Riportiamo qui di seguito un video, realizzato da SakuraMagazine, sulla mostra dedicata a Jiro Taniguchi, al Lucca Comics 2011. Dopo di esso uno stralcio dell'intervista che sarà presente sul catalogo delle mostre della manifestazione.

Jiro Taniguchi, l'uomo che racconta




L'intervista

Lei è nato in un’area rurale, e la natura è spesso un tema centrale dei suoi lavori. D’altra parte, lei ritrae spesso anche grandi città come Tokyo. Quali sono i suoi sentimenti sulla natura cosa pensa dell’urbanizzazione estensiva del Giappone moderno? Qual è il ruolo dei due poli opposti “natura” e “urbanizzazione” nei suoi lavori?

TANIGUCHI: Credo che viviamo in un’era in cui tutti noi dobbiamo essere più consapevoli di quello che una volta era ovvio, ovvero che siamo tutti nati dalla natura. È chiaro che la natura è necessaria per la sopravvivenza dell’uomo. Sono sempre stato affascinato dalla storia misteriosa della Terra e del cosmo. In un qualche angolo di ogni mio manga ci sarà sempre il sentimento di timore e rispetto verso la natura, e spero che i lettori lo percepiscano.
Anche un piccolo spazio verde, un piccolo parco in un angolo di una grande metropoli è in grado di darci sollievo. È questa la forza della natura. E lo stesso accade per un singolo albero, o per la terra, il sole, il mare. È la prova che siamo figli della natura.
Sia per gli uomini che per gli animali sarebbe impossibile vivere sempre circondati dal cemento, quali che siano le comodità di cui disponiamo. Penso che l’urbanizzazione sia avanzata senza responsabilità, divorando e rovinando la natura. Ogni tanto penso: non potremmo fermarci qui? Da dove viene questa continua spinta a divorare la terra? Una volta tanto dovremmo provare a smettere di correre, fermarci un attimo e riflettere. Questa è stata l’idea chiave da cui è nato L’uomo che cammina.

L’autobiografia sembra un tema ricorrente dei suoi lavori. Nessuno di essi è esplicitamente autobiografico, ma in essi appaiono spesso emozioni ed esperienze che sembra impossibile descrivere adeguatamente senza averle sperimentate in prima persona: vivere con un cane che invecchia, la curiosità verso il mondo tipica del protagonista de L’uomo che cammina, etc. Quanto di lei c’è nei suoi personaggi? Pensa che creare manga sia un modo di esplorare se stesso?

TANIGUCHI: Dipende molto dal racconto. Uno zoo d’inverno, che racconta la vita di un autore di manga, riflette molto le mie esperienze personali. Anche nelle opere che raccontano la famiglia e la vita quotidiana sono confluite le mie esperienze. Anche in altri tipi di storie, comunque, c’è sempre qualcosa di personale.


Ritiene ci sia una qualche differenza fra le storie di cui è autore completo e quelle realizzate in collaborazione con uno sceneggiatore?

TANIGUCHI: Per me è più semplice collaborare con uno sceneggiatore piuttosto che creare una storia io stesso. In questo modo posso concentrami sui disegni e sulla regia. Inoltre da una sceneggiatura scritta da un’altra persona possono nascere inaspettatamente idee nuove, che mi influenzano dal punto di vista visivo. Queste cose accadono spesso, con mio grande piacere, e mi ispirano soluzioni che non avrei mai immaginato di poter trovare da solo.



Luoghi e orari della mostra

La Mostra
15 ottobre - 1 novembre 2011
Palazzo Ducale
Ingresso gratuito

Orari
dal 15 ottobre al 27 ottobre
10.00 - 13.00/15.00 - 19.00
dal 28 ottobre al 1 novembre
9.00 - 19.00