Pokémon alfa omega intro
Per cominciare, è necessaria una breve confessione personale, diciamo un "coming out" per una colpa di cui mi sono macchiato una decina d'anni fa e poco più: mi feci infatti regalare Pokémon Zaffiro (in inglese, ché io e le tempistiche di pubblicazione degli episodi siamo andati in grande disaccordo fino a Diamante e Perla) per il mio compleanno, ma il gioco venne acquistato un paio di settimane prima, e rimase in giacenza sul comodino dei miei, sicuri che ormai fossi già abbastanza grande da non andare a toccarlo prima.
Pokémon Alfa rece 1Sottovalutarono la mia "scimmia" per le nuove, visivamente strabilianti avventure ad Hoenn, e per la prima e ultima volta nella mia allora breve esistenza provai il gioco in un momento di solitudine: giusto l'introduzione, ma quella foglia, quella goccia di rugiada, quella leggenda volante e quella corsa in bicicletta mi fecero aumentare, ancor di più, l'hype.
Siccome la storia si ripete, ho avuto modo di mettere mano con qualche giorno d'anticipo anche su Pokémon Zaffiro Alpha (in una maniera più pulita), e l'esaltazione si è rivelata pressoché identica, con un carico aggiuntivo dovuto all'effetto malinconia.
È ormai da molti anni che Game Freak e Nintendo attuano ciclicamente un "lifting" più o meno pesante alle generazioni di Pokémon passate, a partire da RossoFuoco e VerdeFoglia, per passare dagli epici HeartGold e SoulSilver.
Lifting che non si limitano a concentrarsi sul piano grafico, ma che apportano cambiamenti anche al gameplay, sia legati alle novità che le generazioni successive hanno avuto modo di portare, sia a novità "assolute" destinate a durare più o meno a lungo nel tempo.
Stavolta, il lavoro di restyling è stato decisamente pesante, soprattutto considerato che s'è abbandonata, come giusto che sia, la struttura "pre-3DS" della serie per favorire il "nuovo modo di concepire le avventure di Pokémon" varate da X e Y.
Anche stavolta le novità sono molte, se però sono anche efficaci, lo scopriremo solo tra poco.
Pokémon alfa omega gameplay
Alle novità (nuovo sistema di movimento anche obliquo, Super Allenamento Virtuale, Pokémon Io & Te, vantaggi legati all'affetto tra allenatore e Pokémon per dirne alcuni) apportate dai capitoli ambientati a Kalos, si aggiungono nuove meccaniche che riprendono quelle nate ai tempi dei Rubino e Zaffiro originali ampliandole in maniera decisamente interessante e che, si spera, verranno mantenute anche negli episodi futuri.
Grande protagonista oggi come allora è il PokéNav, che stavolta trova posto sullo schermo inferiore permettendoci d'usufruire di varie funzionalità che vanno dal "carino" al "comodo", fino al "decisamente utile".
Pokémon Alfa rece 2Poter tenere sott'occhio la mappa in qualsiasi momento del gioco (lotte escluse, ovviamente) è una gran bella cosa, piuttosto che dover aprire lo zaino ogni volta o sprecare una delle quattro "scorciatoie" per essa, soprattutto se ora vi sono segnati sia gli allenatori che vogliono una rivincita, sia le bacche che abbiamo piantato e il loro livello di crescita, oltre alle basi segrete da noi costruite, di certo un altro pianeta rispetto alle grandi sfide di memoria degli episodi originali.
Altra funzione decisamente importante (ai miei occhi la più interessante per quel che riguarda il PokéNav, ma è relativo) è data dal NaviDex, evoluzione decisamente pesante del PokéRadar delle generazioni passate.
Sulle prime si presenta come una semplice schermata rossa con uno sprite di Pikachu... piuttosto familiare, ma basta mettere piede in una zona dove è possibile incontrare Pokémon selvatici per vederla cambiare e rappresentare una mappatura della zona dall'aspetto... piuttosto familiare, con sagome e Pokémon rappresentati sopra.
Queste sagome (piuttosto familiari) indicano i Pokémon che abbiamo già visto ma non ancora catturato e che sono presenti nella zona, mentre le icone effettive rappresentano i Pokémon che abbiamo già preso, dandoci un reminder che in quella zona, dunque, ci sono creaturine ancora da acchiappare (e avvertendoci con una coroncina quando invece abbiamo preso tutto e tutti): fosse stato solo questo, sarebbe stata solo un'aggiunta simpatica e vagamente comoda, ma la vera utilità del NaviDex si mostra dopo alcuni passi.
Camminando qui e là infatti capiterà di sentire il verso di un Pokémon e vedere la schermata del NaviDex tramutarsi nuovamente, ora in una sorta di radar: a quel punto sarà necessario muoversi con attenzione (muovendo lievemente la levetta analogica, infatti, è possibile camminare in punta di piedi) e cercare il Pokémon in questione, del quale si potrà vedere, in un punto preciso dell'erba alta o della zona selvaggia dove ci troviamo, un qualche dettaglio come la testa o la coda, e raggiungendolo daremo il via alla lotta.
Affrontare più esemplari di questi Pokémon ci permetterà di trovarne di sempre più "speciali" e rari, come esemplari di livello particolarmente alto, o dotati di Uovomosse (solo del primo stadio della loro famiglia evolutiva però), di abilità nascoste, equipaggiati con oggetti rari che solitamente non avrebbero con sé o dotati di Evs particolarmente buoni.
Questo tipo di ricerche è decisamente più divertente del semplice vagare causale nell'erba alta, anche perché offre una maggiore "interattività" con la fauna selvatica del Pokémondo, oltre che una maggiore accuratezza nelle fasi di allenamento più professionistiche e intense, senza contare che il NaviDex offre anche la possibilità di aprire la pagina del Pokédex dedicata al Pokémon individuato e che segnala anche i vari Pokémon degli allenatori quando sono presenti sulla mappa, permettendo un approccio tutto sommato simile a quello dell'anime (è possibile registrare un Pokémon come "visto" anche senza combatterci contro, in questo modo, il che è utile ed ha una sua logica).
A mio avviso questa è un'innovazione importante che, se ben gestita ed ampliata ancora un po' con saggezza, potrebbe persino andare a soppiantare definitivamente il sistema di incontri casuali che la serie si porta dietro sin dall'alba dei tempi, offrendo qualcosa di più "realistico" e "vivo": non posso negare che vedere i Pokémon selvatici nascondersi qui e là o girovagare tranquillamente porta una certa emozione ad un fan storico come me, così come vedere identificato il Marill di turno che se ne sta bello bello in piedi sulla mappa accanto al suo padrone, senza contare che ho sempre trovato gli incontri casuali (in generale, nei GDR più o meno canonici) un po' fastidiosi, ma qui si parla di gusti personali.
Certo è che fare Sub e vedere un Chinchou nuotare per i fatti suoi lì vicino, piuttosto che dover rovistare tra le alghe, fa tutto un altro effetto.
Pokémon Alfa rece 3Così come fa decisamente un altro effetto l'innovazione apportata alla MN Volo, che ora, dopo aver soddisfatto taluni requisiti, ci permetterà di atterrare in qualsiasi punto della regione e di raggiungerne alcuni altrimenti impossibili, rendendo il tutto ancora più "empatico", interattivo ed avventuroso, oltre che dandoci la possibilità d'incontrare Pokémon selvatici che vagano per i cieli (ed essendo incredibilmente comodo per spostarsi in generale!): ormai da qualche generazione è palese come le MN stiano subendo un ridimensionamento che costringa meno l'allenatore a farne uso, considerato anche che in battaglia sono poco utili nella maggior parte dei casi, e questa è l'ennesima prova.
Le gare Pokémon sono rimaste piuttosto immutate, nelle meccaniche, ma al contrario s'è aggiunta praticità alla creazione delle Pokémelle data la possibilità di produrne ovunque, e non solo nelle arene per le gare.
In sostanza quanto di buono c'è sempre stato rimane immutato, ma passo passo alcuni degli aspetti più "macchinosi" della serie stanno virando verso nuove concezioni, e questi tentativi, almeno per ora, funzionano.
Pokémon alfa omega grafica e sonoro
Il primo dettaglio che sorprende pesantemente chi, una decina d'anni fa, c'era, è l'efficacia e la spettacolarità con cui i vecchi scenari 2D sono stati "convertiti" al motore grafico di Pokémon X e Y, con anzi miglioramenti rispetto ai suddetti episodi, ad esempio sulla chiarezza dei menu, o nell'aspetto e utilizzo dello schermo inferiore.
È strabiliante la sensazione che si prova a vagare per luoghi ben conosciuti, però pesantemente "trasformati" dall'inevitabile update grafico, con nuovi dettagli, tocchi di classe, effetti e chicche varie: il mondo di gioco è più vivo e vitale che mai, con Pokémon che se ne stanno beatamente in giro per gli scenari per poi sfuggire al nostro passaggio, o ancora che "sbucano" dall'erba alta quando entra in azione il sopracitato NaviDex.
Pokémon Alfa rece 4Non si tratta, inoltre, di un mero lavoro di "conversione" dalla pixel art ai modelli poligonali: ci sono città e palestre completamente rielaborate da zero e diverse da come apparivano nei capitoli orginali, che ben sfruttano le nuove possibilità per apparire spettacolari e caratteristiche, oltre a luoghi completamente nuovi, aggiunti in questi remake per motivi vari anche legati alla trama del gioco.
Le maggiori capacità del magico mondo poligonale inoltre aiutano anche a caratterizzare maggiormente i personaggi, che sfoggiano varie espressioni facciali nel corso dei dialoghi, ad esempio, oltre a permettere tutta una serie di dettagli minuscoli ma decisamente sfiziosi.
Le battaglie sono visivamente più o meno uguali a X e Y, mentre ad essersi largamente "evolute" sono le gare Pokémon, ancora più belle a vedersi e con un paio di extra legati alla fotocamera del 3DS.
Vengono purtroppo ereditati da X e Y anche i casi di texture un po' rozze, che possono infastidire un po' data la spettacolarità e lucentezza del tutto.
Pokémon Alfa rece 5Anche il settore "sonorità e affini" viene, ovviamente, investito dall'onda innovativa delle nuove potenzialità tecniche: tutti i temi storici riconoscibili immediatamente da chi ha speso decine di ore sui capitoli originali sono stati infatti riarrangiati con le capacità della nuova console, rendendone ancor più piene le arie e i toni, ingrossando ulteriormente la sensazione di "epico viaggio/vacanza in una terra di mare e di montagna" che già traspariva più che bene dalle versioni originali.
Ad essi si aggiungono poi alcuni temi nuovi che accompagnano le situazioni inedite, in linea con l'alto livello qualitativo a cui la saga ci ha sempre abituati.
Molti degli effetti sonori sono invece ripresi da X e Y, ma già lì facevano la loro ottima figura, e gli effetti nuovi aggiunti per alcune particolarità uniche di questi remake risultano efficaci ed intuitivi.
Di quando in quando, inoltre, grafica e sonoro agiscono in maniera congiunta per gettare strategicamente citazioni nostalgiche dell'era in cui gli episodi originali hanno visto la luce, dettagli piccoli piccoli che i nuovi acquirenti non noteranno ma che sicuramente faranno soffiare venti di ricordi lontani nei cuori dei giocatori più "attempati".
Il lato tecnico, nell'ottica di questi remake, era senza dubbio uno di quelli più tenuti d'occhio, data l'abissale differenza tra la console su cui giravano gli originali e il 3DS, e di sicuro ha superato alla grande la sua prova, facendoci vivere storiche avventure in una, sfarzosa, nuova veste.
Pokémon alfa omega longevità
"Pokémon" e "lunga durata" sono notoriamente sinonimi, e non c'è da stupirsi della cosa, facendo la serie parte del già longevo panorama dei giochi di ruolo (pur con le sue profondissime differenze), e oggi come ai tempi degli episodi originali le avventure ad Hoenn si dimostrano lunghe ed intense.
Pokémon Alfa rece 6Personalmente, sono giunto ai titoli di coda dopo una trentina di ore di gioco, avvalendomi parzialmente del Condivisore di Esperienza (che dallo scorso capitolo è un buon amico di tutti coloro che s'annoiano con le fasi di livellaggio), ma c'è da considerare che avendo già giocato più volte agli episodi per GBA, già sapevo più o meno tutto quello che dovevo fare e dove dovevo andare di volta in volta, quindi un eventuale "debuttante" ad Hoenn potrebbe impiegarci anche di più, non sapendo le squadre dei capipalestra né come fronteggiarle e come ribaltarne le strategie.
Peraltro le vicende non sono un semplice copia e incolla di quelle originali, ma presentano alcuni spunti nuovi decisamente interessanti, che manterranno l'attenzione alta anche ai più navigati.
A questo va aggiunta un'interessante avventura "post-Lega" inedita, e tante altre possibilità che ci vengono offerte, dall'inserimento di molti luoghi "misteriosi" da raggiungere solo in un certo (spoileroso) modo e che fanno da casa a Pokémon piuttosto particolari, alla rinfrescata di feature tipiche di Rubino e Zaffiro come le Gare e le Basi Segrete (che ora possono ospitare anche lotte particolari tra allenatori e fanno largo uso della funzione Street Pass), all'importazione di alcune delle strutture di Pokémon X e Y, come la Sala Esami.
Spiace l'assenza della Battle Frontier, che comunque era presente solo in Pokémon Smeraldo ma, chissà, forse ne sentiremo ancora parlare in futuro.
Per ora possiamo solo basarci su ciò che il gioco al giorno d'oggi offre e quel che offre è veramente, veramente tanto, considerato anche che il catturare ed allenare i Pokémon migliori è diventato ancora più agevole ed interessante grazie al NaviDex, e tutto questo porta poi ad ancor più entusiasmanti sfide in multiplayer.
Pokémon alfa omega considerazioni finali
Oggi come allora, la regione di Hoenn appare come un'enorme meta turistica, divisa tra mari e montagne, isole e vulcani, luoghi meravigliosi da esplorare e ricchi di speciali creaturine nascoste qui e là.
Pokémon Alfa rece 7All'epoca, il salto generazionale portò grandi emozioni ai cuori degli allenatori, e per quanto stavolta l'effetto sorpresa sia mitigato dal fatto che le nuove potenzialità del 3DS sono già state mostrate da X e Y, rivedere quel piccolo, luminoso mondo bidimensionale "bombarsi" grazie ai poteri delle tre dimensioni non è certo un'emozione inferiore rispetto a quella di potersi specchiare, per la prima volta, in una pozzanghera.
Game Freak ha saputo apportare un lifting miracoloso a questo suo lavoro passato, espandendo quella che già era ai tempi un'avventura immensa.
Consigliato caldamente ai veterani che vogliono rivivere una bellissima avventura già affrontata sotto una luce completamente diversa, e soprattutto a chi, ai tempi, non c'era, e ancora non ha idea di quante meraviglie ed emozioni si nascondano nelle mille grotte, nei vasti mari della regione di Hoenn.