In occasione di Lucca Comics & Games 2013, Magic Press porta in Italia Nekota Yonezou, prima mangaka yaoi a sbarcare nel nostro paese per incontrare il suo pubblico. Autrice di grande fama in patria, Nekota Yonezou è conosciuta dal pubblico italiano grazie alla pubblicazione ad opera di Magic Press, all’interno della linea 801, di due suoi manga: Tsuyogari e Trattami con dolcezza.
L’autrice, già molto attiva nel campo delle doujinshi, esordisce in Giappone con l’editore Biblos e le sue opere raggiungono velocemente un ampio consenso di pubblico grazie ad un perfetto mix di erotismo, comicità e romanticismo.


Magic Press invita come sua ospite una delle autrici di punta della linea 801, quasi un esperimento nel suo genere, che per altro sembra aver dato ottimi risultati. La notizia è stata accolta con fervore dai lettori che con grande entusiasmo hanno partecipato agli eventi ad essa legati.
Il programma degli incontri prevedeva la presenza dell’autrice per tutti e quattro i giorni della fiera, con ben sette sessioni di autografi e un incontro con il pubblico svoltosi nella forma del Q&A.
L’accesso alla sessione autografi era possibile a fronte di una spesa di 20 euro sui volumi Magic Press, per un totale di 100 firme massime al giorno.
Le sessioni si sono svolte in modo ordinato e pacato, con la presenza, giorno dopo giorno, di un numero sempre crescente di fan; si contano circa 300 tagliandini, con un picco massimo nelle giornate di venerdì e sabato. La Nekota inoltre, si è mostrata estremamente disponibile a firmare dediche personalizzate e a fare foto con i suoi fan. Allo stesso modo, alcuni dei suoi lettori le hanno consegnato regali di ogni tipo, da oggettini realizzati in fimo fino a specialità culinarie locali, il tutto accolto dall’autrice con stupore e gioia. Nekota Yonezou si è detta felice di poter partecipare ad un simile evento ed estremamente stupita di avere in Italia un successo e un’importanza paragonabili a quello di altri autori presenti alla manifestazione (Inio Asano e Kengo Hanazawa).


INCONTRO CON I FAN: 801 PRESENTA YONEZOU NEKOTA

Venerdì 1 Novembre è stata la volta dell’incontro con il pubblico, durante il quale l’autrice ha risposto alle domande dei numerosi fan presenti in sala.
Riportiamo di seguito le domande del pubblico e le risposte dell’autrice:

Le piacerebbe portare avanti Michiru Eiya? Ci sono speranze di veder pubblicata in Italia qualche sua doujinshi?

Nekota: Sì, certamente, anche se purtroppo al momento non ne ho il tempo. Infatti l'uscita del volumetto nuovo sarebbe prevista per l'inverno, ma temo che slitterà.

Galloni: Si tratta di una doujinshi e per noi è più complesso. Come Magic Press possiamo contattare gli editori, ma queste rimangono al di fuori dei contratti, essendo amatoriali.

N: In ogni caso, non mi dispiacerebbe... (ride)

Da cosa arriva la sua passione per le mutande bianche?

N: Non sono certa del momento preciso, ma ricordo un episodio di circa 15 anni fa, quando in una mia doujinshi su Naruto c'era una scena di una persona con la mutanda bianca in testa.

All'epoca l'ho trovato molto divertente, anche se, certo, la mutanda bianca non era molto di moda... Credo sia stato allora che mi si è risvegliata questa passione.

Come ha deciso di disegnare yaoi?

N: Tutto è iniziato con il manga Proteggi la mia terra, che lessi quando ero molto piccola. In particolare il personaggio di Issei e il suo rapporto con Jinpachi ebbero una forte presa su di me.

Cosa pensa delle fan italiane e in generale di quelle europee?

N: Siete abbastanza simili alle giapponesi (sorride). Ad essere sincera, serbavo qualche timore perché vi immaginavo più aggressive in un certo senso, con richieste di autoritratti o cose strane (la Nekota si riferisce all'episodio accaduto alla collega Ayano Yamane durante un evento in Europa, in occasione del quale alcune fan le hanno chiesto di disegnare una giraffa).

Invece siete state davvero gentilissime, tutte!

Miwako Shikake è arrivato solo al terzo capitolo; si conclude davvero così?

N: È in pausa, in verità. È sempre per una questione di lavori che si sovrappongono, per cui non appena sarò un po' più libera lo riprenderò in mano. Il personaggio seme di Miwako è una checca, e quando l'ho creato non sapevo come sarebbe stato recepito. Come vi pare che sia riuscito?

(Il pubblico apprezza in maniera univoca.)

Qual è il suo lavoro preferito?

N: Quando sono al lavoro su qualcosa mi ci appassiono fino in fondo e non riesco a pensare ad altro che a quello; quindi direi proprio che il mio preferito è ogni mio lavoro, mentre mi ci dedico.

Vorremmo avere una sua opinione sul fenomeno scanlation. La domanda è rivolta anche a Magic Press.

N: Da parte mia sono contenta che i miei fan abbiano la possibilità di leggere le mie opere in questo modo, di conoscerle e di appassionarvisi. Il problema è che se poi questo interesse non si traduce nell'acquisto dei volumi, vengono a mancare le royalties e come autrice mi trovo in difficoltà. Per autori più famosi non è una grossa perdita, per altri invece è un grande rischio, sino al punto di trovarsi costretti magari a cambiare lavoro.

G: Sono ben cosciente del fenomeno. Da parte nostra, come editori abbiamo il dovere di difendere i detentori dei diritti, per contratto, indipendentemente dal fatto che la scanlation faccia un'indubbia pubblicità ad un'autrice e alle sue storie. Qui peraltro è presente un addetto della casa editrice Libre.

N: Il numero quattro di Trattami con dolcezza comunque uscirà in Giappone a dicembre e i capitoli che lo compongono sono stati ben accolti dal pubblico; spero quindi che arrivi prestissimo anche da voi e che ne siate altrettanto entusiaste.

G: Vendessero tutte bene come lei...

Qual è la sua posizione, dopo la legge emanata dalla prefettura di Tokyo circa la maggior severità applicata ai contenuti sessuali?

N: Devo dire che dopo la sua approvazione mi sono molto spaventata, in quanto temevo di non poter più disegnare ciò che più mi piace. In un secondo momento però l'ho ritenuta uno sprone, uno stimolo a ricercare il modo di esprimere comunque ciò che voglio comunicare, pur con questi vincoli.

Cosa pensano i suoi amici e la sua famiglia del lavoro che fa, vista la difficile considerazione sull'omosessualità maschile in Giappone?

N: Ai miei genitori l'ho detto; lo sanno, ma per il resto non ne parliamo. Gli amici l'hanno presa bene. Piuttosto, lo scorso anno mio nonno è venuto a saperlo, e so che ha fatto indire una riunione di famiglia a mia insaputa per cercare di convincermi a smettere di lavorare su manga yaoi (ride).

Conosce il fumetto italiano/europeo?

N: Non lo conoscevo! Ieri ho girato la fiera e mi sono stupita di vedere uno stile così diverso, soprattutto perché ancora non capisco come riesca un tipo di fumetto come quello giapponese a fare presa su di voi. E invece i manga piacciono davvero molto in Italia! Prima di leggere i BL che cosa leggevate?

Pubblico: Shoujo manga.

N: Partivate comunque dai manga, però?

P: Sì. È impossibile leggere un manga yaoi senza essere già appassionate di manga.

N: E perché avete iniziato a leggere i BL?

P: Il primo sprone è stato Ai no Kusabi, quando è stato presentato da un altro editore, molto tempo fa, in videocassetta. E poi Kizuna, il primo yaoi pubblicato in Italia.

N: Capisco! Considero Kazuma Kodaka la mia maestra, le riferirò le vostre parole.

In futuro potrebbe mai realizzare un tutorial per chi volesse diventare un'autrice di yaoi?

N: Non ci ho mai pensato, ma non mi dispiacerebbe.

Come ha trovato e perfezionato il suo stile di disegno?

N: Guardando tante cose, e traendo spunto e ispirazione da tutte. Parlo di manga, per quanto riguarda ad esempio la suddivisione delle tavole, oppure i film, per altri elementi.

Ad esempio mi trovo a pensare “Che bello quel drappeggio, potrei utilizzarlo anch’io”, e così via.

Quali sono secondo lei gli elementi del BL che richiamano l'attenzione del pubblico?

N: Ci ho pensato molto. Dal mio punto di vista, chi legge uno shoujo manga si identifica nella protagonista, e il partner di quella ragazza finisce per diventare il proprio. Diciamo quindi che il punto di vista viene 'internizzato'. In un BL invece si osserva dall'esterno la storia con un po' di voyeurismo, diciamo.

C'è una novel che le piacerebbe trasporre in fumetto?

N: Potrei dire di sì, però poi leggendole mi metto a pensare che io le avrei fatte diversamente, modificando questo e quello. In chiave quindi autoriale, ma finirei per cambiare del tutto la storia, e quindi preferisco creare ex novo.

Che cosa ne pensa della fiera di Lucca, considerato che in Giappone esistono fiere ben più ampie e belle?

N: Gli eventi giapponesi sono un po' come delle guerre. Lucca invece assomiglia di più a una festa. È davvero molto bella.

Molti autori hanno dei 'rituali' prima di disegnare. Ha qualche aneddoto da raccontarci?

N: Beh, quando sono all'opera su un manga non riesco a togliermelo dalla testa, ci penso di continuo. Semmai potrei dirvi che mentre sono al lavoro su qualcosa, mi viene già in mente che cosa ideare per il successivo!

Anche in questo caso l’autrice si è dimostrata molto disponibile, desiderosa di rispondere a quante più domande possibili, anche quelle poste sullo scadere del tempo disponibile, in modo da accontentare tutti i suoi lettori.
 

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ANIMECLICK.IT INTERVISTA YONEZOU NEKOTA

Per concludere, riportiamo l’intervista ad opera del nostro staff concessaci dalla Nekota e dall’editore Magic Press. Ringraziamo l’autrice e Alberto Galloni per la disponibilità e il tempo messi a nostra disposizione.

1. Quando ha iniziato la sua carriera? Si è instradata nello yaoi grazie al crescente apprezzamento per le sue opere? Se sì, è del tutto soddisfatta della direzione che ha preso o vorrebbe provare a esplorare altri generi?
Ho iniziato a creare doujinshi all'età di 14 anni; a 21 invece sono stata contattata dalla casa editrice Biblos (l’attuale Libre Shuppan) per esordire come mangaka professionista.
In quinta elementare avevo letto il manga Proteggi la mia Terra e me ne sono appassionata, apprezzando particolarmente gli spunti shonen-ai; sin da allora ho recepito le storie d'amore tra uomini con molta naturalezza e un notevole interesse. Direi proprio che se non c'è questo tipo di storia non mi viene l'ispirazione per disegnare manga, pertanto non credo di essere interessata a esplorare altri generi.

2. I lettori italiani apprezzano molto i suoi disegni, sia per la bellezza dei suoi personaggi che per le scene di sesso molto esplicite ma anche molto dolci. Si è mai sentita in imbarazzo nel disegnare scene particolarmente spinte? Le è mai capitato di “autocensurare” una scena che lei stessa ha ritenuto troppo esplicita? Qual è l’obiettivo che si pone quando disegna una scena d’amore?
Non mi sono mai sentita in imbarazzo nel disegnare scene di sesso, anche molto esplicite. Piuttosto, a volte succede che mi addormenti mentre me le immagino, quando sono seduta alla scrivania appena prima di disegnarle. In riferimento proprio ad alcune scene nate con questa modalità, alcune lettrici mi hanno riferito che le hanno trovate parecchio più intense di altre.
Non mi è mai capitato di dovermi “autocensurare” nel disegnare scene di sesso, tuttavia posso confidarvi che a volte avrei preferenze particolari che però la casa editrice per cui lavoro non mi consente di poter sviluppare. E d'altra parte non so nemmeno se le lettrici potrebbero apprezzare questi miei gusti.

(In questo frangente, la Nekota ne approfitta per rivolgere la domanda anche alle tre intervistatrici, in quanto lettrici di manga. La risposta delle intervistatrici è che scene particolari ci possono anche stare, se ben inserite nel contesto del momento.)

L'obiettivo che mi preme è quello di accontentare il mio pubblico, cioè di fare in modo che le mie lettrici si possano godere pienamente l'opera, e pertanto mi fa piacere inserire qualsiasi cosa possa essere apprezzata in tal senso.

3. Qual è la parte del corpo che più ama disegnare?
Mi piace moltissimo far risaltare i muscoli del bacino, e comunque in generale amo disegnare l'area sotto l'inguine.

4. Quali sono i suoi autori preferiti? Si è mai rifatta a loro in qualche aspetto delle sue produzioni?
All'inizio in effetti cercavo di rifarmi ad alcuni degli autori che preferisco, apportando però a quello stile grafico le variazioni che ritenevo necessarie per il mio gusto personale.
C'è stato poi un periodo in cui mi piaceva molto l'attore Josh Hartnett, quindi nei miei disegni mi ispiravo a lui come modello ideale.

5. In genere, come nascono le sue storie? Si avvale di spunti casuali e dell’ispirazione del momento o pianifica a priori tutto il lavoro?
Di solito parto pensando a una scena specifica, poi rifletto su come costruirci il resto attorno. A volte succede magari che crei proprio la scena finale, e allora in questo caso devo procedere a ritroso ipotizzando una storia che giunga poi a quella conclusione.
Nel caso di Trattami con dolcezza, era stata pensata come one-shot, ma poi invece è stata estesa a serie: il motivo per cui presenta alcune contraddizioni in certi suoi punti successivi è quindi proprio questo.

6. Parliamo proprio di Trattami con dolcezza: il caso di Maya e Nemugasa è piuttosto singolare, all’inizio il povero Nemu è “vittima” di Maya a livello fisico e psicologico, ma nel giro di pochi capitoli i ruoli sembrano invertirsi e, contrariamente alle aspettative, è il seme che chiede di essere “trattato con dolcezza”. Questa inversione delle parti era prevista sin dall’inizio o i personaggi hanno preso questa direzione in modo autonomo e naturale?
Diciamo che se i ruoli rimanevano invariati, non avrei trovato gli spunti necessari per poter sviluppare la storia così a lungo, né per me sarebbe stata sufficientemente divertente da portare avanti.

7. Maya è molto amato dai lettori nonostante un comportamento iniziale non proprio esemplare: da creatrice del personaggio, ritiene che sia tutto dovuto alla sua prestanza fisica e alla sua virilità o c’è dell’altro?
Beh, l'elemento caratterizzante di quel personaggio è il suo essere così prepotente e si sa che questa caratteristica in generale piace (sorride), quindi non trovo poi così strano il fatto che sia così popolare.

8. Parliamo di Elektel delusion: fa sorridere il fatto che Shunpei, da etero convinto, per amore di Fumi accetti il ruolo di uke. Com’è nata l’idea di questa coppia e della loro relazione?
L'idea di partenza era completamente diversa, il manga doveva essere molto più cupo, con Shunpei che osservava dall'esterno la relazione di Fumi con Satonaka, ma uno sviluppo di questo tipo non mi pareva interessante e divertente, quindi ho modificato del tutto quello spunto rendendo la storia molto comica e spero divertente anche per voi.

9. Sempre a proposito di Elektel delusion, il presidente Satonaka è un personaggio molto interessante, in particolare la sua storia con Sakurada incuriosisce parecchio: ha mai preso in considerazione l’idea di creare una serie su loro due?
In effetti ho ricevuto parecchie richieste per questa coppia.
L'unico problema è che Satonaka è un tipo ultra sadico, e se si innamorasse non saprei come far coesistere questa sua caratteristica con una storia d'amore. Certo, soddisferebbe la richiesta di narrare un tipo di storia più estremo, mi piacerebbe molto lavorarci, però al momento ancora non sono riuscita a coniugare i due aspetti di cui parlavo prima.

10. Parlando di storie estreme, notiamo che l'ambientazione di Kamisama no ude no naka è in una scuola cattolica. L'ha scelta per offrire uno spunto esotico e offrire così qualcosa di diverso dal solito o c'è dell'altro dietro?
Volevo dare a questa storia un taglio molto peccaminoso, per così dire, e immorale; volevo che passasse il concetto di rompere dei tabù per amore. Tuttavia, in Giappone buona parte delle persone non sono profondamente credenti in senso religioso; per rendere questo senso del proibito ho quindi dovuto ricorrere all'idea di una scuola cattolica, dove esistono delle regole piuttosto rigide, in questo caso infrante per amore.

11. Nei suoi manga (Trattami con dolcezza, Tsuyogari, Elektel delusion, Otona Keikenchi) è spesso presente il tema della presa di coscienza dei sentimenti e della sessualità: è un argomento che le sta particolarmente a cuore?
La cosa più interessante per me è esprimere il motivo per cui un uomo possa innamorarsi di un altro uomo e ritengo importantissimo farlo capire e rimarcarlo anche, se serve.
Può succedere che una lettrice ti dica di non avere compreso il momento esatto in cui il personaggio X si innamora del personaggio Y, e a maggior ragione mi interessa esplicitarlo per bene.

12. Quali sono le differenza nel lavorare ad un capitolo per rivista e per una doujinshi? Queste ultime permettono maggiore libertà?
Nel disegnare doujinshi si è sicuramente molto più liberi; è proprio un tipo di lavoro molto diverso. Di fatto in una doujinshi posso lavorare come preferisco, arrivando anche a ridurre il numero di pagine se voglio. Una rivista commerciale invece presuppone di impostare un lavoro come quello di un film, perché poi i capitoli vengono raccolti in volume: ci dev'essere uno schema, un percorso, il raggiungimento di un climax e un finale per ciascun volume e per la storia nel complesso, mentre una doujinshi non chiede nulla di tutto ciò. D'altro canto però di tutto ciò che non riesco a inserire nei volumi canonici creo delle doujinshi apposite, quasi delle storie parallele.

13. La sua produzione comprende molte doujinshi su Il principe del tennis; perché ha scelto appositamente quell’opera? E’ difficile cambiare o adattare il carattere dei personaggi al nuovo contesto della doujinshi?
Ho lavorato su doujinshi de Il Principe del Tennis unicamente per passione, ma poiché disegno sin da quando ero piccina mi è sempre venuto spontaneo prendere personaggi altrui e lavorarci sopra, adattandoli quanto serve. È una cosa che mi piace molto.

14. Nonostante il recente successo dei manga yaoi in Italia, esistono ancora pregiudizi sul genere e sui suoi lettori: in una società come quella nipponica, generalmente poco incline ad accettare l’omosessualità maschile, pubblicare yaoi le crea qualche problema? Com’è visto lo yaoi in Giappone? Si aspettava un simile successo anche fuori dal Giappone?
No, sono opere di fantasia e vengono prese come tali. Non c'è un accostamento con la realtà, e per questo motivo in Giappone non sussiste alcun problema circa il recepimento degli yaoi come genere. Il problema potrebbe essere legato più alla tematica sessuale in sé che non alla specifica tematica omosessuale.
In ogni caso sono estremamente sorpresa dell'accoglienza ricevuta qui in Italia, non mi aspettavo nulla del genere. Vi ringrazio molto.

15. Le piacerebbe che qualcuna delle sue opere divenisse un film o uno special televisivo live? E in tal caso, ci sono degli attori in particolare che vorrebbe vedervi recitare?
Mi piacerebbe al punto che vorrei scegliere personalmente il cast, personaggio per personaggio.
D'altra parte io stessa a volte creo i miei personaggi rifacendomi a modelli di attori esistenti; inutile dire che vorrei poter avere proprio quella persona nel cast.

16. Un’ultima domanda, a caldo: boxer o mutande?

N: Mutande! Senza nemmeno pensarci (ride)! Non ve l’aspettavate?

AC: Sì, ma volevamo sentirlo dalla sua bocca!

N: E voi cosa preferite?

AC: Dipende dal personaggio, su Nemu stanno bene.

N: Le mutande però mi piacciono limitatamente ai disegni, un uomo in carne ed ossa con la mutanda bianca forse non è il massimo (ride).

Abbiamo concluso. La ringraziamo moltissimo per la disponibilità e la pazienza.

Grazie a voi, mi sono divertita molto!