Tra il 2008 ed il 2009, Takehiko Inoue, celebre autore di opere quali Slam Dunk e Vagabond, ha organizzato, in collaborazione con lo Ueno Royal Museum, una mostra battezzata “井上雄彦 最後のマンガ展” (Inoue Takehiko: The LAST Manga Exhibition). L'esposizione era incentrata sulla figura di Musashi Miyamoto, protagonista di Vagabond: può dunque essere considerata, in un certo, senso, come un'estensione di tale manga. Per la mostra, Inoue ha realizzato oltre 140 opere originali seguendo lo stile pittorico Sumi-e.
L'esposizione è stata un grande successo: i biglietti messi in prevendita sono andati esauriti nel giro di pochi giorni, mentre le code che dovevano affrontare coloro che andavano a visitare la mostra erano piuttosto lunghe. Inoltre, su specifica richiesta di Inoue, il numero di persone ammesse per giornata era limitato, onde permettere una visione della mostra rilassata e tranquilla.
Si potrebbe dire che, per questa esposizione, Inoue abbia davvero portato la sua arte "al livello successivo": molte delle opere presentate erano piuttosto estese (dipinte, a volte, direttamente sulle pareti del museo), inducendolo a cambiare il suo usuale stile artistico, con l'adozione di un tratto più forte e deciso.
La mostra si è tenuta a Kumamoto, città natale dello stesso Inoue, nonché di Eiichiro Oda, autore del celebre One Piece.
Quindi, nella primavera del 2009, Oda e Inoue si sono incontrati per discutere della mostra, così come di vari altri argomenti.
Per celebrare la mostra di Kumamoto, è stata publicata una rivista che, tra le altre cose, riporta la discussione tra i due.
Sia Inoue che Oda sono ancora piuttosto giovani, eppure è innegabile il loro status di veri e propri giganti del panorama editoriale nipponico.
Pur essendo entrambi originari di Kumamoto, però, questa è stata la prima occasione in cui i due si sono incontrati.
Nota: La voce dell'intervista identificata dalle 3 stelline (***) indica un moderatore. E' infatti pratica comune, in Giappone, far partecipare alle discussioni tra due parti un terzo interlocutore, che stimoli il dibattito e "leghi" tra loro le tematiche dell'intervista.
Inoue: E’ la prima volta che noi due ci incontriamo, vero?
Oda: A dire il vero, molto tempo fa tu mi facesti un autografo.
Inoue: Davvero?! Quando?
Oda: Al party dei Tezuka/Akazuka Awards organizzato dalla Shueisha. Allora ero un debuttante e mi sentivo estremamente nervoso. Oltre all'autografo, mi hai addirittura fatto uno schizzo di Hanamichi Sakuragi. Lo conservo tutt’oggi.
Inoue: Davvero? Mi dispiace, non ricordo. [ride]
Oda: Nessun problema. Quel party era più un’enorme sessione di autografi che una festa. [ride]
Inoue: Quando One Piece cominciò ero a Los Angeles e mi veniva periodicamente recapitata Shonen Jump.
Quando lessi il primo capitolo, ricordo di aver pensato: “Wow, questo è l’inizio di una grande opera!” Pensai che fosse un lavoro davvero degno di attenzione. Era da diverso tempo che un fumetto non mi dava quella sensazione, così mi sono assicurato di seguirlo.
Oda: Quando la serializzazione di One Piece era appena cominciata, in una rivista vidi un sondaggio che chiedeva a persone famose quali fumetti le interessassero. In quel sondaggio, tu avevi scelto One Piece e il tuo commento era: “L’autore crede davvero in quello che fa.” Per poco non facevo (letteralmente) i salti di gioia, tanto ero felice. Ho incorniciato e tenuto quella pagina appesa alla parete del mio studio per moltissimo tempo.
Inoue: Sono felice che tu fossi così felice! [ride]
Oda: Posso parlarti di una cosa che è in un certo qual modo legata al destino?
Inoue: Di che si tratta? Dicendo così mi rendi nervoso.
Oda: Beh, io sono nato a Kumamoto, e lì c’era un negozio chiamato La Casa Antica, hai presente?
Inoue: Sì, il negozio di vestiti usati, vero? Quanti ricordi…
Oda: Con i miei amici andavo spesso lì a comprare vestiti usati. All’epoca in cui vinsi il premio “Miglior Artista Emergente” indetto da Jump, e mi avevano appena assegnato un editore, ho fatto una chiacchierata con uno dei padroni del negozio. Quando gli dissi che volevo diventare un autore di fumetti, mi rispose: “Se diventi famoso, sarai il secondo ad essere nato in questa città.” “Chi è il primo?” chiesi. “Takehiko Nariai. [Takehiko Inoue è un nome d’arte, ndr] Lavorava qui, una volta.” Non potevo crederci!
Inoue: Ah ah ah! Mi chiedo con chi tu abbia parlato.
Oda: Dichiarò che uno dei personaggi di Slam Dunk era modellato sulle sue fattezze [ride]. Disse anche che quando il negozio non era molto frequentato, te ne stavi dietro il registratore di cassa a disegnare.
Inoue: Sì, e non facevo assolutamente il mio lavoro.
Oda: Ero veramente sorpreso. Pensavo “Wow! Inoue-sensei è stato qui!”
Quello era un negozietto che frequentavo regolarmente, eppure non ci avevo mai pensato. Sentii che quello doveva essere il destino, e chiesi al mio editore di diventare un assistente nel tuo studio. Al che mi rispose distrattamente: “Non ci sono opportunità, in tal senso.” Mi venne la depressione.
Inoue: Davvero? Che pasticcio. Avremmo dovuto prenderti, altrochè.
Oda: Se fossi diventato un tuo assistente, molto probabilmente il mio destino sarebbe cambiato completamente. Quello è stato probabilmente un punto di svolta, per me. Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto parlare personalmente di questo con te, da uomo a uomo.
Inoue: Grazie, me ne ricorderò.
***: Oda-san, quando ha cominciato a leggere Vagabond?
Oda: Quando esce un nuovo tankobon, lo leggo sempre tutto d’un fiato. E ovviamente, ho tutti i volumi. Fin dall'inizio della sua serializzazione, tra noi giovani autori si è diffuso un senso di frustrazione. E’ così coinvolgente, ha temi profondi… e, soprattutto, non ne ho mai abbastanza dell’arte di Inoue-sensei. Insomma, come fa quest’uomo a raggiungere un simile livello artistico? E’ dai tempi di Kaede Purple [L’opera di debutto di Inoue, ndr] che lo seguo, ed è da allora che me lo chiedo.
Inoue: Sono sicuro di essere migliorato parecchio da allora. Mi fa uno strano effetto ricordare che, quando stavo lavorando a Kaede Purple, pensavo: “Ehi, sono davvero un bravo artista!” Adesso, però, non è qualcosa che mostrerei alla gente andandone fiero.
Oda: Ho visitato personalmente la LAST Manga Exhibition, e, insomma… Non arrivo nemmeno a comprendere se è bella o meno, perché è decisamente al di fuori della mia portata. Come può essere creata una simile arte? Ad esempio, l’enorme murale di Musashi: è così grande, eppure le proporzioni sono ineccepibili.
Inoue: A dire il vero, se osservi bene, noterai che le proporzioni sono asimmetriche. Ci sono dei lavori [dell’esposizione] che mi preoccupano un po’.
Oda: Non è assolutamente così! Ogni opera è fantastica e si pone su un livello che va oltre la mia comprensione.
Ultimamente mi sono molto interessato all’arte giapponese del periodo Edo. In quell’epoca le persone non avevano Internet, i negozi di fumetti, e non penso avessero la varietà di forme di intrattenimento che noi abbiamo oggi per passare il tempo. Da un certo punto di vista, penso avessero una maggiore dedizione alle proprie arti, ai propri mestieri, cosa che alle persone moderne manca in parte. A causa di ciò, hanno raggiunto dei traguardi che non si possono ottenere con un’abilità nella media.
Quando guardo ai dipinti del periodo Edo, rimango stupefatto: costituiti da poche linee essenziali, eppure sono opere piene di vita.
Ecco, sono dell’idea che la tua arte abbia raggiunto i livelli di quell'epoca. Mi chiedo come un mio contemporaneo possa disegnare così. Scombussola la mia capacità di ragionamento.
Inoue: Così mi metti in imbarazzo! [ride]
Oda: E alla LAST Manga Exhibition ce ne sono 150 di quei dipinti, vero? Inimmaginabile.
Inoue: Se c’è qualcuno che ti sprona, puoi compiere un numero sorprendente di cose.
Oda: Anch’io ho avuto a che fare molte volte con l’incombenza delle scadenze per la consegna, e me la sono sempre cavata, ma… non sono riuscito ad arrivare così lontano.
Inoue: Dai, che ce la puoi fare!
Oda: No, non posso! Con ogni pagina, mi pongo sempre un preciso obiettivo da raggiungere.
Inoue: Capisco.
Oda: Arrivo sempre ad un certo punto in cui penso “Okay, finito!”
Eppure, non ne sono mai troppo convinto.
Inoue: Devi esserlo. Anche se non è facile.
Oda: Anche questo prova di avere senso artistico.
Inoue: Potrebbe essere una questione di personalità, nel mio caso. Anche con un obiettivo in mente, raggiungerlo in una maniera pianificata non mi interessa. E’ una mentalità piuttosto irresponsabile.
Oda: Prima di cominciare, hai sempre una completa immagine mentale di ciò che vuoi fare? Ho sentito che ci sono artisti che ce l'hanno in mente dalla prima all’ultima linea, e non fanno altro che seguirla.
Inoue: Non ne sono sicuro. Un’immagine in mente ce l’ho sempre, ma non è mai assolutamente chiara.
Oda: Nel mio caso è così indistinta che difficilmente crederesti sia effettivamente un’immagine completa. E’ mentre disegno che tutto si fa più chiaro, e da lì in poi cerco di seguire meglio che posso con il pennino.
Inoue: Potrebbe essere simile a ciò che succede a me.
Oda: Non sono riuscito a raggiungere il livello di coloro che possono far tutto dall’inizio alla fine senza esitazioni. Ho un amico artista che ha una memoria fotografica: non si dimentica il minimo particolare di un disegno dopo averlo visto un’unica volta. Così, dopo aver disegnato un dato personaggio, è capace di disegnarlo nuovamente senza alcun riferimento. E’ un’abilità fantastica, io dimentico quasi subito i personaggi che disegno. Se voglio riportarli in scena, sono costretto a scovare i miei vecchi disegni, e guardarmeli di nuovo.
Inoue: Vale anche per me. Torno spesso alla ricerca dei miei vecchi personaggi. Capita che dimentichi di disegnare dettagli come la barba incolta, o robe del genere.
Oda: Davvero? Questo per me è un sollievo. Sento di poter continuare su questa strada. [ride]
Oda: Da dove trai lo spirito critico con cui valuti i tuoi disegni?
Inoue: E’ Semplice. Quando guardi alle tue vecchie opere, provi un certo imbarazzo, vero?
Oda: Sì, un po’.
Inoue: Penso che provenga dalla sensazione di poter sempre migliorare.
Oda: Ho sempre pensato di essere un artista assai ambizioso, ma dopo aver visto la LAST Manga Exhibition, mi sento inadeguato anche da questo punto di vista.
Inoue: No, non è proprio il caso. Quanti anni sono passati dall’inizio di One Piece?
Oda: 12 anni.
Inoue: Incredibile. Che tu abbia fatto una serializzazione così lunga mi fa sentire allo stesso modo.
Oda: Neanche per sogno! Sono dell’idea che quella di Slam Dunk sia la durata ideale, parlando di una serie lunga. Inizialmente, era nei miei piani concludere One Piece in 5 anni… e invece ci sto mettendo più del doppio.
Inoue: Leggendo l’ultimo volume, il 52, la fine sembra essere tutt’altro che vicina.
Oda: Esatto… grazie al suo successo, i piani che mi ero fatto per la mia vita sono tutti in disordine. [ride]
[CONTINUA...]
Fonti consultate:
The Eastern Edge 1
The Eastern Edge 2
L'esposizione è stata un grande successo: i biglietti messi in prevendita sono andati esauriti nel giro di pochi giorni, mentre le code che dovevano affrontare coloro che andavano a visitare la mostra erano piuttosto lunghe. Inoltre, su specifica richiesta di Inoue, il numero di persone ammesse per giornata era limitato, onde permettere una visione della mostra rilassata e tranquilla.
Si potrebbe dire che, per questa esposizione, Inoue abbia davvero portato la sua arte "al livello successivo": molte delle opere presentate erano piuttosto estese (dipinte, a volte, direttamente sulle pareti del museo), inducendolo a cambiare il suo usuale stile artistico, con l'adozione di un tratto più forte e deciso.
La mostra si è tenuta a Kumamoto, città natale dello stesso Inoue, nonché di Eiichiro Oda, autore del celebre One Piece.
Quindi, nella primavera del 2009, Oda e Inoue si sono incontrati per discutere della mostra, così come di vari altri argomenti.
Per celebrare la mostra di Kumamoto, è stata publicata una rivista che, tra le altre cose, riporta la discussione tra i due.
Sia Inoue che Oda sono ancora piuttosto giovani, eppure è innegabile il loro status di veri e propri giganti del panorama editoriale nipponico.
Pur essendo entrambi originari di Kumamoto, però, questa è stata la prima occasione in cui i due si sono incontrati.
Nota: La voce dell'intervista identificata dalle 3 stelline (***) indica un moderatore. E' infatti pratica comune, in Giappone, far partecipare alle discussioni tra due parti un terzo interlocutore, che stimoli il dibattito e "leghi" tra loro le tematiche dell'intervista.
Inoue: E’ la prima volta che noi due ci incontriamo, vero?
Oda: A dire il vero, molto tempo fa tu mi facesti un autografo.
Inoue: Davvero?! Quando?
Oda: Al party dei Tezuka/Akazuka Awards organizzato dalla Shueisha. Allora ero un debuttante e mi sentivo estremamente nervoso. Oltre all'autografo, mi hai addirittura fatto uno schizzo di Hanamichi Sakuragi. Lo conservo tutt’oggi.
Inoue: Davvero? Mi dispiace, non ricordo. [ride]
Oda: Nessun problema. Quel party era più un’enorme sessione di autografi che una festa. [ride]
Inoue: Quando One Piece cominciò ero a Los Angeles e mi veniva periodicamente recapitata Shonen Jump.
Quando lessi il primo capitolo, ricordo di aver pensato: “Wow, questo è l’inizio di una grande opera!” Pensai che fosse un lavoro davvero degno di attenzione. Era da diverso tempo che un fumetto non mi dava quella sensazione, così mi sono assicurato di seguirlo.
Oda: Quando la serializzazione di One Piece era appena cominciata, in una rivista vidi un sondaggio che chiedeva a persone famose quali fumetti le interessassero. In quel sondaggio, tu avevi scelto One Piece e il tuo commento era: “L’autore crede davvero in quello che fa.” Per poco non facevo (letteralmente) i salti di gioia, tanto ero felice. Ho incorniciato e tenuto quella pagina appesa alla parete del mio studio per moltissimo tempo.
Inoue: Sono felice che tu fossi così felice! [ride]
Oda: Posso parlarti di una cosa che è in un certo qual modo legata al destino?
Inoue: Di che si tratta? Dicendo così mi rendi nervoso.
Oda: Beh, io sono nato a Kumamoto, e lì c’era un negozio chiamato La Casa Antica, hai presente?
Inoue: Sì, il negozio di vestiti usati, vero? Quanti ricordi…
Oda: Con i miei amici andavo spesso lì a comprare vestiti usati. All’epoca in cui vinsi il premio “Miglior Artista Emergente” indetto da Jump, e mi avevano appena assegnato un editore, ho fatto una chiacchierata con uno dei padroni del negozio. Quando gli dissi che volevo diventare un autore di fumetti, mi rispose: “Se diventi famoso, sarai il secondo ad essere nato in questa città.” “Chi è il primo?” chiesi. “Takehiko Nariai. [Takehiko Inoue è un nome d’arte, ndr] Lavorava qui, una volta.” Non potevo crederci!
Inoue: Ah ah ah! Mi chiedo con chi tu abbia parlato.
Oda: Dichiarò che uno dei personaggi di Slam Dunk era modellato sulle sue fattezze [ride]. Disse anche che quando il negozio non era molto frequentato, te ne stavi dietro il registratore di cassa a disegnare.
Inoue: Sì, e non facevo assolutamente il mio lavoro.
Oda: Ero veramente sorpreso. Pensavo “Wow! Inoue-sensei è stato qui!”
Quello era un negozietto che frequentavo regolarmente, eppure non ci avevo mai pensato. Sentii che quello doveva essere il destino, e chiesi al mio editore di diventare un assistente nel tuo studio. Al che mi rispose distrattamente: “Non ci sono opportunità, in tal senso.” Mi venne la depressione.
Inoue: Davvero? Che pasticcio. Avremmo dovuto prenderti, altrochè.
Oda: Se fossi diventato un tuo assistente, molto probabilmente il mio destino sarebbe cambiato completamente. Quello è stato probabilmente un punto di svolta, per me. Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto parlare personalmente di questo con te, da uomo a uomo.
Inoue: Grazie, me ne ricorderò.
***: Oda-san, quando ha cominciato a leggere Vagabond?
Oda: Quando esce un nuovo tankobon, lo leggo sempre tutto d’un fiato. E ovviamente, ho tutti i volumi. Fin dall'inizio della sua serializzazione, tra noi giovani autori si è diffuso un senso di frustrazione. E’ così coinvolgente, ha temi profondi… e, soprattutto, non ne ho mai abbastanza dell’arte di Inoue-sensei. Insomma, come fa quest’uomo a raggiungere un simile livello artistico? E’ dai tempi di Kaede Purple [L’opera di debutto di Inoue, ndr] che lo seguo, ed è da allora che me lo chiedo.
Inoue: Sono sicuro di essere migliorato parecchio da allora. Mi fa uno strano effetto ricordare che, quando stavo lavorando a Kaede Purple, pensavo: “Ehi, sono davvero un bravo artista!” Adesso, però, non è qualcosa che mostrerei alla gente andandone fiero.
Oda: Ho visitato personalmente la LAST Manga Exhibition, e, insomma… Non arrivo nemmeno a comprendere se è bella o meno, perché è decisamente al di fuori della mia portata. Come può essere creata una simile arte? Ad esempio, l’enorme murale di Musashi: è così grande, eppure le proporzioni sono ineccepibili.
Inoue: A dire il vero, se osservi bene, noterai che le proporzioni sono asimmetriche. Ci sono dei lavori [dell’esposizione] che mi preoccupano un po’.
Oda: Non è assolutamente così! Ogni opera è fantastica e si pone su un livello che va oltre la mia comprensione.
Ultimamente mi sono molto interessato all’arte giapponese del periodo Edo. In quell’epoca le persone non avevano Internet, i negozi di fumetti, e non penso avessero la varietà di forme di intrattenimento che noi abbiamo oggi per passare il tempo. Da un certo punto di vista, penso avessero una maggiore dedizione alle proprie arti, ai propri mestieri, cosa che alle persone moderne manca in parte. A causa di ciò, hanno raggiunto dei traguardi che non si possono ottenere con un’abilità nella media.
Quando guardo ai dipinti del periodo Edo, rimango stupefatto: costituiti da poche linee essenziali, eppure sono opere piene di vita.
Ecco, sono dell’idea che la tua arte abbia raggiunto i livelli di quell'epoca. Mi chiedo come un mio contemporaneo possa disegnare così. Scombussola la mia capacità di ragionamento.
Inoue: Così mi metti in imbarazzo! [ride]
Oda: E alla LAST Manga Exhibition ce ne sono 150 di quei dipinti, vero? Inimmaginabile.
Inoue: Se c’è qualcuno che ti sprona, puoi compiere un numero sorprendente di cose.
Oda: Anch’io ho avuto a che fare molte volte con l’incombenza delle scadenze per la consegna, e me la sono sempre cavata, ma… non sono riuscito ad arrivare così lontano.
Inoue: Dai, che ce la puoi fare!
Oda: No, non posso! Con ogni pagina, mi pongo sempre un preciso obiettivo da raggiungere.
Inoue: Capisco.
Oda: Arrivo sempre ad un certo punto in cui penso “Okay, finito!”
Eppure, non ne sono mai troppo convinto.
Inoue: Devi esserlo. Anche se non è facile.
Oda: Anche questo prova di avere senso artistico.
Inoue: Potrebbe essere una questione di personalità, nel mio caso. Anche con un obiettivo in mente, raggiungerlo in una maniera pianificata non mi interessa. E’ una mentalità piuttosto irresponsabile.
Oda: Prima di cominciare, hai sempre una completa immagine mentale di ciò che vuoi fare? Ho sentito che ci sono artisti che ce l'hanno in mente dalla prima all’ultima linea, e non fanno altro che seguirla.
Inoue: Non ne sono sicuro. Un’immagine in mente ce l’ho sempre, ma non è mai assolutamente chiara.
Oda: Nel mio caso è così indistinta che difficilmente crederesti sia effettivamente un’immagine completa. E’ mentre disegno che tutto si fa più chiaro, e da lì in poi cerco di seguire meglio che posso con il pennino.
Inoue: Potrebbe essere simile a ciò che succede a me.
Oda: Non sono riuscito a raggiungere il livello di coloro che possono far tutto dall’inizio alla fine senza esitazioni. Ho un amico artista che ha una memoria fotografica: non si dimentica il minimo particolare di un disegno dopo averlo visto un’unica volta. Così, dopo aver disegnato un dato personaggio, è capace di disegnarlo nuovamente senza alcun riferimento. E’ un’abilità fantastica, io dimentico quasi subito i personaggi che disegno. Se voglio riportarli in scena, sono costretto a scovare i miei vecchi disegni, e guardarmeli di nuovo.
Inoue: Vale anche per me. Torno spesso alla ricerca dei miei vecchi personaggi. Capita che dimentichi di disegnare dettagli come la barba incolta, o robe del genere.
Oda: Davvero? Questo per me è un sollievo. Sento di poter continuare su questa strada. [ride]
Oda: Da dove trai lo spirito critico con cui valuti i tuoi disegni?
Inoue: E’ Semplice. Quando guardi alle tue vecchie opere, provi un certo imbarazzo, vero?
Oda: Sì, un po’.
Inoue: Penso che provenga dalla sensazione di poter sempre migliorare.
Oda: Ho sempre pensato di essere un artista assai ambizioso, ma dopo aver visto la LAST Manga Exhibition, mi sento inadeguato anche da questo punto di vista.
Inoue: No, non è proprio il caso. Quanti anni sono passati dall’inizio di One Piece?
Oda: 12 anni.
Inoue: Incredibile. Che tu abbia fatto una serializzazione così lunga mi fa sentire allo stesso modo.
Oda: Neanche per sogno! Sono dell’idea che quella di Slam Dunk sia la durata ideale, parlando di una serie lunga. Inizialmente, era nei miei piani concludere One Piece in 5 anni… e invece ci sto mettendo più del doppio.
Inoue: Leggendo l’ultimo volume, il 52, la fine sembra essere tutt’altro che vicina.
Oda: Esatto… grazie al suo successo, i piani che mi ero fatto per la mia vita sono tutti in disordine. [ride]
[CONTINUA...]
Fonti consultate:
The Eastern Edge 1
The Eastern Edge 2
Due modi diversi di vivere l'arte. In ogni caso, due grandi.
Si deprimono facilmente questi mangaka XD
Comunque dalla foto Oda mi sembra molto più timiduccio e riservato di Inoue.
<i>A dire il vero, se osservi bene, noterai che le proporzioni sono asimmetriche</i>
Death the kid impazzirebbe
Certo che Inoue è davvero un bravo disegnatore comunque...
Ma DOVE continua quest'intervista? E' stata tradottta in italiano anche la parte restante?
I disegni di Inoue alla mostra se sono tutti come quello in apertura... WOW!!!
Cavolo se vorrei leggerlo Vagabond, ma con la Planet Manga
Comunque se Oda e Inoue sono davvero così, ovvero che dopo tutti i risultati che hanno raggiunto sono ancora umili, e pensano solo a migliorare non posso fare altro che stimarli ancora di più.
Sono ansioso di leggere la seconda parte.
Pensavo che Oda fosse una persona molto più sicura di sè e delle proprie abilità e invece è una persona molto critica nei propri confronti Vagabond non l'ho mai letto però conosco più o meno bene Slam Dunk e quindi ho un'idea abbastanza positiva di Inoue sono due artisti che disegnano con due stili completamente differenti ma sempre a livelli eccezionali
aspetto il seguito dell'intervista
E non mi aspettavo Oda così timidone e "umile" xD
>Se fossi diventato un tuo assistente, molto probabilmente il mio destino sarebbe cambiato completamente.
Lo credo anche io... chissà cosa sarebbe successo!! O.o ma direi che per come sono andate le cose, è andata più che bene!! Ammiro ancora di più Oda!
>grazie al suo successo, i piani che mi ero fatto per la mia vita sono tutti in disordine
Oda... Oda caro... volevi consumare solo 5 anni? Ma assolutamente no! Non mi posso immaginare un One Piece diverso da come è oggi!!
ODA è un nerd.
INOUE è un gran figo!
ecco se lo avesse concluso in 5 anni sarebbe stato un buon manga, invece con la sua penosa allungata di brodo ha rovinato tutto.
Due grandi autori dite? Semmai, un grande autore, io ci vedo solo Inoue, quale sarebbe l'altro? No mi spiace, Oda poteva contare qualcosa se non avesse deciso di strafare in questo modo e rovinare quel poco di buono che aveva fatto, per quanto i suoi disegni siano mediocri.
Fra i due, Inoue è sicuramente il tipo più deciso e sicuro di se a contrario di Oda che comunque mi dà l'impressione di voler chiedere tutto e di più a Takehiko nonostante un po' di timidezza per la figura che si trova dinnanzi (una specie di idolo per lui ).
Due grandi!
Comunque è molto bello questo confronto tra i due, iniziativa davvero interessante. Attenderò il seguito con trepidazione.
bello vedere un confronto con due autori così diversi tra loro.
chissà cosa avrebbe tirato fuori Oda se in passato fosse stato veramente un aiutante di Inoue..pensa te quanto è piccolo il mondo!?!
anch'io attendo il seguito di st'intervista!!!
Anche perchè se in un'altra intervista Oda dice di essere d'accordo nel creare delle classifiche come migliori mangaka, per spronare ancora di più a far di meglio (da qualcuno interpretato come "io vendo di più, quindi sono meglio di tutti gli altri", ma si sa in certi covi di otaku com'è facile interpretare le parole in modo fazioso).
Speravo si rendesse conto che OnePiece inizia ad essere eccessivamente lungo ma invece pare sia oslo felice e voglia continuare ancora....attento Oda, attento...perchè OnePiece non sono i Pokémon o SuperMario, prima o poi il fenomeno si esaurirà
Disegni strabelli, incredibili, storia mozzafiato..
Sbavo.....
Chissà magari quando entrambi avranno finito le opere in corso.. come specificato nella notizia sono entrambi giovani..
:)
Oda mi sembra pò esagerato, ma magari è solo nervoso.
@Lybra
Peccato che Oda si sia fatto becera pubblicità sventolando ai quattro venti la cifra data in beneficienza per i terremotati.
sono 2 icone e rappresentano a pieno lo spirito che hanno i veri mangaka...le loro opere dovrebbero essere studiate a scuola, altro che storia o geografia
Cmq m'è piaciuto nella sua "normalità"!
Magari la reciproca ruffianeria è un po' di circostanza però caratterialmente Oda è una persona che stimo veramente tanto.
Vabbè Inoue.... che dire. E' fantastico! Punto e basta.
Tolto questo ho trovato l'intervista molto piacevole e leggera, alla fine è normale che Oda si fosse sentito in imbarazzo o comunque in soggezione, colui che ha davanti è il suo mito nonchè di gran lunga artisticamente superiore rispetto a lui. E' anche una forma di rispetto, non ci ho trovato nulla di male, anzi.
Oda, anche solo come disegno, gli sta anni dietro.
Per quanto riguarda invece il discorso riguardante le due tipologie di disegno, secondo me, molto semplicemente hanno due stili differenti
Che vuol dire uno è più bravo o meno dell'altro??
E poi bisogna anche tener conto anche delle scadenze con cui l'autore si trova a "combattere".
Se prendiamo Kazushi Hagiwara (autore di Bastard!!) di sicuro non lo batte nessuno.
Ormai ogni tavola è una piccola opera d'arte.
Peccato solo che esca un volume ogni anno (quando va bene)
Bella intervista, che mette a confronto il genio del Basket contro Oda, un autore dalle buone potenzialità, che però mi ha profondamente deluso.
Per il resto...Vai Inoue, finisci Vagabond e (forse) Real!
Grande Inoue !!!!!!! sei un mito ! cavolo il disegno che c'è all'apertura della news è impressionante ! troppo ma veramente troppo bello
Inoue e Oda sono senza dubbio due grandissimi, però dal punto di vista artistico nn mi sorprende che Oda dica riguardo alla mostra :"Ogni opera è fantastica e si pone su un livello che va oltre la mia comprensione."
sotto quell'aspetto mi sà che nn c'è storia....
Comunque onore a due grandissimi manga-ka!
Da un lato mi dico: "<i>Ma che teeeeeneri!</i>, mentre dall'altro mi viene da pensare che l'intervista sia soltanto un'abile operazione commerciale. Ma alla fine, se cosí fosse, anche questo fa parte del gioco, e poi è davvero una lettura piacevole perciò non mi importerebbe più di tanto.
Inoue è un autore che mi incuriosisce tantissimo, mentre Oda...poveretto, mi dispiace per lui ma come opera<i>One Piece</i> non mi dice assolutamente niente.
Non direi proprio "che ha detto tutto quello che poteva dire", basti pensare alle fusioni, che sono una chicca inventata nell'ultima parte della serie. Inoltre Toriyama si è fermato, perchè ha voluto fermarsi lui, e a dire il vero, come ben risaputo, per sua scelta voleva fermarsi alla parte di Freezer.
Se con i numeri ti riferivi alle vendite, da quando le vendite sono indice di qualità? Inoltre nel "mondo" la serie che ha fatto più successo, è Dragon Ball, non certo One Piece (senza togliergli nulla eh), che al di fuori del Giappone, e al di fuori della nicchia di appassionati, è solo un cartone di pirati che solo alcuni conoscono, mentre il nome di Dragon Ball è paragonabile a quello di Star Wars. Chi non conosce il nome "Dragon Ball" ? E non mi riferisco solo all'Italia, ma all'intero mondo.
Le capacità di Inoue si sa che sono fuori discussione, in particolare nei disegni, ma Oda, che con One Piece sta realizzando una storia fantastica; se si cimentasse in un'altra opera potrebbe sorprendere tutti e superare Inoue sotto l'aspetto narrativo. In quanto a disegni invece, Inoue è decisamente superiore, e su questo non ci piove
Infine piacerebbe anche a me vedere i due lavorare insieme
Quasi tutti gli artisti giapponesi che conosco sono tutti così
L'umiltà è proprio una caratteristica dei giapponesi.
@chi vuole (e non può) recuperare il manga: perchè non recuperate invece il romanzo originale "Musashi" di Eiji Yoshikawa?
Il disegno di Inoue basta leggere Real e Vagabond per capire quanto è profondo, curato, adattato alla storia ... e poi se non sbaglio ha colorato delle tavole con la tecnica dell'acquarello... e che dire... mi sa che dice tutto Oda!! Però anche Oda in questi anni è migliorato di brutto... e a me piace tanto come stile, inquadrature, sfondi...!!!
Bravii!!
Continuate così!!
con tutto il rispetto per oda, ovviamente. alla fine one piece è il miglior shonen in circolazione più o meno
Voglio quella rivista e il catalogo della mostra!!!
@Franzelion: anch'io consiglio la lettura del libro, io l'ho amato alla follia, è uno dei miei preferiti in assoluto!
Si può soggettivamente considerare questo fattore lunghezza sia una pecca, ovvero dicendo che un autore si dimostra bravo se sa descrivere situazioni e fatti senza dilungarsi inutilmente, sia una plusvalore, lodando l'autore per aver saputo tenere un alto livello in diversi anni ( nel caso di Oda, basandosi sui meri numeri, addirittura c'è stato un crescendo).
Io sono personalmente soddisfatto da Oda che ritengo un autore molto bravo. Spero riuscirà a ritoccare i livelli di Water Seven-Enies Lobby in quanto a narrazione e pathos. I volumi da 34 a 45 sono un capolavoro shonen secondo me. Se tutti i volumi di OP si fossero attestati su quei livelli Oda si poteva considerare un Re di manga come è stato detto da alcuni di voi.
Già fatto, come testimonia la citazione nel mio profilo Romanzo bellissimo e titanico, da leggere assolutamente.
@Ais Quin: Ah ecco da dove proviene quella bellissima citazione, non lo ricordavo
Concordo con voi 2 comunque, è un capolavoro assoluto quel libro, fra i migliori che abbia mai letto.
Ora ho anche comprato "Il libro dei cinque anelli" che sto leggendo in questi giorni.
Inoue: Non ne sono sicuro. Un’immagine in mente ce l’ho sempre, ma non è mai assolutamente chiara.
Oda: Nel mio caso è così indistinta che difficilmente crederesti sia effettivamente un’immagine completa. E’ mentre disegno che tutto si fa più chiaro, e da lì in poi cerco di seguire meglio che posso con il pennino.</i>
Questo stralcio per un addetto ai lavori è poesia: da bravi creativi Inoue e Oda "pensano sulla carta", e da come ne parlano sembra non si rendano neanche conto che questo è un pregio. In realtà è un'abilità che non tutti i disegnatori hanno.
<i>In quell’epoca le persone non avevano Internet, i negozi di fumetti, e non penso avessero la varietà di forme di intrattenimento che noi abbiamo oggi per passare il tempo. Da un certo punto di vista, penso avessero una maggiore dedizione alle proprie arti, ai propri mestieri, cosa che alle persone moderne manca in parte. A causa di ciò, hanno raggiunto dei traguardi che non si possono ottenere con un’abilità nella media.</i>
Infatti, mentre un tempo vi era una specializzazione del lavoro, ora tutti sanno fare un po' di tutto e un po' di niente!
<i>Ecco, sono dell’idea che la tua arte abbia raggiunto i livelli di quell'epoca. Mi chiedo come un mio contemporaneo possa disegnare così. Scombussola la mia capacità di ragionamento.</i>
E non scombussola solo te, credimi!
<i>Ho un amico artista che ha una memoria fotografica: non si dimentica il minimo particolare di un disegno dopo averlo visto un’unica volta. Così, dopo aver disegnato un dato personaggio, è capace di disegnarlo nuovamente senza alcun riferimento.</i>
Ah, in pratica come me!
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