In genere, si cerca di non guardare solo ai nomi coinvolti nell'animazione, ma anche a quelli che finanziano e producono quella determinata animazione. In questo articolo ci si focalizzerà sul lato economico dell'animazione in Giappone durante il 2016. Molti considerano solo le stime di Oricon, ma c'è molto di più da considerare oltre al mercato degli home video. Si noterà l'incremento nella produzione di film animati, delle vendite delle licenze internazionali, gli incassi degli eventi live e altri aspetti di quest'industria per quanto riguarda l'anno 2016 appena conclusosi.
È difficile per le piccole produzioni di film anime che non hanno alcun aggancio (che contano circa 120 proiezioni) raggiungere il miliardo di yen di incassi, per non parlare dei 2 miliardi. Abbiamo visto le uscite di Kizumonogatari, del duetto di film romantici di Aniplex/Honeyworks (Zutto Mae Kara Suki Deshita e Suki ni Naru Sono Shunkan wo), di King of Prism, Doukyuusei, Kantai Collection Movie e altri titoli minori. La tendenza a proiettare i film nei cinema più piccoli va avanti da anni e sembra non volersi fermare. Altri titoli maggiori sono Sword Art Online, The Irregular at Magic High School The Movie: The Girl Who Calls the Stars, Fate/stay night: Heaven's Feel e molti altri che usciranno nel 2017. È più facile piazzare un film o un OVA per il cinema nei programmi di produzione; ci vuole meno tempo a produrre animazione, audio, musiche e tutto il resto . Questo punto bisognerà tenerselo bene a mente per i prossimi anni. La Bandai in particolare sembra propendere verso gli OVA sul grande schermo come metodo di distribuzione preferito, come si è visto per alcuni suoi brand di punta come Gundam e il sequel del già menzionato Girls und Panzer.
Forse si sentirà chiedere "perché si sta preferendo produrre film?". In breve, c'è un ritorno economico maggiore. Non solo il pubblico deve pagare per vedere il film (a differenza delle trasmissioni televisive) ma sul luogo stesso della proiezione è acquistabile tutto il merchandising relativo a quel film. Proiettare un OVA in 5-24 cinema può consentire di mettere in vendita una versione home video cinematografica (magari con sola traccia audio 2.0) e in seguito far uscire un'edizione limitata con tutti gli extra.
Inoltre, un film di 90-120 minuti non richiede molto tempo per la produzione e non servono neanche tutti questi soldi per l'animazione, la musica, gli effetti sonori, la registrazione del doppiaggio, eccetera. Per i fan internazionali è una seccatura perché non vedranno questo film prima di un po', ma è la scelta più sicura per tutte le parti in causa. Inoltre le richieste per i diritti dei film in Asia sono recentemente aumentate: molti dei film che non vengono rilasciati in Occidente vengono licenziati in Hong Kong e Taiwan e proiettati nelle sale di questi paesi. Non è come viene riportato spesso in Occidente, dato che molti siti di notizie si focalizzano sulle visite da parte di utenti inglesi, ma è certamente un fattore.
Un altro tema largamente discusso è la crescita delle entrate tramite la vendita dei diritti all'estero. Mentre le compagnie cinesi finanziavano gran parte dei costi di produzione (anche a costo di produrre diverse serie televisive da se) le compagnie occidentali gli hanno tenuto testa. L'accordo fra Crunchyroll e Funimation è un esempio di come i costi siano incrementati per entrambe le compagnie e ci sia il bisogno di focalizzarsi sui propri punti di forza (sottotitoli in simultanea per Crunchyroll e doppiaggio/distribuzione fisica per Funimation). È un modo con cui le compagnie tagliano i costi, in risposta all'innalzamento dei costi d'autorizzazione. Ma non è una brutta notizia... Crunchyroll ha continuato ad incrementare i propri abbonati mondiali fino a superare gli 800.000 quest'anno: sono un sacco di soldi che entrano mensilmente per pagare nuovi titoli. Entrambe cercano di ampliare il proprio raggio, e potrebbero diventare dei concorrenti per le compagnie cinesi (soprattutto se si fa parte di un comitato di produzione). Il boom cinese ha riguardato sia lo streaming che i cinema. Detto questo, Crunchyroll fa di meglio poiché presenta una varietà più ampia di contenuti (50 trasmissioni in simultanea la scorsa stagione). Grazie ai loro finanziamenti sono fra i maggiori produttori di anime al momento.
Gli anime sono stati disponibili in streaming per anni in Giappone: chi vi dirà il contrario probabilmente non conosce compagnie come la Bandai Channel, NicoNico e d-animestore. Oggigiorno possiamo godere di molti titoli in streaming e per mezzo di numerose fonti: in una sola stagione se ne possono trovare anche su 12 servizi diversi. Perfino un progetto di nicchia come Flip Flappers è approdato su 18 diverse piattaforme la scorsa stagione, per non parlare del successo di Yuri!!! On ICE, che era disponibile su 21 siti nel solo Giappone. La più grossa compagnia ad aver influenzato questa tendenza è stata Abema TV. È un servizio gratuito che funziona quasi come un canale televisivo, con la presenza di qualche pubblicità. Ci si trovano diverse serie in streaming ogni settimana, e diverse maratone per tenere al passo gli utenti. Per alcuni produttori (come Pony Canyon e Warner Brothers) gli introiti dello streaming stanno portandosi al passo di quelli dell'home video, anche se non hanno ancora raggiunto un tale livello di entrate.
Aniplex ha lanciato il proprio servizio streaming, che permette agli utenti non solo di vedere titoli per i quali hanno acquistato il DVD, come per Kizumonogatari e Kokosake, ma anche di poter accedere ai contenuti extra come materiale di produzione in formato digitale. Questo è un altro settore da tenere sott'occhio in futuro, in quanto sia i consumatori sia le imprese si stanno focalizzando sempre più sullo streaming piuttosto che sul noleggio o sulla vendita di home video.
Un settore che ha lavorato molto è quello delle app: in aggiunta all'app di Aniplex Koyomimonogatari (la storia di Koyomi) e l'app di Sword Art Online, si vedono gli sviluppatori di cellulari far parte dei comitati di produzione, come ad esempio i0plus, che era nei comitati di Girlish Number, Izetta e Tawawa on Monday la scorsa stagione. Da Love Live! ne è derivata un'audience incredibile grazie all'app di gioco. Anche questo settore è da tenere d'occhio nel prossimo futuro...
Infine si parla dell'home video. Mentre i numeri pubblicati ogni settimana da Oricon sono solo delle stime delle vendite di quella settimana, la cosa importante da tenere d'occhio è l'andamento. Sfortunatamente questo andamento non sta andando molto bene, e questo si è visto nel bilancio del 2015. Il 2016 è andato anche peggio, tranne per qualche serie molto popolare. Molti dei titoli venduti sono stati acquistati per la maggior parte dal pubblico femminile e, come risultato, si sono visti titoli orientati verso quel tipo di audience (considerando che i dati demografici sono sempre qualcosa di relativo, e le compagnie vorrebbero che tutti acquistassero i loro prodotti). Analogamente, alcune compagnie iniziano a preferire la produzione di meno cofanetti ma che contengano più episodi. Aniplex, Kadokawa Shoten, Media Factory e Bandai Visual hanno rilasciano 2-3 cofanetti di 4-6 episodi l'uno piuttosto che 6 cofanetti da 2 episodi. I prezzi sono uguali in entrambi i casi, ma per il consumatore si tratta di meno uscite. Questo metodo è da tenere d'occhio il prossimo anno. Si manterrà o si ritornerà alle uscite singole per ogni cosa?
Sebbene vendite dei volumi non siano il fattore più essenziale di tutti, come alcuni pensano, contribuiscono comunque parecchio ai ricavi di progetto. La decrescita delle entrate da parte di questa risorsa non è un buon segno. Il mercato sta cambiando, e vedremo quali altre strade verranno imboccate. Vedremo più film? Si darà più importanza allo streaming? O alle licenze internazionali? Più merchandising? Solo il tempo lo dirà.
Una delle conseguenze dell'allontanamento dall'idea di home video come fonte principale di entrate per i programmi notturni, è stata la grande quantità di titoli sfornati quest'anno. Rispetto alla norma abbiamo anche visto molte più serie rimanere indietro con la produzione, per via di piani di lavoro frettolosi dovuti alle pressioni dei distributori, costringendo talvolta la messa in onda di prodotti di bassa qualità: l'esempio più ovvio e recente sono le produzioni della compagnia Actas e Brave Witches, i cui episodi hanno subito ritardi a causa di schedule di lavoro al di fuori della propria portata. Ovviamente questo non fa bene al mercato ed è probabile che, già da quest'anno o dal prossimo, vi sarà una contrazione nel numero di produzioni, per consentire al mercato di riottenere la propria stabilità (forse vedremo più film in uscita dato che richiedono tempi di produzione minori). In caso contrario, avremo un numero maggiore di manager di produzione stressati.
Nel 2016 si è avuta la prosecuzione di un mutamento del mercato che era già in atto l'anno precedente. È interessante vedere come il bilancio di ogni produzione cambi in risposta a vari fattori, come il calo delle vendite degli home video, del noleggio o in base allo streaming. Dando uno sguardo ai diversi comitati di produzione quest'anno si nota molta diversità riguardante il finanziamento delle produzioni (vedi le numerose compagnie impegnate in show come Flip Flappers e Yuri!!! On ICE), il che minimizza i danni. Condividere con molteplici compagnie i rischi comportati da un nuovo show, consente di limitare i danni di eventuali perdite che altrimenti influirebbero in modo significativo su di un comitato più ristretto. Ciò si verificherà anche il prossimo anno? Chi vivrà vedrà. Le cose comunque stanno andando bene per il futuro degli anime. Le compagnie che finanziano la produzione trovano il modo di riottenere i loro investimenti, e più show stanno ad indicare che in generale c'è molto supporto. Anche se ci sono alcune preoccupazioni (si starano gestendo troppe situazioni insieme?), ci si sente fiduciosi di fronte all'aumento degli incassi delle licenze internazionali di quest'anno in confronto all'anno scorso.
Fonte consultata:
Sakuga Blog
I film anime del 2016
La cosa più eclatante è stata l'incredibile quantità di yen incassati, con in testa alla classifica Your Name. di Makoto Shinkai, che ha letteralmente sfondato i record. Lo studio Toho ha investito molto nella pubblicità (distribuendo il trailer in anticipo rispetto ad altri film e perfino al loro pezzo forte, Shin Godzilla) e lo ha proiettato più di 300 volte, rendendolo senza dubbio uno dei film più distribuiti dell'anno. Ma i successi al botteghino continuano, e quest'anno ci sono stati diversi film d'animazione davvero notevoli. One Piece Film:Gold ha segnato un nuovo record nazionale di distribuzione partendo con 743 proiezioni; non è diventato una semplice decorazione ma un vero e proprio colosso che affianca titoli della Toei Animation come Precure, che ha puntato in alto. Poi c'è il film di Naoko Yamada, A silent voice: a un passo dalla distribuzione in Occidente, per ora si accontenta dei 2,3 miliardi di yen che ha guadagnato solo quest'anno. In This Corner of the World ha ricevuto un'accoglienza incredibile di settimana in settimana; è passato da un inizio mediocre a un considerevole guadagno, grazie alla programmazione che gli farà probabilmente guadagnare più di 1 miliardo di yen (si sta già pianificando una versione più estesa). Anche se ufficialmente è uscito nel 2015, l'intramontabile Girls und Panzer Movie è stato molto discusso quest'anno ed ha raggiunto i 2,4 miliardi di yen grazie a tonnellate di proiezioni 4DX.È difficile per le piccole produzioni di film anime che non hanno alcun aggancio (che contano circa 120 proiezioni) raggiungere il miliardo di yen di incassi, per non parlare dei 2 miliardi. Abbiamo visto le uscite di Kizumonogatari, del duetto di film romantici di Aniplex/Honeyworks (Zutto Mae Kara Suki Deshita e Suki ni Naru Sono Shunkan wo), di King of Prism, Doukyuusei, Kantai Collection Movie e altri titoli minori. La tendenza a proiettare i film nei cinema più piccoli va avanti da anni e sembra non volersi fermare. Altri titoli maggiori sono Sword Art Online, The Irregular at Magic High School The Movie: The Girl Who Calls the Stars, Fate/stay night: Heaven's Feel e molti altri che usciranno nel 2017. È più facile piazzare un film o un OVA per il cinema nei programmi di produzione; ci vuole meno tempo a produrre animazione, audio, musiche e tutto il resto . Questo punto bisognerà tenerselo bene a mente per i prossimi anni. La Bandai in particolare sembra propendere verso gli OVA sul grande schermo come metodo di distribuzione preferito, come si è visto per alcuni suoi brand di punta come Gundam e il sequel del già menzionato Girls und Panzer.
Forse si sentirà chiedere "perché si sta preferendo produrre film?". In breve, c'è un ritorno economico maggiore. Non solo il pubblico deve pagare per vedere il film (a differenza delle trasmissioni televisive) ma sul luogo stesso della proiezione è acquistabile tutto il merchandising relativo a quel film. Proiettare un OVA in 5-24 cinema può consentire di mettere in vendita una versione home video cinematografica (magari con sola traccia audio 2.0) e in seguito far uscire un'edizione limitata con tutti gli extra.
Inoltre, un film di 90-120 minuti non richiede molto tempo per la produzione e non servono neanche tutti questi soldi per l'animazione, la musica, gli effetti sonori, la registrazione del doppiaggio, eccetera. Per i fan internazionali è una seccatura perché non vedranno questo film prima di un po', ma è la scelta più sicura per tutte le parti in causa. Inoltre le richieste per i diritti dei film in Asia sono recentemente aumentate: molti dei film che non vengono rilasciati in Occidente vengono licenziati in Hong Kong e Taiwan e proiettati nelle sale di questi paesi. Non è come viene riportato spesso in Occidente, dato che molti siti di notizie si focalizzano sulle visite da parte di utenti inglesi, ma è certamente un fattore.
Vendite dei diritti internazionali
Un altro tema largamente discusso è la crescita delle entrate tramite la vendita dei diritti all'estero. Mentre le compagnie cinesi finanziavano gran parte dei costi di produzione (anche a costo di produrre diverse serie televisive da se) le compagnie occidentali gli hanno tenuto testa. L'accordo fra Crunchyroll e Funimation è un esempio di come i costi siano incrementati per entrambe le compagnie e ci sia il bisogno di focalizzarsi sui propri punti di forza (sottotitoli in simultanea per Crunchyroll e doppiaggio/distribuzione fisica per Funimation). È un modo con cui le compagnie tagliano i costi, in risposta all'innalzamento dei costi d'autorizzazione. Ma non è una brutta notizia... Crunchyroll ha continuato ad incrementare i propri abbonati mondiali fino a superare gli 800.000 quest'anno: sono un sacco di soldi che entrano mensilmente per pagare nuovi titoli. Entrambe cercano di ampliare il proprio raggio, e potrebbero diventare dei concorrenti per le compagnie cinesi (soprattutto se si fa parte di un comitato di produzione). Il boom cinese ha riguardato sia lo streaming che i cinema. Detto questo, Crunchyroll fa di meglio poiché presenta una varietà più ampia di contenuti (50 trasmissioni in simultanea la scorsa stagione). Grazie ai loro finanziamenti sono fra i maggiori produttori di anime al momento.
Aumento degli eventi dal vivo
Un'altro settore in crescita è stato quello degli eventi live. Sta diventando sempre più comune non accontentarsi degli home video, ma voler assistere all'anteprima (almeno 1500 yen a biglietto, poco più di 12 euro) durante, ad esempio, un evento per i fan che si svolge all'Anime Japan, ma anche ad Akiba, Nagoya e Osaka per celebrare l'uscita del titolo. Tutte queste promozioni sono accompagnate dalle vendite di merchandising per gli show e questo lo ha reso il secondo settore in crescita dell'industria nel 2015 (e similmente nel 2016). Questo sta favorendo enormemente le uscite video. Con prezzi che vanno dai 6000 ai 12000 yen a biglietto, e in più la vendita di prodotti esclusivi per tali occasioni, questo settore sta diventando abbastanza forte. Sarà solo una bolla di sapone o si continuerà a verificare un incremento?Streaming digitale (Giappone)
Gli anime sono stati disponibili in streaming per anni in Giappone: chi vi dirà il contrario probabilmente non conosce compagnie come la Bandai Channel, NicoNico e d-animestore. Oggigiorno possiamo godere di molti titoli in streaming e per mezzo di numerose fonti: in una sola stagione se ne possono trovare anche su 12 servizi diversi. Perfino un progetto di nicchia come Flip Flappers è approdato su 18 diverse piattaforme la scorsa stagione, per non parlare del successo di Yuri!!! On ICE, che era disponibile su 21 siti nel solo Giappone. La più grossa compagnia ad aver influenzato questa tendenza è stata Abema TV. È un servizio gratuito che funziona quasi come un canale televisivo, con la presenza di qualche pubblicità. Ci si trovano diverse serie in streaming ogni settimana, e diverse maratone per tenere al passo gli utenti. Per alcuni produttori (come Pony Canyon e Warner Brothers) gli introiti dello streaming stanno portandosi al passo di quelli dell'home video, anche se non hanno ancora raggiunto un tale livello di entrate.
Aniplex ha lanciato il proprio servizio streaming, che permette agli utenti non solo di vedere titoli per i quali hanno acquistato il DVD, come per Kizumonogatari e Kokosake, ma anche di poter accedere ai contenuti extra come materiale di produzione in formato digitale. Questo è un altro settore da tenere sott'occhio in futuro, in quanto sia i consumatori sia le imprese si stanno focalizzando sempre più sullo streaming piuttosto che sul noleggio o sulla vendita di home video.
Applicazioni per cellulari
Un settore che ha lavorato molto è quello delle app: in aggiunta all'app di Aniplex Koyomimonogatari (la storia di Koyomi) e l'app di Sword Art Online, si vedono gli sviluppatori di cellulari far parte dei comitati di produzione, come ad esempio i0plus, che era nei comitati di Girlish Number, Izetta e Tawawa on Monday la scorsa stagione. Da Love Live! ne è derivata un'audience incredibile grazie all'app di gioco. Anche questo settore è da tenere d'occhio nel prossimo futuro...
Uscite degli home video
Infine si parla dell'home video. Mentre i numeri pubblicati ogni settimana da Oricon sono solo delle stime delle vendite di quella settimana, la cosa importante da tenere d'occhio è l'andamento. Sfortunatamente questo andamento non sta andando molto bene, e questo si è visto nel bilancio del 2015. Il 2016 è andato anche peggio, tranne per qualche serie molto popolare. Molti dei titoli venduti sono stati acquistati per la maggior parte dal pubblico femminile e, come risultato, si sono visti titoli orientati verso quel tipo di audience (considerando che i dati demografici sono sempre qualcosa di relativo, e le compagnie vorrebbero che tutti acquistassero i loro prodotti). Analogamente, alcune compagnie iniziano a preferire la produzione di meno cofanetti ma che contengano più episodi. Aniplex, Kadokawa Shoten, Media Factory e Bandai Visual hanno rilasciano 2-3 cofanetti di 4-6 episodi l'uno piuttosto che 6 cofanetti da 2 episodi. I prezzi sono uguali in entrambi i casi, ma per il consumatore si tratta di meno uscite. Questo metodo è da tenere d'occhio il prossimo anno. Si manterrà o si ritornerà alle uscite singole per ogni cosa?
Sebbene vendite dei volumi non siano il fattore più essenziale di tutti, come alcuni pensano, contribuiscono comunque parecchio ai ricavi di progetto. La decrescita delle entrate da parte di questa risorsa non è un buon segno. Il mercato sta cambiando, e vedremo quali altre strade verranno imboccate. Vedremo più film? Si darà più importanza allo streaming? O alle licenze internazionali? Più merchandising? Solo il tempo lo dirà.
Serie TV in crescita
Una delle conseguenze dell'allontanamento dall'idea di home video come fonte principale di entrate per i programmi notturni, è stata la grande quantità di titoli sfornati quest'anno. Rispetto alla norma abbiamo anche visto molte più serie rimanere indietro con la produzione, per via di piani di lavoro frettolosi dovuti alle pressioni dei distributori, costringendo talvolta la messa in onda di prodotti di bassa qualità: l'esempio più ovvio e recente sono le produzioni della compagnia Actas e Brave Witches, i cui episodi hanno subito ritardi a causa di schedule di lavoro al di fuori della propria portata. Ovviamente questo non fa bene al mercato ed è probabile che, già da quest'anno o dal prossimo, vi sarà una contrazione nel numero di produzioni, per consentire al mercato di riottenere la propria stabilità (forse vedremo più film in uscita dato che richiedono tempi di produzione minori). In caso contrario, avremo un numero maggiore di manager di produzione stressati.
Conclusioni
Nel 2016 si è avuta la prosecuzione di un mutamento del mercato che era già in atto l'anno precedente. È interessante vedere come il bilancio di ogni produzione cambi in risposta a vari fattori, come il calo delle vendite degli home video, del noleggio o in base allo streaming. Dando uno sguardo ai diversi comitati di produzione quest'anno si nota molta diversità riguardante il finanziamento delle produzioni (vedi le numerose compagnie impegnate in show come Flip Flappers e Yuri!!! On ICE), il che minimizza i danni. Condividere con molteplici compagnie i rischi comportati da un nuovo show, consente di limitare i danni di eventuali perdite che altrimenti influirebbero in modo significativo su di un comitato più ristretto. Ciò si verificherà anche il prossimo anno? Chi vivrà vedrà. Le cose comunque stanno andando bene per il futuro degli anime. Le compagnie che finanziano la produzione trovano il modo di riottenere i loro investimenti, e più show stanno ad indicare che in generale c'è molto supporto. Anche se ci sono alcune preoccupazioni (si starano gestendo troppe situazioni insieme?), ci si sente fiduciosi di fronte all'aumento degli incassi delle licenze internazionali di quest'anno in confronto all'anno scorso.
Fonte consultata:
Sakuga Blog
In genere non li pubblicano.
Nei tempi sono girate un po' di informazioni a riguardo, in genere per le serie animate i costi, a meno di pezzentate incredibili, dovrebbero essere dai 10 milioni di Yen a episodio in su, fino ad arrivare anche a 30+ per le serie incredibilmente costose (Gundam Seed Destiny mi pare che ai tempi fosse costata una sproposito).
Per i corti dello Young Animator Project erano stati stanziati 215 milioni di Yen sia nel 2010 e nel 2011, considerando che la produzione era stata di 4 episodi totali puoi considerare 50-55 milioni di Yen come limite massimo per una produzione da zero di un corto, animandolo completamente in Giappone.
Se googli un po' qualche altro numero credo si trovi.
P.S. Vi prego, sistemate l'articolo perché ci sono fraintendimenti ed errori di traduzione evidenti.
Ma non so quanto conti, se Gundam Seed Destiny fu un costo immenso nonostante nonc i siano miglioramenti grafici rispetto alla serie precedente (anzi, fecero dei ricicli e molti episodi riassuntivi).
Forse intendevi dire 100.000€, perchè con diecimila fai massimo 2-3 minuti di animazione XD
Reportage molto interessante ed educativo!
Grazie mille
Già, molto più probabile almeno 100 MILA $/euro...Ad esempio Takayuki Nagatani, produttore di "Shirobako" ha detto che la sua serie di 24 episodi è costata circa 4 milioni di $, solo per produrla, esclusi i costi di marketing.
http://www.animenewsnetwork.com/interest/2015-08-13/anime-insiders-share-how-much-producing-a-season-costs/.91536
Due punti molto buoni in questo articolo - che aspettavo da tempo, davveo grazie a DaharaChronicles, non ti preoccupare per i refusi, ed a Sakura Blog -
A) L'affermarsi dello Streaming, che fino ad un paio di anni fà era una vera cenerentola in Giappone. Malgrado abbiano linee molto potenti gli appassionati preferiscono davvero l'home video. Fà piacere che la tendenza stia cambiando, non perchè voglio cantare il "de profundis all'home video", anzi! Anzi il contrario. Lo streaming video è una grande opportunità, combinata anche con i finanziamenti crowfunding per gli animatori. Per esprimersi e proporre il proprio lavoro.
B) Il ruolo dei film. Si stà affermando un vero e proprio nuovo standard di produzione, con i suoi pro ed anche i suoi contro ovviamente...La via percorsa da Yamato 2199 ( o da Gundam Unicorn) forse è davvero la più innovativa.
Molto importante anche l'intervento dei partner internazionali. Mi chiedo se oltre all'elemento finanziario questo intervento porterà a qualche modifica nel modo di creare gli anime da parte degli Studi nipponici. E anche se in Giappone si rifletta su queste cose.
Già! Anche perché non so adesso, ma in passato alcune opere da una serie all' altra hanno cambiato studio.
Mi chiedo se il produrre più roba non voglia anche significare: "Più ne facciamo uscire, più abbiamo possibilità di beccarne una che ha davvero successo!". Boh!
Ma il merchandising dei giovanissimi come sta messo? XD
"si vedono gli sviluppatori di cellulari far parte dei comitati di produzione"
Mamma mia! XD
Io so che si arriva anche a 150/250 mila. Considera che in USA mediamente spendono circa 1 milione di dollari a episodio.
Non regge, non tanto per gli ascolti, ma proprio perchè sono due mondi diversi, era solo una puntualizzazione la mia.
E va beh
http://www.tvblog.it/post/28209/i-simpson-ultima-stagione-contratto-doppiatori
Fermo restando che sono numeroni eh, ma non fanno testo per tutta l'animazione Usa visto che è proprio lo show dei Simpsons e chi vi sta dietro ad aver acquisito una fama ben oltre il normale.
Da 10 milioni in su, la gente non lavora mica gratis (la prima serie di FMA .
Conta che una serie da 13 episodi può occupare tutto un team di uno studio per ben più di metà anno (dovrei riguardare Shirobako per vedere in quanti mesi avevano pianificato la produzione), in più devi contare i costi notevoli dei doppiatori (soprattutto se famosi) e il fatto che molte fasi finali manco vengono fatte internamente dagli studi di animazione (credo che quasi solo Kyoto Animation faccia tutto in casa).
https://myanimelist.net/forum/?topicid=122172
Qui ci sono un po' di altre informazioni, anche qui confermano i 10-20 milioni di Yen ad episodio e si parla anche dei diritti di trasmissioni, che sono parecchio alti.
Ovvio che non fanno testo, ma è un esempio di come si possono spendere male i tanti soldi che mette a disposizione la Fox per uno show animato...
Ritornando agli anime, sarei curioso di sapere quanto è costato produrre Berserk 2016 o DB Super...
Interessante comunque il discorso visto che 50 anni fa si cominciò a puntare sulle serie TV perché in sala c' erano risultati non brillanti o roba simile! XD
I soldi per i Simpson non sono assolutamente spesi male, sono necessari. Le voci dei doppiatori sono diventate iconiche ( difatti penso che sia l'unico show in cui se muore un doppiatore fanno morire anche il personaggio ) ed è uno dei pochi ( se non l'unico ) casi in cui il doppiatore ha il coltello dalla parte del manico. Il resto rientra nell'ordinaria amministrazione per una serie americana che, avendo notoriamente e generalmente più qualità tecnica, costa di più.
Più che morire, lo ritirano proprio dallo show, poi non so come hanno fatto con la Kaprapall vista la recente scomparsa della doppiatrice.
L'hanno fatta morire offscreen.
Ah non lo sapevo, ricordavo solo della dedica di Bart alla lavagna, una cosa del tipo "ci manchi" riferito al personaggio o alla doppiatrice.
Beh, i doppiatori costano comunque parecchio, e per quanto gli animatori siano pagati una miseria parliamo di molte persone che lavorano per diverso tempo.
La quantità enorme di lavoro si nota bene quando manca il tempo e l'episodio deve essere chiuso in fretta, l'episodio 12 di Yuri on Ice!! ad esempio aveva 13 direttori dell'animazione e 82 animatori.
Certo, non hanno avuto tanto tempo, ma il numero esagerato di animatori fa capire che il lavoro è davvero tanto, per quanto uno possa pagarli poco il costo complessivo è comunque notevole.
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