MangaHelpers, il paradiso delle raw, chiude i battenti, mentre MangaFox rimuove 350 titoli.
La nuova via sarà quella dei manga online a pagamento?
Il sito MangaHelpers è il primo scanlation-aggregator che si è piegato alla minacciosa, seppur ancora informale, richiesta fatta dalla recente coalizione multinazionale di editori, formatasi per combattere la pirateria?
Sembrerebbe di sì, visto che ha deciso di rimuovere tutte le scansioni pirata, sia in versione raw che già editate con l’inserimento delle traduzioni in inglese.
Allo stesso tempo, il sito annuncia di voler diventare una piattaforma legale in grado di pubblicare manga online, sotto il nuovo nome di OpenManga, smentendo alcune voci, circolate negli ultimi giorni, che lo davano per chiuso. Difatti il website specifica che non ha alcuna intenzione di chiudere, ma, al contrario, ha intenzione “di rimanere un punto di incontro per i traduttori, che permetta loro di collaborare, imparare e ricevere feedback sul loro lavoro e sulle loro capacità linguistiche”, pianificando, così, di migliorare i servizi di traduzione e scansione, focalizzandosi sull’apprendimento e sull’insegnamento.
Tutto ciò sembra una contraddizione in termini: si vuole istruire una futura generazione di scanlator potenzialmente pirati, ma allo stesso tempo non si vuole e non si può più accogliere le loro scansioni.
Fatto sta che l’accesso alle raw e alle scanlation è stato disabilitato, come del resto le opzioni di hosting / linking per coloro che volessero pubblicarne di nuove. Ciò nonostante, gli scanlator che hanno contribuito alla crescita del database avranno ancora la possibilità di accedere al proprio lavoro, per farne un backup, ma solo fino al 1 luglio, termine ultimo a partire dal quale “ogni file sarà completamente rimosso per tutti”.
Riguardo al nuovo progetto, openmanga.org, l’annuncio descrive la futura piattaforma come un posto in cui “gli autori di manga potranno pubblicare il loro lavoro e trarne profitto, e allo stesso tempo raggiungere un pubblico globale […] una piattaforma che supporti gli artisti che hanno bisogno di una fonte di guadagno, ma che siano disposti a mettere a disposizione del materiale gratuito per i fan”.
Un programma, insomma, che permetta ai magaka di vendere, creare merchandising e accettare donazioni. In cambio gli utenti potranno tradurre legalmente i fumetti proposti, tuttavia gli artisti avranno l’ultima parola sulla resa della traduzione.
Il sito smentisce anche le voci che insinuavano che il cambio di rotta fosse dovuto alle pressioni degli editori e alla paura di conseguenze legali, piuttosto spiega che esso è nato dalla volontà di realizzare un ambizioso progetto, su cui lo staff sta lavorando da oltre sei mesi.
Manganovel Corporation, una società di manga online, di proprietà all’89% della Toshiba Corporation, aveva lanciato un simile servizio nel 2007, ma il progetto è naufragato nel febbraio del 2009 .
Per una società che è fallita nel suo intento, ce ne sono altre due che ci provano: la Digital Manga Publishing (DMP) si sta muovendo nella stessa direzione della piattaforma OpenManga, difatti il CEO Hikaru Sasahara ha confermato ad ANN che ha intenzione di stabilire un luogo di incontro online, dove manga, distribuiti digitalmente e legalmente, potranno essere tradotti dagli scanlator.
Anche qui il sistema prevede che una fetta dei guadagni, derivati dalle vendita dei titoli online, vadano all’editore o all'artista giapponese detentore dei diritti, mentre un’altra fetta vada ai traduttori delle scan, che saranno citati in ogni titolo da essi elaborato.
Si spera che ulteriori incassi arrivino dalla pubblicità e da possibili adattamenti animati, che vogliano sfruttare le traduzioni fatte dalla piattaforma. I titoli che si comporteranno bene online potrebbero essere anche stampati.
Hikaru Sasahara continua dicendo che l’obiettivo è di ospitare qualche migliaio di titoli: si comincerà con gli yaoi, per poi introdurre altri generi, fino ad arrivare ad abbracciare le light novel.
Nell’agosto del 2008 la società ha aperto un sito, eManga.com, che “noleggia” manga, dove vengono pubblicate produzioni proprie e originali, lavori di partener americani quali Harlequin e Yaoi Press. Il sito, inoltre, vanta partnership con alcuni editori giapponesi: Shinshokan, Taiyoh Tosho e Oakla.
MangaHelpers sarà stato il primo a piegarsi, MangaFox, di certo, l’ha seguito a ruota: il sito ha rimosso oltre 350 titoli di manga in scanlation, 235 dei quali sono stati licenziati dalla casa editrice americana Viz Media, mentre i rimanenti si ripartiscono in egual misura tra titoli licenziati da atri editori nordamericani e titoli ancora inediti in lingua inglese.
Ed ecco il contenuto di un comunicato postato dallo staff del sito scanlation-aggregator: “Cari membri, ci duole informarvi che abbiamo dovuto chiudere temporaneamente l’accesso ad alcuni manga, quali Naruto, Bleach, ecc., a causa di problemi legati al copyright. Il nostro capo sta cercando di negoziare, vi aggiorneremo non appena ci saranno delle novità. Ci scusiamo per il disagio, sperando che possiate comprendere la situazione.”
Il website è tra i 2000 siti più visitati della rete, con una media di oltre 1.000.000 di visitatori al giorno, ha 400.000 utenti registrati ed è di proprietà di una compagnia chiamata Hangzhou NOEZ Technology Co., Ltd, originariamente fondata a New York, ma che ha poi trasferito la sua sede legale a Hangzhou in China.
Questa società gestisce anche altri siti nel campo degli anime e manga: streaming e scanlation online, ma anche video e scan per il download.
La nuova via sarà quella dei manga online a pagamento?
Il sito MangaHelpers è il primo scanlation-aggregator che si è piegato alla minacciosa, seppur ancora informale, richiesta fatta dalla recente coalizione multinazionale di editori, formatasi per combattere la pirateria?
Sembrerebbe di sì, visto che ha deciso di rimuovere tutte le scansioni pirata, sia in versione raw che già editate con l’inserimento delle traduzioni in inglese.
Allo stesso tempo, il sito annuncia di voler diventare una piattaforma legale in grado di pubblicare manga online, sotto il nuovo nome di OpenManga, smentendo alcune voci, circolate negli ultimi giorni, che lo davano per chiuso. Difatti il website specifica che non ha alcuna intenzione di chiudere, ma, al contrario, ha intenzione “di rimanere un punto di incontro per i traduttori, che permetta loro di collaborare, imparare e ricevere feedback sul loro lavoro e sulle loro capacità linguistiche”, pianificando, così, di migliorare i servizi di traduzione e scansione, focalizzandosi sull’apprendimento e sull’insegnamento.
Tutto ciò sembra una contraddizione in termini: si vuole istruire una futura generazione di scanlator potenzialmente pirati, ma allo stesso tempo non si vuole e non si può più accogliere le loro scansioni.
Fatto sta che l’accesso alle raw e alle scanlation è stato disabilitato, come del resto le opzioni di hosting / linking per coloro che volessero pubblicarne di nuove. Ciò nonostante, gli scanlator che hanno contribuito alla crescita del database avranno ancora la possibilità di accedere al proprio lavoro, per farne un backup, ma solo fino al 1 luglio, termine ultimo a partire dal quale “ogni file sarà completamente rimosso per tutti”.
Riguardo al nuovo progetto, openmanga.org, l’annuncio descrive la futura piattaforma come un posto in cui “gli autori di manga potranno pubblicare il loro lavoro e trarne profitto, e allo stesso tempo raggiungere un pubblico globale […] una piattaforma che supporti gli artisti che hanno bisogno di una fonte di guadagno, ma che siano disposti a mettere a disposizione del materiale gratuito per i fan”.
Un programma, insomma, che permetta ai magaka di vendere, creare merchandising e accettare donazioni. In cambio gli utenti potranno tradurre legalmente i fumetti proposti, tuttavia gli artisti avranno l’ultima parola sulla resa della traduzione.
Il sito smentisce anche le voci che insinuavano che il cambio di rotta fosse dovuto alle pressioni degli editori e alla paura di conseguenze legali, piuttosto spiega che esso è nato dalla volontà di realizzare un ambizioso progetto, su cui lo staff sta lavorando da oltre sei mesi.
Manganovel Corporation, una società di manga online, di proprietà all’89% della Toshiba Corporation, aveva lanciato un simile servizio nel 2007, ma il progetto è naufragato nel febbraio del 2009 .
Per una società che è fallita nel suo intento, ce ne sono altre due che ci provano: la Digital Manga Publishing (DMP) si sta muovendo nella stessa direzione della piattaforma OpenManga, difatti il CEO Hikaru Sasahara ha confermato ad ANN che ha intenzione di stabilire un luogo di incontro online, dove manga, distribuiti digitalmente e legalmente, potranno essere tradotti dagli scanlator.
Anche qui il sistema prevede che una fetta dei guadagni, derivati dalle vendita dei titoli online, vadano all’editore o all'artista giapponese detentore dei diritti, mentre un’altra fetta vada ai traduttori delle scan, che saranno citati in ogni titolo da essi elaborato.
Si spera che ulteriori incassi arrivino dalla pubblicità e da possibili adattamenti animati, che vogliano sfruttare le traduzioni fatte dalla piattaforma. I titoli che si comporteranno bene online potrebbero essere anche stampati.
Hikaru Sasahara continua dicendo che l’obiettivo è di ospitare qualche migliaio di titoli: si comincerà con gli yaoi, per poi introdurre altri generi, fino ad arrivare ad abbracciare le light novel.
Nell’agosto del 2008 la società ha aperto un sito, eManga.com, che “noleggia” manga, dove vengono pubblicate produzioni proprie e originali, lavori di partener americani quali Harlequin e Yaoi Press. Il sito, inoltre, vanta partnership con alcuni editori giapponesi: Shinshokan, Taiyoh Tosho e Oakla.
MangaHelpers sarà stato il primo a piegarsi, MangaFox, di certo, l’ha seguito a ruota: il sito ha rimosso oltre 350 titoli di manga in scanlation, 235 dei quali sono stati licenziati dalla casa editrice americana Viz Media, mentre i rimanenti si ripartiscono in egual misura tra titoli licenziati da atri editori nordamericani e titoli ancora inediti in lingua inglese.
Ed ecco il contenuto di un comunicato postato dallo staff del sito scanlation-aggregator: “Cari membri, ci duole informarvi che abbiamo dovuto chiudere temporaneamente l’accesso ad alcuni manga, quali Naruto, Bleach, ecc., a causa di problemi legati al copyright. Il nostro capo sta cercando di negoziare, vi aggiorneremo non appena ci saranno delle novità. Ci scusiamo per il disagio, sperando che possiate comprendere la situazione.”
Il website è tra i 2000 siti più visitati della rete, con una media di oltre 1.000.000 di visitatori al giorno, ha 400.000 utenti registrati ed è di proprietà di una compagnia chiamata Hangzhou NOEZ Technology Co., Ltd, originariamente fondata a New York, ma che ha poi trasferito la sua sede legale a Hangzhou in China.
Questa società gestisce anche altri siti nel campo degli anime e manga: streaming e scanlation online, ma anche video e scan per il download.
La soluzione buona per tutti a mio parere?Eccola: le case editrici s'accordano coi vari siti per ritardare la pubblicazione online dei vari titoli così chi vuole tenersi aggiornato deve comprare le riviste e materiale cartaceo vario. Si mantiene la pubblicità gratuita costituita dal materiale online messo a disposizione gratuitamente e si mantengono le vendite del cartaceo a un buon livello. I siti non dovrebbero trovarsi in una condizione troppo svantaggiosa:si dovrebbero fermare una parte delle pubblicazioni online per un certo periodo eppoi riprendere mantenendo il distacco dalla pubblicazione cartacea.
spesso vado a vedere su siti come Onemanga o lo stesso Mangahelpers fumetti in uscita in italia che mi attirano dalla trama per farmi un'idea e se mi garbano li compro! Poi molto più spesso leggo manga che in italia non sono mai stati pubblicati e magari non ci saranno mai! e ora dovrei pagare per leggerli in inglese? ma siamo pazzi? O_O''
comunque sia... con tutte le probabilità le scan continueranno a girare su programmi come Emule e simili... è relativamente inutile creare siti a pagamento...
senza contare che io posso leggermi tutti gli spoiler relativi a Naruto, Bleach, Nana e company che esistono, però il manga poi, quando arriva, lo compro ugualmente =_=
e poi uno che adora i manga non preferirebbe di certo comprarli sotto forma di file al posto delle versioni cartacee... almeno io no ''
Insomma, questi provvedimenti sono inutili.
Non devono colpire i database, ma i gruppi di fansub con multe abbastanza salate..
E prima di dire "essì ma io ho letto serie inedite che ancora uscire in italia" solo su mangahelpers, un capitolo di naruto in italiano ha avuto oltre 1000 download totali, tra i gruppi che pubblicavano sul sito e mancavano i gruppi "famosi" che traducono naruto...
Il sistema che gira intorno ai manga e marcio rispetto agli anime...
Se un anime è sotto licenza, sparisce dai "palinsesti" dei fansubber, anche dovesse mancare solo l'ultimo episodio...
Nei manga, invece, questa "regola morale" non vale, anzi in alcuni casi sono partiti con le scanlation dall'annuncio ufficiale della casa italiana...
Quindi, anche io che mi leggo serie inedite su internet, non posso non ammetere che ormai la cosa abbia sconfinato abbondantemente nell'illegalità...
Poi la frase tipo: "He! adesso senza le scan le case piangeranno"...
Ma davvero ci credete? Credete che dietro a Panini, Star comics e a tutte le altre case, ci siano un branco di idioti che iniziano a brancolare nel buio se i fan non gli dicono cosa pubblicare?
Come credete che lavoravano queste case PRIMA che il fenomeno delle scanlation dilagasse?
Per sorteggio e andava (quasi) sempre bene?
Ricordatevi, quelle richieste sono solo un'incentivo, ma le serie di "spicco" sono già state puntante dalle case da tempo, dove spesso si fanno anche guerra per l'acquisizione dei diritti...
Se, ad esempio, si chiede Bartender ma, al momento, è una serie ritenuta poco "vendibile", state tranquilli che potete battere il sedere a terra quanto volete... Ma quella serie nei tempi brevi sicuramente non la vedrete...
Se invece chiedete la Jumpata di turno, state certi che panini o star comics l'hanno adocchiata prima di voi...
Detto questo un buon metodo che si potrebbe sfruttare qui in italia per rendere le scan utili alle case editrici e soprattutto legali ci sarebbe. Ovvero: tu ragazzo x vuoi leggere gli ultimi capitoli di naruto, va bene ti compri il numero di naruto e dentro al manga c'è un codice da inserire nel sito italiano di scan che ti permette di leggere i capitoli di naruto e solo quelli, online. Lo stesso vale per ogni manga edito in Italia. Poi quando esce il numero nuovo il mese successivo nuovo codice. Cosi sei obbligato a comprarti il manga per leggere. Mentre per i manga inediti di cui le case editrici italiane comprano i diritti li si può mettere sempre sui siti in modo da pubblicizarli e se riscontrano un buon interesse li si pubblica cartacei e da li entrano nel sistema con i codici. Le cose che invece in italia non sono state acquistate, beh non si pubblicano..
Questo è il mio sistema. Non penalizza nessuno perché come è stato detto qui, da molti, chi legge scan si compra anche la serie che gli interessa..
Forse vi dimenticate che jump costa 250-300 yen, una cifra ridicola, viene difficile perciò pensare che lo si faccia per una mera questione economica.
Tra l'altro non vorrei sbagliarmi ma sono rare scansioni delle intere riviste, ci si limita ai soli capitoli dei manga più famosi.
Il problema è che le riviste non sono materiale collezionabile per ovvi motivi, e che l'offerta libraria è tale che un giapponese che vuole leggere può farlo comprando altre cose.
Insomma è la rivista in se e per se a non interessare più come "concetto", purtroppo però l'editoria jap manga-popolare è molto legata ad essa e deve cercare di trovare forme alternative, anche se purtroppo a pagarne di più le conseguenze saranno i giovani autori esordienti.
Ma per loro, e per chi dice "voglio far guadagnare l'autore che prende solo un misero stipendio", ricordo che c'è il mercato dell'autoproduzione delle doujinshi, nulla vieta ad un Oda o ad un giovane autore di autoprodursi e guadagnare interamente per ciò che vende.
Uno scannerizza la pagina coi codici e siamo punto e a capo. L'unica sarebbe un bell'accordo tra i siti tipo OneManga e le case editrici, ovvero lasciare legalmente le scan e gratis, dare una grossa percentuale dei guadagni alla casa editrice e in ogni caso lasciare un lasso di tempo utile. Ma anche così chi ha fretta troverà altri siti illegali gratis, e siamo punto a caso.
Il discordo a mio modo di vedere è molto complicato e articolato, si potrebbe perlare per ore e non risolvere nulla..
In ogni volume un codice diverso che cambia ogni mese...
Hai la minima idea tra distribuzione e stampa non seriale quanto verrebbe a costare? O forse intendevi un altro sistema?
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Informarsi è una cosa...
Leggersi a sgrocco i volumi è un'altra...
Poi potresti fare come facevano gli antichi... se li facevano prestare, li sfogliavano in fumetteria, leggendo i commenti sui forum delle persone che capisci che hanno gusti simili ai tuoi o leggerti la trama sui siti specializzatati come questo....
Poi se ti compri i primi 2/3 volumetti e poi tronchi la serie nessuno ti verrà a pestare...
@Kuro
L'idea di fondo è buona, alla fine basta una stampa alla "gratta e vinci" ma la roba che sta su internet o formata da byte, prima o poi viene trovato l'escamotage e diffuso in maniera poco legale...
Alla fine, potrei tranquillamente inserire il mio codice personale, vedere la mia raw tradotta ed intanto premere stamp a raffica (alla fine di immangini stiamo parlando) per poi metterlo su un forum a disposizione di tutti...
Kisser: Si potresti fare quello che hai detto, ma devi essere veramente stronzo per fare una cosa simile, visto che comunque con questo sistema per 3,90 ti leggi sia il tuo volumetto che le uscite in contemporanea per quel mese con il Giappone.
Il fatto ora è perché chi non compra il manga si dovrebbe seguire gratis anche le uscite giapponesi. Non è corretto.
"il codice a barre dovrebbe essere specifico e unico per ogni volumetto"
:D
Ti sei risposto da solo...dovrebbe...lasciamo perdere i codici a barre per favore
Comunque SECONDO ME, tra meno di cinque anni la Shueisha (e tutte le altre) inizieranno seriamente a rilasciare i cap settimanali dei loro manga senza passare per intermediari.
Quale appassionato di manga & anime non acquisterebbe direttamente da loro???
Un po' come l'Apple Store
sono d'accordo con te. per la shueisha e le altre case editrici, il sistema migliore sarebbe vendere direttamente le scans in inglese senza intermediari, diminuendo i costi di distribuzione, ingigantendo il loro mercato di riferimento e diminuendo drasticamente il gap temporale tra uscita giappo e uscita in altre nazioni...
in questo modo non avrebbe più senso la ricerca disperata per le raw (e lo spoiler).
inoltre da noi si smetterebbe di sottostare alle scelte editoriali nostrane (stile: "non vi traduco in italia gli shoujo per anni perchè non vendono") e si avrebbe un panorama di titoli da leggere molto più vasto.
sarebbe anche bello (in un futuro), poter scegliere tra scan da leggere online (magari con accordi tipo abbonamenti a quota fissa), o possibilità di farsi arrivare i volumetti cartacei stampati on demand.
scegliere di reprimere o di contrastare il fenomeno delle scans senza cavalcarlo in modo intelligente significa chiudere gli occhi e negare che il sistema editoriale con internet è cambiato.
di sicuro non si torna più indietro.
(e grazie al cielo, aggiungerei)
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