Presentiamo la terza e ultima parte dell'intervista/discussione tra Takehiko Inoue ed Eiichiro Oda. La prima e la seconda parte dell'intervista sono raggiungibili, rispettivamente, a questo e questo indirizzo.
Oda: L'abbattimento dei 70 spadaccini della scuola Yoshioka da parte di Musashi è stato davvero sorprendente.
Inoue: Nel romanzo originale, Musashi sconfigge il leader, per poi ucciderne diversi altri, che lo attaccano mentre tenta di fuggire. Ma a dirla così non sembra che abbia affrontato chissà quale sfida. [ride] Così ho pensato, “E se li abbattesse tutti e 70?”
Quindi, dal volume 25 al 27, durante la battaglia con gli Yoshioka, Musashi uccide davvero 70 persone.
Oda: Davvero… !?
Inoue: Man mano che procedevo, pensavo al perché lo stessi facendo, ma ho tenuto duro e ho disegnato tutto.
Oda: Senza il tuo stile grafico, non avrebbe fatto lo stesso effetto.
Non avrebbe funzionato in maniera tanto efficace.
Inoue: Quando decisi di disegnare l’uccisione di 70 uomini, dovevo necessariamente mettere la giusta energia dal lato figurativo. Si potrebbe dire che, lavorandoci su, stessi al contempo affinando il mio stile; e così, la parte grafica si è evoluta molto rapidamente.
Oda: Per te è difficile disegnare scene in cui le persone fanno una brutta fine?
Inoue: Sì, decisamente. Disegnare una scena in cui molte persone muoiono… mi ha fatto davvero pensare che non è solo una questione di vittoria e sconfitta. E’ una battaglia, quindi è ovvio che vi siano vincitori e vinti, ma alla fine mi sono trovato a dubitare del valore della vittoria. E se dubiti di ciò che stai facendo, come puoi andare avanti a disegnare? Ho pensato, "Ma vincere è davvero una vittoria?" E’ buona cosa? E’ stata dura perché quel sentimento di contraddizione mi disturbava. Comunque, la scena di cui si parla l’ho disegnata proprio per sperimentare tale sensazione.
Oda: L’arte trasuda dei sentimenti che provi mentre la crei. Puoi addirittura riconoscere il volto di un autore basandoti sui suoi disegni. Prima che ti incontrassi oggi, pensavo fossi simile a Musashi.
Inoue: Invece sono completamente diverso, vero? [ride]
Molte persone pensano che io abbia l’aspetto di un monaco asceta, ma non è affatto così.
Oda: Prima di questo incontro, sono andato da un autore che conosco, e che ti aveva già incontrato, chiedendogli: “Allora, quant’è spaventoso?”
Inoue: Hahahahaha!! Davvero? E ti ha detto che lo sono?
Oda: No, per niente. Ma per la mia generazione di fumettisti, il solo sentire il nome Takehiko Inoue ci fa sentire intimiditi. [ride] Pensavo che se fossi stato un uomo che incute timore, come Musashi, non sarei neppure riuscito a parlarti... adesso che ti ho incontrato, mi sento sollevato.
Inoue: Quando leggo One Piece, mi chiedo spesso quale sia l’origine del concept.
Oda: Concept?
Inoue: Sì. Una vivace avventura a sfondo piratesco, piena di personaggi strambi e originali. Non è confinata da alcuna restrizione, è libera e spontanea. E’ uno stile mai visto prima nell’ambito del fumetto giapponese. Da dove viene tutto ciò?
Oda: Hmmm. Mi pareva strano che non ci fosse alcun fumetto per ragazzi incentrato sui pirati. Quel vecchio cartone, Vicky il Vichingo, è l’opera più vicina che mi viene in mente. I ragazzi, per quanto crescano, vogliono sempre andare in giro per il mondo alla ricerca di tesori. Anche solo l’idea di imbarcarsi in un lungo viaggio per mare è eccitante, no? Ma per una qualche ragione nessuno disegnava un fumetto sui pirati!
Inoue: Capisco.
Oda: Volevo leggere fumetti sui pirati sin da bambino, quindi decisi che, se avessi intrapreso la strada del fumettista, avrei utilizzato il tema piratesco, senza preoccupazioni dettate da caratteri di tipo commerciale. Semplicemente, disegnai, in quanto autore, ciò che avrei voluto leggere come lettore. Inoltre, mi pareva strano che Shonen Jump non avesse un fumetto sui pirati. Dopotutto, il suo logo è proprio un pirata!
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Inoue: E’ vero! [ride] E’ come se avessi creato l’opera che incarna la stessa Shonen Jump. Eccezionale!
Oda: Ma anche no. Rispetto a te, ho ancora molta strada da fare.
Inoue: No, no, sei troppo umile. [ride]
***: Il vostro obiettivo, quando lavorate, è quello di fare qualcosa che intrattenga e diverta?
Oda: Nel mio caso, sì. Non ha senso fare fumetti, se non è divertente per il lettore. E, se così fosse, non lo sarebbe neanche per me. Non so come sia per altri autori, ma creare qualcosa di piacevole per i lettori e per me è il punto focale del mio operato. Che ciò che faccio sia intrattenimento non l’ho mai messo in discussione. Voglio dire, come potrei essere più felice? Disegno ciò che amo, rendendo al contempo felici molte persone. Può andare meglio di così?
Inoue: E’ fantastico.
Oda: Io… sbaglio a pensarla così?
Inoue: No, no, non voglio accusarti. [ride] E’ esattamente come dici tu. I fumetti migliori sono quelli che sono divertenti sia per l’autore che per il lettore.
Oda: Un fumetto non è valido se non intrattiene, giusto? E’ bene che abbia qualcosa da dire, un messaggio; ma se tale messaggio non è divertente o positivo, non raccoglierà consensi. Si prenda ad esempio Vagabond – penso che soprattutto gli ultimi capitoli siano intrattenimento ai massimi livelli.
Inoue: E’ bello sentirlo dire. Se non avessi avuto la certezza che qualcuno avrebbe apprezzato, non avrei neppure cominciato la carriera di fumettista.
Oda: Sono d’accordo.
Inoue: Una cosa stupefacente di One Piece è il fatto che gli occhi di Luffy siano semplici punti. E’ davvero notevole. Secondo Oda-san, “Se una cosa è bella, lo è anche senza aggiungere questo o quello.” Penso che un’espressione simile lo rappresenti davvero. L'incrollabile convinzione con cui lavora è consolidata dal modo in cui disegna quegli occhi neri. Scommetto che l’editore o la gente del suo staff gli hanno consigliato almeno una volta di fare le pupille più vivaci, di adottare un tratto più marcato, o cose del genere, ma lui non si è mosso di un millimetro.
Oda: Decisamente, agli inizi mi venivano dette un sacco di cose.
Inoue: E tu non hai ceduto, hai continuato con quei puntini, con risultati eccellenti. E’ grandioso, secondo me. La tua originale ispirazione nel voler fare un fumetto sui pirati è ciò che dà vita agli occhi di Luffy. Quando lessi il primo capitolo, pensai “Questo ragazzo sa il fatto suo!”
Oda: Wow, così mi fai arrossire. [ride]
***: Oda-san, sa mai avesse l’occasione di fare una mostra sulle sue opere, di che genere vorrebbe farla?
Inoue: Non devi aspettare l’occasione giusta, devi solo dire che lo vuoi fare, e probabilmente nessuna delle persone che ti stanno accanto avrà nulla in contrario.
Oda: Ad essere sincero, ho un certo interesse in questo. Quando One Piece sarà finito, ci sono molte cose che vorrei provare a fare, tra cui appunto una mostra. In ogni caso, fintantoché sono al lavoro sulla serializzazione di One Piece, non ho tempo di dedicarmi ad altro. Infatti, mi chiedo come tu abbia fatto ad organizzare una tua mostra con Vagabond ancora in corso!
Inoue: Beh, ho messo Vagabond in pausa, infatti. [ride]
Oda: Ma essere capace di fare qualcosa mentre si è già dediti a qualcosa’altro... ed essere capace di disegnare i personaggi della tua serie in un contesto simile... io non ci riuscirei. Detto questo, al momento One Piece è tutto per me. Se potrebbe dire che solo quando sarà finito, comincerà la mia vera vita. [ride]
Inoue: Cosa? E quella attuale cos’è?
Oda: Attualmente vivo per i lettori.
Inoue: Questo è fantastico!
***: Pur essendo questa la situazione, se la possibilità di fare una mostra diventasse realtà, che genere di esposizione sarebbe?
Oda: Sarebbe uno spreco di tempo fare qualcosa che consista unicamente nel guardare delle immagini. Preferirei fare qualcosa sulle arti e i mestieri in generale. Mi piace costruire cose con le mie mani, mettere insieme diversi elementi. Mi intriga l’idea di fare qualcosa con dei modelli 3D.
E tu, hai già pensato a cosa potresti fare alla prossima mostra?
Inoue: Hmm, insomma... non credo che la The LAST Manga Exhibition rappresenti il punto d’arrivo della mia carriera. Dal punto di vista tematico, comunque, ho fatto tutto il possibile, e non credo che potrei farne un’altra di simile. Se ne dovessi fare una seconda, sarebbe del tutto diversa. Ma probabilmente ci vorrà molto tempo. Per ora, sono dell’idea che questa sia la prima e l’ultima mostra che farò. L’ho già detto ad altre persone, ma penso che questa esposizione sia quanto di meglio possa fare al momento. Spero davvero che tu possa venire a Kumamoto a vederla.
Oda: Solo a Kumamoto? Dovresti fare in modo di portarla anche all’estero! A New York, ad esempio! Scommetto che il pubblico la adorerebbe. Yoshitaka Amano ne ha fatta una lì, ed è stata un grande successo. La gente di quelle parti adora i Samurai e roba simile, no?
Inoue: Sì, ma nella mia esposizione c’è anche da leggere, e non so se si riuscirebbe a trasmettere ciò che voglio. Inoltre, si dovrebbe almeno sapere e capire qualcosa di manga.
Oda: Fai una prova e non spiegare nulla, lasciando i dialoghi in giapponese. Lascia che "percepiscano" l'opera, come fanno qui da noi.
Inoue: Capisco. Anche solo una traduzione a fianco potrebbe bastare... c’è da pensarci su.
Oda: Per favore, porta le tue opere al mondo! Vagabond è l’orgoglio del Giappone.
Inoue: No, secondo me la gente direbbe “Quello è One Piece!” Non c’è paragone. [ride]
Sono davvero felce di aver avuto la possibilità di parlare con te, oggi. Se puoi, passa dalle parti di Kumamoto e dà un’occhiata alla The LAST Manga Exhibition.
Oda: Tornerò al mio paese natale e ci darò un’occhiata!
Fonti consultate:
The Eastern Edge 3
The Eastern Edge 4
Oda: L'abbattimento dei 70 spadaccini della scuola Yoshioka da parte di Musashi è stato davvero sorprendente.
Inoue: Nel romanzo originale, Musashi sconfigge il leader, per poi ucciderne diversi altri, che lo attaccano mentre tenta di fuggire. Ma a dirla così non sembra che abbia affrontato chissà quale sfida. [ride] Così ho pensato, “E se li abbattesse tutti e 70?”
Quindi, dal volume 25 al 27, durante la battaglia con gli Yoshioka, Musashi uccide davvero 70 persone.
Oda: Davvero… !?
Inoue: Man mano che procedevo, pensavo al perché lo stessi facendo, ma ho tenuto duro e ho disegnato tutto.
Oda: Senza il tuo stile grafico, non avrebbe fatto lo stesso effetto.
Non avrebbe funzionato in maniera tanto efficace.
Inoue: Quando decisi di disegnare l’uccisione di 70 uomini, dovevo necessariamente mettere la giusta energia dal lato figurativo. Si potrebbe dire che, lavorandoci su, stessi al contempo affinando il mio stile; e così, la parte grafica si è evoluta molto rapidamente.
Oda: Per te è difficile disegnare scene in cui le persone fanno una brutta fine?
Inoue: Sì, decisamente. Disegnare una scena in cui molte persone muoiono… mi ha fatto davvero pensare che non è solo una questione di vittoria e sconfitta. E’ una battaglia, quindi è ovvio che vi siano vincitori e vinti, ma alla fine mi sono trovato a dubitare del valore della vittoria. E se dubiti di ciò che stai facendo, come puoi andare avanti a disegnare? Ho pensato, "Ma vincere è davvero una vittoria?" E’ buona cosa? E’ stata dura perché quel sentimento di contraddizione mi disturbava. Comunque, la scena di cui si parla l’ho disegnata proprio per sperimentare tale sensazione.
Oda: L’arte trasuda dei sentimenti che provi mentre la crei. Puoi addirittura riconoscere il volto di un autore basandoti sui suoi disegni. Prima che ti incontrassi oggi, pensavo fossi simile a Musashi.
Inoue: Invece sono completamente diverso, vero? [ride]
Molte persone pensano che io abbia l’aspetto di un monaco asceta, ma non è affatto così.
Oda: Prima di questo incontro, sono andato da un autore che conosco, e che ti aveva già incontrato, chiedendogli: “Allora, quant’è spaventoso?”
Inoue: Hahahahaha!! Davvero? E ti ha detto che lo sono?
Oda: No, per niente. Ma per la mia generazione di fumettisti, il solo sentire il nome Takehiko Inoue ci fa sentire intimiditi. [ride] Pensavo che se fossi stato un uomo che incute timore, come Musashi, non sarei neppure riuscito a parlarti... adesso che ti ho incontrato, mi sento sollevato.
Inoue: Quando leggo One Piece, mi chiedo spesso quale sia l’origine del concept.
Oda: Concept?
Inoue: Sì. Una vivace avventura a sfondo piratesco, piena di personaggi strambi e originali. Non è confinata da alcuna restrizione, è libera e spontanea. E’ uno stile mai visto prima nell’ambito del fumetto giapponese. Da dove viene tutto ciò?
Oda: Hmmm. Mi pareva strano che non ci fosse alcun fumetto per ragazzi incentrato sui pirati. Quel vecchio cartone, Vicky il Vichingo, è l’opera più vicina che mi viene in mente. I ragazzi, per quanto crescano, vogliono sempre andare in giro per il mondo alla ricerca di tesori. Anche solo l’idea di imbarcarsi in un lungo viaggio per mare è eccitante, no? Ma per una qualche ragione nessuno disegnava un fumetto sui pirati!
Inoue: Capisco.
Oda: Volevo leggere fumetti sui pirati sin da bambino, quindi decisi che, se avessi intrapreso la strada del fumettista, avrei utilizzato il tema piratesco, senza preoccupazioni dettate da caratteri di tipo commerciale. Semplicemente, disegnai, in quanto autore, ciò che avrei voluto leggere come lettore. Inoltre, mi pareva strano che Shonen Jump non avesse un fumetto sui pirati. Dopotutto, il suo logo è proprio un pirata!
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Logo di Weekly Shonen Jump
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Inoue: E’ vero! [ride] E’ come se avessi creato l’opera che incarna la stessa Shonen Jump. Eccezionale!
Oda: Ma anche no. Rispetto a te, ho ancora molta strada da fare.
Inoue: No, no, sei troppo umile. [ride]
***: Il vostro obiettivo, quando lavorate, è quello di fare qualcosa che intrattenga e diverta?
Oda: Nel mio caso, sì. Non ha senso fare fumetti, se non è divertente per il lettore. E, se così fosse, non lo sarebbe neanche per me. Non so come sia per altri autori, ma creare qualcosa di piacevole per i lettori e per me è il punto focale del mio operato. Che ciò che faccio sia intrattenimento non l’ho mai messo in discussione. Voglio dire, come potrei essere più felice? Disegno ciò che amo, rendendo al contempo felici molte persone. Può andare meglio di così?
Inoue: E’ fantastico.
Oda: Io… sbaglio a pensarla così?
Inoue: No, no, non voglio accusarti. [ride] E’ esattamente come dici tu. I fumetti migliori sono quelli che sono divertenti sia per l’autore che per il lettore.
Oda: Un fumetto non è valido se non intrattiene, giusto? E’ bene che abbia qualcosa da dire, un messaggio; ma se tale messaggio non è divertente o positivo, non raccoglierà consensi. Si prenda ad esempio Vagabond – penso che soprattutto gli ultimi capitoli siano intrattenimento ai massimi livelli.
Inoue: E’ bello sentirlo dire. Se non avessi avuto la certezza che qualcuno avrebbe apprezzato, non avrei neppure cominciato la carriera di fumettista.
Oda: Sono d’accordo.
Inoue: Una cosa stupefacente di One Piece è il fatto che gli occhi di Luffy siano semplici punti. E’ davvero notevole. Secondo Oda-san, “Se una cosa è bella, lo è anche senza aggiungere questo o quello.” Penso che un’espressione simile lo rappresenti davvero. L'incrollabile convinzione con cui lavora è consolidata dal modo in cui disegna quegli occhi neri. Scommetto che l’editore o la gente del suo staff gli hanno consigliato almeno una volta di fare le pupille più vivaci, di adottare un tratto più marcato, o cose del genere, ma lui non si è mosso di un millimetro.
Oda: Decisamente, agli inizi mi venivano dette un sacco di cose.
Inoue: E tu non hai ceduto, hai continuato con quei puntini, con risultati eccellenti. E’ grandioso, secondo me. La tua originale ispirazione nel voler fare un fumetto sui pirati è ciò che dà vita agli occhi di Luffy. Quando lessi il primo capitolo, pensai “Questo ragazzo sa il fatto suo!”
Oda: Wow, così mi fai arrossire. [ride]
***: Oda-san, sa mai avesse l’occasione di fare una mostra sulle sue opere, di che genere vorrebbe farla?
Inoue: Non devi aspettare l’occasione giusta, devi solo dire che lo vuoi fare, e probabilmente nessuna delle persone che ti stanno accanto avrà nulla in contrario.
Oda: Ad essere sincero, ho un certo interesse in questo. Quando One Piece sarà finito, ci sono molte cose che vorrei provare a fare, tra cui appunto una mostra. In ogni caso, fintantoché sono al lavoro sulla serializzazione di One Piece, non ho tempo di dedicarmi ad altro. Infatti, mi chiedo come tu abbia fatto ad organizzare una tua mostra con Vagabond ancora in corso!
Inoue: Beh, ho messo Vagabond in pausa, infatti. [ride]
Oda: Ma essere capace di fare qualcosa mentre si è già dediti a qualcosa’altro... ed essere capace di disegnare i personaggi della tua serie in un contesto simile... io non ci riuscirei. Detto questo, al momento One Piece è tutto per me. Se potrebbe dire che solo quando sarà finito, comincerà la mia vera vita. [ride]
Inoue: Cosa? E quella attuale cos’è?
Oda: Attualmente vivo per i lettori.
Inoue: Questo è fantastico!
***: Pur essendo questa la situazione, se la possibilità di fare una mostra diventasse realtà, che genere di esposizione sarebbe?
Oda: Sarebbe uno spreco di tempo fare qualcosa che consista unicamente nel guardare delle immagini. Preferirei fare qualcosa sulle arti e i mestieri in generale. Mi piace costruire cose con le mie mani, mettere insieme diversi elementi. Mi intriga l’idea di fare qualcosa con dei modelli 3D.
E tu, hai già pensato a cosa potresti fare alla prossima mostra?
Inoue: Hmm, insomma... non credo che la The LAST Manga Exhibition rappresenti il punto d’arrivo della mia carriera. Dal punto di vista tematico, comunque, ho fatto tutto il possibile, e non credo che potrei farne un’altra di simile. Se ne dovessi fare una seconda, sarebbe del tutto diversa. Ma probabilmente ci vorrà molto tempo. Per ora, sono dell’idea che questa sia la prima e l’ultima mostra che farò. L’ho già detto ad altre persone, ma penso che questa esposizione sia quanto di meglio possa fare al momento. Spero davvero che tu possa venire a Kumamoto a vederla.
Oda: Solo a Kumamoto? Dovresti fare in modo di portarla anche all’estero! A New York, ad esempio! Scommetto che il pubblico la adorerebbe. Yoshitaka Amano ne ha fatta una lì, ed è stata un grande successo. La gente di quelle parti adora i Samurai e roba simile, no?
Inoue: Sì, ma nella mia esposizione c’è anche da leggere, e non so se si riuscirebbe a trasmettere ciò che voglio. Inoltre, si dovrebbe almeno sapere e capire qualcosa di manga.
Oda: Fai una prova e non spiegare nulla, lasciando i dialoghi in giapponese. Lascia che "percepiscano" l'opera, come fanno qui da noi.
Inoue: Capisco. Anche solo una traduzione a fianco potrebbe bastare... c’è da pensarci su.
Oda: Per favore, porta le tue opere al mondo! Vagabond è l’orgoglio del Giappone.
Inoue: No, secondo me la gente direbbe “Quello è One Piece!” Non c’è paragone. [ride]
Sono davvero felce di aver avuto la possibilità di parlare con te, oggi. Se puoi, passa dalle parti di Kumamoto e dà un’occhiata alla The LAST Manga Exhibition.
Oda: Tornerò al mio paese natale e ci darò un’occhiata!
Fonti consultate:
The Eastern Edge 3
The Eastern Edge 4
comunque grazie per la traduzione!
Immaginate One Piece con i disegni di Inoue? Che spettacolo verrebbe fuori!
La risposta di Oda alla domanda "da dove nasce il concept di One Piece", non credo abbia soddisfatto a pieno Inoue... che si aspettava qualcosa di più filosofico per come ha reagito
Magari la motivazione che ha generato l'idea di One Piece non è delle più "auliche", ma l'abnegazione di Oda è ammirevole.. specie quando afferma di vivere per divertire e soddisfare i suoi lettori. Tanto di cappello (non solo di paglia) e stima per questo mangaka.
Inoue è più maturo, è inutile dirlo, però la sua mancanza di fiducia verso l'apprezzamento del popolo estero è eccessiva, almeno quanto l'inguaribile ottimismo del suo collega che lo vorrebbe in ogniddove.
Magari negli USA non tutti lo capirebbero, ma se non prova...
Comunque, ho letto le tre parti con estremo piacere.
Buon lavoro ai sensei, e grazie ad Animeclick per la pubblicazione in italiano
Quindi, dal volume 25 al 27, durante la battaglia con gli Yoshioka, Musashi uccide davvero 70 persone</i>
Inizio a pensare che Inoue abbia snaturato il Musashi originale... se è davvero andata così allora l'ha proprio commercializzato e appiattito, che tristezza...
<i> Non è confinata da alcuna restrizione, è libera e spontanea. E’ uno stile mai visto prima nell’ambito del fumetto giapponese. Da dove viene tutto ciò?</i>
Peccato che si sia visto già 15 anni prima con Toriyama.
Fare complimenti va bene, ma lecchini no...
Oda con la sua capacità di creare storie pazzesche e complesse, Inoue col suo disegno eccezionale. Fossero tutti così i mangaka, bisognerebbe realmente spendere mille euro al mese per poter seguire tutto! Hahahah =)
Bell'intervista!
Bellissima intervista. E' un peccato sia finita.
Grazie a ManseX per averla tradotta ed averci dato la possibilità di leggerla in italiano.
La cosa degli occhi di Luffy l'avevo sempre pensata, sono sempre stupito di come Oda riesca a raccontare tutte le emozione di Luffy solo con quei due puntini.
<i>Detto questo, al momento One Piece è tutto per me. Se potrebbe dire che solo quando sarà finito, comincerà la mia vera vita.
Attualmente vivo per i lettori.</i>
e io ti ringrazio per questo.
Sono davvero felice di poter leggere un manga creato con tanto impegno, checchenè dicano i detrattori.
Eiichiro Oda sei un grande, seguirò tutto quello che farai.
Ecco, poi però non venire a criticare gli altri che seguono qualcosa solo perchè è Gainax
Oda è un singolo, Gainax è un azienda con più persone.
Se mi dici che segui Hideaki Anno è una cosa, il gruppo è un altra. Se alla Gainax per ipotesi van via tutti e fanno un nuovo team lavorativo, non devi seguire Gainax, ma il team se va a lavorare da un altra parte, o no?
Altrimenti sì che il personaggio storico viene buttato nelle ortiche...
Comunque fantastica intervista, grazie ad Animeclick per averla tradotta nella sua interezza, è stato un piacere leggerla. Oda e Inoue sono due grandi, ognuno a modo suo.
Son parole di circostanza e d'obbligo.
Oda: Concept?</i>
E ho detto tutto
Bella intervista davvero, comunque! E bello anche Luffy visto con gli occhi di Inoue.
@Ryogo: sí, nel romanzo Musashi finisce per sviluppare una tecnica di combattimento che gli consente di utilizzare due spade alla volta. Questo particolare stile costituisce uno dei concetti fondamentali del Niten, o Niten Ryu, tecnica strategica concepita dal Musashi vero.
@Rufy9191: il romanzo si chiama semplicemente <i>Musashi</i> ed è edito da Rizzoli. L'autore è Eiji Yoshikawa. Per correttezza segnalo che si tratta di un "director's cut" derivato dalla traduzione inglese del romanzo, ma nonostante talvolta si abbia l'impressione che qualcosa non quadri la vicenda si segue piuttosto bene. Ridotto o no rimane un bel papocchio di 841 pagine
Se invece ti riferisci al libro scritto dal vero Musashi, si chiama <i>Il libro dei cinque anelli</i>, conosciuto anche come <i>Il libro degli elementi</i> o <i>Il libro dei cinque elementi</i>.
E' veramente un grande e lo stimo ancora di più!
P.S. Rufy stile Inoue spacca. In tema di spadaccini avrei sbavato se avesse disegnato Zoro o Mihawk :Q!
concordo con Takehiko Inoue con dire "fantastico"! Oda dedica la sua vita a noi... a noi? Ma quale grandissimo onore abbiamo? Mitico!! Non ho idea di come finirà One Piece, ma quel che è certo è che bisogna seguirlo fino in fondo!
E' stata un'intervista interessantissima!!
Bello inoltre lo scambio di disegni, amo vedere soggetti di un manga rivisti da altri autori.
Veramente tutto bello e interessante, nonostante il mio odio per Oda e One Piece
Non è che i due siano stati molto gentili verso noi occidentali(riferendosi agli americani)...uno che va a dire: "La gente di quelle parti adora i Samurai e roba simile"....roba? ha detto roba?
Noi occidentali amiamo e veneriamo la filosofia del mondo dei samurai e del Giappone...non "la roba"!!!(spero sia un errore di traduzione)
Anche Inoue (premetto che ha ragione a dire che per comprendere le sue opere bisognerebbe capire i kanji e gli ideogrammi) è abbastanza scortese nei nostri confronti :"si dovrebbe almeno sapere e capire qualcosa di manga."
Questo è un pregiudizio puro e semplice...nn so negli USA come sia il grado di conoscenza dei manga, però mi sembra a dir poco affrettato sparare una frecciata del genere!
@ Rufy9191
Io sto leggendo il romanzo, si chiama "Musashi"! E posso dirti che il manga parte in modo simile al libro, ma poi Inoue cambia molti avvenimenti
Anche io mi immaginavo Inoue quale un uomo terrificante a vedersi! Sarà perché la sua fama è immensa...
<i>Inoltre, mi pareva strano che Shonen Jump non avesse un fumetto sui pirati. Dopotutto, il suo logo è proprio un pirata!</i>
Ho presente quel pirata, solo che, su <i>Bakuman</i>, è sbarbato!
<i>I fumetti migliori sono quelli che sono divertenti sia per l’autore che per il lettore.</i>
Difatti ogni volta che leggo quanto, solitamente le Mangaka, scrivono del loro rapporto coi lettori - lettrici va' - mi si scalda il cuore.
<i>Al momento One Piece è tutto per me. Se potrebbe dire che solo quando sarà finito, comincerà la mia vera vita.</i>
Lo penserei anche io se fossi nei suoi panni!
Ma tu guarda! Anche Inoue disegna cuffiette alle orecchie!
E fighissimo il suo Rubber! Se realizzasse di suo pugno tipo uno spin-off di <i>One Piece</i> lo leggerai in bomba! *_*
Grazie!
non lo avete notato?
Comunque mi fa dispiacere che un autore la pensi così, posso comprendere che la stessa cosa potrebbe essere criticabile da un autore occidentale nei confronti dello spettatore orientale (esempio generico), ma non ritengo possa essere un motivo sufficiente per "escludere a priori" il voler portare una mostra in giro per il mondo.
Per lo stesso principio in Giappone non dovrebbero fare mostre con le opere dei pittori europei più famosi, vedesi Leonardo e Van Gogh...cosa che personalmente ritengo assurda, la condivisione penso sia utile per suscitare curiosità e voglia di conoscere.
Se non si stimola qualcuno anche con cose nuove, come ci si può aspettare che questo qualcuno possa interessarsi a cose che nella quotidianità non sono certo alla portata di ogni giorno?
Purtroppo trovo che in questo senso la chiusura del Giappone sia un po' eccessiva, ci vorranno anni ancora per poter condividere in toto qualcosa nell'ambito fumettistico (e per condividere intendo scambi equi, io do a te e te dai a me)
Ammetto che gli americani sono "quelli che hanno messo l'ananas sulla pizza" (e già questo basta per poter gridare "shame on you!!", meglio tralasciare il povero Dylan...), direi che potenzialmente potrebbero fare una perfetta accoppiata!
Io non ho ancora letto Ronin di Frank Miller, pensi che possa rientrare nella categoria "samuramercanata"?
In passato non hai mai detto "è assurdo seguire un anime solo per lo studio di animazione invece che per dei singoli autori o delle trame", ma "è assurdo seguire un anime solo per lo studio d'animazione".
Non avevi affatto accennato a questa cosa del singolo o di più autori, sta difesa l'hai cacciata fuori solo ora
Grazie Oda, grazie Inoue...che spettacolo...
Un grazie immenso ai due autori, grazie alla loro passione ci regalano storie meravigliose!! <3
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