Recensione
Komi Can't Communicate
7.0/10
Komi fa innamorare tutti, personaggi fittizi e lettori del manga, le sue espressioni, da quelle "serie" alle versione chibi, unite al carattere della ragazza, catturano chiunque la guardi. Questo probabilmente ha contribuito significativamente al successo dell'opera. La tematica delicata, viene trattata in modo leggero in una commedia ricca di gag e personaggi.
Sicuramente il manga non è da prendere come un'attenta analisi dei disturbi della comunicazione, né come guida su come superarli, ma è sicuramente una storia piacevole in cui molti possono rivedersi, che sia in Komi o in altri personaggi.
Ovviamente, essendo quest'opera una commedia, la maggior parte dei personaggi e delle situazioni sono volutamente esagerati per creare situazioni divertenti. Buona parte della trama, infatti, scorre grazie agli amici (o futuri amici) di Komi e Tadano, tanto che spesso si possono trovare capitoli in cui non compare nessuno dei due protagonisti.
Molto presenti, oltre alle gag comiche, sono momenti sentimentali tra uno o più personaggi in cui si forma o rafforza un'amicizia, e che scaldano il cuore del lettore. Nonostante si tratti di un manga destinato ad un pubblico di ragazzi, certi momenti sembrano più simili ad uno shōjo.
Particolari sono sicuramente i due modi in cui l'autore rappresenta Komi: uno più serio e "normale", che viene usato nelle copertine, nei momenti seri e quando sono degli sconosciuti a guardare la ragazza; e un altro in versione chibi, spesso accompagnato da orecchie da gatto, che viene usato quando a guardarla sono gli amici o la famiglia. Questa differenza nella rappresentazione della protagonista accentua la discrepanza tra il carattere introverso di Komi e l'idea che tutti hanno di lei.
Menzione speciale va agli sfondi che, a differenza di altri manga, non mostrano scene statiche, ma personaggi e oggetti in movimento che cambiano posizioni tra una vignetta e l'altra.
Grosso problema del manga è sicuramente la ripetitività tra una capitolo e l'altro, che spesso conta di pochissime pagine. L'inserimento di personaggi particolari e capitoli interamente dedicati a loro aiuta nel sentire meno il peso della monotonia, che rimane comunque presente.
I personaggi secondari a volte sono dimenticabili, nonostante l'autore faccia di tutto per renderli unici, e tra una saga e l'altra alcuni vengono quasi trascurati o completamente dimenticati.
Risulta fastidioso ogni tanto l'inserimento di capitoli che raccontano eventi accaduti prima rispetto al punto delle trama a cui si è arrivati, interrompono la narrazione e confondono il lettore.
Come già detto, questo non è un manga per chi cerca una storia che approfondisca bene il tema del disturbo della comunicazione o dell'ansia sociale, questi sono semplicemente un espediente per raccontare una commedia.
Sicuramente il manga non è da prendere come un'attenta analisi dei disturbi della comunicazione, né come guida su come superarli, ma è sicuramente una storia piacevole in cui molti possono rivedersi, che sia in Komi o in altri personaggi.
Ovviamente, essendo quest'opera una commedia, la maggior parte dei personaggi e delle situazioni sono volutamente esagerati per creare situazioni divertenti. Buona parte della trama, infatti, scorre grazie agli amici (o futuri amici) di Komi e Tadano, tanto che spesso si possono trovare capitoli in cui non compare nessuno dei due protagonisti.
Molto presenti, oltre alle gag comiche, sono momenti sentimentali tra uno o più personaggi in cui si forma o rafforza un'amicizia, e che scaldano il cuore del lettore. Nonostante si tratti di un manga destinato ad un pubblico di ragazzi, certi momenti sembrano più simili ad uno shōjo.
Particolari sono sicuramente i due modi in cui l'autore rappresenta Komi: uno più serio e "normale", che viene usato nelle copertine, nei momenti seri e quando sono degli sconosciuti a guardare la ragazza; e un altro in versione chibi, spesso accompagnato da orecchie da gatto, che viene usato quando a guardarla sono gli amici o la famiglia. Questa differenza nella rappresentazione della protagonista accentua la discrepanza tra il carattere introverso di Komi e l'idea che tutti hanno di lei.
Menzione speciale va agli sfondi che, a differenza di altri manga, non mostrano scene statiche, ma personaggi e oggetti in movimento che cambiano posizioni tra una vignetta e l'altra.
Grosso problema del manga è sicuramente la ripetitività tra una capitolo e l'altro, che spesso conta di pochissime pagine. L'inserimento di personaggi particolari e capitoli interamente dedicati a loro aiuta nel sentire meno il peso della monotonia, che rimane comunque presente.
I personaggi secondari a volte sono dimenticabili, nonostante l'autore faccia di tutto per renderli unici, e tra una saga e l'altra alcuni vengono quasi trascurati o completamente dimenticati.
Risulta fastidioso ogni tanto l'inserimento di capitoli che raccontano eventi accaduti prima rispetto al punto delle trama a cui si è arrivati, interrompono la narrazione e confondono il lettore.
Come già detto, questo non è un manga per chi cerca una storia che approfondisca bene il tema del disturbo della comunicazione o dell'ansia sociale, questi sono semplicemente un espediente per raccontare una commedia.