Update del 14/09/2012
In seguito a cortese segnalazione da parte di un membro della redazione di deculture.es, riportiamo il seguito della vicenda relativa alla controversa definizione del lemma “manga” proposta dalla Real Academia Española in occasione della pubblicazione della 23ª edizione del dizionario curato dalla stessa prestigiosa istituzione culturale.
Successivamente al polverone sollevato dall'articolo pubblicato sul portale iberico, la RAE ha convenuto sull'opportunità di correggere la definizione di manga precedentemente adottata: “Tipo di fumetto di origine giapponese, dai disegni semplici, in cui predominano tematiche erotiche, violente e fantastiche”.
Consultando la versione online del dizioniario, si trova adesso quanto segue:
Sul portale spagnolo viene sottolineato come la defizione, seppur non esente da criticità, suoni indubbiamente più rispettosa alle orecchie della comunità di appassionati.
Fonti consultate:
deculture.es
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Notizia originale del 07/08/2012
Vi presentiamo un estratto da un recente articolo del portale deculture.es, che ironizza sulla connotazione semantica del termine manga secondo la Real Academia Española, ente incaricato di elaborare le regole linguistiche dell'idioma di Cervantes (ortografia, lemmi, morfologia, sintassi).
«La Real Academia Española ha presentato di recente una lista di nuovi termini introdotti nella 23ª edizione del suo dizionario. Alcune delle parole aggiunte sono connesse al mondo di Internet, altri come “pechamen” o “culamen” sono la versione 2.0 della poesia nata da muratori e uomini di fatica spagnoli. Tra tutte, ci s'imbatte nella parola “manga”, i fumetti giapponesi. E leggendo la definizione che costoro hanno dato di questo tipo di “disegni semplici” arrivo a due conclusioni: o hanno letto il nostro articolo del 2011 […] fraintendendone il senso, o al contrario vivono isolati in un proprio mondo e noi siamo vent'anni avanti. Certamente si scompiscerebbero di fronte a una barzelletta di Julio Iglesias. Comunque, andiamo al sodo! Se cerchiamo sulla pagina web del DRAE la parola “manga” con lo scopo di trovare il significato del termine indicante i fumetti di origine nipponica possiamo incontrare questa perla:
Tuttavia, cerchiamo “cómic” e va tutto bene:
Come nel fumetto occidentale, nel cinema, nella letteratura e nell'arte, il manga propone una ricca varietà di generi che cercano di venire incontro alle richieste di lettori dai gusti differenti. Una generalizzazione così grossolana che ci riporta indietro nel passato di un paio di decadi merita come minimo un premio all'Expomanga. Sicuramente molti non lo sanno, ma all'inizio degli anni '90 in tanti ci siam dovuti sorbire le mini-manifestazioni e i discorsi delle associazioni dei genitori che tacciavano il manga di essere pornografico e violento. Sembra che stiam facendo fare a quelli della RAE un salto in avanti di vent'anni.»
V'è da dire che la definizione presente nel dizionario curato dalla RAE non si discosta molto da quella dell'Oxford Dictionary of English:
Fonti consultate:
deculture.es
In seguito a cortese segnalazione da parte di un membro della redazione di deculture.es, riportiamo il seguito della vicenda relativa alla controversa definizione del lemma “manga” proposta dalla Real Academia Española in occasione della pubblicazione della 23ª edizione del dizionario curato dalla stessa prestigiosa istituzione culturale.
Successivamente al polverone sollevato dall'articolo pubblicato sul portale iberico, la RAE ha convenuto sull'opportunità di correggere la definizione di manga precedentemente adottata: “Tipo di fumetto di origine giapponese, dai disegni semplici, in cui predominano tematiche erotiche, violente e fantastiche”.
Consultando la versione online del dizioniario, si trova adesso quanto segue:
1. m. Fumetto di origine giapponese. 2. m. Genere corrispondente al manga. 3. adj. Pertinente o relativo al manga. Video, estetica manga.
Sul portale spagnolo viene sottolineato come la defizione, seppur non esente da criticità, suoni indubbiamente più rispettosa alle orecchie della comunità di appassionati.
Fonti consultate:
deculture.es
Notizia originale del 07/08/2012
Vi presentiamo un estratto da un recente articolo del portale deculture.es, che ironizza sulla connotazione semantica del termine manga secondo la Real Academia Española, ente incaricato di elaborare le regole linguistiche dell'idioma di Cervantes (ortografia, lemmi, morfologia, sintassi).
«La Real Academia Española ha presentato di recente una lista di nuovi termini introdotti nella 23ª edizione del suo dizionario. Alcune delle parole aggiunte sono connesse al mondo di Internet, altri come “pechamen” o “culamen” sono la versione 2.0 della poesia nata da muratori e uomini di fatica spagnoli. Tra tutte, ci s'imbatte nella parola “manga”, i fumetti giapponesi. E leggendo la definizione che costoro hanno dato di questo tipo di “disegni semplici” arrivo a due conclusioni: o hanno letto il nostro articolo del 2011 […] fraintendendone il senso, o al contrario vivono isolati in un proprio mondo e noi siamo vent'anni avanti. Certamente si scompiscerebbero di fronte a una barzelletta di Julio Iglesias. Comunque, andiamo al sodo! Se cerchiamo sulla pagina web del DRAE la parola “manga” con lo scopo di trovare il significato del termine indicante i fumetti di origine nipponica possiamo incontrare questa perla:
Manga (Dal giapponese manga). 1. m. Tipo di fumetto di origine giapponese, dai disegni semplici, in cui predominano tematiche erotiche, violente e fantastiche.
Tuttavia, cerchiamo “cómic” e va tutto bene:
Cómic. (Dall'inglese comic). 1. m. Serie o sequenza di vignette con sviluppo narrativo. 2. m. Libro o rivista che contiene codeste vignette.
Come nel fumetto occidentale, nel cinema, nella letteratura e nell'arte, il manga propone una ricca varietà di generi che cercano di venire incontro alle richieste di lettori dai gusti differenti. Una generalizzazione così grossolana che ci riporta indietro nel passato di un paio di decadi merita come minimo un premio all'Expomanga. Sicuramente molti non lo sanno, ma all'inizio degli anni '90 in tanti ci siam dovuti sorbire le mini-manifestazioni e i discorsi delle associazioni dei genitori che tacciavano il manga di essere pornografico e violento. Sembra che stiam facendo fare a quelli della RAE un salto in avanti di vent'anni.»
V'è da dire che la definizione presente nel dizionario curato dalla RAE non si discosta molto da quella dell'Oxford Dictionary of English:
«Manga. [nome di massa] Un genere giapponese di cartoni animati, fumetti e film animati a tematica fantascientifica o fantasy e a volte caratterizzati da materiale esplicitamente violento o relativo alla sfera sessuale.»
Fonti consultate:
deculture.es
Scusate ma è veramente incredibile che nel 2012 ci sia tutta questa disinformazione! ò_ò
E i bravi bambini non li devono leggere.
PS: qual'è il manga nell'immagine con la tipa con le mani nelle mutande?
Certa gente merita di finire in mezzo alla strada, a patire fame e freddo sotto un ponte.
io al loro posto, seguendo la loro ignoranza mi sarei limitato a mettere direttamente Termine con cui si indica il fumetto in giappone (vedi comics)
avrei evitato di far figure idiote visto che non conoscono i manga ne tantomeno l'etimologia della parola in se -_-
Many thanks. E' certamente un manga interessante, lo leggo di sicuro
Il titolo si leggeva nell'immagine, ma ho pensato non fosse quello originale.
Io mi ricordo gli articoli di alcuni psicologi che criticavano Sailor Moon e Rayearth, perchè portavano i bambini all'omosessualità o cose del genere.
Adesso che mi ci fai ripensare i bambini degli anni '90 ormai sono cresciuti. Sarebbe interessante risentire quegli psicologi sull'argomento, magari in un incontro coi bambini di allora.
adesso alcuni di quei bambini fanno parte del MOIGE...
Ma scommetto che se chiediamo loro dei cartoni della loro infanzia ci dicono che adavano bene, che "quelli sì erano cartoni, non le schifezze che trasmettono oggi".
Nessuno dirà che Sailor Moon gli ha fatto il lavaggio del cervello o cose simili ed è questo ciò che conta.
All'epoca gli psicologi parlavano quanto volevano ed erano le parole di "un importante psicologo" contro quelle dei fan, ma adesso ci sono i fatti a dimostrare che le loro critiche non avevano senso.
Certa gente si meriterebbe sì un bel dizionario...uno bello pesante...in testa.
Idiota:
1. chi non ha adeguate capacità intellettive
2. cosa od opera fatta da chi non pare avere adeguate capacità intellettive
Pregiudizio:
Opinione data senza avere conoscenza diretta dei fatti, fondata quindi su semplici considerazioni personali
Razzismo:
1. insieme di teorie che sostengono che la razza umana è in realtà un insieme di razze, biologicamente differenti, e gerarchicamente ineguali.
2. ogni atteggiamento di intolleranza verso gruppi di persone identificabili attraverso la loro cultura,religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico o altre caratteristiche
Queste persone senza "adeguate capacità intellettive", con le loro "opinioni data senza avere conoscenza diretta dei fatti" su "gruppi di persone identificabili attraverso la loro cultura,religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico o altre caratteristiche" (perché qui si tratta di pregiudizi verso le culture orientali, dato che non credo che alla voce "Cinema" troveremo mai "forma d'arte basata su rapida successione di immagini mostranti una o più serie d'azioni, che danno l'impressione del movimento reale e narrano eventi veri o immaginari dettati da un copione, una sceneggiatura e una colonna sonora, a volte caratterizzate da materiale esplicitamente violento o relativo alla sfera sessuale", benché ci siano chiari esempi di cinema violento/con contenuti sessualmente espliciti), meriterebbero di essere prese a calci e cacciate dal ruolo che ricoprono.
spagnolo...per favore dai non perdiamo tempo
Riporto la definizione che si trova nel Devoto-Oli (quindi non l'ultimo dei dizionari italiani) alla voce manga :
Storia a fumetti giapponese che ha come protagonisti adolescenti coinvolti in vicende erotiche e passionali.
La definizione francese invece e' quella piu' corretta (dal Le Robert dictionnaire culturel en langue française) :
Style japonais de bande dessinée, au graphisme en partie inspiré des comics des Etats-Unis, surtout après 1946. (Fumetti giapponesi influenzati in parte sul versante grafico dai comics americani, sopratutto dal 1946 in poi).
Quindi per fare un riassunto : Spagnoli, Americani e Italiani -> bigotti. Francesi, beh hanno una considerazione del manga piu' letteraria. Ne abbiamo di strada da fare prima di criticare e dare lezioni di morale agli spagnoli, americani e ai cugini d'oltralpe.
Mi raccomando bambini, evitate i manga che sono la peste!
Ma di cosa ci stupiamo tanto? Basta vedere che immagine hanno scelto per rappresentare i manga e si capisce ogni cosa.
Allora cosa scrivono sul "CALCIO" : attività sportiva dove eccelliamo!
BASTA!!! non ho più voglia di commentare queste " perle " di saggezza ( o meglio d'ignoranza )
shounen=manga per ragazzi=manga di combattimenti=violenza (se uno dà un pugno a un altro è violenza, inutile girarci intorno)
Per i seinen vale lo stesso discorso, quel "tematiche fantastiche" della definizione include un'ampia fetta di opere.
Gli ecchiharem, hentai e il fanservice sessuale (basta una mutandina) presente ovunque vanno a collocarsi nelle tematiche erotiche.
Rimangono fuori le varie commedie, sentimentali e non, che comunque credo siano una minoranza.
Lungi da me difendere questa definizione e l'idea fuorviante che propone a una persona esterna al settore, ma non ci vedo nulla di strano, è la stessa "discriminazione" che spesso si verifica con la musica per cui gli emo "sono quelli che si tagliano le vene [cit.]" o "askolto Emma Marrone!!1!one!one! xkè i kantanti metal sn satanisti drogati [cit.]", non è così, ma a volte è stato così, e ovviamente i manga non sono solo violenza e scene erotiche, ma come a volte succede nella vita, basta un errore o una cattiva azione per cancellare quanto di buono si è fatto fino a quel momento e la gente parla e ci marcia sopra.
Quindi ignoranza e disinformazione di cui il mondo è pieno, tutto nella norma XD
Ma i cantanti (ma tutti i componenti delle band) di alcuni generi metal sono satanisti e drogati per davvero.
Il problema ora è spiegare che il satanismo non è messe nere o bestemmie a tutt'andare (e nemmeno quello pseudoebraico della famosa tettona, sperando che non debba spiegare a nessun jennyfag perchè uso questa definizione).
Prima che questa gente cambi idea, si dovrebbe avere una considerazione del mezzo fumetto molto più seria (come per esempio avviene in francia).
Solo una cosa mi lascia un po interdetto, vabbè che hanno voluto mettere in copertina un manga un pò spinto, ma non avrebbero dovuto mettere (vista l'ignoranza) Dragon Ball, che è considerato nell'occidente sinonimo di Manga/Anime/Giappone/etc.???!
Spagnola: donna dai facili costumi, prevalentemente dedita al ballo osceno a sfondo dichiaratamente erotico.
Davvero, è ridicolo... Siamo al culto dello stereotipo. L'Ungheria è la patria del porno, gli inglesi sono perennemente a caccia di birre, i tedeschi sono nazisti, gli italiani "pizza, mafia e mandolino"... E i giapponesi sessualmente perversi e repressi. Ah, e le geishe sono prostitute.
Una definizione del genere non rende onore al popolo spagnolo (molto più intelligente e molto meno provinciale), nè alla grande scuola spagnola di fumetti.
PS: il direttore responsabile di questo ente scrive per un giornale monarchico, della destra nazionalista, e ovviamente super cattolico. Credo che c'entri qualcosa.
Oddio... sarà un caso che sono questi i 3 popoli che mi stanno più sulle balle?
E si, è interessante da un certo punto di vista.
I fumetti abbracciano tutti i generi, in questo senso i Manga non sono diversi dai loro corrispettivi occidentali. Il fatto di volerli caratterizzare soltanto in termi erotici/pornografici etc... denota si una ignoranza sul tema. Detto questo bisogna anche capire il perche' si e' giunti a queste definizioni "scazzate". Non dimentichiamo che per tanto tempo il Manga e' stato visto come una costola dell'industria degli Anime (visione del tutto sballata ma cosi' e') e che per almeno 15 anni l'animazione giapponese in occidenti era sinonimo di violenza, erotismo, hentai etc... E questo ha influito nel modo di intendere il Manga. Non dimentichiamo che quello che viene pubblicato in occidente (anche in mercati enormi come quello francese) e' una piccolissima parte della produzione di Manga in giappone. E questo gia' ci predispone ad avere una visione distorta su quelli che sono i generi che tirano dippiu'. Non e' perche' un manga ha successo in occidente che ipso facto ha successo in giappone.
Fate uno studio statistico e noterete che le tematiche succitate sono ivi le più presenti.
Weeaboos' rage nobody cares about.
Siccome l'erotismo e la pornografia sono due cose diverse... penso che fanservice e situazioni ecchi possano essere considerate tali.
Tuttavia ho l'impressione che sia comunque un modo semplicistico di "ghettizzare" il manga, di sminuirlo fortemente , anche perchè la frase precedente "dai disegni semplici" non lascia scampo ad interpretazioni, qui si parla d'ingnoranza bella e buona. I disegni "semplici" sono presenti in una minoranza di opere, se poi avessero dato un'occhiata a titoli come ALICHINO avrebbero capito che è legittimo parlare di arte. Se avessero letto opere come REAL avrebbero capito che certe serie hanno molto da insegnare.
Ma non si può chiedere di farsi dare la giusta definizione da qualcuno che non conosce ciò di cui parla. Sarebbe soltanto auspicabile che costui avesse preferito non parlare di ciò che non conosce... ma raramente accade.
Alcuni "cervelloni" poi credono di essere indottrinati automaticamente in ogni campo
Mia madre che odia i manga pensava fosse occidentale, mentre me lo leggevo sulla sdraio...
Certo mi chiedo se la definizione del dizionario l'ha scritta qualcuno che non si è mai letto Diabolik, Dylan Dog o le tante maialate Made in Italy...
Personalmente a me Golgo 13 ricorda per certi versi piu' un Diabolik o un bonelliano classico viste tante caratteristiche in comune(continuity assente,protaganista invincibile ecc.)...ma visto che non sono esattamente un esperto di geki-ga posso anche sbagliarmi.
@RyOGo: "Certo mi chiedo se la definizione del dizionario l'ha scritta qualcuno che non si è mai letto Diabolik, Dylan Dog o le tante maialate Made in Italy..."
Considerato che tra la cosiddetta "classe intellettuale" italiana e i fumetti c'e' sempre stato un rapporto conflittuale non mi stupirei.Purtroppo prima dei manga c'erano i fumetti Marvel,prima ancora di questi c'erano i fumetti avventurosi e neri del secondo dopoguerra,e ancor prima di questi c'erano i fumetti d'azione americani come Flash Gordon o addirittura il Topolino di Gottfredson...storia vecchia purtroppo.
Lo zingarelli, che ha la parola manga da quasi dieci anni definisce più correttamente "fumetto giapponese dal disegno essenziale e accurato, del quale sono popolari il filone fantastico ed erotico". Questa è una giusta definizione in quanto proprio questi due generi rappresentano i 3/4 dei manga attualmente in commercio (fra quelli erotici si contano anche i dojinshi che rappresentano una gran fetta di mercato soprattutto in giappone), ma le espressioni usate all'estero sembrano una copia mal riuscita di quello che ha scritto il redattore italiano ed esprimono concetti sbagliati(come se tutti i manga fossero porno o violenti). Poi a questo punto possiamo pure aggiungere alla definizione di videogame la rappresentazione della violenza in quanto la maggior parte dei titoli più venduti ne è pieno.
Certe volte mi domando se sta gente dorme al lavoro o no. Non solo una questione di rispetto verso i manga ma anche verso un lavoro oggettivamente corretto visto che si tratta delle più importanti istituzioni linguistiche europee.
Cara RAE, qui andiamo male in storia dell' arte, altro che POP Culture
Hasta la victoria siempre, tovarish.
"Informazioni imprecise non hanno alcun senso" [cit.]
Pensavo che fosse un luogo comune diffuso in quasi tutto il mondo (mi sbaglio?) quindi perche' stupirsi se qualcuno lo scrive pure su un dizionario?
Tanto non sarà una semplice spiegazione della parola manga su un dizionario a far allontanare o avvicinare eventuali curiosi.
Se non erro sui dizionari italiani non si trova neanche il termine fumetteria...
Per il resto mi associo a chi dice che manga e anime sono, nel pensiero comune, sottovalutati perché si credono (erroneamente) destinati ad un pubblico di bambini: sono solo un mezzo con il quale si esprime l'artista, se la realizzazione è perfetta e la storia appassionante meritano la stessa importanza riservata ai film.
E ciò che mi disgusta maggiormente è che purtroppo molta gente, che dica queste cazzate o meno, è piena di pregiudizi verso queste cose. Lasciando da parte alcuni video visti su youtube dove si mette in mostra un'ignoranza abnorme per gente che lavora in certi ambiti (o meglio scemenza e cafoneria, dato che le informazioni magari le hanno anche ma ragionano semplicemente come dei cerebrolesi), anche più in generale si tende spesso a giudicare negativamente a priori. A un mio amico una volta hanno detto con disprezzo "Ehi, leggi ancora i fumetti cinesi?"
Tutto questo perché i "cartoni" sono semplicemente considerati cose per bambini o robe simili. A volte c'è chi mi chiede "ma cosa fai in genere al computer?" Beh, la maggior parte delle volte ho paura di rispondere.
E pensare che su 3-4 amici più o meno stretti a cui ho parlato di alcuni anime tutti hanno provato a vederne almeno uno e me ne hanno ringraziato; che poi non siano diventati del tutto appassionati cavoli loro: è già qualcosa che dimostra quanto di sbagliato c'è in certi pensieri che purtroppo, come vediamo in questi casi, si diffondono con troppa facilità e potenzialmente (ma anche no, non è il caso del dizionario, parlo in senso più ampio) possono influenzare molta, troppa gente.
PS: Disegni semplici? Ah si? Si vede che questi un manga non l'hanno neanche mai visto di striscio.
Gli italiani retrogradi non sono meglio, fate un salto veloce sulla "grande" enciclopedia Treccani la sorpresa sarà una sola... e amara.
Giusto - tra quelle online (di consultazione veloce, quindi) - Sapere.it da una definizione buona del termine. Quindi non portiamoci così avanti in confronto agli spagnoli, siamo tutti sulla stessa barca: chi edita le enciclopedie non ha venti o trent'anni e quindi vede con un occhio diverso cose come questa; inutile scandalizzarsi.
Poi magari in Giappolandia è un po' diverso, ma in linea di massima credo sia così, e torno a dire che se leggo "contenuto spec. fantastico o erotico" mi viene in mente qualcosa di molto più spinto dell'idea che ho di manga, quando invece molti "cartoni animati" che tutti bene o male conoscono sono tratti da essi.
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