Meraviglioso pubblico dell'Italian Indie Comics Award, come state? Come al solito vi diamo il benvenuto con una nuova opera tutta per voi: Sunken di Cristiana Leone.
 
Cristiana Leone è una disegnatrice di 35 anni che viene da Roma. Per lei il disegno è qualcosa che ha sempre avuto dentro di sé e l’ha accompagnata nel suo percorso di vita fin da bambina. Questo percorso però non è stato di certo semplice dato che per varie ragioni Cristiana ha deciso di seguire delle strade che l’hanno portata lontana dal disegno, facendo studi classici alle superiori e frequentando successivamente la facoltà di Studi Orientali con indirizzo archeologico/artistico. Queste scelte l’hanno quindi portata ad intraprendere dei lavori ben lontani dal mondo dell’arte e l'hanno costretta ad archiviare il  disegno per anni, potendolo considerare esclusivamente un bellissimo hobby relegato al (sempre limitatissimo) tempo libero. Sei anni fa però ha sentito la forte necessità di tornare alla sua grande passione, ricominciando così a disegnare con maggiore assiduità e seriamente: studiando tutorial, tecniche di vario genere, digitali e non, esercitandosi sempre di più, in ogni attimo possibile. Da allora non ha più smesso, non poteva farne mai a meno, ma soprattutto ha compreso quanto avesse sbagliato in passato ad accantonare il disegno, la più grande tra le sue passioni. In seguito anche a delle situazioni personali e lavorative non facili ha deciso circa 3 anni fa di licenziarsi e tentare il tutto per tutto per seguire il suo sogno fino in fondo. Da quel momento lavora come freelance per quanto riguarda specialmente le illustrazioni ed il character design. Ha vinto due concorsi nazionali per fumettisti non professionisti: nel 2004 il Black Smocking, indetto dalla Casa di Cultura di Cosenza; nel 2008 Marx e Gretel, dell’Associazione Nuvoloso e Pan distribuzione. Grazie a quest’ultimo ha vinto un anno di corso di sceneggiatura e scrittura creativa alla scuola internazionale del fumetto di Roma, che ha frequentata con molto interesse e dedizione.

Come propri riferimenti artistici ammette che tanti autori l’hanno ispirata nel suo percorso dato che fin da piccola è sempre stata una grandissima amante dei libri di storia dell’arte di sua madre. Tra i tanti autori che ama si sente quindi in dovere di citare molti autori classici (Leonardo, Caravaggio, Munch, Klimt, Van Gogh, Escher su tutti) mentre per il fumetto e l’illustrazione cita senza alcun dubbio altri indubbi maestri come Manara, Moebius, Miyazaki, Otomo e Nightow. Tra i suoi fumetti preferiti possiamo trovare sicuramente Trigun, Watchmen, V per vendetta, Akira ed Alita.

Ecco di seguito la trama di Sunken:
 
Sunken è ambientato in un mondo post apocalittico, dove il livello del mare si è innalzato fino a coprire quasi tutta la terra emersa. Soltanto le cime più alte, dai 5000 metri circa in su, sono state risparmiate dalle acque e qui, ciò che resta dell’umanità, cerca di sopravvivere. Accanto agli umani, tuttavia, una nuova razza si è sviluppata: quella degli Halfish, ibridi uomo-pesce, che hanno la capacità di resistere più a lungo sott’acqua senza respirare e di nuotare molto meglio e più in profondità. Per questo sono sottomessi e sfruttati dagli umani (chiamati i “puri”) e soggiogati tramite un violento regime religioso. Il protagonista, Herm (diminutivo di Hermit, “l’eremita”, soprannome che gli è stato affibbiato per il suo carattere solitario e silenzioso) è un Halfish che si troverà suo malgrado a combattere non solo per riscattare la sua razza, ma anche sé stesso.

Sunken è un’opera matura, apprezzabile fin da subito per il suo stile delicato ma molto espressivo che fa da tramite alla grande forza dell'ambientazione e alle situazioni trattate nel racconto. Fin dalle prime poetiche pagine infatti si viene subito immersi in quella che è la situazione del mondo creato dall'autrice, un mondo vivo ma in decadenza dove il nostro protagonista, alienato dallo squallore che lo circonda, si rifugia nello studio del passato ormai perduto. E viste le premesse come gli si potrebbe dare torto? Nel suo mondo la discriminazione tra razze la fa da padrone e la religione viene usata veramente come "oppio dei popoli": l'umanità è ad un bivio e sembra aver intrapreso la strada sbagliata. Sunken è quindi un'opera che oltre ad intrattenere vuole anche far riflettere (al contrario di Waterworld, film hollywoodiano che i più nostalgici di voi avranno accostato a quest'opera leggendone l'introduzione molto simile) presentando temi importanti e sempre attuali, come l'uguaglianza civile e gli abusi  di potere legati ad autocelebrate minoranze etniche, facendoci rumuginare su il lettore. Un'opera  quindi profonda, ben disegnata e molto espressiva che saprà farsi apprezzare da chiunque abbia voglia di iniziarne la lettura, provare per credere.

Come abbiamo scritto nella sua biografia, Cristiana ha seguito un percorso che l’ha tenuta per decenni lontana dal mondo dell’arte e dei fumetti in generale, ma quando ha deciso di fare questa meravigliosa scelta di vita ha deciso di metterci tutta se stessa ed andare fino in fondo. Il risultato è una sua diffusa presenza sul web (non vi facciamo qui l'elenco completo, ma la sezione link utili vi darà una chiara idea di a cosa ci stiamo riferendo), la pubblicazione dell'opera sia in inglese che in francese su Tapastic (dove Sunken è stato nominato recentemente tra i 'Daily Snack', evento che le ha dato tanta visibilità in più) e la presenza di una propria pagina Patreon funzionante che le permette di arrotondare quanto porta a casa con il suo lavoro di illustratrice freelance. Questa larga presenza sul web però non impatta il lavoro di Cristiana che settimanalmente continua a sfornare pagine della propria opera (attualmente è arrivata al secondo capitolo sui dodici previsti) garantendo a tutto il suo pubblico una buona continuità che ci fa ben sperare per il futuro.

Ecco l’intervista a Cristiana:

Cristiana, è un grande piacere averti tra noi! E' arrivato il momento dell'intervista: pronta?

Grazie, il piacere è tutto mio! E sì, sono prontissima!

Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi ?

Mi piace molto lo stile realistico/semi-realistico che è quello a cui sto tentando di avvicinarmi. Per quanto riguarda le tecniche, quella che uso per la maggiore è il digitale. Uso sia Paint Tool Sai che Photoshop e la tavoletta wacom. Tuttavia amo molto disegnare a matita e cerco di farlo non appena ne ho l’occasione. Da qualche tempo ho cominciato a sperimentare anche con acquerelli, acrilici e copic, che amo moltissimo. Per  quanto riguarda “Sunken”, finora ho realizzato gli schizzi e poi le lineart a matita che poi ho scansionato e colorato con Paint Tool Sai. Ho usato Photoshop solo per aggiungere i balloon e i testi e qualche effetto di luce.

Parlami del tuo rapporto con la colorazione. Quanto è importante per te?

Il colore è per me croce e delizia. Ciò che prima di tutto cattura il mio occhio e la mia attenzione nelle illustrazioni e nei disegni di altri artisti, è il colore. Ne sono totalmente affascinata. Tuttavia non sono molto brava a colorare e trovo sempre molta difficoltà nell'abbinare le tonalità giuste o a non finire per usare toni troppo desaturati. Faccio una grande fatica a colorare, ma allo stesso tempo non voglio rinunciare perchè trovo che il colore possa dare quel qualcosa in più alle tavole.
Per la colorazione uso la tecnica del digital painting, usando il minor numero di livelli possibile. Un solo livello con per i BG e uno solo per i personaggi. Faccio ombre e luci tutte sullo stesso livello, sfumandole e amalgamandole tra loro il più possibile.
 

Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?

Fare fumetto, nel mio caso, nasce dall’esigenza di raccontare. Ho sempre amato ideare storie e personaggi e il fumetto è, almeno per quel che mi riguarda, il “mezzo” che meglio si presta, perché unendo disegni e testi trovo più facile comunicare e raccontare, che non con le singole illustrazioni. In generale, comunque, trovo che lo “storytelling” per immagini sia senza dubbio più diretto e che possa coinvolgere immediatamente e più facilmente il lettore.

Cos’è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.

In realtà non lavoro come fumettista e non credo che riuscirò mai ad essere una professionista del settore, nonostante, ovviamente, sia un sogno. Non conosco, quindi, molto bene le dinamiche che sono dietro al mondo del fumetto. Tuttavia, lavorando comunque come disegnatrice/illustratrice  dopo aver sperimentato posizioni lavorative… non “creative/artistiche”, posso dire che è un grande privilegio quello di poter fare della propria passione il proprio lavoro e per quanto possano esserci dei momenti di stress, di scoraggiamento e di difficoltà, è comunque un lavoro meraviglioso, e che amo tantissimo!
 

Cosa si prova a "scoprire" il mondo dell'autoproduzione dopo aver messo da parte questa passione per decenni?

E' davvero un mondo vastissimo e non avevo idea di quante autoproduzioni di altissima qualità e artisti talentuosissimi ne facessero parte! È stata una scoperta piacevolissima che mi ha permesso soprattutto di cominciare a seguire alcune serie davvero sensazionali che altrimenti mi sarei persa! Devo dire che, probabilmente grazie alla diffusione così capillare di Internet e dei social c'è anche molto più interesse da parte dei lettori e uno scambio di opinioni e commenti molto più veloce e diretto rispetto a prima.
 

Com’è nata la tua opera?  Quali sono i tuoi piani per essa?

Sunken ha una storia un po’ buffa… Quando, per la prima volta in vita nostra, col mio compagno, abbiamo deciso di visitare le Dolomiti bellunesi un anno e mezzo fa, lo spettacolo delle Alpi e dell’alta montagna mi ha veramente stregata. A tal punto da proporre al mio compagno di trasferirci lì. Però… lui è un surfista. Entrambi siamo nati e cresciuti sul mare, ma se per me il distacco non sarebbe così traumatico, per lui, semplicemente sarebbe impossibile vivere senza il mare.
Così, scherzando, gli ho detto che sarebbe stato perfetto se il livello del mare, allora, fosse arrivato proprio ai piedi delle maestose cime delle dolomiti. E da lì, la mia immaginazione ha cominciato a viaggiare, facendo nascere lentamente il mondo di “Sunken” (letteralmente dall’inglese: “affondato”) e i suoi personaggi. Il mio piano per il momento in realtà è solo uno… riuscire a portare  avanti la storia con assiduità fino alla fine!!


Ci sono dei messaggi in particolare che vuoi trasmettere con la tua opera?

Sì, nonostante l'ambientazione sia inventata e i personaggi di fantasia, vorrei trasmettere un messaggio un po' più profondo... Ovvero quanto sia importante l'uguaglianza e il rispetto per tutto ciò che consideriamo diverso, di qualunque cosa si tratti: un'opinione, un credo religioso, una etnia, ecc. Mi piacerebbe davvero tanto riuscire a far arrivare questo messaggio.
 

Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Bhè, non è facile rispondere a questa domanda… So che non essendo una fumettista vera e propria ci sono sicuramente moltissime lacune tecniche e narrative, tuttavia, essendo questo un side-project senza pretese, al quale mi dedico nel tempo libero, spero che i lettori possano apprezzare l’amore e la dedizione che metto in ogni singola pagina e in ogni singola vignetta. Spero che i personaggi riescano ad arrivare loro così come io li immagino e li faccio “vivere” nella mia testa. Il viaggio in questo mondo quasi del tutto sommerso sarà abbastanza lungo e spero che decidiate di… “imbarcarvi” insieme a me e ai miei Halfish in questa avventura!
 

Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!

Grazie a voi della redazione per questa opportunità, innanzitutto! Grazie per aver letto l’intervista che spero sia stata di vostro gradimento! Grazie a chi mi sta già seguendo su Facebook o DeviantArt e mi sostiene con i suoi preziosi like, commenti, suggerimenti, ecc! E grazie a chiunque deciderà di dare una possibilità a Sunken cominciando a leggerlo e, magari anche a condividere le proprie impressioni con me! Grazie mille di cuore!
 
 
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!