Lucca Comics & Games 2023: intervista a Hiro Mashima
Riviviamo l'intervista all'autore ospite dell'evento per Star Comics
di marco97fe
Buonasera a tutti amici di AnimeClick, siamo qui allo stand di Star Comics in compagnia del grandissimo sensei Hiro Mashima. Grazie mille per averci concesso questa intervista.
Buongiorno!
Siamo molto emozionati di averla qui con noi, siamo suoi grandissimi fan. Come ha iniziato a disegnare manga e come è diventato un mangaka professionista?
Quando ero piccolo, mio nonno raccoglieva in montagna dei manga che erano da buttare e me li portava, ed è così che ho cominciato a leggerli.
Quali sono gli autori che più l'hanno influenzato nel suo percorso artistico?
Il sensei Akira Toriyama.
Si aspettava così tanto successo dalle sue opere?
Lo desideravo tantissimo, ma non mi sarei mai immaginato che sarei diventato così famoso. Adesso ci sono davvero tanti lettori che leggono le mie opere e questo mi rende molto felice.
Dopo la conclusione di Fairy Tail, che è la sua opera più lunga e ricca di personaggi e avvenimenti, quanto è stato difficile trovare nuovo materiale per reinventarsi in una nuova storia come ad esempio Edens Zero?
Avendo disegnato e creato manga fantasy per tanti anni, è stato molto difficile realizzare una nuova storia, e soprattutto cimentarmi col genere sci-fi e space fantasy.
Visto che ci sono diversi motivi e tematiche ricorrenti che quasi si intrecciano tra di loro in molte delle sue opere, in base a cosa sceglie, di volta in volta, quali mantenere e quali eliminare?
Dipende dalle opere, per cui è molto difficile dire quali siano gli elementi cardine, ciononostante penso sempre a quello che i miei lettori vogliono vedere e desiderano, e cerco di accontentarli. Quando mi vengono in mente le scene che vorrei realizzare, se penso che quel qualcosa i miei lettori non lo vogliono vedere o non lo desiderano, cerco di non metterlo. Penso sempre a loro prima di tutto.
Nelle sue opere si raccontano grandi storie fantasy, ma anche solide amicizie, per lei il tema dell'amicizia è così importante come nei suoi manga?
Siccome in generale ho pochi amici, almeno nel manga vorrei avere delle belle amicizie.
Un aspetto interessante del suo processo creativo è ad esmepio la scelta dei nomi dei protagonisti, spesso collegati alle stagioni (Haru di Rave che significa "primavera" o Natsu in Fairy Tail che significa "estate"). È un frutto del caso o di un'idea chiara del suo lavoro?
Non c'è un'idea chiara, ho pensato semplicemente così.
Sia in Rave che in Fairy Tail che in Edens Zero, accanto ai protagonisti troviamo sempre dei personaggi femminili che in qualche modo bilanciano la controparte maschile. Quanto è importante per lei la presenza della componente femminile nelle sue opere e pensa che in futuro potrà esserci la possibilità di realizzare una storia che abbia come protagonista principale una donna?
So che i personaggi femminili sono molto popolari tra i lettori, soprattutto i personaggi femminili forti, quindi ci tengo che questi siano presenti all'interno della storia. Poi in futuro chissà, può darsi che realizzerò un'opera incentrata proprio su di loro.
Rimanendo sui personaggi, c'è n'è uno che appare parecchie volte nelle sue opere, ed è Plue. C'è una ragione dietro a questa sua scelta?
È nato dal puro fan service. Ho pensato che ai miei fan avrebbe fatto piacere leggere e trovare un personaggio che amano così tanto.
Parlando invece sempre delle sue opere, Rave è durato parecchio, 35 volumi, Fairy Tail addirittura 63, Edens Zero conta al momento 28 volumi pubblicati in Giappone. Quanto è importante saper creare sempre nuove storie da raccontare, con nuovi personaggi, senza mai annoiare e diventare ripetitivo?
In realtà vorrei finire il prima possibile, ma dato che i miei lettori mi chiedono sempre di voler leggere di più, tendenzialmente si va per le lunghe.
Ha già in mente qualche altro progetto da portare nel prossimo futuro?
Ancora non si può dire, però un giorno mi piacerebbe realizzare un videogioco o un anime tutto mio.
Cosa ne pensa dell'Italia e del Lucca Comics & Games? Ha avuto modo di parlare con la sensei Miki Yoshikawa, che era già stata ospite di Lucca nel 2013, e che proprio quest'anno è tornata nel nostro paese in occasione del Napoli Comicon?
Prima di tutto mi hanno sorpreso le dimensioni di questa fiera, e poi sì, ho avuto modo di sentire la sensei Miki Yoshikawa dopo che era stata al Lucca Comics dieci anni fa, parlandomene con grande entusiasmo, e finalmente ora ho capito il motivo della sua contentezza perché qui davvero si respira una bella atmosfera.
Inizialmente pensavo che lei stesse solamente esagerando, faticavo quasi a crederci fosse così tanto felice, finché non sono arrivato qua.
Dopo questa esperienza penserà di ambientare un giorno un manga proprio in Italia?
In realtà già ci sono manga giapponesi ambientati in Italia, però se dovessi farne uno tutto mio mi piacerebbe realizzare qualcosa coi gladiatori.
Noi ringraziamo il sensei Hiro Mashima per averci concesso questa intervista e lo ringraziamo anche per tutte le sue opere che sono arriate in Italia e che abbiamo apprezzato tantissimo. Prima ha detto di non avere molti amici anche se noi in qualche modo speriamo di poterlo essere per lui.
Siamo tutti amici!