Lucca Comics and Games, per molti di noi LA fiera del fumetto per eccellenza, è un universo fatto di persone, eventi e passione, non solo di numeri, cosplay e polemiche come spesso si legge. Noi che vi riportiamo sempre tutto da questa importante manifestazione e che la viviamo sulla nostra pelle anno per anno lo sappiamo bene. 
Non potevamo quindi non dar voce a chi da anni è dietro la "regia" di questo evento unico con una lunga intervista che sarà divisa in due parti. Abbiamo infatti incontrato il direttore della manifestazione, Renato Genovese, nella sede del Lucca Comics and Games per parlare di presente, passato e futuro. In questa seconda parte gran spazio verrà data ai problemi logistici della fiera, all'area games e al futuro stesso della manifestazione 
 
 
Il video integrale dell'intervista a Renato Genovese
 
 
 

A: Mi aggancio a questo discorso (l'alto numero di cosplayer)per riprendere le polemiche che si sono sono avute durante l’ ultima edizione dove c’ è stato qualche problema: troppe persone che si affollavano e qualcuna è anche caduta dalle mura, mi sembra una. Alla fine cosa è successo? Anche li non si è capito molto bene

 

G: Sì, una ragazza si è buttata giù perchè aveva litigato con il ragazzo. Deve aver perso la testa, grazie a Dio però non si è fatta molto male.

 

A: Molti dicono ci sia troppa gente, troppi cosplay, troppo ingombro, forse Lucca non è preparata e ci sono alcune situazioni situazioni non proprio sotto controllo. Qual è la risposta?

 

G: E' una risposta articolata. Prima di tutto parliamo delle mura stesse, che effettivamente possono essere un posto pericoloso se la gente cammina sui parapetti e poi cade. Consideriamo però che da quando la fiera è in città, ovvero dal 2006, abbiamo amministrato un milione ed ottocento mila persone e solo uno si è buttato, secondo me è un record assoluto sugli incidenti di qualsiasi genere, interni ed esterni. Certo, la massa crea questo tipo di problema. Il vero problema dell’ affollamento, non nei padiglioni ma fuori, sono quelli che io chiamo “abusivi”, in maniera bonaria, cioè tutti i cittadini di Lucca e le città limitrofe che vengono a farsi la girata a Lucca, specialmente il sabato e la domenica, portano i bambini a divertirsi, fanno le foto con i cosplayer e fanno tutto quello che è gratis. Perchè a Lucca la cultura è gratis! Tu paghi solo per andare alla mostra mercato. Ma le mostre, gli incontri, gli showcase, gli spettacoli cinematografici, quelli teatrali, il palco, i concerti eccetera è tutto gratuito. Tu vieni a Lucca e fai tutto gratis. Questa è una cosa che cambieremo.

 

A: Anche perchè, essendo il periodo di Halloween, invece di andare a Borgo a Mozzano, che è lontano ed un po’ difficoltoso, dove fanno una festa di Halloween old style che è molto bella, vengono più facilmente a Lucca ed è tutto gratis

 

G: Il problema è quello dei volumi che infatti creano qualche problema, perchè se 254.700 persone hanno pagato il biglietto, quindi erano presenti con il pagamento del biglietto, in città ce ne sono state 400 mila circa in quei giorni...
 

 

A: Come si fa ad affrontare questa massa di persone?

 

G: Innanzitutto lasciando la cultura libera ma solo per quelli che hanno il biglietto, cioè tu vai a vedere l’ anteprima di Thor e ti metti in fila perchè hai diritto ma se devi contenderla con il 60% di persone che magari va li per il cinema gratis questo non va bene.

 

A: Quindi da quest’ anno metterete meno cose..

 

G: ...non a pagamento, cioè se fossi un centro fieristico, come poi siamo, tu come ci entri? Fai vedere il biglietto ed entri, noi abbiamo la necessità di farlo con tanti padiglioni, con i braccialetti e tutte queste cose. È una necessità alla quale io sono dovuto ricorrere, però sono loro il mio obiettivo, io la manifestazione la faccio per loro e non per i curiosi. Anche li, io non li voglio buttar fuori, spero sempre che questi pensino “che ci vado a fare li?”. Perchè questa gente che problema ha, intasa le autostrade, intasa i parcheggi, la viabilità interna e cittadina. Questo è il problema reale. Il danno.

 

A: Il comune di Lucca si lamenta mai di tutta questa situazione? Gli abitanti come la vedono?

 

G: Allora, abbiamo degli abitanti che si lamentano ma si lamentano sempre: per la movida, se è aperto il bar e altro, la gente vorrebbe un posto dove non succede niente.

 

A: Certo però trovarsi 500 mila persone di botto in 2 giorni...

 

G: Sì, però diciamo che la rivoluzione logistica quest’ anno ha un po’ assorbito l’afflusso perdonale, perchè andare nell’area nord-est con Japan Town, Villa Bottini dedicata ad Ubisoft e cose di questo genere ha creato tante gente che girava meglio questi posti. Per me è stata una bella conferma, perchè con paura pensavo "Al Japan Palace sì ma a Villa Bottini ci andranno? Che nessuno sa dove diavolo sia?". Sì, ci andavano! Ed Ubisoft è rimasta felicissima.

 

A: Ed è stato (a Villa Bottini) uno degli eventi riusciti meglio secondo me...

 

G: Perchè loro hanno lavorato benissimo, non sono andati li a fare il videogioco duro e puro ma l’arte di Assassin’s Creed, l’arte fatta dagli appassionati e fatta dai veri designer. Era una cosa artisticamente e culturalmente eccezionale, con una piccola area anche di vendita e quindi, secondo me, la gente ha apprezzato questo. Poi c’era la statua di Assassin’s Creed, ti fai le foto in questa bellissima villa, dentro la città, che ha un parco settecentesco dove tu puoi camminare.
 

 

A: Voi quest’ anno, mi sembra, avete aumentato i punti dove fare i biglietti però le file sono state clamorose ugualmente. Come si può risolvere questo problema?

 

G: Le file, secondo me, hanno una caratteristica di questo tipo, quelle alla stazione sono motivate dal fatto che noi facciamo, senza accordi con le ferrovie dello stato, da anni uno sconto di 2 € a chi presenta il biglietto del treno, c’è gente quindi che non prenota online perchè vuole lo sconto. Infatti noi abbiamo sempre 2 tipi di file, uno è il desk dove vieni a smarcare, a meno che tu non abbia deciso in quale giorno venire ed allora ti mandiamo tutto a casa e tu vieni e non ci vediamo più, vengono a smarcare il print at home e ricevono il braccialetto. Il rapporto era 100 a 1000.
Quindi che faccio? Levo l’ agevolazione? Anche perchè ora stiamo lavorando su tante cose per affrontare questo problema, perchè Io voglio che la gente stia bene, non perchè voglio che venga a vedere. Io taglio 500 mila euro e viene una schifezza. Noi abbiamo sempre voluto fare, almeno nella mia gestione, la manifestazione a cui ci sarebbe piaciuto andare da visitatori. Quindi noi la facciamo per gli appassionati ma anche per noi, perchè se la gente apprezza ed è felice e sta bene questo è un traguardo. Allo sta girando di tutto, dividere Comics e Games nel tempo.

 

A: Ecco, cerchiamo di trovare il bandolo della matassa perchè una grossa bolla di sapone mediatica che gira negli ultimi tempi è “Lucca Comics & Games si divide”

 

G: No! Questo è stato un grosso errore di interpretazione ma le parole erano chiarissime

 

A: E' anche vero che se ne parla da un po’, riportare Lucca Comics & Games a come era una volta con 2 appuntamenti.

 

G: Io sono stato a quei tempi direttore organizzativo, avevo quindi tutto quanto sotto mano. Tu avevi una bella edizione a novembre e ti spendevi tutto quanto a marzo, perchè avevi un rapporto di 18 mila persone contro 30.000, dovevi spendere uguale perchè la gente che veniva a marzo voleva le mostre, gli ospiti e tutto quello che facevi nell’altra edizione.

 

A: Veniva quindi una mostra in secondo piano, una minore ed una più grande

 

G: Era un’ edizione minore. Ma perchè la notte degli Oscar è 1 sola, se la facessi 2 volte l’ anno non sarebbe speciale.

 

A: Perchè uno dei consigli che arrivano dal web ma anche dai giornali è “Dividiamola in 2 così anche la gente si divide in due e c’ è meno gente”, “Dividiamo l’area games dall’ altra” perchè molti dicono cosa c’ entra il comics con il games, penso sia una domanda che tanti ti avranno fatto no? Ora effettivamente si vedono molte più persone fare la fila per l'area games che per il resto, non so se ti risulta, se voi avete dei dati al riguardo.

 

G: C’è un motivo rispetto a questo. Per quanto riguarda la divisione, il pubblico di Lucca, che è aumentato in maniera esponenziale negli anni, ha capito la carta che abbiamo giocato per il Lucca Games che è quella di essere l’ altra faccia della stessa medaglia, cioè la fantascienza, il triller, l’horror, il fantasy, il giallo, il mistery, il west. (Tanti argomenti per uno stesso fruitore)

 

A: Quindi mi confermi che non c’ è questa volontà di dividerla

 

G: Ma certo, perchè è una cosa sola. Io immagino che nella camera di un nostro visitatore standard c’è tutto questo, può darsi che ci sono solo fumetti o solo giochi, ma fondamentalmente ci sarà anche un poster con Schwarzenegger, ci sarà pure quella con i One Direction spero di no ma per dire anche musicalmente, questo mondo pop è quello li. Allora cosa succederebbe se io divido? Sicuramente devo spendere il doppio! E' il solito discorso, e se mi viene la metà delle persone io non ci arrivo.
 



A: Quindi ci stai dicendo che dividere il Lucca Comics & Games è impossibile

 

G: Sì. Anche perchè non siamo in grado di capire quanti vengono esclusivamente per una delle due realtà, perchè se da una parte fai una lunga fila e dall’ altra non la fai non è che quelli sono meno, no, semplicemente gli piace quello e gli piace questo soltanto quelli sono in un contenitore più favorevole.
La zona Games ha in sè un problema intrinseco ed è quello degli stanziali, essendo fatta per buona parte con tavoli da gioco, master e concorsi fatti dagli stessi espositori, postazioni di videogiochi e cose di questo genere, la gente si trattiene. Proprio per questo i vigili del fuoco hanno iniziato a pensare che quel padiglione è difficile da gestire. Quest'anno, per la lievitazione dei prezzi, abbiamo usato un padiglione con la campata di 16 metri, quest’ anno quindi c’ era vivibilità, era più fresco, c’era più ricambio d’ aria e così via. Allargamento dei corridoi a scapito della parte commerciale. Chi lo farebbe oggi una cosa di questo genere? Perdo metri quadrati che non vendo, ma voglio che là dentro ci si possa stare bene.
Il problema è la gestione di tutto questo, se tu vedi che siamo troppi, e bisogna vedere come, ad occhio oppure li contiamo all’entrata e potremmo farlo. Non puoi stare li e non vedere i 100, 200 che escono perchè allora questa cosa non funziona più e se tu ti devi andare ad incavolare per ottenere questa cosa logica, queste sono le problematiche. Noi possiamo pensare a quello che vogliamo, organizzarla come ci pare ma siamo in un sistema città dove tutti devono e vogliono mettere il proprio pensiero, quindi come fai a quel punto? Tutto funziona d’amore e d’ accordo. C’ è un tavolo tecnico sulla sicurezza e altro ma poi alla fine è una questione di responsabilità, io quello che ammetto poco è che ogni capo squadra che monta ha la sua idea sui numeri.
Noi siamo andati nella Japan Town, per il settore giapponese che ormai non ci stava quasi più dentro al Japan Palace, la gente non c’è riuscita ad entrare negli anni scorsi, c’era chi diceva che potevano entrare 600 persone come 2 mila, gli stessi espositori la vedevano piena e vuota. Noi lavoriamo in questa maniera, come lunghezza del periodo, e poi sono 4 giorni, se succedono delle cose strane noi le paghiamo, le paghiamo anche in termini di immagine.
I comics che vantaggio hanno? Che sono strutturati in più padiglioni, quindi è difficile che in un punto solo, magari può essere il Padiglione Napoleone, quello degli editori, che comunque è un bestione di 3.600 metri quadri, dove ci può essere un problema di calca o cose del genere ma nessuno ci ha fatto contingentare l’ ingresso salvo una volta mi pare.
La differenza è questa, non è che sono di più quelli, quelli sono in 1 solo contenitore, difatti ora abbiamo un progetto da anni che vediamo non si riesce a realizzare, di spostare Lucca Games da un’ altra parte, sempre a ridosso delle mura, ma dal lato nord.

 

A: Si è parlato appunto di questo sdoppiamento di Lucca, c’ è stata molta confusione a riguardo e in realtà era un discorso di fiera di Reggio Emilia ma non della fiera di Reggio Emilia spostata a Lucca, anche questo si è capito male... in realtà, se ho capito bene io, è una collaborazione con gli organizzatori della fiera per fare nel periodo primaverile qualcosa di relativo ai collezionisti. Quindi è questo, un appuntamento primaverile solo per i collezionisti, siete già a buon punto da quanto ho capito, avete già preso accordi, quindi si farà questa cosa?

 

G: Sì, questa cosa si farà, è nelle nostre intenzioni sia dell’Anafi, che è l’organizzatore di quella realtà, ci hanno proposto loro di fare a Lucca questo tipo di evento.

 

A: Quindi i collezionisti potranno tornare a fare quello che facevano una volta e parlare di fumetto, attenzione che magari vi si ingrossa pure quello!

 

G: Io penso che i numeri potenziali sono sempre infinitamente inferiori di quelli dell’ altro tipo, il problema è un altro però, perchè io non do certezze anche se abbiamo questi accordi? Perchè noi stiamo per trasformarci in un’ altra società, cioè noi incorporiamo Lucca Fiere e Congressi, che sarebbe la gestione dell’area fiera che c’è a Lucca, in modo da poter fare anche lì cose diverse mettendo a disposizione il know how e cose di questo genere. Quindi fino a che questa cosa non si compie, e dovrebbe avvenire in aprile/maggio, come faccio a prendere degli accordi certi?

 

A: Perchè già si è data la data, nel 2016 ci sarà no?

 

G: A me piacerebbe e se andiamo avanti con una certa tempistica lo possiamo fare, perchè ci sono gli estremi per farlo, però il problema è che ho bisogno di certezze, non posso più pensare di fare delle cose ed impegnarmi e poi nulla.

 

A: Andiamo sull’ area games, come ti stavo dicendo una critica che di solito viene fatta su questa è di essere poco games. Ti spiego, anche il mondo del videoludico ha i suoi intelletuali, ormai le grosse imprese ed i grossi titoli vengono presentati in contemporanea a Milano alla Games Week invece a Lucca nell’area games ci sono cose che piacciono poco come i gadget ed i giochi di ruolo, quelli non c’ entrano niente con i videogiochi quindi perchè stanno li? Cioè l’appassionato videoludico se ne lamenta. Questa è l’occasione per decifrare un pochino, perchè tu hai voluto il games, se non mi sbaglio, a Lucca Comics e già lì ti avevano criticato dicendo “Che porti con i fumetti i videogiochi?”. Ora invece proprio gli appassionati di videogiochi dicono “Perchè non si parla solo di videogiochi in quell’area?”, “Perchè non ci sono solo i games?”. Quella è però l’area games e non videogames, rappresenta quindi tutto il settore.

 

G: C’è un po’ una storia e di evoluzione da seguire, tra l’altro noi in epoche in cui qualcun altro portava le Playstation per far divertire la gente senza nessun progetto per portarle, noi non avevamo niente sui videogiochi a meno che non fossero legati a delle attività cross mediali tra fumetto, gioco, videogioco eccetera perchè noi abbiamo sempre cercato di privilegiare la parte autoriale.
È chiaro che poi il videogioco ha iniziato a presentare una sua faccia diversa dallo smanettatore, allora noi ci siamo aperti anche al videogioco. Il videogioco è stato ospitato, diciamo così dentro Lucca Games, è chiaro che il mondo del role playing e così via sono mondi diciamo non in decadenza ma hanno un po’ fatto dei passi indietro a livello di interesse, di passione e di numero di partecipanti, però quella è una cosa che deve continuare e continua. Il problema della divisione eventualmente non è che non ci pensiamo, bisogna avere innanzitutto le strutture adatte e non le porto lontano da Lucca al polo fiere, deve essere una cosa che comunque è sempre nell’area, e chiaramente ha anche ragione di essere però al momento. Dividere games e videogames può essere anche corretto perchè i volumi dei visitatori sono talmente ampi che riesci ad avere due spazi.

 

 

A: Anche perchè come dicevi tu ormai alcuni esponenti del mondo videoludico e anche tutto l’indotto che gira intorno, indotto tra virgolette, quindi anche gli youtuber, sono personaggi grossi che ormai fanno numeri clamorosi, possono piacere o non piacere.

 

G: Infatti, noi stiamo lavorando su queste cose, vedendo magari i lavori di certe realtà se vanno in fondo e questa si prospetta ad una possibilità di avere un’ area coperta meglio ancora, rispetto magari a portare altre tensostrutture.

 

A: Quindi il vostro progetto futuro è di spostare?

 

G: Diciamo così, non è un progetto futuro, l’ idea di un possibile spostamento ce l’ abbiamo per vari motivi, uno il sovraffollamento, uno il discorso di una divisione corretta tra due realtà diverse però dobbiamo sapere e capire se possiamo farlo, non come volontà ma come logistica della città. Ci sono delle possibilità e vedremo.

 

A: Come avete fatto con l’area Japan Town che l’avete spostata da un’ altra parte.

 

G: L'area comics aveva il suo mondo e glielo abbiamo dato. Venendo al discorso del Games Week, diciamo che noi abbiamo avuto rapporti con AESVI, che poi è quella che organizza questa cosa, che è l’associazione tra le aziende videoludiche, quelli che sono lì dentro sono associati, allora ci fecero una proposta di farlo da noi, parlo di 6 o 7 anni fa.
Non ci trovavamo d’accordo sulla tipologia di operazione che andava fatta, per noi era Lucca Comics & Games ospita un evento speciale, loro volevano fare Games Week e Lucca, ci siamo lasciati bene. Poi loro che hanno iniziato a dicembre ci sono venuti addosso, farlo una settimana prima di noi è un intervento a gamba tesa, e cosa succede che tantissimi delle case sono vincolate, il piccolino può farsele tutte e 2 ma il gigante no e deve scegliere, se sei associato sicuramente sceglierai quello. Però ci sono tantissimi, l’Ubisoft viene in forze, l’Electronics Art viene in forze, sto parlando di produttori e non distributori, addirittura dall’estero Riot Games che viene a Lucca e solo a Lucca. Cosa intendo dire? Abbiamo due appeal , due richiami diversi.

 

A: Quindi non è che snobbano il Lucca Comics perchè lo considerano troppo poco videoludico, ognuno fa le sue scelte.

 

G: E' un principio di concorrenza, noi cerchiamo di essere tranquilli con tutti, è chiaro che questo comporterà di perdere qualcosa, è inevitabile ed io non posso pretendere “dovete venire a Lucca”. Se uno ha un suo standard di stand da 400 metri quadri, entro una settimana deve spostarlo da un’ altra parte e rimetterlo in piedi, come fa? È impossibile! Quindi strategicamente la mossa Games Week è buona. A livello di numeri non ci hanno portato via nulla, per me quindi non c’è un vero regime di concorrenza perchè altrimenti avremmo cercato di adottare delle contromosse. Io credo ci sia anche un po’ questo vincolo, se tu sei iscritto a questa associazione di categoria che fa un evento ci stai dentro.

 

 

A: Games, comics, Japan Town, musica perchè Lucca Comics da tanto spazio alla musica. A proposito di musica, molti si lamentano perchè pensano che ad altri festival vengono le grandi star internazionali giapponesi per esempio mentre qui si da spazio solo ai ricordi, non viene il top tipo le Kalafina o gente che ha il cachet bello costoso.

 

G: Il problema da dire è proprio questo, queste star giapponesi hanno una cosa che non è comune ad altri cioè vogliono essere pagati, naturalmente scherzo però hanno dei cachet francamente abbastanza proibitivi in un budget generale, è questo il discorso. Se facessi un festival di musica giapponese, sia aspetto nostalgia che contemporaneità ok, tutte le mie energie sono li dentro, ma io non posso iniziare a fare una cosa di questo genere che noi abbiamo iniziato a fare perchè a me piace la musica, io sono un musicista, abbiamo iniziato con i gruppi rock emergenti di Lucca nel 2000 quando è iniziato il mio progetto nuovo, chiaramente questo si è evoluto e c’è stata maggiore attinenza. Perchè io volevo allora, nella vecchia area fieristica, che si sentisse la musica mentre stavi là, mentre giravi, musica dal vivo, questa è importante. Ci siamo modificati nel tempo, è nato un vero e proprio settore ma la politica è appunto di ciò che ci possiamo permettere. Potrei fare pure delle grandissime cose tipo “solo a Lucca” ma poi magari dall’altra parte porto delle schifezze.

 

A: Molti confondono delle cose secondo me, non so se sei a conoscenza ma molti fanno paragoni con il Japan Expo. Questo innanzitutto è relativo solo al mondo giapponese e qui stiamo parlando di un’area fieristica che si occupa di tutto l’argomento del medium che può interessare al nerd fra virgolette, lì sono i giapponesi che vanno a Parigi e pagano tutto ed è una cosa pubblicitaria, qui invece sostanzialmente siete voi.

 

G: Ci sono tante collaborazioni, noi abbiamo dei rapporti con alcune agenzie ed alcuni imprenditori, cercano anche Lucca. Il problema è che in un settore, che non è il primo della lista o l’ultimo, non c’è una graduatoria ma devi stare attento a quanto dedichi all’uno e all’altro, consideriamo che è una realtà che ha un palco dove se viene Ligabue ci può suonare, se ne potrebbe fare una versione piccina tanto viene Cristina D’ Avena oppure un gruppo j-pop e così via. No, noi vogliamo che la gente venga, lo veda bene e lo senta bene però chiaramente il programma secondo me deve essere strutturato in maniera diversa, posso avere anche gli Oliver Onions che dal vivo non si esibiscono mai e lo fanno solo a Lucca e così tante altre cose. È un problema di equilibrio ed equilibri.

 

A: Chiaramente le lamentele ci sono sempre, dicono “E' squilibrato verso quelli che vivono di vintage, troppi Oliver Onion o Clara Serina”, “Perchè non c’è roba più moderna?”, innanzitutto perchè le sigle non si fanno più.

 

G: C’è stato Giorgio Vanni da 4 o 5 anni, quello che possiamo cogliere lo cogliamo, certo anche noi siamo imperfetti e così via.

 

A: Anche perchè molti non si rendono conto che questi grossi artisti internazionali innanzitutto vengono dove vendono.

 

G: Il mercato italiano per tutto, dai videogiochi alla musica internazionale, ha una percentuale bassissima rispetto all’estero, se infatti molte aziende hanno delle divisioni locali in altri paesi, in Italia è difficilissimo che lo facciano. Che vuole dire? Che il rapporto costi benefici di puntare sull’ Italia non è tanto semplice, questo è il problema. Io credo, non sono un tuttologo quindi non sono bravo a fare le cose in questo settore, ci siamo sempre sforzati, è chiaro che a volte gli italiani nostalgici, mettiamola cosi, sono più a portata di mano in certe occasioni. Abbiamo cercato di mantere un equilibrio ove possibile.

 

A: Poi quest’ anno c’è stato pure il concorso delle cartoon cover band emergenti quindi ci sono sempre nuove proposte. L’ospite internazionale ha un costo ovviamente, basandosi poi sui costi che abbiamo detto, 3 milioni l’ anno, sicuramente appesantirsi di 50, 30, 40 mila euro quanto può essere il cachet di un grande ospite internazionale...

 

G: Poi c’è il vecchio problema del sistema città, se quello mi attira migliaia e migliaia di persone poi dove le tengo? Sulle mura?

 

A: Perchè poi bisogna vedere se quel grosso personaggio giapponese li fa quei numeri...

 

G: Anche lì possono essere sì o no, ma io non posso pensare di essere impreparato ai grandi numeri, nè tanto meno sottovalutarla e mi ci trovo 12 mila persone. Ma non è questa la scelta che noi facciamo, semplicemente cerchiamo di mantenere una linea, una frontline generale di tutta la manifestazione che sia di alto livello sapendo che in alcune cose forse eccelliamo più che in altre, dipende forse anche dalle nostre competenze specifiche, ma non perchè il responsabile della struttura non sia competente ma perchè ha un budget che non gli permette, per colpa mia, di fare quello che sognerebbe.

 

A: C’ è un ambito che vorresti fosse un po’ più allargato in Lucca Comics? Che vedi un po’ sacrificato e vorresti mettere sotto la giusta luce dei riflettori o vorresti portare?

 

G: Una cosa di questa è andata a posto quest’ anno secondo me e te la dico, io sono però più orientato per fare in questa strutturazione delle cose belle, fantastiche, eccezionali o accettabili nell’ambito di ogni settore, questo secondo me è la cosa importante. Posso inventarmi qualche altra cosa, Lucca però ormai non ha bisogno di altre invenzioni, noi tiriamo fuori esigenze tuttalpiù, io devo sicuramente monitorare il mercato, le passioni, gli interessi eccetera e lì posso lavorarci sopra, in questo momento stiamo un po’ fermi.
Invece il settore che mi interessava tanto, che io per tanti anni non ho potuto sviluppare è il settore di Lucca Junior. Quest’anno ha avuto il Family Palace, l’ex Japan Palace, che è stata una cosa dal successo incredibile. Avevamo fatto l’ ingresso gratuito e abbiamo avuto un secondo piano con 300 metri quadri di diorami (
ambientazione in scala ridotta che ricrea scene di vario genere n.d.r.)Lego e cose di questo genere!
Se noi volevamo permetterci la manifestazione, avevamo bisogno di un grande bacino di utenza ma non semplicemente con degli specchietti per le allodole, “ti catturo con…” ma con cose sostanziali. Avere un settore dove vado lì solo a disegnare non mi sta bene, voglio che si parli di libri illustrati, voglio che ci siano i laboratori, voglio che gli autori, i disegnatori e gli scrittori parlino con i ragazzi e faranno capire come fanno il loro lavoro, non soltanto con gli adulti che vanno allo showcase ed uno disegna sotto le telecamere.
La formula Lucca Comics & Games che è un certo taglio specifico voglio che sia all’interno di tutti quanti i nostri settori. Facciamo gli incontri anche per gli ospiti music e cosplay, non è che si esibiscono e poi via, cioè li incontri da 300, 600 o 200 persone. Tu pensa che io ti chiamo un autore, che è piuttosto fantasy ma anche storico, come Valerio Massimo Manfredi ed riesce a riunire 600 persone all’auditorium che l’hanno sentito, l’hanno applaudito e sono stati 2 ore a farsi firmare il libro per poi vederlo sereno. Ma in quale altra realtà succedono cose di questo genere?
Che non è peregrina, cioè tu dici inviti la star che dovrebbe andare alla fiera del libro di Torino ed invece no, noi abbiamo un’ altra caratteristica, c’è una comunanza con quel tipo di produzione che fa lui, non c’è soltanto la Mondadori che viene e si porta queste star, ma perchè come ha detto qualcuno Lucca
è una manifestazione culturale perchè la cultura l’ha portata per strada che è molto meglio che andarla a cercare in altre realtà.
È questo approccio, semplice se vogliamo, ma costruttivo e pieno di contenuti che è una delle chiavi del successo, perchè se no alla fine Lucca cresce del 20% da un anno all’altro in un periodo di crisi? C’è un richiamo, un appeal, una voglia di emozioni, di condivisione soprattutto che qui la puoi avere chiaramente per la città, ma significa che quello che stiamo facendo forse è giusto e forse lo facciamo bene e che non trovo riscontri in altre realtà. Noi mai ci siamo potuti permettere pubblicità tabellari sui giornali a mezza pagina o pagina intera, oppure jingle su spot televisivi o radiofonici, mai, non c’entra nel nostro budget, è il passaparola ed il passaparola è quello genuino.

 

 

A: Chiudiamo questa bella ed interessante intervista con una domanda classica, tra 10 anni come la vedi Lucca Comics? Come sarà diventata? Quali sono le prospettive future visto che già ora qualche risultato l’avete ottenuto?

 

G: Io penso che quello che forse manca alla nostra manifestazione sia appunto la possibilità di creare anche vasti movimenti culturali che vengono dal basso, non vuole essere imposta e non vuole essere neanche imposta da case editrici, dalla produzione in quanto tale, quindi questo per me sarebbe un possibile obiettivo e quindi noi andremo sempre di più alla condivisione delle proprie realtà personali, passioni, interessi, gusti eccetera con tutti gli altri. Questo mondo esiste fisicamente ma secondo me può trasformarsi anche in qualche altra cosa, da parte nostra cerchiamo anche che si trasformi in un vantaggio economico per chi ci investe e magari fino a 2 o 3 anni fa non aveva speranze ed oggi invece ce l’ha, perchè abbiamo parlato di tante cose ma non della self area, gratuita, dove la gente entrerà, quindi ti garantisco tanta gente, e le auto produzioni e la micro editoria stanno lì dentro, loro fanno fuori tutto quello che fanno nel corso di 1 anno, vendono tutto a Lucca la loro produzione, tornano a casa con le borse vuote e lavorano per il futuro. Quello che noi facciamo per l’ editoria italiana non è da sottovalutare. Quindi perciò bisogna mettere a fuoco, siamo la camera di “rianimazione” del fumetto italiano perchè la gente viene a Lucca e vende, questo quindi è importante.

 

A: Secondo te Lucca sarà sempre più grande? Alcuni scherzano e dicono che arriverà a Viareggio.

 

G: Vanno trovate delle soluzioni diverse, noi possiamo avere delle soluzioni per quest’anno e per i prossimi anni vicini in linea di massima, se poi questo trend continua allora devono essere veramente drastiche le cose. Gli spezzettamenti e cose di questo genere. C’è da dire una cosa, quest’anno in particolare il sistema città non ha retto molto, cioè alle 18/19 dici che è impossibile uscire dalla città però se vieni nei giorni normali sulla circonvallazione non cammini in generale, noi grazie a Dio abbiamo dei giorni di festa quindi non trovi anche i tir, ma questo è un problema lucchese che si trasforma in un problema generale.
Un altro problema è quello delle ferrovie. Noi riceviamo sempre delle lettere di lamentele, di problematiche, di criticità subite ed anche consigli, solitamente ne ho 4 o 5 mentre quest’ anno erano 31 che se consideri la gente che è venuta sono una percentuale bassissima ma secondo me è un elemento importante perchè ci sono tante altre persone che hanno la stessa sensazione.
Il 50% era il problema delle ferrovie dello stato, perchè noi abbiamo detto di fare i treni speciali ed in parte li fa, si sa però che ad una certa ora la stazione di Lucca diventa una cosa invivibile allora devono esserci molti treni a quell’ora, poi magari cammineranno un po’ più a lumaca ma la gente la devi togliere da lì, gli devi dare una speranza di lasciare questa città, quest’ anno si è svuotata a mezzanotte perchè sono arrivati 2 treni di 15 vagoni e sono stati fatti andare via tutti. Però bisogna anche capire che la stazione di Lucca è quello che è, fa 5 mila viaggiatori tra andata e ritorno al giorno nei momenti lavorativi e quel giorno ne fa 40 mila.
Noi per questo abbiamo tentato di fare delle cose che speriamo vadano sempre più avanti, le alternative con il pullman, queste autolinee che hanno avuto la convenzione con noi venivano da tutta Italia, venivano da Trieste come da Bari, ma è ancora poco. Tu parti dalla tua città, anche lontanissima, sali lì sopra e dormi o fai quello che vuoi, arrivi la mattina, da questa edizione in poi avrai anche la possibilità di avere anche il biglietto che hai prenotato, scendi ed alle 7 ti vengono a riprendere, oppure dici “io ci voglio dormire 2 giorni” ed allora ti vengono a riprendere tra 3 giorni. Perchè non fare così?
Abbiamo poi messo dei pullman navetta alle varie stazioni intermedie come Firenze, Pistoia o Prato perchè la gente di quelle città non riesce ad entrare nei treni perchè arrivano, in certi orari, già pieni, allora prendi lì la navetta ed arrivi a Lucca.
Se le persone iniziassero a capire che per il loro benessere devono stare attente a quello che si scrive, info utili oppure fate così, io penso avremmo molti meno inconvenienti se potessero farlo per tempo, il problema è che le domande arrivano quando è scaduto il termine e non si possono più creare altri pullman.

 

A: Ti aspetti che ci sia un trend negativo o si continuerà sempre in crescita?

 

G: La mia previsione è improbabile perchè non le azzecco mai, perchè si dice sempre quindi sono il meno affidabile di tutti, io penso che più o meno andremo sempre sugli stessi standard, per quale motivo, perchè c’è una fetta di pubblico nuovo che segue quel trend lì ed una fetta di persone che staranno fermi un giro ed aspettano di vedere cosa succede a Lucca perchè magari l’anno scorso hanno avuto dei disagi, se quello che noi poniamo in atto quest’anno faciliterà tutto questo, secondo me continueremo ed allora lì sarà veramente da metterci mano in maniera pesantissima. Oggi come oggi mi vedo quasi un pareggio per una perdita, forse un po’ motiva, e dall’ altra parte una crescita che ormai è fisiologica.

 

 

A: Io provo a strapparti un’ ultima domanda, uno scoop. Qualcosa per quest’ anno? Qualche anticipazione?

 

G: Qualcosa te la posso dire ma non tanto sui contenuti perchè molti di questi sono in trattativa, anche una cosa a cui io tengo tantissimo, un autore anzi, molto più di Miller e vediamo un po’ a cosa si può venire a capo. La cosa importante innanzitutto è che il nostro claim, il nostro slogan di questa è “sì, viaggiare”, sarebbe la seconda rivoluzione ma non posso sempre chiamarla prima, seconda, terza rivoluzione.
Questo slogan perchè Lucca è un viaggio, non solo per venirci, ma questo non c’ entra niente, ma perchè ti fa viaggiare con la fantasia, con i fumetti, con il cinema d’ animazione, con il film, con la musica eccetera. Il tuo mondo te lo vai a cercare dove ti porta. Chiaramente ci saranno documentati pure viaggi, magari potranno essere psichedelici o cose di questo genere, tutto in teoria è un viaggio, un viaggio è anche magari quello di Ugo Pratt che era il viaggiatore a fumetti per eccellenza e magari può essere riportato in una visione nuova di cose che non si vedono da tantissimi anni, questo poi è il problema.
Ti dico ancora qualche altra cosa, ma sempre come programma generale, quest’ anno noi abbiamo celebrato anche in maniera impropria, in Italia e nel mondo, l’ inizio della prima guerra mondiale, con qualche perplessità ci siamo allineati come italiani anche se l’Italia è entrata nel 15, a me non piace celebrare questo quindi ci sarà una mostra “la guerra è finita” che è una mostra sul 1945, l’ apertura dei lager, la fine della seconda guerra mondiale. Quella la voglio festeggiare ogni anno! Più volte l’ anno. Questo per me diventa la prima cosa, e questo quindi porterà dietro tutta una serie magari di autori che possono essere legati a questa tematica. Abbiamo aperto un sentiero sulla religiosità ed il misticismo l’anno scorso con “la fede a strisce”, quest’anno sarà Emanuele Luzzati e l’ebraismo. Emanuele Luzzati è un genio assoluto dell’illustrazione internazionale, della scenografia e cose di questo genere, è quello per dire che ha fatto i filmatini per Brancaleone, ha lavorato per Ronconi, ha fatto tantissimi libri illustrati per bambini meravigliosi. Vedremo in pratica il suo lavoro fatto per l’ ebraismo, per dire che cos’è in realtà, un forma di conoscenza. L’anno venturo toccherà ad altre religioni.

 

A: Per l’ attualità farete qualcosa, anche relativamente a quanto è accaduto in Francia?

 

G: Noi abbiamo aderito a tutto il movimento, il problema è che a me sembra sempre di cavalcare l’onda dei luoghi comuni, cioè una cosa che li rifuggo perchè sono molto affollati i luoghi comuni, li frequentano tutti. Allora le cose le devi sentire in un’altra maniera, non in quella maniera lì, cioè immediata non quella che c’è stata eccetera, se no sarei solo uno speculatore. Per il 2015 apriremo un dibattito magari sul fumetto, comunicazione, cultura, società e cose di questo genere, quello senz’altro, la libertà di stampa, di espressione e così via ma lo voglio legare in maniera molto generale e molto lontana perchè se accade un terremoto non voglio fare una mostra “La storia a fumetti dei terremoti”. No, ne parliamo tra 10 anni. Abbiamo avuto un fenomeno fortissimo che secondo me quello è stato anche un po’ malinteso, perchè l’attacco non è avvenuto esclusivamente per le vignette, è avvenuto da parte di persone che erano allenate a combattere, qualcuno era stato già arrestato per terrorismo, quindi era un atto dimostrativo pesante. Certo lo fai contro quel nemico, ma non è il povero fedele indignato. Questo va capito. Il povero fedele la maggior parte non era assolutamente d’ accordo con questa gente, quindi diciamo che i colpevoli sono quelli. Quando si inizia a sbriciolare la cosa importante, inizia sempre quello che la pensa in maniera un po’ diversa, il tempo ti allontana dalla realtà.

 

A: Noi ringraziamo Renato Genovese e lo aspettiamo, a questo punto, a “Sì, viaggiare” dell’anno prossimo.


G: Io ti ringrazio e ringrazio anche tutti i tuoi spettatori del web, ti auguro tanta fortuna e di rivederci comunque l’ anno prossimo qui a Lucca.

Non scappi però alla foto di rito con dietro gli splendidi disegni di Jiro Taniguchi!