Durante l'ultimo Comiket invernale (29-31 dicembre 2011), la Croce Rossa giapponese ha collaborato con l'evento offrendo poster della Type-Moon e di altre software house a quanti hanno donato il sangue nell'occasione. Durante il Machi★Asobi di Tokushima (3-5 maggio 2012) verrà invece offerto ai donatori di sangue un poster di Saber da Fate/Zero.
Ma le iniziative promosse in Giappone in questo campo sono davvero numerose e singolari. Secondo lo Yomiuri Shimbun, nei dintorni di Hiroshima, degli studenti di tecnologie mediche e di lavori socialmente utili hanno messo in piedi nel mese di febbraio un “maid café” per incoraggiare le donazioni di sangue.
Delle studentesse vestite come “maids” hanno infatti trasformato l'aspetto di un ufficio di Sannomaru-chou, a Fukuyama (prefettura di Hiroshima); abbigliate in perfetto stile meido, le ragazze hanno intrattenuto quanti si son recati sul posto per donare il proprio sangue, offrendo loro caffè e succhi di frutta e fornendo “un servizio capace di far sentire il padrone dentro un incantesimo”, quasi come in un maid café di Akihabara o Nipponbashi (Den-Den Town), quartieri-mecca per gli otaku di Tōkyō e Ōsaka. Proprio ad Akihabara si erano recate lo scorso ottobre le studentesse coinvolte nel progetto, per meglio prepararsi ad entrare nel ruolo richiesto.
A proposito di Nipponbashi, un reportage dello show mattutino Up! trasmesso da Nagoya TV si è dedicato invece di recente ad indagare sul “lato oscuro” del fenomeno maid café. Sembra che alcuni maid café del popolare quartiere di Ōsaka applichino prezzi particolarmente esosi per i servizi offerti ai clienti. Uno spazio in genere rilassato e giocoso, in cui vengono servite omelette di riso e intrattenute conversazioni innocue tra lo staff e i clienti (per lo più su argomenti legati all'universo otaku), alternate a giochi come carta-sasso-forbice, può così trasformarsi nel teatro di un raggiro economico.
Questo il prezzario rivelato dal servizio televisivo: 5.000 yen (circa 47 euro) per una conversazione privata di 30 minuti con una maid; 15.000 yen (circa 140 euro) per dialogare con tre di esse.
Ugualmente salati i prezzi dei cibi: le omelette di riso, solitamente vendute a non più di 800 yen, possono arrivare a costare 4.000 yen (37 euro circa), e una bevanda frizzante può costare 5.000 yen (47 euro) al bicchiere.
Un cliente ha riferito ai cronisti di Up! che, per aver perso a carta-sasso-forbice con una maid, ha dovuto pagare 20.000 yen (circa 186 euro), mentre un altro intervistato ha raccontato la disavventura di un suo amico di Wakayama, uscito dal maid café di Ōsaka più povero di 70.000 yen (653 euro circa). Quelli presentati sono indubbiamente due esempi di utilizzo diametralmente opposto di una stessa tipologia di intrattenimento.
Fonti consultate:
<3 Yen News on Japan
kotaku.com
Moe Ota-News Sokuhō
Ma le iniziative promosse in Giappone in questo campo sono davvero numerose e singolari. Secondo lo Yomiuri Shimbun, nei dintorni di Hiroshima, degli studenti di tecnologie mediche e di lavori socialmente utili hanno messo in piedi nel mese di febbraio un “maid café” per incoraggiare le donazioni di sangue.
Delle studentesse vestite come “maids” hanno infatti trasformato l'aspetto di un ufficio di Sannomaru-chou, a Fukuyama (prefettura di Hiroshima); abbigliate in perfetto stile meido, le ragazze hanno intrattenuto quanti si son recati sul posto per donare il proprio sangue, offrendo loro caffè e succhi di frutta e fornendo “un servizio capace di far sentire il padrone dentro un incantesimo”, quasi come in un maid café di Akihabara o Nipponbashi (Den-Den Town), quartieri-mecca per gli otaku di Tōkyō e Ōsaka. Proprio ad Akihabara si erano recate lo scorso ottobre le studentesse coinvolte nel progetto, per meglio prepararsi ad entrare nel ruolo richiesto.
A proposito di Nipponbashi, un reportage dello show mattutino Up! trasmesso da Nagoya TV si è dedicato invece di recente ad indagare sul “lato oscuro” del fenomeno maid café. Sembra che alcuni maid café del popolare quartiere di Ōsaka applichino prezzi particolarmente esosi per i servizi offerti ai clienti. Uno spazio in genere rilassato e giocoso, in cui vengono servite omelette di riso e intrattenute conversazioni innocue tra lo staff e i clienti (per lo più su argomenti legati all'universo otaku), alternate a giochi come carta-sasso-forbice, può così trasformarsi nel teatro di un raggiro economico.
Questo il prezzario rivelato dal servizio televisivo: 5.000 yen (circa 47 euro) per una conversazione privata di 30 minuti con una maid; 15.000 yen (circa 140 euro) per dialogare con tre di esse.
Ugualmente salati i prezzi dei cibi: le omelette di riso, solitamente vendute a non più di 800 yen, possono arrivare a costare 4.000 yen (37 euro circa), e una bevanda frizzante può costare 5.000 yen (47 euro) al bicchiere.
Un cliente ha riferito ai cronisti di Up! che, per aver perso a carta-sasso-forbice con una maid, ha dovuto pagare 20.000 yen (circa 186 euro), mentre un altro intervistato ha raccontato la disavventura di un suo amico di Wakayama, uscito dal maid café di Ōsaka più povero di 70.000 yen (653 euro circa). Quelli presentati sono indubbiamente due esempi di utilizzo diametralmente opposto di una stessa tipologia di intrattenimento.
Fonti consultate:
<3 Yen News on Japan
kotaku.com
Moe Ota-News Sokuhō
5.000 yen (circa 47 euro) per una conversazione privata di 30 minuti con una maid; 15.000 yen (circa 140 euro) per dialogare con tre di esse
e pensare che in Italia, con le medesime cifre...beh, ci siamo capiti.
Si conferma che il maid cafè è una sola "-.-
[img] http://vigilidelfuoco.usb.it/uploads/pics/baratto-senza-denaro.jpg[/img]
Infatti il tipo nella nella foto non mi pare convintissimo...
Comunque è un iniziativa simpatica, ma rimango comunque perplesso del fatto che siano necessarie le maid per invogliare gli otaku a fare qualcosa.
Piuttosto è inquietante la seconda parte dell'articolo legata alle truffe dei vari maid cafè XD Con quelle cifre davvero viene da pensare male O_o
Oddio sono pazzi! E ancor più pazzo è chi va a spendere realmente quei soldi! Immagino che vita sociale che avrà...
@OMEGA_BAHAMUT: concordo con quello che dici sulla seconda parte dell'articolo; purtroppo le studiano tutte per turlupinare in poveri animefili!
Non ho parole , bah , basta che i giappo facciano anime decenti e per il resto tutto mi torna indifferente.
IMHO.
Comunque tranquilli, è chiaro che non sono le maids ad occuparsi dell'aspetto sanitario: sarebbe impossibile per loro sostituire medici e infermieri, oltre che contrario alla loro "natura" di statuine.
In ogni caso dubito che le "ASL" giapponesi (perdonatemi ma non ho la più pallida idea di come le chiamino là) permettano a delle cameriere di improvvisarsi infermiere per il prelievo di sangue, che pur non essendo niente di complicato non vuol dire che lo possa fare un saldatore...
Ora che ci penso magari le maid non effettuano i prelievi, ma si limitano a distrarre il paziente cosi non sente il "dolore" (capirai) dell'ago... con tre belle ragazze attorno la siringa sarà l'ultima delle preoccupazioni.
1- uno dona il sangue non per un poster di Saber
2- Se gli fanno bere un caffè prima della donazione sono degli incopetenti (lo sanno anche i muri questo)
3-non mi farei fare un prelievo così neanche se mi pagassero....guanti sterilizzati e un ambiente consono....no si scherza su queste cose
Carina cm iniziativa!
Donate il sangue, donate il sangue, donate il sangue !!!
Si sa mai che un giorno serva anche a voi del sangue...
Certo potevano prenderle più belle ste maid...
Fukuyama (prefettura di Hiroshima)
Ok, allora capisco tutto...
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