Hyouka è forse una delle serie più criticate del 2012. Non è facile capirne i motivi, forse un po' è proprio la Kyoto Animation a portarsi dietro molti detrattori per i grandi successi fatti con produzioni dalla forte connotazione "moe" e che poco lasciano alla trama vera e propria o forse ci si aspettava qualcosa dello stesso livello rispetto ai suoi ultimi titoli. Ma probabilmente i grandi successi (o i capolavori, a seconda di come la pensiate) sono tali proprio perché portano con sé un'alchimia unica difficile da ripetere.
Però Kyoani è così: capace di rinunciare a brand dal successo sicuro (prima Full Metal Panic!, poi Suzumiya e infine K-on!) per andare alla ricerca di storie nuove.
Mettiamo subito in chiaro che Hyouka un capolavoro non lo è, e che un paragone con i suoi predecessori di successo sarebbe alquanto ingeneroso, ma forse vale la pena scavare un po' per trovare il buono di questa produzione.
Innanzi tutto il comparto tecnico. Nel 2012 la Kyoto Animation non ha pari in quanto a qualità di animazioni. Basta confrontare frame per frame i dettagli di una qualsiasi serie di un'altra casa di produzione dello stesso anno per rendersene conto. La colonna sonora è di ottimo livello, con brani classici di Bach, Pahud e Beethoven ad alternarsi a brani originali di Kouhei Tanaka.
Ottime anche le sigle. Se nella prima opening (Yasashisa no Riyū di ChouCho) ed ending (Madoromi no Yakusoku cantata da Satomi Satou e Ai Kayano) si lascia spazio ad una sigla "normale" che non vuole fare spoiler e a un pizzico di fan service (non presente nella serie), la seconda opening (Mikansei Stride di Saori Kodama) chiarisce nettamente quello che è il tema portante della serie, mentre la seconda ending (Kimi ni Matsuwaru Mystery ancora cantata da Satomi Satou e Ai Kayano) è un video musicale davvero ben realizzato dal punto di vista dell'impatto visuale e che scherza con il lato "giallo" dell'opera.
Fin qui i dati oggettivi, ma l'obiezione naturale è: tutto questo ben di Dio dal lato tecnico è ben sfruttato o è sprecato dalla storia?
La storia, tratta da una serie di light novel, ruota attorno a quattro personaggi, due maschili (Hōtarō Oreki e Satoshi Fukube) e due femminili (Eru Chitanda e Mayaka Ibara) ed è presentata come appartenente al genere "mistero". Abbiamo quindi da un lato la vita di tutti i giorni e la crescita di questi quattro personaggi e dall'altro una componente "gialla". Vale la pena scindere l'analisi di queste due componenti.
I PERSONAGGI E IL LORO SVILUPPO
Hōtarō Oreki è un ragazzo piuttosto pigro e annoiato. Ha una grandissima capacità di osservazione ed analisi del mondo che lo circonda, ma pochissima voglia di fare qualunque cosa che richieda un minimo di impegno. Per quanto non sia fondamentalmente asociale, non si impegna molto nei rapporti con le altre persone e quindi finisce con l'avere Fukube come unico amico. La voce di Oreki è di Yūichi Nakamura, la cui interpretazione è discreta, ma senza particolari acuti.
Satoshi Fukube è amico di Oreki sin dai tempi delle medie. In un certo senso è l'opposto dell'amico: sempre allegro e vitale, ma all'amico invidia la grande capacità di analisi. Definisce sé stesso come un database: in grado di ricordare una montagna di informazioni, ma mancante di qualsiasi tipo di capacità deduttiva.
In qualche modo il rapporto Oreki-Fukube ricorda un po' quello tra Tomoya e Sunohara in Clannad. Forse non a caso ad interpretare i due ruoli sono stati scelti proprio Yūichi Nakamura (Tomoya Okazaki in Clannad) e Daisuke Sakaguchi (Sunohara Youhei in Clannad). Ovvio che la scelta volesse accaparrarsi le simpatie dei fan di Clannad, ma sinceramente questo contribuisce un po' troppo a togliere personalità ai personaggi e a farli un po' troppo forzatamente identificare con personaggi simili a loro solo in apparenza. Forse, forti delle light novel, si poteva cercare di renderli meno identificabili.
Mayaka Ibara è anche lei un'amica di Oreki e Fukube sin dalle scuole medie ed è dichiaratamente innamorata di quest'ultimo. Ragazza dal carattere scontroso, ma anche sempre disponibile ad aiutare tutti, è un personaggio estremamente interessante che viene però sviluppato poco nel corso dell'anime. Il suo rapporto con Fukube non ha molto spazio e viene approfondito soltanto verso la fine della serie. A doppiarla è Ai Kayano (Menma in Anohana), che ci regala, tra i quattro, l'interpretazione migliore.
Chitanda Eru è senza'altro il personaggio più discusso dell'anime, forse quello che è in qualche modo più odioso e stereotipato. Non si può negare che spesso sia ridotta a macchietta o che in qualche caso serva solo a creare degli stacchetti comici, ma di fatto è la ragazza "vitale" che introduce la variabile impazzita nella vita di Hotaro e che lo costringe a ripensare al proprio stile di vita. Ovvio che la sua curiosità sia un po' il motore di tutta la storia, ma probabilmente il suo personaggio, al netto delle estremizzazioni, non è del tutto campato in aria. Il doppiaggio è di Satomi Satō (Ritsu in K-on!).
I romanzi presi in considerazione nell'anime sono i primi quattro (su 5). Se i primi tre sono storie lunghe di più ampio respiro, il quarto è invece una raccolta di storie brevi. La sceneggiatura sceglie quindi di inserire queste "storie brevi" come episodi singoli nell'anime e di alternarli alle tre storie lunghe. Le storie brevi hanno tutte lo stesso schema: accade qualcosa di strano o insolito e Chitanda, curiosa di cosa sia accaduto costringe Oreki a risolvere il mistero. Diverso il discorso degli episodi singoli verso fine serie che invece approfondiscono proprio i rapporti tra i quattro personaggi e che vanno a tirare le fila dell'anime.
Per capire l'anime però forse si deve entrare di più nella mentalità giapponese, un paese in cui i rapporti interpersonali sono estremamente complicati e dove piuttosto che opporre un rifiuto spesso le persone si mostrano accondiscendenti per poi sparire al momento giusto. E Hyouka indugia spesso nello scindere l'apparire dall'essere, Oreki più che interessato ai misteri in sé, è interessato alle persone. Al capire se Jun Sekitani avesse dei rimpianti o a chiarire i sentimenti del suo vecchio professore sugli elicotteri. In generale Oreki, bravo ad analizzare "i fatti", si sente fallace nell'analizzare le persone. Vorrebbe essere accettato nel resto del gruppo, ma non se ne sente all'altezza. Vede la sua vita come "grigia" e la confronta con quella "rosa" dei suoi compagni. Viene lodato per le sue capacità, messo su un piedistallo e questo lo fa sentire ancora più escluso. Persino riuscire a capire quello che è il suo amico sin dall'infanzia lo mette in difficoltà. Ma nel corso degli episodi la sua crescita è evidente e anche se alla fine non riesce ad esprimere i suoi sentimenti, ne acquisisce consapevolezza.
IL LATO MYSTERY
Il lato "giallo" di quest'opera è molto diverso da quanto ci si aspetterebbe. Non esistono crimini o delitti, ma solo ragionamenti e deduzioni sul perché una certa persona si sia comportata in un certo modo o sul perché sia accaduto un determinato avvenimento. Se siete appassionati di gialli non potete non ritrovare un parallelo con Sherlock Holmes: "L'avventura dell'uomo che camminava a quattro zampe" "un caso di identità", "l'avventura del soldato sbiancato", "il trattato navale", i racconti di Sherlock Holmes sono strapieni di storie così. Spesso il lettore non ha elementi utili alla risoluzione del caso, ma l'analisi che viene fatta dal protagonista porta sempre alla soluzione seguendo il classico motto sherlockiano: "una volta escluso l'impossibile ciò che rimane, per quanto improbabile, non può essere che la verità".
Se non vi è mai capitato di leggere Conan Doyle, pensate ad esempio al Dr. House, incarnazione televisiva di uno Sherlock holmes moderno con tanto di Watson/Wilson al suo fianco.
E così con Hotaro nel ruolo di Holmes e Chitanda in quello del fido Watson in versione "moe", i due applicano questo processo logico a casi della vita di tutti i giorni risolvendoli in modo brillante. E non importa che spesso basterebbe chiedere ai diretti interessati per risolvere il caso (vedi il secondo episodio in cui viene risolto il mistero di un libro preseo in prestito dalla biblioteca), quello che conta è il processo logico, quasi matematico con cui si arriva alla soluzione, mai la soluzione stessa.
Non quindi un'indagine stile Agatha Christie, ma puro ragionamento logico. E non è un caso che quando Hotaro passa a dover risolvere un caso modello Christie (il film del club di cinematografia), fallisca clamorosamente. Forse non tutti lo troveranno appassionante, ma di sicuro gli autori dimostrano una profonda conoscenza dei classici del giallo e rendono un grosso omaggio a Conan Doyle, cogliendone l'essenza più di quanto non faccia, per dire, il Detective Conan.
Anche se personalmente mi piace più il giallo alla Agatha Christie, non posso non riconoscere che sul lato giallo ci si sia voluti ispirare ad un determinato filone e che, se lo contestualizziamo a questo tipo di letteratura gialla, il risultato sia stato più che buono.
CONCLUSIONI
Però Kyoani è così: capace di rinunciare a brand dal successo sicuro (prima Full Metal Panic!, poi Suzumiya e infine K-on!) per andare alla ricerca di storie nuove.
Mettiamo subito in chiaro che Hyouka un capolavoro non lo è, e che un paragone con i suoi predecessori di successo sarebbe alquanto ingeneroso, ma forse vale la pena scavare un po' per trovare il buono di questa produzione.
Innanzi tutto il comparto tecnico. Nel 2012 la Kyoto Animation non ha pari in quanto a qualità di animazioni. Basta confrontare frame per frame i dettagli di una qualsiasi serie di un'altra casa di produzione dello stesso anno per rendersene conto. La colonna sonora è di ottimo livello, con brani classici di Bach, Pahud e Beethoven ad alternarsi a brani originali di Kouhei Tanaka.
Ottime anche le sigle. Se nella prima opening (Yasashisa no Riyū di ChouCho) ed ending (Madoromi no Yakusoku cantata da Satomi Satou e Ai Kayano) si lascia spazio ad una sigla "normale" che non vuole fare spoiler e a un pizzico di fan service (non presente nella serie), la seconda opening (Mikansei Stride di Saori Kodama) chiarisce nettamente quello che è il tema portante della serie, mentre la seconda ending (Kimi ni Matsuwaru Mystery ancora cantata da Satomi Satou e Ai Kayano) è un video musicale davvero ben realizzato dal punto di vista dell'impatto visuale e che scherza con il lato "giallo" dell'opera.
Fin qui i dati oggettivi, ma l'obiezione naturale è: tutto questo ben di Dio dal lato tecnico è ben sfruttato o è sprecato dalla storia?
La storia, tratta da una serie di light novel, ruota attorno a quattro personaggi, due maschili (Hōtarō Oreki e Satoshi Fukube) e due femminili (Eru Chitanda e Mayaka Ibara) ed è presentata come appartenente al genere "mistero". Abbiamo quindi da un lato la vita di tutti i giorni e la crescita di questi quattro personaggi e dall'altro una componente "gialla". Vale la pena scindere l'analisi di queste due componenti.
I PERSONAGGI E IL LORO SVILUPPO
Hōtarō Oreki è un ragazzo piuttosto pigro e annoiato. Ha una grandissima capacità di osservazione ed analisi del mondo che lo circonda, ma pochissima voglia di fare qualunque cosa che richieda un minimo di impegno. Per quanto non sia fondamentalmente asociale, non si impegna molto nei rapporti con le altre persone e quindi finisce con l'avere Fukube come unico amico. La voce di Oreki è di Yūichi Nakamura, la cui interpretazione è discreta, ma senza particolari acuti.
Satoshi Fukube è amico di Oreki sin dai tempi delle medie. In un certo senso è l'opposto dell'amico: sempre allegro e vitale, ma all'amico invidia la grande capacità di analisi. Definisce sé stesso come un database: in grado di ricordare una montagna di informazioni, ma mancante di qualsiasi tipo di capacità deduttiva.
In qualche modo il rapporto Oreki-Fukube ricorda un po' quello tra Tomoya e Sunohara in Clannad. Forse non a caso ad interpretare i due ruoli sono stati scelti proprio Yūichi Nakamura (Tomoya Okazaki in Clannad) e Daisuke Sakaguchi (Sunohara Youhei in Clannad). Ovvio che la scelta volesse accaparrarsi le simpatie dei fan di Clannad, ma sinceramente questo contribuisce un po' troppo a togliere personalità ai personaggi e a farli un po' troppo forzatamente identificare con personaggi simili a loro solo in apparenza. Forse, forti delle light novel, si poteva cercare di renderli meno identificabili.
Mayaka Ibara è anche lei un'amica di Oreki e Fukube sin dalle scuole medie ed è dichiaratamente innamorata di quest'ultimo. Ragazza dal carattere scontroso, ma anche sempre disponibile ad aiutare tutti, è un personaggio estremamente interessante che viene però sviluppato poco nel corso dell'anime. Il suo rapporto con Fukube non ha molto spazio e viene approfondito soltanto verso la fine della serie. A doppiarla è Ai Kayano (Menma in Anohana), che ci regala, tra i quattro, l'interpretazione migliore.
Chitanda Eru è senza'altro il personaggio più discusso dell'anime, forse quello che è in qualche modo più odioso e stereotipato. Non si può negare che spesso sia ridotta a macchietta o che in qualche caso serva solo a creare degli stacchetti comici, ma di fatto è la ragazza "vitale" che introduce la variabile impazzita nella vita di Hotaro e che lo costringe a ripensare al proprio stile di vita. Ovvio che la sua curiosità sia un po' il motore di tutta la storia, ma probabilmente il suo personaggio, al netto delle estremizzazioni, non è del tutto campato in aria. Il doppiaggio è di Satomi Satō (Ritsu in K-on!).
I romanzi presi in considerazione nell'anime sono i primi quattro (su 5). Se i primi tre sono storie lunghe di più ampio respiro, il quarto è invece una raccolta di storie brevi. La sceneggiatura sceglie quindi di inserire queste "storie brevi" come episodi singoli nell'anime e di alternarli alle tre storie lunghe. Le storie brevi hanno tutte lo stesso schema: accade qualcosa di strano o insolito e Chitanda, curiosa di cosa sia accaduto costringe Oreki a risolvere il mistero. Diverso il discorso degli episodi singoli verso fine serie che invece approfondiscono proprio i rapporti tra i quattro personaggi e che vanno a tirare le fila dell'anime.
Per capire l'anime però forse si deve entrare di più nella mentalità giapponese, un paese in cui i rapporti interpersonali sono estremamente complicati e dove piuttosto che opporre un rifiuto spesso le persone si mostrano accondiscendenti per poi sparire al momento giusto. E Hyouka indugia spesso nello scindere l'apparire dall'essere, Oreki più che interessato ai misteri in sé, è interessato alle persone. Al capire se Jun Sekitani avesse dei rimpianti o a chiarire i sentimenti del suo vecchio professore sugli elicotteri. In generale Oreki, bravo ad analizzare "i fatti", si sente fallace nell'analizzare le persone. Vorrebbe essere accettato nel resto del gruppo, ma non se ne sente all'altezza. Vede la sua vita come "grigia" e la confronta con quella "rosa" dei suoi compagni. Viene lodato per le sue capacità, messo su un piedistallo e questo lo fa sentire ancora più escluso. Persino riuscire a capire quello che è il suo amico sin dall'infanzia lo mette in difficoltà. Ma nel corso degli episodi la sua crescita è evidente e anche se alla fine non riesce ad esprimere i suoi sentimenti, ne acquisisce consapevolezza.
IL LATO MYSTERY
Il lato "giallo" di quest'opera è molto diverso da quanto ci si aspetterebbe. Non esistono crimini o delitti, ma solo ragionamenti e deduzioni sul perché una certa persona si sia comportata in un certo modo o sul perché sia accaduto un determinato avvenimento. Se siete appassionati di gialli non potete non ritrovare un parallelo con Sherlock Holmes: "L'avventura dell'uomo che camminava a quattro zampe" "un caso di identità", "l'avventura del soldato sbiancato", "il trattato navale", i racconti di Sherlock Holmes sono strapieni di storie così. Spesso il lettore non ha elementi utili alla risoluzione del caso, ma l'analisi che viene fatta dal protagonista porta sempre alla soluzione seguendo il classico motto sherlockiano: "una volta escluso l'impossibile ciò che rimane, per quanto improbabile, non può essere che la verità".
Se non vi è mai capitato di leggere Conan Doyle, pensate ad esempio al Dr. House, incarnazione televisiva di uno Sherlock holmes moderno con tanto di Watson/Wilson al suo fianco.
E così con Hotaro nel ruolo di Holmes e Chitanda in quello del fido Watson in versione "moe", i due applicano questo processo logico a casi della vita di tutti i giorni risolvendoli in modo brillante. E non importa che spesso basterebbe chiedere ai diretti interessati per risolvere il caso (vedi il secondo episodio in cui viene risolto il mistero di un libro preseo in prestito dalla biblioteca), quello che conta è il processo logico, quasi matematico con cui si arriva alla soluzione, mai la soluzione stessa.
Non quindi un'indagine stile Agatha Christie, ma puro ragionamento logico. E non è un caso che quando Hotaro passa a dover risolvere un caso modello Christie (il film del club di cinematografia), fallisca clamorosamente. Forse non tutti lo troveranno appassionante, ma di sicuro gli autori dimostrano una profonda conoscenza dei classici del giallo e rendono un grosso omaggio a Conan Doyle, cogliendone l'essenza più di quanto non faccia, per dire, il Detective Conan.
Anche se personalmente mi piace più il giallo alla Agatha Christie, non posso non riconoscere che sul lato giallo ci si sia voluti ispirare ad un determinato filone e che, se lo contestualizziamo a questo tipo di letteratura gialla, il risultato sia stato più che buono.
CONCLUSIONI
In definitiva ho apprezzato molto in Hyouka sia la parte gialla che quella "slice of life". Non si tratta di una serie priva di difetti (si pensi a Chitanda, ridotta spesso a semplice "macchietta comica" o al personaggio di Mayaka che meriterebbe un maggiore approfondimento), ma non è neanche da buttare come spesso si sente dire. Buono sia dal lato "slice of life" che da quello "mistero", richiede un po' di calarsi nella parte per poterlo apprezzare.
Non può essere definita una serie che "si ama o si odia", può piacere o meno, ma è indubbio che non riesca ad eccellere né sul lato della trama né su quello della comicità.
Tuttavia, se amate i ragionamenti logici, non disdegnate qualche scenetta comica e non vi spaventano episodi in cui per 25 minuti due persone stanno sedute a discutere né più né meno come fanno spesso Holmes e Watson (emblematico e molto bello l'episodio 19 in cui Hotaro e Chitanda rimangono seduti tutto il tempo a discutere sul perché sia stato fatto un determinato annuncio dagli altoparlanti della scuola), allora Hyouka potrebbe risultarvi davvero molto godibile.
Non può essere definita una serie che "si ama o si odia", può piacere o meno, ma è indubbio che non riesca ad eccellere né sul lato della trama né su quello della comicità.
Tuttavia, se amate i ragionamenti logici, non disdegnate qualche scenetta comica e non vi spaventano episodi in cui per 25 minuti due persone stanno sedute a discutere né più né meno come fanno spesso Holmes e Watson (emblematico e molto bello l'episodio 19 in cui Hotaro e Chitanda rimangono seduti tutto il tempo a discutere sul perché sia stato fatto un determinato annuncio dagli altoparlanti della scuola), allora Hyouka potrebbe risultarvi davvero molto godibile.
anche io ho apprezzato lo svolgimento delle indagini mediante metodo deduttivo e il fatto che i casi non sono i soliti omicidi furti ecc... il che mi pare più adatto per una serie che vuole essere anche uno slice of life.
avrei preferito un finale piu bello tra i due coprotagonisti e una maggiore definizione dei personaggi in generale; secondo me non è bastato mettere qualcosa verso la fine.
tuttavia credo che ciò possa lasciare spazio ad una nuova serie che definisca meglio la storia anche dal punto di vista sentimentale e caratteriale, almeno ci spero...
mah chi sa...?
Mi piace seguire i misteri, anche se sono delitti, del Detective Conan per sapere come l'assassino abbia compiuto l'atto omicida. Anche se qui si tratta di semplice porte inspiegabilmente chiuse, ho guardato con interessi tutti i ragionamenti logici di Oreki. Peccato per Chitanda che poteva dire qualcosa di più profondo oltre a quell'onnipresente "Kininarimasu", che anche se simpatico non porta niente di interessante alla serie.
Avrei voluto sapere di più su Fukube e Ibara. I sentimenti celati dell'amico e il rapporto tra il ragazzo e Ibara.
Ma vabbè, anche così è godibile.
La prima parte dell'anime mi ha annoiato non poco, con dei casi abbastanza ridicoli e inutili.
Mi hanno subito irritato i protagonisti,lei una macchietta moe irritante, e lui il solito tizio svogliato che cerca tranquillità.
Avevo una pessima opinione della serie, speravo in elementi interessanti che catturassero la mia attenzione,cosa che Hyouka non mi ha saputo fornire, per lo meno non fino alla risoluzione del caso sul filmino horror ,il quale finalmente apre una serie di puntate più coinvolgenti.
Apprezzabile però la parentesi storica sui moti studenteschi.
Della seconda parte ho apprezzato il tentativo di approfondimento psicologico dei personaggi,la regia dinamica e sperimentale,anche in punti apparentemente non così emotivi e il lieve alone sentimentale.
La parte che ho apprezzato di più di tutta la serie è l'elogio ai manga nell'episodio Cadavere di Sera, ottima risoluzione e belle idee,affascinante.
Gli ultimi episodi hanno dei toni pacati e il composto si dissolve in maniera innocua.
Riguardo il comparto sonoro nulla da dire alla musica classica,che ci sta bene,ma avrei preferito più brani originali.
Nel complesso l'ho trovato carino.
Ottimo approfondimento, che non fa altro che aumentare la mia voglia di vederla, anche perché i lavori di questo studio mi hanno sempre dato grandi soddisfazioni (ultimo in ordine di tempo "Chūnibyō Demo Koi ga Shitai!").
Appena finisce Tamako Market però, troppa KyoAni insieme potrebbe nuocere.
Hyouka può piacere o meno, se piacciono i ragionamenti logici (per quanto "di mondo" essi siano, ma secondo me questo li rende belli) si può apprezzare appieno questa serie.
Hotarou e Mayaka secondo me sono i personaggi più significativi, e l'arco del "Festival Scolastico" è il più bello.
Devo moltissimo ad AnimeClick per tutti i consigli di lettura/visione che vengono dati!!
Comunque come trama e caratteristiche dei personaggi ricorda molto Paradox Blue, io ho letto solo il manga ma è una somiglianza impossibile da non notare per chi lo conosce!
Certo alcuni personaggi a volte sono risultati quanto meno odiosi (per lo più Chitanda che a volte fossi stato Horeki avrei platealmente mandato a quel paese o semplicemente avrei zittito), ma nel complesso tutto il cast di personaggi è ben congegnato e caratterizzato.
Per Tamako Market mi unisco a M3talD3v!lG3ar anche se a me proprio il pennuto dà sui nervi......avrei preferito uno slice of life ambientato in un distretto commerciale con componenti comiche e non demenziali!
pero è un anime leggero, la trama non è di certo chissache, pero prende, ha alti e bassi come tt gli anime.
Lo classifico tra gli anime che non mi hanno lasciato nulla.
Non è facile capirne i motivi?
Provate a guardarvela e sarà tutto estramente più semplice ^__^'
Per quanto mi riguarda non c'entra nulla la casa di produzione né l'aspetto vagamente moe.
Non concordo con la rece di Zelgadis molto ben scritta, tanto che se non l'avessi visto mi verrebbe voglia di guardarlo ma, avendolo già visionato (purtroppo) non concordo coi suoi punti di vista.
Per esempio il comparto tecnico di Hyouka è decisamente buono, nessuna obiezione, ma definirlo addirittura "senza pari" è decisamente esagerato.
La colonna sonora io l'ho trovata discreta, non di ottimo livello.
Ha di buono che propone brani di tipologie musicali molto eterogenee ma che spesso non si amalgamano affatto bene al contesto della storia.
Per esempio, tentare di creare atmosfera con una musichetta che enfatizzi il lato misterioso di un caso, quando il caso non è altro che una cretinata indicibile rende ridicola anche la traccia audio.
Il brutto di Hyouka infatti è la storia, sono i casi che non "sanno di nulla" e spesso si rivelano risibili e o inconcludenti.
"come mai al nostro professore di 3 anni fa piacevano gli elicotteri"?
E' solo un esempio ma mi viene spontaneo porgermi altre domande del tipo... sarà davvero importante scoprirlo? Ma soprattutto, come mai mi pongo quest'interrogativo dopo anni di distanza dalla fatidica frase del professore? Bah...
Insomma, Hyouka per me è stata una totale delusione, un 'opera tanto frivola che mi è risultata pesantissima da portare a termine e che valuto in modo estremamente negativo, un 3 sarà il mio voto. Essendo un anime di pochi episodi ho voluto sperare in lui sino alla fine e non l'ho droppato anticipatamente ma, col senno di poi, posso dire di aver solo sprecato il mio tempo.
Sin d'ora ho completato 8 serie del 2012 e di quest'annata Hyouka si è rivelato di gran lunga il peggiore, per quanto mi riguarda.
Aspetta, aspetta. Io non ho detto comparto tecnico in generale (che può comprendere aspetti, come le musiche che rientrano nella soggettività) nella recensione ho scritto:
E questo secondo me è oggettivo.
Poi la serie può far schifo. A me fa schifo Tamako Market, ma la qualità delle animazioni kyoani è e rimane la migliore nel panorama attuale. Parlo di animazioni, di dettagli, di differenza tra un frame e un altro. Non può esserci margine di soggettività in questo giudizio. È tecnica pura.
Il resto rientra nella soggettività e penso di aver avuto già molto spazio per approfondire la mia opinione nella recensione, soprattutto nell'esaminare il lato "giallo" a cui ti riferisci, per cui mi sembra giusto che voi diciate la vostra.
^_-
Credo che gli darò comunque una seconda possibilità, appena avrò più tempo/voglia.
L'ho apprezzato davvero tanto e mi ha coinvolto parecchio!! In particolare il fatto che le conversazioni, anche con il pretesto più banale (del normalissimo "buongiorno" ad esempio), erano di alto livello e celavano piccole perle di saggezza.
Uno slice of Life non puo' avere casi di omicidio o morti "bizzarre" in ogni puntata
Come tu stesso scrivi, il comparto tecnico comprende vari aspetti, non solo le animazioni. Tranne casi estremi io non penso di essere in grado di distinguere una buona animazione da una eccelsa, noto bene la differenza tra una buona ed una scarsa, un esempio di quest'ultimo caso lo abbinerei ad "area no kishi" dove troppo spesso le animazioni lasciavano a desiderare, risultavano persin legnose. ma per quanto riguarda le animazioni non ci posso mettere bocca, non posso né smentire né confermare il tuo giudizio, è un aspetto che non riesco a valutare abbastanza accuratamente. Esaminandolo però nel suo insieme (non solo animazioni dunque) il comparto tecnico di Hyouka mi sembra si buono ma non addirittura "senza pari". Tanto per fare un altro esempio, in questo periodo sto visionando K Anime Project e in quanto a "comparto tecnico" mi sembra decisamente più valido.
Tamako market non lo conosco, sono andato or ora a guardarne la scheda e credo che non avremo mai modo di "approfondire questo rapporto" XD
Non rientra tra le opere che mi suscitino interesse.
Hyouka invece aveva (perlomeno sulla carta) delle premesse molto interessanti.
Ottima recensione, ben stesa ma soprattutto onesta, concordo in toto sui punti da te elencati. Mi ha stupito invece il tuo ribrezzo verso Tamako Market, voglio dire non é nulla di trascendentale, ma a suo modo raggiunge il suo obiettivo (essere estremamente moe). Vabbeh tanto Kotoura-San per me é già AOTS e basta e avanza XD
Anche per me Kotoura-san è la migliore della stagione
Comunque questa è una serie che col tempo ha perso molto smalto.. perciò è bocciata !
Ora l'autore sembra rendersi conto del problema: la scrittrice che non riesce a trovare una degna fine sembra un'immagine riflessa dei veri problemi dell'autore, incapace di escogitare misteri degni di questo nome. Poi nessuno mette in dubbio la qualità delle animazioni.
Anch'io ho notato questo "poco interessamento" sul personaggio di Mayaka e che a volte (troppe) Chitanda diventa Chitarda (e la doppiatrice sembrava sforzarsi troppo per dare la voce a questo personaggio).
In conclusione, per me Hyouka non è un capolavoro in generale, ma si lascia vedere senza problemi se si è in grado di resistere alle prime cinque puntate
Beh, concordo con chi sostiene che un buon giallo non prevede per forza morti a volontà, in più per una volta il protagonista mi è sembrato un ragazzo normale, circondato da gente normale.
Insomma, meglio di molte porcate odierne, e lo dico da detrattore assoluto della KyoAni.
Su Hyouka mi sono già espreso in passato,mi è piaciuto ma non come speravo.
Quello che mi ha deluso è proprio la parte Mistery e questo estratto della recensione mi ha aiutato a capire il perchè:
"Il lato "giallo" di quest'opera è molto diverso da quanto ci si aspetterebbe. Non esistono crimini o delitti, ma solo ragionamenti e deduzioni sul perché una certa persona si sia comportata in un certo modo o sul perché sia accaduto un determinato avvenimento. Se siete appassionati di gialli non potete non ritrovare un parallelo con Sherlock Holmes: "L'avventura dell'uomo che camminava a quattro zampe" "un caso di identità", "l'avventura del soldato sbiancato", "il trattato navale", i racconti di Sherlock Holmes sono strapieni di storie così. Spesso il lettore non ha elementi utili alla risoluzione del caso, ma l'analisi che viene fatta dal protagonista porta sempre alla soluzione seguendo il classico motto sherlockiano: "una volta escluso l'impossibile ciò che rimane, per quanto improbabile, non può essere che la verità".
Se non vi è mai capitato di leggere Conan Doyle, pensate ad esempio al Dr. House, incarnazione televisiva di uno Sherlock holmes moderno con tanto di Watson/Wilson al suo fianco.
E così con Hotaro nel ruolo di Holmes e Chitanda in quello del fido Watson in versione "moe", i due applicano questo processo logico a casi della vita di tutti i giorni risolvendoli in modo brillante. E non importa che spesso basterebbe chiedere ai diretti interessati per risolvere il caso (vedi il secondo episodio in cui viene risolto il mistero di un libro preseo in prestito dalla biblioteca), quello che conta è il processo logico, quasi matematico con cui si arriva alla soluzione, mai la soluzione stessa.
Non quindi un'indagine stile Agatha Christie, ma puro ragionamento logico."
Manco a dirlo il caso che mi aveva maggiormente era proprio quello che riguardava il film
Concordo sul fatto che Mayaka andasse sfruttata di più, possibilmente tagliando episodi come quelli iniziali (best pun ever made) e quelli finali (l'elicottero). In definitiva una serie ok, per me si è salvata grazie ai due archi sopraccitati.
Non c'è nessun parallelo con Clannad nella recensione se non sul fatto che i due protagonisti abbiano un rapporto di amicizia simile a quello dei protagonisti di Clannad e che abbiano gli stessi doppiatori. Scelta che mi pare anche di aver criticato. Onestà della recensione vuole che questo particolare fosse degno di essere menzionato dato che non penso sia una coincidenza, quanto un richiamo voluto dalla produzione.
Tra l'altro se ben vogliamo vedere la kyoani si è già emancipata da un pezzo dalle ambientazioni fantastiche con K-on! che rimane ad oggi il suo successo più grande.
Più tardi ho recuperato tre delle novel da cui è tratto. Leggerle aiuta un po', soprattutto perché sono molto meglio come approfondimento della psicologia dei singoli personaggi. Inoltre nelle novel i vari misteri sono spiegati più dettagliatamente e talvolta anche con qualche differenza rispetto all'anime. Purtroppo non sono risucita a togliermi di dosso l'antipatia per Oreki che talvolta è veramente noioso, nonstante nelle novel la sua amicizia con satoshi sia un po' più sensata e diciamo "umana". Come dici tu i rapporti interpersonali in Giappone sono diversi rispetto a noi ma anche gli altri tre personaggi sono giapponesi! Comuqnue ultimamente il tipo a "risparmio energetico" è particolarmente comune , o per lo meno capita più spesso a me di incontrarlo. Sia Ibara che Chitanda nelle novel sono personaggi meglio sviluppati e, soprattutto Chitanda, meno "insulse" in certi momenti.
Il misteri in anime e novel (almeno nelle prime tre) sono dello stesso tipo cioè almeno apparentemente poco significativi (o meglio non sembrano essere "grandi misteri" almeno per il resto del mondo).
Il comparto tecnico dell'anime invece è molto buono e alcune soluzioni grafiche ( quando vengono spiegati alcuni dettagli della risoluzione dei vari misteri, per esempio) rendono la narrazione più vivace rispetto al racconto scritto.
In generale mi è piaciuto anche se ho dovuto un minimo sforzami per andate oltre il terzo episodio. Sarebbe opportuno però avere una seconda serie, perché i personaggi probabilemnte acquisirebbero un migliore sviluppo e approfondimento.
E Chitanda l'ho sempre trovata adorabile, soprattutto quando si ubriaca con il rum nei cioccolatini. Personalmente non ho mai provato l'impressione che fosse una macchietta in qualche scena, fosse anche la più ridicola, nè tantomeno che fosse una moekko fine a sè stessa. Semplicemente, lei esprime la sua intelligenza in modi poco convenzionali.
Non saprei, nell'anime sembra fare quasi sempre la stessa cosa: "essere curiosa" e stressare Oreki, nelle novel il suo personaggio è più sfaccettato e meno moe ( casomai sembra più un donna giapponese un po' all'antica per certi suoi atteggiamenti). Sicuramente a me è risultata più simpatica dopo aver letto i racconti.
Dimenticavo nei racconti, almeno fino a metà terzo volume l'unico rapporto che va oltre la pura amicizia ( anche a livello di hints) è quello tra Iraba e Fukube ( in questa diurezione) , mentre se Chitanda ammira Oreki, questi passa dal considerarla una persona saccante a una persona accettabile (per i suoi standard), almeno all'apparenza.
I casi sono banali come contenuti, ma come vengono risolti lo trovo interessante e il tutto non stona con la leggerezza dell'opera.
Sarebbe stato infinitamente peggio avere dei liceali immischiati con dei crimini veri ( magari piu di uno in 20 puntate, stile nuvola di fantozzi) e poi vederli saltare, ridere e giocare come se il tutto gli rimbalzasse contro.
le serie tv di k-on! hanno fatto 44k e 39.5k di media vendite, suzumiya 41k. Con incassi di 5.2 miliardi di yen per keion e 2 per suzumiya.
(se ti interessa Clannad è a 24.8k e 19.8k con 2.7 miliardi di yen di incassi).
Chuunibyou è molto lontano da questi risultati. Per ora è a 17k con il primo volume, ma di solito la media è destinata a scendere.
E anche al cinema stesso risultato: 2 miliardi di yen al botteghino per il film di keion contro i 700 milioni di suzumiya.
Hyouka è uno degli anime migliori della scorsa stagione e sarebbe bello se la Kyoto Animation, che si conferma uno dei migliori studi, facesse anche una seconda serie.
La verità è che per loro il mondo occidentale non conta. Altrimenti i produttori avrebbero fatto i sub almeno in inglese nei loro DVD/BD. Se anche avessi i dati di vendita americani (e non li ho) sarebbero comunque irrilevanti per loro.
Detto questo, sono il primo a dire di godersi un anime se piace, anche se vende poco. I dati però ci servono a capire le logiche di scelta delle case di produzione nella scelta dei titoli.
Quindi per evitarmi sorprese rimando la lettura della rece a tempo debito
Inb4 "Ma hai visto l'anime?" Risp: NO! (E' solo una presa per il culo per Zelloh
E vederlo magari
@Zelloh: Ma scusa, perché argomentare quando puoi sparare str0nzate a manetta ridendo delle risposte elucubrate che gli altri ti danno fregandotene altamente? Dov'è andato a finire lo spirito trolloLOL se non si può più manco scherzare?
cmq, si poi me lo vedo, che mi stai attaccando le kyoanus-mania
Insomma la storia inizia come finisce...con nulla di fatto...
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