È finalmente iniziata la stagione primaverile, giusto in tempo per assistere all’arrivo dal Giappone di tante nuove serie e di alcuni tormentoni. Inutile soffermarsi a elencare la marea di titoli, forse più di venti, pronti a varcare la soglia del piccolo schermo per entrare nelle case degli appassionati; tuttavia, in questo marasma di idee e progetti più o meno conosciuti, ce n'è uno che più degli altri è riuscito a destare l’interesse del pubblico nipponico: Angel Beats!
Tanta curiosità nasce, soprattutto, per via dei nomi che si celano dietro quest’anime. A creare Angel Beats!, scrivendone la sceneggiatura, è stato infatti Jun Maeda, cofondatore della Visual’s Art/Key, compagnia dedita allo sviluppo di visual novel, e già autore delle acclamate sceneggiature di Kanon e Clannad. Non è la prima volta che un’opera di Maeda appare sul piccolo schermo, ma, in questo caso, a fiancheggiare la Key non è più la Kyoto Animaton, ma la P.A. Works (Canaan, True Tears). E, se da una parte è triste assistere alla fine di un matrimonio (quello tra Key e Kyoto) così prolifico e straordinario, poiché alla base di veri e propri capolavori come Air, Kanon e Clannad, d’altro canto non manca una certa curiosità legata alle indubbie capacità che la P.A. Works ha già avuto occasione di mettere in mostra con Canaan.
Angel Beats!, però, non è solo un anime, ma qualcosa di più grande: Maeda, nel concepirlo, ha voluto creare un'opera in grado di seguire le orme di brand come Eureka 7. Un vero e proprio progetto multimediale che, oltre alla probabile visual novel targata Key, già vede la pubblicazione da parte della ASCII Media Works di una light novel, intitolata Angel Beats! Track Zero, e di un manga, Angel Beats! The 4-koma, illustrato da Haruka Komodwata.
L’inizio dell’anime è alquanto spiazzante. All'alzarsi del sipario, il protagonista, come anche lo spettatore, si ritrova catapultato in una realtà a lui sconosciuta, in cui, nella soffusa luce della sera, l’unica certezza è costituita dalla bella Yuri. La ragazza, però, si rivela essere subito un personaggio alquanto eccentrico, non solo per il fucile di precisione che imbraccia, ma anche per un discorso apparentemente senza senso su di una presunta brigata “al diavolo la morte”.
Incredulo e privo di memoria, Otonashi cerca rifugio nell’apparente normalità di Tenshi, la presidentessa del Consiglio degli Studenti, e, anche se solo per un momento, il protagonista sembra ritrovare una parvenza di logica nel mondo che lo circonda. L'illusione, però, dura poco, giusto il tempo di essere trafitto al cuore dall'impassibile Tenshi…
Nondimeno, in una normale scuola dell'Aldilà, la morte è un concetto alquanto indefinito, e così Otonashi, impaurito e sempre più confuso, si risveglia all'improvviso nell'infermeria. Ormai privo di ogni punto di riferimento e incapace di dar forma al caos che lo circonda, giunge, infine, al quartier generale della SSS (Shinda Sekai Sensen), dove rincontra l'agguerrita Yuri e trova, finalmente, una spiegazione ai suoi mille dubbi: la misteriosa scuola non è altro che una sorta di Limbo in cui si ‘risvegliano’ le anime dei ragazzi morti nel mondo reale: qui, nell’ordinaria routine dei corsi e delle attività extrascolastiche, la brigata SSS combatte contro Tenshi (il controllore), per evitare l'eliminazione e poter così riprendere in mano le redini del proprio destino. Otonashi, privo di ogni ricordo e rassegnato a ‘vivere’ la realtà in cui si trova, decide infine di accettare l'offerta di Yuri, e di unirsi così a lei nell'epica battaglia contro il volere divino (sempre che, come si chiede il protagonista, un Dio esista).
La prima cosa che si può notare è il netto distacco dallo stile e dalle tematiche affrontate nei precedenti lavori della Key; lasciate quindi da parte, in apparenza, le atmosfere reali e commoventi di Clannad After Story e accantonato il romanticismo di Kanon, il ruolo principale lo avrà l'azione. Sin dalle prime battute, però, pare chiaro che quest’ultima, pur nella sua spettacolarità, sarà solo un contorno per una storia che, ancora celata, si svilupperà gradualmente nei prossimi episodi. In effetti, tanto lo spettatore quanto i protagonisti sono calati in una realtà di cui ignorano tutto, se non qualche aspetto basilare; unico punto fermo è l’impassibilità di Tenshi, un nemico che, nella sua freddezza, appare ammantato da un'aura di mistero.
Nel complesso i protagonisti sembrano discretamente caratterizzati, e se Otonashi, con il suo spirito riflessivo e pungente, è un chiaro rimando agli illustri protagonisti delle passate visual novel Key, come Tomoya Okazaki, Yuri, invece, rappresenta una sostanziosa novità, col suo aspetto palesemente ispirato all’eccentrica Haruhi Suzumiya e una personalità a prima vista stravagante, che, immersa in una situazione quasi surreale, diventa altresì concreta e risoluta. Tenshi, infine, appare quasi irreale nel suo totale distacco, un'apparenza che stride con la delicatezza della sua voce e con i leggiadri e sinuosi movimenti con cui accompagna soavemente il ritmo della sigla d'apertura, una circostanza che fa capire, però, la particolarità di questo personaggio, temuto e imperscrutabile nemico.
Il comparto tecnico è di ottimo livello e, sebbene si noti un certo gap rispetto allo straordinario lavoro fatto in passato dalla Kyoto Animation, va senz’altro reso merito all’operato della P.A. Works, che si mantiene sugli ottimi livelli visti in Canaan. Le animazioni sono molto fluide e il character design, opera di Na-ga, fa la sua bella figura; d’altronde il suo stile di disegno è inconfondibile e come sempre bello da vedere e ammirare. Merita una menzione particolare la scena del concerto organizzato dalla SSS, non solo per l’ottima regia, ma anche perché punto ‘massimo’ di una colonna sonora estremamente curata. Non è un caso che sia stato Maeda a curare, a suo tempo, le stupende musiche di Air: sin dalle prime battute, infatti, si nota una certa importanza dell’elemento musicale. In particolare, un esempio della straordinaria bellezza della colonna sonora viene fornito proprio dalla stupenda My Soul, Your Beats, l'opening theme cantata dalla bravissima Lia, che già in passato aveva affiancato la Key in Air e Clannad. Non meno bella, però, è Brave Song, ending interpretata da Aoi Tada (Edward Wong in Cowboy Bebop e Terriermon in Digimon Tamers).
La regia di Seiji Kishi (Magikano, Ragnarok the Animation) è impeccabile e, come appena detto, si esalta durante le ‘riprese’ del concerto; altrettanto buona è la perfomance dei doppiatori, nomi non conosciutissimi, ma decisamente apprezzabili. In particolare, la voce di Yuri è di Harumi Sakurai (Hayami Kohinata in H2O), Otonashi è interpretato da Hiroshi Kamiya (Tieria Erde in Gundam 00), mentre a dare la voce, in modo assolutamente perfetto, all’algida Tenshii è Kana Hanazawa (Ryoko Kaminagi in Zegapain).
In conclusione, Angel Beats! è un anime di cui consiglio caldamente la visione. Forte dei successi dei suoi predecessori, anche questo nuovo lavoro di Maeda e della P.A Works ha tutte le carte in regola per diventare una serie di culto tra gli appassionati; ovviamente questo ce lo potrà dire solo il tempo, ma, per ora, le premesse sembrano esserci tutte.
My Soul, Your Beats (Opening):
Brave Song (Ending):
Tanta curiosità nasce, soprattutto, per via dei nomi che si celano dietro quest’anime. A creare Angel Beats!, scrivendone la sceneggiatura, è stato infatti Jun Maeda, cofondatore della Visual’s Art/Key, compagnia dedita allo sviluppo di visual novel, e già autore delle acclamate sceneggiature di Kanon e Clannad. Non è la prima volta che un’opera di Maeda appare sul piccolo schermo, ma, in questo caso, a fiancheggiare la Key non è più la Kyoto Animaton, ma la P.A. Works (Canaan, True Tears). E, se da una parte è triste assistere alla fine di un matrimonio (quello tra Key e Kyoto) così prolifico e straordinario, poiché alla base di veri e propri capolavori come Air, Kanon e Clannad, d’altro canto non manca una certa curiosità legata alle indubbie capacità che la P.A. Works ha già avuto occasione di mettere in mostra con Canaan.
Angel Beats!, però, non è solo un anime, ma qualcosa di più grande: Maeda, nel concepirlo, ha voluto creare un'opera in grado di seguire le orme di brand come Eureka 7. Un vero e proprio progetto multimediale che, oltre alla probabile visual novel targata Key, già vede la pubblicazione da parte della ASCII Media Works di una light novel, intitolata Angel Beats! Track Zero, e di un manga, Angel Beats! The 4-koma, illustrato da Haruka Komodwata.
L’inizio dell’anime è alquanto spiazzante. All'alzarsi del sipario, il protagonista, come anche lo spettatore, si ritrova catapultato in una realtà a lui sconosciuta, in cui, nella soffusa luce della sera, l’unica certezza è costituita dalla bella Yuri. La ragazza, però, si rivela essere subito un personaggio alquanto eccentrico, non solo per il fucile di precisione che imbraccia, ma anche per un discorso apparentemente senza senso su di una presunta brigata “al diavolo la morte”.
Incredulo e privo di memoria, Otonashi cerca rifugio nell’apparente normalità di Tenshi, la presidentessa del Consiglio degli Studenti, e, anche se solo per un momento, il protagonista sembra ritrovare una parvenza di logica nel mondo che lo circonda. L'illusione, però, dura poco, giusto il tempo di essere trafitto al cuore dall'impassibile Tenshi…
Nondimeno, in una normale scuola dell'Aldilà, la morte è un concetto alquanto indefinito, e così Otonashi, impaurito e sempre più confuso, si risveglia all'improvviso nell'infermeria. Ormai privo di ogni punto di riferimento e incapace di dar forma al caos che lo circonda, giunge, infine, al quartier generale della SSS (Shinda Sekai Sensen), dove rincontra l'agguerrita Yuri e trova, finalmente, una spiegazione ai suoi mille dubbi: la misteriosa scuola non è altro che una sorta di Limbo in cui si ‘risvegliano’ le anime dei ragazzi morti nel mondo reale: qui, nell’ordinaria routine dei corsi e delle attività extrascolastiche, la brigata SSS combatte contro Tenshi (il controllore), per evitare l'eliminazione e poter così riprendere in mano le redini del proprio destino. Otonashi, privo di ogni ricordo e rassegnato a ‘vivere’ la realtà in cui si trova, decide infine di accettare l'offerta di Yuri, e di unirsi così a lei nell'epica battaglia contro il volere divino (sempre che, come si chiede il protagonista, un Dio esista).
La prima cosa che si può notare è il netto distacco dallo stile e dalle tematiche affrontate nei precedenti lavori della Key; lasciate quindi da parte, in apparenza, le atmosfere reali e commoventi di Clannad After Story e accantonato il romanticismo di Kanon, il ruolo principale lo avrà l'azione. Sin dalle prime battute, però, pare chiaro che quest’ultima, pur nella sua spettacolarità, sarà solo un contorno per una storia che, ancora celata, si svilupperà gradualmente nei prossimi episodi. In effetti, tanto lo spettatore quanto i protagonisti sono calati in una realtà di cui ignorano tutto, se non qualche aspetto basilare; unico punto fermo è l’impassibilità di Tenshi, un nemico che, nella sua freddezza, appare ammantato da un'aura di mistero.
Nel complesso i protagonisti sembrano discretamente caratterizzati, e se Otonashi, con il suo spirito riflessivo e pungente, è un chiaro rimando agli illustri protagonisti delle passate visual novel Key, come Tomoya Okazaki, Yuri, invece, rappresenta una sostanziosa novità, col suo aspetto palesemente ispirato all’eccentrica Haruhi Suzumiya e una personalità a prima vista stravagante, che, immersa in una situazione quasi surreale, diventa altresì concreta e risoluta. Tenshi, infine, appare quasi irreale nel suo totale distacco, un'apparenza che stride con la delicatezza della sua voce e con i leggiadri e sinuosi movimenti con cui accompagna soavemente il ritmo della sigla d'apertura, una circostanza che fa capire, però, la particolarità di questo personaggio, temuto e imperscrutabile nemico.
Il comparto tecnico è di ottimo livello e, sebbene si noti un certo gap rispetto allo straordinario lavoro fatto in passato dalla Kyoto Animation, va senz’altro reso merito all’operato della P.A. Works, che si mantiene sugli ottimi livelli visti in Canaan. Le animazioni sono molto fluide e il character design, opera di Na-ga, fa la sua bella figura; d’altronde il suo stile di disegno è inconfondibile e come sempre bello da vedere e ammirare. Merita una menzione particolare la scena del concerto organizzato dalla SSS, non solo per l’ottima regia, ma anche perché punto ‘massimo’ di una colonna sonora estremamente curata. Non è un caso che sia stato Maeda a curare, a suo tempo, le stupende musiche di Air: sin dalle prime battute, infatti, si nota una certa importanza dell’elemento musicale. In particolare, un esempio della straordinaria bellezza della colonna sonora viene fornito proprio dalla stupenda My Soul, Your Beats, l'opening theme cantata dalla bravissima Lia, che già in passato aveva affiancato la Key in Air e Clannad. Non meno bella, però, è Brave Song, ending interpretata da Aoi Tada (Edward Wong in Cowboy Bebop e Terriermon in Digimon Tamers).
La regia di Seiji Kishi (Magikano, Ragnarok the Animation) è impeccabile e, come appena detto, si esalta durante le ‘riprese’ del concerto; altrettanto buona è la perfomance dei doppiatori, nomi non conosciutissimi, ma decisamente apprezzabili. In particolare, la voce di Yuri è di Harumi Sakurai (Hayami Kohinata in H2O), Otonashi è interpretato da Hiroshi Kamiya (Tieria Erde in Gundam 00), mentre a dare la voce, in modo assolutamente perfetto, all’algida Tenshii è Kana Hanazawa (Ryoko Kaminagi in Zegapain).
In conclusione, Angel Beats! è un anime di cui consiglio caldamente la visione. Forte dei successi dei suoi predecessori, anche questo nuovo lavoro di Maeda e della P.A Works ha tutte le carte in regola per diventare una serie di culto tra gli appassionati; ovviamente questo ce lo potrà dire solo il tempo, ma, per ora, le premesse sembrano esserci tutte.
da uno a 10 gli darei un 6 e mezzo pieno ..i disegni molto belli ..efetti bellissimi . speriamo che migliori dipiu nelle prossime puntate .
nonostante la storia sia ambientata in un limbo sembra un anime scolastico con l'aggiunta di un tocco di soprannaturale e combattimenti. Se vogliamo parlare di scuole nell'aldilà Hells Angels di Shin'ichi Hiromoto è molto più originale e mi domando dove sia finito il film di animazione di cui avevo letto proprio su Animeclick...
Continuerò a seguire le prossime puntate sperando che ci sia una svolta nella storia o quantomeno nel dare una base ad essa altrimenti penso che la lascerò perdere, un'ottima qualità non basta a farmi seguire una serie.
Concordo con la rece qui sopra: i disegni sono molto belli, il fanservice c'è ma non è eccessivo e la brigata è un'accozzaglia di personaggi così eccentrici da risultare irresistibili XD
Si ha poi proprio l'impressione di un mistero che darà vita ad un colpo di scena bello sostanzioso: non so perchè ma mi apsetto un completo stravolgimento dei ruoli buoni/cattivi con drammatiche rivelazioni al seguito..sta scuola mi fa venire i brividi ^^;;
7 pieno alla prima puntata, insomma.
- nel leggere la trama qualcosa mi ha ricordato vagamente Gantz...
- i disegni mi sembrano effettivamente molto buoni
- le sigle non mi hanno colpito più di tanto sinceramente
Al momento comunque Angel Beats non rientra tra le mie priorità, prossimamente però potrei anche tornarci
L'anime comunque è davvero bello e pensando a Clannad voglio dargli piena fiducia, senza riserve.
Poi come non contare il fatto che Yuri è bellissima, Tenshi ricorda tremendamente Nagato (che adoro), Otonashi è un incrocio tra Emiya Shiro (Fate/stay night) e Kyon (La malinconia di Haruhi Suzumiya). Anche l'occhio vuole la sua parte e davvero mi aspetto grandi cose da questo anime.
Fantastico anche l'effetto del sangue, mi ha ricordato Kara No Kyoukai (che comunque rimane superiore), ma è davvero fatto bene.
Horus complimenti per aver centrato tutti i punti, ottima prima impressione, si vede che sei un vero fan di Maeda.
Miaaaaaao!
Ragazzi mi ha preso un sacco. Lo stile dei personaggi ricorda, più che Clannad, Air, One e Kanon, quello di Little Busters!. La storia mi sembra alquanto interessante e il livello della realizzazione è per ora eccelso (con qualche scoordinatura nelle espressioni dei personaggi, ma tralasciabile). Se devo essere sincero sono davvero curioso di capire come andrà a finire; di questa stagione anime, solo questo titolo (più forse Ichiban Ushiro Daimaou) sembra meritare seriamente (mentre altri come B Gata H Kei sono sì simpatici, ma non esattamente "intriganti".)
E' vero che appare confusionale, ma la cosa è voluta; se fate caso, infatti, tutta la prima puntata è incentrata su Otonashi, lo spettatore, insomma, viene immesso nel punto di vista di del protagonista, che, privo di memoria, si ritrova in un mondo totalmente sconosciuto (io ho supposto che sia un Limbo, ma non viene detto niente).
L'idea dello sceneggiatore è chiaramente quella di far immedesimare lo spettatore nel protagonista, facendogli provare la stessa sensazione di confusione e caos. In fin dei conti lo stile della Key è sempre stato questo, e tutto si può dire tranne che le sue opere siano banali o scontate; a loro piace narrare le cose gradualmente per far calare lentamente lo spettatore nella realtà proposta ^^
Bocciato su tutti i fronti
Si giudicherà dopo aver visto
Poi vedo altri fansub, e per fortuna mi piacciono di più.
Personalmente mi ispira, però dubito che lo seguirò, son talment etante le cose da vedere, leggere e fare che non ho poi così tanto tempo a disposizione quindi devo selezionare.
Io passo.
Non mi convince molto, mi sa tanto di "molto hype per nulla", al massimo gli do altri cinque episodi per dimostrarmi che mi sbaglio, ora come ora l'unica cosa che potrebbero tirar fuori da questo anime sono gli hentai.
Sono tutti buoni di fare i critici dopo solo un episodio...
(per caso siete registi???? che ne sapete così tanto di regie e trame???)
Ogni anime/manga che si rispetti, svela poco o niente nei primi episodi, se no che gusto ci sarebbe poi a vederlo!!!
Eh che C***O!!!
Le prime impressioni sono bene accette ma qui sembra che qualcuno abbia gia tirato le somme definitive!!!
Per il resto quoto tutto quello che ha detto Horus, parola per parola!!! Confidando chi c'è dietro a questo progetto, di certo, che non sono gli ultimi arrivati, ci si può aspettare solo grandi cose!!!
L'Opening e L'ending sono veramente magnifiche...
Lia mi stupisce sempre di più, ha una voce adattabile a tutti gli stili musicali... veramente sublime!!!
Se un anime non interessa molto da subito, rischia di non essere più seguito causa altri anime da seguire...
Proseguirò la visione, sperando però che non ci mettano troppe canzoni, già il loro panorama musicale è pieno zeppo di pseudo/rock sdolcinato (e ricordo che il rock giapponese lo seguo quotidianamente), ci manca solo che ciò diventi una nuova moda per spillare altri soldi agli otaku...
Riguardo al resto, non mi ha convinto, ma appunto vedrò altri episodi, ma sinceramente gli unici 2 anime che mi han messo curiosità sono Kampfer e Kaichow wa Maid-Sama (che è un buon shojo).
I gusti sono gusti e nessuno viene qua per farteli cambiare...
...Non è certo mia intenzione!!!
Dicevo solamente che bisogna vedersi tutto un'anime e portarselo alla fine, solo allora si possono dare giudizi.
Se il mio metro di giudizio si fosse fermato ai primi episodi,penso che il 90% delle serie che ho visto sarebbero risultate paccottiglia!!!
Giusto per fare un esempio... Top wo Nerae:Gunbuster, al primo episodio gli daresti poco o niente, ad opera conclusa, personalmente lo considero un capolavoro dell'animazione giapponese...
Stesso discorso lo si può fare per Ergo Proxy, o i recenti Code Geass o TTGL o anche E7, dove la storia vera e propria parte intorno al settimo episodio... ecc... ecc...
Ci sono infiniti titoli che potrei tirare fuori!!!
Dico solo di arrivare alla fine per tirare le somme, mi pare alquanto assurdo e poco critico, riuscire a capire la qualità di un'opera vedendo solamente una parte del prodotto completo, e come se andassi al cinema a vedere un film e uscissi dopo i primi 5 minuti, o se stai ascoltando un cd ed ascolti solo la prima traccia!!!...
Capirai che non conoscendo la trama e non aver visto il primo episodio (e basandomi dunque unicamente su quanto scritto nella news) nel leggere questo pezzetto può far pensare un po no?
Comunque erano soltanto queste 4 righe ad avermi fatto "insospettire", per il resto se mi assicuri che non c'entra niente ti credo, almeno mi sono tolto un dubbio
L'analisi di Horus è impeccabile e coglie una serie di elementi che avevo notato, in più mi ha indicato qualcosina che mi era sfuggita, specie sullo staff tecnico e altre caratteristiche.
che dire? speriamo che continui così, resti interessante, perché il problema degli anime che trattano grandi misteri e il modo in cui vengono fatte le rivelazioni, spesso finiscono per essere spiegazioni approssimative inconsistenti o peggio sbrigative, speriamo che non sia questo il caso.
di voci ne sono girate moltissime su quest'anime, e infatti anch'io ho una gran voglia di vederlo, chissà quando troverò il tempo di farlo...
da quello qui scritto sembra proprio che questa serie abbia un po' di tutto: l'azione, il soprannaturale, la musica, le ragazze agguerrite... mi intriga molto.
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