E' indubbio che Shrek abbia offerto delle nuove basi narrative e delle belle idee (una su tutte la rivalutazione del ruolo del cattivo grande, grosso e scorbutico come protagonista di una storia, che poi è stata ripresa in molti altri film - a mio parere più belli - anche dalla stessa Disney). Tuttavia, non ho mai amato questo suo voler ridicolizzare le fiabe trasformandole in un tripudio di cultura pop, di rutti, volgarità, sporcizia, travestiti e quant'altro. Più coerente il lavoro fatto da Disney, che ha sempre cercato di darne una versione al passo coi tempi creando personaggi spigliati e di gran carisma, ma mai sciocchi o volgari. Quel che fa Shrek con le fiabe, poi, è lo stesso tipo di lavoro che Disney ha fatto in Hercules con i miti greci, trasformati in qualcosa di pop e demenziale ma in maniera più soft. L'anno di Shrek io avrei dato l'Oscar a Monsters & Co. piuttosto che a lui, in quanto Monsters & Co. è un film maturo, intelligente, che parla ai bambini e agli adulti all'interno della stessa pellicola (i bambini sono attratti dai colori, dai mostri simpatici, dalla bimba, gli adulti notano le critiche al mondo del lavoro e le citazioni cinematografiche) e che ha una coppia di protagonisti ben più piacevole a vedersi e simpatica del puzzone e scorbutico Shrek e dell'asino petulante. Shrek cerca di fare il film adulto, parlando al pubblico degli adolescenti più che a quello dei bambini, ma finisce per buttarla in caciara invece che elevarsi, a mio avviso.
Frozen riesce a ribaltare la fiaba mantenendone comunque le caratteristiche e le ambientazioni tradizionali. Presenta dei personaggi sì più spigliati, ambigui, freschi e indipendenti, ma l'impianto è quello, serio, di una fiaba tradizionale, mentre in Shrek, ai tempi, la morale e la trama non passavano perché il pubblico si ricordava solo dello sberleffo, del Pinocchio Mission Impossible, dell'Uomo focaccina e degli occhioni pucciosi del Gatto con gli stivali (emblematico che, invece, di Frozen tutti ricordino Elsa e "Let it go", e non certo la mascotte Olaf). In un certo senso è quel che han tentato di fare con La principessa e il ranocchio, prendere una fiaba tradizionale e darle un taglio più moderno e fresco senza mai rinunciare al classico stile Disney e ai suoi temi. La principessa e il ranocchio però era l'ultimo tentativo di rilanciare l'animazione 2D tradizionale nell'era della computer grafica, e aveva un'ambientazione e dei personaggi abbastanza particolari, quindi non fu apprezzato molto. Frozen è più mainstream (di Anna ed Elsa principesse fantasy vendi un sacco di bambole nel Disney Store, di Tiana cameriera di colore no) ed è in computer grafica, quindi ha avuto molta più risonanza, grazie anche alla colonna sonora molto ben curata con artisti di tendenza del momento.
Beh.....si ricorda si, Elsa con Let it go! Come ti avevo già detto in privato Kotaro, mi sa che è la prima principessa (Regina) Disney, che sculetta come se fosse a fare una sfilata di moda! *_* Vorrei inoltre linkare, un bellissimo mash up di ThePianoGuys Let it go/Inverno di Vivaldi http://www.youtube.com/watch?v=6Dakd7EIgBE
Ieri dopo aver fatto le corse per tornare a casa in tempo da lavoro mi son messo a guardare "La Grande Bellezza". Felice per il risultato ottenuto, anche se personalmente non ho trovato la visione molto "spettacolare". Forse alcune scelte nel suo proseguo le ho trovate particolarmente forzate. I nudi della Ferilli erano giusto per farsi 4 risate vero? Originale il messaggio di fondo , anche se forse mi sono perso troppo spesso ad analizzare qualcosa che probabilmente non è poi così spessorato come si crede.
"La grande bellezza" un film fatto dai politici, che porcheria.......
Hairless Heart (anonimo)
- 10 anni fa
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Non mi pronuncio sugli Oscar, vorrei però far notare come Shrek altro non sia nato che dal rancore represso di Jeffrey Katzenberg verso Micheal Einser che lo licenziò dalla direzione Disney alcuni anni prima. Shrek è un attacco diretto ed esplicito alla Disney, che cerca in tutti i modi di offendere e dissacrare il mondo su cui la rivale viveva da 60 anni. Frozen no, Frozen cambia le regole della fiaba classica per cercare di trovare una nuova via di sfogo artistico, ma non c'è nessun sentimento rancoroso dietro. Diciamo che senza la Disney nemmeno Shrek sarebbe esistito.
Anch'io sono contenta per il successo della Disney che ho sempre amato moltissimo, ma onestamente Frozen non mi ha soddisfatto così tanto. Sono contenta di non essere l'unica a pensarla così... iniziavo a sentirmi una mosca bianca!
Quel che fa Shrek con le fiabe, poi, è lo stesso tipo di lavoro che Disney ha fatto in Hercules con i miti greci, trasformati in qualcosa di pop e demenziale ma in maniera più soft.
L'anno di Shrek io avrei dato l'Oscar a Monsters & Co. piuttosto che a lui, in quanto Monsters & Co. è un film maturo, intelligente, che parla ai bambini e agli adulti all'interno della stessa pellicola (i bambini sono attratti dai colori, dai mostri simpatici, dalla bimba, gli adulti notano le critiche al mondo del lavoro e le citazioni cinematografiche) e che ha una coppia di protagonisti ben più piacevole a vedersi e simpatica del puzzone e scorbutico Shrek e dell'asino petulante. Shrek cerca di fare il film adulto, parlando al pubblico degli adolescenti più che a quello dei bambini, ma finisce per buttarla in caciara invece che elevarsi, a mio avviso.
Frozen riesce a ribaltare la fiaba mantenendone comunque le caratteristiche e le ambientazioni tradizionali. Presenta dei personaggi sì più spigliati, ambigui, freschi e indipendenti, ma l'impianto è quello, serio, di una fiaba tradizionale, mentre in Shrek, ai tempi, la morale e la trama non passavano perché il pubblico si ricordava solo dello sberleffo, del Pinocchio Mission Impossible, dell'Uomo focaccina e degli occhioni pucciosi del Gatto con gli stivali (emblematico che, invece, di Frozen tutti ricordino Elsa e "Let it go", e non certo la mascotte Olaf).
In un certo senso è quel che han tentato di fare con La principessa e il ranocchio, prendere una fiaba tradizionale e darle un taglio più moderno e fresco senza mai rinunciare al classico stile Disney e ai suoi temi. La principessa e il ranocchio però era l'ultimo tentativo di rilanciare l'animazione 2D tradizionale nell'era della computer grafica, e aveva un'ambientazione e dei personaggi abbastanza particolari, quindi non fu apprezzato molto. Frozen è più mainstream (di Anna ed Elsa principesse fantasy vendi un sacco di bambole nel Disney Store, di Tiana cameriera di colore no) ed è in computer grafica, quindi ha avuto molta più risonanza, grazie anche alla colonna sonora molto ben curata con artisti di tendenza del momento.