In attesa di Zelda per Wii U, di cui si è avuto un breve assaggio alla scorsa E3, Nintendo propone agli appassionati della saga Hyrule Warriors, gioco la cui produzione viene affidata a Koei Tecmo, più precisamente a Omega Force e al Team Ninja
Non può essere altrimenti, visto che si tratta di una versione a tema della popolare saga Dynasty Warriors, non nuova a questo tipo di spinoff, basta citare le versioni dedicate a Gundam, Basara, One Piece o Ken il Guerriero.
 

Se avete avuto modo di provare uno di questi titoli, saprete già come Hyrule Warriors non potrà che essere del tutto diverso dalle precedenti incarnazioni di Zelda: in versione hack and slash e, quindi, con delle dinamiche piuttosto lineari, che cosa potrebbe rendere il gioco appetibile agli appassionati della popolare saga Nintendo?
 
 
Gameplay
 
Hyrule Warriors offre diverse modalità di gioco, sicuramente le più interessanti sono quella Leggenda e quella Avventura. In entrambe è possibile giocarle da soli o in compagnia di un amico: uno giocherà sulla TV, uno sul telecomando della Wii U. 
 

Il gameplay è comunque molto simile, vi troverete davanti migliaia di nemici che dovreste affrontare premendo, in modo possibilmente armonioso, principalmente due tasti. Le combinazioni sono piuttosto semplici, Y è l’attacco rapido, X quello potente: più diverrete potenti, più le vostro combo si allungheranno e diverranno potenti. Si tratta sempre dello stesso principio: all’inizio sarà Y+X, Y+Y+X oppure Y+Y+Y+X. Man mano che farete fuori avversari, aumenterete di livello e acquisterete materiali e armi. I livelli aumenteranno la vostra forza, le armi le potrete usare e fondere fra loro perché acquisiscano particolari poteri, i materiali invece saranno indispensabili per acquistare stemmi e per creare pozioni.
Uccisi un certo numero di nemici caricherete una barra che vi permetterà di effettuare, premendo A, un supercolpo. Raccogliendo altri oggetti, inoltre, caricherete un’ulteriore barra che vi darà un ulteriore potenziamento per un breve tempo. A tutto questo si aggiungono alcuni oggetti classici del mondo di Zelda, come le bombe, l’arco, il boomerand e l’arpione. Questi sono la principale variazione apportata al motore di gioco di Dynasty Warriors, introducono un minimo di strategia, seppur di base, visto che solo grazie al corretto utilizzo di questi potrete sconfiggere alcuni nemici più tosti. 
 

Meritano qualche parole a parte gli stemmi: i nemici di livello superiore lasceranno al suolo del materiale che può essere raccolto e utilizzato per varie cose. Gli stemmi si dividono in 3 tipo: di attacco, di difesa e di supporto. I  primi espandono le vostro combo, permettono di essere più efficaci contro nemici che si difendono, vi permettono di avere seconde o terze barre mosse speciali, di sconfiggere più velocemente le roccaforti nemiche, ecc… Quelle di difesa riducono i danni che subirete, mentre quelle di supporto aumentano la durata dei potenziamenti. 
 
Per gli stemmi, così come per allenare i personaggi che non userete, vi serviranno anche molte rune.
 

Durante le missioni non manca una certa componente strategica. Non vi basterà andare in giro a mazzolare qualsiasi coma si muova, dovrete decidere delle priorità e avere le giuste tempistiche. Il perno del gioco è questo: decidere le priorità più adeguate e sbrigarsi ad affrontare gli avversari, sperando che gli alleati reggano fintanto voi siete lontani. Alcune azioni posso dare morale a voi o ai nemici, dal morale ne consegue un vantaggio o uno svantaggio. Oltre a prendere le basi nemiche, dovreste scortare i vostri compagni o evitare che si ritirino per le troppe ferite subite. Il tutto crea un po’ di tensione: è meglio sbrigarsi e dare il colpo di grazia al nemico e vincere la missione o tornare a difendere la base per il timore che sia conquistata e quindi che siate sconfitti? Dipenderà tutto da voi e dalle vostre scelte.
Vi è poi anche qualche altra particolarità, ovvero la raccolta di un pezzo di puzzle che va cercato nella mappa allo scoccare del millesimo nemico ucciso. Anche in questo caso: vale la pena di lasciare quello che state affrontando per cercarlo?
 
 
Modalità di gioco

A parte la modalità Libera e Sfida, abbastanza auto esplicative, vi sono 2 modalità che meritano attenzione. 
In Leggenda affronterete la vera e propria storia, superando qualcosa come 18 livelli, sbloccando i vari personaggi e combattendo sia come i buoni che come i cattivi. La trama è abbastanza semplice, usa l’espediente delle dimensioni per riunire i personaggi di diverse saghe e propone anche qualche personaggio nuovo di zecca. E’ sufficientemente interessante, svela alcuni retroscena che se non avete giocato tutti  i videogiochi potreste non conoscere. Certo, se entrerete nel mondo di Zelda tramite Hyrule Warriors, avrete di certo diversi spoiler.
La modalità Avventura è invece piuttosto originale, almeno come approccio e stile: vi troverete davanti ad una mappa disegnata con lo stile dei primi Zelda, divisa in rettangoli. Ognuno richiede degli oggetti o delle condizioni particolari, di fatto dovrete farvi strada fra queste missioni, cercando oggetti e armi uniche. Alla fine, comunque, si torna sempre allo stesso gioco, ovvero affronterete nemici in giro per le mappe, cercando che le vostre forze non soccombano a quelle nemiche. La modalità comunque si dimostra un extra interessante, che porta longevità ad un una modalità Leggenda che, se affrontata solo al livello normale, non è che sia poi così lunga.
 

 
Grafica, sonoro e note tecniche

Graficamente il gioco si presenta piuttosto bene, con personaggi ben disegnati e in certi casi dal look estremamente adulto per essere nell’universo di Zelda. Molto belle le animazioni, splendide le combo e le mosse, varie e sempre spettacolari. Meno appariscenti sono i fondali, abbastanza ripetitivi e privi di dettagli. La scelta à dovuta alla quantità di nemici da muovere, davvero elevata, che obbliga gli sviluppatori a proporre scenari piuttosto semplici. Il gioco in single player scorre comunque fluido, mentre la varietà dei nemici non è così elevata. 
I problemi si hanno quando si gioca in due, visto che se è vero che l’utilizzare lo schermo del gamepad è un’opzione davvero interessante, il framerate cala in modo vistoso, vi sono rallentamenti e i dettagli della grafica vengono abbassati. Questo mina un po’ la modalità cooperativa, che comunque rimane giocabile.
 
 
Le musiche sono davvero perfette: vengono ripresi e rivisti i temi classici di Zelda in varie chiavi, il risultato mi è davvero piaciuto. Stesso discorso per gli effetti sonori, sempre di stampo classico zeldiano, con un effetto finale che ho trovato molto apprezzabile.
 

 
Fanservice e longevità

Finire la modalità leggenda richiede non più di 20 ore di gioco, ma a quel punto sarete lontani dall’aver sbloccato tutto. A parte quelli che vi arriveranno con i DLC a pagamento già in programma, senza affrontare l’avventura e i livelli a difficoltà più elevata, vi mancheranno ancora le armi migliori e  4 personaggi. Tra l’altro la modalità avventura è carina e probabilmente vorrete finirla. Insomma, per essere un titolo di azione, e nonostante una  certa ripetitività nelle dinamiche, offre una longevità invidiabile.
Questo sopratrutto grazie anche alla enorme quantità di fan service che offre: sbloccare le armi, i personaggi, i puzzle e tutto quanto riguarda Zelda e i suoi personaggi è da sola una motivazione che vi porterà a giocare e rigiocare. In questo, Hyrule Warriors, ha davvero un sacco di cose da offrire.
 
 
Hyrule Warriors vi farà passare, se lo prenderete con la giusta ottica, diverse ore di divertimento e di azione. Non vi piacerà se lo acquisterete sperando di trovare un gioco di Zelda di stampo classico, perché assolutamente non lo è.  A suo modo, tuttavia, lo trovo affascinante: un Zelda più adulto, spensierato, un omaggio ad una saga popolare e con tanti appassionati, ricolmo di fanservice e cose da collezionale, con piccole gemme come la possibilità di controllare i cattivi classici della saga. Non è esente da difetti, peccato in particolare per la modalità cooperativa che viene fortemente penalizzata dal calo di framerate e dal fatto che, probabilmente, poteva essere un‘occasione per innovare un po’ di più le dinamiche classiche degli Dynasty Warriors. Ciò nonostante l’ho giocato, e lo sto giocando, con piacere.