In collaborazione con: Comune di Roma, Ambasciata del Giappone
In occasione del 40° anniversario della morte di Yukio Mishima - ricordata con una conferenza stampa in Campidoglio lo scorso 25 novembre 2010 - l'Istituto Giapponese di Cultura, in collaborazione con l'Ambasciata del Giappone in Italia e il Comune di Roma, presenta una conferenza a cura della prof.ssa Virginia Sica (Università degli Studi di Milano) e una rassegna di 3 film tratti da famose opere dello scrittore giapponese.
martedì 7 giugno ore 19.00
HARU NO YUKI (Neve di primavera) di Isao Yukisada
tratto dall'omonimo romanzo di Yukio Mishima, pubblicato nel 1968
Colore, 150' - 2005 versione originale con sottotitoli in italiano - 16 mm
© Toho International Co., Ltd. (Cineteca IGC)
Basato sull'omonimo romanzo di Yukio Mishima, il primo della tetralogia Il Mare della fertilità (Hojo no umi), il film è ambientato all'inizio dell'era Taisho (1912-26), un periodo in cui nuove idee dall'Occidente andavano a scalfire antichi costumi e certezze, consolidati fino all'epoca Tokugawa (1603-1867) e posti in crisi già con le imponenti riforme dell'era Meiji (1868-1912). Al centro della storia l'amore difficile tra Kiyoaki, un giovane di origine samurai dal carattere fin troppo fiero e orgoglioso, e Satoko, una ragazza appartenente alla aristocrazia decaduta. Un amore clandestino, vissuto contro la decisione dei genitori di Satoko di cederla in sposa a un membro della Casa Imperiale.
giovedì 9 giugno ore 19.00
AI NO KAWAKI (Sete d'amore) di Koreyoshi Kurahara
tratto dall'omonimo romanzo di Yukio Mishima, pubblicato nel 1950
B/N, 99' - 1967 versione originale con sottotitoli in italiano - 16 mm
© Nikkatsu
Dopo la morte del marito, la giovane Etsuko si trasferisce nella casa del suocero Yakichi e ne diventa l'amante, pur non provando alcuna attrazione fisica per l'anziano uomo. I suoi sentimenti, infatti, sono tutti rivolti al giovane giardiniere verso il quale coltiva una silenziosa passione travolgente che condurrà - nell'arco narrativo di un mese - a un climax violento, causato dalla assoluta mancanza di controllo da parte di Etsuko, in preda a una vera e propria ossessione, inizialmente imprevedibile.
venerdì 10 giugno ore Ore 20.00
ENJO (Conflagrazione) di Kon Ichikawa
tratto dal romanzo di Yukio Mishima Kinkakuji (Il padiglione d'oro, 1956)
B/N, 99' - 1958 versione originale con sottotitoli in italiano - 35 mm
© Kadokawa Pictures, Inc.
Il giovane Goichi Mizoguchi (interpretato da Raizo Ichikawa) è figlio di un monaco buddhista che da sempre gli ha trasmesso l'idea quasi ossessiva che lo Shukaku-ji (nome scelto dalla sceneggiatrice per il Kinkaku, il Padiglione d'oro in Kyoto) sia l'oggetto più affascinante del mondo. Morto il padre, al quale sul letto di morte ha promesso di intraprendere il noviziato proprio nello splendido Padiglione d'Oro, Goichi si presenta all'abbate superiore Tayama, che in virtù dell'amicizia con il defunto padre, diventa il suo precettore. La contemplazione della bellezza del tempio, ereditata dal padre, sembra tuttavia vacillare nel momento in cui Goichi conosce Togari, uno studente claudicante che, con discorsi cinici e irriverenti, mette in crisi le sue convinzioni. In un momento di forte smarrimento Goichi compirà un gesto incomprensibile, ben espresso dal titolo scelto per il film dal regista Kon Ichikawa.
Ore 18.30 Conferenza a cura della prof.ssa Virginia Sica
Considerazioni (dissenzienti) sull'archetipo di bellezza in Yukio Mishima
"Da decenni il concetto di Bellezza espresso nell'opera di Mishima è ancorato all'Estetica della Bella Morte, con riferimenti più o meno espliciti a valenze machiste e omosessuali. Prendendo spunto dalle opere cinematografiche in programma, tratte dalla letteratura dell'Autore, si proporranno alcune considerazioni sulle molteplici accezioni proposte dall'Artista, più attento all'osservazione della natura umana che non ad archetipi obsoleti." (Virginia Sica)
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YUKIO MISHIMA (1925-1970) è considerato uno fra i più grandi scrittori contemporanei. Romanziere, commediografo, saggista e attore, attirò una folta schiera di lettori internazionali grazie alla sua ricca sensibilità estetica, ottenendo i massimi riconoscimenti letterari giapponesi e la candidatura al premio Nobel. Fondatore di un gruppo giovanile nazionalista, si suicidò pubblicamente all'età di 45 anni, il 25 novembre del 1970, secondo l'antico rituale del seppuku, per protesta contro l'asservimento del Giappone alle potenze straniere.
VIRGINIA SICA insegna presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Milano. Subito dopo la laurea in Lingue e civiltà orientali, conseguita all'Istituto Universitario Orientale di Napoli, ha insegnato per alcuni anni presso la Facoltà di Lettere dell'Università del Tōhoku (Sendai, Giappone). E' attualmente membro del CARC (Contemporary Asia Research Center), socio AIStuGia (Associazione Italiana Studi Giapponesi) e, come co-fondatore nel 1985, componente del Direttivo di Asia Orientale (Associazione di studi e omonima serie editoriale).
Fonte consultata: Istituto Giapponese di Cultura
Ho sempre ammirato la figura di Mishima e le sue opere, al di là delle sue idee politiche ultranazionaliste.
<img src="http://4.bp.blogspot.com/_3R9M4aQXDN4/SA9ICAj-ipI/AAAAAAAAKsg/lz4rFaBMVfE/s320/mishima.jpg"/>
(Yukio Mishima, biglietto d'addio lasciato prima del suicidio rituale, il 25 novembre 1970)
Fuori la politica da Animeclick, dai manga e dagli anime, per favore!!!!!!!!
nessuno si è mai chiesto che fosse H.P. Lovecraft, oltre che un grande scrittore?
Ma un feroce razzista ed antisemita ma dovremo smettere di parlare del ciclo di Chtulu o evitare i manga che magari sono ispirati a tale ciclo?
Certo un persoanggio del genere in italia verrebbe coperto di sputi e un suo "delfino" come Ishihara non starebbe al governo di una metropoli per 10 anni, per fortuna i giapponesi sono un pò più furbi e meno "fobici" degli italiani
Per quanto mi riguarda leggerei volentieri anche un romanzo di Satana se lo ritenessi interessante.
Il tuo commento è comunque assurdo, non mi dire che tu scegli i libri a seconda delle idee o del colore politico dello scrittore... se è così mi dispiace per te, non sai che cosa ti perdi. Mishima ha una scrittura raffinata, meravigliosa. Poi uno può non essere assolutamente d'accordo con quello che scrive ma non si può non rimanere affascinati da come lo scrive. Inoltre limitarsi a leggere opere che sono in sintonia con le nostre idee limita molto la crescita di un pensiero aperto e flessibile. Trovo che la capacità di stimare persone con idee diverse dalle nostre sia fondamentale, soprattutto se possiedono una vasta cultura. Si può sempre imparare qualcosa.
Io sono una grande appassionata di Mishima, nonostante tutto. Non riesco a non rimanere incantata dall'estetica dei suoi romanzi, dalla fragilità e dalla forza quasi animale dei suoi personaggi. Quindi sono davvero dispiaciuta di non esserci a Roma, vedrò di recuperare questi film in dvd, anche se dubito che raggiungano la potenza narrativa dei libri.
@Lybra: ti sbagli. Ci sono giapponesi si vergognano del pensiero ultranazionalista di Mishima, io ho un amico che si è stupito molto che mi piacesse perché lo ritiene un razzista.
E' un autore strano, scrive benissimo ma a volte scrive delle cose un pò morbose o un pò bizzarre, riflesso comunque del suo particolare modo di intendere la vita.
Se posso (purtroppo ho un esame programmato per quei giorni) andrò volentieri alla conferenza.
@Onirepap:"nessuno si è mai chiesto che fosse H.P. Lovecraft, oltre che un grande scrittore?
Ma un feroce razzista ed antisemita ma dovremo smettere di parlare del ciclo di Chtulu o evitare i manga che magari sono ispirati a tale ciclo?"
concordo in pieno con te e con il tuo esempio davvero perfetto
Ho letto anche Confessioni di una maschera e Colori proibiti, anche se sinceramente quest'ultimo romanzo mi è piaciuto molto meno degli altri...
Neve di Primavera (Haru No Yuki) sembra romatico e drammatico anche se un po' lunghetto (150 minuti )
Sete d'Amore (Ai No Kawaki) sembra porre l'accento sulle morbosità
Conflagrazione (Enjo) sembra un'imprevedibile riflessione sulle proprie convinzioni oltre a dare un "slice of life" della vita dei monaci buddisti
li avrei visti volentieri.. caso mai darò un occhio se li trovo
8) @Kotaro
Un autore un pò particolare. Lo conosco "da lontano" perchè l'ho studiato per l'esame di letteratura giapponese moderna, ma di suo ho letto soltanto due opere
sul serio hai fatto un esame di letteratura giapponese ?? dev'essere stato interessantissimo!
Non è fuori discussione che prima o poi cerchi qualcosa e mi appassioni...
leggo pure fra i vari untenti di AC un discorso riguardo l'allineamento politico del suddetto autore... curioso..
Al netto delle frasi forti e del seppuku l'insegnamento di Mishima non era del tutto sbagliato: evitate di farvi mettere i piedi in testa dal primo che passa....e questo dovrebbe valere per i nippo così come per noi europei, ce ne fosse di gente così, senza dover per forza essere fascisti o dei dittatori, il pensiero anzi non è nemmeno guerrafondaio
Penso sia anche una di quelle figure più controverse e difficili da capire in giappone e nel mondo.
Lui era un nazionalista puro, senza tante derive di vario tipo come ce ne furono in quel periodo; amava il suo paese e le sue tradizioni e soffriva troppo la condizione del dopoguerra giapponese.Se non vi piace il termine nazionalista chiamatelo patriota, che tanto è ugualexD.
Mishima alla fine non odiava molto gli usa o altri, anzi parlava molto bene l'inglese, era una persona di una certa cultura, a lui interessava la sorte del suo paese.
Quanto al culto dell'imperatore come figura astratta non c'è nulla di male, solo gli americani e il loro "in god we trust" compresero male tale figura.E' una figura importantissima, rappresenta il giappone stesso, la sua storia e la sua cultura, essere l'imperatore vuol dire attenersi(come un po' tutti i giapponesi poi) ad un codice di condotta.Il Tenno è l'unione tra kami e terreno, ma di fatto è sempre stata una figura positiva e fondamentale, tanto che spesso ancora oggi, oltre ad essere una figura amata, qualche giapponese ne chiede la riassegnazione dei pieni poteri di governo, stanco dalla marcia politica moderna.Insomma è un componente fondamentale del Giappone, specie in un paese dove la cultura è una delle cose più importanti.Quindi non un dio monoteista stile occidentale.Spero di essere stato abbastanza chiaro xD.
Fra l'altro un bel plauso alla coppia imperiale che si è comportata molto bene nella tragedia degli ultimi mesi, partecipando ai blackout, accogliendo alcuni sfollati nelle strutture imperiali e passando giorni e giorni a visitare rifugiati e città distrutte, il tutto con estrema umiltà.
Tornando a Mishima,il discorso prima del seppuku che tenne alla caserma occupata è qualcosa di memorabile.La prima volta che scoprii mishima fu un in prima superiore, c'era un suo racconto sul malloppo di letteratura con un trafiletto biografico...rimasi molto colpito dalla sua vita, dal suo pensiero e mi piacque molto quel modo di scrivere.
Purtroppo spesso non è stato capito o è stato frainteso...
Fa piacere che sia vissuto un uomo così fino a poco tempo fa, visto il marciume a cui ormai siamo abituati.
Comunque spero che i giapponesi non si pieghino mai del tutto alle logiche occidentali, il mondo è bello per le diversità, se tutto diventa uguale c'è solo piattezza e il nulla totale.
Devo dire, ho sempre invidiato paesi come il giappone, l'inghilterra e altri nel passato e nel presente con una forte identità e compattezza, cosa che manca a noi...
@Bakunin86 lol
Peccato che il tutto - come al solito - si svolga a Roma
E' dai suoi libri che ho cominciato ad appassionarmi alla cultura giapponese!...cominciai con Ai no Fuan, Tsubasa e Ongaku (=Inquietudini d'amore, Ali e Musica). "Le ali non sono adatte per camminare sulla Terra": questa frase mi ha cambiato il modo di pensare e di vivere la vita a sedici anni.
Mi sono persino esibita con uno dei suoi pezzi ad un saggio teatrale.
Mi sarebbe davvero piaciuto prendere parte a qualcuno degli incontri a Roma, anche perché non ho mai visto quei film.
Preferisco di più la semplicità di Banana Yoshimoto.
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