C’è una data che tutti noi amanti dell’animazione, ma anche del fumetto, giapponese non possiamo dimenticare: 4 aprile 1978. Sono passati quindi 35 anni da quella sera di primavera in cui sulla seconda rete Rai, l’allora annunciatrice, Maria Giovanna Elmi presentò un nuovo programma di cartoni animati di fantascienza provenienti dal Giappone: fu trasmesso con il titolo di Atlas Ufo Robot, ma è rimasto nella memoria collettiva come Goldrake. Nessuno poteva saperlo, né chi decise tale evento, né tantomeno noi giovani spettatori di allora, ma fu l’inizio di tutto! Senza quel 4 aprile 1978 noi non saremmo neanche qui, perché il successo ottenuto da Goldrake fu talmente grande, da fare da apripista a tutta un’invasione di anime e, successivamente, anche di manga che dura ancora oggi, nonostante tante avversità.
Nessuno ovviamente poteva sapere all’epoca (e neanche interessava) che si trattava dell’ultima fatica di una trilogia robotica del maestro Go Nagai e che quindi il robbottone con l’alabarda spaziale era parente di Mazinga Z e del Grande Mazinga (cronologicamente precedenti ma trasmessi in seguito) e neanche si badava alle tante imprecisioni del doppiaggio italiano e alla grafica altalenante nelle puntate.
L'anime provocò addirittura delle interpellanze parlamentari (anche se i politici oggi, a dire il vero, rinnegano di aver mai fatto qualcosa del genere), espressione di un’Italia bigotta ancora timorosa verso le novità portate dalla televisione. Ma si era di fronte ad una grande novità che nemmeno la politica riuscì ad arginare sul momento!
Torniamo indietro nel tempo con due articoli che fecero storia. L’articolo del On. Corviseri, tra i più infuocati detrattori dei cartoni animati robotici sulle reti Rai, e la risposta di Nicoletta Artom, funzionaria della televisione di stato e responsabile dei programmi per bambini, considerata colei che ha portato Goldrake in Italia
Un ministero per Goldrake
di Silverio Corvisieri
Milioni e milioni di bambini italiani in queste settimane sono letteralmente rapiti dall’entusiasmo per Goldrake, il grande protagonista televisivo della fantascienza giapponese che è insieme uomo, moderno samurai e ultrapotente macchina di guerra spaziale.
La popolarità dell’inno scelto per la presentazione del programma è enorme: lo conoscono e lo cantano, spesso in coro nelle aule scolastiche, tutti o quasi tutti i bambini dai 4 ai 10 anni. Ho visto un ragazzino cantarlo con grande fierezza e quasi con le lacrime agli occhi: “Si trasforma in un alto missile/ con circuiti di 1000 valvole/ tra le stelle sprinta e va / Mangia libri di cibernetica / e insalate di matematica / a giuocar su Marte va / Lui respira dell’aria atomica / è un miracolo di elettronica / ma un cuore umano ha / Quando schiaccia un pulsante magico / lui diventa un intergalattico / lotta per l’umanità”.
Goldrake deve sempre affrontare qualche nemico spaziale estremamente malvagio, che vuole invadere o distruggere la terra e l’umana civiltà orrendamente tecnologizzata. È a lui che gli uomini si affidano come si faceva un tempo in Giappone coi valorosi samurai. Questo superuomo-supermacchina può tutto e, per nostra fortuna, “un cuore umano ha”. In ogni caso si celebra dai teleschermi, con molta efficacia spettacolare, l’orgia della violenza annientatrice, il culto della delega al grande combattente, la religione delle macchine elettroniche, il rifiuto viscerale del “diverso” (chi viene da altri pianeti è sempre un nemico odioso…).
La tecnica è quella vecchia e collaudata dell’arrivano i nostri o dell’intervento in extremis del giustiziere. Quali effetti hanno programmi come questo sui fratellini minori dei ragazzi del “cioè”? Voglio dire, cantare in coro canzoni piene di parole per loro incomprensibili come “cibernetica” li aiuterà ad avere un linguaggio e una struttura di pensiero più ricchi e maturi? Questa propaganda straordinariamente efficace di tutte le vecchie idee del vecchio mondo quali segni lascerà? In quale modo un genitore può fronteggiare con i poveri mezzi delle sue parole la furia di Goldrake?
Mi sono posto queste domande come padre, oltre che come parlamentare della Commissione di indirizzo e di vigilanza sulla Rai. E mai come in questa occasione ho potuto constatare l’enorme distanza tra l’attività che la Commissione svolge e i problemi più seri che la televisione pone.
I temi che dominano i lavori della Commissione sono in teoria quelli giusti, ma vengono trattati in un modo ultra-astratto. Basta riflettere sulle ore e ore di discussione per arrivare a definire i concetti di pluralismo e di completezza dell’informazione, o le vivaci lotte per la suddivisione delle tribune politiche, senza mai avere il tempo o la volontà o i mezzi per un confronto serio sul messaggio che la televisione trasmette nelle nostre case, giorno dopo giorno, con Furia, Zorro, Goldrake, o Portobello, Scommettiamo o Domenica In.
Quando ci si renderà conto, soprattutto a sinistra, che i pezzetti di tribuna politica, peraltro necessari, e i polivalenti documenti sugli “indirizzi generali” non scalfiscono minimamente la realtà della Rai?
La questione è molto seria e investe un nodo decisivo della legge di riforma del 1975. Il Parlamento volle, allora, togliere dalle mani del potere esecutivo la vigilanza sulla Rai per trasferirla alle assemblee elettive e, per questa via, garantire una forma di controllo democratico e basato sulla partecipazione anche delle opposizioni. A che punto siamo? Sono da tempo convinto che, nonostante la buona volontà di pochi, né la Commissione parlamentare né il consiglio aziendale riescono a far fronte ai compiti fissati dalla legge.
Torniamo un momento a Goldrake. A parte il fatto che proporre in commissione un dibattito su questo ciclo di trasmissioni parrebbe a molti una stranezza, c’è da dire onestamente che, nella situazione attuale, una riflessione collettiva, (e anche, come forse sarebbe necessario, uno scontro) sui programmi per i bambini risulterebbe molto difficile e stentata.
Come può, infatti, una commissione composta da quaranta parlamentari, peraltro numerosi altri impegni, indirizzare e controllare un colosso come la Rai che ogni giorno sforna ore e ore di trasmissioni? Per far fronte a questi compiti sarebbe necessario disporre di centri organizzati di organizzatori intelligenti, esperti nelle comunicazioni di massa, pedagoghi, giornalisti, storici, filosofi, critici cinematografici o teatrali: insomma un vero e proprio ministero.
È una conclusione amara, anche perché sappiamo come i grossi apparati, almeno in Italia, finiscono sempre con l’appesantirsi in modo penoso e poi dimenticare le funzioni per le quali erano stati formati. D’altra parte, è possibile delegare alla Rai, che poi provvede rivolgendosi alle multinazionali americane e giapponesi, l’educazione dei nostri figli?
Non voglio esagerare l’influenza della televisione sui nostri comportamenti quotidiani, ma mi sembra ancora più eccessivo far finta di nulla, come oggi accade.
Silverio Corvisieri (La Repubblica, 7-8/1/1979. Articolo pubblicato nella sezione “Commenti”, pagina 6)
Chi ha paura di Goldrake?
di Nicoletta Artom
«Ammirato, elogiato, amato, da una parte; imputato, condannato, sottoposto a dure critiche dall’altra, Goldrake è tornato da poco sui teleschermi della Rai-TV.
Molte discussioni, e anche tante polemiche. Perché? Per che cosa, o su che cosa?
Silverio Corvisieri, parlamentare e già membro della commissione di indirizzo e vigilanza della Rai, ha sollevato il caso «Goldrake», in un articolo uscito qualche tempo fa sul quotidiano «La Repubblica», dove diceva testualmente: «I temi che dominano i lavori della Commissione parlamentare di vigilanza, sono, in teoria, quelli giusti, ma vengono spesso trattati in un modo ultra-astratto. Basta riflettere sulle ore e ore di discussione per arrivare a definire concetti di pluralismo e completezza dell’informazione». Poi così conclude l’articolo: «Senza mai avere i mezzi per un confronto serio sul messaggio che la televisione trasmette nelle nostre case; ad esempio Goldrake…».
In un’altra parte dell’articolo poi parla di «orgia della violenza annientatrice» che sarebbe contenuta in questi cartoni animati.
Dov’è l’orgia? Dov’è la violenza? Orge, di qualsiasi tipo non ce ne sono. I cartoni. Commissione o no, non sarebbero stati trasmessi. Orge violente neppure. Annientate poi a distanza, e senza orge, vengono solo macchine, missili e robot spaziali. E’ molto violento vedere distruggere macchine fantastiche, inventate?
Goldrake poi non è un invasore, non sbarca da nessuna parte, non attacca mai nessuno. Se attaccato, si difende come può, come farebbe chiunque nella realtà. Vince e vince sempre a puntate. In tutto ciò che male c’è?
C’è da domandarsi se Silverio Corvisieri e gli altri dopo di lui, colpiti, da antipatia acuta nei confronti di Goldrake, abbiano trascurato di informarsi, o abbiano evitato di analizzare da vicino altri eroi, quelli classici dei cartoni animati, quelli osannati, come Topolino, Tom e Jerry, Silvestro, il terribile Bunny (il coniglio) o Twitty (il canarino). Bene, questi cartoni sono molto più pericolosi, molto, molto più violenti.
Tom e Jerry, ma anche gli altri, vivono tra pareti domestiche, usano costantemente oggetti che si trovano in casa, adorano infilare code nelle prese elettriche, chiudere nemici nel frigorifero, usare ferri da stiro come martelli. Queste e altre situazioni che effetto fanno sul piccolo spettatore? Se al gatto viene infilata la coda nella corrente elettrica, i danni, nella fantasia, sono pochi, ma per i bambini è semplice dedurne: «Non succederà niente, nemmeno al mio fratellino minore».
La violenza, come si vede, c’è in questi cartoni ed è pericolosa, perché può essere imitata. Nulla di quanto detto appare in Ufo Robot. Non è facile trovare un «Maglio rotante» o un «Tuono spaziale» o delle «Rotelle perforanti». Se vi è da parte dei bambini ripetizione di questi termini è un gioco di fantasia e tale resta.
Di questa opinione è anche qualcuno che i cartoni animati li conosce molto bene, molto a fondo, Bruno Bozzetto, autore di «West and Soda», «Sig. Rossi» e di «Allegro, non troppo». «Io sono molto scettico su questa battaglia contro il cartone animato, sono allarmato piuttosto per il “dal vero”. E’ lì che i bambini si identificano trovandosi davanti alla realtà di tutti i giorni… Non parliamo poi di spettacoli tipo western, gialli…».
«Queste sono cose che “restano” dentro il bambino… In ogni caso Ufo Robot è un cartone così folle, cos’ inimmaginabile che non riesco a capire come un bambino possa identificarvisi».
Il dibattito non finisce qui. Chiamiamo in causa altri che i cartoni animati li conoscono bene. Isa Barzizza (direttore di doppiaggio di tantissimi cartoni). Isa dice: «Goldrake sì, forse è violento, ma non è più violento di Remì. Non è quella di Remì una violenza disperante? Si costringe i bambini a piangere per 26 puntate, e su fatti che li toccano da vicino, la perdita della mamma e del papà, la tristezza di sentirsi soli».
Sergio Trinchero, esperto di cartoni animati e fumetti: «Goldrake non è violento, non c’è violenza ripetitiva… Quanto poi al fatto che il buono vince sempre…; e allora Topolino, che ci portavano a vedere “felici” i nostri genitori, allora Topolino non vinceva, anzi non vince sempre?… E poi perché deve vincere il cattivo? Se il buono perdesse – dice poi – ci sarebbe una sola puntata…! Io non so immaginare un bambino che ami un eroe perdente, a parer mio sarebbe un bambino un po’ strano; un bambino masochista».
In realtà i bambini tutti questi problemi non se li pongono. Loro accettano o rifiutano i programmi secondi i loro gusti, a volte dimostrandosi più adulti e più «ragionevoli» di coloro che vogliono o possono amministrare i loro spettacoli.
Una volta un direttore della Rai-Tv ha detto che il pubblico italiano era «formato da 40 milioni di teste di c…», di conseguenza sempre per quel direttore, i 40 milioni di teste di c… ne dovrebbero aver generate altrettanti milioni.
Non c’è forse, in questo genere di concetti, una logica di comportarsi da tutori o da censori? Fiducia nei bambini, invece. Sono intelligenti!».(3)
Nicoletta Artom (Sorrisi e Canzoni, n. 50, dal 16 al 22 dicembre 1979, pp. 42-43 e 45)
Fonte Consultata: www.rapportoconfidenziale.org
di lì a poco sarebbero nate le reti private,che avrebbero cambiato interamente il modo di fare la tv per ragazzi,comunque tutto parte dalla rai,dalla più famosa delle reti generaliste,e sono stati 35 anni passati davvero velocemente,visto tutto ciò che è accaduto dopo.
inoltre sono stati in tantissimi i "borghesucci" che fin da allora si sono concentrati a sperticarsi in aspre critiche per indicare gli anime come pessimi esempi da seguire ai bambini,in un mondo italico che da poco aveva abbandonato carosello e gli sceneggiati in bianco e nero,colori ancora costretti perchè in italia allora c'era,pensate un pò la crisi e l'austerity che impediva alle famiglie di comprare tv color perchè troppo costosi e già diffusi in gran parte del mondo occidentale,tranne che da noi.
potevamo essere "molto avanti" già ad inizio anni 70 ed invece si è aspettato quasi un decennio di "vuoto",forse a quest'ora avremmo evitato le tante egemonie mediatiche che ancora imperversano sui nostri teleschermi,e che nonostante il web "influenzano" ancora le scelte dell'italiano medio.
goldrake è stata la breccia,ma poteva essere "spaccato" tutto molto prima evitando diversi problemi che si sono venuti a creare negli anni,che hanno consentito sempre ai "soliti noti" di gestire una varietà di titoli davvero impressionante e per tutti i gusti.
a conti fatti,in 35 anni,dal punto di vista di trasmissione tv anime,l'italia è cresciuta pochissimo,si poteva fare molto di più,l'unico vantaggio è stato,sicuramente,che in quegli anni,vista questa novità,pagare il canone ancora aveva un senso...
Poi, non ha avuto prezzo guardare lo Shin Mazinger e vedere i miei genitori (che aborriscono i "cartoni") sedersi accanto a me! E questo credo di doverlo proprio a chi l'ha trasmesso durante la loro infanzia
Imbarazzante invece il discorso del parlamentare.
Comunque, Goldrake non fa parte della mia generazione, ma ho visto qualche sporadico episodio in onda sulle tv private. Prima o poi vorrei vederlo per bene, insieme ai vari Mazinga e Jeeg, ma è davvero difficile da trovare sia legalmente che non, in una qualità audio-video accettabile.
Un anno fa me lo sono riguardato tutto: la maturità dei primi capelli bianchi mi ha fatto scoprire cose che il distratto On. Corvisieri avrebbe notato se avesse visto almeno un paio di puntate. Il diverso (come lui chiama gli abitanti di Vega) ha intenzione di invadere la Terra, sfruttarla e distruggerla; non si tratta di persone che vengono in pace ma gente con intenzioni ostili. Inoltre, cosa più importante ed educativa, con il passare del tempo si scopre che Goldrake non è poi infallibile: prima ha bisogno dell'aiuto di Actarus per il veicolo che gli permette di volare in tempi più rapidi, poi ci vuole anche Venusia con il Delfino Spaziale per andare sott'acqua e Maria per la Trivella Spaziale quando i nemici attaccano sottoterra... insomma, gioco di squadra per combattere gli invasori. Questo mi sembra un vero messaggio educativo (unire le forze per uno scopo comune), dispiace che sia sfuggito a chi di dovere: io da piccolo (e non ricordo nemmeno se avevo visto tutte le puntate) non lo avevo notato, ma adesso ho colmato la mia lacuna.
Io sono troppo giovane e quindi non c'ero ancora in quel periodo, ma ho letto che nel corso degli anni se n'è detto di ogni per screditare gli anime (da Ken che istigava a lanciare sassi dai cavalcavia a Sailor Moon che faceva diventare gay i ragazzini……per non parlare dei Pokemon, diaboliche creature sataniche, e Dragon Ball che istigava alla pedofilia……e mi fermo qui per pietà di chi legge……).
Comunque che amarezza……nel 1978 un "onorevole" non aveva NIENTE di meglio da fare che aprire un'inchiesta parlamentare su quanto fossero diseducativi i "cartoni" del Secondo Programma?? Eh be si, in pieni Anni di Piombo (nell'aprile del '78 Moro era prigioniero delle Brigate Rosse….tanto per dirne una) c'era ben poco da fare in parlamento in effetti……ma del resto siamo in Italia………
se non ricordo male stavano parlando dell'ultima opera di miyazaki uscita al cinema,beh,se vi dico che alcuni di loro uscirono fuori le stesse critiche di allora,ovvero "come al solito,i giapponesi ci invitano al realismo fatto di violenza,nudità e inadeguatezza per i bambini".
non è cambiata la politica,figuriamoci la critica mediatica,abbiamo così tanti "tromboni" in italia che continuano a dettar legge,non dobbiamo meravigliarci se in 35 anni l'etichetta di questi borghesucci a queste opere,non è mai stata tolta,credo spetti a noi bambini dell'epoca e ai ragazzi del presente smentire pesantemente questa pagliacciata made in italy,davvero costruita sul nulla.
la verità è un'altra,credo che questi signorotti non hanno mai digerito l'idea di quanto fossero innovatori negli anni 70 simili prodotti,e credo che goldrake rientri pienamente in questo novero.
gelosia?
Un ringraziamento speciale va agli attori, che hanno donato " voce e animo " a questo capolavoro per l'Italia!!!!!
Se era per loro saremo ancora fermi alle radio a Galena ad ascoltare Platone e Socrate
Se proprio devi fare un paragone, dì Aristotele XD
ricorda Zero Zone la caterva di sciocchezze che si sono dette e scritte, ricostruzione sintetica ma ben corretta. Per fortuna non me ne arrivava - vivendo in profonda provincia - che una parte ma gli spifferi si sentivano, anche perchè l'infausta psicologa teorica di "Sailormoon fà crescere i bimbi tutti "OMO -SESSUALI " ( pronunciatela come nelle gag di quei due su MTV ) ha imperversato per anni sulla Rai. ANNI. Un incubo.
Ho dovuto difendere Dragonball un sacco di volte ( è il manga per eccellenza con la santa pace di tutti noi)
Sulla Artom vorrei rimarcarne il coraggio sia nell'aver scelto e portato in Italia questo cartone - gente all'epoca non esisteva nessun tipo di cultura anime - sia nell'opporsi in modo cosi determinato ad un personaggio del genere, non era un luminare della politica sia chiaro, nè un Senatore di gran carriera, le sue proteste in commissione erano state inascoltate, davvero c'era ben altro a cui pensare che alle sue menate, ma calamitò l'attenzione di gruppi cattolici, delle poi ben note associazioni di "mamme preoccupatissime", e si trascinò dietro anche gente che forse avrebbe dovuto pensare di più a quel che diceva, si concretizzò grazie a quell'assurda lettera la possibilità per un potere vasto, diffuso, di concretizzarsi, esprimersi ad ottenere alla fine quel che voleva.
Imporre il suo pensiero giusto e corretto. ( un pò come un certo Master oggi) in nome della maggioranza democratica, ovviamente.
Ebbe Goldrake e la Artom un grande e solitario difensore, Gianni Rodari, ma non era un caso come ancora oggi qualcuno vuole credere ( e scrivere).
Vorrei citarlo: "Bisognerebbe vedere oggettivamente, liberandoci dai nostri pregiudizi personali, che cosè per un bambino lesperienza di Goldrake... Bisognerebbe chiedersi il perché del loro successo, studiare un sistema di domande da rivolgere ai bambini per sapere le loro opinioni vere, non per suggerire loro delle opinioni, dato che noi spesso facciamo delle inchieste per suggerire ai bambini le nostre risposte... Invece di polemizzare con Goldrake, cerchiamo di far parlare i bambini di Goldrake, questa specie di Ercole moderno".
E qui termino. Un vecchio bambino riconoscente.
-Silviero Corvisieri
-Leonilde Iotti
-600 genitori di Imola nel 1980
-Alberto Bevilacqua
-Moige
Se avete l'occassione di Sputarli che siano vivi o morti fatelo pure
Sui benefici o i danni cerebrali che ne ho ricevuto lascio a voi giudicare...
Avevo 6 anni quanta acqua è passata sotto i ponti!
Comunque devo ringraziare la RAI degli anni 70 era un altra dirigenza (quella di adesso è ben diversa, paghi l'abbonamento e non hai più esclusive champions, i gran premi di F1 perde la metà delle esclusive e per di più manda gli anime a orari indecenti... va bè scusate sono un pò OT... )
non conoscevo nicoletta artom ma dopo aver letto la sua risposta alle accuse del parlamentare è sicuramente una persona da ammirare.
La censura degli anime è figlia di molte mani, idee, alcune delle quali neppure le conosci, non andare dietro ai Giornali di famiglia. Raccontano verità di comodo. C'è una legge che si chiama legge Mammì o sbaglio ? Ha distrutto l'animazione ?? E' una grande sciocchezza. L'animazione in Mediaset è stata usata - nell'era Tiraboschi - come un semplice riempitivo. Doveva fare quella fine prima o poi E' in Rai il vero problema, ma la Rai di cui parlo è morta e sepolta dall'anno 2000...fino a quell'anno c'è stata bella animazione, ed ancora rsisteva fino al 2005..poi la tragedia.
D'altronde quando apparve sui nostri teleschermi io stavo per compiere 4 anni...ma istigata da una sorella più grande di 5 anni alla fine vinsi le mie paure e come tutti mi innamorai di Actarus e avrei voluto essere come Venusia e il suo delfino....quanti ricordi! Cmq bellissima analisi dell'Artom, in effetti a ben pensarci mi angosciò molto di più Remì a cui non ne andava mai bene una che i vari robottoni!!
Bell'articolo!
la rai,a mio parere,doveva osare già allora,spingersi già oltre visto il tempo perso,e come rientre negli "schemi" di viale mazzini,poi arriva sempre qualche "furbo" che le ruba e le migliora l'idea sotto il naso.
ritengo che essere generalisti per una televisione,deve essere sì sinonimo di programmi destinati a tutta la famiglia,ma ditemi un pò,goldrake,cos'aveva di così "audace" "scabroso" "violento",giusto per usare termini "dell'epoca"?!
mi pare che invece la rai,il problema non se lo ponga AFFATTO,neanche nei tempi attuali,quando in prima serata fa piangere un bimbo per colpa di un giurato da ricovero come il cantante Pupo,oppure quando il medesimo rischia addirittura con un mezzo inno politico di vincere con un monarchico il festival di sanremo,oppure quando ultimamente,anche se bisognava accorgersene anni or sono,che tra le sue fila annoverava un truffatore che ci diceva di stare attenti ai prezzi del fruttivendolo?
ci manca solo che ripristinano il musichiere e le canzoni di orietta berti e ci rifilano l'omino della bialetti come unico cartone di qualità.
dopo 35 anni,coimplimenti ancora una volta a coloro che ci fanno stare in tv al passo coi tempi...avercene altri come la nicoletta artom,invece ci ritroviamo un giancarlo leone o un augusto minzolini anzichè un freccero che sta nelle acque agitate di rai 4,agitate perchè non si capisce mai bene se lì dentro il posto fisso,visto il personaggio,riuscirà a mantenerlo!
all'epoca di goldrake,se non ricordo male,si scomodò perfino il grandissimo De Filippo nell'annunciare che "tra poco comincia Mazinga",un altro personaggio sempre moderno e che ho sempre stimato!
nilde iotti? forse voleva degli anime cinesi...giusto per appoggiare il Regime....!!!
alberto bevilacqua? quello che si è "sposato" michela miti,una che si spogliava nei film di lino banfi e alvaro vitali? complimenti ancora una volta il pulpito da cui venne la predica!
il moige poi è una succursale dei borghesucci e delle mamme preoccupatissime di allora,dietro questi pende sempre la scure della curia vaticana,quella per intenderci lontani dai papi moderni come i due giovanni paolo e l'attuale bergoglio,che parlavano sempre il linguaggio per i ragazzi e per i bambini,ENTRANDO nel loro mondo,sempre e comunque.
basta vedere il novero dei cartoni mandato su tv 2000 per capire la linea "anime" che questi seguono...!
ve la ricordate tutti la vecchia "vicenda lupo alberto",no?
la legge mammì è servita ad un unico scopo,permettere al biscione di non perdere rete 4,perchè aveva rubato le frequenze ad europa 7,detentrice di quelle frequenze,3 reti erano potenza da contrapporre alla rai,non dimentichiamo i casini successi nel 1984 con la "rivolta delle massaie che non potevano più vedere le telenovelas di veronica castro".
condivido quando si dice che tiraboschi ha usato "i cartoni per universitari" come riempitivo
Negli anni '50 accusavano i fumetti americani sui supereroi di istigare la delinquenza minorile e li bruciavano davanti alle chiese o nelle piazze pubbliche e la musica rock era satanica;
Negli anni '70-'80 dicevano che i robottoni e i cartoni giapponesi in generale erano violenti, fatti al computer e pornografici;
Negli anni '90 Ken il guerriero istigava a lanciare i sassi dal cavalcavia, Sailor Moon faceva diventare i bambini gay e i videogiochi li rendeva violenti;
All'inizio degli anni 2000 i Pokémon facevano venire l'epilessia, Dragon Ball istigava la pedofilia e Internet non era altro che un covo di adescatori pedofili.
In ogni generazione la stessa storia si ripete. Sempre. Quale sarà il prossimo? E noi, quando saremo adulti, avremo dei figli e ci preoccuperemo per il loro futuro, ricadremo nello stesso errore?
Quando Goldrake esordì sul piccolo schermo dello stivale non ero ancora nato, ma la presenza in Italia oggi di tante case editrici che si occupano di manga e anime, è una forte testimonianza della costruzione di uno zoccolo duro di appassionati nel nostro paese e della metabolizzazione di un nuovo linguaggio espressivo.
Anche le riviste di cinema (lasciamo stare Marzullo...) hanno sempre più concentrato energie e spazi verso l'animazione del Sol levante, per non parlare della comunita internauta.
Ultima testimonianza: la presenza di film targati Studio Ghibli all'interno delle multisala (che personalmente detesto), è il segno evidente di uno sdoganamento del cinema di animazione di qualità al di fuori dei circuiti di nicchia.
A parte "La collina dei papaveri" (che è stato proiettato per un solo giorno per provocazione: se lo mettiamo al martedì alle 22 e ha successo vuol dire che forse possiamo fare soldi anche da questi prodotti) i cinema e le multisale - almeno da quello che ho visto qui da me - si ostinano a programmare film come "Il castello nel cielo" in orari pomeridiani credendo che il target sia quello dei bambini.
Meglio di niente, ma mi sembra che tanta gente ancora non ha capito che l'animazione ha la stessa dignità di un film girato da attori in carne e ossa o di un romanzo (chiaramente se il messaggio è valido: per fare un esempio trovo le versioni manga e anime di "Welcome to the NHK" molto più interessanti dell'ottimo romanzo).
A questo punto spero molto in un successo di "Kiki consegne a domicilio": in questo caso gli annunci e i trailer dicono "dal 24 aprile", mi piacerebbe poterlo vedere in prima serata sabato 4/5 (ma so già che farò l'impossibile per guardarmelo il 24 stesso).
Condivido ogni vostra analisi e la sottoscrivo!
NXT
altro che sailor moon,ma stiamo scherzando?
quanto al capro espiatorio,avete perfettamente ragione,ma ciò accade per un motivo ben preciso ed influente ancor oggi in italia.
ovvero siamo il pascolo verde dove si fanno ancora soldi,cari signori,con l'ignoranza e la paura.
l'anime è davvero il concentrato per antonomasia di un popolo lontanissimo dalle nostre abitudini,che ci trasmette tradizioni,modi di vivere e quant'altro ancora,sia di positivo che in negativo,come in tutte le cose,ma è soprattutto CULTURA,imparare qualcosa di nuovo,di insolito.
ma possibile che la cultura dell'italiano medio debba ridursi a qualche doppiopetto spalmato in 24 ore sui tg,su 2 reality e sulla crisi dove gli unici a ridere sono proprio quelli in doppiopetto e nelle isole felici dei reality e talk show?
ma lo vedete in che mani siamo,e da dove 35 anni fa,si gettavano le basi?
il web da questo punto di vista è un mezzo "culturale" di ribellione,per quello veniamo qui tutti mal visti,additati,trattati come è stato detto,"di nicchia",perchè sono sempre gli stessi a capo dei media di cui sopra che devono comandarci in tutto e per tutto salvo uscirsene poi "ma se avete la libertà digitale di 300 canali e 500 partiti...."
è una vergogna,culturale ed anche epocale per via dell'ignoranza,visto che sottolineavo prima solo l'aspetto della paura.
l'ignoranza,se penso che in italia ci si fida ancora dei "sensitivi" dei "maghi contro il malocchio" e di gente simile a vanna marchi...di chi propina banche serie,di offerte vantaggiose ai vari iper e supermercati,tutto indicato con un minuscolissimo "*",già... asterisco.
fortunatamente gli anime non hanno * !!!
In più ho anche uno di quei vecchi dischi che si ascoltano al grammofono e so a memoria quasi tutte le canzoni, la mia preferita è quella di Vega (Vega Vega sarà, ecc) e tutte le volte che vedo la luna rossa penso ad un loro attacco x3
Riproviamoci con un sunto:
In casa mia circolano tizi che ritengono che qualsiasi schifezza filmata sia superiore agli anime perché interpretata da attori. Ridono dei vari "Natale & Pasqua a Puttembourgh" ma al solo parlare di animazione chiudono occhi, orecchie e bocca, lasciando aperto il naso solo perché serve per non soffocare… Possono essere meravigliosi, avere chissà quale messaggio ma… se non sono "interpretati" sono feccia e non vale la pena guardarli! Io aspetto al varco: prima o poi anche gli attori saranno sostituiti. Già adesso Gollum e amici sono rifatti al computer. Per ora si basano ancora su attori veri, ma ci arriveremo, ci arriveremo!
Quando è uscito Goldrake, ne ho perso un paio di puntate e mi pareva che il mondo mi crollasse addosso! Ma mia madre l'ha guardato con noi, e poi ha guardato Harlock, e Heidi. Non ha mai detto che fossero violenti o inadatti a noi, che comunque avevamo 14 e 9 anni.
Probabilmente mia madre è un'illuminata, anche se ha sempre preferito Actarus a Harlock, ma la perdono.
Il problema della violenza nei cartoni io me lo sono posto quando è nata mia figlia, ma "stranamente" non me lo sono posto per le serie giapponesi, ma proprio per quelle americane! Quelle con cui sono cresciuta, in cui i personaggi si fanno ogni genere di violenza, cattiveria e crudeltà, e dove l'estrema ipocrisia, la legge del "nei cartoni non si muore", regna sovrana.
Non dovevo preoccuparmi troppo: per "fortuna" c'erano le Winx…
35 anni di amore per l'animazione giapponese.
Il Grundge era il male, muore Kobain viva il Grundge. Freddy Mercury aveva una vita dissoluta, muore, Grande Freddy. Jacko era un pederasta...muore...eh i bei tempi delle musiche di Michael.
Stessa cosa per i mitici robbottoni...ora la sigla di Goldrake la fanno pure alle trasmissioni di Conti...
Ma a noi, veri appassionati, che ci ricordiamo le cose, non ci fregate....ecco perchè ho voluto ricordare con questi due articoli l'inizio di un'epopea che hanno lentamente stroncato ma mai ucciso! Siamo qui a parlarne d'altronde
Ps: i primi anime ad arrivare in tv furono i classici della Toei animation, seguiti da Barbapapà e Vicky il vichingo ma Goldrake fu il primo cartone dichiaratamente giapponese ad essere trasmesso in quanto tale
Concordo pienamente con il tuo intervento.
Certamente non intendevo colorare lo scenario attuale di rose e fiori, e il problema culturale delle proiezioni solo pomeridiane di anime al cinema, esiste eccome.
Però se penso a quando, ancora liceale, andai a vedere in un piccolo cinema del centro (Bologna) "Princess Mononoke" e lo paragono alla presenza di "Arietty" e "Il Castello nel cielo" in ben 3 cinema di cui 2 multisale (che, ripeto, detesto e faccio di tutto per non frequentare per i motivi elencati da demone dell'oscurità) mi rendo conto che qualcosa è cambiato.
Allora eravamo in 20 in sala, tutti appartenenti al popolo ristrettissimo degli appassionati di anime e di Miyazaki in particolare. Durante le proiezioni degli altri due film succitati, la sala era gremita di bambini.
Io la prima puntata di Goldrake l'ho vista in diretta, lo vedevamo sulla TV in bianco e nero con tutta la famiglia all'ora di cena,che tempi!
Comunque, tempo fa lessi un articolo d'epoca che faceva capire quanto il tanto criticato Goldrake non fosse in realtà diverso dal tanto blasonato Superman... Entrambi principi alieni, entrambi orfani per colpa dei loro nemici, entrambi sulla Terra per evitare che si ripeta la catastrofe anche qui.
Purtroppo trovo inquietante vedere che molti anime moderni sono esattamente come venivano dipinti quelli storici: violenti, erotici e fatti con molto computer...
Comunque bell'articolo
la rivoglio ;_____________;
Lì ebbe inizio tutto, l'appassionata partecipazione di noi fanciulli e ragazzini, che sciamavamo nei cortili delle scuole imitando a gran voce le gesta del notro idolo( e si mormora ancora oggi che, chi fa parte della Goldrake generation, guidi l'auto come fosse un robot superaccessoriato O_O )e ce ne fregavamo di brutto da dove venisse e quali messaggi portasse
ed ebbero inizio le aspre polemiche degli adulti che magari un tempo leggevano i fumetti usa sotto il letto di nascosto dai loro padri che li osteggiavano...
è il solito conflitto generazionale, che si ripete ogni 30 anni, nulla di nuovo...
ma allora, qualcosa di nuovo c'era..l'inizio della rivoluzione tecnologica in grande stile con l'avvento della tv in ogni casa, le discussioni sugli ufo, la cibernetica citata nella sigla e deprecata da Corvisieri (se avesse potuto immaginare come sarebbe cambiato il mondo in in pochi anni, povero lui Xp )..
certo, si prendeva quello che passava la tv e il Giappone era un posto esotico e sconosciuto dove credevamo sfornassero decine di cartoni animati ogni giorno...^^;;
sembra così diversa dalla pacchia di oggi, internet, streaming, siamo informati delle novità in diretta e abbiamo il mondo nella stanza.
Ma di allora, resta la nostalgia, il senso che "qualcosa di grosso stava accadendo", l'entusiasmo un po' incosciente degli albori che io personalmente non ho mai più provato...perciò, sì, ogni 4 aprile ammetto che unpo' mi commuovo ripensando a quegli indimenticabili pomeriggi in cui mi estraniavo tanto a seguire Actarus che mangiavo le bucce delle arance e del salame...(l'aneddoto è vero, viene citato ancora fra grandi risate in famiglia XDDD)
sull'intervento di Corvisieri, sintesi di tutti i ciechi pregiudizi che da allora si sono abbattuti sugli anime, è pure superfluo commentare...
citerò solo questo [Quali effetti hanno programmi come questo sui fratellini minori dei ragazzi del "cioè"? Voglio dire, cantare in coro canzoni piene di parole per loro incomprensibili come "cibernetica" li aiuterà ad avere un linguaggio e una struttura di pensiero più ricchi e maturi? Questa propaganda straordinariamente efficace di tutte le vecchie idee del vecchio mondo quali segni lascerà? In quale modo un genitore può fronteggiare con i poveri mezzi delle sue parole la furia di Goldrake?]
noi e il mondo di oggi, là fuori, rispondiamo a questa domanda, non è vero???
BUON COMPLEANNO, GOLDRAKE!! La parte migliore della me stessa di oggi la devo a te <3
non si spiegherebbe diversamente,che anche a distanza di 35 anni come ironic ha giustamente sottolineato nell'articolo,emergano nuovamente queste ruggini davvero risibili.
con quell'articolo si è voluto esplicitamente UCCIDERE un modo di pensare,una tendenza,una libertà,una cultura,in un territorio,quello italico,già provato dalla insana esistenza di esserini che non sanno affatto svolgere le mansioni per le quali sono stati chiamati 40-50 anni or sono a risollevare le sorti socio-politico-economiche,e quando vogliono coprire le loro malefatte,si gettano a capofitto in realtà dove non conoscono quasi mai nulla,e sparlano per il godere nel farlo,provocando le reazioni che avete visto anche qui oltre che sull'articolo citato.
in tanti anni fortunatamente si è evoluta la cultura e il modo in cui il messaggio,in questo caso tramandato dagli anime,ci è arrivato,riteniamoci nella "sfortuna dell'ignoranza ghettizzante sugli anime" abbastanza fortunati,perchè il fatto di averli così difesi ed amati ci permette ancor oggi di farlo nonostante tutto,perchè è emersa la genuinità del prodotto,e di tutti i messaggi che tali opere trasudano.
non nascondiamo che nella nostra società,fatta di gruppetti con cui uscire la sera,di telefonini e quant'altro di social anche noi ci troviamo il più delle volte a scontrarci sfociando nella sbagliata ghettizzazione,con la differenza sostanziale che a distanza di tempo noi ci rendiamo conto e sappiamo chiedere scusa,loro,da bravi vecchi caproni bacucchi e borghesucci qual sono continuano ancora a sputar sangue,ma per il semplice motivo che non hanno mai avuto gioco facile,o meglio dire,potere mediatico decisivo su questi nipponici prodotti,all'avanguardia allora e oggi e diversificati nelle offerte,a misura di uomo,di donna,di ragazzi e di bambini.
qualsiasi capoccione della rai o mediaset che non si rende conto di questa evoluzione degli anime in italia,COMUNQUE giunta,grazie al decisivo apporto del web,è pregato di occuparsi solo di televendite di pentole e materassi,forse hanno più successo lì.
[img] http://www.toyshunter.it/store/images/D/item_0000010311_03.jpeg[/img]
P.s Dato che ci tengo molto leggeti questo direttamente da wiki:
La Goldrake-mania
La Goldrake-mania fece impazzire il Paese, che ben presto divenne il maggiore acquirente occidentale dei cartoni animati made in Japan proprio grazie al successo di Atlas UFO Robot.
Gli indici di ascolto della RAI salivano alle stelle quando Goldrake compariva sugli schermi e si scatenò una sorta di delirio collettivo. L'immagine di Goldrake finì su centinaia di prodotti diversi: fumetti, libri, dischi, maschere di carnevale, tatuaggi lavabili, modellini e addirittura dei doposci, riempirono i negozi di tutta Italia.
Tuttavia, mentre bambini e ragazzini erano entusiasti, molti genitori si mostrarono perplessi, se non ostili alla novità, come del resto gran parte dell'opinione pubblica (adulta). Malgrado il disappunto verso la serie avesse trovato finanche l'appoggio di alcuni parlamentari, come il deputato Silverio Corvisieri, membro della Commissione di Vigilanza RAI, che intervenne con un articolo fortemente critico dal titolo "Un ministero per Goldrake" pubblicato su La Repubblica del 7 gennaio 1979, la serie non fu però interrotta, e la sua popolarità continuò a crescere.[9]
In piena Goldrake-mania si diffuse, soprattutto grazie alla stampa, una falsa notizia, secondo cui i cartoni animati giapponesi (fra cui Goldrake, ovviamente) non erano "animati a mano", ma da un computer, che, sulla base dei dati inseriti da tecnici in camice bianco, realizzava il tutto automaticamente. La diceria avrebbe resistito fino agli anni novanta. Nel maggio 1990, infatti, la fanzine Mangazine pubblicò un dossier sulla Toei Animation di Luca Raffaelli, contenente un'intervista ad Umeda-san, l'allora responsabile della Toei, il quale, sull'argomento, così si espresse: «Computer? Qui non ci sono affatto. So che in Italia circola la leggenda secondo cui i nostri cartoni animati sono realizzati con il computer, ma le assicuro che qui dentro non ce n'è uno».[10] Anche sul n. 8 (novembre 1991) della rivista Mangazine fu pubblicato un dossier sulla Toei, a cura di Federico Colpi. L'intervistatore ricorda che il portavoce della Toei, dopo una lunga risata, rispose: «Scusi, ma li ha visti i nostri studi? Qui non c'è nemmeno l'aspirapolvere, perché è tecnologia troppo avanzata... E poi, Goldrake è del 1975! A quei tempi non c'erano nemmeno i word processors».
l'epoca in cui ci troviamo è figlia di quell'entusiasmo,diciamo che è proprio il particolare che sfugge agli attuali "sapienti della tv" che ancora oggi si ostinano ad apparire in video a spararle grosse.
il problema,semmai,è legato dal fatto che allora c'erano pochi del settore che si schieravano dalla parte dei ragazzi e comunque dagli spettatori dei cartoni in genere,è sempre prevalso il politicamente corretto o il pilotatamente corretto,e con dati di spettatori,nell'ambito di goldrake,sempre in crescita,fu un bell'inizio,da lì poi barbapapà,lady oscar e tanti altri.
non temete,poi,alcuni di questi signori che hanno buttato palta sul genere sono pure morti!!!...
Ed è così che, dopo la sacra triade Goldrake, Harlock, Gundam, ti ritrovi un giorno sulla soglia dei 50 con gli occhi sbarrati a fissare Death Note, chiedendoti "quando" le cose sono cambiate così, e a rimpiangere 30 anni persi!
Ma, se 35 anni fa non avessi visto Goldrake, oggi non rincorrerei i nuovi e i vecchiotti anime che mi sono persa. Actarus, grazie di esistere!
Non ho altro da aggiungere! XD
il randello mediatico su cui molti di noi qui si aggirano su titoli americani come hanna barbera,disney e warner è sotto certi aspetti giustificato,perchè in italia,dove l'ignorante e il pauroso viene subito soggiogato per prevalenza o per far soldi è facilissimo porre come egemonia mediatica per ragazzi solo le americanate,diciamo che tale trattamento accade anche coi telefilm e sui modelli per fare i quiz in tv,non cambia molto la sostanza,in fondo,e tutti lì a rincretinirsi e a ghettizzare noi poveri animofili e mangofili quanto basta per scatenare una tempesta!
da tempo in italia non si rispetta coloro che hanno sempre amato questo genere di intrattenimento,e ben venga se qualcuno,ogni tanto,dall'altra parte del monitor prende le nostre "difese",perchè è troppo semplice fare numero e attaccare per partito preso,quando si è in quelle "sfere dominanti" dei media,portando avanti discorsi che ormai dire che sono obsoleti e di parte è un eufemismo.
ed io sono contento di rientrare in quella "nicchia" o minoranza,ma non perchè sono cresciuto con diversi anime,ma solo e semplicemente perchè quel modo di fare intrattenimento mi è sempre piaciuto e continuerà a piacermi anche a distanza di decenni.
Non credo che sia giustificato l'attacco, anzi...Non penso mi interessino gli anime in se e basta ma l'animazione ed i fumetti. Un melting pot dove c'è spazio per tutti, dovremmo in questo davvero prender esempio dal mondo franco spagnolo..Il miglior film che ho visto ? Ernest & Celestine..ed in questo periodo oltre ai Croods, buffissimi anche se un pò ripetitivi vorrei vedermi Zarafa con le musiche di Caposela....
Goldrake è bello, non credo avrei amato il Gigante di Ferro se avessi visto visto il principe di Fleed, ma davvero c'è grande differenza. Quale è meglio ?? Sono due mondi diversi. Amabilissimi ambedue. Mi hanno insegnato, mi insegnano molto.
Ebbene sì, mi ricordo perfettamente che quella sera mia madre mi disse: "Vieni che ci sono dei nuovi cartoni sul secondo"! E' stato per merito della buonanima di mia madre se non mi sono perso la prima puntata di Goldrake, e tra l'altro pure lei lo seguiva senza perdersi un solo episodio. Tutto questo alla faccia di quei genitori iper apprensivi che protestavano contro la RAI. Mia madre la guerra, quella vera, l'aveva vista e vissuta con gli occhi di una bambina (quando finì lei aveva appena 7 anni), tra le paure dei bombardamenti, la fame e la figura del mio povero nonno tornato dalla Grecia senza la gamba destra e con solo metà del piede sinistro; di certo non la sconvolgeva minimamente la presunta "violenza" di Goldrake e di tutte le serie robotiche nagaiane che seguirono. Non credo che nessuno all'inizio potesse immaginare quale fenomeno avrebbe innescato Goldrake nella nostra televisione (ma anche in quella di altri paesi europei, come ad esempio la Francia). Non fu la prima serie giapponese ad essere trasmenssa in Italia, Vicky il vichingo e Heidi la precedettero di poco, ma fu senz'altro la prima totalmente giapponese (le due sopracitate erano coproduzioni con produttori televisivi tedeschi) e la prima ambientata in Giappone (anche se la fattoria Makiba dove è situata l'ambientazione di partenza di gran parte delle storie, ha l'aspetto più di un ranch del vecchio west piuttosto che di una località del Sol Levante). Per noi italiani nel 1978 ha rappresentato un po' quello che Tetsuwan Atom (in occidente Astroboy) è stato nel 1963 per i giapponesi. Fu in pratica l'inizio di tutto, compresi pure purtroppo i fraintendimenti e le leggende metropolitane che per almeno un ventennio hanno infestato ed alimentato pregiudizi assurdi contro l'animazione nipponica. La verità è che l'arrivo di Grendizer colse del tutto impreparati molti dei personaggi della cultura e, come visto nel primo articolo citato, anche della politica. Io non sono qui a giustificare il loro atteggiamento, però vorrei solo riflettere un attimo quale potesse essere la causa di quella levata di scudi nei confronti di questo nuovo eroe proveniente dall'estremo oriente. Secondo me fu proprio l'essere colti di sorpresa ad innescare questa reazione di rifiuto, in pratica Corvisieri e tanti altri personaggi del mondo della cultura e dell'informazione non seppero dare una risposta ponderata e basata su una qualche esperienza. Non capivano cosa si trovavano davanti, non più commediole musicali della Disney o la follia assoluta e sarcastica di quelli della Warner, bensì ad una serie di azione e con momenti anche assolutamente drammatici. Come ben sottolineava la Artom, se nei cartoon della Warner comportamenti violenti ed assurdi non portavano nessuna reale conseguenza, in Goldrake invece lo scontro generava dolore e sofferenza, ed anche morte. Se i cartoon americani portavano lo spettatore solo ad un assoluto svago, la forza di questo primo anime era quella di suscitare emozioni e di narrare una storia avvincente, capace di tenere incollati gli spettatori al teleschemo fino alla fine della puntata e della serie. Questi erano aspetti delle vere e proprie fiction destinate da sempre al pubblico degli adulti, in pratica la cosa che suscitava scandalo era il fatto che questo avveniva in un prodotto animato. E se fino ad allora l'animazione era generalmente etichettata come "prodotto pensato solo per il trastullo dei bambini", questi adulti sorpresi e spaventati, invece di tentare di capire, preferirono adottare la risposta più facile: "Come si permettono questi giapponesi di inserire elementi tipici di prodotti per adulti in uno spettacolo destinato all'infanzia?"; senza tentare di argomentare minimamente la loro posizione. Basta leggere le affermazioni di Corvisieri per capire che di quel titolo aveva visto assai poco e capito ancor meno; però è titpico di persone che hanno una certa posizione sociale da difendere il non ammettere mai le proprie debolezze, oppure chiedere scusa per gli errori commessi, ma al contrario profondersi poi in giudizi e termini apparentemente alti, ma in realtà solo arzigogolati, per giustificare i loro assai criticabili giudizi. La Artom, così pure anche Bozzetto, ed aggiungo Raffaelli molti anni dopo, invece avevano la competenza per capire che tipo di prodotto fosse Goldrake; però come al solito era più facile per i soliti "parrucconi" accodarsi al gioco al massacro nei confronti di quel che appariva "il diverso"; in questo supportati poi dal miserabile lavoro che la stampa italiana fece nei confronti di questo nuovissimo prodotto. Fu proprio uno dei settimanali più seguiti in campo di programmi radiotelevisivi a inventarsi la colossale balla che i cartoon giapponesi non fossero realizzati da persone umane, bensì da computer. Naturalmente nessuno andò mai a verificare, se non molti anni dopo (e fu proprio Luca Raffaelli, quando alla fine degli anni '80 si recò in visita agli studi della Toei Doga), la veridicità di tale affermazione. Perciò tutti, compreso anch'io, ce la bevemmo fino a quendo non comparvero le prime riviste, nei primi anni '90, specializzate in anime e manga, che sfatarono questo falso mito. Oggi sembra tutto così lontano, persino anche ridicolo, però all'epoca la polemica era veramente feroce. Del resto lo scontro di generazioni, come pure lo stesso Rafaelli nel suo libro "Le anime disegnate" descrive molto bene, è qualcosa che c'è sempre stato e credo che sempre ci sarà. Occorre avere un atteggiamento prudente qunado ci si confronta con qualcosa di nuovo che arriva alla nostra attenzione. Io stesso lo ammetto che molte volte sono scettico, fino al limite del pregiudizio, nei confronti di certi titoli recenti, ed anche inconsciamente faccio dei confronti con quegli anime che ho amato, e che molto spesso amo ancora, probabilmente facendo la cosa sbagliata. Per questo preferisco non parlare di quei titoli che non incontrano i miei gusti, e ce ne sono parecchi nella TV di oggi, anche per una forma di rispetto nei confronti di altri che invece hanno motivo di apprezzarli.
@Kakaroth93: L'inciviltà del tuo proposito non fa onore né a te né alla causa che vorresti difendere! Considera che la maleducazione ti farebbe passare dalla parte del torto pure se avessi la più piena e sacrosanta ragione!
Capisco che ad alcuni retrogradi che si dicesse questa lampante verità ai bambini potesse non fare piacere (!?).
Ciononostante, mi sembra che, tutto considerato, visti i modelli con cui io sono cresciuta, e cioè proprio i famigerati Looney Toons, non sia venuta su poi così male: di sicuro io non mi sono messa a tirare bocce da bowling in testa alla gente. Le menti impressionabili ci sono dappertutto, sia per i cartoons che per gli anime. Disturba, veramente, che si critichino solo questi ultimi, tutto qui.
Edit: considerato il recente penchant per lo yaoi, forse tutto sommato così benissimo non sono cresciuta, ma sfido chiunque a dimostrare che sia colpa dei cartoons
@Monfrin bellissimo intervento grazie. Anche la mia mamma è stata sotto le bombe.
L'ignoranza non ha mai fine... sentire commenti "contro"dell'epoca fa sorridere...
Ma non solo Goldrake ricevette critiche, sono molti gli anime dell'epoca che fecero arrabbiare i benpensanti...Si sentiva di tutto.
Io continuo a dire che fu un'epoca d'oro irripetibile... opere d'arte...
Fu un decennio storico. E la tv era un'altra cosa.
come si può notare è il realismo che si scontra con la fantasia "edulcorata".
l'edulcorazione è utile ai piccolissimi,ma non poi VITA NATURAL DURANTE,la differenza tra le due correnti di pensiero americana e nipponica è proprio questa,siamo ai livelli di a-team insomma,telefilm che ho adorato,ma nè uno schizzo di sangue,nemmeno una pomata,dopo tutte quelle azioni? rambo di stallone ha reso assai di più,eppure è stato etichettato lui come film da quattro soldi anzichè a-team perchè c'era un'icona come george peppard.
questo è quanto,e lo stesso accade anche con le differenze di animazioni,ovviamente se lo fa la disney fa scalpore rispetto agli anime,ma è vero anche il contrario,è la forza,per paradosso,di un'abitudine degli spettatori e di una direzione degli animatori,occidentali e orientali,che è raramente cambiata,determinando gusti assai diversi.
ciò che in questa pagina viene maggiormente criticato,debris,non è un "giustificato attacco" diretto all'animazione americana,ma all'INCAPACITA' dei borghesucci italiani dell'epoca d'esordio degli anime in italia che troppo presto hanno giudicato un libro...solo dalla copertina.
e mi pare,nell'epoca attuale,sono errori gravi che questi signorotti continuano ancora a commettere.
certo noi tutti qui non li combattiamo e nemmeno li denunciamo,ma evidenziamo al meglio nel massimo della libertà web un nostro parere personale,che a conti fatti dei post fin qui visti,vede concordi su determinati punti di vista a sfavore di quei comportamenti più utenti di questo sito.
e ciò che colpisce è che ne discutiamo con un'utenza trasversale,che abbraccia più generazioni e più punti di vista,rivolgo il mio più sentito applauso ad ironic74 che ancora una volta ha colto un tasto dolente dell'intrattenimento italiano.
La storia dell'Olivetti della sua sorte, dovrebbe essere studiato da tutti come esempio dei drammi provocati dai borghesucci italici. E così la storia dell'ENI.
@Dawnraptor: Beepbeep, cioè Roadrunner, così come Bugs Bunny, Tweetie (Titti), Silvestro, Porky Pig e Will Coyote erano tutti della Warner; mentre Tom & Jerry sono di Hanna & Barbera, così pure come The Flinstones (Gli Antenati) e The Jetson (I Pronipoti). Bisogna però dividere nettamente i prodotti degli anni '50 e primi '60 per le sale cinematografiche di Tom & Jerry, che duravano al massimo 7-10 minuti, da quelli successivi come Filinstones e Jetson, che invece duravano mediamente una mezz'ora, destinati alla trasmissione sul piccolo schermo. L'animazione dei primi era decisamente più curata e fluida dei secondi. Ed erano caratterizzati per lo più da dialoghi brevissimi, se non addirittura in molti casi inesistenti. La carica di folle comicità doveva esplodere in un tempo breve, perciò la trama risultava decisamente secondaria rispetto alle gag, in pratica erano l'equivalente delle comiche degli anni '20 e '30 di Hollywood. Essendo nati per essere degli intermezzi tra uno spettacolo e l'altro nei teatri cinematografici, gli spettatori che li vedevano erano per lo più adulti, perciò il problema denunciato dalla Artom di fatto non sussisteva, ma di fatto questo portava anche a sottovalutarli nel momento in cui venivano programmati in TV. Purtroppo nel nostro paese la cultura del cinema d'animazione ha stentato, e pure oggi stenta ad avere la considerazione che meriterebbe, restando ancora relegata all'intrattenimento per l'infanzia. Una prima svolta senz'altro è arrivata quando vennero trasmessi Gli Antenati e I pronipoti, in quanto si virava sulla commedia incentrata sulla quotidianità (anche se ovviamente era quella dell'America anni '50) piuttosto che la comicità demenziale dei corti cinematografici. Per ovviare alla povertà di dettagli e animazione le trame divenivano più corpose, dialoghi assai più fitti di battute divertenti; in pratica erano l'equivalente delle sitcom dal vivo dell'epoca. Questa differenza non era percepita come pericolosa per i bambini da parte degli adulti negli anni '70, proprio perché si trattava di commediole sostanzialmente innoque, nate per allietare le serate dei telespettatori, non certo per emozionare o far riflettere. Goldrake invece, come già ho detto, presentava caratteristiche del tutto diverse, tipiche di prodotti per un pubblico più maturo, ed è questo che rendeva perplessi i genitori dell'epoca (non tutti però fortunatamente)!
I genitori di oggi (età 35/45 anni) apaprtengono in gran parte alla Goldrake generation, difficilmente potrebbero avere riserve rispetto agli anime, ciò nonostante la mentalità dei responsabili delle reti TV maggiori rispetto all'animazione, nipponica o meno, non sembrano nella maggior parte dei casi (la RAI 4 di Freccero, rappresenta un'oasi nel deserto) ancora capire le potenzialità di quest'arte purtroppo!
purtroppo,però,sai anche bene che molti di quell'epoca facevano molto ostruzionismo sugli anime,e hanno tentato in ogni modo di soffocare questa cultura,perchè di tale si tratta.
è brutto vedere che un paese come il nostro,che ha antiche radici di cultura,dove per determinati secoli ne è stata addirittura la culla stessa della cultura,che "accetta passivamente" le idee di questi "signori",e meno male che non hanno preso piede definitivamente,altrimenti già allora potevamo dire addio ad altri successi,molto particolari,che sarebbero arrivati anni più tardi,proprio come lady oscar,l'uomo tigre e ken il guerriero,che in molti casi hanno rappresentato l'oggetto degli attacchi,a volte più "violenti" da parte di questi "sapienti".
come ho già detto in precedenti post,se avessero dedicato più tempo a risolvere ben più seri problemi anzichè cimentarsi in sciocchezze che costano una cultura che fortunatamente si è sviluppata nel nostro territorio...a quest'ora non saremmo nella situazione che tutti conosciamo a menadito.
L'immagine principe che ho di certa animazione della mia infanzia è di un personaggio schiacciato modello frittella da qualcosa di pesante che gli è caduto addosso, che cammina barcollando qua è là, per poi rigonfiarsi improvvisamente a normali dimensioni dopo pochi secondi e ricominciare a litigare.
Se poi, uno su un milione o su 50 milioni, ci sarà qualcuno che vorrà emulare... beh, gli emuli purtroppo ci sono per qualsiasi cosa.
Ma il discorso generale che si fa qui è, mi par di capire, di ribellione all'opinione che vorrebbe gli anime come bestia apocalittica fonte di tutti i guai della meglio gioventù, quando gli esempi più negativi vengono proprio dall'intrattenimento vecchia maniera.
Monfrin, leggerti è quasi studiare un pezzo della nostra storia. Che bello!
senza contare poi che sono presenti alcune immagini subliminali all'interno dei film d'animazione della disney,senza contare che sono presenti anche degli elementi di forte richiamo all'erotismo,ne abbiamo commentate di queste cose anche qui in passato,nessuno degli "imputati" è "immacolato",come tutte le cose dell'intrattenimento,vanno bene SOLO per divertirsi,ma mai prenderne appieno il significato emulando o facendone scelte di vita,in fondo,essendo un divertimento,dovrebbe essere un modo per esorcizzare i mali della realtà e farceli notare nella maniera più teatrale possibile,purtroppo alcuni autori ci vedono altre cose,ed è da lì che nascono dei bei casini grossi.
per il resto ritengo che qualsiasi cultura,americana o giapponese,va rispettata,ed è un peccato vedere che anche a distanza di 35 anni c'è ancora gente in tv che pensa che un robottone animato sia origine di violenza nella vita reale per i bambini,quindi cadere in un burrone roccioso per poi ritornare intero dopo pochi secondi è una cosa che succede spesso nella vita reale,allora mi verrebbe da premiare le ASL!
I cartoon americani erano e sono stati sempre poca cosa... ma non è una critica sia chiaro, ma per temi e situazioni erano scarsucci, e il loro intento era farti ridere per 5 minuti, poi basta. D'altronde è la cultura americana che vede i cartoni come prodotti per bambini.... quelli televisivi intendo, perchè al cinema almeno c'era Disney che prendeva più fasce. Una visione diversa dell'animazione rispetto ai giappo. Invece Hanna & Barbera crearono "serie", fecero esperimenti e contenitori come i Banana Split, capolavori sperimentali come le avventure di Huckberryfinn, poi serie eccezionali da Lo squadrone avvoltoi a Le corse pazze, belle serie fantastiche, avventurose ecc.ecc.Non dico che furono i primi a traattare temi adulti, ma sicuramente dovrebbero essere citati i primi in America.
Credo ci sia un abbisso di differenza tra H&B e i warner, e poi, chi li critica, non ha mai capito niente di cultura animata, ma direi anche in generale....
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