Tora credo sia uno dei migliori shonen che abbia mai letto, il finale è qualcosa di unico, ma leggero in quell'edizione, che brutta è dire poco e vedere che han dovuto accelerare pur di portarlo a termine, mi mette addosso ancora più rabbia...
Non parliamo poi proprio di Karakuri, che ha avuto un percorso editoriale ben peggiore.
Quanto vorrei che qualche casa, anche di nuovo la Star, mi publicasse tutte le opere di Fujita in un edizione degna del loro valore. Ma credo sia pura utopia :
Che voi sappiate Karakuri è stato pubblicato in qualche paese anglofono ? D:
spero che qualcuno recuperi sto manga(e magari pure i meravigliosi noritaka ed enomoto)
Infine una parola per l'autore perchè come dice rio79 secondo me USHIO E TORA è ancora uno dei manga più belli in assoluto, non solo del suo genere. Lo letto, riletto e ancora riletto e sinceramente non ha nulla da invidiare ai "capolavori" odierni, anzi gli bagna i piedi a tutti o quasi. Consiglio vivamente la lettura a tutti di questo manga. Riguardo Karakuri Circus magari un giorno lo staff ci spiegherà il perchè di questa di news...... dai ditelo che ne sapete una più del diavolo....... eh dai......
@ick:si,esiste la versione in inglese di karakuri,anche se non so se sia inglese o americana.
comunque la panini ha annunciato di essere interessata al vecchio catalogo play press (e infatti battle royale lo stanno gia pubblicando),spero proprio che pubblichino anche questo manga.
Karakuri non m'era piaciuto quanto U&T, ma lo trovai ugualmente valido nonostante avessi letto solo i primi numeri. Se qualcuno avesse una mezza intenzione di riprenderlo sappia che avrebbe il mio ordine sicuro in fumetteria xD
Ah come sempre poi ci aggiungo anche Hamelin e Noritaka (anche se alla fine questo me lo sono recuperato in giappo visto che non credo sia possibile che qualcuno lo recuperi per proporre solo 2-3 volumi inediti sui 18 originali *_*)
"Questo manga lo avevo iniziato, ma per qualche strana ragione in quel periodo, nella mia fumetteria non arrva quasi mai...mi chiedo ancora adesso il perchè, comunque ora devo ancora finire di comprarmi le serie visto che possiedo solo tre numeri."
NO! non recuperare altri volumi! Il manga è stato interrotto tempo fa dalla PlayPress.
Aspetta e spera piuttosto in una riedizione fatta da una casa editrice più seria.
Di Ushio e Tora tengo con cura tutta l'edizione Star.
Ma Ushio e Tora poi con la Star non è che fosse andato così male a mio avviso, forse all'inizio, ma poi tutti quelli che sentivo lo compravano O_o...mah. Speriamo che la Star o la neonata GP ci ripropongano questo titolo, con più cura della Play Press, e fino alla fine (Con la play press non l'avevo neanche iniziato perchè sapevo già che non l'avrebbero terminato -_-''). Da parte mia appena una casa editrice seria farà l'annuncio lo metterò subito in ordine in fumetteria
Fossero davvero i disegni non si riuscirebbe a spiegare come mai ci siano in giro successi disegnati da cani.
Più che altro ci sarebbe da chiedersi cosa può fare successo oggi nell'affollato scaffale dell'edicola/fumetteria?
Perfino uno shonen preso da jump senza una serie televisiva dietro a spingere fa fatica ad emergere dal magma dell'anonimato, no?
Quindi, credo che i lavori di Fujita non siano perseguitati dai cattivi editori spaventati dalla loro qualità.
Diciamo che pure Fujita è un autore che soffre di scarse vendite se buttato nella mischia, tutto qui.
P.S. poi, mi fa una certa impressione leggere (non solo qui) i commenti dei lettori più stagionati che disprezzano i più giovani e le loro passioni/letture.
Complimenti!
ma non s'era detto che avendo subito le malelingue di chi non capiva la nostra passione, da adulti non saremmo caduti nella stessa trappola?
Saluti
Quando ho letto il tuo post credevo che avessi qualcosa come 50 anni... poi ho visto la tua schada utente ed ho notato che sei anche più giovane di me!
Dai non la fare così tragica, purtroppo il mercato è davvero inesplicabile, ma chissà magari, con l'imminente Giochi Preziosi, i cari kappa boys ci faranno contenti un giorno, rieditando e pubblicizzando a dovere le opere di Fujita
Poi Ushio e Tora oggi la vedrei come una pubblicazione fortunata, magari grazie alla publicità indiretta che gli potrebbe fare un titolo come Inuyasha (che l'ha copiato spudoratamente). Lo stile del disegno però non credo che lo aiuti molto: secondo me troppo "particolare" per essere apprezzato appieno dai giovani d'oggi.
Ecco perché quando oggi vedo un Naruto, un Bleach, sono daccordo che siano carini ma non capisco il perché li si ama tanto, per l'appunto perché da amante dei classici, trovo nelle pubblicazioni odierne solo scopiazzature e/o niente di nuovo.
Poi per esempio per citare Epicuro, io aspetto che qualcuno osi e ripeto osi dire ad esempio leggendo magari oggi Ushio e Tora che non gli piace perché apparte il disegno grezzo la storia dei demoni giapponesi è già stata usata in un Inu Yasha, credimi lo aspetto quel momento, non ti dico perché però haha.
Cmq voglio dire, che proprio per gente simile, Kazuhiro Fujita non può essere fruttuoso per le case editrici a prescindere ora dalla Play Press ora Playmedia Company che fa davvero pena, ed essendo io di Roma prima o poi una visitina nei loro uffici dovrò farla... Purtroppo le case editrici di oggi pubblicano solo ciò che (seppur carino o bello sia chiaro non disdegno affatto un ottima produzione contemporanea eh) per loro può fruttare, case come Star Comics e Panini intendo, in quanto ad esempio J-Pop e d/books hanno un parco titoli molto più di nicchia (così come la Hazard, non so è un'altra che mi è venuta in mente), ed infatti la d/books ad esempio queste opere le fa pagare assai care. E ci credo bene, quando si idolatra un autore che più inutile non si può come Hiro Mashima lol, io certamente non lo dico per farmi grande agli occhi di altri, ma cavolo sono cresciuto con tanti classici (vado avanti con altri esempi come Orange Road, Cat's Eye, Michael, ma chi è che conosce il cugino giapponese di Garfield haha) e il 70% dei fumetti pubblicati ora sono almeno a mio parere inutili, che se non venissero pubblicati sarebbe la stessa cosa, non cambierebbe nulla, come ad esempio tutti gli shojo odierni, io non li sopporto proprio a differenza degli shohen, gli shojo di oggi apparte le CLAMP che amo alla follia, ma proprio morbosamente tanto da sognarmele la notte lol, sono un produzione per me troppo leggera.
Cmq per concludere, ripeto ci sono molte buone produzioni sia animate che cartacee nuove o ex nove che son molto belle, ma ci sono anche altre migliaia di opzioni classiche mai pensate seriamente purtroppo.
Io credo che le opere di una vota vengano ritenute più belle innanzitutto a causa dei nostri ricordi, che le ingigantiscono all'inverosimile
Poi c'è da considerare il fatto che quando quello dei manga era un mercato pionieristico, gli editori (che credo fossero mediamente più competenti e appassionati rispetto ad oggi) si limitavano ad importare soprattutto i titoli migliori.
Oggi che, ivece, manga ed anime (ma questi ultimi anche prima) sono diventati un fenomeno di massa largamente apprezzato, siamo stati invasi da una marea di nuovi titoli, di cui solo una minima percentuale è davvero valida. Fra questi poi è normale che scarseggino idee nuove, visto che i debiti nei confronti dei classici sono palesi (Come nel sopracitato caso di Inuyasha).
Dobbiamo farcene una ragione, sperando che un giorno chi è cresciuto con "i nostri classici" si occupi di riproporli alle nuove genrazioni... sempre che non vengano paradossalmente tacciati di poca originalità, sarà probabilissimo sentire qualche giovane lettore pronunciare una frase del tipo : " che schifo, questo nuovo manga, Ushio e Tora, è una scopiazzatura di Inuyasha!" Oppure : "guarda che ridicolo questo Karakuri Circus, ha copiato le marionette da combattimento da Naruto!"
Ah ah ah
Io gradirei molto una riproposta di vecchi classici visto che , ahimè, ho cominciato a collezionare manga da relativamente poco tempo (7-8 anni, e cmq molti titoli me li son persi per pura disinformazione), infatti Karakuri Circus è stato uno dei miei primissimi titoli... acquistato quasi per caso, e poi subito interrotto! Che trauma!
Grazie
Se le sue opere non riescono a riscuotere successo (vorrei vedere alcuni dati di vendita, però...) non credo sia da ricondurre a chissà che difficoltà di fruizione.
Ushio e Tora dopotutto è un manga d'azione con dosi massicce di buoni sentimenti quasi jumpistici (stringi i pugni e vai che il domani è migliore se t'impegni e così via).
Tutto fuorché una cosa di difficile lettura, insomma.
Anche i disegni non sono certo così scarsi come qualcuno vorrebbe far credere.
Poi, come già ho scritto ci sono opere disegnate molto, ma mooolto peggio che vendono a palate...
Ah, e tutto ciò non lo scrivo di certo per declassare l'opera di Fujita, eh.
Cerco solo di porre i lavori di questo autore al loro posto e cioé fuori dalle opere scomode o difficili (che non sempre fa rima con migliori).
Bah, credo che Fujita stia pagando lo scotto di essere stato pubblicato in maniera troppo scoordinata in passato, tutto qui.
Infine, sul rapporto Ushio e Tora e Inuyasha non vedo questi grandi parallelismi. L'unico punto d'incontro tra le due opere sta nel mostro inchiodato in cantina, certo ma mi pare che questo elemento sia un classico nelle storie di mostri (una cosa simile c'è pure in evangelion...).
C'è da ricordare che quando ci si muove nelle storie di mostri si avrà sempre daffare con delle immagini flockloristiche, iconiche anche, per cui certi rimandi e similitudini mi sembrano inevitabili.
Saluti
se sei curioso verso questo autore puoi cmq recuperare Ushio e Tora che come detto da molti e' veramente un must!
@Epicuro: ho smesso di leggere inuyasha a meta' circa quindi non conosco gli sviluppi della storia ma almeno per la prima parte assomigliava molto a U&T imho. La situazione iniziale era proprio copiata, dal mostro impalato, al ragazzo/a che lo libera con pure lo stesso background. Poi inuyasha ha voluto discostarsi, per fortuna, modificando l'ambientazione rispetto a quella piu' urbana di Fujita e forse per quello ha riscosso il successo che (io non capisco come) continua a riscuotere.
Poi beh, U&T si radica in un mondo tetro, dove in realta' i buoni sentimenti non e' che siano cosi' presenti, eccezion fatta per uno dei due protagonisti (si perche' il secondo... xD). Basti pensare in che condizioni ushio passa gran parte del suo viaggio xD
Sono d'accordo anche io sul fatto che Fujita sia stato sfortunato per quanto riguarda la pubblicazione italiana...e' difficile ricordare autori che pur proponendo ottime opere siano sempre stati interrotti a causa delle proprie case editrici! Poi imho ha pagato anche il fortissimo legame con le tradizioni giapponesi cui magari non tutti si appassionano.
beh, speriamo in un futuro migliore almeno per quanto riguardi una possibile ripubblicazione di karakuri!
Poi, i buoni sentimenti sono incarnati dal protagonista che troneggia su tutti gli altri personaggi.
La filosofia di Ushio è l'unica che emerge vincitrice dal caos.
Tora è il classico finto cattivo che riesce a comprendere Ushio e quindi sottolinea ancor di più il valore positivo senza ombre del protagonista.
In Ushio&Tora tutti personaggi con qualcosa di oscuro sono costretti a pagar dazio, alla fine.
Per cui, Ushio&Tora è una storia dove vengono esaltati i buoni sentimenti (lealtà, giustizia, amicizia, eccetera...).
Io personalmente ho trovato questa insistenza di Fujita (lo diceva anche in una sua intervista) uno dei suoi peggiori difetti...
Saluti
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