Prosegue la carrellata di interviste agli editori italiani di manga, arricchita questa volta dalla presenza di Nino Giordano per Renbooks.
1- Ciao Nino, visto che è la prima volta che ti si vede su AnimeClick.it, ti andrebbe di presentarti ai nostri lettori?
Ciao a tutti! Mi chiamo Nino Giordano e sono il fondatore nonché capo editor della casa editrice Renbooks. Sono anche un utente di Animeclick.it (ninokun) e da sempre ho una predilezione per il mondo del fumetto. Ho lavorato per una decina d’anni per la Star comics quando gli albi erano gestiti dalla redazione dei Kappa. Insomma, ho dedicato la mia vita ai manga, in pratica!
2- Com’è andato questo 2012 da poco concluso? Ti va di fare un piccolo bilancio?
Per noi è stato un anno molto positivo. Siamo cresciuti e abbiamo calibrato la mira. Intanto ci siamo resi conto di quello che effettivamente il mercato richiede, e cioè non solo manga, quindi dopo i Bara e nell’attesa della conferma di alcuni contratti, abbiamo portato avanti due discorsi concatenati: il fumetto europeo, cominciando con lo spagnolo “Madonna non esiste” e con l’italiano “Barba di perle”, e i fumetti gratuiti online, tra i quali spicca “Insieme al capo”, primo web comic giapponese ad arrivare in Italia (se non in Europa). Il pubblico ci segue con molto affetto e mi fa piacere dire che abbiamo aperto il mercato anche a chi non leggeva fumetti perché credeva si fermassero a Topolino o a Dragon ball (che io amo, ma vabbè…). Sicuramente il 2012 è stata una sfida vinta!
3- In un momento di crisi economica e con un mercato sovraffollato da proposte, fondare una casa editrice nuova è indubbiamente un'operazione coraggiosa. Ci vuoi raccontare i retroscena e le motivazioni che vi hanno spinto a creare la Renbooks?
Come detto, io lavoro nel settore da moltissimi anni. Ad un certo punto mi è venuto naturale voler creare qualcosa di mio. Ma volevo qualcosa che fosse differente dal resto, che attirasse nuovi lettori e che mi desse soddisfazione, ma soprattutto che non si confondesse con il resto delle case editrici, altrimenti andavo a chiedere lavoro a qualcun altro e finita lì. Essendo io gay ed appassionato di fumetti, mi è venuto quasi naturale creare un’azienda con determinate caratteristiche. L’idea è stata vincente ed anche in Giappone ci hanno detto che il nostro progetto era veramente innovativo. Tutto questo mentre noi pensavamo: “Adesso ci sbattono fuori urlando “Brutti froci!””. Anche adesso che Renbooks è in profonda trasformazione il nostro compito è renderci differenti in ogni caso. Ma forse sto parlando troppo…
4- La Renbooks, pubblicando fumetti a tematica LGBT, si rivolge a un pubblico di nicchia, ma largamente ignorato dal mercato italiano. Questa vostra specializzazione quali vantaggi e svantaggi offre?
Premetto che i nostri fumetti possono essere apprezzati da tutti. In particolar modo “Barba di perle”, “Madonna non esiste”, “Rica’tte kanji?!” e “Baciando il cielo” trattano temi universali. In “Madonna non esiste” c’è addirittura la Carrà! Scherzi a parte, i vantaggi sono sicuramente svariati, tra cui quello di attirare nuovi lettori che un fumetto in mano non lo avrebbero preso neanche a piangere e invece adesso ci chiedono se esistono altri fumetti che raccontano storie di persone omosessuali… Di svantaggi c’è che i lettori generici quasi si vergognano di dire di essere nostri fan e che comunque una nicchia siamo ed una nicchia restiamo e quindi i volumi di vendita mai saranno quelli di un Naruto o un Dragon ball, per esempio. ;) per chi se lo stesse chiedendo: LGBT sta per Lesbica, Gay, Bisex, Trans ed indica tutto il movimento omosessuale in toto. Certe volte le sigle, però, creano più restrizioni che chiarimenti, quindi stiamo cominciando ad usarle meno, in modo da rendere i nostri fumetti accessibili a tutti e non farci sembrare un club esclusivo o un ghetto. Se c’è una cosa che ho imparato dalla comunità LGBT è che c’è spazio per tutti e per tutte le sfumature umane e tutti sono ben accetti.
5- Nino, prima di iniziare l'esperienza RenBooks hai avuto occasione di lavorare per due dei principali editori di manga, ovvero Panini e Star Comics. Puoi dirci cosa cambia a lavorare in ambienti così diversi tra loro?
Cambia molto. La verità è che in panini ho fatto solo un lettering (Cortili del cuore deluxe 1) ed un editing (il meraviglioso TISTA!), ho lavorato più per Gp (NY Komachi, Tableau Gate e Cat paradise li ha fatti Ren Studio, per esempio!) mentre per Star ho lavorato una decina d’anni, tramite la redazione Kappa.
Gestire quasi 30 testate al mese è stra-faticoso e spesso si facevano le notti insonni a lavorare bevendo caffè (ricordo ancora Detective Conan come un incubo!) e week end interminabili che sembravano tanti lunedì data la mole di lavoro che mi portavo a casa. Ma nel periodo Star lavoravamo anche in tanti, in redazione gravitavano spesso decine di persone, mentre in Ren, al momento, siamo in 5 e tutti facciamo anche almeno un altro lavoro. Tra gestire uno o due volumi al mese o ogni due mesi e gestire tante testate capirete che di differenza ce ne passa e per noi è sicuramente più facile stare attenti agli errori, che comunque ci sono, e mantenere una linea coerente sia per la grafica che per i titoli scelti.
6- In quanto nuova realtà editoriale è stato difficile approcciarsi agli editori giapponesi? La tua esperienza più che decennale nel settore vi ha in qualche modo aiutato?
Difficile no. È frustrante, quello di sicuro, perché come vi hanno già detto altri prima di me, prima di fidarsi gli editori giapponesi ci mettono tanto e per le trattative ci vogliono mesi se non anni. Io, poi, prima di allora (cioè del 2010) avevo sempre fatto il letterista, l’editor, insomma ero un signor nessuno… Mi conosceva qualche autore, qualche editor, ma per il resto non ero (e non sono, d’altronde!) nessuno. Quindi se parlate di potere contrattuale, devo dirvi di no. Se invece stiamo parlando di scelta di titoli, conoscere il giapponese ci ha dato una grande mano. In partenza sappiamo di cosa parlano le storie, e non sommariamente, ma in maniera approfondita.
Un grande sblocco c’è stato inserendo nel curriculum aziendale il Sailor moon magazine di Gp publishing. L’aver lavorato con TOEI, Kodansha e la Takeuchi ci ha fatto acquisire credibilità.
7- Siete la prima e finora unica casa editrice che offre web comics gratuiti sul proprio sito, tra cui ricordiamo “Insieme al capo” di Okura. Che benefici comportano iniziative simili?
In termini di visibilità, devo dire che l’esperimento è riuscito: offrire contenuti gratuiti paga sempre. Spero abbia giovato anche alle vendite. Eh eh eh! Essere stati i primi a portare un web manga ufficiale in Italia, se non in Europa, è sicuramente un primato, tanto più che si tratta di un manga di un autore sconosciuto ma che sta riscuotendo un successo molto forte. Abbiamo tantissime visite e Okura è amato anche dal pubblico generalista. “Insieme al capo”, “She said”, “Ofelia” (che di tematiche LGBT non ha niente o quasi e mi sento di consigliarlo a tutti, in particolare ai sognatori) e “Sei ancora come ti ricordavo” sono i nostri titoli più seguiti.
8- Che significato acquistano, per un editore piccolo e abbastanza sconosciuto come RenBooks, le varie fiere del fumetto e gli altri eventi pubblici a cui avete partecipato negli ultimi tempi? Quanto sono importanti per farsi conoscere da un pubblico più ampio?
Come è sotto gli occhi di tutti, finora abbiamo fatto solo due edizioni di Mantova comics. Al momento perché è la più vicina a noi. Ci piacerebbe essere a Lucca, Milano, Napoli, ma al momento il nostro parco testate è ridottissimo e non ci permetterebbe di rientrare con i costi di vitto, alloggio e stand in fiere più lontane da Bologna di Mantova. C’è da dire che la maggior parte dei nostri lettori acquista online, tanto che il nostro shop va alla stragrande, perché molti sono giovani non dichiarati o gente che si vergogna di prendere un fumetto a tematica gay in una fiera in mezzo a migliaia di persone. Purtroppo, c’è da fare i conti con la mentalità italiana in merito alle tematiche LGBT, e quindi spesso ci siamo ritrovati con gente che veniva a Mantova ma alla fine non comprava perché si vergognava o aveva paura che i suoi amici lo/la scoprissero e che ci hanno contattato in seguito per acquistare i nostri fumetti online. Magari a Lucca o Milano sarebbe diverso, ma il fattore “non sono dichiarato/ho paura che i miei amici mi prendano in giro/non mi capiscano/non vogliano capirmi” incide molto, ma rischio di annoiare i lettori che non sono interessati a sentir parlare di problematiche del genere quindi mi fermo qui e dico solo che le fiere sono ottime per la visibilità e la pubblicità ma, almeno per il nostro target, non sono così remunerative come dovrebbero essere. E’ pur vero che molti editori e librerie si sono lamentati di quest’anno perché alle fiere non si rientra dai costi. Quindi il problema è generalizzato.
Gli incontri col pubblico e le presentazioni le faremo ancora e ne faremo tante perché la gente è sempre molto numerosa e interessata. Arrivano in maniera mirata, insomma. Anzi, ci sono dei mesi nei quali dobbiamo rinunciare a qualche invito data la mole di richieste!
9- In un futuro più o meno prossimo è vostra intenzione allargarvi ad altri generi o continuerete a pubblicare fumetti legati alla tematica LGBT? C'è speranza vi possiate dedicare a qualcuno dei boys' love storici che hanno dato origine al filone, ad esempio le opere di Keiko Takemiya o Moto Hagio?
Abbiamo assolutamente intenzione di allargarci ad altri generi. I lettori non LGBT ci sommergono di email chiedendoci dei manga “regolari” con edizioni come le nostre, con la cura editoriale che ci contraddistingue. Vogliamo accontentarli: è un po’ che ne parliamo. Ci andremo cauti, forse con uno o due titoli, ma lo faremo.
Riguardo ai titoli che citi, come si sarà capito amiamo i classici e ci stiano adoperando in merito, ma è difficilissimo ottenere credibilità presso gli editori e quindi bisogna avere pazienza o aspettare che qualcun altro li pubblichi, non perché più bravo ma perché magari ha più credenziali di noi.
10- Finora vi siete dedicati solo a volumi autoconclusivi. Avete in progetto qualche titolo più lungo?
Sì, a cominciare da “Sorairo flutter” che sarà un miniserie da 3 volumi. Al momento non ce la sentiamo di impegnarci con serie che abbiano più di 5 volumi, quindi non aspettatevi sul medio termine serie più lunghe di così. Chiaro che se ci capitasse in mano una certa serie di molti volumi, la pubblicheremmo immediatamente, ma come dicevo su, non è ancora alla nostra portata.
11- Pubblicato Rica'tte kanji avevate promesso altri yuri ma dopo oltre un anno ancora non si è visto niente. Puoi spiegarci la situazione e questi ritardi?
Non li chiamerei ritardi, perché non abbiamo annunciato ufficialmente nessun titolo. Ma purtroppo bisogna aspettare che le case editrici giapponesi si sentano tranquille ad affidarsi a noi nel licenziare un determinato titolo. Di titoli yuri richiesti ce ne sono molti, ma purtroppo dobbiamo prima dimostrare di essere una casa editrice seria. Finora i nostri partner giapponesi sono stati contenti e questo ci aprirà le porte delle case editrici che ci hanno reputati interessanti, ma bisogna prima costruire un rapporto di fiducia con gli editori nipponici e ci vuole tempo.
Noi con gli Yuri ce la metteremo tutta, perché ci sono molti titoli interessanti, profondi, belli e all’altezza dei migliori manga pubblicati in Italia. Speriamo che il pubblico li accolga bene.
12- I vostri albi vengono distribuiti sia nelle fumetterie che nelle librerie di varia o specializzate. Come vengono accolti in questi canali distribuiti, ci sono differenze notevoli?
Sicuramente nelle librerie di varia dei fumetti come i nostri hanno una clientela più vasta, anche contando che le librerie sono molte di più delle fumetterie, ma le fumetterie ci danno molta soddisfazione. So che molti librai non volevano i nostri volumi, tanto nessun gay/lesbica/trans va nella loro fumetteria, ma non è vero e anche una copia sola ordinata può fare la differenza. Le cose stanno lentamente cambiando, però, e molti librai si sono accorti che i nostri fumetti sono validi tanto quanto gli altri e c’è una clientela anche per questo genere di produzioni.
13- Dalle numerose promozioni e sconti fino alla recente abolizione delle spese di spedizione sembrate puntare molto sul vostro shop-online. Queste scelte hanno dato i risultati sperati? E cosa ne pensate dei fumetti in formato digitale?
Il nostro shop online è fondamentale. La gente spesso preferisce comprare così. Da quando abbiamo abolito le spese di spedizione, poi, il traffico è notevolmente aumentato.
Riguardo ai fumetti digitali… Ne leggo moltissimi! Un Kindle o un tablet qualsiasi ormai sono quasi alla portata di tutti. Io acquisto un sacco di fumetti digitali in inglese: gli X-men, Lanterna verde e credo che comunque siano un buon metodo per leggere ovunque, senza rovinarli, i fumetti. Leggo anche un sacco di manga in giapponese in digitale ed ho smesso di accontentarmi delle scan (che spesso sono tradotte con i piedi!). Ma se la domanda è se ci spingeremo sul digitale, devo ammettere che in molti ce lo chiedono sempre più spesso. Anche qui qualche tentativo lo faremo. Ne riparleremo…
14- Per i vostri manga avete optato per volumi 15X21 per tutte le vostre pubblicazioni. Non avete avuto problemi con le tavole originali, visto che si tratta di un formato piuttosto inusuale per il mercato italiano? Avete intenzione di proseguire su questa linea o in futuro pensate di esplorare altre possibilità?
Nessun problema in merito alle tavole originali. Sia Rica che Baciando il cielo in originale hanno quel formato. Mentre le tavole forniteci dagli editori giapponesi sono molto grandi e possono essere adattate in scala senza problemi. Abbiamo avuto qualche problema con “3 animals go!” ma di tutt’altro genere.
I primi volumi dovevano avere una grafica simile per farci riconoscere subito dai lettori, anche se i fumetti americani, spagnoli e italiani che abbiamo fatto hanno un formato più da “comics”, diciamo. Comunque, la collana Bara più spinta avrà quasi sempre il formato 15X21, ma per esempio con “Sorairo flutter” adotteremo il classico formato manga che tutti conoscono.
15- Avete incontrato problemi per i temi trattati nei vostri fumetti?
Mah, non con i lettori, che anzi ci incoraggiano spesso ad osare di più, specialmente in ambito amore tra ragazze. E non parlo di maschi: sono proprio le ragazze lesbiche che alle fiere o agli eventi nei locali ci chiedono di pubblicare qualcosa di più spinto.
Qualche problema ce lo siamo posti noi, però. Ad esempio, su Virtus c’è una scena di stupro ai danni del protagonista Crescens, quando era ragazzino. Nell’originale quella scena è molto cruda, ed un po’ ci disturbava, ma non volevamo rinunciare ad una storia bella come quella di Virtus, che anche le lettrici di BL potevano trovare appetibile, per una sola scena. Fortunatamente, il maestro Tagame quando abbiamo fatto presente la cosa, ci ha invitato a utilizzare le pagine dell’edizione francese, da lui stesso modificate. Anche lui era preoccupato che in Italia questa cosa potesse diventare un ostacolo per la pubblicazione. Fortunatamente già in Francia il problema era stato risolto!
Ma per il resto, a parte una paura generalizzata nell’avvicinarsi ad un prodotto che tratta determinate tematiche, direi che di problemi ne abbiamo avuto davvero pochi. Vedrete che entro un paio di giorni finiremo in galera e così avrete anche un altro bello scoop by Renbooks! XD
16- Che ne pensi dell’attuale panorama editoriale? Che strategia ha adottato Renbooks per ritagliarsi il suo spazio vitale nell’attuale affollatissimo mercato? C’è qualcosa che ti auspichi cambi a breve?
Cosa abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti: ci siamo dati un segno distinguibile, puntando a titoli che in Italia finora avevano fatto fatica ad affermarsi o non si erano mai visti e richiamando un pubblico diverso dai lettori di fumetto, magari finora disinteressati.
Il mercato attuale è molto affollato, ma mi sembra di dire una banalità. Quello che credo è che ci vorrebbe maggiore apertura da parte degli altri media al fumetto, in modo da aiutare la gente a saper scindere Dragon Ball da Baciando il cielo, cioè dando una quantità di informazioni maggiore.
Certo la situazione è molto cambiata rispetto ad una decina di anni fa e adesso con i film ed i telefilm tratti dai fumetti il pubblico si è accorto di titoli che aveva finora snobbato, ma parliamo di America in questa maniera e non di Giappone.
Sono molto preoccupato per il mercato dei manga: come dicevo prima la televisione è un mezzo (ancora) forte ed il successo del fumetto giapponese parte dalla presenza degli anime in tv e questa cosa è innegabile. Il fatto che solo pochissimi canali abbiano anime seri nel loro palinsesto, fa sì che le nuove generazioni non si riconoscano nei manga, non riconoscano nulla della loro “cultura giovanile”. Mi auspico un ritorno degli anime in pianta stabile ed in pompa magna sulle grandi reti. Non è un caso che a vendere sono ancora One piece e Naruto che godono di un passaggio su Mediaset. Ecco, manca un canale che dedichi spazio ampio all’animazione giapponese ed una sinergia tra manga e anime. Rai4 sta facendo un ottimo lavoro in tal senso.
Mi auspico che le cose cambino in meglio.
17- Quali sono le tirature medie di un volume RenBooks e quanto deve vendere un volume perchè ne siate soddisfatti? Finora quale vostro volume ha riscosso più successo?
Questa domanda la fate a tutti e tutti vi rispondono nella stessa maniera. Vi dirò solo che noi pensavamo di fare basse tirature, e invece no. :-D I volumi Ren vendono tutti più o meno uguale, con alcuni picchi, e siamo ben oltre la soglia di quello che potevamo aspettarci.
Finora i volumi che hanno venduto di più sono “Baciando il cielo”, “Virtus”, “Nakayoshi Wanko” e “Barba di perle”. Quest’ultimo ci ha fatto bruciare il centinaio di copie in tre giorni dei quali uno era il primo gennaio… Insomma un grosso risultato ed è sicuramente il nostro fumetto che ha venduto più velocemente. E’ uscito da 3 mesi e siamo già lì lì per pensare ad una ristampa. E tutto questo contando anche che le librerie ci hanno creduto poco e gli ordini sono stati meno di quanti ci aspettassimo. Ma i lettori e le lettrici di BL e Yaoi lo stanno amando ed in Giappone ci sono editori che ci hanno chiesto se siamo interessati a pubblicarlo anche lì (questa non la dovevo rivelare, ma vabbè… Ho la lingua lunga!). “Baciando il cielo” è in via di esaurimento e quindi si può affermare che sia stato un successone.
Poi a pari merito ci sono “Rica’tte kanji?!”, “Shirtlifter” e “Madonna non esiste” che hanno un pubblico molto diverso da quello che legge “Nakayoshi wanko”.
18- Quali sono i vostri acquirenti tipo? Rispecchiano le tipologie dei fumetti che proponete?
Non saprei dirvi quali siano i nostri acquirenti tipo perché spesso i nostri volumi li comprano anche le coppie eterosessuali con figli. L’anno scorso a Mantova mi sono stupito di un papà con bambino piccolo e moglie al seguito che ha comprato “Baciando il cielo” e “Rica’ttekanji?!”.
Sicuramente le lettrici e i lettori di BL e Yaoi sono tra i nostri acquirenti tipo.
19- Qual è la vostra politica nei confronti dell'adattamento delle onomatopee?
Adattare. Adattare sempre. Rispettando la forma originale, ma adattare. Già con la lettura al contrario molti storcono il naso. Se lasciassimo le onomatopee originali allontaneremmo ancora di più un lettore occasionale che è più portato al passaparola e quindi a farci vendere, preso dall’entusiasmo di una novità come il manga con i gay. Sto parlando di lettori casuali non appassionati di manga e spesso la prima categoria è in numero maggiore rispetto alla seconda, come nel caso di Virtus, i cui maggiori estimatori sono i lettori di fumetto occidentale.
Adattare costa, ma è una scelta che giudichiamo imprescindibile dalla comprensione di un manga. Ditemi che non adattare è figo, avere un manga con le onomatopee originali è come avere un manga originale, ma se c’è il massimo rispetto dell’originale, l’adattamento grafico è un punto a favore. Non dimentichiamoci che il mercato va allargato non ristretto ai soli appassionati, altrimenti in pochi anni smetteremo di leggere manga.
Una prova del nostro rispetto per l’originale è che all’uscita di Virtus, Tagame sul suo blog ha messo un confronto tra l’edizione italiana, quella francese e quella originale e ha scritto che l’edizione italiana rispecchia esattamente quello che lui voleva fare, mentre quella francese, adattata anch’essa ma con i rumorini appiccicati qui e là non rendeva per nulla.
Quindi, in poche parole, almeno fino a quando l’editore originale non ci chiederà espressamente di non adattare, l’adattamento grafico sarà un punto fermo delle nostre edizioni.
20- Per quel che riguarda la tua realtà editoriale, come e quanto influiscono sul prezzo di copertina elementi come licenza, traduzione, adattamento e lettering, materiali, stampa, distribuzione ecc…
Ci potresti fare una stima in percentuali?
Oddio, in percentuali non saprei. Dipende da titolo a titolo. Ti dico soltanto che stampa e distribuzione incidono di un buon 70% e questo vale su TUTTI i titoli. Sto arrotondando per eccesso, ma è così. I costi in Italia sono quelli e l’unico modo per poter davvero guadagnare è vendere cifre folli. Il fumetto in Italia queste cifre folli non le fa… Forse le fa Zero Calcare, ma non il fumetto mainstream e tanto meno il manga. Uno dei motivi per cui dico sempre di non leggere le scan illegali ma di comprare i prodotti originali è proprio quello che già il mercato è ristretto, se lo danneggiamo scomparirà. Non lo dico per Renbooks, perché come avrete notato noi non siamo un editore di manga ma un editore di fumetti, tra cui anche manga che tra l’altro sono più che difficili da trovare in scan, ma lo dico per noi lettori.
21- Puoi dare qualche anticipazione in anteprima ai lettori di AnimeClick.it?
Anticipazioni riguardanti i manga con titoli veri e propri non ne ho. Se non ci sono contratti firmati ho la bocca chiusa. Vi dico solo che nel giro di un anno pubblicheremo almeno altri 5 Bara manga (di cui 3 annunciati) e teniamo le dita incrociate per gli Yuri. Di altro posso solo dire… Boys’ love e gattini! Un’apertura a titoli di stampo generico e non necessariamente LGBT. Di occidentale presto vedrete che il fumetto italiano diventerà sempre più centrale nella nostra produzione: abbiamo in cantiere un’antologia di autori italiani tra i quali spiccano Jacopo Camagni, Flavia Biondi e Giulio Macaione, “My boyfriend is a bastard” di Luca De Santis, “Aleagio overdrive!” di Luca Vanzella e Luca Genovese (autori di Beta), un esperimento di rivista chiamato “Threesome” con fumetti e illustrazioni nella quale coinvolgeremo autori stranieri e anche giapponesi, e una storia a tematica lesbica scritta da me e disegnata da Flavia Biondi ambientata nel mondo del calcio femminile negli anni ‘30.
C’è in cantiere un Urban fantasy ambientato a palermo con un protagonista gay, ma forse lo annunceremo a Giugno durante il pride palermitano e poi avremo una collaborazione sempre più stretta con Javi Cuho, autore di “Love Revolution”. Il tutto mentre è in atto una rivoluzione aziendale che sta già dando i suoi frutti ma che vi sveleremo a tempo debito. Vi ho rivelato cose che ancora non sono comparse sul nostro sito ufficiale… Mi spiace che non si tratti di manga, ma non ci sono tante sorprese in quel senso… per ora.
22- Ci congediamo con un’ultima domanda: quali sono i propositi e le aspettative per il nuovo anno editoriale di Renbooks?
Come dicevo, c’è una rivoluzione aziendale nell’aria ma è ancora presto per parlarne. La crisi c’è e si fa sentire, ma bisogna affrontarla ingegnandosi e provando a crescere, anche di un punto. Questo è uno dei motivi principali per cui abbiamo “stretto alleanza” con il Collettivo Manticora, Comma 22, Flashbook, Tunuè e gli altri editori e collettivi di autori che stiamo ancora contattando o con i quali stiamo già discutendo, vendendo i loro fumetti a tematica LGBT sul nostro shop online. Fare rete, affrontare la crisi in maniera produttiva e darsi una mano a vicenda sono i metodi migliori per andare avanti. Il nostro pubblico non sa ancora che le proposte LGBT sono tante e che può trovare tanto da leggere, ma lo stiamo informando e che scoprano tramite noi che ci sono altri editori che raccontano storie a loro vicine e poi vengano a comprarle da noi o vadano nelle fumetterie poco importa, l’importante è che il mercato del fumetto cresca e diventi migliore. Mi auguro un 2013 di favolosità immensa e spero che la nuova direzione Ren venga accolta con lo stesso calore con il quale venne accolta Renbooks.
Quante volte ho citato Dragon Ball in quest’intervista?
Grazie ancora Nino, e a presto.
Grazie a voi! Ci vediamo in giro sul sito!
1- Ciao Nino, visto che è la prima volta che ti si vede su AnimeClick.it, ti andrebbe di presentarti ai nostri lettori?
Ciao a tutti! Mi chiamo Nino Giordano e sono il fondatore nonché capo editor della casa editrice Renbooks. Sono anche un utente di Animeclick.it (ninokun) e da sempre ho una predilezione per il mondo del fumetto. Ho lavorato per una decina d’anni per la Star comics quando gli albi erano gestiti dalla redazione dei Kappa. Insomma, ho dedicato la mia vita ai manga, in pratica!
2- Com’è andato questo 2012 da poco concluso? Ti va di fare un piccolo bilancio?
Per noi è stato un anno molto positivo. Siamo cresciuti e abbiamo calibrato la mira. Intanto ci siamo resi conto di quello che effettivamente il mercato richiede, e cioè non solo manga, quindi dopo i Bara e nell’attesa della conferma di alcuni contratti, abbiamo portato avanti due discorsi concatenati: il fumetto europeo, cominciando con lo spagnolo “Madonna non esiste” e con l’italiano “Barba di perle”, e i fumetti gratuiti online, tra i quali spicca “Insieme al capo”, primo web comic giapponese ad arrivare in Italia (se non in Europa). Il pubblico ci segue con molto affetto e mi fa piacere dire che abbiamo aperto il mercato anche a chi non leggeva fumetti perché credeva si fermassero a Topolino o a Dragon ball (che io amo, ma vabbè…). Sicuramente il 2012 è stata una sfida vinta!
3- In un momento di crisi economica e con un mercato sovraffollato da proposte, fondare una casa editrice nuova è indubbiamente un'operazione coraggiosa. Ci vuoi raccontare i retroscena e le motivazioni che vi hanno spinto a creare la Renbooks?
Come detto, io lavoro nel settore da moltissimi anni. Ad un certo punto mi è venuto naturale voler creare qualcosa di mio. Ma volevo qualcosa che fosse differente dal resto, che attirasse nuovi lettori e che mi desse soddisfazione, ma soprattutto che non si confondesse con il resto delle case editrici, altrimenti andavo a chiedere lavoro a qualcun altro e finita lì. Essendo io gay ed appassionato di fumetti, mi è venuto quasi naturale creare un’azienda con determinate caratteristiche. L’idea è stata vincente ed anche in Giappone ci hanno detto che il nostro progetto era veramente innovativo. Tutto questo mentre noi pensavamo: “Adesso ci sbattono fuori urlando “Brutti froci!””. Anche adesso che Renbooks è in profonda trasformazione il nostro compito è renderci differenti in ogni caso. Ma forse sto parlando troppo…
4- La Renbooks, pubblicando fumetti a tematica LGBT, si rivolge a un pubblico di nicchia, ma largamente ignorato dal mercato italiano. Questa vostra specializzazione quali vantaggi e svantaggi offre?
Premetto che i nostri fumetti possono essere apprezzati da tutti. In particolar modo “Barba di perle”, “Madonna non esiste”, “Rica’tte kanji?!” e “Baciando il cielo” trattano temi universali. In “Madonna non esiste” c’è addirittura la Carrà! Scherzi a parte, i vantaggi sono sicuramente svariati, tra cui quello di attirare nuovi lettori che un fumetto in mano non lo avrebbero preso neanche a piangere e invece adesso ci chiedono se esistono altri fumetti che raccontano storie di persone omosessuali… Di svantaggi c’è che i lettori generici quasi si vergognano di dire di essere nostri fan e che comunque una nicchia siamo ed una nicchia restiamo e quindi i volumi di vendita mai saranno quelli di un Naruto o un Dragon ball, per esempio. ;) per chi se lo stesse chiedendo: LGBT sta per Lesbica, Gay, Bisex, Trans ed indica tutto il movimento omosessuale in toto. Certe volte le sigle, però, creano più restrizioni che chiarimenti, quindi stiamo cominciando ad usarle meno, in modo da rendere i nostri fumetti accessibili a tutti e non farci sembrare un club esclusivo o un ghetto. Se c’è una cosa che ho imparato dalla comunità LGBT è che c’è spazio per tutti e per tutte le sfumature umane e tutti sono ben accetti.
5- Nino, prima di iniziare l'esperienza RenBooks hai avuto occasione di lavorare per due dei principali editori di manga, ovvero Panini e Star Comics. Puoi dirci cosa cambia a lavorare in ambienti così diversi tra loro?
Cambia molto. La verità è che in panini ho fatto solo un lettering (Cortili del cuore deluxe 1) ed un editing (il meraviglioso TISTA!), ho lavorato più per Gp (NY Komachi, Tableau Gate e Cat paradise li ha fatti Ren Studio, per esempio!) mentre per Star ho lavorato una decina d’anni, tramite la redazione Kappa.
Gestire quasi 30 testate al mese è stra-faticoso e spesso si facevano le notti insonni a lavorare bevendo caffè (ricordo ancora Detective Conan come un incubo!) e week end interminabili che sembravano tanti lunedì data la mole di lavoro che mi portavo a casa. Ma nel periodo Star lavoravamo anche in tanti, in redazione gravitavano spesso decine di persone, mentre in Ren, al momento, siamo in 5 e tutti facciamo anche almeno un altro lavoro. Tra gestire uno o due volumi al mese o ogni due mesi e gestire tante testate capirete che di differenza ce ne passa e per noi è sicuramente più facile stare attenti agli errori, che comunque ci sono, e mantenere una linea coerente sia per la grafica che per i titoli scelti.
6- In quanto nuova realtà editoriale è stato difficile approcciarsi agli editori giapponesi? La tua esperienza più che decennale nel settore vi ha in qualche modo aiutato?
Difficile no. È frustrante, quello di sicuro, perché come vi hanno già detto altri prima di me, prima di fidarsi gli editori giapponesi ci mettono tanto e per le trattative ci vogliono mesi se non anni. Io, poi, prima di allora (cioè del 2010) avevo sempre fatto il letterista, l’editor, insomma ero un signor nessuno… Mi conosceva qualche autore, qualche editor, ma per il resto non ero (e non sono, d’altronde!) nessuno. Quindi se parlate di potere contrattuale, devo dirvi di no. Se invece stiamo parlando di scelta di titoli, conoscere il giapponese ci ha dato una grande mano. In partenza sappiamo di cosa parlano le storie, e non sommariamente, ma in maniera approfondita.
Un grande sblocco c’è stato inserendo nel curriculum aziendale il Sailor moon magazine di Gp publishing. L’aver lavorato con TOEI, Kodansha e la Takeuchi ci ha fatto acquisire credibilità.
7- Siete la prima e finora unica casa editrice che offre web comics gratuiti sul proprio sito, tra cui ricordiamo “Insieme al capo” di Okura. Che benefici comportano iniziative simili?
In termini di visibilità, devo dire che l’esperimento è riuscito: offrire contenuti gratuiti paga sempre. Spero abbia giovato anche alle vendite. Eh eh eh! Essere stati i primi a portare un web manga ufficiale in Italia, se non in Europa, è sicuramente un primato, tanto più che si tratta di un manga di un autore sconosciuto ma che sta riscuotendo un successo molto forte. Abbiamo tantissime visite e Okura è amato anche dal pubblico generalista. “Insieme al capo”, “She said”, “Ofelia” (che di tematiche LGBT non ha niente o quasi e mi sento di consigliarlo a tutti, in particolare ai sognatori) e “Sei ancora come ti ricordavo” sono i nostri titoli più seguiti.
8- Che significato acquistano, per un editore piccolo e abbastanza sconosciuto come RenBooks, le varie fiere del fumetto e gli altri eventi pubblici a cui avete partecipato negli ultimi tempi? Quanto sono importanti per farsi conoscere da un pubblico più ampio?
Come è sotto gli occhi di tutti, finora abbiamo fatto solo due edizioni di Mantova comics. Al momento perché è la più vicina a noi. Ci piacerebbe essere a Lucca, Milano, Napoli, ma al momento il nostro parco testate è ridottissimo e non ci permetterebbe di rientrare con i costi di vitto, alloggio e stand in fiere più lontane da Bologna di Mantova. C’è da dire che la maggior parte dei nostri lettori acquista online, tanto che il nostro shop va alla stragrande, perché molti sono giovani non dichiarati o gente che si vergogna di prendere un fumetto a tematica gay in una fiera in mezzo a migliaia di persone. Purtroppo, c’è da fare i conti con la mentalità italiana in merito alle tematiche LGBT, e quindi spesso ci siamo ritrovati con gente che veniva a Mantova ma alla fine non comprava perché si vergognava o aveva paura che i suoi amici lo/la scoprissero e che ci hanno contattato in seguito per acquistare i nostri fumetti online. Magari a Lucca o Milano sarebbe diverso, ma il fattore “non sono dichiarato/ho paura che i miei amici mi prendano in giro/non mi capiscano/non vogliano capirmi” incide molto, ma rischio di annoiare i lettori che non sono interessati a sentir parlare di problematiche del genere quindi mi fermo qui e dico solo che le fiere sono ottime per la visibilità e la pubblicità ma, almeno per il nostro target, non sono così remunerative come dovrebbero essere. E’ pur vero che molti editori e librerie si sono lamentati di quest’anno perché alle fiere non si rientra dai costi. Quindi il problema è generalizzato.
Gli incontri col pubblico e le presentazioni le faremo ancora e ne faremo tante perché la gente è sempre molto numerosa e interessata. Arrivano in maniera mirata, insomma. Anzi, ci sono dei mesi nei quali dobbiamo rinunciare a qualche invito data la mole di richieste!
9- In un futuro più o meno prossimo è vostra intenzione allargarvi ad altri generi o continuerete a pubblicare fumetti legati alla tematica LGBT? C'è speranza vi possiate dedicare a qualcuno dei boys' love storici che hanno dato origine al filone, ad esempio le opere di Keiko Takemiya o Moto Hagio?
Abbiamo assolutamente intenzione di allargarci ad altri generi. I lettori non LGBT ci sommergono di email chiedendoci dei manga “regolari” con edizioni come le nostre, con la cura editoriale che ci contraddistingue. Vogliamo accontentarli: è un po’ che ne parliamo. Ci andremo cauti, forse con uno o due titoli, ma lo faremo.
Riguardo ai titoli che citi, come si sarà capito amiamo i classici e ci stiano adoperando in merito, ma è difficilissimo ottenere credibilità presso gli editori e quindi bisogna avere pazienza o aspettare che qualcun altro li pubblichi, non perché più bravo ma perché magari ha più credenziali di noi.
10- Finora vi siete dedicati solo a volumi autoconclusivi. Avete in progetto qualche titolo più lungo?
Sì, a cominciare da “Sorairo flutter” che sarà un miniserie da 3 volumi. Al momento non ce la sentiamo di impegnarci con serie che abbiano più di 5 volumi, quindi non aspettatevi sul medio termine serie più lunghe di così. Chiaro che se ci capitasse in mano una certa serie di molti volumi, la pubblicheremmo immediatamente, ma come dicevo su, non è ancora alla nostra portata.
11- Pubblicato Rica'tte kanji avevate promesso altri yuri ma dopo oltre un anno ancora non si è visto niente. Puoi spiegarci la situazione e questi ritardi?
Non li chiamerei ritardi, perché non abbiamo annunciato ufficialmente nessun titolo. Ma purtroppo bisogna aspettare che le case editrici giapponesi si sentano tranquille ad affidarsi a noi nel licenziare un determinato titolo. Di titoli yuri richiesti ce ne sono molti, ma purtroppo dobbiamo prima dimostrare di essere una casa editrice seria. Finora i nostri partner giapponesi sono stati contenti e questo ci aprirà le porte delle case editrici che ci hanno reputati interessanti, ma bisogna prima costruire un rapporto di fiducia con gli editori nipponici e ci vuole tempo.
Noi con gli Yuri ce la metteremo tutta, perché ci sono molti titoli interessanti, profondi, belli e all’altezza dei migliori manga pubblicati in Italia. Speriamo che il pubblico li accolga bene.
12- I vostri albi vengono distribuiti sia nelle fumetterie che nelle librerie di varia o specializzate. Come vengono accolti in questi canali distribuiti, ci sono differenze notevoli?
Sicuramente nelle librerie di varia dei fumetti come i nostri hanno una clientela più vasta, anche contando che le librerie sono molte di più delle fumetterie, ma le fumetterie ci danno molta soddisfazione. So che molti librai non volevano i nostri volumi, tanto nessun gay/lesbica/trans va nella loro fumetteria, ma non è vero e anche una copia sola ordinata può fare la differenza. Le cose stanno lentamente cambiando, però, e molti librai si sono accorti che i nostri fumetti sono validi tanto quanto gli altri e c’è una clientela anche per questo genere di produzioni.
13- Dalle numerose promozioni e sconti fino alla recente abolizione delle spese di spedizione sembrate puntare molto sul vostro shop-online. Queste scelte hanno dato i risultati sperati? E cosa ne pensate dei fumetti in formato digitale?
Il nostro shop online è fondamentale. La gente spesso preferisce comprare così. Da quando abbiamo abolito le spese di spedizione, poi, il traffico è notevolmente aumentato.
Riguardo ai fumetti digitali… Ne leggo moltissimi! Un Kindle o un tablet qualsiasi ormai sono quasi alla portata di tutti. Io acquisto un sacco di fumetti digitali in inglese: gli X-men, Lanterna verde e credo che comunque siano un buon metodo per leggere ovunque, senza rovinarli, i fumetti. Leggo anche un sacco di manga in giapponese in digitale ed ho smesso di accontentarmi delle scan (che spesso sono tradotte con i piedi!). Ma se la domanda è se ci spingeremo sul digitale, devo ammettere che in molti ce lo chiedono sempre più spesso. Anche qui qualche tentativo lo faremo. Ne riparleremo…
14- Per i vostri manga avete optato per volumi 15X21 per tutte le vostre pubblicazioni. Non avete avuto problemi con le tavole originali, visto che si tratta di un formato piuttosto inusuale per il mercato italiano? Avete intenzione di proseguire su questa linea o in futuro pensate di esplorare altre possibilità?
Nessun problema in merito alle tavole originali. Sia Rica che Baciando il cielo in originale hanno quel formato. Mentre le tavole forniteci dagli editori giapponesi sono molto grandi e possono essere adattate in scala senza problemi. Abbiamo avuto qualche problema con “3 animals go!” ma di tutt’altro genere.
I primi volumi dovevano avere una grafica simile per farci riconoscere subito dai lettori, anche se i fumetti americani, spagnoli e italiani che abbiamo fatto hanno un formato più da “comics”, diciamo. Comunque, la collana Bara più spinta avrà quasi sempre il formato 15X21, ma per esempio con “Sorairo flutter” adotteremo il classico formato manga che tutti conoscono.
15- Avete incontrato problemi per i temi trattati nei vostri fumetti?
Mah, non con i lettori, che anzi ci incoraggiano spesso ad osare di più, specialmente in ambito amore tra ragazze. E non parlo di maschi: sono proprio le ragazze lesbiche che alle fiere o agli eventi nei locali ci chiedono di pubblicare qualcosa di più spinto.
Qualche problema ce lo siamo posti noi, però. Ad esempio, su Virtus c’è una scena di stupro ai danni del protagonista Crescens, quando era ragazzino. Nell’originale quella scena è molto cruda, ed un po’ ci disturbava, ma non volevamo rinunciare ad una storia bella come quella di Virtus, che anche le lettrici di BL potevano trovare appetibile, per una sola scena. Fortunatamente, il maestro Tagame quando abbiamo fatto presente la cosa, ci ha invitato a utilizzare le pagine dell’edizione francese, da lui stesso modificate. Anche lui era preoccupato che in Italia questa cosa potesse diventare un ostacolo per la pubblicazione. Fortunatamente già in Francia il problema era stato risolto!
Ma per il resto, a parte una paura generalizzata nell’avvicinarsi ad un prodotto che tratta determinate tematiche, direi che di problemi ne abbiamo avuto davvero pochi. Vedrete che entro un paio di giorni finiremo in galera e così avrete anche un altro bello scoop by Renbooks! XD
16- Che ne pensi dell’attuale panorama editoriale? Che strategia ha adottato Renbooks per ritagliarsi il suo spazio vitale nell’attuale affollatissimo mercato? C’è qualcosa che ti auspichi cambi a breve?
Cosa abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti: ci siamo dati un segno distinguibile, puntando a titoli che in Italia finora avevano fatto fatica ad affermarsi o non si erano mai visti e richiamando un pubblico diverso dai lettori di fumetto, magari finora disinteressati.
Il mercato attuale è molto affollato, ma mi sembra di dire una banalità. Quello che credo è che ci vorrebbe maggiore apertura da parte degli altri media al fumetto, in modo da aiutare la gente a saper scindere Dragon Ball da Baciando il cielo, cioè dando una quantità di informazioni maggiore.
Certo la situazione è molto cambiata rispetto ad una decina di anni fa e adesso con i film ed i telefilm tratti dai fumetti il pubblico si è accorto di titoli che aveva finora snobbato, ma parliamo di America in questa maniera e non di Giappone.
Sono molto preoccupato per il mercato dei manga: come dicevo prima la televisione è un mezzo (ancora) forte ed il successo del fumetto giapponese parte dalla presenza degli anime in tv e questa cosa è innegabile. Il fatto che solo pochissimi canali abbiano anime seri nel loro palinsesto, fa sì che le nuove generazioni non si riconoscano nei manga, non riconoscano nulla della loro “cultura giovanile”. Mi auspico un ritorno degli anime in pianta stabile ed in pompa magna sulle grandi reti. Non è un caso che a vendere sono ancora One piece e Naruto che godono di un passaggio su Mediaset. Ecco, manca un canale che dedichi spazio ampio all’animazione giapponese ed una sinergia tra manga e anime. Rai4 sta facendo un ottimo lavoro in tal senso.
Mi auspico che le cose cambino in meglio.
17- Quali sono le tirature medie di un volume RenBooks e quanto deve vendere un volume perchè ne siate soddisfatti? Finora quale vostro volume ha riscosso più successo?
Questa domanda la fate a tutti e tutti vi rispondono nella stessa maniera. Vi dirò solo che noi pensavamo di fare basse tirature, e invece no. :-D I volumi Ren vendono tutti più o meno uguale, con alcuni picchi, e siamo ben oltre la soglia di quello che potevamo aspettarci.
Finora i volumi che hanno venduto di più sono “Baciando il cielo”, “Virtus”, “Nakayoshi Wanko” e “Barba di perle”. Quest’ultimo ci ha fatto bruciare il centinaio di copie in tre giorni dei quali uno era il primo gennaio… Insomma un grosso risultato ed è sicuramente il nostro fumetto che ha venduto più velocemente. E’ uscito da 3 mesi e siamo già lì lì per pensare ad una ristampa. E tutto questo contando anche che le librerie ci hanno creduto poco e gli ordini sono stati meno di quanti ci aspettassimo. Ma i lettori e le lettrici di BL e Yaoi lo stanno amando ed in Giappone ci sono editori che ci hanno chiesto se siamo interessati a pubblicarlo anche lì (questa non la dovevo rivelare, ma vabbè… Ho la lingua lunga!). “Baciando il cielo” è in via di esaurimento e quindi si può affermare che sia stato un successone.
Poi a pari merito ci sono “Rica’tte kanji?!”, “Shirtlifter” e “Madonna non esiste” che hanno un pubblico molto diverso da quello che legge “Nakayoshi wanko”.
18- Quali sono i vostri acquirenti tipo? Rispecchiano le tipologie dei fumetti che proponete?
Non saprei dirvi quali siano i nostri acquirenti tipo perché spesso i nostri volumi li comprano anche le coppie eterosessuali con figli. L’anno scorso a Mantova mi sono stupito di un papà con bambino piccolo e moglie al seguito che ha comprato “Baciando il cielo” e “Rica’ttekanji?!”.
Sicuramente le lettrici e i lettori di BL e Yaoi sono tra i nostri acquirenti tipo.
19- Qual è la vostra politica nei confronti dell'adattamento delle onomatopee?
Adattare. Adattare sempre. Rispettando la forma originale, ma adattare. Già con la lettura al contrario molti storcono il naso. Se lasciassimo le onomatopee originali allontaneremmo ancora di più un lettore occasionale che è più portato al passaparola e quindi a farci vendere, preso dall’entusiasmo di una novità come il manga con i gay. Sto parlando di lettori casuali non appassionati di manga e spesso la prima categoria è in numero maggiore rispetto alla seconda, come nel caso di Virtus, i cui maggiori estimatori sono i lettori di fumetto occidentale.
Adattare costa, ma è una scelta che giudichiamo imprescindibile dalla comprensione di un manga. Ditemi che non adattare è figo, avere un manga con le onomatopee originali è come avere un manga originale, ma se c’è il massimo rispetto dell’originale, l’adattamento grafico è un punto a favore. Non dimentichiamoci che il mercato va allargato non ristretto ai soli appassionati, altrimenti in pochi anni smetteremo di leggere manga.
Una prova del nostro rispetto per l’originale è che all’uscita di Virtus, Tagame sul suo blog ha messo un confronto tra l’edizione italiana, quella francese e quella originale e ha scritto che l’edizione italiana rispecchia esattamente quello che lui voleva fare, mentre quella francese, adattata anch’essa ma con i rumorini appiccicati qui e là non rendeva per nulla.
Quindi, in poche parole, almeno fino a quando l’editore originale non ci chiederà espressamente di non adattare, l’adattamento grafico sarà un punto fermo delle nostre edizioni.
20- Per quel che riguarda la tua realtà editoriale, come e quanto influiscono sul prezzo di copertina elementi come licenza, traduzione, adattamento e lettering, materiali, stampa, distribuzione ecc…
Ci potresti fare una stima in percentuali?
Oddio, in percentuali non saprei. Dipende da titolo a titolo. Ti dico soltanto che stampa e distribuzione incidono di un buon 70% e questo vale su TUTTI i titoli. Sto arrotondando per eccesso, ma è così. I costi in Italia sono quelli e l’unico modo per poter davvero guadagnare è vendere cifre folli. Il fumetto in Italia queste cifre folli non le fa… Forse le fa Zero Calcare, ma non il fumetto mainstream e tanto meno il manga. Uno dei motivi per cui dico sempre di non leggere le scan illegali ma di comprare i prodotti originali è proprio quello che già il mercato è ristretto, se lo danneggiamo scomparirà. Non lo dico per Renbooks, perché come avrete notato noi non siamo un editore di manga ma un editore di fumetti, tra cui anche manga che tra l’altro sono più che difficili da trovare in scan, ma lo dico per noi lettori.
21- Puoi dare qualche anticipazione in anteprima ai lettori di AnimeClick.it?
Anticipazioni riguardanti i manga con titoli veri e propri non ne ho. Se non ci sono contratti firmati ho la bocca chiusa. Vi dico solo che nel giro di un anno pubblicheremo almeno altri 5 Bara manga (di cui 3 annunciati) e teniamo le dita incrociate per gli Yuri. Di altro posso solo dire… Boys’ love e gattini! Un’apertura a titoli di stampo generico e non necessariamente LGBT. Di occidentale presto vedrete che il fumetto italiano diventerà sempre più centrale nella nostra produzione: abbiamo in cantiere un’antologia di autori italiani tra i quali spiccano Jacopo Camagni, Flavia Biondi e Giulio Macaione, “My boyfriend is a bastard” di Luca De Santis, “Aleagio overdrive!” di Luca Vanzella e Luca Genovese (autori di Beta), un esperimento di rivista chiamato “Threesome” con fumetti e illustrazioni nella quale coinvolgeremo autori stranieri e anche giapponesi, e una storia a tematica lesbica scritta da me e disegnata da Flavia Biondi ambientata nel mondo del calcio femminile negli anni ‘30.
C’è in cantiere un Urban fantasy ambientato a palermo con un protagonista gay, ma forse lo annunceremo a Giugno durante il pride palermitano e poi avremo una collaborazione sempre più stretta con Javi Cuho, autore di “Love Revolution”. Il tutto mentre è in atto una rivoluzione aziendale che sta già dando i suoi frutti ma che vi sveleremo a tempo debito. Vi ho rivelato cose che ancora non sono comparse sul nostro sito ufficiale… Mi spiace che non si tratti di manga, ma non ci sono tante sorprese in quel senso… per ora.
22- Ci congediamo con un’ultima domanda: quali sono i propositi e le aspettative per il nuovo anno editoriale di Renbooks?
Come dicevo, c’è una rivoluzione aziendale nell’aria ma è ancora presto per parlarne. La crisi c’è e si fa sentire, ma bisogna affrontarla ingegnandosi e provando a crescere, anche di un punto. Questo è uno dei motivi principali per cui abbiamo “stretto alleanza” con il Collettivo Manticora, Comma 22, Flashbook, Tunuè e gli altri editori e collettivi di autori che stiamo ancora contattando o con i quali stiamo già discutendo, vendendo i loro fumetti a tematica LGBT sul nostro shop online. Fare rete, affrontare la crisi in maniera produttiva e darsi una mano a vicenda sono i metodi migliori per andare avanti. Il nostro pubblico non sa ancora che le proposte LGBT sono tante e che può trovare tanto da leggere, ma lo stiamo informando e che scoprano tramite noi che ci sono altri editori che raccontano storie a loro vicine e poi vengano a comprarle da noi o vadano nelle fumetterie poco importa, l’importante è che il mercato del fumetto cresca e diventi migliore. Mi auguro un 2013 di favolosità immensa e spero che la nuova direzione Ren venga accolta con lo stesso calore con il quale venne accolta Renbooks.
Quante volte ho citato Dragon Ball in quest’intervista?
Grazie ancora Nino, e a presto.
Grazie a voi! Ci vediamo in giro sul sito!
Ah ah ah questo potrei essere stato io
L'ho già detto in più occasioni il panorama offre ed ha già offerto tanto. Da 25 anni leggo manga e più passa il tempo più io vedo molta monotonia. Ogni manga, shonen soprattutto (ultimamente anche Seinen), "nuovo" mi rimanda a decine già letti e/o visti e in pochissimi sono all'altezza dei miei miti passati degli anni 90. Con la Renbooks c'è perlomeno la novità vera e propria e io sono la dimostrazione che non bisogna essere omosessuale per leggere determinati titoli. Aprite un po' gli orizzonti, a 16/18 anni si possono anche non leggere solo manga smazza-smazza.
In bocca al lupo
My Love mi ha fatto comprare "Rica'tte kanji" (tanto pago io ) e l'ho trovato molto gradevole
DI sicuro acquisterò altre loro opere
almeno spero
Punto sulla Renbooks per aver in Italia quei titoli a metà strada tra yaoi e bara, tipo "Man of Tango" giusto per capirci.
la domanda 21 mi fa morire di curiosità, voglio sapere di più su questo progetto (o progetti?) di Boys' love e gattini! manga che parlano di gatti sono totalmente i benvenuti per la sottoscritta
personalmente trovo che la renbooks sia della planet (si lo so che è come paragonare le mele alle pere, ma alla fine si parla pur sempre di frutta): la planet è grande, grossa, ha i soldi, ha una grossa fetta di mercato e tanti titoli, ma appunto il suo essere così grande la rende goffa nei movimenti, va avanti per inerzia della propria fama e gli errori non dico che siano all'ordine del giorno ma quasi... la renbooks invece è giovane e dinamica, per occupare uno spazio la fuori nel mercato del fumetto deve scalpitare, ma lo fa in modo intelligente, facendosi conoscere con promozioni continue sempre nuove e incontri col pubblico. non potranno fare i grandi numeri delle case editrici più grosse ma gli auguro tutto il successo che si meritano ^___^
In più nelle risposte di Nino Giordano ho avvertito una genuina e forte passione per questo settore, cosa non sempre scontata.
Mi mangio le mani per non aver comprato "Barba di perle" al BilBolBul, quando avevo l'occasione di farmelo dedicare dall'autrice Flavia Biondi (i suoi disegni sono fantastici). Cercherò di rimediare il prima possibile
Mi piace molto la Renbooks come casa editrice. E' innovativa, coraggiosa, lavora bene e ha un ottimo rapporto, molto umano, col pubblico, sia sulla rete sia di persona (l'anno scorso sono andato ad una presentazione che han fatto qui a Roma e ne ho un bellissimo ricordo). Certo, può non interessare tutti, visto gli argomenti "di nicchia" che tratta (io stesso non sono nel loro target primario, non essendo omosessuale, ma ho provato ugualmente qualche loro fumetto e sono tutti ottimi) e inoltre è una casa editrice giovane e piccola che quindi ha qualche difficoltà, ma il loro modo di lavorare è molto serio e si nota che hanno una grande passione per quello che fanno, quindi potranno ancora crescere molto e nel modo giusto.
Aspettando qualche uscita più succulenta (qualcosa di Kotaro Takemoto, il cui Baciando il cielo mi è piaciuto moltissimo, o i monografici di Okura), mi godo di tanto in tanto i molti webcomics che pubblicano sul loro sito, tutti molto gradevoli. Fra i nuovi annunci, mi incuriosisce molto la storia ambientata a Palermo, da palermitano approvo
Se poi, davvero, si apriranno a generi di fumetti differenti, potrebbe davvero diventare la migliore casa editrice italiana.
Novanta minuti di applausi per la risposta sull'adattamento delle onomatopee, che incarna perfettamente il mio pensiero al riguardo. Difatti, una delle cose che più mi avevano colpito dei titoli Renbooks era la grande cura delle loro edizioni: non un errore di stampa, non una pecetta, non un lettering fatto a penna, non una parola in francese o degli ideogrammi volanti, onomatopee rifatte come San Goscinny da Parigi comanda e un sacco di redazionali scritti benissimo e molto interessanti.
Noto inoltre con molto piacere che anche Tagame-sensei è uno di noi, sempre detto io che quell'uomo ne sa...
Un ringraziamento dunque a Nino Giordano, che è simpaticissimo e sempre molto disponibile
@GIGIO
Quoto parola per parola, io abbasserei pure l'età anzi.Io ho letto il mio primo boy's love verso i 13/14 anni, New york New york, e credo che basti essere un ragazzo intelligente per non avere nessun tipo di pregiudizio
Barba di Perle lo vorrei veramente tanto, così come molti altri volumi di Renbooks, visto che le tematiche che raccontano possono essere apprezzate da tutti etero, omosessuali, fan del genere o meno. Basta non avere pregiudizi. Chissà magari potrebbero far cambiare il modo di pensare italiano su questi argomenti
Comunque deve amarlo molto Dragon Ball *-*
Come dargli torto?
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