Non si può certo dire che nella sua vita Toshio Suzuki sia mancata l'attenzione dei media: come presidente e produttore principe dello Studio Ghibli è stato per decenni al centro della comunicazione del gruppo ma senz'altro mai come in questo momento, dopo l'annuncio della "riorganizzazione" di quello che rimane uno dei più celebri gruppi di produzione d'animazione giapponese, pur non essendo né il più grande né il più attivo, ogni sua parola od incontro, ogni occasione pubblica, può diventare momento per parlare del presente e del futuro dello Studio.
Anche durante la presentazione, al Shinjuku Piccadilly Theatre di Tokyo, del quarto episodio della serie Patlabor Live Action, diretta e coordinata dal regista Mamoru Oshii (Ghost in the Shell, The Sky Crawlers), ispirandosi alla nota produzione del gruppo Headgear, il dirigente dello Studio si è trovato a dover rispondere a diverse domande sul futuro dello Studio.
Le ragioni di quanto annunciato, rivoltegli in modo improvviso e informale dallo stesso Oshii, non nuovo a questo tipo di interventi, (i tre, Suzuki, Oshii e lo stesso Hayao Miyazaki si conoscono e si frequentano da una trentina di anni) e le risposte del dirigente Ghibli hanno lasciato intravedere nuovi dettagli del futuro dello Studio e comprendere come l'organizzazione del gruppo, a prescindere da quello che accadrà al settore di produzione, andrà incontro ad una vera e propria profonda ristrutturazione dietro alla quale si nascondono problemi più ampi che si sono manifestati in diversi altri studi e che stanno profondamente influenzando la produzione di animazione in Giappone: i problemi sul tipo di opere da produrre, e quindi di pubblico a cui rivolgersi, la scelta degli staff, il rapporto con l'emergente animazione straniera e quel che comporta.
Studio Ghibli sta studiando la possibilità di realizzare delle coproduzioni con società non giapponesi?
Mamoru Oshii ha voluto focalizzare l'attenzione sul futuro degli animatori dello Studio dimostrando una genuina preoccupazione per la loro sorte espressa anche in termini realistici:
Per comprendere meglio le parole di Suzuki occorre ricordare che fino ad oggi lo Studio Ghibli si è impegnato solo su lungometraggi tralasciando, a parte una ben riuscita cooperazione con Level 5, sia le animazioni per videogiochi (fonti di interessanti introiti per altre società) che le opere seriali. La sua prima serie TV partirà solo alla fine di quest'anno e questo ha reso piuttosto vulnerabile la struttura del gruppo, troppo legata al successo dei suoi pur ottimi film. Inoltre ad oggi lo Studio ha realizzato in modo totalmente autonomo le proprie produzioni. Tutto questo sembra destinato a cambiare: si avrà, certamente un taglio pesante degli animatori, ma l'intero Studio, la sua politica operativa verrà a modificarsi.
Un altro importante tema è stato il rapporto fra Hidaeki Anno ed il gruppo Ghibli. Riprendendo alcune dichiarazioni di Suzuki durante la conferenza stampa in cui è stato presentato l'evento The World of Hideaki Anno dedicato al regista di Evangelion nell'ambito del (TIFF) 27th Tokyo International Film Festival, Mamoru Oshii ha chiesto esplicitamente a Suzuki se le parole che aveva pronunciato si possono interpretare come l'anticipazione di un futuro, stabile rapporto, fra Anno e lo Studio e Suzuki ha ribadito con forza che i rapporti fra Miyazaki e Anno sono davvero quelli fra un Maestro e il suo discepolo:
Oshii ha poi voluto dire la sua sulle voci ricorrenti che vogliono Anno realizzare un sequel del film di Nausicaa della Valle del Vent, opera sulla quale ha già lavorato per almeno tre anni insieme allo staff Ghibli nel creare il Guerriero Gigante. Un'eventuale seguito della Principessa del Vento diretto da Anno darebbe, per Oshii, come risultato un'opera eccessivamente "Dark e grottesca". Anche Suzuki è sembrato esser d'accordo con lui.
Fonte Consultata:
Rocketnews24
screenweek [VIDEO]
Anime News Network
Anche durante la presentazione, al Shinjuku Piccadilly Theatre di Tokyo, del quarto episodio della serie Patlabor Live Action, diretta e coordinata dal regista Mamoru Oshii (Ghost in the Shell, The Sky Crawlers), ispirandosi alla nota produzione del gruppo Headgear, il dirigente dello Studio si è trovato a dover rispondere a diverse domande sul futuro dello Studio.
Le ragioni di quanto annunciato, rivoltegli in modo improvviso e informale dallo stesso Oshii, non nuovo a questo tipo di interventi, (i tre, Suzuki, Oshii e lo stesso Hayao Miyazaki si conoscono e si frequentano da una trentina di anni) e le risposte del dirigente Ghibli hanno lasciato intravedere nuovi dettagli del futuro dello Studio e comprendere come l'organizzazione del gruppo, a prescindere da quello che accadrà al settore di produzione, andrà incontro ad una vera e propria profonda ristrutturazione dietro alla quale si nascondono problemi più ampi che si sono manifestati in diversi altri studi e che stanno profondamente influenzando la produzione di animazione in Giappone: i problemi sul tipo di opere da produrre, e quindi di pubblico a cui rivolgersi, la scelta degli staff, il rapporto con l'emergente animazione straniera e quel che comporta.
- Mamoru Oshii: “Cosa intendi fare [con lo Studio Ghibli]? La [ristrutturazione] state facendo solo per fare dei licenziamenti?”.
- Toshio Suzuki: "La vera ragione è che decidere cosa fare e chi realizzerà queste opere è diventato molto difficile. Se ci sarà l'occasione giusta mi piacerebbe provare a realizzare un nuovo lavoro... Oggi è impossibile produrre animazione esclusivamente in Giappone. In diversi stati asiatici stanno emergendo molti nuovi talenti. Ad esempio in Thailandia ci sono persone interessanti. Molte di loro fanno esperienza in gruppi occidentali come la Pixar e, rientrati in patria, vi portano nuove tecniche, un modo nuovo di fare le cose e vi creano dei propri studi. Molti autori asiatici (non Giapponesi) hanno vinto diversi premi nei festival cinematografici di tutto il mondo".
- Toshio Suzuki: "La vera ragione è che decidere cosa fare e chi realizzerà queste opere è diventato molto difficile. Se ci sarà l'occasione giusta mi piacerebbe provare a realizzare un nuovo lavoro... Oggi è impossibile produrre animazione esclusivamente in Giappone. In diversi stati asiatici stanno emergendo molti nuovi talenti. Ad esempio in Thailandia ci sono persone interessanti. Molte di loro fanno esperienza in gruppi occidentali come la Pixar e, rientrati in patria, vi portano nuove tecniche, un modo nuovo di fare le cose e vi creano dei propri studi. Molti autori asiatici (non Giapponesi) hanno vinto diversi premi nei festival cinematografici di tutto il mondo".
Studio Ghibli sta studiando la possibilità di realizzare delle coproduzioni con società non giapponesi?
Mamoru Oshii ha voluto focalizzare l'attenzione sul futuro degli animatori dello Studio dimostrando una genuina preoccupazione per la loro sorte espressa anche in termini realistici:
- Mamoru Oshi:- “Intendi davvero chiudere [la divisione di produzione] dello Studio Ghibli? È una sofferenza per l’industria… La Production I.G. non prenderà gli animatori… Hai intenzione di licenziare i tuoi animatori e l’intero staff?”
- Suzuki: "Non intendo licenziarli tutti!"
- Intendete licenziarne la metà?
- "Non lo so".
- Suzuki: "Non intendo licenziarli tutti!"
- Intendete licenziarne la metà?
- "Non lo so".
Per comprendere meglio le parole di Suzuki occorre ricordare che fino ad oggi lo Studio Ghibli si è impegnato solo su lungometraggi tralasciando, a parte una ben riuscita cooperazione con Level 5, sia le animazioni per videogiochi (fonti di interessanti introiti per altre società) che le opere seriali. La sua prima serie TV partirà solo alla fine di quest'anno e questo ha reso piuttosto vulnerabile la struttura del gruppo, troppo legata al successo dei suoi pur ottimi film. Inoltre ad oggi lo Studio ha realizzato in modo totalmente autonomo le proprie produzioni. Tutto questo sembra destinato a cambiare: si avrà, certamente un taglio pesante degli animatori, ma l'intero Studio, la sua politica operativa verrà a modificarsi.
Un altro importante tema è stato il rapporto fra Hidaeki Anno ed il gruppo Ghibli. Riprendendo alcune dichiarazioni di Suzuki durante la conferenza stampa in cui è stato presentato l'evento The World of Hideaki Anno dedicato al regista di Evangelion nell'ambito del (TIFF) 27th Tokyo International Film Festival, Mamoru Oshii ha chiesto esplicitamente a Suzuki se le parole che aveva pronunciato si possono interpretare come l'anticipazione di un futuro, stabile rapporto, fra Anno e lo Studio e Suzuki ha ribadito con forza che i rapporti fra Miyazaki e Anno sono davvero quelli fra un Maestro e il suo discepolo:
- "Mi chiedo se Anno finirà per guidare lo Studio Ghibli sostituendo Miyazaki."
- "Anno si è pubblicamente definito discepolo di Miyazaki e loro stessi si vedono come maestro e allievo."
- "Anno si è pubblicamente definito discepolo di Miyazaki e loro stessi si vedono come maestro e allievo."
Oshii ha poi voluto dire la sua sulle voci ricorrenti che vogliono Anno realizzare un sequel del film di Nausicaa della Valle del Vent, opera sulla quale ha già lavorato per almeno tre anni insieme allo staff Ghibli nel creare il Guerriero Gigante. Un'eventuale seguito della Principessa del Vento diretto da Anno darebbe, per Oshii, come risultato un'opera eccessivamente "Dark e grottesca". Anche Suzuki è sembrato esser d'accordo con lui.
Fonte Consultata:
Rocketnews24
screenweek [VIDEO]
Anime News Network
Buona fortuna ai dipendenti del Ghibli.
Sarei proprio curioso di vedere un sequel di Nausicaa in chiave dark.
a me piacerebbe invece vedere una serie animata di Nausicaa, che riprenda fedelmente la storia del manga dall'inizio alla fine, e francamente non mi farebbe schifo se fosse Anno a dirigerla
Un sequel di Nausicaa in chiave Dark? Mah. O comunque con Oshii, non abbiamo finito.
Personalmente credo che Studio Ghibli possa ben diventare "qualcos'altro", salvando i conti, ma senza per forza abiurare ai suoi ideali, fare qualche taglio chirurgico, scegliersi dei partners commerciali, cominciare a realizzare animazione di qualita per giochi, fare delle serie magari presentandoli attraverso i cinema. Alla fine anche i nostri migliori scultori non creavano nelle loro botteghe soltanto capolavori, ma anche un sacco di opere commerciali, di grande qualita.
Capisco perfettamente che la seconda "i" possa andare persa.
Ne approfitto per segnalarti lo stesso piccolo problema in queste notizie.
http://www.animeclick.it/news/28859-je-taime-di-mamoru-oshi-ecco-la-full-version-del-corto-di-annecy
http://www.animeclick.it/news/28756-the-reopening-009-il-video-del-corto-di-mamoru-oshi
Licenziamenti, delocalizzazione, collaborazioni internazionali, computer grafica...
Cose già viste in altri settori, e alla lunga gli effetti sono deleteri.
Non vedo buone cose per il futuro.
Io ho sempre sognato un remake in serie TV tratto fedelmente dal manga...
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