godzilla

Oggi esce nei cinema italiani Godzilla, il film, targato Legendary Pictures e Warner Bros., che vede protagonisti Aaron Taylor-Johnson (Kick-Ass), Bryan Cranston (Breaking Bad) ed Elizabeth Olsen.
Il mitico kaiju, ideato dagli studi giapponesi della Toho negli anni cinquanta, ritorna così protagonista di una pellicola made in U.S.A dopo la parentesi del 1998 di Roland Emmerich.

il trailer esteso del film in italiano



Lunedi c'è stata la presentazione alla stampa a Roma (Cinema Adriano) e noi di AnimeClick.it abbiamo mandato il nostro inviato, Kotaro.
Ecco le sue impressioni al termine della visione.

Fra il kolossal Pacific Rim dell'anno scorso e il prossimo venturo reboot cinematografico dei Power Rangers, sembra che, da qualche tempo a questa parte, il cinema americano stia riscoprendo il fascino dei robot e dei mostri giganti tipici dei cartoni animati, dei film e dell'intrattenimento per ragazzi giapponese.
Non è, dunque, così strana la scelta del regista Gareth Edwards di riportare sul grande schermo Godzilla, il re dei mostri giapponesi, nel sessantesimo anniversario della sua creazione.
Rispetto al precedente Godzilla americano in salsa Jurassic Park degli anni '90, il film di Edwards si dimostra un film più maturo e coerente con l'originale "Gojira" del 1954 e con il carattere del personaggio originale.
Il film del 1954, infatti, non era unicamente la storia di un mostro gigante che seminava distruzione e panico in città, ma anche e soprattutto un dramma umano che si faceva metafora del rapporto fra l'uomo e la natura e di una forte critica al nucleare, riflesso della tragedia che aveva scosso il Giappone appena nove anni prima.

Riproporre Godzilla, il mitico mostro giapponese legato a doppio filo all'energia nucleare, all'indomani di Fukushima, appare come una scelta inaspettatamente sensata ed è palpabile che si sia cercato di dare a questo film un taglio più umano e più maturo, che fornisse spunti di riflessione per lo spettatore, invece di offrirgli soltanto un grande spettacolo d'azione e distruzione. Non è un caso, probabilmente, che il film prenda le mosse in Giappone nel 1999, anno del disastroso incidente nucleare di Tokaimura.
Il legame col Giappone è molto forte, vuoi perché buona parte del film è ambientato nell'arcipelago, vuoi per il personaggio del dottor Serizawa (che porta lo stesso cognome dello scienziato protagonista del film originale), interpretato da un sempre bravissimo Ken Watanabe, vuoi perché c'è molta fedeltà con la concezione giapponese del personaggio e del ruolo di Godzilla.

Uno spezzone del film dove appare sia Godzilla che un mostro alato.


A differenza del film americano del 1998, dove era un lucertolone che minacciava la sicurezza degli uomini e andava abbattuto, qui Godzilla è una creatura ambigua e affascinante, che crea sì disagi e distruzione muovendosi in città, ma è anche una figura salvifica che salva, inconsapevolmente, gli uomini dai due giganteschi e mostruosi MUTO. Gli autori hanno dichiarato di voler rendere il loro Godzilla una creatura che gli spettatori potessero guardare allo stesso tempo con timore e ammirazione, come accade nei film giapponesi.
La presenza di altri due mostri insieme a Godzilla permette di ricreare sul grande schermo uno degli elementi di maggior successo dei "kaiju eiga", ossia le furiose battaglie che si consumano fra mostri giganti, mentre gli uomini assistono impotenti alla loro città che viene distrutta dalla lotta. In questo film, Godzilla emette persino il suo celeberrimo respiro di fuoco, rendendolo del tutto simile al mitico re dei mostri amato dai giapponesi da generazioni.

D'altra parte, il Godzilla di Gareth Edwards è anche un dramma profondamente umano, che mette i suoi personaggi a contatto con una tragedia, che ha la forma di mostri giganti ma anche qui è la metafora delle grandi catastrofi naturali e dei pericoli del nucleare.
Paradossalmente, il lucertolone Godzilla e la sua feroce lotta contro i MUTO rimangono il più delle volte sullo sfondo, mentre l'attenzione è tutta per gli uomini che vivono la tragedia e i disagi sulla loro pelle.
Grande spazio è, infatti, dedicato alla situazione familiare del protagonista; alla tragedia che nel 1999 la segnò a vita; al travagliato rapporto che intercorre fra lui e il suo tormentato padre; al modo in cui lui, la moglie e il figliolo cercano disperatamente di salvarsi e ricongiungersi.
Il tema della famiglia sembra essere molto caro agli Americani, che ultimamente lo trattano molto spesso nei loro film e telefilm, e anche Godzilla non fa eccezione, rimarcando l'importanza dell'unità familiare anche nella più grande delle catastrofi.

godzilla screen

Stupisce quanto possa ancora essere attuale una storia come quella di Godzilla, che risulta chiaramente meno efficace rispetto al Giappone dell'immediato dopoguerra, ma non meno affascinante e ricca di spunti ancora validi, alla luce di un disastro come quello di Fukushima.
E' un film che si discosta un po' dal classico blockbuster americano tutto azione, in quanto, pur avendo dalla sua il consueto repertorio di esplosioni, distruzioni, effetti speciali ed eroici soldati, offre maggiori spunti di riflessione e una maggior attenzione agli umani e ai loro sentimenti piuttosto che all'azione.
Anzi, da questo punto di vista si rivela essere, salvo un paio di scene che coinvolgono i respiri infuocati del lucertolone, pure poco spettacolare, con un'abbondanza di toni scuri, riprese in notturna, fumo e detriti che danno una visuale confusa degli scontri e non permettono di godere appieno del lavoro svolto dai monster designer, rendendo Godzilla e i suoi avversari vaghe creature di colore scuro, ben lontane dai variopinti e riconoscibilissimi pupazzoni giapponesi. La visione in 3D, a causa delle lenti scure degli occhiali, peggiora la situazione anziché rendere la visione più spettacolare.
Spicca fra le altre la recitazione di Bryan Cranston, il famosissimo Walter White di Breaking Bad, continuando, dopo il Pacific Rim di Guillermo Del Toro in cui recitavano Charlie Hunnam e Ron Perlman, protagonisti del telefilm Sons of Anarchy, un trend che vede i cineasti statunitensi proporre un filone di film che sappiano stuzzicare l'appetito dello spettatore "nerd", sia quello che vive a pane e serial televisivi, sia quello che è invece attento alle produzioni d'oltremare, di oggi ma, soprattutto, di ieri.
Un trend che, ci scommettiamo, non finisce qui.

5 curiosità sul film
 
  • Questo Godzilla esce nel 2014, nel 60esimo anniversario del primo Godzilla del 1954, diretto da Ishirō Honda.
  • Godzilla è coperto di cicatrici cheloidi. Questa caratteristica è stata presa dall'originale Godzilla del 1954 ed è stato così "disegnato" per evocare i segni raccapriccianti dei sopravvissuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki. Questo aspetto aumenta il concetto di Godzilla come un mostro creato dalle armi nucleari.
  •  Secondo Gareth Edwards, il design di Godzilla è ispirato da orsi e draghi di Komodo; il muso, in particolare, è influenzato da orsi, cani e aquile.
  • Akira Takarada, attore dell'originale Godzilla del 1954 fa un cameo nel film.
  • Il film in America è stato classificato "Rated PG-13" per "per intense sequenze di distruzione, caos e violenza". PG-13 significa che "I genitori sono invitati a essere prudenti perché il film contiene materiale che potrebbe essere inadeguato per i bambini sotto i 13 anni".
Fonte consultata:
Cineblog