La prima volta che vidi Roma ero un tredicenne che la visitava in gita scolastica dalla Sicilia.
Già da quel primo, fugace, incontro, Roma mi colpì al cuore come le lance di una falange di soldati in armatura. Enorme, immensamente più grande della mia Palermo, ricca di un fascino incomparabile.
Chi l'avrebbe detto che, molti anni dopo, sarei finito a vivere proprio in quella città che al ragazzino di allora, al suo primo viaggio fuori dalla Sicilia, sembrava quasi finta, irraggiungibile, coi suoi meravigliosi monumenti e i suoi scorci da cartolina?
Certo, anche lei, come tutte le città del mondo, ha i suoi difetti, i suoi problemi e le sue magagne (provate a visitarla in uno dei tanti giorni d'inverno in cui sulla città si abbatte un fortissimo acquazzone, o in uno dei tanti giorni dell'anno in cui organizzano uno sciopero dei trasporti), ma quel che si dice di Roma è vero: è magica.
È una città che ha vissuto numerosi periodi della storia del nostro paese che han lasciato impronte ben precise nelle sue architetture, nei suoi acquedotti, nei suoi monumenti, nelle sue strade, nel fiume ormai sporco ma sempre affascinante che l'attraversa.
Accanto alle chiese più importanti del culto cattolico, alle splendide e bianche fontane che adornano le sue piazze, alle trattorie con le foto di Alberto Sordi alle pareti e i piatti di pasta all'amatriciana sui tavoli, Roma conserva ancora oggi i segni del glorioso impero di cui era il fulcro, fra colonne, fori, obelischi, rovine e anfiteatri che fanno capolino qua e là per le strade della città.
Lo scrittore Nikolai Gogol disse che di Roma "Ci si innamora lentamente, ma per tutta la vita".
Da siciliano che vive a Roma da otto anni, posso ben confermare la veridicità di questa frase, poiché innamorarsi di Roma, della sua cultura, dei secoli di storia che si porta dietro, è stato facile. Posso, dunque, ben immaginare, quanto sia facile innamorarsi di Roma per gli stranieri, come i tanti giapponesi che ogni giorno si piazzano con le loro macchine fotografiche davanti alla Fontana di Trevi.
O come Mari Yamazaki, che a Roma ha dedicato una serie a fumetti, Thermae Romae.
Roma, 128 D.C. L'ingegnere Lucio Modesto si occupa delle progettazione di terme e deve fare i conti con diversi problemi sul lavoro e nella vita familiare. Un giorno, risucchiato dalla vasca termale in cui era immerso, si ritrova magicamente trasportato in un altro tempo e in un altro luogo... il Giappone degli anni 2000!
Inizialmente spaesato, man mano che i suoi bizzarri viaggi nel tempo si ripeteranno, Lucio comincerà a comprendere un po' meglio lo strano mondo del "popolo dalla faccia piatta", che si dimostra essere ben più evoluto e civile di una semplice tribù barbarica, come creduto in un primo momento.
I suoi inaspettati soggiorni nel Giappone di oggi gli fanno scoprire un popolo sensibile, arguto e pragmatico, che usa le sue innovazioni tecnologiche per rendere piacevoli e funzionali bagni, vasche, terme, piscine. Tante meraviglie della modernità che Lucio guarda con occhi attenti e stupiti e che porta con sé nei suoi ritorni nell'Urbe, cercando di applicarle, coi mezzi che il mondo del 128 D.C. gli mette a disposizione, alla vita degli antichi Romani e agli impianti termali che progetta per cittadini e imperatori.
Pian piano, Lucio riesce a risolvere tutti i problemi che all'inizio della storia lo tormentavano, diventando uno degli ingegneri più stimati e richiesti di Roma. I suoi viaggi nel Giappone moderno, tuttavia, prendono una direzione inaspettata quando incontra la bella Satsuki, studiosa dell'antica Roma, per la quale l'avere un antico romano in carne ed ossa con cui comunicare in latino è un sogno diventato realtà...
Il mondo dell'antica Roma è sempre stato fonte di ispirazione per il cinema o la tv e non è affatto strano che anche i fumettisti giapponesi ne siano rimasti affascinati. Quel che stupisce è che Thermae Romae è una storia decisamente originale, che non si limita a rappresentare la biografia manga di un personaggio storico o a mettere in scena battaglie fra gladiatori, ma sceglie di raccontare qualcosa di più atipico e particolare.
L'incipit del manga è decisamente d'impatto, surreale e spassoso: un antico romano, tutto d'un pezzo, che si ritrova per magia solo, spaesato, in un mondo estraneo, abitato da gente che fa cose strane, parla una lingua incomprensibile e che pare non avere alcun rispetto e alcuna conoscenza della gloria di Roma.
Ricco di gags divertentissime e inizialmente pensato come una breve serie di episodi autoconclusivi, Thermae Romae si modifica nel corso del suo svolgimento per far fronte all'inaspettato successo, trasformandosi in una storia più serrata e di ampio respiro, che non manca di continuare a far divertire, ma aggiunge all'incipit di base più profondità e romanticismo.
È, in fondo, una storia d'amore, Thermae Romae. Per la gradevolissima deriva romantica che assume man mano che la vicenda di Lucio va avanti, certo, ma anche per altri aspetti.
È la storia dell'amore che l'autrice del manga prova nei confronti della sua patria e delle sue tradizioni (i bagni termali, visti come occasione di rinfranco per il corpo e lo spirito), ma anche per l'Italia, la sua cultura, la sua storia antica e le sue opere d'arte.
Un'opera unica e inimitabile, nata dalla curiosa storia personale della sua autrice: giapponese, che ha studiato all'accademia di belle arti a Firenze, disegna manga, ha un marito italiano e vive a Chicago.
Questa bizzarra dicotomia fra Oriente e Occidente, questo grande amore per la cultura e l'arte in tutte le sue forme, senza distinzione di tempo e barriere territoriali, han dato vita ad un manga particolarissimo e dal fascino irripetibile, che, spesso e volentieri, gioca con l'estetica del manga stesso, ora seguendone i dettami e le caratteristiche, ora divertendosi a scardinarli per creare qualcosa di nuovo e di unico al mondo.
La vicenda di un antico romano che fa la spola fra il suo tempo e quello del Giappone attuale è sicuramente molto surreale, ma è l'unica nota fantasiosa in un'opera che ha dalla sua un grande realismo in tutti gli altri suoi aspetti.
Il lavoro di ricerca svolto dalla Yamazaki è palpabile e documentato da molte annotazioni dell'autrice fra un capitolo e l'altro, così come è estremamente curata la ricostruzione storica e grafica dell'antica Roma, delle sue terme, dei suoi fori, e quella del Giappone attuale, ritratto con immenso realismo in ogni suo bagno, vasca, ufficio, negozio, paesello bucolico o grande metropoli.
Curatissima e molto piacevole anche la caratterizzazione dei personaggi.
Gli antichi Romani sono superbi, fieri del magnifico impero di cui fanno orgogliosamente parte, guardano dall'alto in basso gli altri popoli, mentre i giapponesi sono, qui come nella realtà, un popolo strano, a metà fra modernità e tradizione, composto in maniera ambivalente da saggi vecchietti che dispensano consigli e massime e da giovani in carriera che fanno uso di tecnologie moderne e stranianti. La saggezza, l'austerità e la malinconia dell'imperatore Adriano, ritratto nelle ultime fasi della sua vita, bucano le pagine e toccano il cuore del lettore.
In Thermae Romae grafica e narrazione si intrecciano magnificamente nel tratteggiare personaggi e scenari. Lucio e gli altri personaggi dell'antica Roma sono uomini austeri, dai tratti maturi, dal fisico scolpito e dall'aria virile, quasi usciti da un libro di storia dell'arte classica, più che da un fumetto giapponese. Lo stile della Yamazaki è realistico, rude, quasi occidentale in molti aspetti, ma non manca di presentare, all'occorrenza, qualche tratto più tipicamente "manga" nella rappresentazione dei personaggi giapponesi o dei numerosi siparietti umoristici che costellano la divertente storia di Lucio. Un paio di capitoli iniziali, fra barbari col fisico villoso e muscoloso, capelli e barbe lunghe e un'analisi di ciò che accomuna il culto della virilità e del membro maschile a Roma e in Giappone, rivolgono persino una strizzatina d'occhio al genere del bara manga.
Lo stile della Yamazaki rivela, inoltre, una grandissima attenzione ai dettagli e al realismo degli scenari e alla riproduzione di architetture, sculture, oggetti e opere d'arte. Basti vedere le splendide copertine dei volumi, che riproducono alla perfezione antiche sculture classiche e romane facendone la parodia in salsa termale.
Pubblicato in sei volumi fra il 2008 e il 2013, Thermae Romae ha riscosso un successo enorme e inaspettato in patria, piazzandosi ad ogni nuova uscita fra i bestseller della settimana.
Il manga di Mari Yamazaki è stato commercializzato anche in edizioni limitate con gadgets annessi, è stato trasposto in una miniserie animata in sei episodi e in un film live action girato a Cinecittà di cui è in preparazione un seguito.
Al successo commerciale si affianca quello della critica: nel 2010 l'opera ha vinto il Premio Tezuka come miglior storia breve e il Manga Taisho Award. Inoltre, giungono apprezzamenti per l'opera della Yamazaki anche da parte di altri colleghi mangaka, come Gengoroh Tagame, che proprio all'antica Roma ha dedicato il suo Virtus.
Thermae Romae è un manga che insegna l'amore per l'arte e per la cultura, aldilà delle barriere geografiche e temporali. Grazie a lui, i giapponesi hanno (ri)scoperto l'interesse per l'Italia e per l'antica Roma. Giusto e doveroso, dunque, che questo manga, un sincero e appassionato atto d'amore alla nostra storia e alla nostra bellissima capitale, abbia ottenuto una degna pubblicazione italiana.
La casa editrice Star Comics ha pubblicato i sei volumi fra Ottobre 2011 e Gennaio 2014, in un'edizione estremamente curata, con sovraccopertine rigide, occasionali pagine a colori, numerosi redazionali e promozione lancio per il primo volume, il cui unico difetto potrebbe stare nelle onomatopee lasciate in kana con traduzione a fianco, che stonano in un'opera come questa che per una sua buona parte si ambienta in un mondo, quello dell'antica Roma, estraneo al Giappone e che anzi ne disconosce pure l'esistenza.
Già da quel primo, fugace, incontro, Roma mi colpì al cuore come le lance di una falange di soldati in armatura. Enorme, immensamente più grande della mia Palermo, ricca di un fascino incomparabile.
Chi l'avrebbe detto che, molti anni dopo, sarei finito a vivere proprio in quella città che al ragazzino di allora, al suo primo viaggio fuori dalla Sicilia, sembrava quasi finta, irraggiungibile, coi suoi meravigliosi monumenti e i suoi scorci da cartolina?
Certo, anche lei, come tutte le città del mondo, ha i suoi difetti, i suoi problemi e le sue magagne (provate a visitarla in uno dei tanti giorni d'inverno in cui sulla città si abbatte un fortissimo acquazzone, o in uno dei tanti giorni dell'anno in cui organizzano uno sciopero dei trasporti), ma quel che si dice di Roma è vero: è magica.
È una città che ha vissuto numerosi periodi della storia del nostro paese che han lasciato impronte ben precise nelle sue architetture, nei suoi acquedotti, nei suoi monumenti, nelle sue strade, nel fiume ormai sporco ma sempre affascinante che l'attraversa.
Accanto alle chiese più importanti del culto cattolico, alle splendide e bianche fontane che adornano le sue piazze, alle trattorie con le foto di Alberto Sordi alle pareti e i piatti di pasta all'amatriciana sui tavoli, Roma conserva ancora oggi i segni del glorioso impero di cui era il fulcro, fra colonne, fori, obelischi, rovine e anfiteatri che fanno capolino qua e là per le strade della città.
Lo scrittore Nikolai Gogol disse che di Roma "Ci si innamora lentamente, ma per tutta la vita".
Da siciliano che vive a Roma da otto anni, posso ben confermare la veridicità di questa frase, poiché innamorarsi di Roma, della sua cultura, dei secoli di storia che si porta dietro, è stato facile. Posso, dunque, ben immaginare, quanto sia facile innamorarsi di Roma per gli stranieri, come i tanti giapponesi che ogni giorno si piazzano con le loro macchine fotografiche davanti alla Fontana di Trevi.
O come Mari Yamazaki, che a Roma ha dedicato una serie a fumetti, Thermae Romae.
Roma, 128 D.C. L'ingegnere Lucio Modesto si occupa delle progettazione di terme e deve fare i conti con diversi problemi sul lavoro e nella vita familiare. Un giorno, risucchiato dalla vasca termale in cui era immerso, si ritrova magicamente trasportato in un altro tempo e in un altro luogo... il Giappone degli anni 2000!
Inizialmente spaesato, man mano che i suoi bizzarri viaggi nel tempo si ripeteranno, Lucio comincerà a comprendere un po' meglio lo strano mondo del "popolo dalla faccia piatta", che si dimostra essere ben più evoluto e civile di una semplice tribù barbarica, come creduto in un primo momento.
I suoi inaspettati soggiorni nel Giappone di oggi gli fanno scoprire un popolo sensibile, arguto e pragmatico, che usa le sue innovazioni tecnologiche per rendere piacevoli e funzionali bagni, vasche, terme, piscine. Tante meraviglie della modernità che Lucio guarda con occhi attenti e stupiti e che porta con sé nei suoi ritorni nell'Urbe, cercando di applicarle, coi mezzi che il mondo del 128 D.C. gli mette a disposizione, alla vita degli antichi Romani e agli impianti termali che progetta per cittadini e imperatori.
Pian piano, Lucio riesce a risolvere tutti i problemi che all'inizio della storia lo tormentavano, diventando uno degli ingegneri più stimati e richiesti di Roma. I suoi viaggi nel Giappone moderno, tuttavia, prendono una direzione inaspettata quando incontra la bella Satsuki, studiosa dell'antica Roma, per la quale l'avere un antico romano in carne ed ossa con cui comunicare in latino è un sogno diventato realtà...
Il mondo dell'antica Roma è sempre stato fonte di ispirazione per il cinema o la tv e non è affatto strano che anche i fumettisti giapponesi ne siano rimasti affascinati. Quel che stupisce è che Thermae Romae è una storia decisamente originale, che non si limita a rappresentare la biografia manga di un personaggio storico o a mettere in scena battaglie fra gladiatori, ma sceglie di raccontare qualcosa di più atipico e particolare.
L'incipit del manga è decisamente d'impatto, surreale e spassoso: un antico romano, tutto d'un pezzo, che si ritrova per magia solo, spaesato, in un mondo estraneo, abitato da gente che fa cose strane, parla una lingua incomprensibile e che pare non avere alcun rispetto e alcuna conoscenza della gloria di Roma.
Ricco di gags divertentissime e inizialmente pensato come una breve serie di episodi autoconclusivi, Thermae Romae si modifica nel corso del suo svolgimento per far fronte all'inaspettato successo, trasformandosi in una storia più serrata e di ampio respiro, che non manca di continuare a far divertire, ma aggiunge all'incipit di base più profondità e romanticismo.
È, in fondo, una storia d'amore, Thermae Romae. Per la gradevolissima deriva romantica che assume man mano che la vicenda di Lucio va avanti, certo, ma anche per altri aspetti.
È la storia dell'amore che l'autrice del manga prova nei confronti della sua patria e delle sue tradizioni (i bagni termali, visti come occasione di rinfranco per il corpo e lo spirito), ma anche per l'Italia, la sua cultura, la sua storia antica e le sue opere d'arte.
Un'opera unica e inimitabile, nata dalla curiosa storia personale della sua autrice: giapponese, che ha studiato all'accademia di belle arti a Firenze, disegna manga, ha un marito italiano e vive a Chicago.
Questa bizzarra dicotomia fra Oriente e Occidente, questo grande amore per la cultura e l'arte in tutte le sue forme, senza distinzione di tempo e barriere territoriali, han dato vita ad un manga particolarissimo e dal fascino irripetibile, che, spesso e volentieri, gioca con l'estetica del manga stesso, ora seguendone i dettami e le caratteristiche, ora divertendosi a scardinarli per creare qualcosa di nuovo e di unico al mondo.
La vicenda di un antico romano che fa la spola fra il suo tempo e quello del Giappone attuale è sicuramente molto surreale, ma è l'unica nota fantasiosa in un'opera che ha dalla sua un grande realismo in tutti gli altri suoi aspetti.
Il lavoro di ricerca svolto dalla Yamazaki è palpabile e documentato da molte annotazioni dell'autrice fra un capitolo e l'altro, così come è estremamente curata la ricostruzione storica e grafica dell'antica Roma, delle sue terme, dei suoi fori, e quella del Giappone attuale, ritratto con immenso realismo in ogni suo bagno, vasca, ufficio, negozio, paesello bucolico o grande metropoli.
Curatissima e molto piacevole anche la caratterizzazione dei personaggi.
Gli antichi Romani sono superbi, fieri del magnifico impero di cui fanno orgogliosamente parte, guardano dall'alto in basso gli altri popoli, mentre i giapponesi sono, qui come nella realtà, un popolo strano, a metà fra modernità e tradizione, composto in maniera ambivalente da saggi vecchietti che dispensano consigli e massime e da giovani in carriera che fanno uso di tecnologie moderne e stranianti. La saggezza, l'austerità e la malinconia dell'imperatore Adriano, ritratto nelle ultime fasi della sua vita, bucano le pagine e toccano il cuore del lettore.
In Thermae Romae grafica e narrazione si intrecciano magnificamente nel tratteggiare personaggi e scenari. Lucio e gli altri personaggi dell'antica Roma sono uomini austeri, dai tratti maturi, dal fisico scolpito e dall'aria virile, quasi usciti da un libro di storia dell'arte classica, più che da un fumetto giapponese. Lo stile della Yamazaki è realistico, rude, quasi occidentale in molti aspetti, ma non manca di presentare, all'occorrenza, qualche tratto più tipicamente "manga" nella rappresentazione dei personaggi giapponesi o dei numerosi siparietti umoristici che costellano la divertente storia di Lucio. Un paio di capitoli iniziali, fra barbari col fisico villoso e muscoloso, capelli e barbe lunghe e un'analisi di ciò che accomuna il culto della virilità e del membro maschile a Roma e in Giappone, rivolgono persino una strizzatina d'occhio al genere del bara manga.
Lo stile della Yamazaki rivela, inoltre, una grandissima attenzione ai dettagli e al realismo degli scenari e alla riproduzione di architetture, sculture, oggetti e opere d'arte. Basti vedere le splendide copertine dei volumi, che riproducono alla perfezione antiche sculture classiche e romane facendone la parodia in salsa termale.
Pubblicato in sei volumi fra il 2008 e il 2013, Thermae Romae ha riscosso un successo enorme e inaspettato in patria, piazzandosi ad ogni nuova uscita fra i bestseller della settimana.
Il manga di Mari Yamazaki è stato commercializzato anche in edizioni limitate con gadgets annessi, è stato trasposto in una miniserie animata in sei episodi e in un film live action girato a Cinecittà di cui è in preparazione un seguito.
Al successo commerciale si affianca quello della critica: nel 2010 l'opera ha vinto il Premio Tezuka come miglior storia breve e il Manga Taisho Award. Inoltre, giungono apprezzamenti per l'opera della Yamazaki anche da parte di altri colleghi mangaka, come Gengoroh Tagame, che proprio all'antica Roma ha dedicato il suo Virtus.
Thermae Romae è un manga che insegna l'amore per l'arte e per la cultura, aldilà delle barriere geografiche e temporali. Grazie a lui, i giapponesi hanno (ri)scoperto l'interesse per l'Italia e per l'antica Roma. Giusto e doveroso, dunque, che questo manga, un sincero e appassionato atto d'amore alla nostra storia e alla nostra bellissima capitale, abbia ottenuto una degna pubblicazione italiana.
La casa editrice Star Comics ha pubblicato i sei volumi fra Ottobre 2011 e Gennaio 2014, in un'edizione estremamente curata, con sovraccopertine rigide, occasionali pagine a colori, numerosi redazionali e promozione lancio per il primo volume, il cui unico difetto potrebbe stare nelle onomatopee lasciate in kana con traduzione a fianco, che stonano in un'opera come questa che per una sua buona parte si ambienta in un mondo, quello dell'antica Roma, estraneo al Giappone e che anzi ne disconosce pure l'esistenza.
Un famoso detto recita che "tutte le strade portano a Roma". Frase che si può ben intendere per descrivere Thermae Romae, soprattutto nelle sue fasi finali, e la vicenda personale della sua autrice, che, grazie alla strada che l'ha condotta in Italia e ad un manga basato sull'antica Roma, ha trovato grandi fortune.
Curioso, divertente, arguto, inaspettatamente profondo e romantico, Thermae Romae rappresenta una piacevole boccata d'aria fresca in un mercato, quello dei manga, spesso un po' troppo prigioniero dei soliti schemi. E' una storia matura e intelligente, unica nel suo genere, che fa ridere di gusto e lascia ai suoi lettori la voglia di informarsi un po' di più sulla cultura degli antichi romani e, perché no, anche quella di prenotare seduta stante un biglietto per l'aeroporto di Fiumicino.
L'ennesima, grande, dimostrazione dell'amore che i giapponesi nutrono nei confronti del nostro paese, in un manga curioso e bizzarro che val senza dubbio la pena di provare a leggere e che potrebbe inaspettatamente piacere anche a chi di manga non se ne intende, ma ha il pallino dell'arte o della storia antica.
Curioso, divertente, arguto, inaspettatamente profondo e romantico, Thermae Romae rappresenta una piacevole boccata d'aria fresca in un mercato, quello dei manga, spesso un po' troppo prigioniero dei soliti schemi. E' una storia matura e intelligente, unica nel suo genere, che fa ridere di gusto e lascia ai suoi lettori la voglia di informarsi un po' di più sulla cultura degli antichi romani e, perché no, anche quella di prenotare seduta stante un biglietto per l'aeroporto di Fiumicino.
L'ennesima, grande, dimostrazione dell'amore che i giapponesi nutrono nei confronti del nostro paese, in un manga curioso e bizzarro che val senza dubbio la pena di provare a leggere e che potrebbe inaspettatamente piacere anche a chi di manga non se ne intende, ma ha il pallino dell'arte o della storia antica.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Thermae Romae 1 | € 5.90 | Star Comics |
Thermae Romae 2 | € 5.90 | Star Comics |
Thermae Romae 3 | € 5.90 | Star Comics |
Thermae Romae 4 | € 5.90 | Star Comics |
Thermae Romae 5 | € 5.90 | Star Comics |
Thermae Romae 6 | € 5.90 | Star Comics |
Aggiungo infine i complimenti soliti (ed oramai quasi sottintesi) a Kotaro per la recensione ed il lavoro svolto
Thermae Romae è un titolo davvero particolare nel panorama del fumetto nipponico, che non si può incasellare in un solo genere e che unisce l'ammirazione che l'autrice ha per l'Italia e la civiltà romana, con l'amore per le tradizioni termali della sua patria. Ciò che ne esce fuori è un manga da un lato rigoroso per quanto riguarda la descrizione dell'ambientazione storica, e molto divertente e spassoso quando descrive le avventure movimentate del protagonista nel Giappone dei giorni nostri, e le soluzioni che gli vengono ispirate dall'osservazione di quei luoghi e quelle persone per lui totalmente aliene. Se all'inizio si tratta per lo più di storie autoconclusive, negli ultimi volumi l'incontro con la giovane Satsuki, che altro non è se non l'alter ego della stessa mangaka, innamorata totalmente della figura di Cesare e della civiltà romana farà prendere alla storia una piega anche molto romantica. In conclusione un manga davvero molto interessante con un stile di disegno molto diverso dalla media della fumettistica nipponica, che mi ha davvero soddisfatto e che promuovo a pieni voti!
Ha alla sua base un idea tanto semplice e tanto efficace, che funziona molto bene, specialmemte all'inizio con i vari capitoli con Lucio che fa la spola tra Roma e il Giappone.
Per fortuna poi, quando si inizia ad avvertire una certa ripetitività, dal volume 3 circa, l'autrice riesce ad imbastire una buona trama, che regge per i 3 volumi successivi, che culminano con un ottimo e poetico finale, perfettamente in linea con lo spirito dell'opera.
Certo, rimangono delle cose inspiegate, come la causa dei viaggi nel tempo di Lucio, ma Thermae Romae non è un manga di fantascienza, e dunque la cosa non pesa più di tanto.
Il valore del manga sta in altro. Nella bella storia del protagonista e di Roma tutta.
avevo letto per caso il fumetto in inglese i primi 2 capitoli e li avevo trovati avvincenti! devo dire che il finale mi ha un po spiazzato!
Ricordo che mi suscitò una certa malinconia la nota dell'autrice nel primo volume, in cui spiegava come il Giappone narrato da lei nel suo manga, ormai non esista più...
Io comunque rido puntualmente come uno scemo quando vedo il protagonista, Lucio Modesto, che se la prende -con fare melodrammatico- per come il "popolo dalla faccia piatta" si dimostri ogni volta superiore con le sue invenzioni geniali
Ottima recensione
Il manga è davvero simpatico e particolare, forse ho trovato la fine un po' accellerata, ma (come concetto) adatta. Lo consiglio molto.
Grazie per i complimenti!
La storia d'amore non me l'aspettavo, lo ammetto, soprattutto perché nei primi volumi non se ne accennava affatto, però il lato sentimentale non era fastidioso o fuori luogo, anzi a mio parere ha impreziosito la trama e contribuito a costruire quel finale perfetto. Adesso però sono curiosa di leggere il volumetto extra che l'autrice ha in mente di disegnare.
Per chi ha apprezzato la versione cartacea, consiglio di andarsi a guardare anche il film live che è davvero ben realizzato, divertente e recitato alla grande.
Complimenti all'autore della recensione perché mi ritrovo in tutto ciò che ha scritto
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