All'interno della lunga lista dei manga disegnati e sceneggiati da Adachi Mitsuru, una delle opere di maggior interesse risulta sicuramente essere Short Program, raccolta di molte delle storie brevi e degli one-shot scritti dall'autore nel corso degli anni. Giunto finora al terzo volume – ma non è improbabile a breve l'uscita del quarto numero – Short Program rappresenta la chiave per decodificare e meglio comprendere la narrativa del “poeta dei manga”.
Le singole storie che fanno parte di Short Program sono tutte storie brevi, semplici, in cui si respira quella poesia del quotidiano, quasi malinconica, che pervade tutta la poetica di Adachi. Storie di ragazzi e ragazze come se ne possono incontrare ovunque, con problemi e ambizioni modesti, scorci della vita di tutti i giorni, tra una vacanza al mare e un pranzo al bar con gli amici; vi si possono incontrare anche episodi inconsueti, mai visti prima nelle opere principali dell'autore, probabilmente a causa di una maggiore libertà nella sceneggiatura, essendo queste storie scritte tra un capitolo e l'altro dei suoi titoli più mainstream. Storie così semplici eppure (o forse proprio per questo) così belle, nella miglior tradizione adachiana, in grado di toccare il lettore nonostante la brevissima durata; non vi sono inutili orpelli in queste storie, ma solo l'essenza, ed è proprio questo il motivo per cui una (banale) storiellina di 20-30 pagine riesce a rimanere impressa nel lettore, quando le librerie sono piene di volumi unici o intere miniserie che vengono completamente dimenticati nel giro di poche settimane.
I disegni di Short Program sono quelli che i lettori di Adachi ben conoscono, minimalisti ma precisi, con volti semplici ma incredibilmente espressivi, con pochi dialoghi ma in grado di emozionare coi suoi silenzi e i suoi semplici gesti quotidiani; un disegno che pare quasi incarnare i canoni classici del fumetto giapponese, senza alcun fronzolo, e forse proprio per questo così amato.
Se consideriamo l'intera narrativa adachiana “recente” (l'era pre-Nine non c'interessa in quanto Adachi si occupava prevalentemente del solo disegno), gli “short program” ne sono la cellula base, il principio primo. Virtualmente possiamo dire che Adachi disegna la stessa cosa da decenni – non è errato affermare che letto Touch si è letto (quasi) tutto Adachi, come se fosse sempre la stessa ragazza, una volta con i capelli lunghi e sciolti sulle spalle, una volta con le trecce, una volta col chihon, un'altra volta con i capelli corti a caschetto e cosi via, ma sempre lei tutte le volte. Questo proprio perchè, con un'opera di decostruzione delle singole storie, sempre lì si torna, ad un insieme di “short program”, indubbiamente abbelliti, resi più complessi e articolati, uniti tra loro da rapporti di causa-effetto, dai medesimi personaggi e dalla medesima ambientazione, e con l'aggiunta – a volte – dell'elemento sportivo, ma sempre di “short program” stiamo parlando.
A portare in Italia Short Program è Star Comics, inizialmente in 4 sottilette a basso prezzo pari ai soli primi 2 originali, successivamente in una ristampa in 3 volumi in ampio formato (15x21) da circa 300 pagine l'uno. La ristampa, avvolta in una spartana sovracopertina, presenta tutte le pagine a colori originali, comprese quelle interne al volume, (troppo) spesso sacrificate dagli editori, non solo italiani. Buona anche la carta, sufficientemente spessa da garantire una trasparenza delle tavole nulla e con una discreta sfogliabilità – grazie soprattutto all'ampio formato; discreta anche la resa stampata, senza particolari errori od orrori nella resa di retini, linee sottili e campiture nere. Il prezzo a cui ci viene proposto è di 7€ a volume, prezzo più che onesto considerando formato, numero di pagine e tavole a colori interne.
Short Program è Adachi allo stato puro, non ancora distillato; ne rappresenta l'opera più autoriale un must have per chiunque si professi anche solo lontanamente appassionato di uno degli autori più letti e amati in Giappone e nel mondo. Short Program è anche un buon entry point per chi ancora non conosce Adachi ma ha già alle spalle una discreta esperienza come lettore, mentre per i neofiti è forse meglio approcciarsene tramite una delle opere principali.
Le singole storie che fanno parte di Short Program sono tutte storie brevi, semplici, in cui si respira quella poesia del quotidiano, quasi malinconica, che pervade tutta la poetica di Adachi. Storie di ragazzi e ragazze come se ne possono incontrare ovunque, con problemi e ambizioni modesti, scorci della vita di tutti i giorni, tra una vacanza al mare e un pranzo al bar con gli amici; vi si possono incontrare anche episodi inconsueti, mai visti prima nelle opere principali dell'autore, probabilmente a causa di una maggiore libertà nella sceneggiatura, essendo queste storie scritte tra un capitolo e l'altro dei suoi titoli più mainstream. Storie così semplici eppure (o forse proprio per questo) così belle, nella miglior tradizione adachiana, in grado di toccare il lettore nonostante la brevissima durata; non vi sono inutili orpelli in queste storie, ma solo l'essenza, ed è proprio questo il motivo per cui una (banale) storiellina di 20-30 pagine riesce a rimanere impressa nel lettore, quando le librerie sono piene di volumi unici o intere miniserie che vengono completamente dimenticati nel giro di poche settimane.
I disegni di Short Program sono quelli che i lettori di Adachi ben conoscono, minimalisti ma precisi, con volti semplici ma incredibilmente espressivi, con pochi dialoghi ma in grado di emozionare coi suoi silenzi e i suoi semplici gesti quotidiani; un disegno che pare quasi incarnare i canoni classici del fumetto giapponese, senza alcun fronzolo, e forse proprio per questo così amato.
Se consideriamo l'intera narrativa adachiana “recente” (l'era pre-Nine non c'interessa in quanto Adachi si occupava prevalentemente del solo disegno), gli “short program” ne sono la cellula base, il principio primo. Virtualmente possiamo dire che Adachi disegna la stessa cosa da decenni – non è errato affermare che letto Touch si è letto (quasi) tutto Adachi, come se fosse sempre la stessa ragazza, una volta con i capelli lunghi e sciolti sulle spalle, una volta con le trecce, una volta col chihon, un'altra volta con i capelli corti a caschetto e cosi via, ma sempre lei tutte le volte. Questo proprio perchè, con un'opera di decostruzione delle singole storie, sempre lì si torna, ad un insieme di “short program”, indubbiamente abbelliti, resi più complessi e articolati, uniti tra loro da rapporti di causa-effetto, dai medesimi personaggi e dalla medesima ambientazione, e con l'aggiunta – a volte – dell'elemento sportivo, ma sempre di “short program” stiamo parlando.
A portare in Italia Short Program è Star Comics, inizialmente in 4 sottilette a basso prezzo pari ai soli primi 2 originali, successivamente in una ristampa in 3 volumi in ampio formato (15x21) da circa 300 pagine l'uno. La ristampa, avvolta in una spartana sovracopertina, presenta tutte le pagine a colori originali, comprese quelle interne al volume, (troppo) spesso sacrificate dagli editori, non solo italiani. Buona anche la carta, sufficientemente spessa da garantire una trasparenza delle tavole nulla e con una discreta sfogliabilità – grazie soprattutto all'ampio formato; discreta anche la resa stampata, senza particolari errori od orrori nella resa di retini, linee sottili e campiture nere. Il prezzo a cui ci viene proposto è di 7€ a volume, prezzo più che onesto considerando formato, numero di pagine e tavole a colori interne.
Short Program è Adachi allo stato puro, non ancora distillato; ne rappresenta l'opera più autoriale un must have per chiunque si professi anche solo lontanamente appassionato di uno degli autori più letti e amati in Giappone e nel mondo. Short Program è anche un buon entry point per chi ancora non conosce Adachi ma ha già alle spalle una discreta esperienza come lettore, mentre per i neofiti è forse meglio approcciarsene tramite una delle opere principali.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Short Program 1 | € 2.60 | Star Comics |
Short Program 2 | € 2.60 | Star Comics |
Short Program 3 | € 2.60 | Star Comics |
Short Program 4 | € 2.60 | Star Comics |
Short Program Girl's Type | € 7.00 | Star Comics |
Short Program Nuova Edizione 1 | € 7.00 | Star Comics |
Short Program Nuova Edizione 2 | € 7.00 | Star Comics |
Short Program Nuova Edizione 3 | € 7.00 | Star Comics |
All'interno, poi, com'è normale, c'erano alcune storie che ho gradito di più e altre che ho gradito di meno, ma nei tre volumi vi si può trovare più o meno di tutto, ed è difficile che non vi sia almeno una storia capace di colpire il lettore. Personalmente, avevo già amato abbondantemente l'opera ai tempi della lettura delle "sottilette", ma con la storiella autobiografica in 4 pagine sul rapporto tra Adachi e Shinji Nagashima mi sono sciolto in lacrime e ho glorificato ancor di più questa raccolta...
Complimenti a Slanzard, che come al solito è un recensore mirabile!
Comunque, da quel che so io, in Giappone è già uscito un annetto fa un quarto volume, che raccoglie però solo racconti shojo/josei. Speriamo di vederlo al più presto qua da noi!
Storie magnifiche e uno spaccato del Giappone moderno di rara bellezza.
3 volumi assolutamente da possedere....21€ molto ben spesi
Forse ti conviene cominciare da uno degli Adachi pubblicati da Flashbook visto che son molto curati... oppure procedi in ordine cronologico!
Io quest'anno ho recuperato praticamente tutto di Adachi... ma non ho ancora cominciato a leggerne nulla
Lo so, non è normale... diciamo che ho acquistato sulla fiducia, questioni di sesto senso
Se vi piacciono le storie brevi di questo genere consiglio di leggervi anche Rumic Short.
Da allora mi struggo per poter leggere, in italiano, un'altra opera secondo me fondamentale di Adachi e cioè Nine. Capisco che sia datato (è vecchio quanto me) ma vorrei proprio che qualcuno si decidesse a pubblicarlo anche da noi.
@Kotaro: aspetto anch'io il quarto volume, il cui nome è Girl's type. Immagino lo proporrà sempre la StarComics. Speroamp presto.
<i>Non è corretto dire che Short Program è un seinen: i racconti ivi presenti sono di un po' tutti i generi: shonen, seinen, shojo e addirittura josei. Adachi è uno dei pochi autori che spazia così tanto, anche se sulla lunga serialità anche lui si focalizza sugli shonen.</i>
Ops, pardon, hai ragione, ho scritto quella parte senza ricontrollare attentamente... gomen
P.S. Comunque mi interesserebbe molto sentire l'opinione degli adachiani qui presenti sulla mia analisi di SP come cellula-base della narrativa di Adachi... è un'idea che mi è venuta sul momento mentre ero in corriera, per cui non so sia una cosa già saltata fuori in qualche altra discussione su questo autore.
Io in realtà non sarei tanto d'accordo sul fatto che la ragazza adachiana è sempre lei che si ripete in ogni opera, poichè, aldilà delle differenze fisiche, vi sono delle differenze caratteriali fra le varie ragazze protagoniste delle varie opere. Anche perchè poi le varie opere, così come anche le stesse storielle degli Short Program, sono diverse per generi, personaggi e tematiche, in quanto ci sono quelle coi bambini, quelle coi ragazzi, quelle con gli adulti, quelle shonen dove è la ragazza a spronare il ragazzo e quelle shojo dove invece i riflettori sono puntati tutti sulla ragazza ecc.
A livello di stile grafico-narrativo, sì, sempre quello è, e magari determinati artifizi o auto-clichès (perchè sono clichès suoi che riutilizza) si ritrovano in più storie (penso ad esempio a Cross Game e ad alcune cose sue che somigliano ad altre di Touch, o a Katsu che somiglia per certi versi a Rough), ma non sono del tutto d'accordo con quello che tu dici, anche se è un concetto che hai espresso con un linguaggio molto bello!
A chi ama questo autore io consiglio vivamente di leggere Rough.
Era stato pubblicato in Italia una quindicina di anni fa ma all'inizio non aveva riscosso il successo che speravano i Kappa Boys...loro ci credevano nelle potenzialità di Adachi, peccato che i manga erano appena arrivati in Italia e il mercato non era pronto per Adachi.. Rough era troppo diverso dalle altre pubblicazioni giapponesi e in effetti non era piaciuto nemmeno a me...ma poi l'ho letto e me ne sono innamorato!..e lentamente è uscito in Italia anche Touch,Slow Step, Misora, Miyuki...e adesso con Flashbook tre pubblicazioni dell'autore che escono contemporaneamente!
Insomma se non eravate pronti 15 anni fa per Adachi, come non lo ero io del resto,adesso lo siete!
provate a recuperare Rough, per me il migliore fumetto di sempre!
Per ora, desidero entrare nel mondo di Adachi con Rough vista la sua brevità, e il fatto che non tratti di baseball, ma di uno sport particolare come il nuoto, mi ha incuriosito parecchio, però aspetto una riedizione visto che è considerato -dopo Touch- il suo manga migliore.
Sting! Sting! Sting! Sting! (pugnalate al cuore perchè sento odor di frecciatina )
La recensione è davvero ottima. Personalmente non so se sarei capace di farne una su questo titolo, poichè si tratta di molte storie diverse fra loro e non è detto che ci sia qualcosa che le accomuni, mentre parlare di tutte quante è una cosa improponibile!
Molti racconti brevi possono essere visti come embrioni delle caratterizzazioni dei personaggi più che delle storie (cosa che invece fa più spesso la Takahashi).
Non comincerò da questo Short Program, che comunque giudicando dall'ottima recensione è un valido prodotto, però se mi convinceranno altre sue opere non mancherò di recuperare anche questa .
Allora non ho capito che cosa volevi dire... Perchè secondo me non è vero che disegna sempre la stessa cosa, nè a livello di storie, nè a livello grafico.
Cioè, non è come un Makoto Yukimura, per citarne uno, che ti disegna un Planetes e poi un Vinland Saga che tra loro non c'entrano proprio nulla (e non intendo come genere).
Io le storie di Adachi le trovo fatte abbastanza con lo stampino, tanti short program uniti insieme.
Che ci sono somiglianze nei temi, nel disegno o nei personaggi, che determinate cose fra una storia e l'altra si somiglino, che si basi su alcune cose degli Short Program e le inserisca nelle storie lunghe d'accordo, ma questa è la norma per la maggior parte degli autori.
Ogni storia di Adachi, però, ha un tema suo, che esula dal solo "amore, scuola e sport", proprio in virtù dei propri personaggi e delle loro problematiche, perciò abbiamo ora due ragazzi che devono crescere accettando il lutto e realizzarsi come uomo e come donna, ora due ragazzi cresciuti nel reciproco odio che imparano ad amarsi, ora un ragazzo che scopre di avere un travagliato passato familiare di cui non era a conoscenza, ora una ragazza e le sue esperienze amorose liceali, ora due ragazzi il cui amore pone le radici in un comune evento tragico del passato, ora un ragazzo che mente al suo stesso cuore per il bene della ragazza amata, e così via.
E' vero che ci sono i "tipi", ma ogni personaggio riesce comunque ad ottenere una sua individualità, a porsi al lettore in maniera diversa rispetto agli altri e a farsi apprezzare o odiare per un motivo tutto suo.
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