In un recente studio è stato messo in evidenza come il mercato giapponese degli anime sia vitalmente legato ai proventi derivanti dalle vendite dei DVD, importanti soprattutto per le serie destinate alla programmazione nella fascia notturna, per cui le entrate dall’home video rappresentano ben il 70% del totale.
Consci di tale limite strutturale, i produttori sono al lavoro per elaborare nuove strategie per differenziare l’offerta, e, soprattutto, per ampliare la distribuzione degli anime, in Giappone e all’estero, sfruttando principalmente la via dello streaming sul web.
È in questa direzione che si possono notare le prime iniziative. In Italia la Dynit ha di recente proposto in anteprima la nuova serie Dance in the Vampire Bund, in lingua originale con sottotitoli, e riproposto, per la prima volta mediante il web, Neon Genesis Evangelion, Noein e Beck.
Negli Stati Uniti tali iniziative sono però partite da più tempo e su scala ben più ampia, ed ora si fanno i primi bilanci. Lo scorso aprile FUNimation, uno dei principali distributori di anime sul mercato americano, ha comunicato i propri risultati, vantando una crescita complessiva dei visitatori del 7% nell’ultimo semestre (settembre 2009 - marzo 2010), e realizzando nel solo ultimo mese circa 157.000 contatti unici, riferiti agli Stati Uniti.
A stretto giro è arrivato il comunicato del principale concorrente di FUNimation nel campo della diffusione dei contenuti anime in streaming, vale a dire il portale web Crunchyroll, che nel suo rapporto ha dichiarato, per ciascuno degli ultimi cinque trimestri e fino allo scorzo marzo, una crescita dei ricavi vicina al 40%, ottenendo, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, un ragguardevole aumento del 250% dei ricavi stessi.
“Con 5,5 milioni di visitatori unici, 21.800.000 visualizzazioni dei video e più di 100 milioni di pagine visitate solo nel mese di marzo, Crunchyroll rappresenta la community al mondo più impegnata sugli anime” — ha affermato James Lin, vicepresidente della divisione prodotti — “Noi riusciamo a proporre una piattaforma multi-esperienza, orientata al social network, in cui forniamo anche applicazioni come quella ufficiale per Facebook di Naruto Shippuden e prodotti top come le applicazioni per iPhone e iPad e l’utility per il supporto di Boxee”.
In base, poi, ai dati del sito di rilevazioni comScore, negli ultimi sei mesi Crunchyroll ha visto crescere il numero di visitatori dagli USA del 25%, arrivando in marzo a un totale di 1.336.000 utenti, un risultato ben superiore alla concorrenza. A tal proposito FUNimation ha di recente risposto con un suo comunicato, in cui da un lato si complimenta con Crunchyroll per i risultati, dall’altro sottolinea il fatto che, mentre il concorrente gestisce un sito specifico ed è aperto ai visitatori di tutto il mondo, essa ha optato per una presenza su piattaforme di terzi (come Hulu o Youtube) e opera solo per il mercato nord-americano.
“Creare una presenza su internet equivale a coltivare una relazione duplice con l’utente. Il vecchio modello di abbandonare un contenuto su un sito a funzione unica è diventato sempre meno efficace”. Parole di Vincent Sortino, direttore dell’ufficio giapponese di Crunchyroll. “Con la nostra esperienza nel costruire rapporti online, puntiamo a lavorare con compagnie più tradizionali che vogliono raggiungere meglio il loro pubblico, aumentare i profitti e massimizzare il guadagno degli azionisti”.
Elemento chiave del business di Crunchyroll è il servizio ribattezzato "Freemium". In sostanza i video con gli episodi degli anime sono di base accessibili a tutti gli utenti (a meno di eventuali blocchi regionali dovuti a ragioni di licenza) in qualità video standard (comunque di un buon livello) e con l’inserimento di pubblicità. È però possibile sottoscrivere un abbonamento premium con cui accedere alla visione degli episodi in qualità video superiore (fino a 720p in alcuni casi), senza annunci pubblicitari e appena dopo un'ora dalla messa in onda in Giappone, quindi con una settimana di anticipo rispetto agli utenti standard.
“Più di un anno fa abbiamo iniziato ad avventurarci nel modello business Freemium, che bilancia la pubblicità con un sistema di abbonamento. Attualmente gli anime sono sempre nel mainstream e Crunchyroll offre ora al pubblico americano più episodi di qualunque altra compagnia. I licenziatari sfruttano la nostra piattaforma non solo per promuovere i loro prodotti, ma anche per creare un business online. Abbiamo un modello che permette di creare un pubblico e monetizzare online dei contenuti professionali e speriamo di lavorare con ogni tipo di partner per aiutarli a far crescere il volume del giro d’affari in questo periodo di grande trasformazione dell’industria”. Afferma Sung Gao, amministratore delegato di Crunchyroll.
Una strategia che pare rivelarsi redditizia anche per i partner commerciali del sito. Non a caso, quindi, il 25 marzo scorso l’emittente televisiva giapponese TV Tokyo, che trasmette e produce numerosi anime ogni anno, ed è uno dei principali fornitori di contenuti per la piattaforma americana, ha investito 750.000 dollari per acquisire una quota di minoranza (voci la danno pari a circa il 5 % del capitale) di Crunchyroll, entrando così direttamente nell’affare.
Attualmente Crunchyroll si sta dimostrando sempre più dinamico sul mercato, rivolgendosi anche alla trasmissione in streaming di drama e acquisendo sempre nuovi titoli, come le due stagioni di La Malinconia di Haruhi Suzumiya, per il mercato americano, e sta valutando la possibilità di acquisire anche Bleach (un sondaggio di gradimento è già stato proposto all’utenza del portale).
Sebbene non comprenda tutti gli anime a disposizione, l’offerta di Crunchyroll per gli utenti italiani è piuttosto ampia e include anime quali Naruto Shippuden, Letter Bee, 11Eyes, Hayate no Gotoku e altri; i sottotitoli sono sempre in inglese, ma, in alcuni casi, come Time of Eve e The tower of Druaga, sono disponibili anche in italiano. Per la stagione primaverile 2010 sono in corso i simulcast di Ichiban Ushiro no Daimaho e Shin Koihime Musou: Otome tairan (del quale sono presenti anche le due precedenti stagioni).
Consci di tale limite strutturale, i produttori sono al lavoro per elaborare nuove strategie per differenziare l’offerta, e, soprattutto, per ampliare la distribuzione degli anime, in Giappone e all’estero, sfruttando principalmente la via dello streaming sul web.
È in questa direzione che si possono notare le prime iniziative. In Italia la Dynit ha di recente proposto in anteprima la nuova serie Dance in the Vampire Bund, in lingua originale con sottotitoli, e riproposto, per la prima volta mediante il web, Neon Genesis Evangelion, Noein e Beck.
Negli Stati Uniti tali iniziative sono però partite da più tempo e su scala ben più ampia, ed ora si fanno i primi bilanci. Lo scorso aprile FUNimation, uno dei principali distributori di anime sul mercato americano, ha comunicato i propri risultati, vantando una crescita complessiva dei visitatori del 7% nell’ultimo semestre (settembre 2009 - marzo 2010), e realizzando nel solo ultimo mese circa 157.000 contatti unici, riferiti agli Stati Uniti.
A stretto giro è arrivato il comunicato del principale concorrente di FUNimation nel campo della diffusione dei contenuti anime in streaming, vale a dire il portale web Crunchyroll, che nel suo rapporto ha dichiarato, per ciascuno degli ultimi cinque trimestri e fino allo scorzo marzo, una crescita dei ricavi vicina al 40%, ottenendo, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, un ragguardevole aumento del 250% dei ricavi stessi.
“Con 5,5 milioni di visitatori unici, 21.800.000 visualizzazioni dei video e più di 100 milioni di pagine visitate solo nel mese di marzo, Crunchyroll rappresenta la community al mondo più impegnata sugli anime” — ha affermato James Lin, vicepresidente della divisione prodotti — “Noi riusciamo a proporre una piattaforma multi-esperienza, orientata al social network, in cui forniamo anche applicazioni come quella ufficiale per Facebook di Naruto Shippuden e prodotti top come le applicazioni per iPhone e iPad e l’utility per il supporto di Boxee”.
In base, poi, ai dati del sito di rilevazioni comScore, negli ultimi sei mesi Crunchyroll ha visto crescere il numero di visitatori dagli USA del 25%, arrivando in marzo a un totale di 1.336.000 utenti, un risultato ben superiore alla concorrenza. A tal proposito FUNimation ha di recente risposto con un suo comunicato, in cui da un lato si complimenta con Crunchyroll per i risultati, dall’altro sottolinea il fatto che, mentre il concorrente gestisce un sito specifico ed è aperto ai visitatori di tutto il mondo, essa ha optato per una presenza su piattaforme di terzi (come Hulu o Youtube) e opera solo per il mercato nord-americano.
“Creare una presenza su internet equivale a coltivare una relazione duplice con l’utente. Il vecchio modello di abbandonare un contenuto su un sito a funzione unica è diventato sempre meno efficace”. Parole di Vincent Sortino, direttore dell’ufficio giapponese di Crunchyroll. “Con la nostra esperienza nel costruire rapporti online, puntiamo a lavorare con compagnie più tradizionali che vogliono raggiungere meglio il loro pubblico, aumentare i profitti e massimizzare il guadagno degli azionisti”.
Elemento chiave del business di Crunchyroll è il servizio ribattezzato "Freemium". In sostanza i video con gli episodi degli anime sono di base accessibili a tutti gli utenti (a meno di eventuali blocchi regionali dovuti a ragioni di licenza) in qualità video standard (comunque di un buon livello) e con l’inserimento di pubblicità. È però possibile sottoscrivere un abbonamento premium con cui accedere alla visione degli episodi in qualità video superiore (fino a 720p in alcuni casi), senza annunci pubblicitari e appena dopo un'ora dalla messa in onda in Giappone, quindi con una settimana di anticipo rispetto agli utenti standard.
“Più di un anno fa abbiamo iniziato ad avventurarci nel modello business Freemium, che bilancia la pubblicità con un sistema di abbonamento. Attualmente gli anime sono sempre nel mainstream e Crunchyroll offre ora al pubblico americano più episodi di qualunque altra compagnia. I licenziatari sfruttano la nostra piattaforma non solo per promuovere i loro prodotti, ma anche per creare un business online. Abbiamo un modello che permette di creare un pubblico e monetizzare online dei contenuti professionali e speriamo di lavorare con ogni tipo di partner per aiutarli a far crescere il volume del giro d’affari in questo periodo di grande trasformazione dell’industria”. Afferma Sung Gao, amministratore delegato di Crunchyroll.
Una strategia che pare rivelarsi redditizia anche per i partner commerciali del sito. Non a caso, quindi, il 25 marzo scorso l’emittente televisiva giapponese TV Tokyo, che trasmette e produce numerosi anime ogni anno, ed è uno dei principali fornitori di contenuti per la piattaforma americana, ha investito 750.000 dollari per acquisire una quota di minoranza (voci la danno pari a circa il 5 % del capitale) di Crunchyroll, entrando così direttamente nell’affare.
Attualmente Crunchyroll si sta dimostrando sempre più dinamico sul mercato, rivolgendosi anche alla trasmissione in streaming di drama e acquisendo sempre nuovi titoli, come le due stagioni di La Malinconia di Haruhi Suzumiya, per il mercato americano, e sta valutando la possibilità di acquisire anche Bleach (un sondaggio di gradimento è già stato proposto all’utenza del portale).
Sebbene non comprenda tutti gli anime a disposizione, l’offerta di Crunchyroll per gli utenti italiani è piuttosto ampia e include anime quali Naruto Shippuden, Letter Bee, 11Eyes, Hayate no Gotoku e altri; i sottotitoli sono sempre in inglese, ma, in alcuni casi, come Time of Eve e The tower of Druaga, sono disponibili anche in italiano. Per la stagione primaverile 2010 sono in corso i simulcast di Ichiban Ushiro no Daimaho e Shin Koihime Musou: Otome tairan (del quale sono presenti anche le due precedenti stagioni).
Cmq sono molto felice che abbia successo!
Certo il resta il fatto che lo streaming non può sostituire il dvd o bluray. Anche se sarebbe meglio abbandonare l'ormai vecchio supporto ottico e iniziare a avendere film, anime e altri video in pendrive o schedine quando si abbasseranno abbastanza i prezzi!
Purtroppo su Crunchyroll non ci ho mai visto niente dato che il mio inglese non è una favola quindi preferisco sempre (tranne rarissime eccezioni) i sottotitoli nella nostra lingua
Leggo però di 2 titoli in italiano di cui uno in particolar modo ho da tempo in programma di recuperare, Time of Eve, potrebbe essere la volta buona questa
Ciao, gente!
Però le mie serie preferite prefersico averle in dvd...
Peccato che il mio imglese non sia una meraviglia, quindi s edevo leggere i sottotitoli preferisco l'italiano.
Comunque se avessi 2 lire da poter investire comprerei anchio azioni della Crunchyroll
Spero ke presto riusciremo anke noi ad avere una cosa del genere...
Forza panini... stupiscici di + XD
Qualche rara volta mi capita di vedere qualcosa in streaming ma purtroppo la velocità di internet è bassa. (Dannata Italia a Dublino mica li incontravo questi problemi).
Cè solo da augurarsi che lo streaming continui a espandersi...
@ Kano
Da dei recenti sviluppi c'è una certa possibilità che possano acquisire anche Bleach...
Ma crunchyroll non lo ritengo proprio l'emblema degli anime in streaming. Può essere inquadrato come TV o canale privato o semi-privato. E se devo guardare un anime prima che il mio fansub preferito lo sdogani, di certo non vado su crunchyroll.
Da questo io ho visto solo Time Of Eve, però spero che ci siano più opere sottotitolate in italiano, perchè sinceramente non ho mai provato ha guardare degli Anime sottotitolati in inglese.
Ultimamente anche la Dynit comincia a trasmettere gli Anime in streaming su Youtube. Così si fa!!
Tuttavia il DVD (meglio se originale se uno se lo può permettere) è un'altra cosa
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