Rai 4 LogoRai 4 ci ha abituati nel tempo a una programmazione seriale di alta qualità, comprendendo, al di fuori dell’animazione giapponese, molte serie americane già trasmesse in precedenza da altre reti con minor fortuna rispetto alla collocazione in palinsesto.

Una di queste serie, Angel, è attualmente programmata su Rai 4 con due episodi al giorno, alle ore 12.20 e alle 18.40. Ed è proprio questa collocazione, nel pieno del day-time, che aveva fatto scatenare una bufera il 19 settembre scorso, quando Giovanni Valentini, dalle colonne della sua rubrica “Il sabato del villaggio” su La Repubblica denunciò che “al povero telespettatore che paga il canone, può capitare intanto di sintonizzarsi intorno alle 19.30 su Rai 4, la “nuova” rete del servizio pubblico sul digitale terrestre, e di imbattersi in un orripilante telefilm americano, intitolato Angel, a base di sesso e violenza, interpretato da personaggi che al momento di entrare in azione cambiano sembianze e si trasformano in vampiri”, e che il serial “non ha proprio nulla a che fare con la missione del servizio pubblico”.

Evidentemente queste parole hanno ricevuto attenzione da parte di qualcuno, perché l’altro ieri Carlo Freccero ci ha fatto sapere di aver ricevuto la notifica di avvio della procedura d’infrazione del Codice di Autoregolamentazione Tv e Minori contro Rai 4, proprio per la trasmissione di Angel nel day-time.

Stranamente questa decisione arriva esattamente il giorno dopo la giornata record di Rai 4, che lunedì 21 dicembre ha segnato il proprio record di ascolti praticamente in tutte le fasce di riferimento (tra cui l’intera giornata, l’access prime time e il prime time)... il fatto diventa ancora più curioso se si tiene conto che recentemente proprio Angel stava segnando ascolti molto alti.

Angel Cast

Carlo Freccero si è dichiarato particolarmente amareggiato da un procedimento del genere, che pone paletti piuttosto marcati per una programmazione “adulta” nel palinsesto giornaliero anche per una rete come Rai 4, rete che, ricordiamo, ha nella categoria giovani adulti proprio il suo target di riferimento, e che quindi sviluppa un’offerta a essi rivolta lungo tutta la giornata.
Inoltre, un provvedimento di questo tipo chiaramente pone problematiche maggiori in prospettiva futura, impedendo per esempio un’ipotetica fascia giornaliera dedicata all’animazione giapponese coerente con la tipologia attualmente in onda in seconda serata sulla rete.

Un episodio che potrebbe creare un precedente scomodo per una qualsiasi rete fortemente targettizzata, che in primo luogo crea la propria offerta in base alla tipologia di pubblico che vuole raggiungere, senza i falsi moralismi derivanti da problematiche care a una certa opinione pubblica, che spesso portano a estremismi non pienamente giustificati.

In quest’ottica diviene estremamente attuale la risposta che Carlo Freccero affidò al blog di Rai 4 il 21 settembre in merito al polverone di polemiche che si alzò dopo l’articolo di Valentini:


E’ coerente invocare la libertà di stampa ed insieme la censura? E’ una censura che chiede di espellere dal servizio pubblico i nuovi telefilm e per estensione anime e fiction non tradizionali.
Vuole “normalizzare” la rete imponendole lo stile e la programmazione delle reti generaliste.
Possibile che ogni volta che c’è un tentativo di rinnovamento, i benpensanti decidano (fortunatamente sino ad oggi senza successo) di stroncarlo sul nascere?

[…]

La cultura di oggi, l’immaginario della nostra epoca, deve essere a disposizione di tutti, non solo delle televisioni a pagamento.
Oggi la fiction è serie e anime, non biografie di santi e di eroi del passato. Lasciamo questi prodotti a chi non condivide l’immaginario contemporaneo globale. Il servizio pubblico deve comunicare e diffondere ciò che è vivo. Non può continuare ad impersonare solo l’archeologia della comunicazione. Se la sua missione è una missione culturale, bisogna ammettere che accanto alle reti generaliste che ripropongono la cultura di ieri, esistano reti nuove che diffondano la cultura di oggi.
La televisione sta vivendo una fase di rinascita e sperimentazione, nei confronti di un cinema che stenta a trovare nuove identità. Oggi le serie si traducono in film e non viceversa. Oggi la fiction americana ricostruisce intrecci narrativi complessi, mentre il cinema, per attirare il grosso pubblico, ha spesso sceneggiature elementari.

Siamo in molti a condividere il culto per le serie televisive, per l’animazione giapponese, per i videogiochi, per gli scambi di informazione e di contatti in rete, per la convergenza tra mezzi digitali diversi, per un ruolo attivo dello spettatore.
Difendiamo la nostra identità, combattiamo l’immaginal divide
”.


Per assecondare la richiesta del Comitato di Applicazione del Codice di Autoregolamentazione Media e Minori, si è comunque deciso di far slittare Angel alle ore 19.30, spostando Eureka alle 18.40.

Difendere la nostra identità diviene oggi un nodo cruciale per far valere il diritto di ogni cittadino nell’avere la propria libertà di pensiero e di espressione; se volete esprimere un vostro parere oppure il vostro disappunto direttamente al comitato potete farlo inviando un’e-mail a [email protected].