Colosso del fumetto internazionale, al secolo Jean Giraud, si è spento a Parigi all'età di 73 anni.
Salito alla ribalta con il personaggio di Blueberry nei primi anni '60, raggiunse la fama mondiale grazie alle pubblicazioni sulla rivoluzionaria rivista Metal Hurlant, di cui ricordiamo in particolar modo Arzach e Il Garage Ermetico, le cui atmosfere visionarie sono diventate un pezzo di storia del fumetto.
L'immaginifico mondo fantascientifico nato dalla sua penna è stata infatti fonte di ispirazione per tanti artisti di ogni nazione, fra cui ricordiamo il papà di Akira, il giapponese Katsuhiro Otomo (da lui stesso rivelato nei vari interventi a margine delle storie brevi del volume Memorie, edito da Star Comics).
Da non dimenticare anche la prolifica collaborazione con lo sceneggiatore Alejandro Jodorowsky, e la celeberrima serie dell'Incal.
Altrettanto nota la profonda amicizia che lo legava ad Hayao Miyazaki, con il quale aveva condiviso la mostra annuale al Musée de la Monnaie nel 2004. Basti pensare che la figlia di Moebius si chiama proprio Nausicaa, in onore del manga Miyazakiano. Ricordiamo anche la partecipazione in veste di sceneggiatore nella realizzazione del manga Icaro, disegnato da Jiro Taniguchi.
Molte anche le collaborazioni in ambito cinematografico-fantascientifico, fra le quali citiamo Alien di Ridley Scott, Tron di Lisberger, Il quinto elemento di Besson, Abyss di James Cameron e infine Star Wars - L'Impero colpisce ancora di Geroge Lucas.
Celebrato e acclamato nel proprio paese, nel 1985 è stato anche riconosciuto "miglior artista grafico" dall'allora prima ministro Jack Lang e insignito dell'ordine delle Arti grafiche e delle lettere dal presidente Mitterand.
Nel 1998 è antrato anche a far parte della prestigiosa Eisner Hall of Fame.
Salito alla ribalta con il personaggio di Blueberry nei primi anni '60, raggiunse la fama mondiale grazie alle pubblicazioni sulla rivoluzionaria rivista Metal Hurlant, di cui ricordiamo in particolar modo Arzach e Il Garage Ermetico, le cui atmosfere visionarie sono diventate un pezzo di storia del fumetto.
L'immaginifico mondo fantascientifico nato dalla sua penna è stata infatti fonte di ispirazione per tanti artisti di ogni nazione, fra cui ricordiamo il papà di Akira, il giapponese Katsuhiro Otomo (da lui stesso rivelato nei vari interventi a margine delle storie brevi del volume Memorie, edito da Star Comics).
Da non dimenticare anche la prolifica collaborazione con lo sceneggiatore Alejandro Jodorowsky, e la celeberrima serie dell'Incal.
Altrettanto nota la profonda amicizia che lo legava ad Hayao Miyazaki, con il quale aveva condiviso la mostra annuale al Musée de la Monnaie nel 2004. Basti pensare che la figlia di Moebius si chiama proprio Nausicaa, in onore del manga Miyazakiano. Ricordiamo anche la partecipazione in veste di sceneggiatore nella realizzazione del manga Icaro, disegnato da Jiro Taniguchi.
Molte anche le collaborazioni in ambito cinematografico-fantascientifico, fra le quali citiamo Alien di Ridley Scott, Tron di Lisberger, Il quinto elemento di Besson, Abyss di James Cameron e infine Star Wars - L'Impero colpisce ancora di Geroge Lucas.
Celebrato e acclamato nel proprio paese, nel 1985 è stato anche riconosciuto "miglior artista grafico" dall'allora prima ministro Jack Lang e insignito dell'ordine delle Arti grafiche e delle lettere dal presidente Mitterand.
Nel 1998 è antrato anche a far parte della prestigiosa Eisner Hall of Fame.
ho letto tanti commenti di rammarico, pensieri e parole di commozione rivolte alla sua persona.
non posso dire che, com'è ovvio e banale che sia, Riposa In Pace...
eri, sei e resterai per sempre un mito e una fonte d'ispirazione per tutti noi...
non resta che dire arrivederci...
E' stato un modello d'ispirazione per i maggiori fumettisti al mondo, ed uno dei pochissimi autori occidentali ad essere ampiamente riconosciuto nel Paese dei manga.
Senza contare Bonelli l'anno scorso... >_<.
@YaldirS: Hai proprio ragione, una catena di lutti impressionante! Tanti bravi artisti che ci mancheranno! ç_ç
Una grande Stella, che si è spenta quaggiù, ma continuerà a brillare in noi.
Grazie 1000! Ma è poco!
Infine credo che questi autori, un po' come Bonelli, non se ne vadano mai, le loro opere restano per sempre e saranno lette per generazioni.
Che possa riposare in pace.
A quanto pare, però, debbo ringraziarlo per i suoi lavori cinematografici di cui non sapevo nulla. Il quinto elemento è uno dei miei film preferiti, così come la saga di Guerre Stellari.
Riposi in pace...
La rabbia più grande è aver letto poco di lui -solo la raccolta della Repubblica-, anche se il suo disegno e la sua concezione narrativa m'hanno sempre attratto tantissimo.
Ce ne saranno altri come lui?
Quell'immagine postata è veramente molto evocativa e si nota la cura nei dettagli come nella scelta dei colori terribilmente azzeccati...
Vedo che ha collaborato anche in film che sono diventati dei veri cult-movie, un grande che ci ha lasciato insomma....
Dal western al fantasy più visionario il suo stile unico, che ha influenzato mezzo mondo, e la purezza del suo tratto sono insuperabili ... se ci penso vado fuori di testa ... credo che fosse il mio autore preferito in assoluto... il più originale, il più grande! Sicuramente colui che mi ha fatto innamorare perdutamente del fumetto come forma d'arte moderna.
Ha fondato la più importante rivista di fumetti di tutti i tempi, Metal Hurlant, e fra le collaborazioni cinematografiche bisogna ricordare anche "Dune" di David Linch, in cui gli enormi vermoni ricordano moltissimo quelli di Nausicaa.
Quando penso al "fumetto" penso a Moebius, è un'associazione automatica ormai. Fatalmente andrò a sfogliare qualche albo nella speranza che la malinconia non prenda il sopravvento, ma sono certo che le sue potenti tavole continueranno a mandarmi in estasi come hanno sempre fatto...
Invidio un po tutti quelli che ancora non conoscono le sue opere perché il piacere della loro scoperta è un esperienza mistica, illuminante come un nirvana!
Se n'è andato un "dio"...
Indimenticabile "Venezia Celeste",grazie Maestro
Non ci sara' mai piu' nessuno come lui.
Perciò dato che lo scopo primario della vita di un artista è quella di diventare immortale per mezzo delle sue stesse opere lui non è morto ma VIVO !!
Rest in peace ù__ù
Riposi in pace.
Non ci sarà un altro come lui. Riposi in pace.
dopo Bonelli un altro pilastro del fumetto europeo scompare
R.I.P
Piu' precisamente e' morto sabato scorso(10/03/12)
RIP...
Il bambino che disegnava
E' morto ieri a Parigi, dopo una lunga malattia, Jean Giraud, conosciuto come Moebius.
Avrebbe compiuto 74 anni il prossimo maggio. Era uno dei padroni del segno, uno di quei disegnatori che possono incantare con un solo tratto di matita.
Cambiò il fumetto e poi, dopo la rivoluzione, continuò a farlo crescere, senza mai rinunciare ad affrontare nuove esperienze. Jean Giraud era nato a Nogentsur-Marne nella periferia di Parigi.
E sempre in periferia è cresciuto, disegnando, anzi per tutti era «il bambino che disegnava». Nella sua autobiografia ( Il mio doppio io, Derive Approdi) racconta un momento fondamentale: quando sua nonna si riconobbe in una donna che lui aveva disegnato. «Per tre settimane mia nonna ha girato tutto il quartiere con quel disegno.
Lo mostrava a tutti: "Guardate, questa sono io, con lo chignon!"» Aveva quattro, o forse cinque anni. A quindici Jean pubblica il suo primo fumetto, a ventitré diventa assistente di Jijé, uno dei grandi autori di allora. E solo due anni dopo eccolo pubblicare il primo episodio del Tenente Blueberry su sceneggiature di Jean-Michel Charlier. Blueberry è un ribelle, un giusto che combatte soprattutto l'arroganza del potere. Il personaggio offre a Gir (così si firmava allora) la popolarità.
Ma popolarità non vuol dire necessariamente libertà, mentre «il mio lavoro è essere libero interiormente. E il mio dovere è esprimerlo anche attraverso i miei disegni». Per questo Jean Giraud si costruisce una seconda vita artistica prima sulla rivista satirica Hara-Kiri e poi fondando, nel 1975, il mensile Métal Hurlant con altri sodali tra cui un altro grande fumettista come Philippe Druillet.
Métal era la rivista dei disegnatori fatta dai disegnatori, contro gli editori e contro gli sceneggiatori. Fu, appunto, una rivoluzione. Sono rimaste celebri le parolemanifesto di Moebius (il nuovo pseudonimo di Giraud) che reclamava la possibilità di fare fumetti «a forma d'elefante, di campo di grano o di fiammella di cerino». Erano quelli del Garage ermetico, o quelli di Arzach (o anche Arzak, oppure Arzack perché se non c'è coerenza nelle storie figuriamoci se sono importanti i nomi). Di colpo dei fumetti si accorgevano anche il cinema e il mondo dell'arte: omaggiato da Fellini nel suo Casanova, Moebius avrebbe cominciato a esporre le sue tavole originali in tutto il mondo. Ridley Scott lo avrebbe chiamato per aiutarlo a creare i suoi mondi, mentre con Alexandro Jodorowsky avrebbe inventato l'universo dell'Incal: la perfetta e geniale transazione post-Métal.
Nella sua continua voglia di cambiare, Moebius ha partecipato a film d'animazione, ha scritto un fumetto per Jiro Taniguchi e ha allestito a Parigi una mostra meravigliosa insieme a Hayao Miyazaki. Ha anche accettato di disegnare un episodio di Silver Surfer scritto da Stan Lee.
Quando nel 2007 venne al Comicon di Napoli annunciò di avere accettato di realizzare un episodio di XIII, in Francia celeberrimo personaggio creato da Jean Van Hamme. «Mi hanno offerto troppi soldi per poter rifiutare», fu la sua dichiarazione. Ma era la (sincera) boutade di un artista che ha passato la vita a cercare di capire come il suo segno potesse interpretare la realtà e quale fosse la realtà da interpretare. Ci ha lasciato con un mare di risposte meravigliose.
LUCA RAFFAELLI
Ritengo che il Comicon farà qualcosa per onorare la memoria di Moebius già in questa occasione. .
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.