Non era mai successo!
Ben due premi per un solo titolo manga in una botta sola: questi sono i verdetti di questa seconda tornata dei NekoAwards 2014!
Perchè attendere allora? Forza, andiamo subito a vedere chi avete portato alla vittoria...
Vincitore 2012: K-ON! di Kakifly-JPOP
Vota la miglior edizione manga del 2013
"Si legge davvero tutto d'un fiato e senza riuscire a staccarsi dalle pagine. Mistero, horror, eros e thanatos... c'è di tutto in Devilman." - oberon
""Mentre lo leggevo pagina dopo pagina si sentiva sempre più odore di horror e terrore, già dopo il secondo volume penso sia un probabile candidato per diventare uno dei miei manga preferiti.Fantastico." - Ota
"Prezzo alto, ma edizione bellissima come sempre della jpop.
Devilman è un capolavoro." - BlackLotus
Bastano solo due voti per portare alla vittoria l'edizione targata JPop di Devilman.
La casa editrice milanese bissa quindi il risultato dell'anno scorso (con K-On!) e dimostra ancora una volta di essere tra gli editori più apprezzati per quanto riguarda la bellezza di ciò che propone al lettore. Questa volta la vittoria ha ancora più valore visto che Jpop ha dovuto vedersela con una delle migliori edizioni Panini degli ultimi tempi, Ultimi raggi di luna Deluxe, e con l'ottima proposta di "Le mie palle – Proteggerò la mia Terra?" della Magic Press, un titolo molto atteso dal fandom.
Perchè leggere l'opera di Go Nagai nonostante i suoi annetti sulle spalle? Ce lo dice l'ottima recensione di AkiraSakura!
Nel corso di quasi 30 anni di attività come fumettista, non c'è stata opera che mi abbia richiesto uno sforzo psicologico tanto grande e, al tempo stesso, mi abbia dato un senso di pienezza spirituale quanto "Devilman". Quando scrivevo finivo per esserne assorbito con tutto me stesso, anima e corpo. Si può dire che sia un'opera fuoriuscita non tanto dalla mia fantasia, quanto dal mio stesso animo, dal mio spirito vitale, come un flusso di energia creativa che, senza passare attraverso il filtro della razionalità, per mezzo del braccio si sia fissata sulla carta come fumetto.
A più di quarant'anni dalla sua uscita, leggere (e rileggere) il "Devilman" nagaiano è sempre un'esperienza devastante. La sua grande potenza narrativa ed il suo inequivocabile messaggio finale ne fanno un vero classico intramontabile del fumetto di tutti i tempi, che ha influenzato moltissimi anime e manga a venire ("The end of Evangelion" in primis).
Sebbene parta come un'horror/spatter in cui i demoni vogliono ammazzare gli umani, le cose si faranno veramente tragiche ed apocalittiche dal momento in cui Akira, il protagonista indiscusso del manga, si rivolgerà direttamente al lettore dicendo: "fino a qui avete pensato di non aver niente a che fare con questa storia!! Ma da qui in poi, l'inferno non sarà più il mio dramma personale, ma anche il vostro! Il dramma di tutta l'umanità!" (sembra che sia Go Nagai stesso a rivolgersi ai lettori con queste parole). Il bello è che tutto quadra alla perfezione: la sceneggiatura e la trama sono perfette, e rendono chiaramente il messaggio che l'autore vuole trasmettere. Se pensate che i demoni siano stati messi lì "tanto per" vi sbagliate: forse il vero grande demone è l'uomo stesso, con la sua paura, la sua follia, la sua frustrazione repressa e la sua sete di potere.
E' palese che la cultura giudaico-cristiana abbia esercitato un fascino notevole ed influente verso un orientale come Go Nagai. Stessa cosa si può dire anche per la scienza, altro tipo di cultura nata nel seno dell'occidente e dell'antica Grecia. In questo manga non mancano infatti riferimenti alla Divina Commedia di Dante, all'Apocalisse di Giovanni, all'Antico Testamento, agli scienziati senza scrupoli che sperimentano nelle profondità del sottosuolo.
Come nella maggior parte delle opere di quegli anni, nel leggendario "Devilman" la tragedia di Hiroshima e Nagasaki si fa sentire, e viene resa molto bene: la tensione è plumbea, l'atmosfera è cupa e angosciosa; i corpi degli uomini sembrano essere dilaniati dalle sperimentazioni chimiche, dalle radiazioni e dalle torture subite nei vari laboratori sotterranei, più che dalla grottesca unione con i demoni usciti dalla penna di Go Nagai (Lovercraft ci metterebbe la firma). Forse proprio la scienza è il grande demone che trasforma l'uomo, ancora succube dei suoi istinti e delle sue paure ancestrali, in qualcosa di temibile e mostruoso. Le carneficine su larga scala delle due guerre mondiali parlano chiaro; inoltre nel manga c'è un evidente riferimento alla tragedia degli ebrei nei campi di concentramento nazisti.
In "Devilman" non mancano picchi vertiginosi di bellezza e poesia, come l'immolazione dell'arpia Silen, che fanno capire la grandezza e l'elevata caratura artistica dell'autore, uno dei più gandi innovatori del fumetto giapponese di sempre (paragonabile come influenza alla coppia Jack Kirby/Stan Lee nel fumetto americano). Go Nagai non è solamente "Mazinga Z", ma moltissime altre cose, che sono talmente numerose che non mi azzardo neanche ad elencare. Comunque, come si evince dalle sue stesse parole, "Devilman" è il suo indiscusso testamento spirituale (insieme all'opera che lo ha assorbito per tutta la vita, "Violence Jack").
Con "Devilman" Go Nagai è riuscito a dire tutto quello che c'era (e che c'è ancora adesso) da dire: si tratta di un'opera profonda e allo stesso tempo complessa, dalle molteplici sfaccettature e dal finale assai poetico. Non si tratta solamente di horror e splatter, ma anche di filosofia, di un'estrema cura nella caratterizzazione dei personaggi e di un motivato pessimismo nei confronti delle potenzialità umane. Un'opera capitale, insomma. Imprescindibile per ogni vero appassionato del fumetto e della cultura giapponese in generale.
AkiraSakura
A più di quarant'anni dalla sua uscita, leggere (e rileggere) il "Devilman" nagaiano è sempre un'esperienza devastante. La sua grande potenza narrativa ed il suo inequivocabile messaggio finale ne fanno un vero classico intramontabile del fumetto di tutti i tempi, che ha influenzato moltissimi anime e manga a venire ("The end of Evangelion" in primis).
Sebbene parta come un'horror/spatter in cui i demoni vogliono ammazzare gli umani, le cose si faranno veramente tragiche ed apocalittiche dal momento in cui Akira, il protagonista indiscusso del manga, si rivolgerà direttamente al lettore dicendo: "fino a qui avete pensato di non aver niente a che fare con questa storia!! Ma da qui in poi, l'inferno non sarà più il mio dramma personale, ma anche il vostro! Il dramma di tutta l'umanità!" (sembra che sia Go Nagai stesso a rivolgersi ai lettori con queste parole). Il bello è che tutto quadra alla perfezione: la sceneggiatura e la trama sono perfette, e rendono chiaramente il messaggio che l'autore vuole trasmettere. Se pensate che i demoni siano stati messi lì "tanto per" vi sbagliate: forse il vero grande demone è l'uomo stesso, con la sua paura, la sua follia, la sua frustrazione repressa e la sua sete di potere.
E' palese che la cultura giudaico-cristiana abbia esercitato un fascino notevole ed influente verso un orientale come Go Nagai. Stessa cosa si può dire anche per la scienza, altro tipo di cultura nata nel seno dell'occidente e dell'antica Grecia. In questo manga non mancano infatti riferimenti alla Divina Commedia di Dante, all'Apocalisse di Giovanni, all'Antico Testamento, agli scienziati senza scrupoli che sperimentano nelle profondità del sottosuolo.
Come nella maggior parte delle opere di quegli anni, nel leggendario "Devilman" la tragedia di Hiroshima e Nagasaki si fa sentire, e viene resa molto bene: la tensione è plumbea, l'atmosfera è cupa e angosciosa; i corpi degli uomini sembrano essere dilaniati dalle sperimentazioni chimiche, dalle radiazioni e dalle torture subite nei vari laboratori sotterranei, più che dalla grottesca unione con i demoni usciti dalla penna di Go Nagai (Lovercraft ci metterebbe la firma). Forse proprio la scienza è il grande demone che trasforma l'uomo, ancora succube dei suoi istinti e delle sue paure ancestrali, in qualcosa di temibile e mostruoso. Le carneficine su larga scala delle due guerre mondiali parlano chiaro; inoltre nel manga c'è un evidente riferimento alla tragedia degli ebrei nei campi di concentramento nazisti.
In "Devilman" non mancano picchi vertiginosi di bellezza e poesia, come l'immolazione dell'arpia Silen, che fanno capire la grandezza e l'elevata caratura artistica dell'autore, uno dei più gandi innovatori del fumetto giapponese di sempre (paragonabile come influenza alla coppia Jack Kirby/Stan Lee nel fumetto americano). Go Nagai non è solamente "Mazinga Z", ma moltissime altre cose, che sono talmente numerose che non mi azzardo neanche ad elencare. Comunque, come si evince dalle sue stesse parole, "Devilman" è il suo indiscusso testamento spirituale (insieme all'opera che lo ha assorbito per tutta la vita, "Violence Jack").
Con "Devilman" Go Nagai è riuscito a dire tutto quello che c'era (e che c'è ancora adesso) da dire: si tratta di un'opera profonda e allo stesso tempo complessa, dalle molteplici sfaccettature e dal finale assai poetico. Non si tratta solamente di horror e splatter, ma anche di filosofia, di un'estrema cura nella caratterizzazione dei personaggi e di un motivato pessimismo nei confronti delle potenzialità umane. Un'opera capitale, insomma. Imprescindibile per ogni vero appassionato del fumetto e della cultura giapponese in generale.
AkiraSakura
Vota il miglior "ripescaggio" del 2013!
Ed è tripletta!!!
JPop vince per la terza volta in questi NekoAwards 2014 e per la prima volta un titolo, Devilman, porta a casa due trofei. Quello che viene considerato il "capolavoro" di Go Nagai era già stato riproposto una decina di anni fa dalla d/visual, ma questa edizione ha dato il piacere della riscoperta di una pietra miliare del manga a tutta una nuova generazione, ed è così che la vittoria in questo caso è davvero senza se e senza ma al contrario della categoria precedente.
A nulla quindi è valso il traino del gran ritorno cinematografico di Capitan Harlock, il cui manga è stato prontamente riproposto dalla Goen, nè l'ottima edizione Panini dell'opera della Yazawa che però riesce a salire sul podio anche in questa occasione.
E' proprio l'anno di Devilman!
Come ripescaggio avrei voluto vedere più in alto l'Uomo Tigre ma capisco che sia un titolo non appetibile per tanti....
Per quanto riguarda l'edizione, invece, non posso dire nulla perché io posseggo l'ediziopne D/Visual pubblicata anni addietro
La lotta era tra Alita Last Order e Ultimi Raggi di Luna, oggettivamente non c'erano altre edizioni meritevoli del primo posto, a meno che non si vada a parare nel fatto "L'opera è grande, quindi anche l'edizione in automatico lo è".
Inutile dire che il risultato è palesemente sbagliato a livello oggettivo.
Poco da dire sul risultato dei ripescaggi, va bene così.
Ma avete visto almeno la sua edizione?!?
Quella di Devilman è Standard alla fine... Ok che il gap è di solo 2 voti ma è incredibile Devilman primo con quell'edizione normale, con sovracoperta... :facepalm:
Peccato Master Keaton sia solo sesto con quella GRAN EDIZIONE che si ritrova anche lui (se la giocherebbe con Ultimi Raggi di Luna), nettamente superiore a quella di Devilman...
Sul miglior ripescaggio ci sono tutte le serie che ho votato (a parte una) ai primi 7-8 posti, ma forse l'ordine ci può anche stare...
Miglior edizione: pure qua Devilman? Immeritato.
La trovo una delle più belle edizioni che io abbia mai visto, ma vedendo che per solo due voti è arrivato secondo mi fa pensare che non sono l'unica a pensarla così, l'unico problema sarà stato il prezzo e il fatto che è un titolo poco conosciuto.
Pazienza, per me il vincitore è l'opera della Yazawa
Detto questo aggiungo solo una cosa: per fortuna che abbiamo escluso Devilman dalla sezione miglior manga, altrimenti avrebbe fatto incetta di voti pure lì e sarebbe stata veramente un'immeritata tripletta
Con ciò in entrambe le classifiche, fra i primi 3 posti per me il vincitore è Ultimi raggi di luna, che comprerò assolutamente non appena riuscirò ad avere qualcosa di soldi in più...
Dimostrazione che escono risultati ridicoli se non c'è qualcuno che fa filtro pesante prima sui titoli, come è stato fatto per gli anime (che io concordi o meno con quello che poi è stato scelto per le finali... e spesso non concordo xD).
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