Oggi esce nei cinema italiani Godzilla, il film, targato Legendary Pictures e Warner Bros., che vede protagonisti Aaron Taylor-Johnson (Kick-Ass), Bryan Cranston (Breaking Bad) ed Elizabeth Olsen.
Il mitico kaiju, ideato dagli studi giapponesi della Toho negli anni cinquanta, ritorna così protagonista di una pellicola made in U.S.A dopo la parentesi del 1998 di Roland Emmerich.
il trailer esteso del film in italiano
Lunedi c'è stata la presentazione alla stampa a Roma (Cinema Adriano) e noi di AnimeClick.it abbiamo mandato il nostro inviato, Kotaro.
Ecco le sue impressioni al termine della visione.
Fra il kolossal Pacific Rim dell'anno scorso e il prossimo venturo reboot cinematografico dei Power Rangers, sembra che, da qualche tempo a questa parte, il cinema americano stia riscoprendo il fascino dei robot e dei mostri giganti tipici dei cartoni animati, dei film e dell'intrattenimento per ragazzi giapponese.
Non è, dunque, così strana la scelta del regista Gareth Edwards di riportare sul grande schermo Godzilla, il re dei mostri giapponesi, nel sessantesimo anniversario della sua creazione.
Rispetto al precedente Godzilla americano in salsa Jurassic Park degli anni '90, il film di Edwards si dimostra un film più maturo e coerente con l'originale "Gojira" del 1954 e con il carattere del personaggio originale.
Il film del 1954, infatti, non era unicamente la storia di un mostro gigante che seminava distruzione e panico in città, ma anche e soprattutto un dramma umano che si faceva metafora del rapporto fra l'uomo e la natura e di una forte critica al nucleare, riflesso della tragedia che aveva scosso il Giappone appena nove anni prima.
Riproporre Godzilla, il mitico mostro giapponese legato a doppio filo all'energia nucleare, all'indomani di Fukushima, appare come una scelta inaspettatamente sensata ed è palpabile che si sia cercato di dare a questo film un taglio più umano e più maturo, che fornisse spunti di riflessione per lo spettatore, invece di offrirgli soltanto un grande spettacolo d'azione e distruzione. Non è un caso, probabilmente, che il film prenda le mosse in Giappone nel 1999, anno del disastroso incidente nucleare di Tokaimura.
Il legame col Giappone è molto forte, vuoi perché buona parte del film è ambientato nell'arcipelago, vuoi per il personaggio del dottor Serizawa (che porta lo stesso cognome dello scienziato protagonista del film originale), interpretato da un sempre bravissimo Ken Watanabe, vuoi perché c'è molta fedeltà con la concezione giapponese del personaggio e del ruolo di Godzilla.
Non è, dunque, così strana la scelta del regista Gareth Edwards di riportare sul grande schermo Godzilla, il re dei mostri giapponesi, nel sessantesimo anniversario della sua creazione.
Rispetto al precedente Godzilla americano in salsa Jurassic Park degli anni '90, il film di Edwards si dimostra un film più maturo e coerente con l'originale "Gojira" del 1954 e con il carattere del personaggio originale.
Il film del 1954, infatti, non era unicamente la storia di un mostro gigante che seminava distruzione e panico in città, ma anche e soprattutto un dramma umano che si faceva metafora del rapporto fra l'uomo e la natura e di una forte critica al nucleare, riflesso della tragedia che aveva scosso il Giappone appena nove anni prima.
Riproporre Godzilla, il mitico mostro giapponese legato a doppio filo all'energia nucleare, all'indomani di Fukushima, appare come una scelta inaspettatamente sensata ed è palpabile che si sia cercato di dare a questo film un taglio più umano e più maturo, che fornisse spunti di riflessione per lo spettatore, invece di offrirgli soltanto un grande spettacolo d'azione e distruzione. Non è un caso, probabilmente, che il film prenda le mosse in Giappone nel 1999, anno del disastroso incidente nucleare di Tokaimura.
Il legame col Giappone è molto forte, vuoi perché buona parte del film è ambientato nell'arcipelago, vuoi per il personaggio del dottor Serizawa (che porta lo stesso cognome dello scienziato protagonista del film originale), interpretato da un sempre bravissimo Ken Watanabe, vuoi perché c'è molta fedeltà con la concezione giapponese del personaggio e del ruolo di Godzilla.
Uno spezzone del film dove appare sia Godzilla che un mostro alato.
A differenza del film americano del 1998, dove era un lucertolone che minacciava la sicurezza degli uomini e andava abbattuto, qui Godzilla è una creatura ambigua e affascinante, che crea sì disagi e distruzione muovendosi in città, ma è anche una figura salvifica che salva, inconsapevolmente, gli uomini dai due giganteschi e mostruosi MUTO. Gli autori hanno dichiarato di voler rendere il loro Godzilla una creatura che gli spettatori potessero guardare allo stesso tempo con timore e ammirazione, come accade nei film giapponesi.
La presenza di altri due mostri insieme a Godzilla permette di ricreare sul grande schermo uno degli elementi di maggior successo dei "kaiju eiga", ossia le furiose battaglie che si consumano fra mostri giganti, mentre gli uomini assistono impotenti alla loro città che viene distrutta dalla lotta. In questo film, Godzilla emette persino il suo celeberrimo respiro di fuoco, rendendolo del tutto simile al mitico re dei mostri amato dai giapponesi da generazioni.
D'altra parte, il Godzilla di Gareth Edwards è anche un dramma profondamente umano, che mette i suoi personaggi a contatto con una tragedia, che ha la forma di mostri giganti ma anche qui è la metafora delle grandi catastrofi naturali e dei pericoli del nucleare.
Paradossalmente, il lucertolone Godzilla e la sua feroce lotta contro i MUTO rimangono il più delle volte sullo sfondo, mentre l'attenzione è tutta per gli uomini che vivono la tragedia e i disagi sulla loro pelle.
Grande spazio è, infatti, dedicato alla situazione familiare del protagonista; alla tragedia che nel 1999 la segnò a vita; al travagliato rapporto che intercorre fra lui e il suo tormentato padre; al modo in cui lui, la moglie e il figliolo cercano disperatamente di salvarsi e ricongiungersi.
Il tema della famiglia sembra essere molto caro agli Americani, che ultimamente lo trattano molto spesso nei loro film e telefilm, e anche Godzilla non fa eccezione, rimarcando l'importanza dell'unità familiare anche nella più grande delle catastrofi.
La presenza di altri due mostri insieme a Godzilla permette di ricreare sul grande schermo uno degli elementi di maggior successo dei "kaiju eiga", ossia le furiose battaglie che si consumano fra mostri giganti, mentre gli uomini assistono impotenti alla loro città che viene distrutta dalla lotta. In questo film, Godzilla emette persino il suo celeberrimo respiro di fuoco, rendendolo del tutto simile al mitico re dei mostri amato dai giapponesi da generazioni.
D'altra parte, il Godzilla di Gareth Edwards è anche un dramma profondamente umano, che mette i suoi personaggi a contatto con una tragedia, che ha la forma di mostri giganti ma anche qui è la metafora delle grandi catastrofi naturali e dei pericoli del nucleare.
Paradossalmente, il lucertolone Godzilla e la sua feroce lotta contro i MUTO rimangono il più delle volte sullo sfondo, mentre l'attenzione è tutta per gli uomini che vivono la tragedia e i disagi sulla loro pelle.
Grande spazio è, infatti, dedicato alla situazione familiare del protagonista; alla tragedia che nel 1999 la segnò a vita; al travagliato rapporto che intercorre fra lui e il suo tormentato padre; al modo in cui lui, la moglie e il figliolo cercano disperatamente di salvarsi e ricongiungersi.
Il tema della famiglia sembra essere molto caro agli Americani, che ultimamente lo trattano molto spesso nei loro film e telefilm, e anche Godzilla non fa eccezione, rimarcando l'importanza dell'unità familiare anche nella più grande delle catastrofi.
Stupisce quanto possa ancora essere attuale una storia come quella di Godzilla, che risulta chiaramente meno efficace rispetto al Giappone dell'immediato dopoguerra, ma non meno affascinante e ricca di spunti ancora validi, alla luce di un disastro come quello di Fukushima.
E' un film che si discosta un po' dal classico blockbuster americano tutto azione, in quanto, pur avendo dalla sua il consueto repertorio di esplosioni, distruzioni, effetti speciali ed eroici soldati, offre maggiori spunti di riflessione e una maggior attenzione agli umani e ai loro sentimenti piuttosto che all'azione.
Anzi, da questo punto di vista si rivela essere, salvo un paio di scene che coinvolgono i respiri infuocati del lucertolone, pure poco spettacolare, con un'abbondanza di toni scuri, riprese in notturna, fumo e detriti che danno una visuale confusa degli scontri e non permettono di godere appieno del lavoro svolto dai monster designer, rendendo Godzilla e i suoi avversari vaghe creature di colore scuro, ben lontane dai variopinti e riconoscibilissimi pupazzoni giapponesi. La visione in 3D, a causa delle lenti scure degli occhiali, peggiora la situazione anziché rendere la visione più spettacolare.
Spicca fra le altre la recitazione di Bryan Cranston, il famosissimo Walter White di Breaking Bad, continuando, dopo il Pacific Rim di Guillermo Del Toro in cui recitavano Charlie Hunnam e Ron Perlman, protagonisti del telefilm Sons of Anarchy, un trend che vede i cineasti statunitensi proporre un filone di film che sappiano stuzzicare l'appetito dello spettatore "nerd", sia quello che vive a pane e serial televisivi, sia quello che è invece attento alle produzioni d'oltremare, di oggi ma, soprattutto, di ieri.
Un trend che, ci scommettiamo, non finisce qui.
E' un film che si discosta un po' dal classico blockbuster americano tutto azione, in quanto, pur avendo dalla sua il consueto repertorio di esplosioni, distruzioni, effetti speciali ed eroici soldati, offre maggiori spunti di riflessione e una maggior attenzione agli umani e ai loro sentimenti piuttosto che all'azione.
Anzi, da questo punto di vista si rivela essere, salvo un paio di scene che coinvolgono i respiri infuocati del lucertolone, pure poco spettacolare, con un'abbondanza di toni scuri, riprese in notturna, fumo e detriti che danno una visuale confusa degli scontri e non permettono di godere appieno del lavoro svolto dai monster designer, rendendo Godzilla e i suoi avversari vaghe creature di colore scuro, ben lontane dai variopinti e riconoscibilissimi pupazzoni giapponesi. La visione in 3D, a causa delle lenti scure degli occhiali, peggiora la situazione anziché rendere la visione più spettacolare.
Spicca fra le altre la recitazione di Bryan Cranston, il famosissimo Walter White di Breaking Bad, continuando, dopo il Pacific Rim di Guillermo Del Toro in cui recitavano Charlie Hunnam e Ron Perlman, protagonisti del telefilm Sons of Anarchy, un trend che vede i cineasti statunitensi proporre un filone di film che sappiano stuzzicare l'appetito dello spettatore "nerd", sia quello che vive a pane e serial televisivi, sia quello che è invece attento alle produzioni d'oltremare, di oggi ma, soprattutto, di ieri.
Un trend che, ci scommettiamo, non finisce qui.
5 curiosità sul film
- Questo Godzilla esce nel 2014, nel 60esimo anniversario del primo Godzilla del 1954, diretto da Ishirō Honda.
- Godzilla è coperto di cicatrici cheloidi. Questa caratteristica è stata presa dall'originale Godzilla del 1954 ed è stato così "disegnato" per evocare i segni raccapriccianti dei sopravvissuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki. Questo aspetto aumenta il concetto di Godzilla come un mostro creato dalle armi nucleari.
- Secondo Gareth Edwards, il design di Godzilla è ispirato da orsi e draghi di Komodo; il muso, in particolare, è influenzato da orsi, cani e aquile.
- Akira Takarada, attore dell'originale Godzilla del 1954 fa un cameo nel film.
-
Il film in America è stato classificato "Rated PG-13" per "per intense sequenze di distruzione, caos e violenza". PG-13 significa che "I genitori sono invitati a essere prudenti perché il film contiene materiale che potrebbe essere inadeguato per i bambini sotto i 13 anni".
Cineblog
trattandosi di legendary, i combattimente nel buio mi e` ormai abituato XD, evitate di guardare in 3D X'''''D
il film andro` a vedere sta sera con soli 3 euro *_*
ps. Ironic hai perso Gamera, anche lui ritornera` anno prossima
" Il trionfo di King Kong " (1962 ) regia di Ishiro Honda
in cui Godzilla affronta King Kong--La leggenda urbana narra che del film vennero fatti due finali
Uno destinato al mercato giapponese in cui Godzilla batteva King Kong
Uno destinato al mercato Americano in cui King Kong Batteva Godzillla ---
Nota personale Possiedo il film in questione .ma se vi aspettate che vi sveli il mistero dovrete aspettare che il Sassuolo vinca la Champions League minimo
UAZ UAZ UAZ UAZ (Diaboliken Krukken Risaten che fa akkiacciren sanguen in perfetten stilen "Difentero Patrone di monden ja ") UAZ UAZ UAZ
Non è un film riuscito al 100%, ma è giusto premiarne gli intenti (ho letto un dossier ricchissimo di interviste a staff, regista, attori che hanno detto parole molto belle e si vede quanto ci tenessero a questo progetto), che per una volta ci hanno regalato un film magari un po' deludente dal lato prettamente action ma che a modo suo omaggia i kaiju eiga con i combattimenti fra mostri e che, come il Godzilla originale degli anni '50, sfrutta il mostro gigante come base di partenza per imbastire un dramma umano ricco di significati.
Il problema di Godzilla e non solo,,, legato ai remake e che manca quel retroterra che ne stava alle origini -Il Godzilla originario e i suoi cloni erano dei B movie girati con pochi mezzi e confinati nell panorama occidentale d allora ai drive in o ai cinema di quinta visione (nel caso italico) -SE vogliamo farne un equiparazione erano il corrispondente Giapponese dei film di Roger Corman o Ray Harryhausen Girati in un momento storico in cui I Giapponesi /Cinesi elano quelli che pallavano con la elle al posto della Erre (parliamo di fine anni 50 inzi anni 60) e la circolazione cinematografica era molto diversa da quella odierna Un mondo cinematografico dove Mario Brega si incrociava con Steve Reeves e in cui il sex symbol per antonomasia era la Sylva Koscina (piu della Loren piu della Mangano piu della Lollobrigida) -aldila di quella che fu la commedia all italiana ... -negli anni di Godzilla in Italia furoreggiava il cosidetto Peplum Movie -Film alla pari di Godzilla girati con pochi soldi qualche star ammericana minore o sul viale del tramonto in cui al posto di Lucertoloni Tartarugoni o Lumaconi imperavano Ercoli ,Macisti e Golia vari (classici film da patronato) In cui la trama di base era piu o meno la stessa di base cosi come il suo sviluppo Un Mega cattivo a tuttotondo ,, Un Eroe muscoloso , un paio di donnine discinte (per i criteri dell epoca) un po di cartapesta è il gioco era fatto,,, Film di serie poco costosi e ripetibili all infinito Che poi non appartenessro alla famiglia delle prima visioni è un altro discorso ,,,,Prendiamo ora un Godzilla d allora ,,, Retroterra Giappone anni 50/60 un paese uscito dalla Guerra alla pari dell Italia,, un paese che deve ricostruirsi,un paese che si beccato 2 bombe atomiche un paese vissuto fino all Enola Gay di certezze ,un paese che dall 1853 ha sposato l idea occidentale dell progresso tecnologico come progresso sociale umano Ma ahime a un certo punto il progresso umano fa bum - Il Giappone godzilliano sia pure nell suo essere B Movie Ne diventa la rappresntazione ,, il genio è uscito dalla lampada (Godzilla) e nessuna opera dell ingenio umano ( tecnolgia, pseudo robottoni .modernita varia) ( vale a dire il postivismo progressista) Puo opporvisi -ovvero il vecchio Godzilla per molti versi era l incarnazione vivente del " Il sonno della ragione genera mostri " Sorgessero dubbi provate a fare un parallelo con il suo equivalente USA nato piu o meno in quelli stessi anni Simbolo alla pari di Godzilla dell angoscia atomica d allora,,, Nato Grigio ma poi diventato Verde , una macchina di potenza inerrestabile e incontrollabile ,,moderno Jekyil and Mister Hyde , nato da un esperimento alla ricerca di nuove potenze atomiche In parole povere era nato [(scherzavo) Calimero (scherzavo)] -- L Incredibile Hulk figlio alla pari di Godzilla dell era atomica,, Entrambi verdi, entrambi inarrestabili entrambi incontrollabili entrambi geni usciti dalla lampada che nessuno riesce a rimettere nella bottiglia Entrambi diventati camp a modo loro negli anni 70/80 (un po come il Batman di Adam West) ed entrambi ripresentati negli ultimi anni ,, Modernizzati effetto specializzati ma entrambi privi dell fuoco originario che vi ardeva dentro
Per quanto possa non piacere il film mericano è simbolo di internazionalita o quanto meno di grandi mercati potenziali,,,e questo durera finche hollywood sara il simbolo dello Star System --
Dopo Avatar e Transformers 3 non andrò mai più a vedere un film in 3D.
Sono uscito dal cinema con gli occhi che bruciavano e il mal di testa.
Aggiungiamo che alcune scene sono inserite solo e soltanto per dare allo spettatore il 3D ma non sono affatto funzionali al film.
Aspetto il Blu ray e, se le critiche saranno scarse, al massimo me lo noleggio.
NXT
Finalmente Gogzilla ritrova la sua anima.
Niente spoiler ma il film per chi è un conoscitore di Godzilla è ricco di citazioni.
Perche' di questo si tratta,di un vero film di Godzilla con TOTALE ADERENZA AL CANONE. Chi come me ha visto tutti e 30 i film di Godzilla piu' volte piu' dire con cognizione di causa che questo film e' impeccabile. Sara' forse un fiasco tra il pubblico americano, ma per gli estimatori di Godzilla e' perfetto. Certo anch'io avrei preferito piu' scene con i mostri e meno scene al buio, ma del resto il film del '54 era anche peggio in questo rispetto, il regista ha solo seguito la tradizione. Devo dire che avendo visto la versione 2D i mostri si vedevano bene comunque.
Insomma il mio giudizio e' ottimo, si tratta di uno dei migliori film di Godzilla di tutti i tempi, il regista ha capito tutto e sbagliato niente, e' tutt'altra cosa sia da Pacific Rim che da quell'obbrobrio di GINO del 1998. Sono uscito dal cinema con gli occhi chi mi brillavano! Devo consigliarlo a mio padre anche lui fan del brand fin dai tempi di Godzilla Re di mostri (doverosamente citato alla fine tra l'altro!).
Gli elementi da blockbuster americano però ci sono, vedi il protagonista che è un supersoldato (nell'originale giapponese il personaggio che spicca di più è uno scienziato, non un militare) che sopravvive a cadute, esplosioni e disastri con grande paraculaggine perché "lui disattiva le bombe di mestiere"
GINO?
e` un film spacca chi invade il mio territorio e basta
avere il protagonista un militare e scienziato e` classico della serie millenium, il punto comune e` dopo tanti booooom, il militare non muore XD
di per se non e` un reboot, ma anniversario dove, il lucertolone non va in giappone a spacare ma in america
le scene sotto alla pioggia non e` il massimo, ma godibile, soprattutto per la scena di caricamento
Gino forse riferiva alla zilla del 98 >.
GINO e'un acronimo dei fans per il film del '98: Godzilla In Name Only.
Mi ha fatto piacere che, fra esplosioni, soldati americani, carri armati, distruzioni, ponti che crollano, effetti speciali, mostroni, computer grafica e 3D vari, per una volta ci abbia visto anche un bel po' di sostanza. Rimango dell'idea che solo i giapponesi possano capire la vera essenza di Godzilla, ma questo è un bel tentativo da parte degli occidentali ed è un film che ha un bel messaggio e anche una certa poesia (nel finale) dietro alla forma spettacolare.
No, penso che la vera essenza di Godzilla sia perfettamente comprensibile anche agli occidentali e qualunque bambino puo' capirla. Non ci vuole tanto, il messaggio e' che l'uomo e' piccolo piccolo mentre Godzilla e' grande grande. Solo che agli americani questo non piace, loro vogliono vedere l'uomo che vince sulla natura, insomma vogliono King Kong o Pacific Rim, non Godzilla. Saro' proprio curioso di conoscere i dati al botteghino di questo film negli USA.
Ammiro la tua capacità di sintesi, ah ah
Però Godzilla è diventato grande grande a causa delle radiazioni, infatti il messaggio del primo film giapponese è una critica all'uso sbagliato della scienza (lo scienziato protagonista muore insieme a Godzilla uccidendolo e portandosi nella tomba la bomba che risucchia l'ossigeno perché non vuole che poi venga eventualmente usata nelle guerre), nato da un popolo che queste cose le ha vissute sulla propria pelle. Gli Americani non le sentono allo stesso modo, ovviamente, e non hanno bisogno di Godzilla per comprendere che non possono opporsi alla natura, bastano i millemila film catastrofici con meteoriti, tempeste, trombe d'aria, glaciazioni ecc. che han fatto in quantità industriale. Poi chiaramente il mondo non finisce mai perché non c'è gusto a vedere un film che finisce male con la distruzione di tutto, ma il messaggio, quello di sensibilizzare all'educazione ambientale e alle catastrofi naturali, arriva.
Chiaro che poi i bambini stan dietro a Godzilla (allo stesso modo dei robot dei Tokusatsu o l'incredibile Hulk) perché gli pare figo il mostrone che spacca tutto, ma non è solo questo.
No, Kotaro non e' cosi'. Fino all'era Heisei nessun film di Godzilla ha mai detto che Godzilla e' stato fatto crescere dalle radiazioni. Questa idea e' stata importata dai comics americani. Il Godzilla canonico era gia' grande prima, e' stato solo disturbato/risvegliato dalle radiazioni, non creato da queste. Poi nel 1991 e' venuto Godzilla vs King Ghidorah che dice il contrario (grave errore) ma Gareth Edwards ha scelto di rispettare il canone, proprio perche' ha capito il vero Godzilla.
infatti il messaggio del primo film giapponese è una critica all'uso sbagliato della scienza
Il messaggio di Godzilla NON e' contro il cattivo uso della scienza. Piuttosto il messaggio e' che la scienza e' totalmente inutile e che l'uomo che nonostante tutta la sua scienza e' del tutto impotente. Siccome il Godzilla 1954 e' un remake di un film americano (Il risveglio del dinosauro) deve concludersi con la morte di Godzilla, un grave errore che i giapponesi non hanno piu' ripetuto, tranne una volta, che pero' non conta per fondati motivi. Comunque lo fanno sconfiggere dall'Oxygen Destroyer, che e' piu' una pozione magica preparata da un mago (il professor Serizawa) che un prodotto scientifico.
Quindi forse mi sono gasato eccessivamente al termine della proiezione.
E' evidente che questa volta il regista sapesse chi era Godzilla.
Comunque il messaggio dei film di Godzilla si riassume perfettamente nella frase di Serizawa "L'arroganza dell'uomo è pensare di avere la natura sotto il proprio controllo e non l'esatto contrario."
e con questo si intende anche il tentativo di controllo da parte dell'uomo della natura come ad esempio imbrigliare l'energia atomica.
Non avevo mai visto la sala più grande del cinema completamente piena. Mi ha sorpreso, più di quanto sia riuscito a sorprendermi la pellicola.
Dal mio punto di vista questo Godzilla è stato semplicemente scandaloso.
Scandaloso.
Il titolo è quanto di più ingannevole ci sia in giro, mi aspettavo questo mostro, e in 123 minuti di girato viene inquadrato massimo 20 minuti; tutto a favore dei MUTO, vere star della storia, assieme alla sfigatissima famiglia Brody.
Davvero, arrivati i titoli di coda mi è salita un'amarezza che difficilmente riuscirò a mandare giù: quando le scene cominciavano a farsi interessanti, il regista staccava e passava ad altro; quando la tensione si faceva massima, il regista mostrava il tutto dal telegiornale di un televisore; quando lo scontro sarebbe potuto diventare assoluto, il regista si concentrava sul primo piano di Aaron Taylor-Johnson sotto steroidi e sguardo corrugato.
Ma perché? Perché far soffrire così tanto lo spettatore?
La prima ora è stata di assoluta agonia. Il mostro del titolo si è fatto attendere e desiderare, come la bella della classe nascosta dagli occhi indiscreti dal padre prepotente (Gareth Edwards).
Fa piangere il cuore tanto ben di dio (un Godzilla gigantesco, "costruito" e pensato divinamente, potentissimo e assolutamente epico) sfruttato così poco e così male.
La trama, a mio parere, sbaglia tutto. Vuoi far vivere Godzilla (e i MUTO) come catastrofe naturale, contro cui l'umanità non può nulla? Mi va bene. Vuoi far provare allo spettatore pagante la sensazione di fragilità dinnanzi a un cataclisma personificato da esseri immensi? Ok.
Ma non puoi farlo inquadrando per tutto il tempo Aaron Taylor-Johnson, indistruttibile e completamente privo di emozioni (non so se per volontà del copione, o per limiti recitativi).
Si perde tutta la coralità di un'umanità vicina all'estinzione. Si perde il realismo di ogni singola scena.
E si finisce per sacrificare con inquadrature sbagliate mostri che si riempono di botte.
A dirla tutta mi è piaciuto di più il Godzilla del 1998. La creatura non è l'originale della Toho, lo so, ma almeno non si cerca di prendere in giro lo spettatore, spacciando qualcosa che il film non è.
Non si può fare un film su Gojira e farlo apparire solo alla fine del film. Si perde in partenza!
Il film purtroppo non funziona per me, il regista aveva fatto qualcosina d'interessante col suo Monsters, ma era lento, con pessimi attori, pesante nei dialoghi, tutti difetti che ha portato quì in questo nuovo Gojira.
Lo avrebbero dovuto chiamare Motu, sarebbero stati più onesti.
Gojira non sarà mai americanizzato.
Purtroppo dopo una lunga attesa, poichè il trailer ispira alquanto, ieri all'uscita dalla sala ero perplessa, dispiaciuta e stanca.
Comprendo la buona intenzione di riproporre una nuoa versione di godzilla, ma questo è troppo.
Tant'è che alla prima apparizione del primo mostro che non era un lucertolone bensì una specie di insetto gigante schifoso mi sono girata verso la mia amica e ho detto: "Ma godzilla non era una lucertola una volta?"
Film lungo e noioso. La sala era piena, quello che doveva essere un successo ed un esordio si è rivelato una palla. Metà della gente ha dormito.
Insomma, il film non era neanche sui MUTO, era su un giovane uomo (?) che dopo traumi come la morte della madre, è riuscito a tornare dal giappone -scenario che ha fatto da sfondo nel film solo per i primi 20 minuti-facendo varie tappe tra le hawai e la west coast.
E' sopravissuto sempre e solo lui a tutto, non si sa neanche come, perchè era più fantascienza l'avventura di sto tizio che ill pesonaggio di godzilla.
Pieno di lacune nella trama, scenario da cani, personaggi vuoti ed inespressivi.
"E' un film che si discosta un po' dal classico blockbuster americano tutto azione"
Sicuri di aver visto lo stesso film?
Non ha assolutamente nulla questo film. E' la classica americanata dal principio alla fine. Tutto è ambientato e collegato all'America, dal punto di vista riflessivo non c'è nulla. E' solo una lunga conversazione di ordini eseguiti per conto della flotta americana e che dimostra solo l'idiozia dell'essere umano!
L'unica cosa positiva? Ebbene l'audio del cinema nei 15 minuti finali dove combatte e rugisce godzilla. Il sedile tremava e questo forse è stata l'unica cosa avvincente.
Questo film è una cagata americana che ha preso una bella storia giapponese e l'ha rovinata.
Insomma sono dispiaciuta solo per le generazioni future che se conosceranno tale storia lo faranno con questa versione del film.
Voto da 1 a 10: 3.
se non vi e` piaciuto amen
Bastava che dicevi che non ti e piaciuto e basta.
Però dal mio punto di vista la storia del soldato e famiglia proprio non c'entrava nulla. Lui è solo grosso ed espressivo come un muro di cemento, la moglie e il bimbo non hanno neanche il tempo di essere sviluppati e il finale... bah. Capisco l'esercito americano, ci fanno la figura delle piccole formiche impotenti, direi che rende bene il contrasto tra i mostri e la Natura e i minuscoli esseri umani... però avrei anche preferito seguisse di più gli scienziati, magari qualche personaggio "civile", ma la storiella della famigliola americana l'avrei evitata, soprattutto visto che io ho trovato di maggiore impatto emotivo il dramma iniziale.
In ogni caso per me il film è decisamente promosso, molto di più di quanto mi aspettassi dagli americani...
Estrapolando alcuni commenti dalla fluviale chiacchierata:
Ma la Legend non è quel gruppo che ha fato pacific Rim ?? Che li hanno utilizzati anche per Godzilla?? Hanno voluto risparmiare??
E' uguale, questo Godzilla è identico al primo Godzilla ( ed ora gli posso spiegare perchè) con tanto di compulsazione del Web e confronto di foto su un libro che abbiamo...
Godzilla NON era un'iguana ?? Che centra il mostro preistorico ??
Bellissime le ali del Muto maschio!
Per farla breve il suo giudizio in numeri: Se non guardi la trama 8; se guardi la trama e Non conosci la storia di Godzilla 7; Se conosci la storia di Godzilla 6...
Ovviamente lui conosce la storia di Godzilla...
@Joahn Wayne a titolo di informazione i film dedicati ai kaiju hanno sempre seguito in Giappone, soprattutto ha seguito la cinematografia, con una gran bella esposizione dedicata, modelli e figure, anche a questo Godzilla è stata dedicata una Figure.
Il film "si discosta un po' dal classico blockbuster americano tutto azione" perché questo elemento c'è solo nel secondo tempo praticamente, ed è fatto pure male (è tutto troppo scuro e non ci si gode le scene coi mostri), mentre i riflettori sono sempre puntati sui drammi umani e familiari del protagonista, più che su "Noi-siamo-gli-Americani-padroni-del-mondo-andiamo-a-spaccare-tutto-e-a-distruggere-i-mostri"... tant'è che poi ci provano ma non ci riescono, e la risoluzione di tutto sta a Godzilla stesso (che è giapponese).
[img]http://images.moviepilot-cdn.com/shobijan-3-the-godzilla-easter-eggs-you-probably-missed.webp?width=570&height=241[/img]
Sono andato a vederlo in 2D e, a parte la regia disastrosa che fa di tutto per non mostrare per bene cosa stia succedendo, non ho sofferto per niente questa cosa.
Anzi, a tratti le scene mi sembravano più chiare di Pacific Rim, dove a infastidire ulteriormente c'è la continua pioggia e le lucine sature.
A farmi soffrire sono state, più che altro, le nuvole di detriti e alcune inquadrature furbesche, che spesso vanno a nascondere i momenti salienti. Ma le immagini non mi sembravano così tanto scure, ci sono dei film dove questo difetto è molto più fastidioso.
Comunque ho capito che il mio ideale di Godzilla è un film in cui i mostri hanno una GoPro sulla testa.
sessant'anni di locandine dei film di Godzilla
L'unico appunto che faccio è che non si ha l'impressione di un vero 3D, di quelli dove gli elementi del film sembrano saltarti addosso. Ecco avrei apprezzato l'illusione di una zampata che esce dallo schermo...
A me è piaciuto e pure tanto, anche se non sono un cultore del brand.
Ora Edwards l'attendo al varco per il probabile film che girera' su Boba Fett. Con queste premesse finira' che del ritorno di Star Wars la parte migliore sara' costituita da uno spin off.
Ps.: per la cronaca il film ha incassato oltre 165 milioni di dollari in Nord America (dati aggiornati al 30 maggio),per cui per una volta il pubblico americano non ha deluso.
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