Il Consiglio Giapponese per l'Immagine (JAPIC) e l'Agenzia giapponese per gli Affari Culturali hanno lanciato il programma "Animation Artist in Residence", che offrirà a tre candidati vitto e alloggio pagati per 75 giorni di permanenza a Tokyo.
Qui saranno istruiti, addestrati, e terranno seminari a tema con l'obiettivo di creare in toto oppure in parte un nuovo progetto animato entro la fine della permanenza.
Il programma è aperto a tutti gli aspiranti animatori di età compresa fra i 20 e i 35 anni che abbiano proiettato almeno un'opera in un qualsiasi film festival internazionale, che siano originari di un qualsiasi Paese al di fuori del Giappone e che sappiano parlare giapponese o inglese abbastanza da permettergli la sopravvivenza a Tokyo.
Il tempo limite per presentare la propria sottoscrizione è il 10 settembre 2010, e il programma previsto di 75 giorni si terrà tra gennaio e marzo 2011. I fortunati vincitori saranno rimborsati di tutte le spese (incluso il viaggio) e allo stesso tempo avranno l'opportunità di interagire e confrontarsi con i creatori giapponesi.
Sul suo sito ufficiale, la JAPIC riporta: "il programma si propone di fornire a tre eccellenti giovani artisti nel campo dell'animazione, provenienti da tutto il mondo, l'opportunità di venire a Tokyo e di creare nuovi lavori strettamente a contatto con la cultura d'animazione giapponese. Con questo aspiriamo a promuovere sia la creazione di ottime opere animate sia una migliore comprensione della stessa cultura nipponica".
L'Agenzia per gli Affari Culturali ha elaborato anche un programma con l'Associazione dei Creatori d'Animazione Giapponese (JAniCA) per formare sul posto tre giovani animatori. Questi ultimi verranno istruiti da veterani dell'animazione di ben quattro eminenti studi (Ascension, Telecom Animation Film, P.A. Works, Production I.G) e in ogni studio verrà creato un originale cortometraggio animato della durata di mezzora.
Qui saranno istruiti, addestrati, e terranno seminari a tema con l'obiettivo di creare in toto oppure in parte un nuovo progetto animato entro la fine della permanenza.
Il programma è aperto a tutti gli aspiranti animatori di età compresa fra i 20 e i 35 anni che abbiano proiettato almeno un'opera in un qualsiasi film festival internazionale, che siano originari di un qualsiasi Paese al di fuori del Giappone e che sappiano parlare giapponese o inglese abbastanza da permettergli la sopravvivenza a Tokyo.
Il tempo limite per presentare la propria sottoscrizione è il 10 settembre 2010, e il programma previsto di 75 giorni si terrà tra gennaio e marzo 2011. I fortunati vincitori saranno rimborsati di tutte le spese (incluso il viaggio) e allo stesso tempo avranno l'opportunità di interagire e confrontarsi con i creatori giapponesi.
Sul suo sito ufficiale, la JAPIC riporta: "il programma si propone di fornire a tre eccellenti giovani artisti nel campo dell'animazione, provenienti da tutto il mondo, l'opportunità di venire a Tokyo e di creare nuovi lavori strettamente a contatto con la cultura d'animazione giapponese. Con questo aspiriamo a promuovere sia la creazione di ottime opere animate sia una migliore comprensione della stessa cultura nipponica".
L'Agenzia per gli Affari Culturali ha elaborato anche un programma con l'Associazione dei Creatori d'Animazione Giapponese (JAniCA) per formare sul posto tre giovani animatori. Questi ultimi verranno istruiti da veterani dell'animazione di ben quattro eminenti studi (Ascension, Telecom Animation Film, P.A. Works, Production I.G) e in ogni studio verrà creato un originale cortometraggio animato della durata di mezzora.
Non posso far altro che appoggiarvi nel commento XD
W il Giappone ancora una volta!
Pochi giorni fa ho letto lo sfogo di Sato che si lamenta che in Giappone sono autoreferenziali e che non ne vogliono sapere di insegnare ai cinesi i meccanismi dell'arte della animazione. Inoltre se ben ricordo vi è una certa saturazione in quell'ambiente (paghe basse, lavoro precario).
Onestamente non capisco come si integri questa iniziativa con la situazione attuale del settore, e dove si voglia andare a parare.
L'unica cosa che mi viene da pensare è che stiano cercando talenti emergenti da accalappiare. Uhm...
Perchè? Perchè trovare animatori in Occidente,che abbiamo proiettato qualcosa in un festival e che addirittura parlano giapponese...mah francamente lo vedo difficile o se qualcuno c'è credo che sia già stato "acchiappato" da qualche studio anime, se non erro proprio la GAINAX era già alla ricerca di una figura simile.
Fare l'animatore, o meglio iniziare, oggi come oggi equivale ad essere un addoetto di un call-center:precario,sottopagato,sfruttato all'inverosimile...se vogliono far crescere certi settori dovrebbero smetterla di guardare alle trimestrali e un po più al team che è fatto di persone e di automi
L'idea è buona, ma ovviamente la cerchia è ristretta. Trovo molto più conveniente studiare in un animation school... peccato che ci vogliano "solo" soldi ed una buona conoscenza della lingua giapponese.
</span--> <span class="gray7">(clicca sul testo per modificarlo)</span>
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.