Si è concluso in Giappone il manga Gozen 3-ji no Kikenchitai (3am Terrible Zone) di Youko Nemu sulla rivista Feel Young di Shodensha; l'opera avrà tuttavia un seguito attraverso lo spin-off, dal titolo Gozen 3-ji no fukyōwaon (3am Cacofonia), che inizierà con la prossima uscita del magazine.
Serializzato dal 2009, il josei Gozen 3-ji no Kikenchitai è stato pubblicato finora in tre volumi; l'opera aveva avuto a sua volta un prequel, intitolato Gozen 3-ji no Muhouchitai (3am Dangerous Zone) e sviluppatosi in altrettanti tankobon.
Fonti consultate:
Comic Natalie
Shoujo Café
Gozen 3-ji no Kikenchitai: Tamako non nutre alcuna fiducia in sé stessa, e il sex-appeal non sa nemmeno cosa sia. Mentre cerca lavoro, un giorno viene colta alla sprovvista e viene assunta per un lavoro di ufficio in cui troverà dei loschi individui specializzati... nel progettare locali di Pachinko. I guai, quindi, non tarderanno a emergere.
Serializzato dal 2009, il josei Gozen 3-ji no Kikenchitai è stato pubblicato finora in tre volumi; l'opera aveva avuto a sua volta un prequel, intitolato Gozen 3-ji no Muhouchitai (3am Dangerous Zone) e sviluppatosi in altrettanti tankobon.
Fonti consultate:
Comic Natalie
Shoujo Café
Mi piacerebbe saperne di più, ma per ora non mi pare sia in database...
Dato che sono solo 3 volumi, ne cercherò le scan. Spero di trovarle da qualche parte! =)
Oddio, essendo sia una meganekko che una pettanko la tizia ha il suo bel perchè IMHO.
dico, sei triste e la tua vita fà schifo, persino tu ti fai schifo, per caso ( per caso eh ) trovi un lavoro dove casualmente ( casualmente eh ) vieni travolta da una miriade di situazioni che trasformano la tua vita in un circolo visioso di adrenalina e tensione !
cavolo se succedesse a tutti quelli che si trovano psicologicamente in quella situazione saremmo tutti fortunati ad essere nati no ?
mi dispiace davvero perchè la trama e l'idea sembrano originali ed intrigano parecchio, ma il sospetto di una motivazione "furbesca" che può starci dietro mi rende diffidente, troppo diffidente
in fondo i giappo vivono per lavorare, mica lavorare per vivere... mai dimenticarsene
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