Yakuza - Toppamono Lo scrittore giapponese Manabu Miyazaki ha recentemente citato in giudizio la polizia di Fukuoka, accusandola di avere imposto ad alcuni negozi e librerie di rimuovere dai propri scaffali manga o libri contenenti storie con temi riguardanti la Yakuza, ovvero la mafia giapponese.

Secondo le accuse di Miyazaki, lo scorso Dicembre in un negozio sono stati tolti dalla vendita 73 volumi di manga e tre riviste, cosa che si è poi ripetuta in altri punti vendita. Nel totale dei volumi sono finiti anche quelli di un manga sulla Yakuza inspirato da un libro di memorie dello stesso Miyazaki. Lo scrittore, infatti, è nato in una famiglia molto legata ai clan criminali della città di Kyoto e ha scritto diversi libri sul tema sfruttando la sua personale conoscenza dell’ambiente criminale.

La sua opera più famosa, e sulla quale si basa il manga rimosso dalla vendita, è una sua autobiografia intitolata Toppamono Sorekara (Toppamono: Fuori legge, Radicale, Sospettato. La mia vita nel Giappone sotterraneo, titolo tradotto dall’edizione inglese), che ha riscosso un buon successo in Giappone, toccando la quota di 600.000 copie vendute, ed è stato pubblicato anche al di fuori del Giappone, con edizioni in Francia e Inghilterra.

Miyazaki, dichiarando che l’azione della polizia vìola il diritto alla libertà d'espressione, ha chiesto un risarcimento di 5,5 milioni di yen (circa 44.000 euro) per danni al governo regionale di Fukuoka.
Dal canto suo la polizia, non potendo rilasciare commenti sulla causa intentata da Miyazaki, ha dichiarato di avere inoltrato la sua richiesta ai negozianti sulla base di un'ordinanza volta a ridurre l’influenza della criminalità organizzata.