Riprendiamo l'articolo da Repubblica.it:

Spiato chi scarica gratis
il Garante: privacy violata

Pirateria, storico processo al via. Pedinati milioni di navigatori. Fapav affida la sorveglianza dei siti pirata a una società francese e accusa Telecom: i vostri abbonati sono i più attivi di ALDO FONTANAROSA


spiare11 febbraio 2010 - Se state scaricando "Avatar" o "Paranormal Activity" dalla Rete, conviene che vi guardiate alle spalle. Qualcuno sta prendendo nota di questa vostra azione. Centinaia di migliaia di italiani sono stati "pedinati" mentre praticavano uno degli sport nazionali preferiti: downloadare da Internet (ovviamente gratis) i migliori film, le canzoni del momento, i software più costosi.

La conferma di questo "pedinamento" - che scatena ora la reazione del Garante per la Privacy - è arrivata ieri nella stanza del giudice Antonella Izzo, al Tribunale Civile di Roma. Qui si sono presentati gli avvocati della Fapav. E' la Federazione che combatte la pirateria audiovisiva. Proprio Fapav ha incaricato una società francese (la CoPeerRight) di tenere d'occhio 11 siti che regalano film e canzoni. Nel mirino dei controllori sono finiti soprattutto i navigatori che hanno visitato questi siti. La Fapav - dal 2008 ad oggi - ha accertato 2 milioni 200 mila casi di scarico illegale. E subito ne ha chiesto conto a Telecom. Chi scaricava era un abbonato di Telecom "tra il 57 e il 65% dei casi".

Nel suo atto di citazione, rivolto proprio contro Telecom, la Fapav chiede al colosso telefonico di comunicare alle "autorità di pubblica sicurezza tutti i dati idonei alla repressione dei reati". Davanti al giudice Izzo - investito del caso con procedura urgente, articolo 700 del Codice di procedura civile - c'erano anche i legali di Telecom. La loro linea difensiva è chiara: la società telefonica si limita a fornire il servizio di collegamento a Internet; e certo non può segnalare quali dei suoi abbonati si siano presi "Avatar" o "Natale a Beverly Hills", solo per citare alcuni dei film più scaricati. L'azienda, semplicemente, non può monitorare le navigazioni e archiviare i relativi dati.

Nella loro difesa, gli avvocati di Telecom hanno trovato un alleato nell'avvocato Fiorentino, che parla per conto del nostro Garante della Privacy. In una memoria di 15 pagine, Fiorentino sospetta che la Fapav sia in possesso di prove "inutilizzabili" se queste sono frutto di un trattamento non lecito dei dati personali dei navigatori. In altre parole, il legale del Garante vuole capire se la Fapav, "o chi per essa", abbia segnato il numero di targa che identifica ogni utente della Rete: è il famoso codice IP, assegnato ad ogni abbonato. Un "monitoraggio sistematico" degli utenti di Internet - ricorda Fiorentino - non può essere ammesso".
Nei suoi ricorsi, in verità, la Fapav non sostiene mai di avere dati personali. Esercita, semmai, un pressing su Telecom perché sia lei ad agire. La società telefonica potrebbe fare tante cose utili. Impedire l'accesso ai siti pirata, ad esempio; oppure scrivere a tutti i suoi abbonati che il download è illegale. Ma il legale del Garante della Privacy non sembra accettare neanche queste azioni più soft. A suo parere, il diritto alla riservatezza dei navigatori viene prima di ogni cosa. Certo, la riservatezza del singolo non vale quando entra in conflitto con l'interesse pubblico generale. Ma resta più forte di fronte anche "ai diritti economici" individuali.