Il gruppo editoriale francese Ankama amplia la sua offerta con il lancio di una nuova rivista, Akiba, che sarà pubblicata a partire dal febbraio 2011. Il magazine presenta una peculiarità: conterrà manga originali creati da autori giapponesi appositamente per il mercato francese.
Nel numero inaugurale saranno pubblicate 7 serie, che saranno sottoposte al gradimento dei lettori, i quali col loro voto determineranno la vita o la morte di un'opera: la continuazione o meno della serializzazione e l’eventuale raccolta in volumi. Questo metodo è già stato rodato in Giappone in alcune riviste, tra cui la famosa Shonen Jump. Non mancheranno anche notizie sul mondo di manga e anime.
Tra gli autori partecipanti vi sono i giovani: Midori Hanada, Savan (con due serie), Kosato, Katsura Takada, Kenta Hashiura, ma su tutti spicca il nome di Shingo Araki al debutto con il suo primo manga, che, per chi non lo sapesse, è un mostro sacro, che ha lavorato a pietre miliari dell’animazione: I Cavalieri dello zodiaco, Il grande sogno di Maya, Il Grande Mazinga, Lady Oscar, solo per citarne alcune. Non sono ancora state rivelate le immagini in esclusiva del lavoro del Sensei, ma sul sito di Catsuka è possibile dare un’occhiata ad alcune immagini.
Noi ve le riproponiamo in gallery, in ordine da sinistra verso destra:
1) Katsura Takada
2) Kenta Hashiura
3) Kosato
4) Kosato
5) Midori Hanada
6) Savan
7) Savan
8) Shino
Nel numero inaugurale saranno pubblicate 7 serie, che saranno sottoposte al gradimento dei lettori, i quali col loro voto determineranno la vita o la morte di un'opera: la continuazione o meno della serializzazione e l’eventuale raccolta in volumi. Questo metodo è già stato rodato in Giappone in alcune riviste, tra cui la famosa Shonen Jump. Non mancheranno anche notizie sul mondo di manga e anime.
Tra gli autori partecipanti vi sono i giovani: Midori Hanada, Savan (con due serie), Kosato, Katsura Takada, Kenta Hashiura, ma su tutti spicca il nome di Shingo Araki al debutto con il suo primo manga, che, per chi non lo sapesse, è un mostro sacro, che ha lavorato a pietre miliari dell’animazione: I Cavalieri dello zodiaco, Il grande sogno di Maya, Il Grande Mazinga, Lady Oscar, solo per citarne alcune. Non sono ancora state rivelate le immagini in esclusiva del lavoro del Sensei, ma sul sito di Catsuka è possibile dare un’occhiata ad alcune immagini.
Noi ve le riproponiamo in gallery, in ordine da sinistra verso destra:
1) Katsura Takada
2) Kenta Hashiura
3) Kosato
4) Kosato
5) Midori Hanada
6) Savan
7) Savan
8) Shino
e pensare che abbiamo anche i peggiori editori (basta vedere la Panini che interrompe tutto senza dire niente)
Se ai francesi piace, potranno tenersela stretta.
Per quel che riguarda l'idea di manga creati per il mercato francese è una grossa cavolata.
Da premettere che, per i tempi in cui furono pubblicate su Express, Kenshin e Yu Yu Hakusho non erano poi così vecchie (Express esordì nel 1997, e queste sono opere della prima metà degli anni '90), inoltre erano alla loro primissima apparizione nel nostro paese (non come il pilot di Ken la cui serie regolare era già stata pubblicata o Captain Tsubasa di cui girava l'anime).
Non l'ho seguita, perchè quando usciva io muovevo i miei primi passi coi manga e mi indirizzavo più sui monografici, ma penso fosse una gran bella rivista (praticamente tutte le opere che proponeva tranne Kenshin le ho poi comprate o lette in volumi), così come anche Kappa Magazine (di cui ho comprato numeri sparsi per seguire articoli specifici o miniserie).
Delle riviste della Play Press seguivo Shogun e non mi dispiaceva affatto (ci pubblicarono anche una mia lettera), anche se in confronto a quel gioiello di Kappa Magazine aveva molto meno stile nei redazionali.
Riviste del genere non mi dispiacevano affatto, però c'è da dire che le serie proposte spesso e volentieri erano in corso e molto lunghe (Oh mia dea e One Piece ad esempio non sono neppure finiti ), quindi una serializzazione a 20 pagine al mese x 6 euro non sarebbe stata proponibile in qualsiasi caso, in Italia.
Riguardo al mercato francese, seguo ogni due mesi il bollettino delle uscite della libreria di fumetti francesi che frequento a Roma, e hanno una varietà immensa, ma anche dei prezzi piuttosto altini (comunque giusti per quel che propongono). Ma c'è da dire che da loro non solo il manga, ma tutto il fumetto è tenuto in grandissima considerazione.
Sull'argomento della notizia, manga di Araki! Sono curiosissimo di sapere cosa ne esce fuori!
Ma poi quanti soldi hanno i francesi da buttare per portarsi appresso gente che arriva dall'altra parte del mondo... quando il mercato fumettistico europeo cola acqua da tutte le parti. Io a dire il vero compro solo manga, ma se fossi negli aspiranti fumettisti francesi sarei arrabbiatissima
E su argomenti devono disegnare i fumettisti riguardo il nostro pese? Mafia, pizza, preti, leccaculi, veline, puttanieri, calcio?
Meglio di no, il nostro peese in fatto di cultura da esportare non ha nulla di buono, considerando anche che il fumetto qui da noi è snobbato e criticato come il male che travia le menti dei deboli. Non ce lo vedo proprio.
Qui ci si chiede "perchè non c'è qualcosa tipo Shonen Jump in Italia?", e la mia risposta è che Express, con le sue serie lunghe (ma anche Kappa Magazine, serie da 9 volumi al ritmo originale di 20 pagine al mese) era la soluzione, di tentativi ne han fatti e han fallito, è inutile provarci ancora, chi spenderebbe 5€ a settimana (Yatta e SHOGUN costavano così, uno al mese) per poi dire "Eh ma a me interessa solo una serie e seguo la seconda, le altre non le leggo, sono uno spreco. Perchè non li fanno in tankobon?"
E ora che siamo pieni zeppi di tankobon, appena al di là dei nostri confini (dove il fumetto è considerato arte) hanno un pizzico di privilegi, si torna a lamentarsi perchè una forma così FALLIMENTARE di editoria (fallimentare da noi) non ha mai preso piede... forse ZERO, ma erano altri tempi...
<i>Come queli di Trecate, che vedono mangiare e han fame, vedono bere e han sete, vedono lavorare e han sonno</i> (brutto lavorare nel paese accanto)
Esatto la penso come te, i manga devono essere prodotti per la cultura giapponese e per giapponesi. Poi se si vogliono licenziare titoli questo è un'altro discorso e già succede.
E' vero che in Francia considerano i manga più di quanto non si faccia qui da noi (anche se personalmente non mi lamento più di tanto di quello che si trova qui) e sarà anche vero che le edizioni sono migliori delle nostre, ma per esperienza posso dire che sono anche più costose, e - in questo parlo per me - preferisco un'edizione più "semplice" e meno costosa che mi permetta di acquistare più volumetti in una volta sola, che una magari anche visivamente più bella ma più costosa.
Tutt'altro paio di maniche è la censura allucinante che c'è qui da noi nel momento in cui la mediaset decide di trasmettere anime come, ad esempio, Kodocha eliminando alcune scene per renderlo adatto ai bambini, ma questo, come dicevo, è un altro discorso.
Personalmente non amo le riviste che raccolgono più manga, diventerei matta a leggere un solo capitolo per volta, e poi essendo molto selettiva nelle mie letture sono certa che non mi piacerebbero di sicuro tutti i titoli proposti. Ho provato anni fa con Yatta, e non ha funzionato affatto
A me comunque sembra che Shingo Araki si sia già cimentato in un qualche Manga...
Come dice RyOGo è vero, in passato anche da noi ci furono questi tipi di pubblicazioni ma che dovettero chiudere per scarsità di vendite. Il fatto è che, come dice Kotaro, seguire delle serie lunghe a prezzi sicuramente più alti di 5€(perchè prevedo che con i tempi che corrono sia questo il minimo per tale pubblicazione) non sò quanto possa convenire. Andrebbe bene per miniserie, ma per serie già composte da 20 numeri in sù sarebbe difficoltoso mantenerle in vita. Anche perchè non parliamo di Shonen Jump dove un numero costa come un quotidiano(infatti lì sono per lo più usa e getta), da noi una pubblicazione simile ce la farebbero pagare 4.90€, 5.90€, 6.90€ se non pure di più perchè la farebbero con carta bianca, magari, una bella brossura, poi la scusa dell'adattamento, le licenze per le serie proposte, via, sarebbe impossibile.
Comunque voglio vedere stò manga di Araki, sono troppo curioso!
e poi anche la storia dei voti è una gran cavolata, un' opera deve partire subito a fuoco altrimenti viene interrotta... non ha senso come cosa secondo me
@ryogo hai perfettamente ragione, io qualche shogun l' ho preso e ne leggevo neanche la metà perchè il resto non mi interessava
Devo dire che la Francia non è minimamente paragonabile all'Italia, ma non solo per quanto riguarda i manga ma i fumetti in generale.
Di sicuro i francesi sono enormemente più "educati" al fumetto, c'è una diffusione maggiore; fumettisti italiani di grosso talento qui sono sconosciuti in Francia firmano autografi.
Come ci si può stupire se qui non funzionano queste cose...
E' solo una mia opinione. Penso che un autore estero non abbia le capacità culturali per fare fumetti riguardo i gusti di altri paesi. Il fumetto giapponese mi piace perchè le storie sono tipicamente giapponesi. Non ce lo vedo un artista giapponese che disegna manga per un'altrao paese, sopratutto come il nostro che sa solo criticare e non riconosce il fumetto come arte. Poi sono punti di vista, ognuno è libero di fare quell oche vuole.
Se proprio vogliamo dirla tutta, citiamo anche il caro Taniguchi, che ha fatto un manga in collaborazione con Moebius e ne sta facendo un altro in collaborazione con Jean David Morvan che peraltro esce (almeno per ora) soltanto in Francia.
Anche Nao Yazawa, l'autrice di Wedding Peach, ha pubblicato molte opere esclusive per il mercato tedesco, dato che lì il suo lavoro è stato molto più apprezzato che in patria.
Anch'io come RyOGo mi riferisco a chi non le aveva comprate e adesso si lamentano della situazione qui in Italia. Ovvio che tu, che avevi appoggiato questo genere di riviste a suo tempo, hai tutto il diritto di lamentarti. Ma se diverse riviste come Yatta, Shogun e Mangaka sono state interrotte per scarso successo significa che MOLTI, anche se non TUTTI, hanno qualche colpa. Io per prima rivorrei indietro una rivista simile, ma so che sarebbe da pazzi riproprorne un'altra, visti i precedenti fallimenti.
Però qui il discorso mi pare leggermente diverso, i francesi avranno in esclusiva dei manga di autori che vivono i Giappone e normalmente disegnano per quel mercato. Direi che questo dà una chiara idea di quanto diffusi siano i manga in Francia. Non so il francese però mi piacerebbe dare un'occhiata a questa rivista e penso che proverò a prendere un numero, la Francia è qui attaccata non dovrebbe essere difficile reperirla...
Se in francia avrà successo ben per loro, rimango convinto che da noi non avranno mai uno spazio preponderante.
Per ultimo, per favore, se si parla di riviste contenitore giapponesi basta parlare solo ed esclusivamente di Shonen Jump! va bene che è la più famosa in italia ma mica li pubblica lei i migliori manga attuali...
Ammazziamoci di tankobon tanto c'è l'imbarazzo della scelta, mi accontenterò di visitare il sito Shueshia e immaginarmi un Shonen Jump o un Yung Animal o un Weekly Jump, o perchè no anche un Business Jump ogni tanto ci vuole
Comunque chi si lamenta di questo genere di riviste anche in Italia è perchè forse (come me) neanche sa che in passato ce ne fossero state diverse, quindi non ci vedo nulla di male.
Perchè, questa rivista a parte, sappiamo tutti del menefreghismo verso i manga e gli anime di cui è pervasa l'Italia...
2)Molte volte ho letto di gente che si lamenta delle case editrici italiane, c'è chi dice che la carta non gli va bene, altri che dicono che le "edizioni di lusso" costano troppo e ne vorrebbero una versione "economica" così da poter tornare a lamentarsi della carta... ok anchio mi lamento a volte per strafalcioni nelle traduzioni, carta giallissima o prezzi ingiustamente alti, ma comunque è solo grazie alle case editrici italiane che posso leggere opere nella mia lingua quindi preferisco stare zitto e prendere, tanto nessuno è perfetto qualcuno si lamenterà sempre quindi smettela di rompere con i soliti "le case editrici italiane fanno schifo l'italia fa cagare e il resto del mondo è meglio" U,U (anche se forse avete ragione XD)
Per fortuna esistono ancora
Io non leggevo ancora manga quando le riviste manga hanno smesso di esistere, e peggio ancora, quelle poche che vedevo non mi era concesso comprarle o erano introvabili nel mio paesino (che bimba sfigata ç__ç).
Ora come ora non le comprerei, a meno che non abbiano storie singole (es. il Kappa Magazine n° 155, comprato recentemente per "Emerald" di Hiroaki Samura), e nessun editore sarebbe così ardito da ritentare l'impresa.
D'accordissimo con RyOGo e Z_is_Z.
Signori, la gente che compra anime e manga in Italia C'E', il problema è che c'è anche tanta ignoranza da parte di alcuni fan (otaku?). Per esempio, se uscisse una rivista chiamata pincopallo non sela filerebbe nessuno, se invece avesse un titolo come "Shonen Jump" sicuramente un pò venderebbe..
Quotone sul ristampone di Calm Breaker... c'ho passato l'adolescenza a leggerlo sotto il banco di scuola al liceo... però mi chiedo... oggi... con tutti gli esperti e i puritani della lingua giapponese... quanto sarà gradito (nel caso in cui lo riproponessero) quel "Ahò, ah cappucce'!"
Certo, sperare che arrivi anche in Italia è lecito (o utopico?), ma penso che qua da noi la nostra cultura non sia ancora pronta e una iniziativa del genere morirebbe dopo pochi mesi.
@RyOGo: a parte gli esempi citati da te faccio quelli piu' classici: ovvero Tezuka che era influenzato dai cartoni Disney classici e John Lasseter,capoccia della Pixar,che e' un fanboy di Miyazaki.
L'onanismo territoriale degli animefan estremisti che vorrebbero preservare la "purezza nipponica" e' un male e basta,come testimoniano certe frasi apparse in questa discussione,del tipo "il nostro peese in fatto di cultura da esportare non ha nulla di buono".
@Kotaro: aggiungiamo anche che Taniguchi e' forse uno dei pochi autori che chiede espressamente che le edizioni non giapponesi delle sue opere siano impaginate all'europea.
@Heiji: non e' un problema di cultura,ma e' principalmente un problema di utenza.
In Francia magari la cosa funzionerebbe, del resto un prodotto che va su vari mercati non è detto che abbia uguale riscontro su ciascuno di essi...
@ Zenobia e Ryogo
Siamo in Tre! Voglio anch'io il monografico di Calm Breaker (ma i diritti ce l'ha la Ronin ) però anche col vecchio adattamento se no non vale
<i>con tutti gli esperti e i puritani</i>(autoproclamatisi tali aggiungerei) <i>della lingua giapponese... quanto sarà gradito (nel caso in cui lo riproponessero) quel "Ahò, ah cappucce'!"</i>
Io già rido al solo pensare alle reazioni di costoro
<img src="prove/upload/img/News17676.jpg" width="276" height="583" alt="Akiba -Araki" title="Akiba -Araki" border="1" vspace="1" hspace="3" align="left">
Non regge la scusante che non hanno proposto opere abbastanza "forti". In quel contesto si videro per la prima volta opere come "shin angyo onshi, Blade of the phantom master" "power, she got game" forse più indirizzato ad un pubblico femminile ma era una commedia davvero interessante, che tra l'altro ancora nessuno si è degnato di proporre in monografico purtroppo.
Continuiamo.... su quelle stesse pagine venne alla luce Negima, Katsu (del grande Adachi) Zatchbell, che non era un capolavoro ma in molti hanno apprezzato, Kukla, miniserie molto ben realizzata e a queste si andavano ad aggiungere tante altre serie interessanti di ogni tipologia.
Quelle riviste contenitore erano un ottimo esperimento che purtroppo l'acquirente italiano ha snobbato...ora ha diritto di lamentarsi solo chi (come il sottoscritto) le ha sempre acquistate, dalla loro primissima uscita Q_Q
Le opere che giravano su Yatta e Shogun non erano malvagie (tant'è vero che poi molte sono state riprese o ristampate con successo da altri editori, o anche fatte in monografico dalla stessa Play Press, o comunque eran serie di gran successo in patria come Zatchbell o School Rumble). Il problema fu, secondo me, la gestione.
Pagare 5 (o 10, nel caso uno le faccia entrambe) euro al mese per una rivista che magari ti offre solo 20 pagine del fumetto che ti piace, 150 di fumetti che non ti piacciono e 5 di rubriche sciocchine (ricordo che su Shogun ci furono articoli generali di cinema e wrestling, ma parlate di manga, no? ). non è bello. Io, da maniaco di Adachi, feci questo sacrificio per Katsu, ma giustamente in molti preferiscono i monografici e anch'io sono della stessa opinione, anche perchè finchè si tratta di miniserie va benissimo la rivista, ma seguire Zatchbell o Negima che sono ancora in corso con 30+ volumi a 20 pagine al mese è improponibile in Italia.
Discorso diverso, in parte, per Kappa Magazine, che anche lui aveva le sue belle serie interminabili e interminate (Oh mia dea in primis), ma negli anni ha proposto un sacco di bellissime miniserie e one-shot, inoltre a livello di redazionali era qualcosa di assolutamente fantastico, ma suppongo che oggi la rete ti dia tutto quello che trovavi in Kappa Magazine e anche di più.
Quanto hai ragione!!! In Italia sempre pronti a lamentarsi di tutto...
Tornando alla rivista, non vedo l'ora di poter vedere cosa tirera fuori il maestro Araki
E quando le cose venivano fatte qua e da italiani?! Oh, no, scherziamo?!
Un italiano non può fare un fumetto seguendo altri mercati, nossignore!
Però un giapponese sì.
Ah-ah-ah. Divertente.
Ormai, affari vostri, cioé.
E non lamentatevi di situazioni che causate voi stessi, è veramente un pessimo atteggiamento.
Sì infatti era più un' ipotesi, visto che farebbe vendite molto basse.. da noi non funzionerebbe come cosa. Altro problema poi è come viene fatta la rivista: se ha pagine lucide, a colori e ti costa minimo 5 € è ovvio che non tela compra nessuno! In Giappone infatti costano molto poco e sono fatte quasi tutte con materiale riciclato. Senza contare che sono dei veri e propri mattoni
<b>Kotaro</b> Io però sono del parere che riviste contenitore come Yatta e Shogun avrebbero uno scopo di base assai diverso. Come giustamente affermi seguire opere molto prolisse su una testata di questo tipo non è il massimo tuttavia Yatta e Shogun sarebbero dovute servire più che altro come vetrina per tutta una serie di opere che in ogni caso (presto o tardi) avremmo potuto ( e voluto) acquistare in monografico come poi in effetti è stato (salvo qualche eccezione).
Trattavano anche opere che non m'interessavano minimamente (vedi le Tokyo Mew Mew, se non vado errato) ma anche tra opere che non erano propriamente il mio genere mi piaceva spaziare un po' quì e un po' là e poi magari alla fine mi affezzionavo alla storia volente o nolente
Le rubriche conclusive raramente trattavano qualcosa di mio interesse ma rispetto alla rivista intera erano una manciatina di pagine, non è quello dai
Piuttosto, per creare un fenomeno simile a quello Giapponese dove la rivista contenitore non viene neanche collezionata ma la trovi alla portata di tutti in metropolitana e in altri luoghi pubblici...rivista contenitopre che serve appunto solo come vetrina o se preferisci come..."rampa di lancio" beh....in effetti avrebbero dovuto adottare una gestione votata al risparmio.
Sarebbero dovute costare di meno, anche facendo a meno di tanti colori e di inutili "extra".
In ogni caso personalmente le seguivo e avrei continuato a farlo (se i prezzi fossero rimasti tali, ovvio).
Spero che qualcosa del genere riappaia prima o poi sul mercato!
Discorso diverso (ma neanche troppo) anche per Digital Japan anche quella sospesa e anche quello fu un ottimo esperimento, purtroppo finito in malora
<i>A questo proposito sarebbe interessante sapere qual'è il prezzo della nuova rivista, Akiba</i>
nell'immagine che ha postato ReiRan nei commenti si intravede la cifra di 4,95€ sulla copertina...
Se poi gli esperti e puritani che rompono sul dialetto del Kansai adattato in romanesco sono anche fans di Final Fantasy IX così come lo conoscono in italiano, si meritano tante mazzate sui denti per la loro incoerenza di base.
Ma così tante che forse rinsaviscono.
No, non credo che Ronin abbia i diritti, ma se hanno pubblicato EXXAXION allora un barlume di speranza ce lo voglio vedere...
L'Italia (più che altro Roma prima e Firenze dopo) ha CREATO la cultura, a volte di proprio estro, altre volte ispirati da altri artisti europei...
E tuttora ispiriamo grande musica...
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Comunque Speed modera un pochino i termini.
Mi piacerebbe però di più se fosse fatta con giovani autori francesi con influenze orientali o ancora di più se ce ne fosse una (con autori italiani) nel nostro paese.
Ma prima di accusare le nostre case editrici io sarei curioso davvero di chi entusiasta di questa notizia spenderebbe 5 euro per mangaka giapponesi (non parliamo certo di italiani) che non conosce per una rivista così sperimentale (in europa).
Di riviste sperimentali in Italia ce ne sono state e sono fallite tutte (anche se avevano manga del calibro di Negima, One Piece o School Rumble).
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