Italia, primo dopoguerra. Un solitario idrovolante rosso sorvola le coste e le città dell' Adriatico debellando i pirati dell' aria e riscuotendo così le taglie che pendono sulle loro teste. Alla guida, c’è Marco Pagot, meglio noto come Porco Rosso, ex eroe di guerra che ha lasciato l' aviazione militare e vive da solo come cacciatore di taglie. Marco ha tagliato quasi del tutto i ponti con la società, a causa, probabilmente, della misteriosa maledizione in cui è incappato durante la guerra, che lo ha mutato in un grosso maiale antropomorfo, cosa che spiega dunque il soprannome attribuitogli dalla stampa. Ha dunque abbandonato i tristi legami col passato, con l' unica eccezione di Gina, fascinosa cantante che è per Marco un' importante amica di gioventù e a cui fa visita di tanto in tanto.
Sfidato e sconfitto dal borioso aviatore americano Donald Curtis, Marco deve dunque far riparare il suo aeroplano in vista di una rivincita. In questa circostanza incontrerà la giovane e intraprendente Fio Piccolo, nipote adolescente del suo meccanico di fiducia, un incontro che segnerà nel profondo il nostro eroe malinconico e scostante...
Porco Rosso (Kurenai no buta) è il sesto film dello Studio Ghibli, per la regia di Hayao Miyazaki. Uscito in patria nel lontano 1992, arriva finalmente nei cinema italiani dopo una lunga attesa di diciotto anni.
In uscita il 12 Novembre 2010, il film è stato presentato in anteprima al Festival del Film di Roma lo scorso 30 Ottobre, nell' ambito di una rassegna dedicata allo Studio Ghibli, preceduto in sala da una breve introduzione di Gualtiero Cannarsi, adattatore e direttore del doppiaggio della versione italiana.
Nato originariamente come cortometraggio promozionale per la Japan Airlines e solo successivamente tramutato in film per il cinema, Porco Rosso è una storia in cui, in tutta libertà, il regista Miyazaki concentra tutta le sue passioni, come quella per il volo e i velivoli, dovuta alla professione del padre, che lavorava in una fabbrica di aerei.
Di Porco Rosso s'è detto tanto e nel corso degli anni si sono avvicendate diverse chiavi di lettura della vicenda dell' aviatore porcino. Tuttavia, il consiglio dato agli spettatori da Gualtiero Cannarsi è quello di approcciarsi alla visione considerandolo non un film intellettuale, ma una pellicola per svagarsi e divertirsi, così come si è divertito lo stesso regista durante la realizzazione.
La vicenda di Marco Pagot, originalissimo eroe solitario dalle fattezze di un maiale antropomorfo, è avvincente, spiritosa, nonché dotata di un grande fascino. Magari, per noi spettatori italiani, l' ambientazione del film non sarà un luogo esotico e lontano come per gli spettatori giapponesi, ma potremo anzi ritrovare nei 90 minuti circa della durata del lungometraggio echi di racconti di un tempo lontano, che ci venivano narrati dai nostri padri o nonni o, chissà, magari avremo potuto vivere direttamente in prima persona. Il regime fascista, i ricordi di guerra, gli americani smargiassi, le grandi famiglie numerosissime con enormi tavolate a cui ci si sedeva pregando il Signore prima di consumare il pasto, tutto questo è descritto con finezza e gran cura nel lungometraggio, e a noi spettatori italiani non può che far piacere come un regista nipponico, pur con qualche strafalcione linguistico nei manifesti o nelle insegne, si sia impegnato per rendere un così accorato omaggio al nostro paese e alla nostra storia.
Porco Rosso è un film che nasconde in sé diversi temi. C'è una vicenda spiritosa e divertente, con parecchie citazioni ai vecchi cartoni animati occidentali (ad esempio il boss dei pirati dell' aria che ricorda Bluto, il rivale di Popeye), baruffe in salsa slapstick, cartooneschi incontri di pugilato per amore di una donna e una gran simpatia che ammanta tutti i personaggi, ma c'è anche una velata critica al fascismo e alla guerra, esemplificata dalla metamorfosi in maiale del protagonista, cui si possono caricare con poca difficoltà diversi simbolismi, nonostante l' elemento sovrannaturale venga soltanto lasciato intendere e mai spiegato nel dettaglio. E' un film maturo, originale, a tratti romantico, ammantato da un' aria di malinconia, che ci parlerà d' amore, di fiducia nel genere umano, di un anelito alla libertà perfettamente rappresentato dal volo, ma è anche una vicenda di grandissima simpatia capace di strappare più di un sorriso allo spettatore (e, naturalmente, anche qualche lacrimuccia).
Un film animato per adulti, che potranno apprezzarne maggiormente il setting storico e diverse tematiche, ma che, con diverse chiavi di lettura, si presta anche ad una visione scanzonata e divertente da parte dei più giovani, aiutato anche da un protagonista sì tormentato, romantico e malinconico, ma anche molto azzeccato e simpatico a livello grafico.
Come da standard dello Studio Ghibli, il comparto tecnico è di prim' ordine e, pur essendo del 1992, Porco Rosso potrebbe tranquillamente rivaleggiare con i film animati più moderni, coi suoi colori accesi e vividi, i suoi disegni sobri e ormai collaudati, le sue animazioni curatissime e una colonna sonora, curata dal solerte Joe Hisaishi, che accompagna in maniera emozionante sia i momenti più scanzonati che quelli più seri della storia. Sarà impossibile non emozionarsi sentendo, sui titoli di coda, una toccante rielaborazione, ad opera della doppiatrice di Gina, Tokiko Katou, di "Le temps des cerises", storico pezzo del 1866 di Jean-Bapiste Clément e Antoine Renard.
L' adattamento italiano, come precisato dallo stesso Cannarsi in apertura della proiezione, è stato curato in maniera fedelissima all' originale e persino i doppiatori scelti hanno una piacevole corrispondenza col tono delle voci giapponesi.
Data l' ambientazione settentrionale della storia, personalmente non avrei disdegnato qualche voce milanese più particolare, ma anche il cast romano scelto, seppur qualche voce si fosse già sentita in film Ghibli usciti precedentemente, ha svolto un ottimo lavoro riuscendo ad entrare perfettamente nello spirito dei personaggi e a renderli vivi. A dar la voce a Marco c'è uno scostante Massimo Corvo (Gendou Ikari in Evangelion, Fujimoto in Ponyo sulla scogliera, Jafar in Aladdin), mentre Gina, Curtis e Fio sono doppiati rispettivamente da un' affascinante Roberta Pellini (voce di Nicole Kidman in Moulin Rouge), un convincente Fabrizio Pucci (Barda in Deltora Quest, Charlie in Street Fighter II V) e una bravissima Joy Saltarelli (Mai in Pretty Cure Splash Star). Da segnalare è poi uno scoppiettante Paolo Buglioni (Duffy in Laputa: Il castello nel cielo, Cobra Bubbles in Lilo & Stitch) nel comicissimo ruolo del boss dei pirati dell' aria.
Porco Rosso, uno dei più celebri titoli firmati da Miyazaki, giunge dunque, finalmente, nel paese che gli è più consono, l' Italia, preceduto da una grandissima fama.
L' anteprima al Festival del Film di Roma si conclude con un caloroso applauso da parte del pubblico, che in diversi punti della proiezione aveva gioiosamente riso di tutto cuore.
E' ancora presto per dire se il successo riscosso all' anteprima potrà ripetersi una volta che il film sarà uscito ufficialmente nei cinema dello Stivale. Tuttavia, il lavoro svolto da Gualtiero Cannarsi e dal distributore Lucky Red merita un riconoscimento e il film, particolare e di gran fascino, merita indubbiamente una visione, confermandosi come una delle migliori opere del regista Hayao Miyazaki, dunque possiamo ben sperare.
Porco Rosso è un' opera straordinaria, forse ben più adatta a noi spettatori italiani di quanto lo stesso autore originariamente non pensasse. Un film da mostrare ai piccoli, che potranno apprezzarne il simpaticissimo protagonista e le scanzonate baruffe, ma soprattutto ai grandi, che si godranno una vicenda matura e ben narrata, con diversi rimandi alla nostra storia passata e al nostro paese in cui non potranno non ritrovarsi.
P'ero resta il fatto che questi film d'animazione orientali, escono sempre in pochi cinema e nelle grandi città, dove vivo l'unico che uscitò e il film dei Pokemon.
Per vedere nei cinema Ghost in The Shell - Innocence ho viaggiatò per 110km *roba da matti*.
Al cinema forse no, ma almeno in streaming gliela darò una possibilità prima o poi.
(Rimpiango di non essere andato a vedere Totoro )
Sono peraltro davvero curiosa di sentire le voci italiane, Mamma Aiuto in primis
A che scena ti riferisci?
Di scene che mi sono piaciute veramente tantissimo ce ne sono a bizzeffe. Ammetto che Porco Rosso, dei pochi che ho visto, è il mio preferito tra i film dello studio Ghibli. Se la gioca con Laputa che però ho trovato più convenzionale, mentre Porco Rosso è più originale.
Il boss dei Mamma Aiuto doppiato in italiano è esilarante come in giapponese!
Saluti
Da come se ne parla, mi ispira molto, e di cinema che lo trasmettono vicino da me ce ne sono...
1) l'età della gente (poca in sala) e con la media 30/40 anni
2) il fatto che abbia trovato il film lento.E' vero che lo avevo gia visto (come tutti credo) in dvd ma a parte la bellezza dei dettagli sentivo che mancava qualcosa.....
Dubbio atroce: ci siamo assuefatti alla troppa azione oramai? aspetto vostre considerazioni.
P.s il film resta cmq bellissimo e consiglioa tutti di andare a vederlo anche solo per ringraziare la LukyRed dello sforzo di averlo mandato al cinema.
Pensa che io invece l'ho trovato più veloce, rispetto alla visione in lingua originale che feci tempo fa!
Devo dire che, tra i film della Ghibli che ho visto finora, Porco Rosso è uno di quelli che mi è piaciuto di più: vuoi l'ambientazione italiana, vuoi i personaggi ben delineati e divertentissimi, dal primo all'ultimo, vuoi i momenti comici alternati ad altri più seriosi, in grado di fornire anche spunti di riflessione...Ho davvero apprezzato questo film!
Aggiungo che la colonna sonora, come già sottolineato nella recensione, è davvero azzeccatissima, perfetta per dare risalto alle scene più movimentate o malinconiche.
Infine ho apprezzato in particolare il risalto dato alle donne nel film, a partire da Fio, giovane ma intraprendente, per poi arrivare a Gina, che non è semplicemente la classica donzella in attesa del ritorno del proprio cavaliere senza macchia e senza paura, ma è una donna affascinante, capace di agire e mettersi in gioco in prima persona quando i tempi lo richiedono.
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