Riproponiamo dal sito ufficiale dell'editore:
Cyborg 009 è una delle serie più amate del nostro ricchissimo parco testate: un cult che ha fatto la storia del fumetto ma che appassiona anche i giovanissimi per le sue tematiche sempre moderne e universali. Per fare un po' luce sulla complessa storia editoriale di questo capolavoro, il nostro Francesco Nicodemo, traduttore della serie, ha scritto per voi un dettagliato dossier, che vi aiuterà a orientarvi nella nostra edizione integrale. Buona lettura!
La pubblicazione di Cyborg 009 ebbe inizio il 19 luglio 1964, sul numero 30 della rivista Shûkan Shônen King dell’editore Shônengahôsha.
Il '64 rappresentò per il Giappone un vero e proprio punto di svolta, in quanto anno della sua definitiva affermazione come potenza economica internazionale dopo la ricostruzione post-bellica, resa evidente dai giochi olimpici di Tôkyô e dall’entrata in funzione del treno superveloce Shinkansen, visibile tra l’altro proprio in una delle prime avventure dei Cyborg, pubblicato sul volume 2 dell’edizione italiana.
Quando la redazione di Shûkan Shônen King richiese a Shotaro Ishinomori di serializzarvi un nuovo fumetto, a tema libero, di facile comprensione per un pubblico di bambini, target della rivista, il maestro ripropose una sua idea risalente a cinque anni prima, ma bocciata dall’editore per la sua eccessiva modernità, dando vita a Cyborg 009. I tempi per l’opera non erano tuttavia ancora maturi, basti pensare che nemmeno la parola “cyborg” era allora di uso comune, e questo, unito all’eccessiva complessità della vicenda per un pubblico infantile, spinse l’editore a farla cessare, in modo piuttosto frettoloso, con il numero 39 del 19 settembre 1965. Sui supplementi mensili della rivista, intitolati Bessatsu Shônen King, vennero pubblicati in maniera aperiodica altri episodi dei Cyborg, a partire dal numero del gennaio 1965 fino al numero del febbraio 1966. Su questa testata, però, il titolo della serie venne modificato in I guerrieri cyborg. Tutto questo materiale, dalla nascita dei nove protagonisti allo scontro con i Mythos Cyborg, compare nei primi cinque volumi dell’edizione italiana.
Il 21 luglio 1966 venne distribuito nelle sale cinematografiche giapponesi il primo film d’animazione di “Cyborg 009”, uscito in Italia con il titolo di Joe tempesta. Questo, unito alla prima raccolta in volumi del fumetto, contribuì a creare un vero e proprio boom dei Cyborg, cosa che spinse Ishinomori a riprendere la matita per serializzare, sulla rivista Shûkan Shônen Magazine dell’editore Kôdansha, una lunga e famosa saga ambientata nel sottosuolo. Dal target decisamente più maturo, visibile anche nel design dei personaggi, rispetto a quanto finora realizzato, questa storia doveva essere, nelle intenzioni dell’autore, la conclusione definitiva di Cyborg 009, e pertanto regalò ai lettori uno dei finali che più sono rimasti nella memoria collettiva, e che molti fan considerano ancora oggi essere il vero finale dell’opera. Venne pubblicata dal numero 30 del 31 luglio 1966 al numero 13 del 26 marzo 1967 della rivista, e compare nei volumi 6 e 7 dell’edizione italiana. Il 19 marzo 1967 venne distribuito nelle sale cinematografiche giapponesi il secondo film d’animazione di Cyborg 009, inedito nel nostro paese.
Poche settimane dopo, sotto la pressione dei fan, che desideravano che il fumetto continuasse e al tempo stesso non accettavano la tragicità del suo finale, Ishinomori riprese a disegnare Cyborg 009 sulla rivista Bôken Ô dell’editore Akita Shoten, realizzando un sequel in perfetta continuità con quanto finora aveva prodotto. Le vicende dei nove eroi proseguirono sulla citata rivista per due anni, dal numero di maggio 1967 al numero di giugno 1969, per un totale di sei saghe caratterizzate da un’ulteriore maturazione di personaggi e vicende. Parallelamente, dal 5 aprile al 27 settembre 1968, andò in onda la prima serie televisiva d’animazione di Cyborg 009, composta da 26 episodi, inedita in Italia. L’ultima delle sei saghe pubblicate su Bôken Ô, denominata “Gli angeli”, doveva nelle intenzioni di Ishinomori rappresentare la conclusione definitiva del fumetto, ma la complessità della sua tematica, centrata sul tema della divinità, suggerì al maestro di sospenderla, con l’intento di riscriverla da capo in un prossimo futuro. Questo materiale compare nei volumi da 8 a 11 dell’edizione italiana.
La riscrittura della saga degli angeli si ebbe con la saga denominata “La battaglia contro gli dei”, pubblicata sulla rivista COM, dell’editore Mushi Pro Shôji, dal numero di giugno 1969 al numero di dicembre 1970. Grande fu però la delusione dei fan allorché Ishinomori lasciò nuovamente incompiuta la vicenda, senza mai più riprenderla in futuro. Questa è la ragione per cui molti considerano Cyborg 009 una grande opera priva di finale. Questo materiale compare nel volume 12 dell’edizione italiana.
Nel 1975, dopo cinque anni di assenza, Cyborg 009 ricomparve sulla rivista di fumetti per ragazze Shûkan Shôjo Comic, a testimonianza del successo riscosso dall’opera anche tra il pubblico femminile. Su questa testata Ishinomori realizzò tre avventure completamente slegate dalla precedente saga degli dei, caratterizzate dall’ovvia accentuazione degli elementi tipici dei fumetti per il gentil sesso e pubblicate sul numero 38 del 14 settembre 1975, sul numero 7 del 8 febbraio 1976 e dal numero 31 del 25 luglio 1976 al numero 33 del 8 agosto 1976. Questo materiale compare nei volumi 13 e 14 dell’edizione italiana.
Il ritrovato successo del suo fumetto spinse Ishinomori a pubblicare nuove brevi saghe sulle più svariate riviste, quali Play Comic di Akita Shoten (numero del 12 agosto 1976), Gekkan Shônen Jump di Shûeisha (numero del giugno 1976), Bôken Ô di Akita Shoten (numero del capodanno 1977), Shûkan Shônen Magazine di Kôdansha (numero 2 del 8 gennaio 1978). Questo materiale compare nei volumi 13 e 14 dell’edizione italiana.
Desideroso di cimentarsi con storie di più ampio respiro, Ishinomori serializzò sulla rivista Manga Shônen di Asahi Sonorama la saga denominata “La piramide sottomarina”. Essa, pubblicata dal numero di luglio 1977 al numero di settembre 1979, ridiede ai Cyborg una grande popolarità, amplificata poi dalla serie televisiva di 50 episodi, giunta anche in Italia, trasmessa dal 6 marzo 1979 al 25 marzo 1980, nonché dal film del capodanno 1981 “La leggenda della supergalassia". La saga della piramide compare nei volumi 15 e 16 dell’edizione italiana.
Sfruttando il successo della serie televisiva, Ishinomori iniziò una proficua collaborazione con l’editore Shôgakukan, sulle cui testate Shûkan Shônen Sunday e Shônen Big Comic pubblicò una serie di saghe ad ampio respiro caratterizzate dal ritorno dei nemici di sempre, i Black Ghost, e da alcuni episodi centrati sulle singole figure dei nove membri del team. Questo materiale, apparso su Shûkan Shônen Sunday dal numero 9 del 25 febbraio 1979 al numero 11 del 25 febbraio 1981, e su Shônen Big Comic dal numero 7 del 10 aprile 1979 al numero 6 del 25 marzo 1980, compare nei volumi da 17 a 26 dell’edizione italiana.
L’ultima lunga saga a fumetti di Cyborg 009 venne realizzata da Ishinomori per l’editore Gakushû Kenkyûsha. Il maestro aveva già realizzato per questo editore una breve storia, pubblicata sul numero di aprile 1979 della rivista Shônen Challenge e contenuta nel volume 21 dell’edizione italiana, ma questa volta optò per un arco narrativo più complesso collegato a vicende narrate su Bôken Ô alla fine degli anni sessanta. Questo materiale, pubblicato dal numero di febbraio 1985 al numero di aprile 1986 della rivista SF Animedia, e sul numero di settembre 1986 della rivista Comic Nora, compare nel volume 27 dell’edizione italiana.
Colpito dalla malattia, Ishinomori non ebbe la possibilità di concludere la saga degli dei, ma desiderandolo ardentemente, dal letto d’ospedale raccolse il finale che aveva immaginato in dettagliati appunti che passò al figlio, il quale si è assunto il compito di trasformarli in una trilogia di romanzi dal titolo 2012 009 Conclusion God’s War, il primo dei quali uscito nell’agosto 2008 per l’editore Kadokawa.
Cyborg 009 è una delle serie più amate del nostro ricchissimo parco testate: un cult che ha fatto la storia del fumetto ma che appassiona anche i giovanissimi per le sue tematiche sempre moderne e universali. Per fare un po' luce sulla complessa storia editoriale di questo capolavoro, il nostro Francesco Nicodemo, traduttore della serie, ha scritto per voi un dettagliato dossier, che vi aiuterà a orientarvi nella nostra edizione integrale. Buona lettura!
La pubblicazione di Cyborg 009 ebbe inizio il 19 luglio 1964, sul numero 30 della rivista Shûkan Shônen King dell’editore Shônengahôsha.
Il '64 rappresentò per il Giappone un vero e proprio punto di svolta, in quanto anno della sua definitiva affermazione come potenza economica internazionale dopo la ricostruzione post-bellica, resa evidente dai giochi olimpici di Tôkyô e dall’entrata in funzione del treno superveloce Shinkansen, visibile tra l’altro proprio in una delle prime avventure dei Cyborg, pubblicato sul volume 2 dell’edizione italiana.
Quando la redazione di Shûkan Shônen King richiese a Shotaro Ishinomori di serializzarvi un nuovo fumetto, a tema libero, di facile comprensione per un pubblico di bambini, target della rivista, il maestro ripropose una sua idea risalente a cinque anni prima, ma bocciata dall’editore per la sua eccessiva modernità, dando vita a Cyborg 009. I tempi per l’opera non erano tuttavia ancora maturi, basti pensare che nemmeno la parola “cyborg” era allora di uso comune, e questo, unito all’eccessiva complessità della vicenda per un pubblico infantile, spinse l’editore a farla cessare, in modo piuttosto frettoloso, con il numero 39 del 19 settembre 1965. Sui supplementi mensili della rivista, intitolati Bessatsu Shônen King, vennero pubblicati in maniera aperiodica altri episodi dei Cyborg, a partire dal numero del gennaio 1965 fino al numero del febbraio 1966. Su questa testata, però, il titolo della serie venne modificato in I guerrieri cyborg. Tutto questo materiale, dalla nascita dei nove protagonisti allo scontro con i Mythos Cyborg, compare nei primi cinque volumi dell’edizione italiana.
Il 21 luglio 1966 venne distribuito nelle sale cinematografiche giapponesi il primo film d’animazione di “Cyborg 009”, uscito in Italia con il titolo di Joe tempesta. Questo, unito alla prima raccolta in volumi del fumetto, contribuì a creare un vero e proprio boom dei Cyborg, cosa che spinse Ishinomori a riprendere la matita per serializzare, sulla rivista Shûkan Shônen Magazine dell’editore Kôdansha, una lunga e famosa saga ambientata nel sottosuolo. Dal target decisamente più maturo, visibile anche nel design dei personaggi, rispetto a quanto finora realizzato, questa storia doveva essere, nelle intenzioni dell’autore, la conclusione definitiva di Cyborg 009, e pertanto regalò ai lettori uno dei finali che più sono rimasti nella memoria collettiva, e che molti fan considerano ancora oggi essere il vero finale dell’opera. Venne pubblicata dal numero 30 del 31 luglio 1966 al numero 13 del 26 marzo 1967 della rivista, e compare nei volumi 6 e 7 dell’edizione italiana. Il 19 marzo 1967 venne distribuito nelle sale cinematografiche giapponesi il secondo film d’animazione di Cyborg 009, inedito nel nostro paese.
Poche settimane dopo, sotto la pressione dei fan, che desideravano che il fumetto continuasse e al tempo stesso non accettavano la tragicità del suo finale, Ishinomori riprese a disegnare Cyborg 009 sulla rivista Bôken Ô dell’editore Akita Shoten, realizzando un sequel in perfetta continuità con quanto finora aveva prodotto. Le vicende dei nove eroi proseguirono sulla citata rivista per due anni, dal numero di maggio 1967 al numero di giugno 1969, per un totale di sei saghe caratterizzate da un’ulteriore maturazione di personaggi e vicende. Parallelamente, dal 5 aprile al 27 settembre 1968, andò in onda la prima serie televisiva d’animazione di Cyborg 009, composta da 26 episodi, inedita in Italia. L’ultima delle sei saghe pubblicate su Bôken Ô, denominata “Gli angeli”, doveva nelle intenzioni di Ishinomori rappresentare la conclusione definitiva del fumetto, ma la complessità della sua tematica, centrata sul tema della divinità, suggerì al maestro di sospenderla, con l’intento di riscriverla da capo in un prossimo futuro. Questo materiale compare nei volumi da 8 a 11 dell’edizione italiana.
La riscrittura della saga degli angeli si ebbe con la saga denominata “La battaglia contro gli dei”, pubblicata sulla rivista COM, dell’editore Mushi Pro Shôji, dal numero di giugno 1969 al numero di dicembre 1970. Grande fu però la delusione dei fan allorché Ishinomori lasciò nuovamente incompiuta la vicenda, senza mai più riprenderla in futuro. Questa è la ragione per cui molti considerano Cyborg 009 una grande opera priva di finale. Questo materiale compare nel volume 12 dell’edizione italiana.
Nel 1975, dopo cinque anni di assenza, Cyborg 009 ricomparve sulla rivista di fumetti per ragazze Shûkan Shôjo Comic, a testimonianza del successo riscosso dall’opera anche tra il pubblico femminile. Su questa testata Ishinomori realizzò tre avventure completamente slegate dalla precedente saga degli dei, caratterizzate dall’ovvia accentuazione degli elementi tipici dei fumetti per il gentil sesso e pubblicate sul numero 38 del 14 settembre 1975, sul numero 7 del 8 febbraio 1976 e dal numero 31 del 25 luglio 1976 al numero 33 del 8 agosto 1976. Questo materiale compare nei volumi 13 e 14 dell’edizione italiana.
Il ritrovato successo del suo fumetto spinse Ishinomori a pubblicare nuove brevi saghe sulle più svariate riviste, quali Play Comic di Akita Shoten (numero del 12 agosto 1976), Gekkan Shônen Jump di Shûeisha (numero del giugno 1976), Bôken Ô di Akita Shoten (numero del capodanno 1977), Shûkan Shônen Magazine di Kôdansha (numero 2 del 8 gennaio 1978). Questo materiale compare nei volumi 13 e 14 dell’edizione italiana.
Desideroso di cimentarsi con storie di più ampio respiro, Ishinomori serializzò sulla rivista Manga Shônen di Asahi Sonorama la saga denominata “La piramide sottomarina”. Essa, pubblicata dal numero di luglio 1977 al numero di settembre 1979, ridiede ai Cyborg una grande popolarità, amplificata poi dalla serie televisiva di 50 episodi, giunta anche in Italia, trasmessa dal 6 marzo 1979 al 25 marzo 1980, nonché dal film del capodanno 1981 “La leggenda della supergalassia". La saga della piramide compare nei volumi 15 e 16 dell’edizione italiana.
Sfruttando il successo della serie televisiva, Ishinomori iniziò una proficua collaborazione con l’editore Shôgakukan, sulle cui testate Shûkan Shônen Sunday e Shônen Big Comic pubblicò una serie di saghe ad ampio respiro caratterizzate dal ritorno dei nemici di sempre, i Black Ghost, e da alcuni episodi centrati sulle singole figure dei nove membri del team. Questo materiale, apparso su Shûkan Shônen Sunday dal numero 9 del 25 febbraio 1979 al numero 11 del 25 febbraio 1981, e su Shônen Big Comic dal numero 7 del 10 aprile 1979 al numero 6 del 25 marzo 1980, compare nei volumi da 17 a 26 dell’edizione italiana.
L’ultima lunga saga a fumetti di Cyborg 009 venne realizzata da Ishinomori per l’editore Gakushû Kenkyûsha. Il maestro aveva già realizzato per questo editore una breve storia, pubblicata sul numero di aprile 1979 della rivista Shônen Challenge e contenuta nel volume 21 dell’edizione italiana, ma questa volta optò per un arco narrativo più complesso collegato a vicende narrate su Bôken Ô alla fine degli anni sessanta. Questo materiale, pubblicato dal numero di febbraio 1985 al numero di aprile 1986 della rivista SF Animedia, e sul numero di settembre 1986 della rivista Comic Nora, compare nel volume 27 dell’edizione italiana.
Colpito dalla malattia, Ishinomori non ebbe la possibilità di concludere la saga degli dei, ma desiderandolo ardentemente, dal letto d’ospedale raccolse il finale che aveva immaginato in dettagliati appunti che passò al figlio, il quale si è assunto il compito di trasformarli in una trilogia di romanzi dal titolo 2012 009 Conclusion God’s War, il primo dei quali uscito nell’agosto 2008 per l’editore Kadokawa.
Ha fatto bene la J-Pop a scrivere questo editoriale!
Ah un altra cosa poi,un plauso alla Jpop che è riuscita a portare questo capolavoro in Italia.
Complimenti per la chioma nella foto vintage
Ringrazio per aver finalmente portato in ITA quest'opra ma, per 7,5€ a volume come cura redazionale avrei sperato in qualcosa in più. Nulla da dire invece sulla bella edizione.
Mi sa che l'aggiungerò all'infinita lista di opere da recuperare...
credo che l'idea di Boh sia molto buona, inserirlo nel primo volume dell'opera srebbe stata un acos amolto bella..
Molto interessante l'articolo.
Grazie Anime Click
Alla fine anche se non è una storia completa, qui il discorso è differente, perchè si tratta sempre di uno dei fumetti che hanno fatto la storia, ed è dovere leggerlo, di una importanza culturale enorme.
Spero che una volta concluso il manga portino anche i 3 romanzi.
@oberon
Io ormai non rifletto più sulle azioni della panini, tanto so che tutto ciò che fanno lo fanno perchè gli porterà sicuramente un guadagno.
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