pantsu happosaiKakogawa, prefettura di Hyogo. Il sergente di polizia Tsuyoshi Hatanaka, 48 anni, nel suo tempo libero era solito rubare la biancheria dagli stendini, finché non è stato colto sul fatto dal marito di una delle vittime, che ha chiamato la polizia. Il sospetto è stato fermato da una volante a un chilometro e mezzo dalla scena del misfatto. Interrogato sull’accaduto, senza rispondere, si è dato alla fuga. Così è partita un’improbabile caccia all’uomo, finita tre chilometri più avanti, quando il fuggitivo è stato accerchiato da quattro auto di pattuglia.

In Giappone dilaga la pantsu mania.
Molti si riforniscono in negozi di intimo e sexy shop, nei quali è apprezzato “l’usato” delle liceali. Vista la grande richiesta sul mercato, queste ultime sempre più spesso sono impegnate in prima persona a mercanteggiare per offrire la propria biancheria al miglior offerente. Ma se ancora non bastasse, ci sono distributori automatici di “pantsu”, discreti, per chi ci tiene alla privacy e sicuramente in grado di far contento anche il vecchio Happosai.

Non è la prima volta che un poliziotto cade nelle maglie della giustizia a causa degli slip: l’anno scorso, a Yokohama, era stato scoperto che un agente filmava e fotografava il “sotto-gonna” delle ignare donne che si recavano alla stazione di polizia, posizionando delle microcamere in una borsa per terra, accanto alla sua scrivania. Infine, dopo ben quindici anni di riprese indisturbate, fu colto sul fatto dalle telecamere di sicurezza mentre tentava di fotografare gli slip di una quindicenne. Non era da meno un collega ventiseienne di Hyogo, che era solito collezionare souvenir dalle scene del crimine dove investigava, insomma, mentre indagava, frugava nei cassetti della biancheria. È stato scoperto perché durante l’ultimo colpo ha voluto strafare, rubando ben venticinque paia di slip a una quattordicenne.

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Un uomo, a Fukuoka, ha rubato più di 450 slip in varie lavanderie a gettoni. La polizia, dopo aver recuperato la refurtiva, l’ha catalogata e fotografata diffondendo le immagini sui media, una procedura alquanto particolare per tentare di rintracciare le proprietarie.

Ma Osaka vantava il “fotografo dei treni”, un uomo che addirittura aveva nascosto una microcamera nella punta della scarpa sinistra, neanche fosse uno 007; colto sul fatto, mentre ripeteva l’operazione sotto la gonna di una sedicenne.

Poi c’è un camionista di Nagasaki, lui sì un professionista, che batte tutti per quantità. Era stato arrestato dalla polizia di Saga per aver rubato due slip, ma il suo camion era pieno di biancheria rubata: aperti i portelloni dell’automezzo, i poliziotti avevano trovato “pizzi e merletti” rubati, frutto di un meticoloso collezionismo decennale.

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Un cinquantunenne di Tokyo vince in fantasia: usava una canna da pesca lunga tre metri per rubare la lingerie, reinventandosi novello Sampei. La pesca miracolosa arrivava fino ai panni stesi al secondo piano degli edifici, così nel suo appartamento la polizia aveva ritrovato cinquecento capi.

E se la polizia non riesce ad arrestare il pervertito, a incastrarlo ci pensa una coppia di Tokyo: i due si sono dotati di una telecamera a infrarossi e di un allarme perimetrale. Al suono della sirena, il fidanzato della vittima ha immobilizzato il ladro seriale e ha chiamato la polizia, alla quale ha fornito la prova video. Esasperati eroi metropolitani anti-pervertiti?!

Non solo pantsu: un uomo di 49 anni di Gojo, prefettura di Nara, ha rubato oltre 300 paia di calze, prima di essere scoperto da una donna inferocita, ripetutamente vittima di tali furti. Mentre un altro di Fujisawa, oltre a rubare biancheria, aveva collezionato 300 diverse uniformi di scuola superiore, provenienti da undici prefetture.

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