Come promessovi, ecco la seconda parte dell’intervista che Carlo Freccero e lo staff di Rai 4 ci hanno gentilmente concesso.
In questa, che forse è la parte più corposa della nostra conversazione, abbiamo avuto modo di esplorare alcuni dei delicati meccanismi che regolano la dialettica tra un fandom e l’emittente televisiva, soffermandoci anche sul piccolo ruolo che ha avuto il nostro “sondaggione” nell’essere un primo esperimento di “Extended Relevance” del pubblico e sulle intenzioni di Rai 4 riguardo l’inserimento dell’animazione giapponese in altre fasce orarie oltre che in seconda serata.
• Pulisan per AnimeClick.it: Ecco, proprio questo è il punto focale, perché la trasmissione di Anime su Rai 4 è forse il primo passo concreto verso la diffusione di prodotti globali di derivazione extra-USA, un esempio sicuramente forte. Un esempio di xenofilia come questo, però, può funzionare nel contesto socio-culturale attuale, abbastanza difficile, del nostro paese?
Carlo Freccero: Questi prodotti sono consumati da certi tipi di pubblici, per cui chiaramente siccome ci rivolgiamo ad un pubblico competente e informato abbiamo solo avuto l'attenzione a offrire anche questo prodotto. Attenzione, a me dispiace che per motivi di censura questo prodotto possa essere collocato solo in seconda serata perché ormai ci sono molte reti e credo che queste reti non debbano sempre essere obbligate a offrire lo stesso prodotto solo in determinate ore. L'ideale sarebbe che questo prodotto potesse essere collocato al pomeriggio, in corrispondenza di quello che si fa solitamente per l'animazione, perché per ora è confinato in seconda serata per motivi censori, ma dovrebbe trovare una collocazione anche in day-time, sicuramente. Cioè... l'animazione giapponese non è da vedere come una cosa “esotica”, è da vedere come questi prodotti siano presenti anche nella serialità americana, ma con una scrittura diversa... lì sono scritti attraverso l'animazione, punto e basta. I temi sono gli stessi che potremmo trovare anche nella sci-fi americana.
• Un grande racconto che non può prescindere dal più grande racconto sociale presente oggigiorno, Internet, il non-luogo d'eccezione: un contesto mediale dove si annullano le derivazioni sociali e dove chiunque può contribuire attivamente. Una rete come Rai 4, “costruita sul futuro”, finora ha utilizzato la rete come contesto sub-culturale di riferimento per costruire la propria offerta, ha attinto ideologicamente dalla rete relegando però la propria presenza in essa ad una mera vetrina. C'è la voglia di muoversi verso l'interazione e la possibilità di farlo?
Beh, d'altra parte bisogna sapere che noi in quanto Rai 4 siamo una tessera della grande architettura che è la Rai, non abbiamo l'indipendenza totale, non siamo totalmente autonomi. Ad esempio, tutto quanto il mondo di Internet dipende dalla Rai, non possiamo andare oltre il nostro compito. Per ora siamo all'inizio, ma è chiaro che ormai una rete deve sviluppare il suo fuori-campo nel web, questo è indubbio. Ma non solamente per motivi di interazione, ma per un problema anche di comunicazione, per una rete come Rai 4 è molto importante la comunicazione sul Web piuttosto che sulla carta stampata... Sulla carta stampata essendo i giornali dei media generalisti o semi-generalisti è molto più interessante per noi rivolgerci a Internet.
• Rimaniamo sempre sul ruolo che gioca Internet: nel tracciare il ruolo che Internet potrebbe avere nel favorire l'interazione tra pubblico e televisione molte volte si parla della ricerca dell'Extended Experience, l'esperienza estesa dei contenuti, in questo caso televisivi, che vengono smembrati e fruiti in piattaforme differenti da quella di partenza, come YouTube. Ma in questo caso si parla comunque ancora di un pubblico passivo, che agisce sul contenuto solo in fase di fruizione e non in maniera attiva a livello decisionale. Cinque mesi fa abbiamo proposto noi l'esperimento sulle preferenze del pubblico verso un'ipotetica nuova serie di animazione e questo è forse un esempio di quello che potrebbe essere una “Extended Relevance” del pubblico, una rilevanza attiva, decisionale nella gestione delle reti televisive. L'unica differenza è che nel caso del nostro “sondaggione” l'esperimento è scaturito dal nostro sito, quindi non da un soggetto espressione del medium televisivo, ma espressione di quello stesso fandom di riferimento, in questo caso dell'animazione giapponese. Lei pensa che da parte delle nuove reti digitali, che guardano proprio questi pubblici, il pubblico multimediale e interattivo dei nativi digitali, ci sia la voglia di intraprendere degli esperimenti simili, anche a livello della costruzione dei singoli format o in Italia c'è ancora diffidenza verso l'utilizzo di Internet in questo modo?
Il fandom ormai è una forma di fruizione attiva che queste reti devono assolutamente somatizzare, vampirizzare e farli propri, perchè fidelizzano il pubblico. Una cosa molto interessante: solitamente la fidelizzazione del pubblico in televisione passa attraverso schemi già noti o tramite la scrittura dei serial. Credo invece che adesso ci sia un'altra forma di fidelizzazione che è quella di inglobare la risposta del pubblico nella programmazione. La dimostrazione è che bisogna praticare dei generi che non hanno un grandissimo ascolto, ma che creano invece un fandom molto importante che fa sì che questa rete sia un punto di riferimento per questi pubblici. Quindi il fandom è una forma molto importante di fidelizzazione oggi, che sostituisce quella creata dalla ripetizione di schemi noti, e questa è un'altra differenza molto importante: come prima si è passato da un palinsesto dispositivo di programmazione nello scenario competitivo e che attraverso certe tecniche cerca di fidelizzare il pubblico ad un palinsesto-racconto che cerca attraverso l'immaginazione di creare il racconto di oggi. In questo modo si passa da una fidelizzazione fatta dalle solite tecniche di programmazione al fandom, che è la risposta che questo pubblico ha attraverso Internet che partecipa e condiziona. È chiaro che comunque c'è un rapporto dialettico tra la rete e questo pubblico dato dal fatto che la rete poi si muove con dei limiti dovuti al suo budget, alla disponibilità del prodotto eccetera, però si deve creare un rapporto d'interazione perché è fondamentale che questa rete possa contare sempre sul “rispetto” di questo pubblico. Una volta il rispetto era dato dalla critica televisiva dei quotidiani e dei settimanali, ormai, invece, questa autorevolezza è data dal giudizio severo e intransigente, molte volte anche patologico, di questo pubblico esigente che vuole decretare voti e che fa da guardiano della televisione.
• Però è sempre una interazione passiva... cioè, il pubblico dice quello che può in base ad una programmazione già avvenuta.
Beh, è passivo sino ad un certo punto, perché se questo pubblico decide che la rete ha tradito il suo compito comincia a demolirla, ad avere un atteggiamento di critica notevolissima, bisogna stare molto attenti. È comunque ancora passivo per un altro motivo, perché questo digitale non ha ancora messo in atto la “risposta di ritorno”.
• Potrebbe essere uno scenario successivo. Non è un caso che un non-luogo come il Web sia stato un po' il “luogo del riscatto” per l'animazione giapponese, che a lungo è stata considerata quasi come un non-genere dalla TV italiana. Rai 4 è soddisfatta di aver puntato su tale genere, era inevitabile?
Lo dico così, con molta sincerità: non si poteva dimenticare l'animazione giapponese in una rete Rai che vuole presentarsi ad un pubblico nuovo, è indubbio, era un'esigenza fondamentale. D'altra parte ricordiamoci che prima ancora della tv commerciale è stata la Rai ad introdurre gli Anime giapponesi, i primi Mecha, anche se in modo maldestro, censurandoli. Oggi, invece, dopo 30 anni era d'obbligo programmare gli Anime nella loro specificità, rispettando il loro formato, non censurandoli e offrendo questo prodotto che è presente al consumo del pubblico particolare. Il problema è che per motivi di carattere censorio non si possono programmare al pomeriggio, è pazzesco!
• Ci sarebbe la volontà di farlo?
Eccome! Per un motivo molto semplice: che non riesco a capire cosa hanno questi prodotti di così vietato... forse per chi non li sa leggere, per i parrucconi, sono così deleteri... È chiaro che se una persona vede questo prodotto per la prima volta può farne una lettura basica, elementare, approssimativa, non ha gli strumenti per capire. Quindi bisognerebbe trovare il modo di rendere disponibili questi prodotti anche in altre fasce orarie.
• Però bisogna dire che l'animazione al pomeriggio è stata un po' un'invenzione italiana, l'errata concezione dell'animazione per il pubblico pre-scolare ha creato la programmazione quotidiana pomeridiana. Il modello vostro, invece, è forse più internazionale, la serata tematica in sé.
Infatti il giovedì ha un suo senso anche a livello verticale... Quando tu vedi in programmazione Final Fantasy in onda il 20 maggio e poi gli Anime e la replica di Supernatural, vedi che c'è una corretta programmazione, però dovremmo avere il modo di poter estendere la programmazione anche alle altre fasce orarie, perché altrimenti siamo costretti a praticare solamente la seconda serata.
E nei prossimi giorni la terza e ultima parte dell’intervista, restate sintonizzati!
In questa, che forse è la parte più corposa della nostra conversazione, abbiamo avuto modo di esplorare alcuni dei delicati meccanismi che regolano la dialettica tra un fandom e l’emittente televisiva, soffermandoci anche sul piccolo ruolo che ha avuto il nostro “sondaggione” nell’essere un primo esperimento di “Extended Relevance” del pubblico e sulle intenzioni di Rai 4 riguardo l’inserimento dell’animazione giapponese in altre fasce orarie oltre che in seconda serata.
• Pulisan per AnimeClick.it: Ecco, proprio questo è il punto focale, perché la trasmissione di Anime su Rai 4 è forse il primo passo concreto verso la diffusione di prodotti globali di derivazione extra-USA, un esempio sicuramente forte. Un esempio di xenofilia come questo, però, può funzionare nel contesto socio-culturale attuale, abbastanza difficile, del nostro paese?
Carlo Freccero: Questi prodotti sono consumati da certi tipi di pubblici, per cui chiaramente siccome ci rivolgiamo ad un pubblico competente e informato abbiamo solo avuto l'attenzione a offrire anche questo prodotto. Attenzione, a me dispiace che per motivi di censura questo prodotto possa essere collocato solo in seconda serata perché ormai ci sono molte reti e credo che queste reti non debbano sempre essere obbligate a offrire lo stesso prodotto solo in determinate ore. L'ideale sarebbe che questo prodotto potesse essere collocato al pomeriggio, in corrispondenza di quello che si fa solitamente per l'animazione, perché per ora è confinato in seconda serata per motivi censori, ma dovrebbe trovare una collocazione anche in day-time, sicuramente. Cioè... l'animazione giapponese non è da vedere come una cosa “esotica”, è da vedere come questi prodotti siano presenti anche nella serialità americana, ma con una scrittura diversa... lì sono scritti attraverso l'animazione, punto e basta. I temi sono gli stessi che potremmo trovare anche nella sci-fi americana.
• Un grande racconto che non può prescindere dal più grande racconto sociale presente oggigiorno, Internet, il non-luogo d'eccezione: un contesto mediale dove si annullano le derivazioni sociali e dove chiunque può contribuire attivamente. Una rete come Rai 4, “costruita sul futuro”, finora ha utilizzato la rete come contesto sub-culturale di riferimento per costruire la propria offerta, ha attinto ideologicamente dalla rete relegando però la propria presenza in essa ad una mera vetrina. C'è la voglia di muoversi verso l'interazione e la possibilità di farlo?
Beh, d'altra parte bisogna sapere che noi in quanto Rai 4 siamo una tessera della grande architettura che è la Rai, non abbiamo l'indipendenza totale, non siamo totalmente autonomi. Ad esempio, tutto quanto il mondo di Internet dipende dalla Rai, non possiamo andare oltre il nostro compito. Per ora siamo all'inizio, ma è chiaro che ormai una rete deve sviluppare il suo fuori-campo nel web, questo è indubbio. Ma non solamente per motivi di interazione, ma per un problema anche di comunicazione, per una rete come Rai 4 è molto importante la comunicazione sul Web piuttosto che sulla carta stampata... Sulla carta stampata essendo i giornali dei media generalisti o semi-generalisti è molto più interessante per noi rivolgerci a Internet.
• Rimaniamo sempre sul ruolo che gioca Internet: nel tracciare il ruolo che Internet potrebbe avere nel favorire l'interazione tra pubblico e televisione molte volte si parla della ricerca dell'Extended Experience, l'esperienza estesa dei contenuti, in questo caso televisivi, che vengono smembrati e fruiti in piattaforme differenti da quella di partenza, come YouTube. Ma in questo caso si parla comunque ancora di un pubblico passivo, che agisce sul contenuto solo in fase di fruizione e non in maniera attiva a livello decisionale. Cinque mesi fa abbiamo proposto noi l'esperimento sulle preferenze del pubblico verso un'ipotetica nuova serie di animazione e questo è forse un esempio di quello che potrebbe essere una “Extended Relevance” del pubblico, una rilevanza attiva, decisionale nella gestione delle reti televisive. L'unica differenza è che nel caso del nostro “sondaggione” l'esperimento è scaturito dal nostro sito, quindi non da un soggetto espressione del medium televisivo, ma espressione di quello stesso fandom di riferimento, in questo caso dell'animazione giapponese. Lei pensa che da parte delle nuove reti digitali, che guardano proprio questi pubblici, il pubblico multimediale e interattivo dei nativi digitali, ci sia la voglia di intraprendere degli esperimenti simili, anche a livello della costruzione dei singoli format o in Italia c'è ancora diffidenza verso l'utilizzo di Internet in questo modo?
Il fandom ormai è una forma di fruizione attiva che queste reti devono assolutamente somatizzare, vampirizzare e farli propri, perchè fidelizzano il pubblico. Una cosa molto interessante: solitamente la fidelizzazione del pubblico in televisione passa attraverso schemi già noti o tramite la scrittura dei serial. Credo invece che adesso ci sia un'altra forma di fidelizzazione che è quella di inglobare la risposta del pubblico nella programmazione. La dimostrazione è che bisogna praticare dei generi che non hanno un grandissimo ascolto, ma che creano invece un fandom molto importante che fa sì che questa rete sia un punto di riferimento per questi pubblici. Quindi il fandom è una forma molto importante di fidelizzazione oggi, che sostituisce quella creata dalla ripetizione di schemi noti, e questa è un'altra differenza molto importante: come prima si è passato da un palinsesto dispositivo di programmazione nello scenario competitivo e che attraverso certe tecniche cerca di fidelizzare il pubblico ad un palinsesto-racconto che cerca attraverso l'immaginazione di creare il racconto di oggi. In questo modo si passa da una fidelizzazione fatta dalle solite tecniche di programmazione al fandom, che è la risposta che questo pubblico ha attraverso Internet che partecipa e condiziona. È chiaro che comunque c'è un rapporto dialettico tra la rete e questo pubblico dato dal fatto che la rete poi si muove con dei limiti dovuti al suo budget, alla disponibilità del prodotto eccetera, però si deve creare un rapporto d'interazione perché è fondamentale che questa rete possa contare sempre sul “rispetto” di questo pubblico. Una volta il rispetto era dato dalla critica televisiva dei quotidiani e dei settimanali, ormai, invece, questa autorevolezza è data dal giudizio severo e intransigente, molte volte anche patologico, di questo pubblico esigente che vuole decretare voti e che fa da guardiano della televisione.
• Però è sempre una interazione passiva... cioè, il pubblico dice quello che può in base ad una programmazione già avvenuta.
Beh, è passivo sino ad un certo punto, perché se questo pubblico decide che la rete ha tradito il suo compito comincia a demolirla, ad avere un atteggiamento di critica notevolissima, bisogna stare molto attenti. È comunque ancora passivo per un altro motivo, perché questo digitale non ha ancora messo in atto la “risposta di ritorno”.
• Potrebbe essere uno scenario successivo. Non è un caso che un non-luogo come il Web sia stato un po' il “luogo del riscatto” per l'animazione giapponese, che a lungo è stata considerata quasi come un non-genere dalla TV italiana. Rai 4 è soddisfatta di aver puntato su tale genere, era inevitabile?
Lo dico così, con molta sincerità: non si poteva dimenticare l'animazione giapponese in una rete Rai che vuole presentarsi ad un pubblico nuovo, è indubbio, era un'esigenza fondamentale. D'altra parte ricordiamoci che prima ancora della tv commerciale è stata la Rai ad introdurre gli Anime giapponesi, i primi Mecha, anche se in modo maldestro, censurandoli. Oggi, invece, dopo 30 anni era d'obbligo programmare gli Anime nella loro specificità, rispettando il loro formato, non censurandoli e offrendo questo prodotto che è presente al consumo del pubblico particolare. Il problema è che per motivi di carattere censorio non si possono programmare al pomeriggio, è pazzesco!
• Ci sarebbe la volontà di farlo?
Eccome! Per un motivo molto semplice: che non riesco a capire cosa hanno questi prodotti di così vietato... forse per chi non li sa leggere, per i parrucconi, sono così deleteri... È chiaro che se una persona vede questo prodotto per la prima volta può farne una lettura basica, elementare, approssimativa, non ha gli strumenti per capire. Quindi bisognerebbe trovare il modo di rendere disponibili questi prodotti anche in altre fasce orarie.
• Però bisogna dire che l'animazione al pomeriggio è stata un po' un'invenzione italiana, l'errata concezione dell'animazione per il pubblico pre-scolare ha creato la programmazione quotidiana pomeridiana. Il modello vostro, invece, è forse più internazionale, la serata tematica in sé.
Infatti il giovedì ha un suo senso anche a livello verticale... Quando tu vedi in programmazione Final Fantasy in onda il 20 maggio e poi gli Anime e la replica di Supernatural, vedi che c'è una corretta programmazione, però dovremmo avere il modo di poter estendere la programmazione anche alle altre fasce orarie, perché altrimenti siamo costretti a praticare solamente la seconda serata.
E nei prossimi giorni la terza e ultima parte dell’intervista, restate sintonizzati!
Rinnovo i complimenti a chi ha svolto questa intervista.
anche se è per colpa sua e di programmazzioni perfette o quasi come quella che ha citato:
"Quando tu vedi in programmazione Final Fantasy in onda il 20 maggio e poi gli Anime e la replica di Supernatural..."
che resto attaccato (volentieri) a vedere rai 4
la fiction da bollino giallo puo' passare in tv tranquillamente a qualsiasi ora o quasi della giornata, gli anime invece vengono passati sotto la lente d'ingrandimento e multati senza pieta' .....
fino a che non verra' sciolta l'equazione ANIMAZIONE= PRODOTTO PER BAMBINI , sara' dura fare dei passi avanti nella programmazione di anime senza censure durante l'intera giornata.Gia' equiparare un anime ad un telefilm sarebbe una vittoria .... LOL
Da questa seconda parte fa capire chiaramente che se fosse per lui metterebbe altri anime anche durante la giornata e non solo relegati in seconda serata una volta alla settimana per il problema della censura, facendo capire che andando in onda in altri orari sarebbero irrimediabilmente censurati, cosa che lui non vuole e quindi per il momento non può ancora farlo, stupendosi di tutto questo.
Ma purtroppo si sa, fin quanto in italia tutto quello che riguarda il mondo dell'animazione verrà considerata esclusavamente come cosa per soli bambini, sarà molto ma molto difficile, anzi impossibile fare diversamente.
Ci lamentiamo poi delle censure che fanno su Italia 1, se già un canale di nicchia come Rai 4 non può trasmettere anime al pomeriggio senza dover per forza censurere, figuriamoci un canale generalista come italia 1 se non potrà mai smettere di censurare!!!!
Purtroppo signor Freccero ce lo chiediamo anche noi da un bel po di tempo e le sue conclusioni sono anche le nostre.
L'ottusità nel nostro paese regna sovrana ma sapere di persone come lei che si pongono questo tipo di domande, ci forniscono un briciolo di speranza in più affinchè un giorno, magari neanche troppo lontano, questa situazione possa evolversi in meglio apportando finalmente qualche sorta di cambiamento.
Ancora mi stupisco di come serie quali <i>LOST</i> trovino il prime time solo ad estate inoltrata: se è un fattore di priorità da parte di <i>FOX</i> e <i>SKY</i> tanto vale aspettare la prossima stagione tv per ottenere buoni ascolti invece che puntare ad un periodo in cui tanti sono fuori per le vacanze, no?
Lei, Signor Freccero è uno dei pochissimi che oggi parla e agisce secondo un unico credo dettato da coerenza e raziocinio: un binomio fin troppo sottovalutato visto che non è più in auge. Tanto di cappello, e da appassionato e sostenitore dell'emittente, se mi legge, pensi un po' ai (tanti, tantissimi) fan dei prodotti sopra citati.
Detto ciò, bell'intervista.
Ciao a tutti!
io devo dire che in verità su rai4 preferirei vedere, magari il pomeriggio come detto da lui anime vecchi ripristinati con le sigle originali e senza censure ad esempio Orange Road o anche Dragon Ball Kai cosi finalmente potrò sentire cose come Piccolo,Kamehameha, e tutto il resto in italiano.Tanto gli anime nuovi sono tutta roba abbastanza scadente e secondo me Rai4 ha sbagliato con Eureka Seven e adesso addirittura Soul Eater
Davvero un peccato per l'animazione pomeridiana, secondo me è stata un'idea favolosa ma dalle parole di Freccero difficilmente tornerà mi pare di capire.Gli anni sono cambiati effettivamente e parrucconi o non parrucconi temo che non ci sia nemmeno più il pubblico pomeridiano che cera 20 ann i fa
In parte, sono d'accordo: ci sono molti "anime-fan" che ancora non conoscono l'esistenza di rai4, tantomeno della programmazione del giovedì e della domenica, e spesso, pur venendo a conoscenza della situazione, voltano l'angolo facendo finta di nulla e ancorandosi alle reti comuni come Mtv, che ormai s'è ritagliata una bella fetta di stima da parte di mandrie di ragazzini; dire che Freccero sia un illuso, comunque, mi pare eccessivo. Che io sappia, non c'è stato mai nessuno come lui. Freccero dice le cose e le <b>concretizza</b>, si preoccupa continuamente di questo settore, <b>direttamente</b>, ed è anche molto <b>argomentato</b> in tale materia, quindi, se non ci fidiamo di lui, di chi dovremmo? Iniziamo a spargere la voce, e a far capire ai ragazzi che l'animazione tanto amata stia predisponendo le proprie basi in questa tv pubblica, in un modo completamente nuovo (senza censure), e che sia ora che capissero chi li sta prendendo per il c**o (Mediaset, Mtv), e chi no.
@GianniGreed effetivamente mandavano il sabato e la domaenica Aria e Romeo x Juliet, ma si trattava li più che per la seconda serata, di orari davvero impossibili, dimmi tu chi a parte mia nonna, che ahimé non guarda anime,si sveglia anche alle 6, 6:30, questi sono stati in alcuni giorni gli orari di Aria, io ci ho pure provato metetndo la sveglia , ma spesso non ce la facevo e tornavo a dormire, con il risultato che ad Aria ho rinunciato e Romeo X juliet ho finito di vederlo subbato in Rete, tralatro non godemndomelo a pieno, perchè il sub non è sempre piacevole, soprattutto quando vedi una cosa per la prima volta, Quelli certo sarebbero potuti essere prodotti adatti ad un prime time, che non credo avessero grossi motivi di censura. Per quel che riguarda Soul Eater ti ricordo che è venuto fuori da un sondaggio, quindi Frececro ha coerentemente con quanto dice su inserito tenuto conto del pubblico per le decisioni di palinsesto. Le altre serie trasmesse invece sono pur sempre serie popolari e molto vendute, e Rai 4 deve pur sempre fare pubblico se vuole cntinuare ad esistere, purtroppo è così che funziona. i ricordo inoltre che in quel, troppo breve, periodo sotto natale in cui ha trasmesso lungometraggi anime, sono stati scelt due prodotti di grandissima qualità come i due Ghost in the Shell.
In generale comunque piuttosto che il prime time, che può essere adatto ad un pubblico infantile o adolescenziale, preferirei vedere anime in prima serata, che è la fascia oraria più congeniale a chi lavora o deve studiare tutto il giorno, in quel caso alora vedremmo veramente realizzata l'auspiaicata equiparazione degli anime ai serial americani.
Secondo me l'ideale per l'animazione giapponese è la trasmissione in fascia oraria in prima serata. Al pomeriggio non sarebbe mai possibile senza le censure che tutti conosciamo. MTV un tempo faceva questo lavoro in modo ottimo. Ora il livello di qualità si è abbassato, ma non parliamo comunque dei livelli "ordinari" delle censure italiane. La prima serata, ripeto, sarebbe perfetta. Magari con più di due serie da trasmettere.
Per quanto apprezzi lo sforzo, roba come Eureka seven o Soul eater sono scelte molto accomodanti.
Che ne dice freccero di aprire anche la strada a qualche drama? T__T
@ximpallullaorg:<i>Dal mio punto di vista, non ha fatto niente finora che mi interessi, solo serie stralunghe o super sopravvalutate</i>
Riecco i geni che non sanno più neanche loro cosa vanno cercando
Posso capire se non piace Gurren-Lagann ma piace code geass, posso capire il contrario, ma se non vi son piaciuti nemmeno Aria o Romeo x Juliet, allora siete voi che avete qualche problema, non è che gli <i>Evangelion</i> nascono tutti i giorni (sebbene a mio avviso Gurren-Lagann potrebbe essere paragonato a questo) -_-"
Complimentoni a Pulisan per le domande elaboratissime e piene di spunti di riflessione, nonchè un enorme grazie a Carlo Freccero per la sua disponibilità a questa intervista, ulteriore segno di volontà da parte di RAI4 di voler dare credito a quelle che sono le volontà del pubblico di questa emittente televisiva.
Volontà che ben scaturisce da questa parte dell'intervista: Internet, ormai lo strumento d'informazione più usato al mondo, sta divenendo fondamentale ed a volte decisorio ai fini di scelte anche di programmazione (come è stato per il sondaggione di Animeclick). Certo si è ancora agli inzi, ma l'importante è aver mosso il primo passo.
E sono davvero felice di aver fatto questo primo passo verso Extended Experience con Carlo Freccero e la fantastica RAI4
Da sottolineare la frase in cui Freccero mostra la sua incomprensione nei confronti di un atteggiamento mediatico che guarda con notevolissima diffidenza e criticità all'animazione giapponese, col conseguente slittamento delle programmazioni in seconda serata per fini censori.
Incomprensione anche mia, come di molti, dato che l'animazione giapponese non presenta caratteristiche tali da renderlo censurabile (almeno nella maggior parte dei casi, o comunque tutti gli anime trasmessi da RAI4 certo non meritano censure anche solo d'orario). Il problema è però stato ben esposto in questa intervista, precisamente nell'ultimo intervento di Pulisan.
Davvero complimentoni
Ora non vedo l'ora di leggere le ultime parti dell'intervista. Fate in fretta!!!
Il problema è che in italia vengono censurati anche quegli in prima serata, confinando ormai in terza serata (la prima da anni è slittata alla seconda) l'animazione uncensored.
Le censure apportate sono ovviamente assurde, da tempi da santa inquisizione. Alla fine viene censurato il rivoletto si sangue o la tetta, per poi passare i nudi nella pubblicità tra un anime e l'altro.
vorreste gli anime in <b>prima serata?</b>
Ok, MTV ci ha abituati così, ma vi ricordo che Code Geass era trasmesso alle 23:30 (almeno la prima serie), e che anchce in Giappone passano serie censurate, censure rimosse poi per la trasmissione notturna su satellite e nei DVD.
A me basterebbe la seconda serata fatta bene, ma non con opere che potrebbero andare in onda alle 17:30 (come in Giappone e come fa Italia 1), ma con opere appunto più serie, sempre shonen per carità, non pretendo per forza seinen o ecchi, non subito, ma che almeno siano al livello della prima stagione di Code Geass, se devono andare in onda a quell'ora...
Franzelion: veramente Romeo X Juliet parte bene poi si perde per strada a meta' serie, Aria non e' il mio tipo di serie. Eva? Ai tempi ricordo di aver diffuso l'interesse per la serie, e me ne pento ancora oggi....
nintendo fever: Per me una serie oltre 26 episodi e' troppo lunga. Geass ha avuto due stagioni (e per di piu' R2 ha cambiato slot, con ovvi cambi di sceneggiatura) ed Eureka Sevan ha appunto 52 episodi, come Soul Eater (51).
Riguardo Romeo x Juliet alcuni dicono, come te, che si è perso per strada a metà serie...è vero che forse ha cambiato "stile", ma io non ho notato cali di qualità di alcun tipo
Se Freccero si candidasse come presidente io lo voto subito..!!!!
:D
Freccero-sama sta cambiando le regole del gioco non so se ancora realizzate la potenza di quell che sta avvenendo.
Una rete nazionale manderà in onda una serie richiesta dal target a cui sarà indirizzata
>:3
Mandare anime in serale evita problemi con censura e Moige
Dopo TTGL, Code Geass e Eureka 7 vedrei ottimale una bella serie di Gundam.
Anche "Gundam Double 0"(il Farinone) che specie nella prima stagione offre ampi spunti di riflessione su tematiche tanto spinose quanto attuali.
Inoltre ad ottobre usciranno un bel po di dvd nuovi su Gundam by Dynit che renderanno di nuovo famoso il Mobile Suit bianco
:)
Quest'uomo merita tutto il mio rispetto.
"non riesco a capire cosa hanno questi prodotti di così vietato... forse per chi non li sa leggere, per i parrucconi, sono così deleteri..." Non potrei essere più d'accordo con lui su questo. L'Italia già parte male su questo, considerando l'animazione una cosa per bambini. Questo secondo me è stato un grande errore di valutazione iniziale che ha poi portato alla censura di moltissimi Anime.
Sul fronte della censura degli Anime l'Italia ha veramente toccato il fondo... Aggiungerei non solo su questo fronte...
Una delle rarissime volte in cui ti quoto alla grande.
Si è vero ma io penso (sbagliando forse) che si riferiva principalmente a serie animate, magari se avranno intenzione di riproporre qualche film d'animazione in prima serata come i mesi scorsi, qualcosa su Gundam ci potrebbe scappare soprattutto dopo l'annuncio di qualche settimana fa da parte della Dynit sull'acquisizione di svariati movie
Freccero è l'uomo del cambiamento e se lo reputera' vantaggioso in termini di ascolti lo fara'.
Inoltre a parte ZZ Gundam ,G Gundam("Turn" A devo ancora trovare il coraggio di vederlo ^^")tutte le altre Serie/OAV sono altamente indicate e in linea con le tematiche di Rai4
:)
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