Sono passati diversi mesi dalla battaglia contro la Nightmare Company e, mentre i folletti Coco, Nuts e Milk si impegnano per la ricostruzione del loro regno, Nozomi, Rin, Urara, Komachi e Karen riprendono le loro vite di tutti i giorni.
La pace tuttavia durerà poco, perché una nuova minaccia si profila all’orizzonte.
Le cinque ragazze ricevono all’improvviso la visita di Syrup, folletto simile ad un papero che lavora come postino e recapita loro un messaggio da parte di Flora, enigmatica sovrana del fantomatico luogo chiamato Giardino delle Cure Roses. Flora chiede alle Pretty Cure e ai loro amici folletti di proteggere l’oggetto magico chiamato Scrigno della Rosa dagli attacchi di Eternal, una misteriosa associazione di mercanti d’arte che intende impadronirsi di tutto ciò che c’è di valore al mondo, compreso lo Scrigno della Rosa e la stessa Flora, che l’enigmatico direttore dell’organizzazione intende tramutare in una bellissima statua da collezione.
Per perpetrare il suo malvagio scopo, Eternal ha attaccato i quattro regni limitrofi a Palmier, i cui quattro sovrani, se riuniti insieme allo Scrigno della Rosa, possono aprire l’accesso al magico giardino. Fortunatamente, però, i quattro regnanti sono riusciti a scampare all’attacco, e adesso si trovano sulla Terra, nascosti chissà dove sotto le sembianze di esserini chiamati Palmin.
La nuova missione delle Pretty Cure è dunque duplice: debellare Eternal e ritrovare e purificare i quattro Palmin nei quali si nascondono i re, per far sì che le porte del Giardino delle Cure Roses possano aprirsi e permettere al piccolo Syrup (ora trasferitosi sulla Terra sotto le sembianze del giovanissimo Shiro Amai) di farvi ritorno.
Ad aiutarle, nuovi poteri, ma anche una nuova amica e guerriera, Kurumi Mimino alias Milky Rose, ragazza dai modi un po’ snob che nasconde diversi segreti.
Bentornati a casa, amici spettatori di Yes! Pretty Cure 5!
Visto il successo della precedente avventura di Nozomi e compagne, gli autori nel 2008 le regalano un seguito, Yes! Pretty Cure 5 Go Go, quinta serie della popolare saga Pretty Cure.
Certo, la nostra casa è ancora un po’ spoglia, è ancora uno strambo universo narrativo che non si capisce bene se sia il Giappone o la Francia e che sembra, ancor più che nella serie precedente, unicamente incentrato sui protagonisti, ma ammettiamo che farvi ritorno, francamente, non ci dispiace.
Il setting della storia si è decisamente ristretto, consistendo unicamente nella scuola (che, rispetto alla serie precedente, si vede tuttavia più di rado), nella torre cittadina e, soprattutto, nella rinata Nuts’ House, il negozio di bigiotteria gestito da Natsu/Nuts, headquarter e principale punto di ritrovo di tutta la banda. Altri luoghi si vedranno di tanto in tanto, ma più per un caso che per reale voglia di creare un universo narrativo ben definito. Difatti, ancor più che nella serie precedente, la nostra bizzarra città sembrerà essere ben poco viva. Assisteremo nostro malgrado ad una progressiva scomparsa dei già pochi comprimari che attorniano i protagonisti (come il maggiordomo di Karen, la manager di Urara, le famiglie delle ragazze, la preside della scuola o la loro compagna di classe giornalista in erba), che compariranno in uno o due episodi su un totale di una cinquantina, e anche altri personaggi “di sfondo” come abitanti della città estranei alla vicenda sono purtroppo decisamente rari.
Ripensando agli splendidi e realistici setting delle prime tre stagioni, questo inizialmente dispiace un po’ , ma dopo aver visto la serie precedente si sta un po’ al gioco e non gli si dà peso, poiché i pregi di questo Yes! Pretty Cure 5 Go Go sono decisamente ben altri, non certo il realismo dell’ambientazione.
La struttura di base della serie sembra ricalcare quasi pedissequamente le precedenti (in particolar modo, per ovvie ragioni, la quarta, addirittura a livello di “nell’episodio X della quarta serie succedeva questo dato power up o era basato su questo dato personaggio, e anche il corrispondente episodio X di questa quinta è basato esattamente sulle stesse cose), con magici esserini da catturare (lì i Pinky, qui i Palmin) e malvagi che episodio dopo episodio importunano le protagoniste per rubar loro un oggetto (lì il Dream Collet, qui lo Scrigno della Rosa).
Eppure, c’è qualcosa che differenzia questa serie Pretty Cure da tutte le precedenti e che decisamente intriga: una storia meno lineare del solito, che, se in un primo momento appare fumosa, andando avanti si fa più chiara, inserisce diversi misteri, risvolti narrativi e colpi di scena piacevoli che tengono lo spettatore incollato allo schermo.
Ci sono, finalmente, diversi misteri da svelare. Se quelli relativi a Milky Rose sono molto in stile “Quale sarà la vera identità di Tuxedo Kamen?”, per via di giochi linguistici sul suo nome chiarissimi per chi si intende un po’ di giapponese e della presenza di una doppiatrice (purtroppo, in un cartone animato come anche in un film, è un po’ futile celare la vera identità di un personaggio, quando entrambe le sue identità hanno la stessa voce, è uno stratagemma che funziona molto meglio su carta), decisamente più interessanti sono quelli relativi a Syrup, per via del suo passato molto sofferto e misterioso, della perdita della sua memoria e del lento riaffiorare della stessa tramite enigmatici sogni e rivelazioni shock lanciate al momento opportuno.
Gli avversari delle guerriere, fortunatamente, sono di ben altra pasta rispetto a quelli, decisamente piatti, della quarta serie. Se è vero che alcuni di questi sono ugualmente piatti e usati soltanto per creare qualche gag carina, come il duo formato dai laconici Yadokan e Isogin, privi di carattere e un pochino inutili, l’indomito Scorpion o il poco paziente polpone Nebatakos, d’altra parte ve ne sono di nettamente più carismatici e capaci di dare una svolta originale ai loro combattimenti. E’ il caso, ad esempio, di Mucardia, cattivone bishounen dai lunghi capelli biondi che, facendosi passare per l’umano Kyosuke Momoi, tenta di ingraziarsi le ragazze per poi sottrar loro lo Scrigno della Rosa, dando vita a semplici ma sempre efficaci risvolti quando la sua vera identità verrà scoperta. O, ancora, della vecchia strega Shibiretta, che per attaccare le guerriere le trasporterà di volta in volta in fiabe o favole della narrativa occidentale (come Pinocchio, Jack e il fagiolo magico, Hansel e Gretel, La Sirenetta) o orientale (Taro Urashima, le Mille e una Notte, diversi racconti del folclore giapponese), donando una piacevole freschezza e varietà agli episodi oltre che diversi spunti comici molto ispirati.
Pollice decisamente in su per i demoni Hoshiina, dal nome simbolico e dall’apparenza decisamente divertente, a differenza degli anonimi Kowaina della serie precedente.
Gli avversari più interessanti sono però il sub-boss Anakondy, oscura segretaria dalla grande potenza e dal velenoso carattere, e il nemico finale, il direttore di Eternal, che esula dal classico “Io voglio distruggere tutto perché sì” e anzi rivela una interessante caratterizzazione psicologica e una bella storia personale.
Dulcis in fundo, c’è una bella, bellissima sorpresa per gli spettatori della quarta serie, poiché la quinta vede il ritorno in pompa magna del suo personaggio più riuscito, che sembrava misteriosamente dimenticato dagli autori nel finale di Yes! Pretty Cure 5, ma probabilmente solo perché stava preparando il suo gran ritorno sulle scene. Sto logicamente parlando del buffissimo e sfortunato Bumbee, personaggio divertentissimo, protagonista di esilaranti gags, a cui lo spettatore non darà mai alcun credito come cattivo e anzi sarà portato a tifare per lui e ad aspettare il momento in cui della sua simpatia si renderanno conto anche le protagoniste. Momento che, inaspettatamente e fortunatamente, arriva, dando ulteriore profondità a questa quinta serie.
Con degli avversari così, è indubbio che durante i combattimenti ci si divertirà, eppure, e la cosa non dispiace affatto, Yes! Pretty Cure 5 Go Go sa anche farsi serissimo e passionale quando serve.
Se l’ambientazione scarna della serie in un primo momento farà storcere il naso, ci si sentirà decisamente più coinvolti una volta entrati nel vivo, rendendosi conto che Pretty Cure si sta facendo, in pieni anni 2000, portavoce di un pathos d’altri tempi che sta ultimamente cominciando a scemare nella maggior parte delle produzioni odierne, ed è buffo che sia un prodotto per un pubblico femminile a farcelo notare.
Yes! Pretty Cure 5 Go Go si rivela essere dunque una serie inaspettatamente e piacevolmente “nekketsu” (passionale), laddove i combattimenti sono l’occasione perfetta per parlare di sogni da realizzare, di impegno, di costanza, d’amore, di sentimento, di coraggio, di giustizia, di un’amicizia talmente forte da regalare agli spettatori a casa dei bellissimi messaggi, di infondergli fiducia, di farli sognare.
Le nostre ragazze, dopo esser state stentati stereotipi nella serie precedente, sembrano aver acquisito personalità e spessore, trasformandosi in amiche sincere che ci ha fatto piacere ritrovare e le cui nuove vicende seguiamo con passione.
E’ decisamente migliorata la caratterizzazione dei personaggi, ora più sfaccettati e messi a nudo, con tutti i loro sogni e timori, e lo spettatore riesce stranamente quasi a capire come e perché Nozomi, quel bizzarro clone di Momoko Hanasaki, sia considerata il trait d’union fra tutti i personaggi e perché incarni Cure Dream, la guerriera dei sogni e della speranza. Come una certa Usagi Tsukino di tanti anni fa, anche Nozomi Yumehara regala sogni ai personaggi e agli spettatori, emozionandoli e dandogli fiducia con il suo bel sorriso e la sua travolgente allegria.
A migliorare rispetto alla serie precedente non sono soltanto trama e personaggi, ma anche le animazioni e i colori. Le sequenze di trasformazione, tanto statiche nella quarta serie, sono qui una vera e propria gioia per gli occhi, un’esplosione di colore in alta definizione. Idem dicesi per gli attacchi, che sono fortunatamente ben lontani dalle sterili farfalline colorate di Yes! Pretty Cure 5 e decisamente più spettacolari, anche se difettano un po’ in originalità dato che sono quasi tutti rielaborazioni o mezzi plagi di attacchi visti in shounen manga come Dragon Ball, Captain Tsubasa o Saint Seiya, precedenti majokko sentai come Sailor Moon o in videogiochi come Street Fighter.
Il compositore Naoki Sato, qui purtroppo al suo ultimo lavoro per la saga delle Pretty Cure, ci fa come regalo d’addio degli scores come sempre impeccabili, epici, indimenticabili, che si adattano perfettamente alle scene che accompagnano e riescono a scolpirsi nella testa dello spettatore dopo un solo ascolto.
Decisamente d’effetto la sigla d’apertura “Full Throttle Go Go”, mentre le due sigle di chiusura, fra le quali annoveriamo una terza versione dell’ormai celebre “Ganbalance de dance”, risultano molto carine ma meno incisive.
Numerosi nomi importantissimi impreziosiscono il doppiaggio giapponese, che però risulta un po’ forzato nelle interpretazioni delle protagoniste. Riguardo al doppiaggio italiano, invece, nonostante qualche piccola imperfezione (come doppiatori che risultano ogni tanto o troppo apatici o troppo enfatici laddove non richiesto), si registra un notevole miglioramento nelle interpretazioni, con doppiatori ormai entrati nel ruolo a pieno titolo e molto bravi, che riescono a far dimenticare le traballanti interpretazioni della serie precedente dimostrandosi molto più adatti ai loro personaggi.
Molte le new entries di gran pregio, fra giovani (Gabriele Patriarca, una delle migliori promesse del nostro doppiaggio) e veterani (il sempre magnifico Mino Caprio, un magnetico Emiliano Coltorti, un sempre ottimo Paolo Marchese qui al suo terzo ruolo nella saga Pretty Cure, una splendida Paola Giannetti e soprattutto un meraviglioso Stefano De Sando nel ruolo del boss).
La pace tuttavia durerà poco, perché una nuova minaccia si profila all’orizzonte.
Le cinque ragazze ricevono all’improvviso la visita di Syrup, folletto simile ad un papero che lavora come postino e recapita loro un messaggio da parte di Flora, enigmatica sovrana del fantomatico luogo chiamato Giardino delle Cure Roses. Flora chiede alle Pretty Cure e ai loro amici folletti di proteggere l’oggetto magico chiamato Scrigno della Rosa dagli attacchi di Eternal, una misteriosa associazione di mercanti d’arte che intende impadronirsi di tutto ciò che c’è di valore al mondo, compreso lo Scrigno della Rosa e la stessa Flora, che l’enigmatico direttore dell’organizzazione intende tramutare in una bellissima statua da collezione.
Per perpetrare il suo malvagio scopo, Eternal ha attaccato i quattro regni limitrofi a Palmier, i cui quattro sovrani, se riuniti insieme allo Scrigno della Rosa, possono aprire l’accesso al magico giardino. Fortunatamente, però, i quattro regnanti sono riusciti a scampare all’attacco, e adesso si trovano sulla Terra, nascosti chissà dove sotto le sembianze di esserini chiamati Palmin.
La nuova missione delle Pretty Cure è dunque duplice: debellare Eternal e ritrovare e purificare i quattro Palmin nei quali si nascondono i re, per far sì che le porte del Giardino delle Cure Roses possano aprirsi e permettere al piccolo Syrup (ora trasferitosi sulla Terra sotto le sembianze del giovanissimo Shiro Amai) di farvi ritorno.
Ad aiutarle, nuovi poteri, ma anche una nuova amica e guerriera, Kurumi Mimino alias Milky Rose, ragazza dai modi un po’ snob che nasconde diversi segreti.
Bentornati a casa, amici spettatori di Yes! Pretty Cure 5!
Visto il successo della precedente avventura di Nozomi e compagne, gli autori nel 2008 le regalano un seguito, Yes! Pretty Cure 5 Go Go, quinta serie della popolare saga Pretty Cure.
Certo, la nostra casa è ancora un po’ spoglia, è ancora uno strambo universo narrativo che non si capisce bene se sia il Giappone o la Francia e che sembra, ancor più che nella serie precedente, unicamente incentrato sui protagonisti, ma ammettiamo che farvi ritorno, francamente, non ci dispiace.
Il setting della storia si è decisamente ristretto, consistendo unicamente nella scuola (che, rispetto alla serie precedente, si vede tuttavia più di rado), nella torre cittadina e, soprattutto, nella rinata Nuts’ House, il negozio di bigiotteria gestito da Natsu/Nuts, headquarter e principale punto di ritrovo di tutta la banda. Altri luoghi si vedranno di tanto in tanto, ma più per un caso che per reale voglia di creare un universo narrativo ben definito. Difatti, ancor più che nella serie precedente, la nostra bizzarra città sembrerà essere ben poco viva. Assisteremo nostro malgrado ad una progressiva scomparsa dei già pochi comprimari che attorniano i protagonisti (come il maggiordomo di Karen, la manager di Urara, le famiglie delle ragazze, la preside della scuola o la loro compagna di classe giornalista in erba), che compariranno in uno o due episodi su un totale di una cinquantina, e anche altri personaggi “di sfondo” come abitanti della città estranei alla vicenda sono purtroppo decisamente rari.
Ripensando agli splendidi e realistici setting delle prime tre stagioni, questo inizialmente dispiace un po’ , ma dopo aver visto la serie precedente si sta un po’ al gioco e non gli si dà peso, poiché i pregi di questo Yes! Pretty Cure 5 Go Go sono decisamente ben altri, non certo il realismo dell’ambientazione.
La struttura di base della serie sembra ricalcare quasi pedissequamente le precedenti (in particolar modo, per ovvie ragioni, la quarta, addirittura a livello di “nell’episodio X della quarta serie succedeva questo dato power up o era basato su questo dato personaggio, e anche il corrispondente episodio X di questa quinta è basato esattamente sulle stesse cose), con magici esserini da catturare (lì i Pinky, qui i Palmin) e malvagi che episodio dopo episodio importunano le protagoniste per rubar loro un oggetto (lì il Dream Collet, qui lo Scrigno della Rosa).
Eppure, c’è qualcosa che differenzia questa serie Pretty Cure da tutte le precedenti e che decisamente intriga: una storia meno lineare del solito, che, se in un primo momento appare fumosa, andando avanti si fa più chiara, inserisce diversi misteri, risvolti narrativi e colpi di scena piacevoli che tengono lo spettatore incollato allo schermo.
Ci sono, finalmente, diversi misteri da svelare. Se quelli relativi a Milky Rose sono molto in stile “Quale sarà la vera identità di Tuxedo Kamen?”, per via di giochi linguistici sul suo nome chiarissimi per chi si intende un po’ di giapponese e della presenza di una doppiatrice (purtroppo, in un cartone animato come anche in un film, è un po’ futile celare la vera identità di un personaggio, quando entrambe le sue identità hanno la stessa voce, è uno stratagemma che funziona molto meglio su carta), decisamente più interessanti sono quelli relativi a Syrup, per via del suo passato molto sofferto e misterioso, della perdita della sua memoria e del lento riaffiorare della stessa tramite enigmatici sogni e rivelazioni shock lanciate al momento opportuno.
Gli avversari delle guerriere, fortunatamente, sono di ben altra pasta rispetto a quelli, decisamente piatti, della quarta serie. Se è vero che alcuni di questi sono ugualmente piatti e usati soltanto per creare qualche gag carina, come il duo formato dai laconici Yadokan e Isogin, privi di carattere e un pochino inutili, l’indomito Scorpion o il poco paziente polpone Nebatakos, d’altra parte ve ne sono di nettamente più carismatici e capaci di dare una svolta originale ai loro combattimenti. E’ il caso, ad esempio, di Mucardia, cattivone bishounen dai lunghi capelli biondi che, facendosi passare per l’umano Kyosuke Momoi, tenta di ingraziarsi le ragazze per poi sottrar loro lo Scrigno della Rosa, dando vita a semplici ma sempre efficaci risvolti quando la sua vera identità verrà scoperta. O, ancora, della vecchia strega Shibiretta, che per attaccare le guerriere le trasporterà di volta in volta in fiabe o favole della narrativa occidentale (come Pinocchio, Jack e il fagiolo magico, Hansel e Gretel, La Sirenetta) o orientale (Taro Urashima, le Mille e una Notte, diversi racconti del folclore giapponese), donando una piacevole freschezza e varietà agli episodi oltre che diversi spunti comici molto ispirati.
Pollice decisamente in su per i demoni Hoshiina, dal nome simbolico e dall’apparenza decisamente divertente, a differenza degli anonimi Kowaina della serie precedente.
Gli avversari più interessanti sono però il sub-boss Anakondy, oscura segretaria dalla grande potenza e dal velenoso carattere, e il nemico finale, il direttore di Eternal, che esula dal classico “Io voglio distruggere tutto perché sì” e anzi rivela una interessante caratterizzazione psicologica e una bella storia personale.
Dulcis in fundo, c’è una bella, bellissima sorpresa per gli spettatori della quarta serie, poiché la quinta vede il ritorno in pompa magna del suo personaggio più riuscito, che sembrava misteriosamente dimenticato dagli autori nel finale di Yes! Pretty Cure 5, ma probabilmente solo perché stava preparando il suo gran ritorno sulle scene. Sto logicamente parlando del buffissimo e sfortunato Bumbee, personaggio divertentissimo, protagonista di esilaranti gags, a cui lo spettatore non darà mai alcun credito come cattivo e anzi sarà portato a tifare per lui e ad aspettare il momento in cui della sua simpatia si renderanno conto anche le protagoniste. Momento che, inaspettatamente e fortunatamente, arriva, dando ulteriore profondità a questa quinta serie.
Con degli avversari così, è indubbio che durante i combattimenti ci si divertirà, eppure, e la cosa non dispiace affatto, Yes! Pretty Cure 5 Go Go sa anche farsi serissimo e passionale quando serve.
Se l’ambientazione scarna della serie in un primo momento farà storcere il naso, ci si sentirà decisamente più coinvolti una volta entrati nel vivo, rendendosi conto che Pretty Cure si sta facendo, in pieni anni 2000, portavoce di un pathos d’altri tempi che sta ultimamente cominciando a scemare nella maggior parte delle produzioni odierne, ed è buffo che sia un prodotto per un pubblico femminile a farcelo notare.
Yes! Pretty Cure 5 Go Go si rivela essere dunque una serie inaspettatamente e piacevolmente “nekketsu” (passionale), laddove i combattimenti sono l’occasione perfetta per parlare di sogni da realizzare, di impegno, di costanza, d’amore, di sentimento, di coraggio, di giustizia, di un’amicizia talmente forte da regalare agli spettatori a casa dei bellissimi messaggi, di infondergli fiducia, di farli sognare.
Le nostre ragazze, dopo esser state stentati stereotipi nella serie precedente, sembrano aver acquisito personalità e spessore, trasformandosi in amiche sincere che ci ha fatto piacere ritrovare e le cui nuove vicende seguiamo con passione.
E’ decisamente migliorata la caratterizzazione dei personaggi, ora più sfaccettati e messi a nudo, con tutti i loro sogni e timori, e lo spettatore riesce stranamente quasi a capire come e perché Nozomi, quel bizzarro clone di Momoko Hanasaki, sia considerata il trait d’union fra tutti i personaggi e perché incarni Cure Dream, la guerriera dei sogni e della speranza. Come una certa Usagi Tsukino di tanti anni fa, anche Nozomi Yumehara regala sogni ai personaggi e agli spettatori, emozionandoli e dandogli fiducia con il suo bel sorriso e la sua travolgente allegria.
A migliorare rispetto alla serie precedente non sono soltanto trama e personaggi, ma anche le animazioni e i colori. Le sequenze di trasformazione, tanto statiche nella quarta serie, sono qui una vera e propria gioia per gli occhi, un’esplosione di colore in alta definizione. Idem dicesi per gli attacchi, che sono fortunatamente ben lontani dalle sterili farfalline colorate di Yes! Pretty Cure 5 e decisamente più spettacolari, anche se difettano un po’ in originalità dato che sono quasi tutti rielaborazioni o mezzi plagi di attacchi visti in shounen manga come Dragon Ball, Captain Tsubasa o Saint Seiya, precedenti majokko sentai come Sailor Moon o in videogiochi come Street Fighter.
Il compositore Naoki Sato, qui purtroppo al suo ultimo lavoro per la saga delle Pretty Cure, ci fa come regalo d’addio degli scores come sempre impeccabili, epici, indimenticabili, che si adattano perfettamente alle scene che accompagnano e riescono a scolpirsi nella testa dello spettatore dopo un solo ascolto.
Decisamente d’effetto la sigla d’apertura “Full Throttle Go Go”, mentre le due sigle di chiusura, fra le quali annoveriamo una terza versione dell’ormai celebre “Ganbalance de dance”, risultano molto carine ma meno incisive.
Numerosi nomi importantissimi impreziosiscono il doppiaggio giapponese, che però risulta un po’ forzato nelle interpretazioni delle protagoniste. Riguardo al doppiaggio italiano, invece, nonostante qualche piccola imperfezione (come doppiatori che risultano ogni tanto o troppo apatici o troppo enfatici laddove non richiesto), si registra un notevole miglioramento nelle interpretazioni, con doppiatori ormai entrati nel ruolo a pieno titolo e molto bravi, che riescono a far dimenticare le traballanti interpretazioni della serie precedente dimostrandosi molto più adatti ai loro personaggi.
Molte le new entries di gran pregio, fra giovani (Gabriele Patriarca, una delle migliori promesse del nostro doppiaggio) e veterani (il sempre magnifico Mino Caprio, un magnetico Emiliano Coltorti, un sempre ottimo Paolo Marchese qui al suo terzo ruolo nella saga Pretty Cure, una splendida Paola Giannetti e soprattutto un meraviglioso Stefano De Sando nel ruolo del boss).
Se Yes! Pretty Cure 5, fra un realismo inesistente e diversi plagi e scopiazzature, aveva un po’ deluso, fortunatamente il suo sequel fa svariati passi in avanti, imparando dai suoi errori e, lentamente, crescendo.
E’ vero, ci sono ancora delle piccole imperfezioni e difetti, ma ormai, giunti alla quinta serie Pretty Cure, bisogna imparare a passarci un po’ sopra (e chissà che in futuro non vengano corretti) e a godersi quanto ci offre lo spettacolo. Uno spettacolo che, come le rose simbolo della storia, riesce a sbocciare nel cuore degli spettatori dimostrandosi avvincente e davvero ricco di emozioni.
Il realismo delle serie precedenti e la delicatezza della terza serie sono purtroppo lontani, ma la saga sta diventando sempre più passionale e coinvolgente, presentandoci valori d’annata (ma sempre validissimi) in una confezione nuova fiammante, e la cosa non può che far piacere…
E’ vero, ci sono ancora delle piccole imperfezioni e difetti, ma ormai, giunti alla quinta serie Pretty Cure, bisogna imparare a passarci un po’ sopra (e chissà che in futuro non vengano corretti) e a godersi quanto ci offre lo spettacolo. Uno spettacolo che, come le rose simbolo della storia, riesce a sbocciare nel cuore degli spettatori dimostrandosi avvincente e davvero ricco di emozioni.
Il realismo delle serie precedenti e la delicatezza della terza serie sono purtroppo lontani, ma la saga sta diventando sempre più passionale e coinvolgente, presentandoci valori d’annata (ma sempre validissimi) in una confezione nuova fiammante, e la cosa non può che far piacere…
le Pretty Cure sono fantastiche !!! xD
anche se ahimé sono stra sfruttate e commercializzate da far invidia a Pokémon (come numero di episodi dico)
Sono sicuro però sia scritta benissimo, e dunque i complimenti a Kotaro sono d'obbligo.
Per ora io ho finito la scorsa settimana di guardare la seconda serie, Max Heart, e a giorni inizio la terza, Splash Star, non so se guarderò questa e la serie che la precede, dopo Splash Star vorrei fermarmi
Vabbò, a parte ciò, secondo me, indeed, questa quinta serie è di gran lunga più pallosa - sì, pallosa - rispetto alla quarta che, sebbene non eccezionale, se paragonata alla terza, si dimostra ben più realistica - anche se non si può certo parlare di realismo per quanto riguarda queste due stagioni, questo sì - e movimentata di questa. E anche i rapporti fra i personaggi son decisamente più statici e snaturati, altroché - ho ora in mente un episodio in cui Komachi si fa non so quali problemi per non so bene cosa e ne parla con Karen o dei soliti "non detti" fra Nozomi e Kokoda o Komachi e Natsu - ! La trama nel suo complesso, comunque, l'avevo intuita - non che sia difficile - . Carini, invece, i nuovi costumi di battaglia, che paiono delle uniformi! Per quanto riguarda i nemici, direi che, sì, it's true: son sicuramente più memorabili rispetto a quelli della serie precedente - e qui mi riferisco, ovviamente, alla strega e al mago, che mi san tanto, entrambi, di personaggi tratti da una qualche opera di Miyazaki - anche se mai quanto quelli della superba terza serie - la migliore di tutte quelle viste e che sinora conosca - . Il chara, poi, tutto sommato è buono - anzi, a mio avviso è pure migliorato se raffrontato alle saghe precedenti - così come anche le animazioni, la scelta degli attacchi - adoro la sequenza in cui le Pretty Cure Five combattono a suon di spada da <i>Star Trek</i> - , sebbene, come dice il Messere, siano più o meno delle copiature di attacchi ben più famosi - il <i>Shooting Star</i> di Nozomi ricorda il <i>Pegasus Ryuuseiken</i>, così come il <i>Prism Chain</i> di Urara il <i>Love ☆ Me Chain</i> di Sailor Venus - e le musiche! Per quanto riguarda, infine, il doppiaggio, direi che l'unica cosa che un po' ha del ridicolo è quando Milky Rose urla a squarciagola il suo nome! XD
Nota al recensore: Syrup - che nella versione italiana chiamano "Shirup", immagino per via della traslitterazione giapponese originale... - è una sorta di pinguino, non papero, o meglio, anche, ma in minimissima parte!
La serie in se mi è piaciuta sensibilmente di più rispetto alla precedente in quanto risolve diversi problemi (l'antipatia di Milk ad esempio... ) e migliora sensibilmente grafica e storia.
Dissentirei però un attimo sull'approfondimento delle vicende personali delle cinque protagoniste, che se vediamo bene rimane abbastanza superficiale. O meglio non c'è un progresso di fatto e le reazioni/approfondimenti restano più dialettiche che concrete (cosa peraltro evidenziata anche nella recensione).
La serie comunque mi è piaciutà. Replichero a breve nelle sedi opportune
Questa 5^ stagione è sicuramente migliore della 4^... forse solo per il semplice motivo che già le presentazioni dei personaggi erano state fatte nella precedente stagione.... Quindi il tutto è praticamente ruotato sulla trama, molto carina e in pieno stile Precure.
Il mio giudizio è sicuramente positivo su questa serie, ma il doppiaggio italiano non rende giustizia a questa serie, che tanto sta infiammando italiani e giapponesi
Come scritto nella recensione stessa (e come si potrà vedere dal voto dato nella scheda anime), a me questa quinta serie è piaciuta ben più della quarta. Se lei arrivava ad un sette meno, questa merita un sette e mezzo pieno.
L'ho trovata decisamente più coinvolgente. La storia è più concitata, più misteriosa (finalmente, oserei dire), più varia nei combattimenti (i vari viaggi nel mondo delle favole o il doppio episodio del quiz televisivo son bellissimi ) e con personaggi decisamente più simpatici, sia i vecchi che i nuovi.
Rimaniamo diverse spanne indietro alle prime serie e a Splash Star, ma anche diverse spanne sopra Yes Pretty Cure 5 (e probabilmente, ho il sentore che le serie successive saranno ben peggiori di questa, almeno a livello grafico, ma vedremo).
@ Andromeda
Ma meno male che i rapporti fra i personaggi sono più statici! Evidentemente, dopo la trollata-fanservice per fangirl della serie precedente, gli autori hanno capito che è un pò impensabile accoppiare Nozomi e Komachi con due persone che, in realtà, sono due scoiattolini!
Infatti, se noti, qui Coco dice a chiare lettere, respingendo la dichiarazione della principessa Crepe, che non può accettare il suo amore perchè ama Nozomi, ma sa che non potranno mai stare insieme e dunque lui al momento vuole solo cercare di godersi il poco tempo che ha a disposizione per starle accanto. Personalmente, l'ho trovata una bella scelta narrativa, che mantiene il sentimento ad un livello più platonico di stima reciproca e amicizia, preferibile alla opinabile svolta romance della quarta stagione (comunque, se ti aggrada di più, nel film tratto da questa Go Go c'è addirittura un bel bacio ). E meno male che Nuts in versione umana in questa serie ha meno spazio, perchè nella quarta era da prendere a badilate sui denti!
Riguardo agli attacchi, quello delle spade laser è Star <u>Wars</u> (non confondiamo u.u ), mentre sì, diversi attacchi delle Pretty Cure sono rielaborazioni dei vari Pegasus Suiseiken (anche il nome è quello ), Kienzan, Tiger Shot, Mars Flame Sniper, Nebula Chain, Venus Love me chain, Psycho Crusher, ma non è necessariamente un problema.
Syrup (parola che ha numerose pronunce a seconda delle zone, ma mai "shirùp") è pronunciato "Shirùp" perchè in giapponese è scritto シロップ Shiroppu, dato che i giapponesi non possono pronunciare SI ma pronunciano SHI.
Concordo invece decisamente sul doppiaggio sin troppo enfatico di Milky Rose, che mi ha provocato numerose risate!
@ Swordman
Direi che da solo il cambiamento del personaggio di Milk è un ottimo motivo per promuovere la serie!
@ Bado_holder
Come mai non ti è piaciuto il doppiaggio italiano? Io personalmente, per questa serie, l'ho preferito a quello originale.
È vero, è vero... Le spade laser
Certo che però potevano utilizzarle un pò di più dal momento che le hanno introdotte invece che tenerle solo per fare l'attacco generale (Rainbow Rose Explosion ricordiamo...). Insomma, ce lo vogliamo fare qualche incrocio e qualche affondo con i nemici?
E' vero, ho pensato anch'io alla stessa cosa. Mi aspettavo un secondo attacco, magari con le spade, individuale per ognuna delle ragazze, e invece si sono limitati alla megarosa x5 e allo stesso attacco, preciso identico, ma di colore diverso, per Milky Rose. Da questo punto di vista è stata un pò una delusione, ma non ha compromesso la buona riuscita del tutto.
Of Course!
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@Kotaro; Swordman: Ci sono anche le spade laser?! Effettivamente nel film tratto dalla serie precedente ho visto che una delle cinque, mi sembra Cura Aqua, combatte contro il suo clone malvagio usando una specie di spada laser. Ci manca solo che ci mettevano Darth Vader come cattivone di turno e Obi Wan Kenobi in versione animaletto puccioso che appare all'improvviso dicendo "Pretty Cure... che la forza sia con voi!" ed eravamo a posto.
Poi ho notato altri attachi che era un pò troppo scompiazzati da Dragon Ball, ma va bè, alla fine tutti gli attachi nei manga e negli anime in fondo si assomigliano un pò tutti.
I colori sono stati cambiati, ma è l'unico video che lo mostra che ho trovato purtroppo... da 3.30 in poi...
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mentre per gli altri attacchi, divertiti a giocare a "Scova il plagio"... (col video originale si può notare anche il bellissimo jingle delle trasformazioni )
<iframe width="480" height="390" src="http://www.youtube.com/embed/n5akI3m0VZY" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>
Complimenti vivissimi al nostro Kotarone nazionale per l'ottima recensione, come al solito, oramai siam viziati
Bellissima recensione comunque!!
Le prossime, a livello grafico, saran indubbiamente peggiori di questa, non c'è che dire, e i picchi più bassi registrati si avranno di certo con <i>Heartcatch</i>, dove le protagoniste son tipo una rivisitazione delle <i>Twin Princess</i>...
<i>Infatti, se noti, qui Coco dice a chiare lettere, respingendo la dichiarazione della principessa Crepe, che non può accettare il suo amore perchè ama Nozomi, ma sa che non potranno mai stare insieme e dunque lui al momento vuole solo cercare di godersi il poco tempo che ha a disposizione per starle accanto.</i>
Ma se ti ho detto che di 'sta serie ho visto pochissimi episodi visto che è stata trasmessa solo il sabato e la domenica!
<i>Comunque, se ti aggrada di più, nel film tratto da questa</i> Go! Go! <i>c'è addirittura un bel bacio.</i>
Per fortuna che non avrò molto di che aspettare visto che il suddetto film verrà trasmesso giusto sabato!
E chi ha mai visto <i>Star Trek</i> o <i>Star wars</i>!
Ma è quello che dicevo io, per quanto riguarda la pronuncia del nome Syrup - essendo la sillaba <i>Si</i> inesistente nel sillabario giapponese - !
A Kaneda Tetsuo: guarda che delle "spade laser" ne ho parlato prima io!
A Swordman: in una puntata, però, a dire il vero, vi è Karen che combatte contro ora-non-mi-ricordo-chi proprio a suon di spada quindi credo proprio che ognuna delle Cure Five possa utilizzare il suo spadino invividualmente tranquillamente!
Gusti, del resto c'è gente la cui serie preferita di Sailor Moon è la R che per me è la peggiore... ognuno ha le sue opinioni...
Per l'episodio, anche se hai detto di averne visti pochi a caso, per quello che ne so io magari tra quelli che hai visto c'era anche questo...
L'episodio a cui ti riferisci è relativo alla quarta serie per lo scontro tra Cure Aqua alias Karen e Adenya. In questo caso però la spada utilizzata da Karen si crea con una variazione dell'attacco "Aqua Stream" e quindi è un pò diversa dalle spade che compaiono in GOGO.
Non ci è dato sapere se ogni pretty cure potrebbe fare una cosa simile, forse Cure Rouge farebbe la Spada Infuocata
MILKY ROSE è BELLISSIMA.
sinceramente c'è poca differenda fra questa serie e la 4° °-°
però vorrei vederle un poco più famose guardando queste serie e le nuove ( che sono davvero molte ) e che in giappone c' è davvero di tutto su questo tema.
da circa 2 mesi è uscita l' 11° serie dal titolo HAPPINES CHARGE PRECURE ed ha già avuto notevoli risultati.
le serie sono continuate in italia da futari wa precure ( 1° serie ) fino a heart chech precure ( 7° serie ). però giarano voci che le serie non continueranno in italia e che quindi non potremmo vedre le seguenti serie : suite precure , smile precure ,doki doki precure e happines charge precure. IO CHE SONO UNA FAN SFEGATATA DELLE PRETTY CURE so tante cose anche sulle serie che ho scritto prima, e vi avviso che a giugno potrete vedere le fresh pretty cure che io ho gia visto ma che la rai a deciso di replicare perchè probabilmente vogliono continuare con le serie successive.
ho notato che sono usciti ( IN GIAPPONE ) VARI GIOCHI PRETTY CURE PER NDS, 3DS E ADDIRITTURA 1 PER LA WII.
giustamente, però io non abito in giappone quindi sono costretta a guardare sempliemente senza possederli.
CI SONO MOLTI FAN DELLE PRETTYCURE IN ITALIA MA NON ABBASTANZA PER PROMUOVERLE DI PIù E FAR USCIRE FUORI GIOCHI PER NDS ,WII ,3DS ,BAMBOLE , GADGET ,E ALTRO ANCORA.
INOLTRE PER CHI NON LO SA IL GIOCO PRETTY CURE 5 GOGO SHU GO DREAM FESTIVA è BELLISSIMO E INCLUDE IN ESSO LE SERIE MAX HEART , SPLASH STAR E OVVIAMENTE PRETTYCURE 5 GOGO!
POTETE TROVARNE VARIE IMMAGINI E ALCUNI VIDEO CHE VI FARANNO CAPIRE ABBASTANZA COSE.
CIAO BACIONI
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