Un'importante sentenza è stata emessa in questi giorni dalla Corte di Cassazione in tema di modifiche delle console, andando a riconfermare quell'indirizzo giurisprudenziale già stabilito da un precedente verdetto, dove, lo ricordiamo, Oscar D. aveva affrontato, dal 2005, una serie di processi davanti alle corti di Bolzano, con un'altalena di sentenze di condanna e di assoluzione. Nel 2007, la Corte Suprema aveva imposto un nuovo processo, concluso solo nel 2009 con una sentenza di condanna decisa della quarta sezione penale della Cassazione, che aveva ritenuto la modifica delle console una violazione del diritto d'autore tutelato dall'art. 171-ter della legge n. 633 del 1941.
Riportiamo il nuovo articolo pubblicato su Punto Informatico a firma di Alessandro Del Rosso.
Cassazione: modificare le console è reato
Confermando una precedente sentenza del 2007, la Corte di Cassazione ribadisce l'illiceità di tutti i dispositivi che aggirano o rimuovono le protezioni delle console da gioco. Si preannunciano tempi duri per i venditori di modchip
Roma – All'inizio della settimana la terza sezione penale della Corte Suprema di Cassazione ha reso pubbliche le motivazioni in base alle quali, lo scorso maggio, aveva annullato con rinvio una decisione del Tribunale di Firenze in merito ai cosiddetti "modchip" e, più in generale, alle modifiche per le console da gioco. Il tribunale toscano aveva annullato il decreto di convalida di sequestro emesso dal PM a carico di due rivenditori di console da gioco, ritenendo che le attività commerciali poste in essere da queste società, e correlate alla modifica delle console, non rientrassero nei reati contemplati dall'articolo 171-ter della legge sul diritto d'autore.
Il deposito delle motivazioni ha confermato quanto precedentemente espresso dalla Corte di Cassazione con pronuncia del 25 maggio 2007, quando era stata affermata l'illiceità dei dispositivi che hanno come scopo la rimozione o l'elusione delle misure tecnologiche di protezione dei videogiochi. In particolare, la Suprema Corte ha stabilito che le misure di protezione utilizzate nel settore videoludico possano essere tutelate contro la rimozione e l'elusione anche se le stesse sono apposte non solo sulle opere da proteggere (i videogiochi), ma anche sugli apparati destinati alla loro fruizione (console). Il PM ha paragonato questo modello al concetto di "chiave-serratura", dove ciascuno dei due elementi è essenziale per il corretto funzionamento del sistema di protezione.
La Cassazione ha inoltre ribadito, in opposizione a quanto aveva espresso il Tribunale di Firenze, che alle modifiche dev'essere necessariamente riconosciuta la prevalente finalità di eludere le misure di protezione legittimamente apposte dai produttori: di conseguenza, modchip e modifiche in genere vanno considerate in violazione dell'articolo 102-quater della legge sul diritto d'autore.
Infine, i giudici della Corte Suprema hanno respinto la richiesta con cui la difesa avrebbe voluto rimettere il ricorso alle Sezioni Unite della Cassazione, con la finalità di risolvere l'attrito tra la decisione del Tribunale del Riesame di Firenze e la precedente sentenza della Cassazione. I magistrati della Cassazione hanno spiegato che "la rimessione alle Sezioni Unite sia prevista unicamente per le questioni che abbiano o possano dar luogo ad un contrasto giurisprudenziale e nella specie non vi sono ragioni di contrasto con l'orientamento in precedenza affermato che, anzi, va in questa occasione ribadito".
All'inizio dell'anno Sony Computer Entertainment Europe e AESVI (Associazione Editori Software Videoludico Italiana) avevano presentato delle memorie difensive tese a dimostrare che le conclusioni a cui era giunto il Tribunale di Firenze erano erronee. Quest'ultima associazione, che in Italia afferma di rappresentare il 90% dei produttori di piattaforme e di software videoludici, ha definito l'ultima sentenza della Cassazione "una vittoria su tutti i fronti per l'industria dei videogiochi".
"Questo procedimento rappresentava un importante campo di prova per la lotta alla pirateria nel mercato dei videogiochi e in particolare alla pratica delle modifiche alle console che purtroppo è largamente diffusa in Italia" ha commentato Gaetano Ruvolo, presidente di AESVI. "Per questo non possiamo che essere soddisfatti delle conclusioni raggiunte dalla Corte di Cassazione e della coerenza rispetto al suo precedente orientamento in materia. Con questa sentenza è stato riaffermato con forza un importante principio di diritto e confermato il valore della proprietà intellettuale per un settore, come quello videoludico, che vede nella creatività e nell'innovazione la chiave del suo successo presente e futuro".
Vale la pena specificare che con il termine di "modifica" si identifica un'ampia gamma di dispositivi atti ad aggirare i sistemi di protezione delle console da gioco: i più noti sono i modchip, disponibili per buona parte delle console in commercio, e le flashcart per Nintendo DS, entrambi di natura hardware. Esistono poi anche modifiche che intervengono esclusivamente sul firmware (BIOS) di una console.
Riportiamo il nuovo articolo pubblicato su Punto Informatico a firma di Alessandro Del Rosso.
Cassazione: modificare le console è reato
Confermando una precedente sentenza del 2007, la Corte di Cassazione ribadisce l'illiceità di tutti i dispositivi che aggirano o rimuovono le protezioni delle console da gioco. Si preannunciano tempi duri per i venditori di modchip
Roma – All'inizio della settimana la terza sezione penale della Corte Suprema di Cassazione ha reso pubbliche le motivazioni in base alle quali, lo scorso maggio, aveva annullato con rinvio una decisione del Tribunale di Firenze in merito ai cosiddetti "modchip" e, più in generale, alle modifiche per le console da gioco. Il tribunale toscano aveva annullato il decreto di convalida di sequestro emesso dal PM a carico di due rivenditori di console da gioco, ritenendo che le attività commerciali poste in essere da queste società, e correlate alla modifica delle console, non rientrassero nei reati contemplati dall'articolo 171-ter della legge sul diritto d'autore.
Il deposito delle motivazioni ha confermato quanto precedentemente espresso dalla Corte di Cassazione con pronuncia del 25 maggio 2007, quando era stata affermata l'illiceità dei dispositivi che hanno come scopo la rimozione o l'elusione delle misure tecnologiche di protezione dei videogiochi. In particolare, la Suprema Corte ha stabilito che le misure di protezione utilizzate nel settore videoludico possano essere tutelate contro la rimozione e l'elusione anche se le stesse sono apposte non solo sulle opere da proteggere (i videogiochi), ma anche sugli apparati destinati alla loro fruizione (console). Il PM ha paragonato questo modello al concetto di "chiave-serratura", dove ciascuno dei due elementi è essenziale per il corretto funzionamento del sistema di protezione.
La Cassazione ha inoltre ribadito, in opposizione a quanto aveva espresso il Tribunale di Firenze, che alle modifiche dev'essere necessariamente riconosciuta la prevalente finalità di eludere le misure di protezione legittimamente apposte dai produttori: di conseguenza, modchip e modifiche in genere vanno considerate in violazione dell'articolo 102-quater della legge sul diritto d'autore.
Infine, i giudici della Corte Suprema hanno respinto la richiesta con cui la difesa avrebbe voluto rimettere il ricorso alle Sezioni Unite della Cassazione, con la finalità di risolvere l'attrito tra la decisione del Tribunale del Riesame di Firenze e la precedente sentenza della Cassazione. I magistrati della Cassazione hanno spiegato che "la rimessione alle Sezioni Unite sia prevista unicamente per le questioni che abbiano o possano dar luogo ad un contrasto giurisprudenziale e nella specie non vi sono ragioni di contrasto con l'orientamento in precedenza affermato che, anzi, va in questa occasione ribadito".
All'inizio dell'anno Sony Computer Entertainment Europe e AESVI (Associazione Editori Software Videoludico Italiana) avevano presentato delle memorie difensive tese a dimostrare che le conclusioni a cui era giunto il Tribunale di Firenze erano erronee. Quest'ultima associazione, che in Italia afferma di rappresentare il 90% dei produttori di piattaforme e di software videoludici, ha definito l'ultima sentenza della Cassazione "una vittoria su tutti i fronti per l'industria dei videogiochi".
"Questo procedimento rappresentava un importante campo di prova per la lotta alla pirateria nel mercato dei videogiochi e in particolare alla pratica delle modifiche alle console che purtroppo è largamente diffusa in Italia" ha commentato Gaetano Ruvolo, presidente di AESVI. "Per questo non possiamo che essere soddisfatti delle conclusioni raggiunte dalla Corte di Cassazione e della coerenza rispetto al suo precedente orientamento in materia. Con questa sentenza è stato riaffermato con forza un importante principio di diritto e confermato il valore della proprietà intellettuale per un settore, come quello videoludico, che vede nella creatività e nell'innovazione la chiave del suo successo presente e futuro".
Vale la pena specificare che con il termine di "modifica" si identifica un'ampia gamma di dispositivi atti ad aggirare i sistemi di protezione delle console da gioco: i più noti sono i modchip, disponibili per buona parte delle console in commercio, e le flashcart per Nintendo DS, entrambi di natura hardware. Esistono poi anche modifiche che intervengono esclusivamente sul firmware (BIOS) di una console.
La risposta la trovate nella mia scheda!
Poi la modifica serve anche a far girare software homebrew, non solo copie.
Che poi cosa grave, noi paghiamo l'equo compenso alla siae sui supporti quindi io la copia me la faccio e la modifica la uso per farceli girare.
Chissà se in Svizzera la situazione è diversa...
I videogiochi dovrebbero costare quasi la metà.
Chi pensava che fosse legale modificare una console?
Sicuramente c'è una grossa pressione per far passare leggi di questo tipo e sembra proprio voler far passare anche un'altra idea. Sebbene una cosa io l'abbia acquistata legalmente poi non ho la possibilità di farne un uso differente da quello per cui inizialmente era progettata e non intendo solamente un uso scorretto. Sembra che a questo punto la console sia ancora di proprietà di chi la costruisce. Forse allora la dovrebbero dare in comodato d'uso con i giochi.
Io e tanti altri, la consolle è mia e ci faccio cioò che ci voglio.
E' vietato usare giochi piratati, ma con la mod posso farci girare giochi esteri, copie di backup (cui la legge mi dà diritto), a volte anche programmi non supportati ufficialmente....
Gigio, perché non dovrebbe essere legale modificare dell'hardware di tua proprietà? L'illecito lo commetti quando usi giochi copiati.
Purtroppo molte volte hardware ( o il software) che compri non e di tua proprietà ma rimane sempre di proprietà del azienda produttrice in pratica tu paghi per aver solamente una licenza di uso.
Riguardo ai prezzi dei giochi, le software house dicono che i giochi costano molto per colpa della pirateria, fatto sta che l'unica console che non ha il problema della pirateria, ovvero la ps3 ha i prezzi più alti, mentre xbox e wii hanno prezzi più bassi....
Comunque è vero, nella teoria il consumatore per il software paga solo la licenza di uso, anche se poi nella realtà chiunque voglia fa del software quello che ne vuole.
anche il semplice diritto di possesso è ormai finito sotto i piedi.
ci vantiamo tanto di essere in democrazia ma questa è una palese dittatura.
ben'inteso, non è un flame politico (anche perchè non me ne frega altamente di questa) ma una semplice constatazione di fatto estesa a tutto il mondo, preso dal mio puro e semplice punto di vista.
se con questo mi piccolo sfogo ho offeso qualcuno me ne scuso, e chiudo qui.
Mi spaventa invece che questa feature sia stata rimossa dagli ultimi modelli di NDS, il che mi fa pensare attentamente all'ipotesi di acquistarlo o meno, visto che il mio phat mi permette di giocare ai vari <i>Tutor Hitman REBORN!</i> senza alcun problema. :/
Adesso lo sai quindi
Scusate la mia ignoranza ma giocare ad un gioco destinato al mercato giapponese o americano e non europeo (o italiano) è una cosa legale? è una domanda la mia non una affermazione..... cioè non ci dovrebbero essere bollini CEE, autorizzazioni, controllo dei contenuti ecc....? no perchè leggo "io la modifico perchè voglio giocare ai giochi esteri"..... Quindi sono nel "giusto" (sottointeso).... ma se invece tutto ciò fosse illegale non vedo perchè arrabbiarsi se è stata fatta una sentenza per proteggere la legalità..... Però ripeto è una cosa che non so quindi se qualcuno vuole delucidarmi ne sarei più che contento.....
Ripeto scusate l'ignoranza ma non è molto il mio campo
Per realizzare un gioco non serve una persona, ma una vera e propria azienza composta anche da 100 o forse 200 persone dietro che andranno a loro volta stipendiate, senza contare i costi delle risorse e i giorni lavorativi impiegati per lo sviluppo anche del più banale dei giochi.
Se volete prezzi più bassi di conseguenza il prodotto finale sarà per forza peggiore, perchè l'organico dev'essere minore, i tempi di uscita dei giochi si allungherebbero a dismisura ect ect.
Contando che poi siamo in piena crisi mondiale...
L'unica cosa che non capisco è per l'appunto come sia possibile senza la modifica far girare delle copie personali dei giochi legalmente acquistati???
avete mai aperto un manuale d'uso?
io per lavoro un paio li ho dovuti scrivere
per attrezzatura particolare che sviluppa la mia ditta,
all'interno è indicato come va usata l'apparecchaitura
e come non va usata,
causa perdita di garanzia e danni a stutture collaterali,
la manomissione causante danno ad apaprecchaiture correlate per la mancata osservanza del manuale ricade tutta sull'utilizzatore..
(quetso punto credo saremmo disposto ad accetatrlo tutti, modifico a mio rischio e pericolo, faccio saltare la consolle, cavoli miei, salta il televisore per un filo scoperto in fase di mod, me la cucco io..ma son consapevole dei rischi)
questo per la parte puramente infortunistica,
ce n'è una seconda legata ai segreti industriali inisti nell'apprecchiatura
la cui divulgazione a scopo di lucro può creare danni, anche gravi, per immagine ed a livello economico alla ditta costruttrice
e credo sia a questo che ci si sta appigliando
(quanti di voi ricordano il wii tarokko made in hong kong?
dubito sia così semplice clonare la ps3 piuttosto che l'xbox 360,
ma guardiamo la prospettiva in larga scala, se apro la consolle vedo dentro com'è, se ne ho i mezzi posso provare a riprodurre qualcosa di simile..)
per qusnto riguarda il software do ragione a chi di voi parla di processo alle intenzioni,
ma dobbiamo ricordare che salvo diversa disposizione dell'autore
un software ha un proprio copyright e non può essere modificato, duplicato condivisio (sento già il pulpito che grida GPL) ,
fondamentalmente per fare un esempio
comprare un videogame e relativa consolle
è come pagare un giro in giostra
ti puoi godere l'emozione ed il momento, puoi ripetere il giro fin che ti pare , ma l'attrazione è del giostraio
a questo punto è lecito chiedersi perchè diversamente da america jappone ed altri paesi (anche facenti parte della comunità europea)
da noi il noleggio sia vietato o sottoposto a restrizioni fortissime
(oltre ad avere costi esagerati.. non mi voglio lamentare di catene come Gmestop o Blockbaster, ma se faccio due conti 3 giochi che noleggio per una settimana me ne compro uno che gioco quanto voglio)
scusate la prolissità
non ho detto niente alla fine che già non sappiate
ma a volte ribadire lovvio aiuta a riveder le cose in prospettiva
saluti
Non so in europa come funzioni, fatto sta che se possono essere venduti nei negozi vorrà pur dire che le bolle di carico sono regolari, comunque in Italia basta che ci sia il bollino SIAE dell'importatore ed è legale vendere software straniero... se ti chiedi quindi se in questo modo anche il software contraffatto possa essere venduto legalmente, la risposta è SI, e le fiere del fumetto coi loro CD di colonne sonore ne sono la dimostrazione lampante.
Ora c'è da chiedersi per quale motivo noi dovremmo rispettare certe leggi mentre la SIAE ci mangia sulla pirateria per otaku e il nostro governo se ne frega dei referendum che abbiamo votato andando in contrasto con la costituzione (rimborso elettorale e federalismo sono gli esempi più evidenti)...
Non è illegale comprare giochi destinati ad altro mercato. Bollini e autorizzazioni in genere certificano provenienza e/o qualità, non liceità. Idem per il controllo contenuti, è informativo. Inoltre ora con il region free la cosa ha fortemente perso rilevanza (quando il cambio era ancora molto favorevole,ho preso diversi giochi ps3 americani).
@Shika93
Beh, ma è evidente che il costo non è certo il supporto fisico! Sono i mostruosi costi di sviluppo, il team, i programmi, etc. Fisicamente, i costi sono forse il 20%, l'80% sono questi altri.
Cmq è vero che il prezzo è troppo elevato. Potrebbero ridurlo di almeno 15-20euro. Giochi a 50€ andrebbero già bene. E potrebbero anche sfruttare di più i Platinum, sono pochissimi! (mentre sono molti di più i giochi che hanno venduto molto e continuerebbero a vendere se costassero sui 35 dopo una anno/ un anno e mezzo).
Sarà anche un circolo ozioso prezzi alti-pirateria, ma, anche per l'usato in espansione, tantissime software house hanno chiuso ultimamente per il guadagno mancato. Quindi sicuramente abbassare i prezzi, ma è anche giusto contrastare con mezzi legali il danno. Le "lobby" esistono fino ad un certo punto, ci sono sempre le leggi di mercato. (Solito problema dei software di ogni genere)
SVEGLIAAAAA magistratucoli! i ladri sono quelli che rapinano benzinai banche e tabaccherie non chi modifica una console magari per eludere l'inutile divisione in regioni.
poi spendere denaro pubblico e privato per millemila processi inutili e idioti come questo, sapendo delle condizioni ..che so ..un problema a caso.. dei terremotati è una porcata*
*il primo che la butta in politica lo frusto con la cintura rigorosamente facendomi pagare per farlo
OK grazie mille, ripeto non sapevo come funzionasse, ma fatemi capire un gioco che arriva dall'America ha bollino SIAE? cioè il negoziante che lo fa arrivare dagli USA lo porta alla SIAE a farlo bollare? Io ad esempio compro i myth cloth da Hong Kong ma so che teoricamente dovrei farli sdoganare punto primo e punto secondo non sono marchiati CEE (parti smussate ecc....) per giunta non pienamente legali..... Per quello penso che l'esempio delle fiere non so se sia valido perchè vendono pure manga a 100euro quando il prezzo di copertina è di 2,20euro e da che so io anche questo non sarebbe legale però ovviamente come fai a puntare il dito su uno quando lo fanno tutti.....Così come i myth cloth stessi da hong kong senza bollini....Quindi non è detto che sia legale perchè qualcuno lo fa...... Infatti nel 90% dei casi ne vedo pochi di scontrini alle fiere per questo genere di materiale..... E le fiere vabbè.... c'è poco controllo. Però come ryogo per i giochi li vendono pure nei negozi quindi io credo che quando tu porti uno stock di giochi dall'estero e li sdogani pagando IVA ecc e li rivendi sempre con scontrino (iva acquisti - iva vendite) allora diventa FISCALMENTE legale.... Boh è un gran casino come tutto d'altronde comunque grazie ancora
Penso che quel che stanno vietando è solamente la vendita delle mod, in internet si possono trovare varie mod di tutti i tipi per tutte le console, ricordo che alcuni mesi prima che uscisse la slim ps3, un modder aveva già creato una versione slim della console con tanto di schermo incorporato. Le case produttrici vogliono solamente frenare il fenomeno vietando la vendita delle mod perchè non tutti sono in grado di metter le mani sulla console, soprattutto su console da 300 euro che se modifichi sono fuori garanzia.
Riguardo i software, anche le modifiche su dii essi sono tipicamente legali, esistono varie mod per diversi giochi che vengono diffuse legalmente, basta che non sia a scopo di lucro. Semplicemente non devi vendere la modifica che fai e quando modifichi un gioco o firmware ne perdi la garanzia.
Poi per il prezzo dei giochi, non so voi, ma io spesso compro i giochi in Inghilterra perché li costano molto meno e molti contengono la lingua italiana (nei vari forum di videogames si trovano le liste con le lingue), l'unica cosa negativa è il libretto delle istruzioni in inglese. Facendo un esempio, ho preso FF13 a 40 euro appena uscito mentre qui costava 70 risparmiando 30 euro con tanto di spedizione gratuita e lingua italiana. I prezzi spesso sono alti perché vengono uniformati al resto del mercato, basta pensare anche alla tipica conversione 1 a 1 dollaro euro che tutto il campo dell'elettronica fa sui suoi prodotti. Qui molta gente è disposta a spendere 70 euro (anche 80-90-100 euro per edizioni limitate che il più delle volte hanno ben poca roba in più) per prendere un gioco al day one, cosi sulla fiducia, facendo code davanti ai negozi o prenotandolo con mesi d'anticipo. Finché la gente compra a quei prezzi, loro non hanno motivo per diminuire i prezzi.
E' inutile lamentarsi che i vg costano 80€ se poi la gente adirittura gli preordina per averli al dayone.
Basterebbe lasciarli sullo scaffale per costringere produttori e negozianti a sgonfiare i prezzi.
Come ha detto Anancuras.
Altra cosa ormai credo che chi compra videogiochi ha modo di tenersi informato a riguardo. E dovrebbe essere in grado di valutare quanto vale un titolo e se è il caso di comprarlo subito o aspettare o non comprarlo affatto.
Un " giocone " con la graficona tripla A costato milioni di dollari di produzione, che poi dura a far tanto 20 ore di gioco non vale assolutamente 80€.
Come se non bastasse a far lievitare il costo del prodotto, ci sono anche le campagne pubblicitarie milionarie fatte su riviste siti ed altro, con l'unico scopo di far aumentare l'hype...
Riguardo i modchip-pirateria. Penso che anche se i prezzi fossero piu bassi, come c'è chi che spende 80€ c'è il furbo che vuole spenderne 5.
I produttori sanno solo lamentarsi del fenomeno della pirateria in aumento però mi sembra abbastanza scontata la cosa. Il mercato dei VG è l'unico che nonostante la crisi è in continua crescita e mi pare logico pensare che se coinvolge sempre piu gente, ci sarà sempre piu pirateria.
Oltretutto, non capiscono che se non ci fosse la possibilità di piratere il gioco, quell'utente che l'ha copiato non l'avrebbe cmq comprato e dovrebbero chiedersi perchè non lo comprerebbe.
Non ha rubato, non ha tolto niente a nessuno.
Quindi che danno ha fatto?
Si lamentano pure del mercato dell'usato, non hanno tutti i torti, però vedrete al prossimo giro daranno un taglio anche a quello o comunque troveranno modo di limitarlo ( l'han già trovato in verità ).
Insomma lamentarsi senza trovare soluzioni a favore degli utenti e senza accontentarsi non ha molto senso.
Una volta comprata, la console è mia e ho il diritto di farci quello che mi pare.
Piuttosto se la prendessero con chi compra e/o vende giochi masterizzati, se uno modifica la Play Station invece a chi fa danno?
Per giocare a Xenogears e Xenosaga ho dovuto modificare la PS2, ma i giochi li ho presi originali, e siccome mi è toccato importarli dall'America ci ho perfino pagato sopra un bel po' di soldi in più.
Venirmi a dire che ho commesso un reato è veramente il colmo dato che tra me, la Sony e i produttori del gioco, l'unico a rimetterci soldi sono stato io.
@Mr. Dodiesis: ma nessuno va a fare una modifica software. In genere le modifiche prevedono o un chip aggiuntivo che va saldato sulla console (nessuno tocca il software) o un firmware modificato, che è idem come prima, perché SOVRASCRIVE il precedente. Non modifica il firmware originale, lo elimina.
Inoltre, non c'è nessuna rivelazione di segreto industriale. È totalmente lecito aprire una apparecchiatura e fotografarne lo schema. Chi deve ripararle secondo te come fa? Mai sentito parlare di iFixit? Ƞun sito specializzato - e perfettamente legale - che disassembla ogni prodotto hardware per studiarlo nei dettagli. Con tanto di foto.
PS: ho scritto (tradotto) anche io dei manuali d'uso.
non parlano dell'emulazione.
P.s. e sulla SIAE sia chiaro: devono integralmente modificarla e/o sopprimerla così come è non tutela nulla e nessuno.
in altre parole è ammessa ma come semplice trial di 24 ore
si forse la loro intenzione è quello di frenare la vendita delle mod, ma
la modificatione del software non è legale (ripeto, a meno di esplicito permesso dell'autore.. o per i soliti fini educativi, quel Tipicamente è corretto, so che molti giochi includono degli editor e molte case non intervengono [specie nell'ambito pc] nelle mod ma è una zona grigia)
@asd
scusa se ti correggo, ma modificare il firmware è di per se una modifica software, vai ad intaccare la firma digitale del componente harware in questione, gli cambi le istruzioni e quindi il comportamento d'uso,
sovrascrivendolo con uno simile (per non dire lo stesso modificato, ma qui rischierei di far polemica) a cui vengono aggiunte o rimosse delle caratteristiche,
poi aprire un'apparecchiatura, senza l'esplicito permesso del costruttore non è legale (potrei sbagliarmi, ma solitamente in un manuale tecnico ci dovrebbero essere le diciture sulla'impossibilità di copiare o modificare la "struttura" (termine generico) della macchina), e vorrei farti un esempio:
se tu devi riparare una lavatrice [la prendo larga]
di ultima generazione (quelle con integrati i sistemi digitali) solitamente chiami il tecnico, questo arriva, e in una cartela tiene lo schema elettrico e meccanico della lavatrice del tuo modello o della tua serie (sempre che non lo sappia a memoria, ma sto facendo un caso generico)
e con tale schema opera sostituzioni riparazioni e quant'altro.
Tali schemi li rilascia la casa costruttrice, è per questo che nell'ambito delle riparazioni si parla di centri autorizzati, è indubbio che ci sia l'appassionato che sa fare la stessa cosa, ma non è legalmente autorizzato a farlo.
Non voglio dar ragione a questa decisione della corte di cassassione,
io sono per il libero Hacking delle apparecchaiture elettriche (tostapane e lavatrice compresi), ma poi fermandomi a riflettere penso, "si va bene, quando compro una consolle (hardware proprietario che fa girare software proprietario) capisco che sto accettando dei vincoli, in quanto legalmente non mi è data possibilità di interferire..."
(ricordo ancora le animate discussioni sulla possibilità e la legalità nell'installare linux su xbox prima serie, ps2(prima del pack analogo) e su come queste azioni andassero contro i contratti stipulati all'acquisto di suddette apparecchiature)
Per inciso io mi sono fermato al vecchio Super Nintendo, ho avuto "in prestito (per parecchio tempo)" PSone e PS2 ma da tempo mi sono avvicinato alla filosofia delle licenze GPL e la mia piattaforma di gioco (sebbene per tempi molto risicati) è il PC (per cui se mi interessa un gioco lo compro e non lo scarico),
la questione comunque mi interessa molto in previsione di quell'uragano chiamato Trusting Computer che prevede di rovinare la vita a decine di utenti mouse+tastiera {spero non succeda mai di dover applicare un mod chip su di una scheda madre per installare quel che voglio sul mio computer}
Mi scuso ancora per la prolissità
Ma infatti nessuno ti vieta di prenderla a martellate o di regalarla al primo che incontri, ti vietano "solo" di modificarla questo perchè probabilmente (ora stavo discutendo con ryogo proprio di questo) tutto quello che deriva da una modifica è illegale..... Cioè se da una cosa ne derivano solo benefici illegali allora perchè lasciar fare? ..... Comunque alla fine sono molto scontento anche io di questo pur immaginando già che fosse illegale prima di leggere questa notizia.....
Sulla XBOX primo modello, la Dashboard della modifica era eccezionale: aveva il migliore lettore multimediale in circolazione, leggeva tutti i formati, aveva dei widget fantastici e personalizzabili, potevi installare Linux Gentoo e tante altre cose. Anche il settore software homebrew per Wii è un bel po' sviluppato.
Certo anche io propugno un abbassamento del costo dei videogiochi, anche se credo che anche se i videogiochi li mettessero a 15 euro ci sarebbe gente che continuerebbe a scaricarli senza problemi.
Ultima cosa, ormai alla Sony e alle altre compagnie più che la pirateria mi sembra che siano preoccupate dall'usato. Quindi si potrà parlare di ingiustizia quando la Corte di Cassazione sancirà il divieto di acquisto di titoli usati, ma non qui.
Poi vedremo quando Nintendo, Sony, Microsoft eccetera avranno i magazzini pieni di supposte...
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