Passepartout è una nota trasmissione televisiva quasi decennale, in onda la domenica su Rai Tre alle 13:25 circa; il programma è giunto ormai alla nona edizione, che dovrebbe concludersi ad agosto.
Nonostante i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni, il programma è sempre stato caratterizzato dalla conduzione dall'imponente figura del giornalista ed esperto d'arte Philippe Daverio, vero e proprio punto fermo nel continuo viaggio fra opere d'arte, mostre, ville, e realtà culturali non soltanto italiane.
Negli ultimi mesi, Passepartout ha dedicato due sue puntate al Giappone: la prima alla mostra Potere e Splendore 1568/1868, svoltasi recentemente a Milano; la seconda ad un artista di cui si tratterà in seguito, Kengiro Azuma.
Con la puntata intitolata L'eleganza della Tartaruga si è voluto aprire un vero e proprio miniciclo di due puntate dedicato all’arte e alla cultura del Giappone:
Prima di affrontare il tema della modernità con un’intervista all’artista Kengiro Azuma, che vedremo nella puntata successiva, questa settimana si comincia a parlare del Giappone prendendo spunto soprattutto da una mostra di grande interesse e suggestione al Palazzo Reale di Milano, “Giappone. Potere e splendore 1568/1868”, che racconta tre secoli di storia di questo paese, in un percorso tanto affascinante quanto misterioso.
Questa mostra si presenta come un’occasione importantissima per osservare da vicino la cultura e le vicende del mondo nipponico alla soglia del suo incontro con la modernità. Il periodo illustrato è quello cruciale in cui il Giappone moderno si formò attraverso l’intreccio tra l’ambiente feudale e dei samurai con la nuova borghesia finanziaria e imprenditoriale, ma anche nella compresenza delle antiche tradizioni della corte imperiale.
Il racconto visivo giapponese si snocciola così attraverso differenti manufatti artistici come paraventi, rotoli verticali e orizzontali dipinti su carta e seta, preziose lacche e ceramiche, armature, tessuti, maschere, costumi, scenografie teatrali, che propongono sprazzi di vita quotidiana e di realtà cittadina ma anche scene mitologiche, immagini della natura, narrazioni di celebri battaglie. E poi ancora oggetti d’uso comune, armi e armature (con una visita suppletiva presso le raccolte di armi al Castello Sforzesco) che diventano significativi viatici visivi per raccontare i profili storici e i modi di vivere di samurai, shogun, imperatori, monaci zen, letterati, geishe, cortigiane, ovvero le principali figure che hanno caratterizzato la storia, il gusto, il costume giapponese in quegli anni.
Il video della puntata
Nella seconda puntata del ciclo, Daverio ci fa conoscere Kengiro Azuma, artista di origine nipponica ma che vive a Milano da molti decenni:
Una puntata monografica dedicata ad un artista che racchiude una storia culturale interessantissima e per molti versi sorprendente, sospesa tra Oriente e Occidente.
Azuma, infatti, quando arrivò in Italia grazie ad una borsa di studio per seguire i corsi dell’Accademia di Brera, aveva già vissuto una vita intensissima, con addirittura un passato da kamikaze. Come pilota di aerei da guerra, era stato sul punto di immolarsi in nome dell’Imperatore durante la seconda guerra mondiale. Non portò a termine il suo sacrificio soltanto perché la guerra finì un paio di giorni prima di quando era stato fissato il suo viaggio di sola andata. Un destino inaspettato che lo lasciò fortemente disorientato.
Decise allora di dedicarsi all’arte e scelse l’Italia come sua patria adottiva. Qui, accanto ad un maestro eccezionale come il grande scultore Marino Marini, di cui divenne assistente per un lungo periodo, e affascinato anche da un altro artista geniale quale Lucio Fontana, costruisce nel tempo un proprio percorso artistico di scultura e poesia. Nel suo lavoro Azuma salda sapientemente elementi estetici e spirituali, che documentano la sua capacità di mettere in relazione le proprie radici orientali di matrice Zen con la cultura europea.
Il video della puntata
Nonostante i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni, il programma è sempre stato caratterizzato dalla conduzione dall'imponente figura del giornalista ed esperto d'arte Philippe Daverio, vero e proprio punto fermo nel continuo viaggio fra opere d'arte, mostre, ville, e realtà culturali non soltanto italiane.
Negli ultimi mesi, Passepartout ha dedicato due sue puntate al Giappone: la prima alla mostra Potere e Splendore 1568/1868, svoltasi recentemente a Milano; la seconda ad un artista di cui si tratterà in seguito, Kengiro Azuma.
Con la puntata intitolata L'eleganza della Tartaruga si è voluto aprire un vero e proprio miniciclo di due puntate dedicato all’arte e alla cultura del Giappone:
Prima di affrontare il tema della modernità con un’intervista all’artista Kengiro Azuma, che vedremo nella puntata successiva, questa settimana si comincia a parlare del Giappone prendendo spunto soprattutto da una mostra di grande interesse e suggestione al Palazzo Reale di Milano, “Giappone. Potere e splendore 1568/1868”, che racconta tre secoli di storia di questo paese, in un percorso tanto affascinante quanto misterioso.
Questa mostra si presenta come un’occasione importantissima per osservare da vicino la cultura e le vicende del mondo nipponico alla soglia del suo incontro con la modernità. Il periodo illustrato è quello cruciale in cui il Giappone moderno si formò attraverso l’intreccio tra l’ambiente feudale e dei samurai con la nuova borghesia finanziaria e imprenditoriale, ma anche nella compresenza delle antiche tradizioni della corte imperiale.
Il racconto visivo giapponese si snocciola così attraverso differenti manufatti artistici come paraventi, rotoli verticali e orizzontali dipinti su carta e seta, preziose lacche e ceramiche, armature, tessuti, maschere, costumi, scenografie teatrali, che propongono sprazzi di vita quotidiana e di realtà cittadina ma anche scene mitologiche, immagini della natura, narrazioni di celebri battaglie. E poi ancora oggetti d’uso comune, armi e armature (con una visita suppletiva presso le raccolte di armi al Castello Sforzesco) che diventano significativi viatici visivi per raccontare i profili storici e i modi di vivere di samurai, shogun, imperatori, monaci zen, letterati, geishe, cortigiane, ovvero le principali figure che hanno caratterizzato la storia, il gusto, il costume giapponese in quegli anni.
Il video della puntata
Nella seconda puntata del ciclo, Daverio ci fa conoscere Kengiro Azuma, artista di origine nipponica ma che vive a Milano da molti decenni:
Una puntata monografica dedicata ad un artista che racchiude una storia culturale interessantissima e per molti versi sorprendente, sospesa tra Oriente e Occidente.
Azuma, infatti, quando arrivò in Italia grazie ad una borsa di studio per seguire i corsi dell’Accademia di Brera, aveva già vissuto una vita intensissima, con addirittura un passato da kamikaze. Come pilota di aerei da guerra, era stato sul punto di immolarsi in nome dell’Imperatore durante la seconda guerra mondiale. Non portò a termine il suo sacrificio soltanto perché la guerra finì un paio di giorni prima di quando era stato fissato il suo viaggio di sola andata. Un destino inaspettato che lo lasciò fortemente disorientato.
Decise allora di dedicarsi all’arte e scelse l’Italia come sua patria adottiva. Qui, accanto ad un maestro eccezionale come il grande scultore Marino Marini, di cui divenne assistente per un lungo periodo, e affascinato anche da un altro artista geniale quale Lucio Fontana, costruisce nel tempo un proprio percorso artistico di scultura e poesia. Nel suo lavoro Azuma salda sapientemente elementi estetici e spirituali, che documentano la sua capacità di mettere in relazione le proprie radici orientali di matrice Zen con la cultura europea.
Il video della puntata
Devo dire che mi sarebbe piaciuto guardare queste due puntate, peccatto non averlo saputo prima.
Come al solito, la Rai (e un po' anche La7) è l'unica ancora a trasmettere qualcosa, anche se poco, di culturale in chiaro, se aspettiamo Mediaset...
Seguo Passepartout dagli inizi, è un programma che merita e che andrebbe seguito ogni volta che si può!
Avevo visto la mostra "Potere e Splendore" a febbraio, con una amica; è stata stupenda. Davvero degli oggetti unici, bellissimi... Tutti quei paraventi e kakemono, disegnati con un'accuratezza impressionante! Da rimanere a fissarli per ore in modo da goderne fino all'ultimo dettaglio, il più piccolo particolare...
Peccato solo per gli ukyo-e: la mia amica si vergognava di vederli, e alla fine neanch'io li ho visti =(
Proverò a vedere questi video appena possibile
La puntata incentrata sullo scultore Azuma la vidi qualche mese fa, la consiglio vivamente. Scultura e Zen era quello di cui si parlava, non voglio rovinare lo spettacolo ma è straconsigliabile, veramente insolito per noi direi vedere questo artista esporre le sue idee su cose che a noi italiani risultano mooolto esotiche
La mostra potere e splendore invece sono riuscito ad andare a vederla di persona con un'amica alla fine dell'anno scorso.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.