Benvenuti ad una nuova settimana all'insegna dell' Italian Indie Comics  Award! Oggi vi presenteremo Crazy Nena di Serena Romio!
 
Serena Romio è una fumettista di 38 anni che viene da Torino. Disegna sempre, potremmo davvero dire che questa sia la sua passione più grande, però ha cominciato a considerarlo come un possibile lavoro solo ai tempi dell’università. Ha seguito i corsi di Disegno e Illustrazione all’Accademia Pictor di Torino per poi perfezionare il tutto diplomandosi in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics. Inoltre ci tiene a dire che ha avuto la fortuna di conoscere e apprendere da artisti eccezionali come Massimiliano Frezzato e Cinzia Ghigliano, oltre aver studiato con Gigi Piras, ed aver seguito un corso base di colorazione digitale con Paolo Mottura, che l’ha invogliata a proseguire principalmente in digitale. Tra le sue produzioni vi sono le illustrazioni per due libri: Pendolari (Lampi di Stampa) e un libro per L’Enpa, per la collana Delfini, che parlava dei pittbull. Nel 2009 ha partecipato come illustratrice al concorso Moving Pixel. Nel 2010 ha ricevuto la nomination in occasione dei Premi Micheluzzi-Comicon 2011, nella categoria "Miglior Fumetto Web". Dal 2011 al 2013 ha curato l'impaginazione e la grafica di una rivista sportiva, Do Hit, mentre ad ottobre 2015 ha pubblicato con la Manfont la prima versione a colori di Crazy Nena.

Come molti di voi dovrebbero già aver subodorato Serena ama molto le strisce umoristiche, ed una grande appassionata di Charles M. Schulz (Peanuts), Bill Watterson (Calvin & Hobbes) e Jim Davis (Garfield). Legge inoltre moltissimi fumetti francesi, tra cui Spirou e Fantasio, Melusine e tutti gli umoristici in generale.  Da un anno infine è diventata una lettrice di graphic novels e si è innamorata persa (fumettisticamente parlando) di Paco Roca e Alberto Madrigal.

Ecco di seguito la trama di Crazy Nena:
 
Nena è una casalinga. Vive con suo marito Roger, sua figlia Candy, un gatto ... all’apparenza questo la fa sembrare normale, persino un po’ noiosa: storie di vita, di coppia, di famiglia ... se non fosse che con loro vivono Oscar, uno scarafaggio gigante innamorato di Nena, una bilancia bastardissima che se ne inventa una più del diavolo per dare sui nervi alla protagonista, una lavatrice con difetti di fabbrica che la rendono animalesca, pericolosa e, da quest’anno, anche mezzo di trasporto temporale e interdimensionale . Se a questo sommate la presenza di una vera e propria montagna di panni da stirare, con tanto di stazione sciistica, montanari sulla cima e nani scavatori all’interno e un vero e proprio via vai di personaggi fuori di testa che interagiscono puntualmente con i protagonisti, le cose si fanno decisamente più movimentate di quello che sembrano...

Crazy Nena è un’opera umoristica a strisce. I disegni, completamente a colori, sono tanto semplice quanto simpatici e divertenti, riuscendo a trasmettere la presunta calma e serenità che aleggia in ogni casa (e beh, sappiamo tutti che invece è solo finzione). Ovviamente essendo delle strisce non è il disegno il vero punto di forza, ma piuttosto il suo concept e l’ottimo modo in cui si è evoluto. Crazy Nena infatti sa trasporre su carta la realtà ma allo stesso tempo riesce favolosamente a stravolgerla: iniziando da un punto solitamente normale la storia si evolve diventando sempre più assurda e divertente. La fantasia di Nena è inesauribile, proprio come quella dell'autrice, e questo è aiutato dal fatto che molte delle sue storie traggono (per un dettaglio o per intero) proprio dalla vita reale di Serena, aiutandola ad avere uno slancio più positivo nella vita di ogni giorno, riuscendo a vedere qualsiasi avvenimento o casualità come ottimo materiale di riferimento per la propria opera. Forse dovremmo seguire tutti il suo esempio!
 
Crazy Nena, è stato pubblicato dal 2008 al 2010 ogni due settimane sulla rivista Strip Seasons, vincendo nel novembre del 2009 il concorso bandito da Arpanet, Minicomics, finendo così per venire pubblicato per la prima volta in cartaceo nel 2010. Dallo scorso ottobre inoltre Serena può vantarsi di far parte della nutritissima, e capacissima, scuderia di Manfont la quale pubblica ogni settimana proprio le sue strisce, ma nonostante questo mantiene e sostiene ancora la propria pagina Facebook rimanendo una delle poche autrici della casa con una pagina propria ed indipendente dove gli appassionati si possono direttamente rivolgere a lei per apprezzamenti e critiche. Abbiamo quindi di fronte un'opera che
esiste da molti anni, evolvendosi e facendosi notare sempre di più sul mercato, ma questo non vuole dire che la sua anima non sia rimasta la stessa stupendoci e facendoci e ridere esattamente come nelle prime strisce.. e cosa vorremo di più?

Ecco quindi l’intervista a Serena: 

Benvenuta Serena! E' un enorme piacere averti qui come ospite per questa intervista dell'IICA: pronta?

Grazie, è un piacere anche per me: prontissima!

Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi ?

Realizzando strisce, ho uno stile prettamente umoristico. Ora lavoro molto in digitale, anni fa inchiostravo a pennino e talvolta a pennello, per poi colorare al pc. A questo sto affiancando uno stile un po’ più vicino alle graphic novels, inchiostrando spesso a mano, con penne e pennarellini, per poi colorare un po’ a pantone e un po’ in digitale.

Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?

Fare fumetti significa piegare l’immaginario, riuscire a creare dei microcosmi all’interno dei quali il lettore può vivere mille avventure, precipitare nell’abisso per poi risorgere più forte di prima, o semplicemente rilassarsi e ridere a crepapelle con una storia irresistibilmente comica. Certo, ci riescono anche i libri, ma alcuni fumettisti sono in grado di associare ad un testo estremamente coinvolgente dei disegni pazzeschi, che rendono il tutto ancora più magico. Ed è questa alchimia tra testo e immagini che differenzia il fumetto da tutto il resto.
Quando hai capito che saresti voluta diventare una fumettista?

Da bambina, dopo aver visto al cinema "Fievel sbarca in America" (Dio che vecchia che sono!) decisi che avrei voluto fare quel mestiere. Una volta cresciuta ho capito che per realizzare un cartone animato ci volevano centinaia e centinaia di disegni e no, non era quello che volevo, ma scrivere storie sì, vederle su carta, curarne i colori, tutto questo faceva per me. E ora sto sperimentando il magico mondo delle graphic novels e mi piace moltissimo. Sto "studiando" Paco Roca e Alberto Madrigal e lavorando ad un
progetto su sceneggiatura altrui. Vedremo se sarò all'altezza.
Cos’è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.

La cosa bella e quella brutta per me coincidono: trovo sia meraviglioso poter lavorare a casa, avere orari flessibili, poter staccare quando serve, e avere film o musiche di sottofondo mentre sto disegnando, poter parlare con i colleghi su Facebook senza avere un capo alle spalle che mi bacchetta . Allo stesso tempo trovo sia molto dispersivo, perché stando in casa vieni assalito da milioni di cose che dovresti fare, che si accumulano dietro gli angoli e ti saltano addosso, sempre, quando sei in fase creativa e dovresti solamente concentrarti. E poi io ho una figlia e quindi, finito l’orario scolastico, finisce anche la tranquillità in casa: addio concentrazione!
Cosa ne pensi del mondo dell'autoproduzione?

Credo che in molti casi sia l'unico modo di farsi conoscere. Molti editori hanno deciso di puntare sul sicuro e non investono su chi non ha milioni di like su facebook, ma ci sono disegnatori molto bravi, e non parlo di me, magari con fumetti stupendi, che meriterebbero di essere letti e non vengono presi in considerazione ... in quel caso è giusto che confidino in loro stessi e si autoproducano. E poi ci sono realtà come la Manfont che in questo sono un aiuto prezioso, per quanto riguarda la parte di realizzazione del volume, per i consigli, la vendita e la distribuzione. E' tutto ben gestito, ben fatto. Personalmente sono molto soddisfatta di far parte del loro gruppo.
Com’è nata la tua opera? Quali sono i tuoi piani per essa?

Crazy Nena è nata tanti anni fa quasi per gioco, da uno schizzo che ritraeva me e mio marito in versione pupazzosa. E altrettanto per gioco ho creato la prima striscia ... poi ci ho preso gusto. Ho cominciato a postare le strisce on line e ho scoperto che piacevano anche agli altri. Prima erano abbastanza autobiografiche, poi i vari personaggi hanno acquisito autonomia, carattere e ho deciso di farli camminare con le loro gambe. Ora le storie sono un po’ più folli e siamo tutti più felici.
Qual è la vignetta maggiormente autobiografica che possiamo trovare in Crazy Nena?

Bella domanda. Sicuramente la prima, sulla blatta, è ispirata ad una storia vera, ma anche quella che mostra per la prima volta il Monte Panno è molto "mia"!  Quindi ti direi che il personaggio più vero è decisamente il Monte Panno e di sicuro le vignette più autobiografiche sono quelle sulla stiratura >_<
Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Se amate i classici, con un pizzico di follia, Crazy Nena è il fumetto che fa per voi: risate di pancia, battute fulminanti e tanti panni da stirare ... davvero, come resistere?!? 
Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!

Grazie a voi. Saluto i miei lettori più affezionati e invito chi non mi conosce a fare un salto a trovarmi. Ma soprattutto invito tutti a non smettere di leggere fumetti: è il vero segreto per rimanere giovani!
 
 

Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!