L’alto tasso di stupri e omicidi in Sudafrica spaventa i giapponesi.

Zakumi versione anime (Sudafrica 2010)

I tifosi restano a casa, molti pacchetti dei tour-operator giapponesi per il Sudafrica sono rimasti invenduti.

Se si mettono a confronto il numero di pacchetti turistici venduti per il mondiale tedesco e il numero di quelli per il mondiale sudafricano, si scopre che ne sono stati venduti ben due terzi in meno rispetto al 2006.

Ma quali sono i motivi di questo calo di supportes nipponici in trasferta?

In primis il crimine rappresenta un deterrente: si pensi che, in media, ogni mille persone viene commesso una violenza sessuale, mentre ogni duemila un omicidio, ciò rende il Sudafrica una delle nazioni, non teatro di guerra, più pericolose al mondo. Al contrario, il Giappone è una tra le nazioni con il minore tasso di criminalità. Consiglio la lettura dei due grafici a fondo pagina per poter apprezzare meglio questi dati, ponendoli in un contesto di raffronto internazionale.

In secondo luogo incide la crisi economica, un esborso medio di 6000 $ a persona pesa troppo sulle tasche dell'“hataraki”, si tratta di soggiorni di quattro o cinque giorni che comprendono volo a/r, soggiorno in albergo e biglietto per una partita. A ciò si aggiunge la poca conoscenza del Sudafrica come meta turistica, che non rientra tra le rotte usuali del turismo nipponico, visto che ogni anno solo circa 7.000 giapponesi visitano questa nazione, un'inezia nei grandi numeri del turismo nipponico.

Infine vi è il fattore sfiducia: non vengono riposte molte speranze nella capacità di superare la fase preliminare da parte dei “samurai blue”, o più in generale di farsi onore nel girone, E dovendo affrontare il Cameroon, l’Olanda e la Danimarca, dati i cattivi risultati delle ultime amichevoli (ha perso 2-1 contro l’Inghilterra e poi 2-0 contro la Costa d’Avorio). Inoltre bisogna ricordare che in Giappone l’interesse per il calcio è nato relativamente di recente, il tifo giapponese è giovane, gli animi si sono accesi solo a partire da Francia 1998, con la prima qualificazione al mondiale.

Dal 14 giugno, tutti pronti a tifare da casa o magari dal Samurai Blue Cafe, appena inaugurato a Tokyo e di proprietà della ginnasta Erika Mizoguchi, che è una grande fan del calcio nonché amica di calciatori, a giudicare dagli innumerevoli autografi presenti nel locale. L’atleta dichiara: "Li sostengo con tutto il mio cuore, più di ogni altra persona, voglio che puntino alla vittoria mondiale, non si può mai sapere cosa può accadere…

samurai blue (Sudafrica 2010)

Spedizione dei giornalisti a ranghi ridotti, le giornaliste lasciate in patria per paura degli stupri.
Anche le emittenti televisive nipponiche sono preoccupate dalla criminalità, molte non hanno inviato personale femminile e hanno addirittura ridotto al minimo i membri dello staff maschile. La NHK, che aveva mandato novantatre addetti in Germania, quest’anno ne invierà venti di meno, settantatre. Anche Asahi TV, Fuji TV e TBS hanno apportato simili tagli di personale, ma indubbiamente TV Tokyo ha fatto il taglio più drastico, mandando una spedizione di dieci tra giornalisti e tecnici, contro i cinquanta del 2006. In particolare, poi, tra gli inviati di TV Tokyo e TBS non ci saranno donne.

Le raccomandazioni della istituzioni pubbliche giapponesi.
Il primo a invitare alla cautela è il Ministero degli Esteri giapponese, che ha rilasciato un comunicato in cui consiglia ai propri cittadini di non uscire di notte e spostarsi in auto anziché a piedi o con i mezzi pubblici.

Inoltre Hideyuki Sakamoto, funzionario presso l’Ambasciata Giapponese di Pretoria, rincara la dose: "I giapponesi sono considerati delle facili prede dai ladri. Un giapponese è stato derubato di tutto, lo scorso capodanno a Città del Capo, aveva un atteggiamento tale che sembrava dire: venite ladri, venite a derubarmi”. L’ambascita ha predisposto un'unità mobile, composta da cinque uomini, per aiutare i propri concittadini in difficoltà, a ogni partita dei “samurai blue”.

Coprifuoco per la squadra e le dichiarazioni di Okada sul crimine.
Ma il più allarmato sembra essere l’allenatore Takeshi Okada, che ha imposto ai sui giocatori di rimanere nel lussuoso albergo Fancourt, in cui ha stabilito la base della spedizione, il più possibile e non uscire mai di notte, durante tutto il periodo di soggiorno in Sudafrica.

Okada, quando gli è stato chiesto cosa abbia detto ai suoi giocatori all’arrivo a George, ha affermato: “Questo è un Paese in cui puoi affittare un mitragliatrice per 110 dollari, ci possono essere delle persone che non si farebbero problemi a spendere 110 dollari per poi guadagnarne magari 550…” Ma poi, diplomaticamente, ha fatto marcia indietro dicendo: “Non riportate quest’ultima affermazione”. Ma quel che è detto è detto, i giornalisti sono affamati di scoop e la frase è rimbalzata in tutto il Giappone.

Il Fancourt si trova a George, sulla turistica e calma costa "Garden Route”: è un resort a cinque stelle, tra i più lussuosi del Paese, rinomato per i suoi campi da golf, negozi, spa, e ristoranti che includono un sushi-bar. La tenuta conta di 613 ettari, protetti da un recinto perimetrale elettrico ad alta tensione, inoltre all’entrata principale ci sono quattro guardie armate. La squadra occupa 50 delle 150 stanze disponibili, disposte in cottage da quattro stanze l’uno, a un costo approssimativo di 670 dollari a stanza per notte: una dorata reclusione.

Okada si è raccomandato coi giocatori e lo staff tecnico di non andare in giro da soli, di spostarsi in gruppi anche per lo shopping diurno e di farsi - sempre - accompagnare dal servizio di sicurezza offerto dall’albergo.

Il difensore Atsuto Uchida si mostra scontento del coprifuoco: “Visto che sono un calciatore, ho la fortuna di viaggiare e conoscere molte altre culture, ma così…”, e ancora Yuji Nakazawa: “Ci sono molti luoghi da visitare, conto di vederli tutti in questo mese di permanenza”, implicando che andrà in giro lo stesso e che il Giappone arriverà in finale.