In occasione del quinto anniversario della nascita di J-POP, noi di AnimeClick.it ci siamo uniti ai festeggiamenti organizzando un'intervista esclusiva con l'editore.
Le risposte sono di Jacopo Costa Buranelli, line editor J-POP (in rosso), Marco Schiavone, direttore editoriale Edizioni BD e J-POP (in blu) ed Asuka Ozumi, supervisor J-POP (in verde), che ringraziamo sentitamente per la disponibilità.
1. Qual è la tiratura media dei vostri volumetti?
Ciao a tutti, in media la tiratura è tra le 2 e le 3 mila copie.
2. In Italia c'è sempre stato un sistema di distribuzione un po' anomalo, dove i principali editori sono anche distributori. Gli editori di dimensioni minori sono costretti ad affidarsi ad essi per la distribuzione. Tale sistema non è in qualche modo limitativo per il mercato italiano? Non c'è il rischio che i distributori favoriscano i propri titoli?
Beh, certo. Ma questo non succede solo per i fumetti, ma anche per i libri, i giornali... e molti altri settori.
Come per esempio la musica.
O il cinema.
3. Molti lettori ammettono, spesso purtroppo con veemenza, di non essere in grado di seguire i vostri titoli visto il prezzo di copertina "alto", o forse dovremmo dire "proporzionato alla qualità delle edizioni". Per caso avete in progetto di venire in qualche modo incontro a quella fascia di mercato che tende a preferire edizioni economiche? Magari puntando di più su ottimi compromessi raggiunti da edizioni come 666 Satan e Defense Devil; a tal proposito, cosa ha permesso a tali edizioni di presentare un prezzo di copertina così concorrenziale?
La potenzialità di questi titoli ha reso possibile lanciarli con un prezzo di copertina più basso.
Poi, certo, il dubbio è anche nostro: se Nabari costasse 4,40 invece di 5,90 venderebbe di più? E quanto di più? L'esperimento recente di Full Moon (a 4,80 euro) è stato abbastanza fallace, in quanto le vendite sono allineate agli albi più costosi.
Per il mercato delle fumetterie, l’idea è quella di puntare sempre sul rapporto qualità/prezzo e di intervenire con strategie promozionali sui titoli dal potenziale più alto.
4. Sempre in tema di edizioni “economiche”, come è stato possibile pubblicare Saint Seiya Next Dimension a quel prezzo nonostante la presenza di pagine a colori in tutto il volume? Più in generale, quindi, quali sono i criteri coi quali stabilite i prezzi finali degli albi?
Vedi sopra: grazie alla tiratura elevata garantita dal titolo di richiamo.
Siamo gli ultimi arrivati a pubblicare i “santi” e volevamo farci notare! Proviamo nuove strategie, cerchiamo di incuriosire i ragazzi circa le nostre nuove proposte.
5. Uno dei motivi di maggior dibattito, tra gli appassionati più accaniti, riguarda sempre il trattamento delle onomatopee. La vostra attuale filosofia prevede un completo adattamento; qual è il motivo di tale decisione, e quanto incide ciò sul prezzo finale dei volumi?
In giapponese le onomatopee veicolano dei significati che non necessariamente sono legati alla sfera sensoriale uditiva. Inoltre, nell'ambito del fumetto, hanno una collocazione ben precisa nella grafica della vignetta. Trovare dunque il giusto termine che funzioni a livello semantico e che al contempo si integri in modo non invasivo nella tavola è spesso una sfida a cui partecipano il traduttore, l'adattatore testi e il grafico. Com'è facilmente immaginabile, l'adattamento grafico comporta dei sacrifici, sia in termini di costi, sia nei tempi di lavorazione.
Un tempo tutti adattavano le onomatopee e quando abbiamo iniziato, non ci siamo mai posti il problema. Abbiamo poi visto altri editori abbandonare progressivamente questa abitudine, per ridurre i costi. Con l’arrivo di serie come Cyborg 009 abbiamo preso in considerazione l’idea di lasciarle in originale, per mantenere l’atmosfera “vintage”. Anche Attack No.1 seguirà la stessa scelta editoriale. L’onomatopea è un elemento molto particolare, perché rappresenta un suono spesso non traducibile letteralmente e ha un suo ruolo ben preciso nel quadro grafico dell’opera, quindi riguarda sia l’adattamento testi, sia quello grafico. In alcuni autori, il ruolo dell’onomatopea è fondamentale (vedi le CLAMP) e noi crediamo che leggere un’opera grafica con i suoni tradotti e quindi immediatamente fruibili dal lettore, aiuti a calarsi meglio nelle atmosfere del manga.
6. Voi siete stati tra i primi a proporre sconti sui primi numeri di alcune vostre serie (666 Satan, Defense Devil, Brave Story). Sapreste dirci quanto queste iniziative abbiano giovato alla diffusione di tali titoli?
Hanno giovato molto, crediamo al sistema intero, perché i ragazzi possono provare più serie con il budget a disposizione. E dato che i nostri casi positivi hanno spinto alcuni editori giapponesi a esigere questo tipo di impegno da parte dei licenziatari italiani (ovviamente, chiedendogli anche di pagare le royalties sul prezzo intero...).
Si ritorna al discorso di prima sulle promozioni... noi crediamo molto in una determinata serie e vogliamo incuriosire il lettore. Magari poi non piace, ma intanto diamo la possibilità di provarla.
E questo sistema ci ha sempre dato grandi soddisfazioni.
7. I lettori sicuramente hanno gradito le promozioni natalizie che avete varato negli ultimi due anni. Questo tipo di iniziative, seppur graditissime all'utenza, non potrebbero però portare un editore ad essere inviso da distributori e fumetterie che vengono così bypassati in tali occasioni?
Ma no, sono occasioni talmente limitate e che incidono per percentuali risibili sul nostro fatturato. Nei restanti 350 giorni l'anno applichiamo una politica estremamente rispettosa nei confronti del canale, siamo tra i pochi a non fare sconti online. Però, diamine, almeno a Natale ci sentiamo liberi di ringraziare i nostri fan in questo modo. La soddisfazione maggiore è proprio rappresentata dal gradimento di un'iniziativa che non ha carattere né di “push commerciale”, né di saldo invernale, ma solamente di gratifica da parte nostra.
Abbiamo solo avuto un piccolo screzio con il sindaco della Lapponia che pensava volessimo bypassare Babbo Natale...
8. Si spera sempre che non accada, e tuttavia, che strategie adottate nel caso un titolo non venda quanto sperato?
La fustigazione dell'editor che lo ha proposto.
Ed è per questo che noi editor siamo diventati così esperti nella mistica arte dello “scaricabarilismo”. Meglio degli opinionisti sportivi...
9. Il numero di proposte che arriva ogni mese nelle fumetterie è in aumento e anche i costi tendono mediamente ad aumentare (si parla di più di 600 euro e 110 volumetti sugli scaffali ogni mese). Pensate che tutto questo affollamento sia deleterio per il mercato italiano?
Sì.
L’affollamento, per chi ci è dentro, è sempre un problema.
Decisamente.
9.1. Non c'è il rischio di frammentazione delle vendite e, visto che i soldi che un ragazzo può spendere sono sempre gli stessi, che a forza di rubarsi vendite le copie vendute calino talmente da non riuscire più a coprire i costi?
Sì, questo processo è già in atto da almeno un anno. L'obiettivo neanche troppo nascosto è fare in modo che gli attori diminuiscano. Nell'ultimo anno in compenso si sono aggiunti due editori, per cui evidentemente la strategia non funziona...
Qualcuno aveva anche proposto di indire un matsuri di Masurao alle fiere del fumetto...
10. Acquisire una licenza in Giappone, con l'aumento degli editori concorrenti, diventa sempre più difficile. I titoli validi sono richiesti da più editori: quali sono le armi che usate per "soffiarli" alla concorrenza?
I nostri partner giapponesi sono molto seri. Difficilmente il titolo viene 'conteso', più spesso si analizzano insieme le opportunità, e se si ritiene di essere il miglior editore possibile si va avanti nella trattativa, altrimenti, come è accaduto diverse volte, si lascia spazio a concorrenti più adatti.
Spesso si sentono molte leggende metropolitane a riguardo... ma la realtà è proprio quella descritta da Marco. I numerosi incontri con i partner servono proprio a fare le giuste analisi.
La cura che dedichiamo ai nostri albi, le iniziative promozionali e la curiosità verso titoli "non convenzionali" ci hanno aiutato nel corso del tempo a costruire un rapporto di fiducia con gli editori giapponesi. Ma nella vita non si può avere tutto...
11. Per assicurarsi alcuni titoli è necessario acquistarli mentre sono ancora i corso e magari solo all'inizio. Quanto influisce sulle vendite la dilatazione delle uscite che si verifica quando si raggiunge la parità con il Giappone?
Meno di quanto si pensi. Perchè se da un lato è bello collezionare una serie che si sa già completa, dall'altra la possibilità di leggere qualcosa di fresco, a pochi mesi di distanza dall'uscita originale, permette al lettore di rimanere aggiornato su ciò che in quel momento 'tira' in Giappone.
In più, se il manga funziona e l’autore è amato, lo si aspetta. Anche accettare questo delay fa parte del “codice del mangafan”.
12. Com'è cambiata nel corso degli anni l'accoglienza giapponese nei riguardo degli editori stranieri? Quanto affidamento fanno sul mercato internazionale?
Possiamo parlare solo degli ultimi cinque anni, ovviamente. La nostra sensazione, per fortuna, sempre di più. Anche se il peso del mercato italiano è in forte diminuzione, rispetto a Francia e Stati Uniti che ci hanno superati come fatturato. Però l'attenzione e un rinnovamento nelle persone che si occupano di diritti fa sì che ci sia meno soggezione e timidezza e più costrutto nelle trattative.
Tutto sommato l’Italia è un paese caro ai giapponesi; molti artisti ambientano le loro opere in Italia o si ispirano alla nostra cultura per sviluppare alcuni spunti. Certamente non siamo la Francia, ma rientriamo nell’idea di “mercato europeo”.
I numeri, presi singolarmente paese per paese, sono davvero risibili di fronte alle tirature di uno dei mercati editoriali tra i più produttivi del mondo. Tuttavia oggi il settore in Giappone è in contrazione e il mercato internazionale, nel complesso, rappresenta di certo una voce importante nel bilancio degli editori.
13. Siete interessati a pubblicare manga in formato digitale? Pensate che ci siano i presupposti perchè in futuro arrivino a coesistere col cartaceo, o addirittura a soppiantarlo?
Soppiantarlo crediamo in un futuro lontano. O magari neanche in quello, se riuscissimo a preservare correttamente la fauna terrestre. Sicuramente il digitale può essere un prezioso strumento di diffusione, ancora tutto da esplorare.
Be’, sarebbe un’avventura decisamente stimolante!
14. Dando un'occhiata al vostro sito web parrebbe che, eccettuate sporadiche e temporanee lacune, teniate a mantenere sempre disponibile il vostro intero catalogo. Ce lo confermate? Avete intenzione di continuare su tale strada anche in futuro, ristampando ogni volume che va esaurito?
L'idea è quella.
15. Quale è la vostra politica riguardo ad approfondimenti o redazionali in appendice ai vostri volumi? Per prima cosa, è possibile realizzarli o ci sono problematiche legate ai diritti o al volere dei singoli autori? E se possibile, con quali criteri scegliete i titoli che godranno dei dossier? In Akumetsu ad esempio avete aggiunto in appendice approfondimenti sulla situazione politica giapponese in modo da meglio comprendere la vicende del manga.
Certo che è possibile realizzarli. L’elemento principale da tener conto è la foliazione del volume. A seconda di come viene stampato l’albo e in base al numero di pagine, valutiamo se è possibile inserire un approfondimento, senza dover aggiungere per forza 8 o peggio 16 pagine bianche! Alcuni titoli come appunto Akumetsu o Welcome to the NHK presentavano la necessità di avere un’appendice che rendesse più chiari gli elementi trattati nel manga. A volte è possibile, a volte serve un compromesso (come le note di Cyborg 009 che sono inserite nell’indice o prima del colophon), a volte è inutile anche provarci. Per questo crediamo che il nostro sito internet possa diventare uno spazio anche per approfondimenti e curiosità (recentemente abbiamo pubblicato le ricette di Space Chef Caisar, il manga di Boichi). Poi, in secondo luogo, è necessario sapere di cosa si sta parlando per fare un buon approfondimento, altrimenti si rischia di abbozzare... e noi non siamo dei “tuttologi”.
Per The Climber, presto in fumetteria, ad esempio, abbiamo contattato un esperto di climbing che ci ha fornito molte informazioni utili per arricchire la terminologia usata nel manga.
16. In occasione del Lucca Comics è ormai quasi una tradizione portare un fumettista giapponese, con tanto di eventi correlati, interviste e sessioni di autografi. Ci potreste dire qualcosa di più su come ciò avviene? Ad esempio, con che criteri selezionate chi portare? Per Etorouji Shiono, ad esempio, avete approfittato della sua visita in Francia - o magari l'avete organizzata in collaborazione con loro?
Sì, come affermato più volte abbiamo organizzato il breve tour europeo di Shiono grazie alla collaborazione con Ki-Oon, che ci ha permesso di offrire un'attrattiva più ampia nei confronti dell'autore e dell'editore, a quel punto invitato a visitare due mercati importanti.
Con largo anticipo decidiamo insieme chi possa essere l’autore più interessante da portare a Lucca. Prepariamo una lista e valutiamo le loro disponibilità con l’aiuto delle case editrici. Ovviamente, l’idea di invitare un determinato autore nasce dalla volontà di andare incontro ai gusti dei lettori, poiché la sua presenza rappresenta anche un segno di gratitudine nei confronti di chi ci segue.
16.1. Potreste dirci anche qual è l'effetto che porta la visita in Italia di un autore sulla notorietà e le vendite di un suo titolo ?
Sicuramente non fa male... ;-)
Io posso dirvi l’effetto che porta sulla MIA notorietà... quando mi bullo con gli amici perché ho il suo autografo!
Per fare un esempio, Etorouji Shiono non era mai comparso ufficialmente in pubblico prima di Parigi e Lucca, né tantomeno aveva mai firmato autografi. La notizia è presto rimbalzata nei forum tra i fan giapponesi e questo ha creato aspettative maggiori per eventi analoghi tenutisi successivamente in Giappone.
16.2. E, visto che ci siamo, avete qualche aneddoto o curiosità da raccontarci sugli ospiti di precedenti edizioni?
I retroscena segreti dei mangaka! Be’, ci limiteremo a qualche aneddoto fruibile anche dai minori... Una sera a Lucca, a cena con Yuji Shiozaki (un grande!), quando siamo usciti a fumare io avevo, per puro caso, un pacchetto di sigarette giapponesi. Quando mi sono permesso di offrirgliene una, lui è rimasto molto sorpreso che io fumassi quella marca e che avessi qualcosa del suo paese, mentre lui non aveva con sé niente di italiano... finché non si è accorto di portare un lussuoso paio di scarpe firmate proprio da un noto stilista italiano, che ha subito sfoggiato tutto orgoglioso!
Kim Jae-Hwan, il mitico autore di Demon King, amava così tanto la cucina nostrana che si faceva portare primo, secondo e contorno in contemporanea per poter gustare i piatti senza dover aspettare tra una portata e l’altra.
Oppure, la sera in cui il maestro Kota Hirano, totalmente esausto dopo la lunga e faticosissima sessione di autografi, cercava di addormentarsi con la testa nel piatto...
17. Chiudiamo con qualche domanda su titoli o filoni specifici:
a) Visto che siete particolarmente interessati a titoli tratti da videogiochi, avete mai pensato di prendere in considerazione un franchise importante come Dragon Quest?
No comment.
Net kommentariev.
b) Pensate in futuro di pubblicare anche qualche titolo josei? E per quanto riguarda gli hentai?
No comment.
Ma certo! Satanister e Angel... ah, no, aspetta... quelli li abbiamo già pubblicati!
c) C'è speranza in futuro di poter recuperare alcune serie interrotte da altri editori in passato?
No comment.
Dice il saggio... la speranza è l’ultima a morire!
d) In Giappone è recentemente ripreso L'isola dei Tokkou. Siete interessati a proseguirlo?
Ci stiamo pensando.
e) A conclusione della serie principale di Blade of the Phantom Master – Shin Angyo Onshi, pensate di portare anche lo spin-off autoconclusivo Gaiden?
Sì, sicuramente.
In redazione siamo tutti fan di Sando!
f) Novità su Blood Alone?
Non saremo noi gli editori. Kodansha, editore con cui non siamo mai riusciti a trovare un terreno comune per iniziare a collaborare, vuole qualcuno che ricominci da capo, e a noi la cosa sembra irrispettosa nei confronti dei lettori. Sicuramente qualcun altro ci proverà, gli auguriamo il successo che merita.
g) Pensate di proseguire con le storie legate all'universo di Record of Lodoss War?
Sì, sicuramente.
Vogliamo proporre tutti i titoli contrattualmente disponibili della saga.
h) Avete già deciso i dettagli dell'edizione di Attack No.1? Pensate di portare anche il sequel (Shin Attack No.1)?
Abbiamo avuto l’approvazione della copertina, abbiamo studiato un nuovo formato e abbiamo formato una squadra ad hoc per lavorare al meglio quest’opera.
Attack No.1 è stato sicuramente il titolo più “conteso” dai nostri traduttori: Si sono proposti in molti per poterci lavorare su!
i) La pubblicazione di un altro grande classico come Attack No.1 è forse un segnale delle buone vendite di Cyborg 009? Se si, pensate di proseguire con altri titoli d'annata?
Sì, come si evince dalla rosa "celebrativa" di annunci recenti...
E, a giudicare dai vari titoli, pare che l’annata migliore sia quella fine ’60 inizio ’70...
Le risposte sono di Jacopo Costa Buranelli, line editor J-POP (in rosso), Marco Schiavone, direttore editoriale Edizioni BD e J-POP (in blu) ed Asuka Ozumi, supervisor J-POP (in verde), che ringraziamo sentitamente per la disponibilità.
1. Qual è la tiratura media dei vostri volumetti?
Ciao a tutti, in media la tiratura è tra le 2 e le 3 mila copie.
2. In Italia c'è sempre stato un sistema di distribuzione un po' anomalo, dove i principali editori sono anche distributori. Gli editori di dimensioni minori sono costretti ad affidarsi ad essi per la distribuzione. Tale sistema non è in qualche modo limitativo per il mercato italiano? Non c'è il rischio che i distributori favoriscano i propri titoli?
Beh, certo. Ma questo non succede solo per i fumetti, ma anche per i libri, i giornali... e molti altri settori.
Come per esempio la musica.
O il cinema.
3. Molti lettori ammettono, spesso purtroppo con veemenza, di non essere in grado di seguire i vostri titoli visto il prezzo di copertina "alto", o forse dovremmo dire "proporzionato alla qualità delle edizioni". Per caso avete in progetto di venire in qualche modo incontro a quella fascia di mercato che tende a preferire edizioni economiche? Magari puntando di più su ottimi compromessi raggiunti da edizioni come 666 Satan e Defense Devil; a tal proposito, cosa ha permesso a tali edizioni di presentare un prezzo di copertina così concorrenziale?
La potenzialità di questi titoli ha reso possibile lanciarli con un prezzo di copertina più basso.
Poi, certo, il dubbio è anche nostro: se Nabari costasse 4,40 invece di 5,90 venderebbe di più? E quanto di più? L'esperimento recente di Full Moon (a 4,80 euro) è stato abbastanza fallace, in quanto le vendite sono allineate agli albi più costosi.
Per il mercato delle fumetterie, l’idea è quella di puntare sempre sul rapporto qualità/prezzo e di intervenire con strategie promozionali sui titoli dal potenziale più alto.
4. Sempre in tema di edizioni “economiche”, come è stato possibile pubblicare Saint Seiya Next Dimension a quel prezzo nonostante la presenza di pagine a colori in tutto il volume? Più in generale, quindi, quali sono i criteri coi quali stabilite i prezzi finali degli albi?
Vedi sopra: grazie alla tiratura elevata garantita dal titolo di richiamo.
Siamo gli ultimi arrivati a pubblicare i “santi” e volevamo farci notare! Proviamo nuove strategie, cerchiamo di incuriosire i ragazzi circa le nostre nuove proposte.
5. Uno dei motivi di maggior dibattito, tra gli appassionati più accaniti, riguarda sempre il trattamento delle onomatopee. La vostra attuale filosofia prevede un completo adattamento; qual è il motivo di tale decisione, e quanto incide ciò sul prezzo finale dei volumi?
In giapponese le onomatopee veicolano dei significati che non necessariamente sono legati alla sfera sensoriale uditiva. Inoltre, nell'ambito del fumetto, hanno una collocazione ben precisa nella grafica della vignetta. Trovare dunque il giusto termine che funzioni a livello semantico e che al contempo si integri in modo non invasivo nella tavola è spesso una sfida a cui partecipano il traduttore, l'adattatore testi e il grafico. Com'è facilmente immaginabile, l'adattamento grafico comporta dei sacrifici, sia in termini di costi, sia nei tempi di lavorazione.
Un tempo tutti adattavano le onomatopee e quando abbiamo iniziato, non ci siamo mai posti il problema. Abbiamo poi visto altri editori abbandonare progressivamente questa abitudine, per ridurre i costi. Con l’arrivo di serie come Cyborg 009 abbiamo preso in considerazione l’idea di lasciarle in originale, per mantenere l’atmosfera “vintage”. Anche Attack No.1 seguirà la stessa scelta editoriale. L’onomatopea è un elemento molto particolare, perché rappresenta un suono spesso non traducibile letteralmente e ha un suo ruolo ben preciso nel quadro grafico dell’opera, quindi riguarda sia l’adattamento testi, sia quello grafico. In alcuni autori, il ruolo dell’onomatopea è fondamentale (vedi le CLAMP) e noi crediamo che leggere un’opera grafica con i suoni tradotti e quindi immediatamente fruibili dal lettore, aiuti a calarsi meglio nelle atmosfere del manga.
6. Voi siete stati tra i primi a proporre sconti sui primi numeri di alcune vostre serie (666 Satan, Defense Devil, Brave Story). Sapreste dirci quanto queste iniziative abbiano giovato alla diffusione di tali titoli?
Hanno giovato molto, crediamo al sistema intero, perché i ragazzi possono provare più serie con il budget a disposizione. E dato che i nostri casi positivi hanno spinto alcuni editori giapponesi a esigere questo tipo di impegno da parte dei licenziatari italiani (ovviamente, chiedendogli anche di pagare le royalties sul prezzo intero...).
Si ritorna al discorso di prima sulle promozioni... noi crediamo molto in una determinata serie e vogliamo incuriosire il lettore. Magari poi non piace, ma intanto diamo la possibilità di provarla.
E questo sistema ci ha sempre dato grandi soddisfazioni.
7. I lettori sicuramente hanno gradito le promozioni natalizie che avete varato negli ultimi due anni. Questo tipo di iniziative, seppur graditissime all'utenza, non potrebbero però portare un editore ad essere inviso da distributori e fumetterie che vengono così bypassati in tali occasioni?
Ma no, sono occasioni talmente limitate e che incidono per percentuali risibili sul nostro fatturato. Nei restanti 350 giorni l'anno applichiamo una politica estremamente rispettosa nei confronti del canale, siamo tra i pochi a non fare sconti online. Però, diamine, almeno a Natale ci sentiamo liberi di ringraziare i nostri fan in questo modo. La soddisfazione maggiore è proprio rappresentata dal gradimento di un'iniziativa che non ha carattere né di “push commerciale”, né di saldo invernale, ma solamente di gratifica da parte nostra.
Abbiamo solo avuto un piccolo screzio con il sindaco della Lapponia che pensava volessimo bypassare Babbo Natale...
8. Si spera sempre che non accada, e tuttavia, che strategie adottate nel caso un titolo non venda quanto sperato?
La fustigazione dell'editor che lo ha proposto.
Ed è per questo che noi editor siamo diventati così esperti nella mistica arte dello “scaricabarilismo”. Meglio degli opinionisti sportivi...
9. Il numero di proposte che arriva ogni mese nelle fumetterie è in aumento e anche i costi tendono mediamente ad aumentare (si parla di più di 600 euro e 110 volumetti sugli scaffali ogni mese). Pensate che tutto questo affollamento sia deleterio per il mercato italiano?
Sì.
L’affollamento, per chi ci è dentro, è sempre un problema.
Decisamente.
9.1. Non c'è il rischio di frammentazione delle vendite e, visto che i soldi che un ragazzo può spendere sono sempre gli stessi, che a forza di rubarsi vendite le copie vendute calino talmente da non riuscire più a coprire i costi?
Sì, questo processo è già in atto da almeno un anno. L'obiettivo neanche troppo nascosto è fare in modo che gli attori diminuiscano. Nell'ultimo anno in compenso si sono aggiunti due editori, per cui evidentemente la strategia non funziona...
Qualcuno aveva anche proposto di indire un matsuri di Masurao alle fiere del fumetto...
10. Acquisire una licenza in Giappone, con l'aumento degli editori concorrenti, diventa sempre più difficile. I titoli validi sono richiesti da più editori: quali sono le armi che usate per "soffiarli" alla concorrenza?
I nostri partner giapponesi sono molto seri. Difficilmente il titolo viene 'conteso', più spesso si analizzano insieme le opportunità, e se si ritiene di essere il miglior editore possibile si va avanti nella trattativa, altrimenti, come è accaduto diverse volte, si lascia spazio a concorrenti più adatti.
Spesso si sentono molte leggende metropolitane a riguardo... ma la realtà è proprio quella descritta da Marco. I numerosi incontri con i partner servono proprio a fare le giuste analisi.
La cura che dedichiamo ai nostri albi, le iniziative promozionali e la curiosità verso titoli "non convenzionali" ci hanno aiutato nel corso del tempo a costruire un rapporto di fiducia con gli editori giapponesi. Ma nella vita non si può avere tutto...
11. Per assicurarsi alcuni titoli è necessario acquistarli mentre sono ancora i corso e magari solo all'inizio. Quanto influisce sulle vendite la dilatazione delle uscite che si verifica quando si raggiunge la parità con il Giappone?
Meno di quanto si pensi. Perchè se da un lato è bello collezionare una serie che si sa già completa, dall'altra la possibilità di leggere qualcosa di fresco, a pochi mesi di distanza dall'uscita originale, permette al lettore di rimanere aggiornato su ciò che in quel momento 'tira' in Giappone.
In più, se il manga funziona e l’autore è amato, lo si aspetta. Anche accettare questo delay fa parte del “codice del mangafan”.
12. Com'è cambiata nel corso degli anni l'accoglienza giapponese nei riguardo degli editori stranieri? Quanto affidamento fanno sul mercato internazionale?
Possiamo parlare solo degli ultimi cinque anni, ovviamente. La nostra sensazione, per fortuna, sempre di più. Anche se il peso del mercato italiano è in forte diminuzione, rispetto a Francia e Stati Uniti che ci hanno superati come fatturato. Però l'attenzione e un rinnovamento nelle persone che si occupano di diritti fa sì che ci sia meno soggezione e timidezza e più costrutto nelle trattative.
Tutto sommato l’Italia è un paese caro ai giapponesi; molti artisti ambientano le loro opere in Italia o si ispirano alla nostra cultura per sviluppare alcuni spunti. Certamente non siamo la Francia, ma rientriamo nell’idea di “mercato europeo”.
I numeri, presi singolarmente paese per paese, sono davvero risibili di fronte alle tirature di uno dei mercati editoriali tra i più produttivi del mondo. Tuttavia oggi il settore in Giappone è in contrazione e il mercato internazionale, nel complesso, rappresenta di certo una voce importante nel bilancio degli editori.
13. Siete interessati a pubblicare manga in formato digitale? Pensate che ci siano i presupposti perchè in futuro arrivino a coesistere col cartaceo, o addirittura a soppiantarlo?
Soppiantarlo crediamo in un futuro lontano. O magari neanche in quello, se riuscissimo a preservare correttamente la fauna terrestre. Sicuramente il digitale può essere un prezioso strumento di diffusione, ancora tutto da esplorare.
Be’, sarebbe un’avventura decisamente stimolante!
14. Dando un'occhiata al vostro sito web parrebbe che, eccettuate sporadiche e temporanee lacune, teniate a mantenere sempre disponibile il vostro intero catalogo. Ce lo confermate? Avete intenzione di continuare su tale strada anche in futuro, ristampando ogni volume che va esaurito?
L'idea è quella.
15. Quale è la vostra politica riguardo ad approfondimenti o redazionali in appendice ai vostri volumi? Per prima cosa, è possibile realizzarli o ci sono problematiche legate ai diritti o al volere dei singoli autori? E se possibile, con quali criteri scegliete i titoli che godranno dei dossier? In Akumetsu ad esempio avete aggiunto in appendice approfondimenti sulla situazione politica giapponese in modo da meglio comprendere la vicende del manga.
Certo che è possibile realizzarli. L’elemento principale da tener conto è la foliazione del volume. A seconda di come viene stampato l’albo e in base al numero di pagine, valutiamo se è possibile inserire un approfondimento, senza dover aggiungere per forza 8 o peggio 16 pagine bianche! Alcuni titoli come appunto Akumetsu o Welcome to the NHK presentavano la necessità di avere un’appendice che rendesse più chiari gli elementi trattati nel manga. A volte è possibile, a volte serve un compromesso (come le note di Cyborg 009 che sono inserite nell’indice o prima del colophon), a volte è inutile anche provarci. Per questo crediamo che il nostro sito internet possa diventare uno spazio anche per approfondimenti e curiosità (recentemente abbiamo pubblicato le ricette di Space Chef Caisar, il manga di Boichi). Poi, in secondo luogo, è necessario sapere di cosa si sta parlando per fare un buon approfondimento, altrimenti si rischia di abbozzare... e noi non siamo dei “tuttologi”.
Per The Climber, presto in fumetteria, ad esempio, abbiamo contattato un esperto di climbing che ci ha fornito molte informazioni utili per arricchire la terminologia usata nel manga.
16. In occasione del Lucca Comics è ormai quasi una tradizione portare un fumettista giapponese, con tanto di eventi correlati, interviste e sessioni di autografi. Ci potreste dire qualcosa di più su come ciò avviene? Ad esempio, con che criteri selezionate chi portare? Per Etorouji Shiono, ad esempio, avete approfittato della sua visita in Francia - o magari l'avete organizzata in collaborazione con loro?
Sì, come affermato più volte abbiamo organizzato il breve tour europeo di Shiono grazie alla collaborazione con Ki-Oon, che ci ha permesso di offrire un'attrattiva più ampia nei confronti dell'autore e dell'editore, a quel punto invitato a visitare due mercati importanti.
Con largo anticipo decidiamo insieme chi possa essere l’autore più interessante da portare a Lucca. Prepariamo una lista e valutiamo le loro disponibilità con l’aiuto delle case editrici. Ovviamente, l’idea di invitare un determinato autore nasce dalla volontà di andare incontro ai gusti dei lettori, poiché la sua presenza rappresenta anche un segno di gratitudine nei confronti di chi ci segue.
16.1. Potreste dirci anche qual è l'effetto che porta la visita in Italia di un autore sulla notorietà e le vendite di un suo titolo ?
Sicuramente non fa male... ;-)
Io posso dirvi l’effetto che porta sulla MIA notorietà... quando mi bullo con gli amici perché ho il suo autografo!
Per fare un esempio, Etorouji Shiono non era mai comparso ufficialmente in pubblico prima di Parigi e Lucca, né tantomeno aveva mai firmato autografi. La notizia è presto rimbalzata nei forum tra i fan giapponesi e questo ha creato aspettative maggiori per eventi analoghi tenutisi successivamente in Giappone.
16.2. E, visto che ci siamo, avete qualche aneddoto o curiosità da raccontarci sugli ospiti di precedenti edizioni?
I retroscena segreti dei mangaka! Be’, ci limiteremo a qualche aneddoto fruibile anche dai minori... Una sera a Lucca, a cena con Yuji Shiozaki (un grande!), quando siamo usciti a fumare io avevo, per puro caso, un pacchetto di sigarette giapponesi. Quando mi sono permesso di offrirgliene una, lui è rimasto molto sorpreso che io fumassi quella marca e che avessi qualcosa del suo paese, mentre lui non aveva con sé niente di italiano... finché non si è accorto di portare un lussuoso paio di scarpe firmate proprio da un noto stilista italiano, che ha subito sfoggiato tutto orgoglioso!
Kim Jae-Hwan, il mitico autore di Demon King, amava così tanto la cucina nostrana che si faceva portare primo, secondo e contorno in contemporanea per poter gustare i piatti senza dover aspettare tra una portata e l’altra.
Oppure, la sera in cui il maestro Kota Hirano, totalmente esausto dopo la lunga e faticosissima sessione di autografi, cercava di addormentarsi con la testa nel piatto...
17. Chiudiamo con qualche domanda su titoli o filoni specifici:
a) Visto che siete particolarmente interessati a titoli tratti da videogiochi, avete mai pensato di prendere in considerazione un franchise importante come Dragon Quest?
No comment.
Net kommentariev.
b) Pensate in futuro di pubblicare anche qualche titolo josei? E per quanto riguarda gli hentai?
No comment.
Ma certo! Satanister e Angel... ah, no, aspetta... quelli li abbiamo già pubblicati!
c) C'è speranza in futuro di poter recuperare alcune serie interrotte da altri editori in passato?
No comment.
Dice il saggio... la speranza è l’ultima a morire!
d) In Giappone è recentemente ripreso L'isola dei Tokkou. Siete interessati a proseguirlo?
Ci stiamo pensando.
e) A conclusione della serie principale di Blade of the Phantom Master – Shin Angyo Onshi, pensate di portare anche lo spin-off autoconclusivo Gaiden?
Sì, sicuramente.
In redazione siamo tutti fan di Sando!
f) Novità su Blood Alone?
Non saremo noi gli editori. Kodansha, editore con cui non siamo mai riusciti a trovare un terreno comune per iniziare a collaborare, vuole qualcuno che ricominci da capo, e a noi la cosa sembra irrispettosa nei confronti dei lettori. Sicuramente qualcun altro ci proverà, gli auguriamo il successo che merita.
g) Pensate di proseguire con le storie legate all'universo di Record of Lodoss War?
Sì, sicuramente.
Vogliamo proporre tutti i titoli contrattualmente disponibili della saga.
h) Avete già deciso i dettagli dell'edizione di Attack No.1? Pensate di portare anche il sequel (Shin Attack No.1)?
Abbiamo avuto l’approvazione della copertina, abbiamo studiato un nuovo formato e abbiamo formato una squadra ad hoc per lavorare al meglio quest’opera.
Attack No.1 è stato sicuramente il titolo più “conteso” dai nostri traduttori: Si sono proposti in molti per poterci lavorare su!
i) La pubblicazione di un altro grande classico come Attack No.1 è forse un segnale delle buone vendite di Cyborg 009? Se si, pensate di proseguire con altri titoli d'annata?
Sì, come si evince dalla rosa "celebrativa" di annunci recenti...
E, a giudicare dai vari titoli, pare che l’annata migliore sia quella fine ’60 inizio ’70...
Interessante la questione degli editori. Qui però mi cade il mito delle aste selvagge a rialzo per l'acquisizione dei titoli inediti!
Solo:
<i>...i nostri partner giapponesi sono molto seri. Difficilmente il titolo viene 'conteso'...</i>
<i>Novità su Blood Alone?
Kodansha, editore con cui non siamo mai riusciti a trovare un terreno comune per iniziare a collaborare, vuole qualcuno che ricominci da capo..</i>
Ma...
La J-POP non a seguivo proprio.. i titoli che proponeva non erano nelle mie "corde"... poi grazie <i>Kobato</i>, eccomi catapultata nell'edizione della J-POP... curata, bellissima, fantastica. Il rapporto qualità - prezzo è proprio ottimo.
l'annuncio di <i>Attack No.1</i> mi ha fatto luccicare gli occhi!
Non vedo l'ora che esca *///* lo prenderò sicuramente!
comunque ottima intervista. gentili, disponibili e quant'altro, non come le risposte inappropriate e maleducate del question time di GP Publishing (risposte della serie "si" "no" "bello" "brutto" "forse" "chissà" "boh"; vergognosi)
Complimenti alla redazione di AnimeClick e grazie al team della J-Pop per la disponibilità dimostrata.
Ahahah fantastico...amo questa casa editrice
Ave ad Hellsing che si pone in una dimensione a se' stante.
Molto interessanti le domande e le risposte, complimenti agli intervistati e all'intervistatore.
cmq bell intervista
Grandiosa notizia il sequel di Shin Angyo Onshi
Ottime domande ed ottime risposte
Grandi AC & BD
@Honze:
bè non è proprio così. A parte qualche ultimo titolo, la JPop ha sempre pubblicato fumetti decenti, rispetto ad altre case editrici...
O magari lo avete chiesto e non l'avete pubblicato???
Se non Otaku no Musume-san...
No comment.
Net kommentariev."
Ma perchè...? Questa risposta mi ha fatto malissimo Ora non sò se vedrò mai in Italia il sequel de L'emblema di Roto...
Scherzi a parte è stata una bella intervista, leggera e piacevole. JPOP si è dimostrata molto accogliente, disponibile e sopratutto dotata di spirito
Ancora congratulazioni per il traguardo raggiunto, complimenti!
Eccheccavolo, anche tu vuoi conoscere il mio pusher?
Che poi mica l'ho capita la risposta del Pozokko...
Per quanto mi riguarda ero interessato ala questione dei prezzi in rapporto alle edizioni. Non dico che le risposte siano state evasive ma neanche esplicite. Alla fine però stringi, stringi si evince che dipendono dalla tiratura davvero limitata delle pubblicazioni di questo editore.
E la risposta sul Next Dimension continua a non convincermi se in virtù di una convinzione mia personale...
Pace amen se non c'è la copertina, non posso permettermi di spendere 6 euro a volumetto ogni volta.
Dicono di aver tentato con FullMoon ma..."una rondine non fa primavera" evidentemente quel titolo non era di così ampio richiamo.
Blood Alone quindi? droppato definitivamente?
Di J-pop molto bello anche Masurao. Vorrei invece leggere (e lo farò prima o poi) My girl, Welcome to the N.H.K, e pochi altri titoli... il resto per me è nulla.
Quoto assolutamente, "Akumetsu" è una delle loro migliori pubblicazioni... è "figo" sì, ma non è quello il bello del fumetto: è politicamente scorretto e dà delle lezioni di politica e moralità. Stupendo, veramente stupendo.
Ho letto anche i primi due numeri di "My Girl" ed è stata, anche quella, una scoperta incredibile, te lo consiglio vivamente...
Oltre al fatto che Blood Alone era un titolo eccellente...cosa ci faccio ora coi 4 volumetti di Blood Alone? Glieli tiro in testa a chi so io?
Io non le capisco queste cose... non avevano firmato un contratto con sta Kodansha?
Ma è possibile che sia sempre il lettore a doversela prendere in quel posto? Non siamo tutelati affatto! è_é
Questo è quindi uno di quei rari casi in cui l'editore italiano non c'entra nulla con l'interruzione.
Grazie per la spiegazione Slan!
Purtroppo però...significa comunque che i volumetti sin d'ora acquistati possono anche essere buttati nel wc
E a sto punto....chi lo prenderà in mano?
Ammesso che qualcun altro si degni di portarlo in Italia <.<'
Io l'ho chiesto a Flashbook, ecco la risposta NON ufficiale (parla come utente di un forum, mica in nome dell'azienda) che mi ha sparato Christian...
<i>Ribadisco il concetto: Otaku no musume-san non si vedrà MAI in Italia perché è stato già bloccato da un malvagio individuo che ha interesse a far andare a rotoli tutta la cultura del manga in Italia per rimanere l'Ultimo e l'Unico Grande Teorico del Manga (un po' tipo Sheldon con la fisica) nello Stivale. Augh. </i>
Ah boh, rinuncio a capire...
Certe risposte sono proprio trolleggianti! XD
A me questi editori che continuano a parlare di "saturazione del mercato" e poi sono i primi a creare tale saturazione iniziano a stare veramente sugli zebedei, c'è chi di tale saturazione non si lamenta o chi si lamenta e infatti punta tutto sulla qualità e non sul numero di titoli mensili in uscita (Flashbook)
E state buoni con Otaku no Musume-san, si sta andando un po' OT...
e comunque non preoccupatevi, arriverà pure lui
Per quel che riguarda questa intervista, invece, posso dire che l'ho letta con piacere, e questo proprio perché verteva non solo sui meccanismi che una determinata casa editrice deve seguire per poter assicurare prodotti validi e soddisfacenti ai suoi lettori ma soprattutto sull'editore JPop stesso.
<i>Un tempo tutti adattavano le onomatopee e quando abbiamo iniziato, non ci siamo mai posti il problema. Abbiamo poi visto altri editori abbandonare progressivamente questa abitudine, per ridurre i costi.</i>
Ah, quindi si tratta, più che di una questione di "correttezza" e fedeltà alla versione originale, di un problema legato a motivi prettamente economici, capisco. u.u
<i>In alcuni autori, il ruolo dell’onomatopea è fondamentale (vedi le CLAMP) e noi crediamo che leggere un’opera grafica con i suoni tradotti e quindi immediatamente fruibili dal lettore, aiuti a calarsi meglio nelle atmosfere del manga.</i>
Assolutamente. u.u
<i>Che strategie adottate nel caso un titolo non venda quanto sperato?
La fustigazione dell'editor che lo ha proposto.
Ed è per questo che noi editor siamo diventati così esperti nella mistica arte dello “scaricabarilismo”. Meglio degli opinionisti sportivi... </i>
Bella questa!
<i>Perchè se da un lato è bello collezionare una serie che si sa già completa, dall'altra la possibilità di leggere qualcosa di fresco, a pochi mesi di distanza dall'uscita originale, permette al lettore di rimanere aggiornato su ciò che in quel momento 'tira' in Giappone.</i>
Ehm, si può non essere d'accordo? ^^' Io preferisco decisamente leggere cose che sono già state bell'e concluse che ancora in fase di serializzazione, però se per poter leggere qualcosa di interessante è questo il prezzo, beh, mi sacrifico volentieri, tanto non rimango mai a corto di roba da leggere!
Altra domanda interessanta era quella sull'eccessivo prezzo dei volumi, dove loro rispondo in modo molto onesto che avrebbero sperato nella caduta di qualche casa concorrente. Ah la cosa divetente che voci maligne e false dicevano che la jpop era in crisi. Si va be! Allora la dvisual sarebbe fallita almeno altre 10 volte LOL
Per il resto ripeto bella intervista..
@Manga Italia: Ti rispondo io, Warcraft e Starquest sono titoli che vendono a prescindere. Hai presente quanti sono le persone che vi giocano? Dragon Quest invece ha un pubblico più di nicchia. Caso differente invece è Zelda che conoscono tutti.. .
Mangaitalia dragon quest è di nicchia ed infatti in italia non ha sfondato, perchè altrimenti la star avrebbe già pubblicato tutto il pubblicabile. Onestamente questo titolo non ha vuto neanche molto fortuna in televisione, vedi la serie animata mandata in onda da italia1 anni fa.
Per quanto riguarda L'emblema di Roto avrò meno passione per lei rispetto a Dai - La grande avventura ma mi è piaciuta da matti anche quella. Infatti ancora spero(come un povero illuso) ch qualcuno porti il seguito e anche lo spin off ma, come giustamente dice Lybra la vedo dura, molto dura. Purtroppo Dragon Quest da noi non ha fatto tanto e le case, dato che non fanno beneficienza guardano prima al guadagno che al valore effettivo dell'opera...
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