"Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso."
(Marcel Proust)

Baciando il cielo coverAdorato e seguito, incompreso e censurato, il fumetto manga è stato ed è, nella sua ricezione in patria come nel resto del mondo, uno strumento duttile quanto un caleidoscopio, capace di afferrare i tasselli della realtà e di ridisporli in forme sempre nuove, a seconda di quale sia il punto d’osservazione scelto; fra queste rappresentazioni, senza dubbio le più numerose sono quelle che si soffermano sul mondo adolescenziale maschile, definite Shōnen, e femminile, gli Shōjo. Da questi gruppi di partenza, nel corso dei decenni il mosaico evidenziato dal caleidoscopio manga si è via via esteso, come una pianta in crescita acquisisce nuovi rami; in occasione di questa recensione, focalizziamoci sulla sezione che parla di love stories tra uomini o ragazzi dello stesso sesso.

Ultimamente, sta riscuotendo un successo crescente lo Yaoi, altrimenti detto, a seconda del contenuto, Shōnen-Ai o Boy’s Love, un fenomeno a cui più di un editore italiano si è affacciato: Magic Press con Mi vergogno da morire di Hinako Takanaga e l'annunciata etichetta 801; Kappa Edizioni con la Viewfinder Series di Ayano Yamane; Ronin Manga con Il gioco del gatto e del topo di Setona Mizushiro, per dare degli esempi.
Attenzione, però: il BL è una sottocategorizzazione ideata per lo più da donne e a loro destinata, e si caratterizza per un’impostazione eterosessualizzata, ossia imperniata sulla divisione seme-uke la quale, in parte, tende a ricreare una situazione di coppia di tipo etero, mentre il vero gay comic, almeno nel senso che è elaborato da uomini gay per i gay, è il Bara, una sottocategoria che, invece, finora ha destato poca curiosità al di fuori del Giappone. In effetti, in Italia l’unico Bara in commercio era, precedentemente alla nascita di Renbooks, Racconti estremi di Gengoroh Tagame, il mangaka a cui è attribuita la canonizzazione del Bara, il cui atteso ritorno è ormai prossimo con Virtus.

Il mancato riconoscimento è dovuto specialmente alle caratteristiche principali di gran parte dei Bara: queste sono - generalizzando per il bene della sintesi - un interessamento pressoché esclusivo per la componente erotica e una rigida suddivisione dei ruoli tra i due partners basata su età e anzianità, una continuazione dei topoi osservati dalla narrazione autoctona premoderna di rapporti omosessuali, in primis dai Chigo Monogatari, novelle (Monogatari) medievali incentrate sull’attrazione di un monaco buddhista per il suo accolito personale (Chigo).
Il Bara, 薔薇 letteralmente “rosa”, deve il suo appellativo probabilmente a Bara Kei, “Ordalia di Rose”, un album di fotografie di nudo parziale scattate al celebre romanziere Yukio Mishima, e un’icona recentemente in voga è quella dei Bears, “orsi”, così denominati per la loro fisicità massiccia e irsuta, in contrapposizione ai loro corrispettivi Yaoi di solito snelli, slanciati e dalla carnagione di pesca.

Baciando il cielo 1In questo panorama estremamente rarefatto e dalle nette tinte emozionali, l’opera di Kotaro Takemoto si fa spazio come un rasserenante raggio di sole: se il setting base dei racconti Bara tende a risultare cupo e soffocante, Takemoto contraddistingue il suo Baciando il cielo (Mabushii Sora ni Kiss Shou) allontanandosi da questi stilemi e adottandone di personali, ovvero la centralità della natura e una concezione dell’amore bisognoso di un rapporto ‘paritario’, di sostegno reciproco, tra gli “orsetti” – gli uomini nati dalla matita del maestro Takemoto non sono del tutto dei Bears -; il risultato è un’antologia con un gradevole retrogusto nostalgico lontano dalla negatività suggerita dalla posizione psicologica degli omosessuali, tematica che, qui, appare raramente e in chiave non troppo tragica.

Pubblicato su Barazoku, una rivista nota nell’universo LGTB giapponese, Baciando il cielo è, come già detto, una raccolta, la prima per il sensei, di dieci storie brevi concepite individualmente e riunite in un secondo momento; nonostante ciò, creano un insieme coerente.

Come accennato, due sono i pilastri su cui si regge Baciando il cielo: l’idea di amore propria di Takemoto e la funzione della natura.
La prima è diluita nei capitoli, che sono organizzati in un ordine alternativo a quello cronologico di una relazione – non si segue necessariamente la sequenza: innamoramento, dichiarazione, vita assieme, eventuale addio -, una sistemazione che aiuta a mantenere alta la concentrazione, rimescolando continuamente le carte in tavola. Per esempio, in ‘Baciando il cielo’, il racconto che apre il volumetto e gli dà il titolo, Sora e Yoshiaki hanno un rapporto che non vacilla neanche sotto i ripetuti assalti telefonici di un ex invadente, ma per il resto Takemoto-sensei tratta unioni finite, come in ‘Un espresso per la primavera’ e ‘Lo sguardo della luna’, o ormai sulla via del tramonto, in ‘Tavolo per tre’.

Raffigurando stati d’animo e riflessioni personali, Kotaro Takemoto è in grado di conversare direttamente, con rara sensibilità, con l’animo del lettore, a cui sembra voler comunicare che, per quanto sia importante, a tratti essenziale, amare con un trasporto completo, lo è altrettanto confrontarsi onestamente con l’altro e andare avanti con coraggio e ottimismo qualora le cose non vadano per il verso giusto.
Effettuando un ennesimo restringimento d’obiettivo, è da specificare che i suoi ometti non sono semplicemente etichettabili come "eterosessuali" o "omosessuali": la vicinanza sboccia dall'affetto che si prova per una data persona, per le sue qualità, i suoi pregi, i suoi difetti, la sua bellezza, etc., in modo innocente e a prescindere dalle distinzioni sessuali; loro amano, con tutta l’anima e mettono tutto in gioco, non importa se l’individuo verso cui sono rivolte tali attenzioni sia un uomo o una donna - un aspetto, questo, forse ereditato dal Gruppo 24 -; in ogni caso, fa sì che la particolarità dell’esperienza gay si incapsuli su un’universalità che rende Baciando il cielo accessibile a chiunque. Seppur partendo da un presupposto omosessuale, Baciando il cielo tratta l’amore tout court e non unicamente una versione particolare, pertanto ognuno vi può, ricollegandosi alla citazione iniziale, “discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso."



L’unica debolezza è nella caratterizzazione della figura centrale di ‘Tavolo per tre’, Kosaku: infatti, se da un lato è interessante la frattura tra le filosofie degli altri due personaggi, Shuji e Takuya, uno che vive alla giornata fedele al concetto del carpe diem, l’altro lavorando sodo per costruire un futuro solido, è fuori luogo che la sua indecisione cronica lo porti a unirsi carnalmente a entrambi per poi ripromettersi di distaccarsene definitivamente – tra l’altro, chissà se ci riuscirà realmente, oppure si aggrapperà a una quarta persona? – una volta che il maturo Takuya decide, per il bene delle parti, di scindere il triangolo.

Veniamo adesso al secondo punto, la veste del paesaggio come depositario delle emozioni.
Chi ha letto uno Shōjo sa come l’ambientazione è utilizzata per esternare l’interiorità: di fronte a circostanze particolarmente vivide, sia positive sia negative, determinati dettagli visivi, quali i fiori a simboleggiare l’innamoramento, o il vento che scuote le foglie caduche in ‘Tavolo per tre’, fungono da metafora per indicare lo sconvolgimento interiore.
In più, a questo ricorso standard per i fumettisti del Paese del Sol Levante Kotaro Takemoto aggiunge una sapiente pennellata che lo arricchisce e lo personalizza: dialogando i “bonarelli” direttamente con essa o facendosi avvolgere e cullare, come in ‘Girasoli nella notte’ e ‘Lo sguardo della luna’, la natura diventa custode dei sentimenti dei suoi confidenti, alla quale vengono affidati affinché non gravino sulla coscienza e siano lì, disponibili a essere contemplati quando se ne avverte il desiderio.
E’ una conclusione vicina a quella degli scrittori francesi, in particolare di Proust che, grazie al famosissimo brano delle madeleines, termina la sua ricerca del tempo perduto ritrovandolo e riappacificandosi con esso, un episodio simile a quello che avviene in ‘L’ultima neve’.

Baciando il cielo 2Se a livello di contenuto Takemoto introduce sostanziose novità, il character design di Baciando il cielo è in uno stile Bara più classico, essendo tutti gli eroi degli “orsetti” piuttosto rotondetti, pelosi e con capigliature corte; il vero tocco di originalità sta nella presa in prestito di artifici stilistici dello Shōjo manga anni ’80, come le retinature delle pupille, una scelta particolarmente felice per trasmettere e sottolineare le sensazioni provate dai “bonarelli tristi”. Magistrale è la disposizione delle tavole, le quali sono separate in grosse vignette immediatamente visibili e assimilabili e in cui l’uso del bianco e nero non serve unicamente come sfondo – bellissima la loro alternanza nella scena in cui Shuji spiega il motivo per cui, a suo parere, è fondamentale saper vivere del presente.

Questa realizzazione sobria, delicata, eppure tenera ed efficace, gode di un’ottima edizione: Baciando il cielo è il primo prodotto edito da Renbooks, neonata casa editrice bolognese il cui obiettivo è colmare il vuoto nel mercato nostrano di firme GLBT non solo giapponesi. Aderendo al circuito delle librerie, Baciando il cielo non è nel formato tankōbon consueto, bensì è di dimensioni 20, 5 x 14, 5 cm e in brossura, e anche solo sfogliandolo si intuisce la cura e la passione con cui è stato confezionato: la rilegatura è perfetta, né rigida né eccessivamente morbida a tutto vantaggio della facilità di scorrimento, senza il rischio che il libro si sformi e che le pagine si stacchino; la carta è di una gradazione di bianco sulla quale le immagini sono ben impresse, senza ombre di sbavature, effetti moiré, sgradevoli refusi di sorta o trasparenze, essendo, tra l’altro, abbastanza spessa; il senso di lettura è quello originale da destra a sinistra, mentre quello occidentale è adottato per la postfazione e i commenti del fumettista in chiusura, come per Lady Oscar Kids di Ronin Manga.
Il sito ufficiale Renbooks fornisce un buon apparato multimediale, in cui sono stati presentati, prima e dopo l’uscita dell’albo, approfondimenti a proposito degli argomenti trattati.
Baciando il cielo è perciò un manga di alta qualità, e il prezzo di copertina di € 13, 00 è pienamente giustificato.

In conclusione, Baciando il cielo è il frutto di una nuova divisione editoriale, la Renbooks, che ha in cantiere di ampliare il ventaglio di generi fumettistici, manga e non, disponibili in italiano aprendosi alle pubblicazioni GLBTQI; tuttavia, ciò non implica che esse siano apprezzabili esclusivamente da questa comunità: all’opposto, Baciando il cielo prima di essere una produzione gay è una monografia di storie sull’amore, e rispecchiandosi in essa ciascuno può, parafrasando Proust, ritrovare qualcosa dentro di sé, poiché l’Amore è universale, e non conosce generi né orientamenti sessuali.


Titolo Prezzo Casa editrice
Baciando il cielo € 13.00 Renbooks