Qualcuno pensa che andiamo a Lucca per divertirci, e in effetti... è così! Ma non preoccupatevi: tra una cosa e l'altra, non ci dimentichiamo degli utenti che sono restati a casa. Quindi, oltre che a divertirci anche per loro, ci occuperemo di postare qui aggiornamenti periodici su quello che succede in fiera: eventi, curiosità, foto... tutto quello che può contribuire a farvi sentire qui con noi. O almeno ci proveremo!

 
Ore 16:00 (Dal Japan Town: Lo sapevate che...?)
 


1. il primo giorno di Japan Town è già affollato di visitatori e cosplayers sin dal mattino.

I commenti di chi visita i padiglioni: "Non si cammina... ed è solo venerdì".

2. Nei componimenti brevi giapponesi Haiku viene utilizzato un linguaggio quotidiano, umile e dimesso, in contrapposizione a quello aulico della poesia italiana. E questo per far risaltare al massimo la contrapposizione tipiche di questo genere tra l'immensità della natura e la piccolezza del quotidiano degli uomini.

3. Nel Giappone in cui si stava sviluppando il teatro kabuki, i suoi attori erano considerati veri e propri vip dell'epoca, una sorta di "idol" e fenomeni di costume.

4. Gli Haiku erano scritti perlopiù da uomini, ma la poetessa Hisajo Sugita si è particolarmente distinta come donna, una figura moderna vissuta in un'epoca in cui il ruolo della donna doveva essere solo quello di moglie e madre. Per questo fu aspramente criticata, ma il marito ammirò il suo talento.

5. Poesie oltre la morte: Toru Sato, padre della madrelingua Kayoko Sato, che ha tenuto l'incontro sugli Haiku al Japan Town di oggi, ne scrisse alcuni senza che sua figlia ne sapesse mai nulla fino alla sua morte. Le poesie hanno così permesso di creare un dialogo che va oltre la morte tra padre e figlia, un dialogo che in vita tra i due non c'era mai stato a questa profondità.

6. Il nostro Gabriele d'Annunzio scrisse alcuni waka, poesie giapponesi. Inoltre, egli aveva anche un amico giapponese, con cui condivise l'impresa di Fiume.

7. Avete scritto un Haiku ma non sapete come fare a contarne le sillabe richieste? Andate sul sito rossoveneziano.it che lo verificherà per voi!

8. L'espressione "Itadakimasu" che si usa prima di un pasto in Giappone non è proprio uguale al nostro "Buon appetito", rivolto a chi sta pasteggiando con noi. La parola giapponese significa infatti "Io prendo il cibo", e non è un augurio che si fa agli altri, bensì a se stessi.

9. Esiste un'espressione che si usa dopo il pasto in Giappone, ed è "Gochisousama deshita", volta a ringraziare per il cibo e le persone che hano preparato il pasto.

10. Il carattere kanji di "Uomo" è composto dai simboli di "Risaia" e "Forza": questo perché è l'Uomo che lavora i campi di riso, e c'è bisogno di forza per farlo!

11. Matsuo Basho era un poeta viaggiatore che ha girato tutto il Giappone per scrivere: quando non poté più viaggiare e raccontare così il suo Giappone, smise anche di scrivere.
 

Ore 15:30 (le mostre del Japan Town)

Approfittando della giornata relativamente sgravata da grossi impegni, abbiamo deciso di dedicare la mattinata ad un giretto nell'area del Japan Town, ed in particolar modo alle esposizioni.

Wall Italia, la mostra dedicata a L'Attacco dei Giganti
L'esposizione ubicata presso Villa Guinigi e visitabile liberamente per tutta la durata della fiera, è abbastanza minimale. Superato l'ingresso con i gadget in vendita, ci si ritrova in un ambiente le cui pareti espongono delle tavole del manga di Hajime Isayama contornate da ingrandimenti di alcune vignette. Un secondo ambiente invece propone un'ulteriore selezione di tavole, fruibili in un'atmosfera più grave creata dalle luci rosse.
Sono presenti delle postazioni VR grazie alle quali (a pagamento) lo spettatore può rivivere in prima persona gli avvenimenti della Battaglia di Trost. Presente inoltre anche una postazione con Playstation4 per provare liberamente l'ultimo videogame di Shingeki no kyojin.
 
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La percezione dell'iki
Presso la chiesa di San Francesco, sempre in area Japan Town, è possibile visitare l'esposizione dedicata alla percezione dell'iki di Francesca Marina Costa.
"Iki si riferisce a un concetto estetico che unisce bellezza e filosofia, in un'idea che racchiude l'essenza della cultura giapponese e che si concretizza in specifici modi di essere, virtuosi, come quello della geisha, del samurai, del bonzo." 
Basta varcare l'entrata della chiesa per poter visionare alcuni dipinti ad olio e realizzazioni grafiche in tecnica mista. 
 
 
 


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