Le foto ricordo sono croce e delizia per ognuno di noi: da una parte quelli pronti ad immortalare ogni momento della loro vita con una foto (e il digitale ha sviluppato questa tendenza all'ennesima potenza, grazie alla sua facilità d'uso), dall'altra quelli che preferiscono godersi il momento senza fermarlo per forza in un'immagine. Ovviamente fra questi due estremi c'è poi una giusta via di mezzo.
Ma nell'era dei social network c'è un passaggio ulteriore e cioè condividere con il mondo intero quell'istante per noi così caro. Ed in Giappone il postare le foto sui vari social è diventato un fenomeno così dominante nella vita dei giovani che si è sviluppato un business insolito: per evitare di comparire sempre da soli, si "affittano" persone che si fingano nostri amici e posino con noi per le foto da pubblicare su Facebook, Instagram e Line (una applicazione di messaggistica simile a Telegram).
La Studio Innovation Inc (una ditta che offre servizi di questo tipo), ha dichiarato che le richieste di questo genere, soprattutto fra i ventenni, sono salite da 16 nel 2009 (anno di fondazione dell'azienda) a 489 nel 2016. Di queste, 201 riguardavano l'invio di persone ai matrimoni per posare come parenti o amici, dato che spesso gli invitati erano troppo pochi.
Il presidente dell'azienda Yuichi Ishii ha detto che le donne rappresentano circa il 60 per cento dei clienti e che negli ultimi anni le richieste di scattare foto con gli ospiti assunti, per poterle poi inserire sui social network, sono diventate significative. "Un numero crescente di persone non vuole che i loro genitori si preoccupino pensando che hanno pochi amici", ha detto Ishii.
Stessa cosa riporta Maki Abe, presidente della Client Partners Co, società multiservice: dal 2009 è aumentato il numero di clienti intorno ai vent'anni e mentre all'inizio erano soprattutto uomini, ora il 60% delle richieste viene dal mondo femminile.
Ad esempio, una office lady che festeggiava il suo 29esimo compleanno ha chiesto che le mandassero delle ragazze alla sua festa per poter scattare foto con loro, da caricare poi sui social media. Un'altra ragazza, sempre sulla ventina, ha affittato tre ragazze per fa vedere ai suoi amici di chat che si stava divertendo ad un party solo per ragazze.
Il costo? Può andare dai 6.000 ai 10.000 yen (dai 50 agli 80 euro circa) per ogni singola sessione.
Maki Abe ha dichiarato: "Il numero di persone che vogliono apparire migliori di quello che è necessario è in crescita. Se devo essere onesta, sto sperando che il numero di tali richieste diminuirà in futuro. Ho la sensazione che soprattutto i più giovani siano dell'idea che non possano rivelare a nessuno il loro lato vulnerabile".
Fonte consultata:
TheJapanTimes
Ma nell'era dei social network c'è un passaggio ulteriore e cioè condividere con il mondo intero quell'istante per noi così caro. Ed in Giappone il postare le foto sui vari social è diventato un fenomeno così dominante nella vita dei giovani che si è sviluppato un business insolito: per evitare di comparire sempre da soli, si "affittano" persone che si fingano nostri amici e posino con noi per le foto da pubblicare su Facebook, Instagram e Line (una applicazione di messaggistica simile a Telegram).
La Studio Innovation Inc (una ditta che offre servizi di questo tipo), ha dichiarato che le richieste di questo genere, soprattutto fra i ventenni, sono salite da 16 nel 2009 (anno di fondazione dell'azienda) a 489 nel 2016. Di queste, 201 riguardavano l'invio di persone ai matrimoni per posare come parenti o amici, dato che spesso gli invitati erano troppo pochi.
Il presidente dell'azienda Yuichi Ishii ha detto che le donne rappresentano circa il 60 per cento dei clienti e che negli ultimi anni le richieste di scattare foto con gli ospiti assunti, per poterle poi inserire sui social network, sono diventate significative. "Un numero crescente di persone non vuole che i loro genitori si preoccupino pensando che hanno pochi amici", ha detto Ishii.
Stessa cosa riporta Maki Abe, presidente della Client Partners Co, società multiservice: dal 2009 è aumentato il numero di clienti intorno ai vent'anni e mentre all'inizio erano soprattutto uomini, ora il 60% delle richieste viene dal mondo femminile.
Ad esempio, una office lady che festeggiava il suo 29esimo compleanno ha chiesto che le mandassero delle ragazze alla sua festa per poter scattare foto con loro, da caricare poi sui social media. Un'altra ragazza, sempre sulla ventina, ha affittato tre ragazze per fa vedere ai suoi amici di chat che si stava divertendo ad un party solo per ragazze.
Il costo? Può andare dai 6.000 ai 10.000 yen (dai 50 agli 80 euro circa) per ogni singola sessione.
Maki Abe ha dichiarato: "Il numero di persone che vogliono apparire migliori di quello che è necessario è in crescita. Se devo essere onesta, sto sperando che il numero di tali richieste diminuirà in futuro. Ho la sensazione che soprattutto i più giovani siano dell'idea che non possano rivelare a nessuno il loro lato vulnerabile".
Fonte consultata:
TheJapanTimes
Non ho parole.
Ringrazio che il numero di clienti è ancora relativamente basso, perché questa situazione è così profondamente sbagliata che non saprei nemmeno da dove cominciare ad argomentare. E' stato proprio completamente perso di vista l'essenziale riguardo ai rapporti umani.
In ogni caso è una cosa alquanto triste.
Che cosa triste....
Che tristezza.
massimo 70 anni e vediamo i giapponesi ormai estinti
Si siucideranno tutti?
Per lo meno quelli che sono affittati per i selfie hanno un nuovo modo per arrotondare...
Il Giappone oramai è nel pieno di una crisi morale spirituale che ha fatto perdere a non poche persone il contatto con il mondo reale... e il peggio è che non ci sono segnali che facciano al momento sperare in una uscita da tale crisi...
Dovrebbero rendersi conto che ciò che conta sono la sostanza e la verità, non la vuota e inutile apparenza...
Ma ciò è parecchio difficile da far capire in una società in cui la formalità ne è sempre stata il valore fondante e permeante a ogni livello.
Comunque, io ci scherzo su ma è una cosa depprimente... una società in cui conto solo l'apparenza conta e le persone devono arrivare a cose simili per non sembrare "poco popolari" è (e scusate lo sfogo) una società di merda, per quanti lati positivi il Giappone possa avere,una cosa del genere è inacettabile. Potrei dilungarmi per molto andando anche off-topic parlando anche di come questa importanza per l'apperenza porta al suicidio di molte persone, ma credo di dovermi fermare qui.
...momento momento, con tutto quello che costano i matrimoni (e soprattutto il ricevimento), chi è la persona sana di mente che pagherebbe qualcuno per mangiare a proprie spese?? D: E' come pagarla due volte! E neanche farebbero il regalo lol
Tutto questo però mi ha fatto venire in mente questo video di CollegeHumor, che almeno è un pochino più positivo...
Senza parole... anzi... una sola parola...
ASSURDO!!!
No cioè ... "is called... A FRIEND" ...
OMG xD xD
Oh mio dio, adesso che ci penso, la logica... ti pago per venire al mio matrimonio (E non pensate a doppi sensi... if you know what i mean)
Non è il popolo sono le persone stesse...sicuramente gente che farebbe cosi non ci sono mica solo in Giappone, il mondo è pieno...di persone che vogliono apparire, o vogliono essere accettate spingendosi a fare qualsiasi cosa....
Parlando più seriamente, ci sono svariati motivi per questo fenomeno ma credo che il più rilevante sia il lavoro/scuola.
In Giappone hanno un alto tasso di suicidi e un basso tasso di natalità non perché siano un paese triste per natura ma perché semplicemente c'è gente che va a scuola e al dopo scuola e dopo a casa a studiare o che fa dalle 70 alle 90 ore di lavoro a settimana, assurdo vero?
Quindi studiando/lavorando 12 o più ore al giorno, più le 8 ore di sonno e almeno 1 ora di viaggio = 21 ore, vi rimangono 3 ore al giorno per vivere la vostra vita (mangiare andare a fare la spesa, lavarvi, etc.) e in tutto questo dovrebbero riuscire a socializzare, innamorarsi, farsi degli amici?
Semplicemente non hanno tempo, quindi anzi che arrendersi a tale condizione semplicemente hanno perso l'interesse per i rapporti umani, fin troppo complessi, lunghi e dispendiosi.
Per questo definiscono gli uomini giapponesi "erbivori" perché non hanno tempo di istaurare un rapporto amoroso e quindi rinunciano già in partenza, preferendo il farsi conquistare dalle donne.
Ci sarà un motivo se la stragrande maggioranza degli anime è sempre incentrata sugli amori adolescenziali nelle scuola o la fuga in un modo fantastico, è più facile vivere nella propria fantasia e nei propri ricordi scolastici piuttosto che perdere tempo in reali rapporti interpersonali, sempre con l'ideale della produttività e dell'efficienza anche nei rapporti umani, peccato che credo sia un paradigma impossibile da applicare in questo contesto...
Il lemma "popolo" nel suo significato specifico è un termine giuridico che indica l'insieme delle persone fisiche che sono in rapporto di cittadinanza con uno Stato e che può assumere un significato storico-culturale. Da quando visito il sito leggo spesso notizie simili, non posso parlare delle singole persone se nella loro cultura è insito il senso di solitudine. Non sanno, non possono o semplicemente non vogliono relazionarsi con gli altri, non riescono ad avere amicizie intime, sono ancora avvezzi agli omiai... Potremmo stare qui ad elencarne ancora, ma queste sono cose insite nel popolo giapponese e non tanto nella singola persona.
Come dici tu, possiamo trovarlo anche in altri contesti (anche se non mi risulta che in occidente esistano agenzie del genere oagenzie che affitta fidanzati), ciò non toglie che quel popolo nello specifico abbia dei problemi a relazionarsi.
Gli amici vanno conquistati con impegno, costanza, buoni propositi, coltivati negli anni, i selfie sono una delle rovine della società odierna, colpevoli anche di molti incidenti stradali.
Non solo i selfie. Vado un attimo OT, ma giusto qualche giorno fa ho visto una tipa che guidava in superstrada (quindi ai 90 km/h) mentre scriveva dei messaggi. Inutile dire che andava a zig zag tra le due corsie... Io non capisco la gente...
No, non pagano per avere compagnia . Le accompagnatrici ( e si chiamano escort, solo ultimamente si è dato ingiustamente il sinonimo di prostituta a questo termine) servono per essere sfoggiate in presenza di altri e il loro intrattenere comprende infatti il mostrarsi ai conoscenti / colleghi di colui che le paga.
La prassi più usata qui è andare a fare una piazzata con gli amici, altro che figuranti paganti.
Ma anche no.
Tutti si basano sulle apparenze ma non tutti sono tristi e soli come i giapponesi. Questa notizia tratta della solitudine intrinseca nella società giapponese che addirittura fa arrivare al punto di pagare per avere un surrogato di amico ore fidanzata, non strettamente dell'esistenza di figuranti a pagamento.
Ci sono le accompagnatrici pagate per essere sfoggiate a cene ecc. ecc. e ci sono quelle pagate solo per fare compagnia. In alcune discoteche succede, lo faceva anche una ragazza che conosco: qualche tavolo chiedeva la compagnia di ragazze e loro andavano là semplicemente a fare compagnia e chiaccherare.
Altro che cosa?! Tu non lo fai e non lo faccio nemmeno io. Altri invece lo fanno. Non sarà la prassi, ma ho forse detto questo? Ho detto che succede anche qua.
Vedi sopra. Se tu non sai che succede non vuol dire che non succede. Non lo sai tu, evidentemente.
La notizia parla di gente che paga per avere figuranti e tutti a dire che i giapponesi sono tristi, lo saranno e lo saranno anche più di noi, ma ho riportato che succede anche qua.
Nel primo caso è insito enlla loro cultura e modo di essere, non riescono ad avere amici e hanno orari di scuola e lavoro assurdi per noi; nel secondo caso sono solo persone piccole, sia di cervello che di morale che di valori, che stanno a guardare il numero di pollici su fb.
Si può non avere amcii, per via di situazioni della vita e circostanze avvenute, ma se non li hai a che serve ingaggiare ragazze/i per fotografarsi con loro? apparire agli occhi di chi? Non lo capirò mai.
Ma non credo sia causato dalla solitudine, lo sanno anche loro che un'uscita con dei falsi amici non serve verso la solitudine e non è neanche una questione emotiva di essere tristi o depressi per la solitudine.
È un fatto di desiderabilità sociale, cioè farsi vedere come la società vuole per farsi accettare.
In Asia hanno una società molto comunitaria rispetto alla nostra occidentale che è individualista e quindi si suicidano spesso perché si sentono sotto pressione da parte di un sistema che li vuole conformare e li vuole sempre al massimo come prestigio lavorativo o rendimento scolastico...
Poi se prendiamo per esempio il loro basso tasso di natalità come caratteristica per definirli tristi e solitari allora anche noi, come qualcunaltro ha già detto dovremmo essere definiti tristi e solitari...
Non si può fare il nesso di casualita di un evento con una sola variabile, spesso i fenomeni sociali sono in relazione a variabili spurie, cioè dati da più fattori.
Se no per esempio potrei dire che più pompieri ci sono più l'incendio crescerà di forza e di pericolosità, dopo tutto quando maggiore è un incendio più vigili del fuoco ci sono no?
(È il primo esempio che mi è venuto in mente abbiate pietà hahaha)
Veramente noi è dal 74 secondo i dati ISTAT che abbiamo un calo demografico, in cui siamo scesi sotto la soglia del ricambio generazionale, e non credo che tutti quei problemi ci sono dal 74 fino ad oggi...
Semplicemente è cambiata la società, non c'è una crisi che perdura dal 74 ma è una cosa più macro, ovviamente c'è una miriade di fattori che influenzano questo dato ma per me il più rilevante è che se in precedenza avere una famiglia numerosa voleva dire avere più braccia che lavoravano i capi e quindi sostentamento e anche lustro alla famiglia per la propria fecondità ora c'è maggiore responsabilità da parte delle famiglie.
Comunque concordo che bei tempi più moderni quei fattori che hai elencato influenzano la scelta delle persona ma da 10 anni a questa parte, più indietro nel tempo è una cosa sistemica all'interno delle politiche statali che non appoggiano per niente le famiglie numerose purtroppo, se prima se avevi tanti figli "qualcosa ci facevi" o accasavi la figlia e ci davi la dote oppure avevi il figlio che lavorava nella propria attività e quindi più manodopera ora non esistono quasi più cose del genere come la dote o le aziende a conduzione familiare con conseguente tramando da parte di padre in figlio del proprio lavoro...
Per il Giappone dovrei informarmi più nel dettaglio, non sto qui a dire:"sono un paese triste" per il semplice fatto che qualcuno ha pensato a un servizio di "amici a noleggio" e per ciò l'intera popolazione di nazionalità giapponese è un popolo depresso...
Applicate una briciola di servizio "innovativo" come giustificazione di fenomeni macro.
Per parlare del tasso di suicidi rispetto alla depressione posso dirti che è una tua ipotesi, ma spesso o meglio sempre, non si può mai fare una relazione 1 a 1, cioè un dato fenomeno con un fattore scatenante solo.
Come mio solito farò un esempio Hahaha
- l'America è il paese con il più alto numero di carceri al mondo, ha ben 1/4 delle prigioni del mondo, da ciò due persone potrebbero ipotizzare 2 cose ben diverse:
1) l'america è il posto più sicuro al mondo, guarda quanta gente ha catturato, ormai le strade saranno ripulite dai criminali
2) l'america è il posto più insicuro al mondo, dopo tutto se hanno cosi tante prigione vuol dire che hanno tantissimi criminali da catturare
Io direi che non lo so, dopo tutto ci sono fin troppi fattori che influenzano queste cose, dalla legge vigente, alla percezione della gente del crimine, etc.
Entrando più nel dettaglio, il suicidio; si la depressione può portare a tale atto, ma non vuol dire che il Giappone sia un popolo depresso perchè ha un tasso di suicidi cosi alto, perchè c'è una miriade di cause scatenanti per compiere tale atto, per esempio c'è il cosi detto "suicidio eroico" che è quell'atto in cui si sacrifica la propria vita per uno scopo "più alto" per esempio la patria, come lo sbarco in Normadia, in cui molti soldati si sono buttati in pasto alla morte, eppure non credo che tutti i soldati di fanteria siano state persone depresse.
Oppure quello egoistico, nel caso del suicidio egoistico non è depressa la persona ma semplicemente decide il diniego dalla vita per un fatto di rabbia ed è un atto più autoreferenziale, perchè non accetta il mondo cosi com'è e quindi con una propria scelta decide di compiere tale atto, non perchè sia depresso ma perchè preferisce egoisticamente portare avanti la propria scelta di vita, cioè io ora e come ho deciso io mi uccido per portare avanti le mie idee.
Io, che non ho studiato nello specifico la relazione fra suicidio e popolo giapponese, come mia opinione persone credo che sia più un fatto di orgoglio che di depressione.
L'ho sempre pensato come un popolo orgoglioso della propria cultura e delle proprie tradizioni, che voglia a volte per proprio conto ma spesso imposti dagli standard sociali, emergere e essere un'elite, primeggiare nello studio, nel lavoro, essere i migliori a scuola, bisogna entrare in scuole e università prestigiose però se "per sbaglio" non si è portati o semplicemente ci si rende conto di non essere parte dei migliori, o si vede realmente che sono delle persone normale, orgogliosamente decidono di suicidarsi perchè sarebbe una vergogna continuare a vivere una vita in cui non posso rispettare le mie aspettative o molto più spesso le aspettative che la società o la famiglia hanno riposto in "me"...
Ma comunque credo che entrambi potremmo avere sia ragione che torto, perchè alla fine trovare una risposta determinata e assoluta al perchè abbiano un cosi alto tasso di suicidi sia improbabile per me che sono un neofita rispetto alle correnti culturali o ai fenomeni sociali che intercorrono e si intrecciano nel giappone moderno.
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