Ampio spazio è stato dato in Giappone dai media (TV e giornali) locali ad un'operazione anti pirateria informatica di portata discretamente ampia.
Tra il 17 e il 19 Febbraio in circa 38 prefetture sono partite ispezioni e controlli in circa 133 località con il conseguente arresto di 40 persone con l'accusa di violazione del copyright per aver diffuso varie opere attraverso programmi di file sharing.
Gli arrestati sono tutti uomini con età variante tra i 21 e i 65 anni, sia occupati che non. Come programmi peer to peer utilizzati figura ancora una volta Share (per 31 dei soggetti), e in misura minore i software Perfect Dark, Cabos e BitTorrent.
Tra le opere dal copyright violato ovviamente anche anime e correlati tra cui Detective Conan, XXX Holic, Yo-Kai Watch, Si alza il vento e Mobile Suit Gundam Unicorn.
È questo uno dei "raid" più ampi condotti dalle autorità nipponiche (che periodicamente lancia operazioni come questa) in questi ultimi anni.
Non è comunque nuova la durezza delle autorità e dei soggetti nipponici verso le violazioni del copyright. Fino a pochi anni fa in Giappone il download per uso privato non costituiva reato, ma una recente legge (che ha generato proteste anche dal gruppo di hackers Anonymous) ha cambiato lo scenario introducendo sanzioni anche in questo ambito e acuendo quelle per l'upload.
Ulteriori preoccupazioni in materia potrebbero arrivare per gli addetti ai lavori con la possibile adesione del Giappone all'accordo Trans-Pacifico (TPP) in seguito al quale le violazioni del copyright potrebbero divenire perseguibili d'ufficio (finora infatti era necessaria una denuncia dei soggetti colpiti) e ciò, secondo alcuni pareri, metterebbe a rischio specialmente il settore manga per le doujinshi e le convention come il Comiket. A riguardo però l'autore Ken Akamatsu (Negima), sempre sensibile a tali tematiche, si è detto cautamente ottimista.
Fonti Consultate:
Crunchyroll
Anime News Network
Wikipedia
Tra il 17 e il 19 Febbraio in circa 38 prefetture sono partite ispezioni e controlli in circa 133 località con il conseguente arresto di 40 persone con l'accusa di violazione del copyright per aver diffuso varie opere attraverso programmi di file sharing.
Gli arrestati sono tutti uomini con età variante tra i 21 e i 65 anni, sia occupati che non. Come programmi peer to peer utilizzati figura ancora una volta Share (per 31 dei soggetti), e in misura minore i software Perfect Dark, Cabos e BitTorrent.
Tra le opere dal copyright violato ovviamente anche anime e correlati tra cui Detective Conan, XXX Holic, Yo-Kai Watch, Si alza il vento e Mobile Suit Gundam Unicorn.
È questo uno dei "raid" più ampi condotti dalle autorità nipponiche (che periodicamente lancia operazioni come questa) in questi ultimi anni.
Non è comunque nuova la durezza delle autorità e dei soggetti nipponici verso le violazioni del copyright. Fino a pochi anni fa in Giappone il download per uso privato non costituiva reato, ma una recente legge (che ha generato proteste anche dal gruppo di hackers Anonymous) ha cambiato lo scenario introducendo sanzioni anche in questo ambito e acuendo quelle per l'upload.
Ulteriori preoccupazioni in materia potrebbero arrivare per gli addetti ai lavori con la possibile adesione del Giappone all'accordo Trans-Pacifico (TPP) in seguito al quale le violazioni del copyright potrebbero divenire perseguibili d'ufficio (finora infatti era necessaria una denuncia dei soggetti colpiti) e ciò, secondo alcuni pareri, metterebbe a rischio specialmente il settore manga per le doujinshi e le convention come il Comiket. A riguardo però l'autore Ken Akamatsu (Negima), sempre sensibile a tali tematiche, si è detto cautamente ottimista.
Fonti Consultate:
Crunchyroll
Anime News Network
Wikipedia
L'unico aspetto che può farti vedere il bicchiere mezzo pieno, è che probabilmente aumenteranno sempre di più i metodi legali di fruizione di anime e manga tramite internet; del resto, è quello che sta già avvenendo, con la digitalizzazione delle riviste e con le piattaforme di streaming.
Non so però quanto sia giusto mettere addirittura in carcere per aver messo in rete delle puntate di un anime.. Il problema è sempre la proporzione delle pene, non so com'è in giappone, ma dà fastidio vedere gente che ha frodato milioni di euro starsene tranquillamente ai domiciliari in una villa continuando a gestire aziende e i poveracci in galera per crimini di ben minor entità.
La realtà è che basterebbe fare come nel mondo dei videogiochi dove la pirateria è stata quasi estirpata grazie a promozioni ed offerte molto più vicine ai giocatori (vedi steam) e non con la repressione.
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